I SOTTOSCRITTORI DI FONDI COMUNI ITALIANI - Alessandro Rota Riccardo Morassut Aggiornamento 2018 - Assogestioni

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I SOTTOSCRITTORI
DI FONDI COMUNI
ITALIANI
Aggiornamento 2018

Alessandro Rota
Riccardo Morassut

        Quaderno di ricerca
        2 / 2019
Indice

         Introduzione                                                  2

         Sintesi delle conclusioni                                     3

         1. Campione                                                   8

         2. Partecipazione al mercato dei fondi                       12

         3. Caratteristiche anagrafiche dei sottoscrittori            16

         4. Distribuzione geografica                                  24

         5. Scelte allocative e modalità di investimento              29

         6. Fondi PIR compliant                                       35

         Appendici                                                    37

                                                             Indice   /1
Introduzione

               Le analisi e i dibattiti sulle dinamiche del mercato italiano dei fondi comuni tendono generalmente a focalizzarsi
               sui temi dell’offerta. In particolare sono spesso oggetto di valutazioni le questioni legate alla produzione (ad es.
               performance e costi), al rapporto di questa con la rete di distribuzione (integrazione verticale SGR-banca, apertura
               dell’architettura, qualità della consulenza, modalità e livelli di remunerazione), alla regolamentazione (difformità
               in materia di trasparenza informativa, regole di offerta e fiscalità relative a prodotti concorrenti) e infine, su un
               piano più generale, al rapporto tra la funzione di intermediazione del risparmio svolta dal sistema bancario e
               quella svolta dalle società di gestione.

               Per contro, minori risorse vengono di norma indirizzate allo studio del mercato dal lato della domanda, in parti-
               colare da quello del risparmiatore retail.

               Ciò nonostante, lo studio della domanda dei fondi italiani - al quale l’Associazione dedica questo quaderno di
               aggiornamento con i dati del 2018 - rappresenta un passaggio imprescindibile per un’industria nazionale che da
               tempo opera in concorrenza con operatori esteri, che hanno fatto della qualità del prodotto e dell’attività di sup-
               porto al collocamento le proprie caratteristiche distintive. In questo contesto lo sforzo di innovazione e di crescita,
               cui gli operatori italiani sono costantemente sollecitati, deve giocoforza passare anche attraverso una migliore
               conoscenza della propria clientela, dei suoi bisogni e delle sue scelte di investimento.

                                                                                                              Introduzione        /2
Sintesi delle conclusioni

Partecipazione              • Tra il 2002 e il 2005 il totale dei sottoscrittori di fondi comuni italiani si è mantenuto sopra i 9 milioni, per
al mercato dei fondi          poi ridursi fino al 2012 in parallelo con l’andamento negativo della raccolta netta. Dal 2013 la ripresa dei
                              flussi si è accompagnata ad un incremento dei sottoscrittori il cui numero complessivo a fine 2018 si attesta
                              a 7,2 milioni. All’incremento dei sottoscrittori nel corso degli ultimi due anni ha contribuito il successo dei
                              fondi PIR compliant cui hanno aderito più di 880 mila risparmiatori (oltre 1 milione includendo i fondi di
                              diritto estero).

                            • Negli anni l’incidenza del numero dei sottoscrittori sul totale della popolazione italiana residente
                              (partecipazione) è passata dal 17% del periodo 2002-2003 al minimo del 9% del 2012. Successivamente la
                              ripresa delle sottoscrizioni ne ha riportato il valore al 12%.

                            • Con riferimento alla distribuzione del patrimonio, si evidenzia un’elevata concentrazione nei quantili più elevati:
                              il 10% dei sottoscrittori più ricchi detiene quasi la metà del patrimonio complessivo; metà dei sottoscrittori
                              investe meno di 13.086 euro (patrimonio mediano).

                                                                                                              Sintesi delle conclusioni      /3
Sintesi delle conclusioni

Caratteristiche anagrafiche   • Si assiste a un lento ma costante calo della proporzione degli uomini a favore delle donne, che nel 2018
dei sottoscrittori              rappresentano il 47% dei sottoscrittori.

