I Telefoni Da ieri a oggi - I Telefoni - by TeleRisolvo.com 2011

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                                 I Telefoni
                             Da ieri a oggi

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Indice

Prefazione                                       pag   3
Come nasce il Telefono                           pag   4
Antonio Meucci                                   pag   5
Il Telettrofono                                  pag   6
Alexander Graham Bell                            pag   7
Linee telefoniche via cavo, la telefonia fissa   pag   9
Linea Analogica                                  pag   11
Linea Digitale ISDN – BRA                        pag   13
Linea Digitale ISDN – PRI                        pag   18
GNR                                              pag   19
SP                                               pag   20
RA                                               pag   21
Come si instradano le chiamate telefoniche       pag   22
ADSL                                             pag   23
ADSL e VDSL2                                     pag   25
ADSL con IP statico e privacy                    pag   26
ADSL e linee ISDN                                pag   27
Il problema dei MUX e dei DSLAM                  pag   28
Mini-DSLAM                                       pag   29
ADSL solo dati                                   pag   32
HDSL                                             pag   33
VoIP Voice over IP                               pag   34
Problemi aperti VoIP                             pag   36
VoIP da parte dei grandi gruppi                  pag   37
telefonia su connessioni internet                pag   38
Il Cellulare                                     pag   39
L’evoluzione del cellulare                       pag   40
Il TACS                                          pag   41
GSM                                              pag   43
SIM card                                         pag   47
GPRS                                             pag   48
UMTS                                             pag   51
Assegnazione delle frequenze                     pag   52
Assegnazione delle licenze UMTS in Italia        pag   53
Problemi che gli operatori devono risolvere      pag   55

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Prefazione

Lo scopo di questo documento e di dare uno sguardo d’insieme al mondo                            delle
telecomunicazioni e dei suoi meccanismi dalla nascita delle prime invenzioni fino ad oggi.
Contempleremo sia l’invenzione del Telefono e le sue evoluzioni e anche le linee fisse e mobili
utili a connettere tra loro vari apparecchi telefonici permettendo la Tele-comunicazione.

Le prime invenzioni del telefono erano strutturate veicolando il suono emesso dalla nostra
bocca attraverso l’aria, a differenza di oggi che la comunicazione avviene tramite segnali
elettrici generati dalla voce e veicolati su cavi di rame.

Il mittente della comunicazione produce tramite la sua voce un insieme di vibrazioni che
corrono nell’ambiente che ci circonda trasportate dall’aria, le stesse vibrazioni generate dal
nostro apparato vocale grazie ai polmoni che incamerano aria e il nostro diaframma che la
comprime e la spinge lungo verso l’esofago fino ad incontrare le corde vocali che dilatandosi o
restringendosi “tagliano” l’aria generando le vibrazioni che l’etere trasporterà al nostro
destinatario.

Il destinatario grazie all’apparato uditivo, l’orecchio, riuscirà a recepire le vibrazioni trasportate
dall’aria e il suo timpano, una membrana leggera e recettiva, vibrerà a seconda delle
vibrazioni captate trasformando queste vibrazioni in impulsi elettrici che verranno passati al
nostro cervelletto che le codificherà in suoni, rumori, parole…

Le prime invenzioni sfruttavano il solo meccanismo fisico del trasporto delle vibrazioni
nell’etere, cercando di veicolare e contenere le vibrazioni in ambienti circoscritti e forzati invece
che disperderle nell’etere…

In pratica si convogliano le vibrazioni prodotte dalla voce in tubi che contengono le stesse
vibrazioni senza farle disperdere nell’ambiente facendole sfociare al termine del tubo…
con questo meccanismo la distanza che si riesce a coprire è limitata perché le nostre vibrazioni
attraversando tubi e aria incontreranno parecchie difficoltà a livello d’atrito, infatti il segnale
andrà scemando con la distanza fino a diventare impercettibile.

Il telefono così come lo intendiamo noi oggi riceve le vibrazioni tramite il microfono della
cornetta del telefono e le veicola fino al telefono del destinatario, che può essere posto a
kilometri di distanza, trasformando le vibrazioni in impulsi elettrici instradando questi impulsi
su cavi di rame, e grazie a dei ripetitori di segnale che amplificano gli impulsi che si
affievoliscono durante il tragitto vincendo così la perdita del segnale dovuta all’atrito incontrato
nel        percorso,         raggiungendo          la       cornetta         del         destinatario.
Sarà poi l’altoparlante del destinatario a ritrasformare in vibrazioni gli impulsi elettrici percepiti,
rendendo udibile la comunicazione mittente –destinatario.

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Come nasce il Telefono:

Una lettera pubblicata sulla Gazzetta di Pechino, nel 968, comunicava che l’inventore cinese
Kung-Foo-Whing inventò il thumstein, che probabilmente trasportava la voce attraverso dei
tubi. Anche i primi esperimenti di Meucci ed altri usavano questo sistema..

Questo metodo è stato utilizzato per moltissimo tempo anche sulle navi, per poter comunicare
velocemente tra la cabina di comando e il locale motori…

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Nel 1877 un italiano, Antonio Meucci, nato a San Frediano, quartiere popolare di Firenze, il 13
aprile 1808,

Antonio Meucci 1808 - 1889
Studiò all’Accademia di Belle Arti del capoluogo toscano, lavorando in seguito come impiegato
alla dogana e come tecnico di scena al Teatro della Pergola.
Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831, imprigionato a causa delle sue convinzioni politiche,
Meucci fu costretto a lasciare il Granducato di Toscana e ad emigrare a Cuba, dove nel 1835
accettò un lavoro al Teatro Tacon dell’Avana. Successivamente, andato a fuoco il teatro e
ritrovatosi senza lavoro, lasciò Cuba e si diresse verso gli Stati Uniti. Nel 1845 si trasferì
dunque a Clifton, New York, dove aprì una fabbrica di candele.

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Attorno al 1854 Meucci costruì il “telettrofono”,

Il Telettrofono invenzione di Antonio Meucci

il primo prototipo di telefono fù inventato da Meucci allo scopo di poter mettere in
comunicazione il suo ufficio con la camera da letto dove la moglie era costretta da una grave
malattia.

Per questo esperimento, chiese all’amico artista Nestore Corradi di disegnare uno schizzo che
rappresentasse una delle prove principali della paternità dell’invenzione.

L’invenzione del telefono prese spunto da un sistema precedente, che aveva creato quando
lavorava a teatro: si trattava di un sistema di tubi che trasportava il suono da una parte
all’altra del palco, in modo da poter comunicare le istruzioni alla cabina di regia.

Successivamente Meucci si trovò in difficoltà finanziarie, pur continuando a sviluppare la sua
invenzione. Costretto a vivere con l’aiuto degli amici, si trovò a non avere denaro a sufficienza
per brevettare la propria invenzione.

