Il 150esimo anniversario della Polizia di Stato (*)
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Il 150esimo anniversario della Polizia di Stato (*) Claudio SCAJOLA Signor Presidente della Repubblica, la Polizia di Stato celebra oggi in modo solenne e austero, davanti a Lei e al Presidente del Consiglio dei Ministri, dinanzi alle massime Autorità della Repubblica e del Governo, di fronte ai cittadini italiani, il 150° anniversa- rio della sua Fondazione. Era il lontano 1852 quando nacque l'allora Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza. Erano gli anni del nostro Risorgimento alla vigilia dell'Unità nazionale. La Polizia di Stato è figlia di quella storia: lì ha le sue radici e i suoi valori. Riconoscere, esaltare e rilanciare alle giovani generazioni la centralità di questi valori, i valori della nostra identità nazionale, è un compito al quale non possiamo sottrarci. Questa ricorrenza del 150° anniversario della Polizia di Stato ci per- mette di assolverlo e di dire a voce alta che l'Istituzione che oggi festeggia- mo era lì, protagonista della costruzione nazionale. Due furono fin dall'inizio i tratti distintivi della Polizia: la direzione unitaria e la vicinanza ai cittadini. Sono i due principi cardine di uno spiri- to nuovo, lo spirito di uno Stato che sorgeva, che si affacciava sullo scena- rio della storia europea, che grazie al sacrificio di tante giovani vite oggi può fregiarsi del nome "Italia". (*) Intervento del Ministro dell'Interno Claudio Scajola in occasione del 150° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, Roma 12 aprile 2002. 35
INTERVENTI Ripensiamo ai nostri giovani di allora che, sognando l'idea dell'Italia unita, si sono battuti per la libertà. Uomini che si ritrovarono insieme a lottare per una stessa bandiera con una grande passione civile. Molti di quei giovani, centocinquanta anni fa, erano i giovani del Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza, arruolati nel 1852 sotto un solo vessillo, una sola uniforme, una sola parola d'ordine: servire lo Stato che sorgeva. Da quelle poche migliaia di uomini dislocati solo a Torino e a Geno- va, all'atto della costituzione del nuovo Corpo di pubblica sicurezza, agli oltre centomila appartenenti degli anni 2000 presenti in ogni parte del ter- ritorio italiano, vicini alla gente e pronti a rispondere a tutte le esigenze della Comunità, v'è il senso profondo di una continuità istituzionale e di un radicato legame con la storia e con le vicissitudini della nostra Patria che ha visto la Polizia italiana sempre in prima linea per la crescita e il progres- so della Nazione. In pace e in guerra, nei periodi di tranquillità e nei momenti di emer- genza, la Polizia ha avuto lo straordinario merito di essere lì dove era neces- sario, per vigilare e prevenire, per contrastare e reprimere, per soccorrere ed aiutare chi era in difficoltà, per essere al servizio dei cittadini italiani. La storia della Polizia italiana è parte integrante della storia del nostro Paese. Da qui discende la fierezza e l'orgoglio di tutti i poliziotti che vivono il presente proiettati verso il futuro, ma non dimenticano il passato da cui si alimenta la loro grande tradizione che è fatta di valori, di una convinta deontologia professionale, di uno stile di azione fondato sull'onore di grup- po come sentimento etico in cui confluiscono reputazione, prestigio, ruolo sociale, disciplina, senso dello Stato. I 150 anni di vita della Polizia italiana sono stati vissuti all'insegna del motto "Sub lege libertas" tra l'esigenza di rispetto della legalità, senza la quale non v'è una sana democrazia, e il bisogno di garantire condizioni sempre migliori per far crescere l'esercizio dei diritti di libertà dei cittadini 36
Claudio SCAJOLA che oggi abbracciano simbolicamente, in questa splendida cornice naturale del Pincio, gli uomini e le donne della Polizia. Nel 1852 il re Carlo Alberto volle che nel nome del nuovo Corpo vi fosse l'espressione "pubblica sicurezza". Non fu certo una scelta casuale: la sicurezza è un bene pubblico, è una risorsa, è un diritto fondamentale per tutti i cittadini. Allora come oggi, questa missione di garanzia delle libertà e dei dirit- ti previsti dalla Costituzione repubblicana nobilita il lavoro dei Funzionari, degli Ispettori, dei Sovrintendenti, degli Assistenti e degli Agenti della Poli- zia di Stato, diretti con passione e competenza dai Questori e dai Vertici centrali sotto la ferma guida del Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto De Gennaro. La missione di garanzia che permea tutta l'attività dell'intero dicaste- ro dell'Interno è diventata particolarmente decisiva in questo momento sto- rico di forte turbamento dell'opinione pubblica e di oggettiva tensione di fronte alla gravità degli attentati e delle sfide allo Stato e alla democrazia. Non si può nascondere che la ripresa del terrorismo interno, unita con le preoccupazioni che dopo l'11 settembre dello scorso anno hanno dise- gnato scenari drammatici, pone seri interrogativi sui rischi che minacciano il Paese. L'intento del terrorismo è quello di sempre: scardinare l'impalcatura democratica dello Stato, indebolire la credibilità delle istituzioni, ribadire i principi di una rivoluzione tanto folle quanto violenta e sanguinaria. Ci troviamo di fronte ad una nuova stagione di lotta contro un nemi- co che ci impegnerà in uno scontro duro e difficile, prolungato nel tempo. Ma il terrorismo non vincerà anche per l'impegno totale delle Forze dell'ordine. La risposta dello Stato sarà netta. Lo è stata in passato, lo è oggi, lo sarà nel futuro. Occorrono freddezza, capacità di analisi e di reazione. La società italiana sa di poter contare sul vostro incessante impegno. La sicurezza è infatti priorità essenziale dell'azione del Governo, più 37