                              • L’età media dei sottoscrittori a fine 2018 è di 60 anni. La quota dei sottoscrittori di età compresa tra i 26 e i
                                35 anni è scesa dal 15% al 6%, quella degli investitori più anziani (oltre i 75 anni) è invece cresciuta passando
                                dal 9% al 19%.

                              • Il 7% circa degli individui di età compresa tra i 26 e i 35 anni investe in fondi, valore che sale al 10% (36-45
                                anni) e poi al 15% (46-55 anni) per attestarsi a circa il 22% a partire dai 65 anni.

Distribuzione geografica      • Su tutto il periodo di rilevazione la distribuzione dei sottoscrittori nelle cinque macro aree del Paese è stabile: il
                                65% circa degli investitori risiede al Nord, il 18% nel Centro e il restante 17% nel Sud e nelle Isole.

                              • A fine 2018 i livelli di partecipazione regionale più alti si registrano in Emilia-Romagna (19,6%), Lombardia
                                (17,7%) e Piemonte (17,1%); questi valori calano a mano a mano che ci si sposta verso Sud.

                                                                                                                  Sintesi delle conclusioni       /4
Sintesi delle conclusioni

Scelte allocative            • Nel corso del tempo l’incidenza dell’investimento nel comparto azionario e nei fondi di liquidità ha subito una
e modalità di investimento     progressiva erosione: a fine 2018, il 7% e l’1% dei sottoscrittori concentrava i propri investimenti su questi due
                               segmenti.

                             • I fondi flessibili hanno registrato la dinamica di crescita più pronunciata e oggi rappresentano la scelta
                               principale del 37% dei sottoscrittori. I fondi obbligazionari, da sempre molto presenti nelle scelte degli
                               investitori italiani (con punte superiori al 40% dei sottoscrittori), hanno evidenziato negli ultimi quattro
                               anni un calo di 14 punti, attestandosi al 25% nel 2018. L’incremento registrato negli ultimi due anni nei
                               sottoscrittori che investono in fondi bilanciati è dovuto all’effetto PIR.

                             • Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, il 67% dei sottoscrittori predilige il versamento unico (Pic);
                               tuttavia, nel corso degli anni il numero di sottoscrittori che ha fatto riscorso in via esclusiva ai piani di accumulo
                               (Pac) è cresciuto e rappresenta a fine 2018 il 20%.

                             • La maggior parte dei sottoscrittori di fondi italiani sottoscrive attraverso il canale bancario (95% a fine 2018),
                               mentre la rimanente proporzione si è affidata alle reti di consulenti finanziari.

                                                                                                                 Sintesi delle conclusioni      /5
Sintesi delle conclusioni

Fondi PIR compliant
                            • Alla fine del 2018 il numero di sottoscrittori di fondi aperti PIR compliant supera le 880.000 unità (oltre 1
                              milione includendo i fondi esteri).

                            • Il patrimonio mediamente detenuto è pari a 12.164 euro, valore che si colloca appena sotto la metà dell’importo
                              massimo che è possibile investire in PIR ogni anno. La quasi totalità (93%) dei sottoscrittori di fondi PIR
                              compliant ha investito fino a 30.000 euro e solo il 7% di questi detiene una cifra superiore.

                            • Rispetto agli investitori in fondi che non detengono PIR, quelli che hanno investito nei fondi PIR compliant
                              vedono una più accentuata proporzione degli uomini rispetto alle donne (56% contro 53% del campione
                              no-PIR), sono leggermente più concentrati nelle regioni del Nord Est (28% contro 25%) ed infine sono sotto-
                              rappresentati nelle classi di età più elevate (14% sopra i 75 anni, contro il 20% del campione no-PIR).

                                                                                                           Sintesi delle conclusioni     /6
Link per accedere alla versione completa del Quaderno (richiede registrazione):

    https://associati.assogestioni.it/datiericerche/ricerche/sottoscrittori/
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