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Nel 1871 assieme ad altri co-finanziatori italiani riuscì a fondare la Telettrofono Company, e ad
ottenere per la sua invenzione solo un brevetto temporaneo da rinnovare ogni anno al prezzo
di 10 dollari (e che sarebbe riuscito a rinnovare solo fino al 1873).

Provò a proporre la sua invenzione ad una compagnia telegrafica di New York, ma le
potenzialità dell’invenzione non furono intuite.

Si pensa che Alexander Graham Bell

Alexander Graham Bell 1847 - 1922

abbia visto i progetti di Meucci, poiché il 7 marzo 1876 depositò il brevetto.
Meucci non avendo i 10 dollari di rinnovo vide decadere l’esclusività del suo progetto.

Meucci intentò causa, ma la perse, secondo il giudice che emise la sentenza nel 1887, Meucci
avrebbe infatti inventato un telefono meccanico, mentre quello oggetto del brevetto di Bell era
elettrico.
Solo l’11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti avrebbe riconosciuto il contributo di Meucci
nell’invenzione del telefono.

Ma la soluzione che si diffuse fu quella di Alexander Graham Bell, da cui prese il nome la Bell
Telephone Company, la prima grande impresa telefonica della storia

Alexander Graham Bell che parla al telefono

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E’ molto probabile che la prima comunicazione “interurbana” sia stata fra New York e Boston
nel 1884.

Per molti anni il nuovo strumento di comunicazione a livello casalingo rimase il privilegio di
pochi. Solo dopo la prima guerra mondiale la situazione cominciò a cambiare .
Fino al 1950 la diffusione del telefono era molto limitata, infatti era considerato normale usare
il telefono solo occasionalmente, da un “posto pubblico”, o da una cabina, o dal luogo di lavoro
(se e quando era consentito). Anche dieci o venti anni dopo la maggior parte delle famiglie
italiane non aveva il telefono in casa.

Nel         1925          c’erano          130.000         telefoni           in           Italia.
Arrivarono     a     500.000       nel     1940,      a    un        milione       nel     1951.
Anche negli anni della crescita economica la diffusione del telefono non aumentava molto
velocemente.
Solo         nel       1967           si       superarono           i         5          milioni,
nel     1976     i    10,      nel     1988     i     20     milioni      di     linee      fisse,
mentre stavano cominciando a diffondersi, anche se in numeri ancora piccoli, i telefoni cellulari.

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Linee telefoniche via cavo, la telefonia fissa.

La voce viene trasportata su doppini di rame sfruttando le Multifrequenze

  •   20 Hz, acustica                                     – minima frequenza udibile dall’uomo.
  •   50 o 60 Hz, elettromagnetismo                       – la frequenza della normale corrente alternata
                                                            fornita dalle prese elettriche.
  •   261,625 Hz, acustica                                – la nota musicale DO centrale
  •   400 Hz, aereo                                       – la frequenza della corrente alternata utilizzata
                                                            in ambito aeronautico e utilizzata sugli aerei.
  •   440 Hz, acustica                                    – Il LA usato per accordare gli strumenti musicali
  •   740 kHz, elettronica                                – la velocità di clock del primo microprocessore
                                                            commerciale, l’Intel 4004 (1971)
  •   da 1 a 8 MHz, elettronica                           – la velocità di clock dei primi personal computer
  •   da 88 a 108 MHz, elettromagnetismo                  – frequenza delle trasmissioni radio in FM.
  •   da 2 a 4 GHz, elettronica                           – la velocità di clock degli ultimi microprocessori
  •   460 THz, elettromagnetismo                          – frequenza della luce rossa
  •   30 PHz, elettromagnetismo – Raggi X                 – Luminosità attraverso l’intensità

La rete che collega assieme i telefoni viene detta “Rete telefonica commutata pubblica” (PSTN).
In Italia viene utilizzato l’acronimo RTG, per “Rete Telefonica Generale”.

Le linee telefoniche fisse sono composte da una coppia di cavi di rame che formano un circuito
tra l’abbonato e la centrale dell’abbonato.

Le centrali dei vari operatori telefonici sono interconnesse tra loro, mettendo così in
comunicazione i propri abbonati permettendo la comunicazione mittente –destinatario.

In concetto economico, l’interconnessione tra i vari operatori telefonici mondiali, tutti
interconessi tra loro, permettendo le connessioni anche a livello internazionale-mondiale,
genera una dogana di passaggio, un costo di interconnessione, ovvero per poter accedere al
telefono del destinatario viene chiesto una “fee” d’ingresso, il costo della telefonata.

Ogni doppino di rame viene attestato ad un armadio, ubicato sulla sede stradale, o ad una
scatola      che       può      essere      su       palo o      fissata     a      muro.
Dalla scatola parte un vero e proprio cavo multicoppia,

Tecnicamente tali attività di raccolta delle utenze sono definite Stadio di Linea (SL) (le torrette
poste in strada),

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Stadio di Gruppo Urbano (SGU) (tipicamente la “vera” centrale telefonica) oppure uno

Stadio di Gruppo di Transito (SGT) (tipicamente armadi di commutazione posti in strada).

Il doppino di rame è attorcigliato per aumentarne la schermatura verso i disturbi e porta una
tensione di alimentazione in corrente continua sufficiente per fornire alimentazione ai
dispositivi                telefonici               dal                lato               utente.
L’alimentazione sui circuiti di telefonia è generalmente ridondante, in modo da garantire il più
possibile che in caso di mancanza di corrente elettrica il telefono possa funzionare ugualmente,
a tale scopo le centrali sono anche munite di appositi accumulatori che si attivano in caso di
black-out

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Linea                                                                                    Analogica
La presa telefonica tripolare

è il primo modello di presa telefonica che ha segnato la storia della telefonia in Italia.
Dopo la liberalizzazione (mercato libero 1996) degli impianti telefonici in Italia, la presa
tripolare è stata gradualmente abbandonata per la più moderna presa detta “plug” (RJ-11),

introdotta come standard per le nuove attivazioni telefoniche anche dall’ex monopolista
Telecom Italia, a partire da aprile 2007

La     linea    analogica      è     formata    da  una      coppia     di    cavi     di    rame,
lo strumento sfrutta la capacità di condurre elettricità del supporto, infatti come primo
elemento       si      introduce       sulla  linea    una      bassa      tensione       elettrica.
L’energia elettrica ha due valenze, la prima è di fornire agli apparati telefonici una piccola
tensione utile al loro funzionamento ma soprattutto sfrutta una regola fisica che è il segreto del
suo funzionamento soprattutto sulle lunghe distanze, ovvero ogni corpo conduttore di energia
elettrica se attraversato dalla stessa produce attorno a sé un campo elettromagnetico,
Il campo elettromagnetico genera a sua volta una forza fisica denominata Centripeta, ovvero al
contrario della forza Centrifuga che tende ad allontanare dal suo centro qualsiasi cosa
spingendola verso l’esterno, la forza Centripeta tende a mantenere tutto ciò che l’attraversa
verso                             il                        suo                             centro.
In questo modo le vibrazioni generate dalla nostra voce e veicolate dal microfono del telefono
potranno percorrere il cavo di rame essendo aiutati dalla forza Centripeta a rimanere all’interno
dei due cavi e percorrendo grandi distanze grazie a ripetitori di segnale posti a distanze precise
fino alla centrale dell’operatore telefonico.