INTERVENTI volte da Lei ribadita, Signor Presidente del Consiglio. È un patrimonio da condividere con tutte le forze sane della società civile e del mondo del lavoro, con le istituzioni locali e regionali, con le autonomie funzionali e con tutte le espressioni della cittadinanza attiva; svi- luppando ancora di più la cooperazione europea, internazionale e racco- gliendo la sfida dell'innovazione e delle più moderne tecnologie. So bene che la consapevolezza di questa elevata missione al servizio del Paese, delle sue Istituzioni e dei suoi cittadini, è ben presente nell'animo e nella mente di ogni appartenente alla Polizia di Stato che sente e avverte, oggi più che mai, la delicata responsabilità del compito che gli è affidato. Tutte le energie devono essere indirizzate nel solo comune interesse del rafforzamento dello Stato democratico che passa anche attraverso una effi- cace risposta alla domanda di sicurezza. Conosco le difficoltà che le donne e gli uomini della Polizia di Stato incontrano nel loro pesante servizio quotidiano e sono consapevole che a tali sacrifici non corrisponde ancora un adeguato riconoscimento eco- nomico. In questo v'è stato e vi sarà il forte impegno del Governo e mio per- sonale acché nell'imminente rinnovo del contratto di lavoro, in armonia con le richieste delle organizzazioni sindacali che svolgono un'incessante e apprezzata azione di stimolo e collaborazione, possano essere raggiunti nuovi traguardi gratificanti per tutti gli operatori. Uomini e donne della Polizia di Stato, nel 150° anniversario della Fondazione del Corpo e a distanza di quasi un anno da quando mi è stato affidato l'incarico di Ministro dell'Interno, sento forte il desiderio, davanti alle più alte Cariche dello Stato, di testimoniare, di dare atto e di ringra- ziarVi anche a nome del Governo, dell'intensa attività e dei proficui risul- tati ottenuti che hanno spesso riscosso il plauso di autorevoli esponenti di Governi di importanti Paesi stranieri. Mi riferisco alla prevenzione e repressione del fenomeno eversivo e ter- roristico interno e internazionale, alla lotta alla mafia e al crimine organiz- zato che ha permesso la cattura di numerosi latitanti, al contrasto del traf- 38
Claudio SCAJOLA fico di stupefacenti, di armi, di tratta delle persone, dello sfruttamento della prostituzione, dell'estorsione, dell'usura, del riciclaggio e di tutte le altre attività che producono profitti illeciti. Come pure nei confronti della immigrazione clandestina affrontata nella giusta ricerca di equilibrio tra un opportuno spirito di accoglienza e una altrettanto imprescindibile fermezza nella prevenzione e nel contrasto. Come ancora il mio riferimento è alle attività nei settori della gestio- ne dell'ordine pubblico e della sicurezza stradale, ferroviaria, delle frontiere e delle comunicazioni. Come all'impegno che si sta destinando all'attuazione del progetto di una polizia di prossimità che nei grandi e nei piccoli centri, nei quartieri e nelle strade, con una presenza discreta ma efficace, dovrà elevare il livello della percezione di sicurezza dei cittadini migliorando la qualità della loro vita. Come infine all'imponente lavoro di cooperazione con le Forze di polizia degli altri Paesi impegnati, come l'Italia, nella lotta al crimine inter- nazionale. Su tutti questi fronti si sono registrati positivi risultati e la Polizia di Stato, in tutte le sue articolazioni e specialità, ha saputo dimostrare capacità di intervento, grande professionalità e compostezza nelle molteplici emer- genze. Ora ci attende un futuro di grande impegno al quale il Paese e i Cit- tadini guardano con fiducia e speranza. La fiducia e la speranza generano fiducia e speranza, l'ottimismo della volontà genera positività, la cultura del fare e del fare bene genera progresso. Di questo processo virtuoso potrete essere protagonisti. In queste parole vi è l'apprezzamento ma pure il sostegno al vostro operare, vi è l'incoraggiamento ma pure il desiderio e l'entusiasmo di vederVi fare ancora meglio, vi è il sentimento di affetto e di riconoscenza per la Vostra generosità che, giorno dopo giorno, si matura vivendo in un'Amministrazione che, accanto a Voi e con Voi, è impegnata a rendere 39
INTERVENTI con umiltà e determinazione, un servizio alla gente e tra la gente. Donne e uomini della Polizia di Stato, Vi rinnovo il mio grazie e quel- lo del Governo che Vi prego di voler estendere alle Vostre famiglie e ai Vostri figli perché si sentano anche loro fieri come Voi di questi 150 anni di storia e di servizio alle Istituzioni. Con Voi mi inchino davanti alla Vostra gloriosa bandiera così ricca di medaglie e di onore e davanti ai Vostri 1894 Caduti che hanno, in 150 anni di storia, fecondato con il loro martirio la crescita della libertà, del progres- so e della civiltà e che sono, insieme con i 79.380 feriti in servizio, un esal- tante monito per tutti noi. Cittadini, Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Senato, Signor Presidente del Consiglio, Autorità parlamentari e di Gover- no, Autorità civili, militari e religiose, Vi sono grato per aver reso oggi, con la Vostra presenza, omaggio agli uomini e alle donne della Polizia di Stato nel segno di un impegno altissimo che ha percorso la vita delle generazioni che ci hanno preceduto e di quelle che si affacciano al presente. Viva la Polizia di Stato! 40
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