I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo

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I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
ial Museum,
                                                                                        locaust Memor
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               - Frediano Sess                                          courtesy of Yad
Fondazione MDR                                                      i
                                                     - Frediano Sess
                                      Fondazione MDR

I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

 I giorni della memoria
                                  Un percorso virtuale
                                  tra storia e memoria
                                   della deportazione

                                                                                                          gm
  COMUNE DI
 MONTEMURLO                                                                                                1
I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria
27 gennaio 2021 – Giorno della memoria
76° anniversario della liberazione di Auschwitz
Progetto “I giorni della memoria”.

Premessa
Enrico Iozzelli, Fondazione Museo della Deportazione
e Resistenza di Prato

Il progetto I giorni della memoria è nato dalla collaborazione tra Comune di
Montemurlo e Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, con
lo scopo di trasmettere alle giovani generazioni la memoria della deportazione
nei campi di concentramento e sterminio nazifascisti, nella convinzione che la
conoscenza del proprio passato sia un punto di riferimento indispensabile per
vivere il presente e progettare il futuro.
Studenti e insegnanti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado
“Salvemini-La Pira” di Montemurlo hanno preso parte ad un corso formativo
a distanza, in conformità con le vigenti prescrizioni in materia sanitaria,
articolato in una serie di appuntamenti con storici del museo della deportazione
e testimoni diretti e indiretti della deportazione. I primi tre incontri, coordinati
dal responsabile della didattica del museo, hanno avuto un taglio storico per
contestualizzare la deportazione, esaminare le varie categorie di deportati
e approfondire in particolare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei.
L’obiettivo è stato quello di fornire una conoscenza di fondo dell’argomento,

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Comune di Montemurlo                                                                    2
I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Comune di Montemurlo

offrendo al contempo strumenti e spunti di riflessione su tematiche attuali,
come la solidarietà e il confronto con gli altri. Nel quarto incontro, coordinato
dall’Assessore con delega alla memoria del Comune di Montemurlo Valentina
Vespi e dalla direttrice del Museo della Deportazione Camilla Brunelli, gli
studenti hanno avuto l’opportunità di seguire la testimonianza di due superstiti
dei lager nazisti, due tra le ultime testimoni della Shoah: Andra e Tatiana Bucci,
deportate ad Auschwitz quando avevano solo quattro a sei anni. Il loro toccante
racconto ha coinvolto emotivamente tutti gli ascoltatori, mostrando una delle più
violente realtà che l’uomo ha prodotto in tutta la sua storia. Altrettanto toccante il
quinto e ultimo incontro, nel quale studenti e insegnanti sono stati accompagnati
da Enrico Iozzelli nell’ascolto delle testimonianze di Alessandra Martini, figlia
del deportato politico Marcello Martini arrestato all’età di quattordici anni
nella propria abitazione a Montemurlo nell’ambito di un’operazione contro il
movimento partigiano, e Mario De Simone, cugino di Andra e Tatiana Bucci e
fratello di Sergio che fu deportato ad Auschwitz all’età di sette anni e ucciso nel
lager di Bullenhuser Damm, nella periferia di Amburgo.
Dopo aver assistito a tutti gli interventi e posto domande ai relatori, gli studenti
seguiti dai loro insegnanti hanno realizzato degli elaborati per raccogliere le
loro riflessioni sul percorso intrapreso e condividerle con i propri compagni.
Partendo dalla memoria della deportazione come evento chiave nella storia del
Novecento, il progetto ha così offerto l’opportunità di riflettere su tematiche
che sono purtroppo ancora attuali: il fanatismo razzista, l’emarginazione e la
discriminazione del diverso, il sessismo, l’omofobia, la propaganda come forma
di sopraffazione fisica e morale; mali che possono essere sconfitti soltanto con la      gm
conoscenza e la partecipazione
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I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria
Il progetto “Memoria” è una pubblicazione significativa per questa
amministrazione, è il risultato delle esperienze e delle testimonianze ascoltate
nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2021 in collaborazione
con il Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato. Gli studenti
dell’Istituto Comprensivo “Margherita Hack”, e in particolare quelli delle classi
terze della secondaria inferiore “Salvemini La Pira”, ci hanno donato i loro
pensieri per arrivare oggi a questa pubblicazione digitale e a riflettere con loro
sull’importanza della Memoria. Abbiamo voluto dare un contributo al recupero
di memoria ed è per noi un obiettivo da perseguire ogni giorno con forza, fare
memoria per costruire un Paese che possa recuperare anche una coesione
sociale più forte duratura attenta agli ultimi e ai fragili, una cultura più solidale
e in grado di dare, agli studenti, strumenti per affrontare il futuro prossimo che li
attende.