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Rosso:                  spazio              utilizzato               dalla               voce
Bianco: spazio inutilizzato in una chiamata voce, utilizzato invece a pieno dal trasporto dati
       ADSL

Le frequenze prodotte dalla nostra voce, vengono riportate sul doppino di rame grazie al
microfono del telefono, vengono mantenute all’interno dei due cavi grazie alla forza centripeta
e arrivano al destinatario grazie a dei ripetitori di segnale posti durante il tragitto a distanze
molto                                                                                      precise.
Siccome il nostro timpano è in grado di percepire solo una piccola parte di tutto lo spettro delle
Multifrequenze, nella linea analogica utilizziamo solo una piccola parte di tutte le frequenze che
potrebbe veicolare ma questo limite non è del supporto ma del nostro apparato umano che non
sarebbe comunque in grado di percepire tutte le frequenze.

Una                                         linea                                       Telefonica
Un                                     solo                   numero                    Telefonico
Un      unico       canale      trasmissivo       (una     sola    chiamata         per     volta)
Velocità di trasporto dati 56 Kbps

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Linea Digitale ISDN – BRA

Integrated Services Digital Network, o ISDN, è una rete di telecomunicazioni digitale che
dà supporto a molti servizi di voce e trasferimento dati.

La      linea     ISDN     è    formata    da      una     coppia     di     cavi     di    rame,
lo strumento sfrutta la capacità di condurre elettricità del supporto, infatti come primo
elemento       si     introduce     sulla    linea     una      bassa      tensione      elettrica.
L’energia elettrica ha due valenze, la prima è di fornire agli apparati telefonici una piccola
tensione utile al loro funzionamento ma soprattutto sfrutta una regola fisica che è il segreto del
suo funzionamento soprattutto sulle lunghe distanze, ovvero ogni corpo conduttore di energia
elettrica se attraversato dalla stessa produce attorno a sé un campo elettromagnetico,
Il campo elettromagnetico genera a sua volta una forza fisica denominata Centripeta, ovvero al
contrario della forza Centrifuga che tende ad allontanare dal suo centro qualsiasi cosa
spingendola verso l’esterno, la forza Centripeta tende a mantenere tutto ciò che l’attraversa
verso                            il                         suo                            centro.
A differenza della linea Analogica, grazie ad una presa “intelligente” posta in casa cliente,(la
presa analogica è solo un collegamento fisico ovvero sono solo cavi connessi tra loro)

Borchia ISDN NT1 Plus con 1 porta BRI e 2 PSTN

in questo caso invece la borchia trasformerà le frequenze ricevute dal microfono della cornetta
del telefono in impulsi elettrici che verranno poi ritrasformati in frequenze in centrale telefonica

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dell’operatore telefonico, in questo modo possiamo utilizzare tutto lo spettro                  delle
Multifrequenze generando due canali distinti ovvero due chiamate in contemporanea.

In questo modo le vibrazioni generate dalla nostra voce e trasformate dal microfono del
telefono in impulsi elettrici potranno percorrere il cavo di rame essendo aiutati dalla forza
Centripeta a rimanere all’interno dei due cavi e percorrendo grandi distanze grazie a ripetitori
di segnale posti a distanze precise fino alla centrale dell’operatore telefonico.

Una rete ISDN è una rete digitale e integrata nei servizi, in cui le diverse parti, il terminale, la
rete di accesso, la rete di trasporto, sono realizzate per offrire gli stessi servizi. Attraverso tali
protocolli vengono trasportate le informazioni che consentono l’espletamento dei diversi servizi
I servizi supportati dall’ISDN sono classificati in:

  •   servizi                                                              portanti
      (es. voice o banda 3.1 kHz, -utilizzati per la normale fonia e il fax gruppo
      3-, multipli di 64kbs -utilizzati da modem ISDN o per videoconferenza),

  •   teleservizi
      (es. fax gruppo 4),

  •   servizi                                                      supplementari
      (es. identità del chiamante, trasferimento di chiamata, multinumero).

Ai servizi supplementari iniziali si sono poi aggiunti nuovi servizi come ad esempio la
richiamata su occupato (CCBS - Call Completion on Busy Subscriber).

L’ISDN, migliora lo sfruttamento dei cavi in rame esistenti,

permettendo ad esempio di fornire 2 canali bidirezionali a 64kbit\s ed un canale dati a bassa
velocità 16kbit\s su unico doppino in rame, dove nel tradizionale accesso telefonico viene
normalmente fornito un unico canale di fonia. Quest’ultima configurazione, realizzata su
un’unica coppia di fili in rame, viene chiamata “accesso base”.

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Per la fornitura dei servizi suddetti l’ISDN supporta due tipi di canali, il canale B e il canale D:

  •    i      canali      B      sono         utilizzati    per       i      dati
       (che possono essere anche di fonia digitale) ed hanno una banda prefissata
       di 64 Kbit/s;

  •    i   canali   D   sono    utilizzati  per   segnalazione    e    controllo
       La banda assegnata al canale D varia a seconda del tipo di accesso (BRI,
       PRI).

Grazie a questo canale il gestore telefonico, grazie a piccoli impulsi elettrici inviati dalla
centrale alla borchia NT1 in casa cliente “ascolta il ritorno” ovvero, se l’impulso inviato alla
borchia ritorna in un tempo preciso la centrale è consapevole che non vi sono interruzioni di
linea o cortocircuiti sulla tratta, diversamente se l’impulso impiegherà più tempo del previsto
nel ritornare in centrale o se non torna proprio la centrale è al corrente di un disservizio in
essere sulla tratta, e potrà procedere con le procedure di assurance ancor prima di essere
avvisato dal cliente.

Nella parte di rete che serve l’utente, cioè la rete di accesso, sono previsti 2 tipi di
configurazione di accesso:

  •    accesso base o BRI (Basic Rate Interface), a 144kbit\s composto da 2
       canali a 64kbit\s “B” e uno “D” a 16kbit\s utilizzato per il trasporto della
       segnalazione e alcuni servizi dati di utente (indicato anche come 2B+D).

   •   accesso primario o PRI (Primary Rate Interface) a 2Mbit\s composto da
       32 canali a 64kbit\s, di cui 30 canali “B” e 2 canali “D” utilizzati dalla rete
       principalmente per il trasporto della segnalazione.

Tutti i canali a 64 Kbit/s offerti possono essere utilizzati contemporaneamente per effettuare
e/o ricevere più chiamate telefoniche.

Lato utente, il segnale ISDN non viene fornito direttamente all’apparecchio come avveniva con
la telefonia analogica, ma passa attraverso un terminatore di rete chiamato NT (Network
Terminator).

Sull’accesso BRI ISDN sono disponibili una serie di servizi come la segnalazione del numero
telefonico di chi chiama (Caller ID) e il multinumero, cioè la possibilità di avere fino ad otto
numeri telefonici sullo stesso abbonamento, ciascuno assegnato ad un apparecchio diverso (es.
uno per il telefono, uno per il fax, uno per il modem in ingresso...).

La tecnologia digitale utilizzata da ISDN garantisce una qualità audio molto elevata, eliminando
completamente la diafonia e buona parte dei disturbi presenti nella tradizionale telefonia .

In Italia ISDN BRI viene fornito in modalità mononumero o multinumero: è possibile cioè
richiedere fino a 7 numeri telefonici diversi oltre al numero principale, chiamati secondari o
associati.
Sempre sull’accesso base (BRI), che comprende 2 canali B a 64 Kbit/sec, è possibile collegarsi
ad Internet sia ad una velocità di 64 Kbit/s, pagando una semplice telefonata, sia, se il Provider
utilizzato lo permette, ad una velocità di 128 Kbit/s, sostenendo però il costo di due chiamate
contemporanee.
Inoltre sono disponibili i servizi di avviso di chiamata, conferenza a tre, presentazione

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dell’identità del chiamante (Caller ID), trasferimento di chiamata e per alcuni Operatori anche il
servizio di richiamata su occupato.

In Italia è stata sviluppata una modifica alla NT standard, chiamata NT1+, che ha al suo
interno anche un Terminal Adapter (TA) a/b, capace di gestire due porte analogiche,
permettendo così di connettere direttamente all’NT1+ apparati analogici come telefoni
tradizionali o fax di gruppo 3. L’installazione della borchia ISDN deve essere richiesta al
proprietario della rete.

Borchia ISDN NT1 Plus con 1 porta BRI e 2 PSTN

L’ISDN ha avuto la sua maggiore diffusione nell’utenza privata alla fine degli anni ‘90 in quanto
consentiva di usufruire dei servizi telefonici aggiuntivi e di un traffico dati da Internet che era
superiore a quello offerto dai tradizionali modem analogici dial-up a 56Kbit/s potendo infatti
arrivare                          fino                          ai                       128Kbit/s.
Con l’avvento della tecnologia DSL di connessione o accesso alla rete Internet l’ISDN ha subito
un drastico calo di diffusione nell’utenza privata viste le notevoli differenze in termini di
prestazioni.
Infatti la linea Isdn sfruttando a pieno tutto lo spettro delle frequenze non lascia spazio ad altre
comunicazioni quali DSL, mentre la linea analogica utilizzando solo pochi tagli di frequenze
lascia moltissimo spazio non utilizzato che invece verrà occupato dal servizio di trasporto dati
ADSL.

Le frequenze prodotte dalla nostra voce, vengono riportate sul doppino di rame grazie al
microfono del telefono digitale, che le converte in impulsi elettrici sfruttando tutto lo spettro
delle Multifrequenze, potendo così gestire su un unico doppino di rame due conversazioni in
contemporanea

Una                                        linea                                 Telefonica
Uno               fino             a              8              numeri           Telefonici
Due      canali      trasmissivi    (gestisce    due      chiamate      in  contemporanea)
Velocità per canale dati 64Kbps possibilità di collegamento multi p.p.p. a 128kbps (unendo
entrambi i canali si pagherà doppio ma anche la velocità raddoppierà)

                                                                                                 16
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Non cè spazio per altre trasmissioni, quali il trasporto dati ADSL, tutte le frequenze disponibile
vengono impegnate per i due canali distinti

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ISDN PRI

Utilizza lo stesso meccanismo utilizzato dalla linea ISDN BRA ma la borchia in casa cliente
riesce a comprimere le frequenze audio in multipli di 5 canali partendo da un minimo di 15
canali fino ad un massimo di 30 canali

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Servizi VAS Servizi a valore aggiunto

GNR
gruppo numerazioni ridotte

Tipicamente questa funzione trova la sua natura su flussi ISDN PRI o su più flussi omogenei
POTS                               o                      ISDN                         BRI.
Ovvero posso richiedere la funzionalità su più flussi BRA o POTS ma non posso mischiare la
tecnologia dei flussi o tutti pots o tutti BRA.

Praticamente consiste nel acquisire tramite il gestore telefonico un gruppo di numerazioni e
poterle utilizzare tutte, esempio:

Numero                                                                                  normale
02 90704048    CLI call linee identificator

Compriamo un intero arco di numerazioni 100 o 1000, scelti i numeri che vogliamo ottenere
chiediamo il centinaio o il migliaio trasformando così il CLI in radicale:

02        907040        –      00      /       99              fino      al       99       finale
tutti i numeri composti da un apparecchio esterno alla struttura verranno inviate al 02 907040

02        90704      –       000      /       999              fino     al       999       finale
tutti i numeri composti da un apparecchio esterno alla struttura verranno inviate al 02 907040

In questo modo ottengo tantissimi numeri telefonici ma non devo comprare una linea per
ognuno di loro…

Per capire meglio questo servizio dobbiamo capire e conoscere l’architettura di rete e
l’educazione telefonica, molte volte abbiamo aziende con moltissime scrivanie e quindi molti
telefoni, allo stesso tempo non tutti i telefoni compongono o ricevono telefonate in
contemporanea ma forse solo un terzo delle stesse risultano occupate…

Seguendo questo ragionamento se un’azienda ha 100 telefoni non è detto che abbia bisogno di
100 linee telefoniche ma potrebbe aver bisogno per soddisfare le richieste di chiamata entrata
e uscita di 30 canali (30 linee) ma 100 numeri telefonici.

In questo modo l’azienda ottiene tutti i 100 o 1000 numeri interni ma paga solo 20-30 linee a
seconda dell’educazione e della richiesta.

Il risparmio economico mensile è notevole.

Oltretutto a questo servizio si può aggiungere il servizio di SP selezione passante.

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SP
selezione passante

La selezione passante è richiedibile solo se abbiamo un servizio GNR ovvero se siamo provvisti
di un Gruppo di numerazioni ridotte.

Numero                                                                                  normale
02 90704048    CLI call linee identificator

Compriamo un intero arco di numerazioni 100 o 1000, scelti i numeri che vogliamo ottenere
chiediamo il centinaio o il migliaio trasformando così il CLI in radicale:

02        907040        –      00      /       99              fino      al       99       finale
tutti i numeri composti da un apparecchio esterno alla struttura verranno inviate al 02 907040

02        90704      –       000      /       999              fino     al       999       finale
tutti i numeri composti da un apparecchio esterno alla struttura verranno inviate al 02 907040

A questo punto solitamente si aggiunge un Posto Operatore, ovvero la reception, tutte le
chiamate composte con il numero radicale verranno passate al post operatore che instraderà la
chiamata all’interno dell’azienda passando il flusso al telefono del destinatario,
allo stesso tempo se il mittente conosce l’interno del suo destinatario potrà semplicemente
superare la reception aggiungendo al numero radicale l’interno del destinatario, in questo modo
la chiamata non passerà dall’operatrice ma cadrà direttamente sulla scrivania del destinatario.

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RA
ricerca automatica

La ricerca automatica è un servizio che mette in “cascata” vari numeri telefonici cercando il
primo           disponibile          in          un          determinato            momento.
Ovvero siamo un azienda molto grande e utilizziamo il servizio GNR e SP e abbiamo anche la
nostra reception, all’esterno comunichiamo un solo numero di centralino il radicale

02 408040

Ma la nostra receptionist se già impegnata in una conversazione non riuscirà a ricevere il nuovo
interlocutore perché lo stesso riceverà un tono di occupato fino a che la linea non si sarà
liberata, a questo punto abbiamo perso un contatto…

Per riuscire a gestire più chiamate che contemporaneamente ci contattano possiamo richiedere
il servizio in oggetto, praticamente daremo un ordine di passaggio alle chiamate dicendo
all’operatore telefonico di instradare le chiamate inviate al numero 02 408040 se già occupato
al numero

a- 02 408041

b- 02 408042

c -02 408043

In questo modo la centrale telefonica se troverà il numero 02 408040 già impegnato in
conversazione anziché passare al mittente il tono di occupato passerà la chiamata al primo
numero libero definito in cascata.

In questo modo ottimizziamo l’impegno delle nostre linee entranti evitando di perdere contatti
utili e diffondendo un unico numero di centralino.

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Come si instradano le chiamate telefoniche

I sistemi telefonici moderni utilizzano un sistema di indirizzamento numerico, comunemente
chiamato numero telefonico. Il sistema riconosce la destinazione delle chiamate in base alla
sequenza dei numeri composti, che in alcuni casi possono essere preceduti da opportuni
prefissi. Per iniziare una chiamata locale è generalmente sufficiente comporre il numero, che è
obbligatoriamente preceduto dal prefisso telefonico dell’area locale, mentre per una chiamata
internazionale è necessario un prefisso, “00” (spesso la sequenza 00 è indicata con un +),
seguito dal prefisso del paese di destinazione, dal prefisso della zona e dal numero telefonico

Le grandi aziende e gli enti pubblici spesso utilizzano un PABX (Private Automatic Branch
Exchange). Si tratta di una vera e propria centrale telefonica che adotta una specifica
numerazione per i telefoni interni, SP selezione passante, di solito raggiungibile anche come
derivazione dalla linea telefonica pubblica.

La maggior parte dei sistemi PSTN utilizza una connessione analogica tra il singolo telefono e la
centrale locale. Quando viene utilizzata una connessione digitale per il singolo impianto
telefonico, di solito si utilizza una linea ISDN (Integrated Services Digital Network).

È in forte aumento la diffusione di VOIP (Voice over IP) con i protocolli H.323, e più
recentemente, SIP.

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ADSL

Asymmetric Digital Subscriber Line

In telecomunicazioni il termine ADSL (acronimo dell’inglese Asymmetric Digital Subscriber
Line) indica una classe di tecnologie di livello fisico, appartenenti a loro volta alla famiglia
xDSL, utilizzate per l’accesso digitale ad Internet ad alta velocità di trasmissione su doppino
telefonico, cioè nell’ultimo miglio della rete telefonica (o rete di accesso), mirate al mercato
residenziale ed alle piccole-medie aziende previa la stipulazione di un contratto di fornitura con
un provider del servizio.

All’interno della famiglia di tecnologie DSL, ADSL è caratterizzata dalla larghezza di banda
asimmetrica: da 640 kb/s a diverse decine di Mb/s in download e da 128kb/s a 1 Mb/s in
upload. Questa asimmetria si adatta al traffico generato dall’utenza residenziale, ma ha anche
ragioni tecniche e commerciali.

Infatti il prodotto Adsl è una tecnologia sbilanciata asimmetrica, ovvero il flusso viene diviso in
due canali differenti uno molto ampio utile al download ed uno più piccolo dedicato al up-load.
Questa tecnologia è perfetta per la navigazione in internet in quanto abbiamo bisogno di tanta
banda per ricevere e poca per inviare.

Gli accessi ad internet ADSL o equivalenti vengono considerati “banda larga” (o broadband), e
hanno ormai soppiantato quasi totalmente sia i modem tradizionali analogici di tipo dial-up, che
consentono velocità massime di 56 kb/s in download e 48 kb/s in upload (standard V.92), sia
le linee ISDN che arrivano fino a 128 kb/s (utilizzando doppio canale a 64 kb/s) simmetrici.

In Italia la tecnologia ADSL è in uso dal 1º gennaio 2000, quando la Galactica lanciò a Milano
«Power Internet» a 640K kb/s.

ADSL viene usato per la connessione a Internet sul cosiddetto “ultimo miglio”, ovvero il tratto
di doppino telefonico tra il domicilio dell’utente e la centrale telefonica. Questo tratto di doppino
è normalmente dedicato ad una sola utenza, anche se per gran parte si trova in cavi
multicoppia insieme ad altri doppini.

Uno dei punti di forza delle tecnologie ADSL è la possibilità di usufruirne senza dover cambiare
i cavi telefonici esistenti. Questo risultato è ottenuto al costo di una certa complessità
tecnologica: le capacità fisiche della linea trasmissiva vengono sfruttate al limite, e ben oltre
l’utilizzo per cui le linee erano state progettate. Di conseguenza le prestazioni ottenibili
dipendono fortemente dalla distanza dalla centrale, dalla qualità dei cavi, dalla presenza di
eventuali disturbi elettromagnetici lungo la linea (interferenze da diafonia).

Il doppino telefonico in rame era stato progettato, e viene tradizionalmente usato, per la
comunicazione in voce, che utilizza frequenze fino a 4000 Hertz, ma ha in realtà una banda
passante di alcuni MHz. Per sfruttare la banda passante disponibile, vengono utilizzate tecniche
di Multiplazione a divisione di frequenza per separare il segnale vocale (sotto i 4 kHz) dal
traffico dati (sopra i 25.875 kHz), e il traffico in upload da quello in download.

Sin dai primi anni settanta lo stesso principio è stato utilizzato per la filodiffusione, il cui
segnale viene inviato usando le frequenze fino ai 350 kHz.

Il collegamento ADSL è terminato da un modem ADSL a casa dell’utente (spesso incorporato in
un router), e da un DSLAM nella centrale telefonica: essi hanno sostanzialmente le stesse

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funzioni lavorando in maniera duale in una stessa trasmissione dati dalla centrale all’utente o
dall’utente verso la centrale.

La separazione tra il segnale vocale e quello dati viene effettuato tramite appositi filtri
denominati “splitter” posizionati presso il domicilio dell’utenza e nella centrale telefonica. La
parte a bassa frequenza del segnale, cioè la fonia, viene inviata rispettivamente ai telefoni ed
ai commutatori telefonici preesistenti, preservando il servizio telefonico; la parte in alta
frequenza, cioè la parte dati, ai DSLAM.

Un altro vantaggio della tecnologia ADSL è la separazione delle bande dedicate al download e
agli upload.

Modem ADSL

Splitter ADSL per separare dati e voce

Al momento di stabilire la connessione, il modem ADSL ed il DSLAM analizzano la qualità della
linea su ciascun canale e decidono come utilizzare ciascun canale (“bits-per-bin allocation”).
Questa operazione è detta “sincronizzazione” del modem e può richiedere anche alcune decine
di secondi. Durante questa fase normalmente il led “link” del modem lampeggia e diventa fisso
quando la sincronizzazione è stata ottenuta.

Una nuova tecnologia, Dynamic Spectrum Management, promette di elevare la banda del
tradizionale doppino telefonico dagli attuali 25 Mbit/s a 250, grazie a modelli matematici più
avanzati di correzione del segnale, e a una modulazione intelligente della potenza elettrica
trasmissiva fra le varie bande.

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ADSL e VDSL2

Una ADSL, in quanto asimmetrica (cioè velocità di upload diverse da quelle di download) è
adatta ad esempio al download via web, streaming audio/video, etc; sono invece penalizzate le
applicazioni per la comunicazione di fonia (è infatti il caso del VoIP ) e la condivisione dati (file
sharing in reti P2P) a causa della generale bassa velocità di upload cioè di trasmissione
attualmente (2007) offerta dai vari gestori.

In Francia dal 2005, e in Germania è stata introdotta la tecnologia VDSL2 che fornisce una
velocità simmetrica di 50 megabit/sec sia in download che in upload.

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ADSL con IP statico e privacy

Le connessioni ADSL pongono un problema di privacy, se l’indirizzo IP è configurato
staticamente. In questi casi, poiché l’IP assegnato all’utenza è lo stesso ad ogni connessione,
risulta facile identificare il traffico dati generato dalla navigazione di questi utenti e associarlo a
quello relativo alle sessioni precedenti. Il numero telefonico e il nominativo del titolare della
linea utilizzata nella connessione restano dati protetti (disponibili solo su richiesta della
magistratura), ma l’indirizzo IP viene registrato nei file di log di qualunque sito visitato ed è
trasmesso continuamente durante qualsiasi tipo di trasferimento dati. Anche nel caso in cui si
scelga di non fare mai uso esplicito di nome e cognome le informazioni raccolte possono essere
aggregate in base all’indirizzo IP per risalire a informazioni di carattere personale. L’uso di
programmi, come Tor o Privoxy, e di trucchi per rendere anonima la connessione può aiutare a
rendere più difficile la tracciatura; tuttavia il provider che fornisce il servizio di connettività ha
sempre potenziale accesso a tutte le operazioni effettuate. Fatto, quest’ultimo, altrettanto
valido per le tradizionali connessioni dial-up PSTN.

Frequenze utilizzate dall’ADSL

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ADSL e linee ISDN

Una linea ISDN, negli stati come l’Italia, dove è applicato lo standard ITU G.992.1 Annex A,
non può essere aggiunta la ADSL, perché ci sarebbero delle frequenze in comune. In questi
casi viene aggiunta una nuova linea telefonica che però non è collegata al servizio di fonia
standard.

Attualmente in Italia le velocità stanno aumentando e le offerte da 4, 6 e più megabit sono
comuni, ma stanno diventando sempre più frequenti le offerte ADSL 2+, a 12, 20 e 24
megabit. La velocità media è a volte sotto il picco teorico perché la banda tra il DSLAM e la rete
IP è frazionata fra molti utenti. Come accade per l’ADSL2 a 20 megabit, soltanto chi abita in
vicinanza della centrale telefonica potrà godere di questa velocità. Il segnale decade
rapidamente e a 5 km di distanza la velocità di download non supera i 640 kbit/sec.

Il 75% dei contratti sono stipulati con tariffazione a consumo e la durata commerciale dei
suddetti è di un anno dall’attivazione.

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Il problema dei MUX e dei DSLAM

Teoricamente metà della banda disponibile su un singolo doppino può essere dedicata al
segnale analogico che serve 700 utenze telefoniche; l’altra metà per utenze ADSL. Il numero di
utenze servibili dipende dal “taglio” di banda richiesto.

Talvolta la centrale telefonica risulta coperta da ADSL, ma ad alcuni numeri di telefono della
centrale non è attivabile la banda larga perché i rispettivi doppini sono collegati ad un MUX.

Il MUX infatti alza la bassa frequenza delle chiamate vocali fino alle alte frequenze del segnale
ADSL. In questo modo la banda destinata all’ADSL viene utilizzata per il traffico voce di altre
700 utenze telefoniche risparmiando un secondo doppino che altrimenti sarebbe necessario per
servire altre 700 utenze telefoniche. I MUX quindi dimezzano la quantità di doppini necessari,
ma utilizzano frequenze necessarie al funzionamento dell’ADSL limitando dunque la velocità
massima del collegamento dati in Internet a soli 56 kbit/sec della linea telefonica (128 se si ha
una linea ISDN).

Se la centrale telefonica è servita da ADSL (ossia ha un DSLAM), o è a pochi chilometri da
un’altra servita da ADSL, il problema può essere risolto senza un onere eccessivo. Viene tolto il
MUX in modo da liberare la banda del doppino da riservare all’ADSL e questo doppino viene
collegato ad un DSLAM. Così viene realizzata la copertura di 700 utenze, ma ovviamente le
altre 700 che utilizzavano la banda ADSL per le chiamate vocali tramite MUX restano senza
linea telefonica. Per evitare ciò è necessario dunque tirare un nuovo doppino fra la centrale
telefonica e il punto di terminazione dei doppini delle utenze. Questo processo è quindi
necessario per ogni doppino che era collegato al MUX.

Dunque, se non si riceve il segnale ADSL sono possibili essenzialmente 2 casi:

   1. centrale con DSLAM (coperta da ADSL) e doppino “sfortunato” collegato a
      MUX;
   2. centrale senza DSLAM (con o senza MUX): è il caso più probabile e
      frequente.

Dall’estate 2008 vi sono anche i mini-dslam per armadio (le caratteristiche sono simili ai
minidslam per centrale) ufficialmente utilizzati dal monopolista per gli apparati UCR, collegati in
rame alla centrale, e si pensa che siano utilizzabili anche per i MUX ASS poiché sono anch’essi
collegati in rame. Sfortunatamente le pianificazioni per questi apparati vanno molto a rilento.

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Mini-DSLAM

Il Mini-DSLAM è una soluzione economica che può fornire una velocità di connessione massima
di 640 Kbit/secondo per utenza telefonica collegata, per un numero che varia da 50 a 100
utenze per apparecchio installato.

In una centrale telefonica, tipicamente sono installati da uno a due Mini-DSLAM.

La soluzione è adottata per aumentare la banda delle centrali telefoniche che non sono
collegate in fibra ottica, ma su doppino.

Nelle stesse centrali, potrebbe essere installato un DSLAM, come quelli di una normale ADSL,
con la stessa banda passante, dove un ponte radio collega la centrale telefonica alla rete, in
assenza di fibra ottica.

Il Mini-DSLAM è scelto quindi sia per ragioni tecniche che economiche, per avere
un’installazione ADSL meno onerosa, al prezzo di una velocità di connessione molto più bassa.

In alcuni casi, per la sua economicità rispetto al DSLAM, è addirittura utilizzato anche in
centrali telefoniche, che sono collegate con fibra ottica alla rete.

La velocità di connessione non può essere aumentata oltre i 640 kbit/sec, se non in casi
particolari ancora allo studio. Per ottenere un upgrade della banda, è necessario rimuovere il
mini-DSLAM dalla centrale telefonica.

I DSLAM installati nelle centrali telefoniche modulano il segnale sul doppino in rame, ed hanno
un costo di circa 15.000 euro a centrale telefonica per la copertura del servizio.

Nonostante le nuove linee adsl 2+, in Italia circa 10 milioni di persone non hanno la possibilità
di accedere ad una ADSL(1) 20 megabit, perché la copertura adsl non serve ancora molte
località. Si potrebbero, per ovviare ai problemi di copertura della linea, per esempio, sfruttare
alternative come l’extended adsl o il wi-fi (vedasi digital divide).

La banda minima garantita (MCR) è a discrezione del provider. Teoricamente ADSL non ha una
velocità minima, massima e un throughput medio, ma un solo parametro di velocità: nei
contratti è infatti indicata una sola velocità, che propriamente è detta velocità di punta (Peak
Cell Rate, PCR). Gli operatori mettono a disposizione dell’utente un canale con date
caratteristiche, quali PCR e MCR. Eventuali rallentamenti possono essere dovuti a diversi
fattori, tra cui congestione del nodo ATM oppure problemi di banda del nodo (server) remoto a
cui si inoltrano le richieste. Alcuni operatori effettuano overbooking: la somma dei singoli MCR
delle connessioni supera l’MCR del nodo di attestazione. Questo significa che potrebbero
verificarsi delle congestioni a causa dell’elevato traffico generato contemporaneamente dagli
utenti.

Tipicamente, i contratti ADSL non garantiscono la continuità del servizio. In caso di interruzioni
dovute a corti circuiti, allagamenti o atti vandalici nelle centrali telefoniche, danneggiamento
dei cablaggi durante cantieri di lavoro, l’utente con tariffa flat è tenuto dal contratto a pagare
anche per i mesi in cui l’ADSL non è più disponibile sulla sua linea.

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La legge sul servizio universale impone di garantire il servizio voce e una banda minima di 30
kb/s per le connessioni Internet. Le linee ADSL di Telecom o le linee di altri operatori attestate
in wholesale Telecom hanno una banda minima garantita di 10 kb/s, che è quella richiesta per
il traffico voce, e non garantisce nemmeno un collegamento Internet in connessione analogica.

Le tariffe ADSL sono classificate in tariffe a tempo (o consumo) e tariffe flat.

Il Secondo Decreto Bersani ha vietato le clausole contrattuali che richiedevano di abbonarsi per
un periodo minimo di un anno e di pagare al provider i mesi restanti, in caso di recesso
anticipato. Di conseguenza, con tutti gli operatori il contratto ADSL può essere disdetto in ogni
momento, pagando le spese del distacco e i consumi del mese corrente.

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ADSL solo dati

Le normative AGCOM prevedono l’obbligo per Telecom di fornire all’ingrosso, e per i singoli
operatori di avere un piano tariffario per un servizio ADSL solo dati. In questo caso, il cliente
può avere due operatori per la stessa linea, uno per le chiamate dal telefono fisso, e un altro
per la connessione ADSL. Può anche optare per avere una linea esclusivamente ADSL, senza il
servizio di telefonia, e, in alternativa, utilizzare il Voice Over IP.

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HDSL

High bit rate digital subscriber line

HDSL (acronimo inglese di High data rate Digital Subscriber Line) è la prima tecnologia della
famiglia xDSL, nata 30 anni fa per potenziare la velocità delle connessioni Internet su
tradizionale doppino telefonico (due fili di rame). Consente di raggiungere velocità fino a 8
Mb/s simmetrici (sia in download che in upload) con una connessione sempre attiva. Perciò
richiede un modem V.35 (molto costoso) collegato a un router. Esiste soltanto per traffico dati
e non per quello voce. Supporta però il Voice over IP che tratta la fonia vocale come dati
qualsiasi di Internet.

Diversamente da ADSL, viaggia su doppino dedicato, ossia su una linea per ogni utente; ADSL
invece attua un multiplexing, dividendo la banda larga del doppino ADSL fra più utenti.
Essendo solo per traffico dati, copre una banda di frequenze più ampia di ADSL; mentre per
quest’ultima il traffico voce richiede parecchia banda (un intervallo ampio di frequenze) dopo lo
splitting del segnale (in centrale e a casa dell’utente) per tenere separate e ben distanti fra
Internet e voce, per mantenerli distinti senza interferenze. Essendo dedicato ad ogni utente, la
velocità media (e minima garantita nei contratti) è molto più vicina al picco teorico che
nell’ADSL. Il taglio più popolare è di 4 Mb/s di cui circa un quarto di banda garantita, e registra
una velocità che raramente scende al di sotto di 0,5 Mb/s. Era utilizzata per coprire le esigenze
delle grandi aziende, quando l’ADSL non era così diffusa. Pur venendo temporalmente prima di
ADSL, è ancora considerata la miglior alternativa alla fibra ottica. Rispetto ad ADSL, HDSL
esibisce prestazioni superiori in termini di tempi di latenza ed è più stabile (spesso con velocità
garantite) in quanto non condivide risorse ma è un unico circuito virtuale tra l’utente e il
provider.

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Voice over IP

In telecomunicazioni e informatica con Voice over IP (Voce tramite protocollo Internet),
acronimo VoIP, si intende una tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione
telefonica sfruttando una connessione Internet o un’altra rete dedicata che utilizza il protocollo
IP senza connessione per il trasporto dati.

Il vantaggio principale di questa tecnologia sta nel fatto che essa elimina l’obbligo di riservare
della banda per ogni telefonata (commutazione di circuito), sfruttando l’allocazione dinamica
delle risorse, caratteristica dei protocolli IP (commutazione di pacchetto). Vengono instradati
sulla rete pacchetti di dati contenenti le informazioni vocali, codificati in forma digitale, e ciò
solo nel momento in cui è necessario, cioè quando uno degli utenti collegati sta parlando.

Fra gli altri vantaggi rispetto alla telefonia tradizionale si annoverano:

  •   minore costo per chiamata, specialmente su lunghe distanze;
  •   minori costi delle infrastrutture: quando si è resa disponibile una rete IP
      nessun’altra infrastruttura è richiesta;
  •   nuove funzionalità avanzate;
  •   l’implementazione di future opzioni non richiederà la sostituzione
      dell’hardware.

Le conversazioni VoIP non devono necessariamente viaggiare su Internet, ma possono anche
usare come mezzo trasmissivo una qualsiasi rete privata basata sul protocollo IP, per esempio
una LAN all’interno di un edificio o di un gruppo di edifici. I protocolli usati per codificare e
trasmettere le conversazioni VoIP sono solitamente denominati Voice over IP protocols.

Uno dei vantaggi di questa tecnologia è che permette di utilizzare risorse di rete preesistenti,
consentendo una notevole riduzione dei costi in ambito sia privato che aziendale, specialmente
per quanto riguarda le spese di comunicazione interaziendali e tra sedi diverse.
Una rete aziendale, infatti, può essere sfruttata anche per le comunicazioni vocali, di
aumentare il grado di integrazione di uffici dislocati sul territorio, ma collegati tramite
l’infrastruttura di rete. Il consumatore privato, utilizzando un collegamento ad Internet a banda
larga (ad alta velocità e sempre attivo), può effettuare e ricevere chiamate telefoniche,
potendo contare su tariffe molto economiche, soprattutto per le chiamate internazionali.

La tecnologia VoIP introduce inoltre nuove possibilità per l’offerta del servizio telefonico quali:

  •   eliminare la distinzione tra chiamate locali e a lunga distanza;,
  •   mantenere diversi numeri telefonici su un solo collegamento;
  •   salvare messaggi vocali sul proprio computer;
  •   permettere telefonate completamente gratuite tra utenti dello stesso
      fornitore.

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IP Phone

Le tecnologie di compressione della voce dedicano una banda che varia dai 4 kbit/sec agli 82
kbit/sec nei formati di compressione meno efficienti.

Una chiamata via Internet richiede una banda maggiore della frequenza di campionamento
della voce sia in up-stream che in downstream, essendo la comunicazione telefonica
bidirezionale. Altrimenti almeno uno dei due interlocutori riceve i pacchetti nell’ordine scorretto
e ascolta in pratica parole senza senso, sillabe non nella giusta sequenza.

Mentre per dati quali bit di pagine internet o di file scaricati il modem è in grado di fare
controlli, interpolare (ossia ricostruire) pacchetti e sequenze di bit danneggiate e al limite
richiederne la ritrasmissione, non esistono controlli che rimedino ai difetti di trasmissione della
voce; la coppia di modem è “invisibile” agli utenti anche nel senso negativo, di non poter
migliorare la qualità della comunicazione.

Utilizzando un adeguato protocollo di comunicazione ossia formato di compressione della voce
che limiti il campionamento intorno ai 12-13 kbit/sec è possibile con un pacchetto-voce
trasmesso per secondo avere pacchetti di circa 1,5KByte (che sono 12000 bit appunto; 1
byte=8 bit) ovvero al di sotto della soglia critica che crea problemi con connessione Internet.

In America, come è detto più sopra, gli operatori telefonici utilizzano il Voice Over IP fino
all’abitazione dell’utente; dunque, anche l’ultimo miglio è digitalizzato per consentire la
comunicazione.

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Problemi aperti VoIP

Le reti IP non dispongono di per sé di alcun meccanismo in grado di garantire che i pacchetti di
dati vengano ricevuti nello stesso ordine in cui vengono trasmessi, né alcuna garanzia relativa
in generale alla qualità di servizio. Le attuali applicazioni nel mondo reale della telefonia VoIP si
trovano a dover affrontare problematiche legate a problemi di lentezza (sostanzialmente si
deve ridurre il tempo di transito e di elaborazione dei dati durante le conversazioni) e di
integrità dei dati (prevenire perdite e danneggiamenti delle informazioni contenute nei
pacchetti).

Il problema di fondo della tecnologia VoIP è la corretta ricostruzione dei pacchetti di dati
ricevuti, tenuto conto del fatto che durante la trasmissione può cambiare la sequenza dei
pacchetti e che alcuni pacchetti possono aver subito perdite o danneggiamenti delle
informazioni contenute, e assicurare così che lo stream audio (flusso audio) mantenga la
corretta coerenza temporale. Altro importante problema è mantenere il tempo di latenza dei
pacchetti sufficientemente basso, in modo che l’utente non debba aspettare troppo tempo
prima di ricevere le risposte durante le conversazione.

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Uso di VoIP da parte dei grandi gruppi e delle compagnie telefoniche

A tutt’oggi le installazioni di reti VoIP in edifici terziari e abitazioni civili sono poche, mentre le
grandi corporation utilizzano sempre più spesso la telefonia IP, realizzando reti telefoniche
dedicate per collegare fra di loro le proprie sedi, previa conversione a valle delle stazioni di
commutazione dei normali segnali analogici in entrata in pacchetti IP, e viceversa per le
comunicazioni in uscita. In questo modo, di fatto, realizzano una rete digitale interna al
gruppo, che si presta molto bene ad essere modificata e adattata per fornire i più disparati tipi
di servizi.

Ciò si basa anche su una tecnologia emergente, denominata data abstraction, mediante la
quale dall’analisi dei dati trasmessi su una linea, è possibile dedurre le caratteristiche del
dispositivo che ha stabilito la comunicazione (ad esempio il tipo di display, i pulsanti di
comando, ecc.) e di configurare i servizi messi a disposizione in funzione di queste
caratteristiche. I centri di assistenza telefonica delle grandi compagnie spesso usano la
telefonia IP proprio per sfruttare le possibilità offerte da questa nuova tecnologia.

VoIP è anche largamente utilizzato dalle compagnie telefoniche, specialmente nei collegamenti
internazionali. Per gli utenti questo utilizzo è completamente trasparente, nel senso che non si
accorgono che le loro chiamate sono instradate su una rete IP anziché passare attraverso le
normali centrali di commutazione. Telecom Italia, per esempio, instrada su IP una percentuale
significativa delle telefonate interurbane fra Milano e Roma (circa il 60%, dato del 2005). Le
stesse compagnie utilizzano VoIP per abbattere i costi delle proprie chiamate interne,
instradate attraverso la rete dati che collega gli uffici e le sedi interne. Inoltre riducono i costi
delle chiamate verso l’esterno trasportandole, via rete, fino al punto più vicino alla centrale di
commutazione.

Alcune compagnie offrono un gateway (letteralmente via d’uscita) per connettere una rete VoIP
alla normale rete commutata. Se si compone un normale numero telefonico, la chiamata viene
instradata attraverso la connessione internet alla compagnia che gestisce il gateway, che
provvederà ad effettuare il normale addebito del relativo costo. A volte le compagnie
telefoniche sono anche proprietarie dirette del gateway, ed in questo modo realizzano un
ulteriore risparmio.

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