Abbiamo il dovere di costruire narrazioni nuove, non solo recupero e studio
del passato ma avere la capacità di affrontare memorie sociali, riuscire a
comunicarle e renderle opinione pubblica diffusa. La narrazione storica in
Europa e in Italia ha visto il prevalere di culture su altre, il racconto della storia
nella sua parte più viva e quindi l’importanza dei sopravvissuti e della loro
testimonianza è fondamentale oggi, in una società che tende sempre di più a
emarginare e a non ricordare.

Voci e testimonianze, dirette e indirette, come quelle che hanno potuto ascoltare
gli studenti, sono preziose, un lascito da portare con sè e comunicarlo ad altri,
una contaminazione di memoria e cittadinanza attiva e partecipata.

Grazie a chi ha contribuito a questa pubblicazione, al Museo della Deportazione
e della Resistenza di Prato, agli studenti, all’Istituto Comprensivo Margherita
Hack e alle docenti e ai docenti che hanno raccolto le riflessioni e il progetto
proposto da questa amministrazione.

                                                                          Il Sindaco
                                                                     Simone Calamai

                                                          La Presidente del Consiglio
                                                                  Federica Palanghi

                                            L’Assessora alle Politiche della Memoria
                                                                      Valentina Vespi
                                                                                         gm
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I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Archivio privato Andra e Tatiana Bucci

Ho trovato il racconto delle sorelle Bucci alquanto malinconico perché sentire
ciò che hanno passato non è stato affatto facile, ma è indispensabile farlo per
cercare di non ricadere nei gravissimi errori commessi.
                                                                  Mariacristina S.

L’incontro con le sorelle Bucci è stato molto significativo e commovente, mi ha
fatto capire che bisogna rispettare le altre etnie: nessuna è superiore all’altra e
questa differenza va eliminata.
                                                                       Alessandro P.

L’incontro con Tatiana e Andra Bucci è stato davvero interessante e allo stesso
tempo triste, perché ho provato a immaginare i momenti tragici di quel periodo,
i sentimenti dei bambini nel non vedere la loro mamma, il dolore che provavano
quando venivano fatti esperimenti sui loro corpi e la tragica fine che hanno fatto.
                                                                         Rachele L.

Sono molto felice di aver potuto sentire la testimonianza di Andra e Tatiana
Bucci; è stato molto commovente e importante perché tutti dovremmo ricordare
per non ripetere questi errori e capire cosa hanno passato i deportati, tutti
destinati alla stessa tragica fine.
                                                                              Elia P.

Il racconto delle sorelle Bucci è stato molto toccante, ho provato un misto di
sensazioni tra dispiacere e tristezza. Emozioni che Andra e Tatiana sono riuscite
a trasmettere non soltanto con le parole, ma soprattutto tramite il tono della loro
voce.
                                                                             Niko P.

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I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Archivio privato Andra e Tatiana Bucci

Spesso parliamo della seconda guerra mondiale come se ciò che è accaduto nei
campi di concentramento fosse così surreale e impossibile. Se un’esperienza
del genere non si è vissuta se ne parla con quasi ‘’leggerezza’’, come se tutto ciò
che viene raccontato fosse un’assurdità. Attraverso la storia delle due sorelle,
ho compreso anche solo in parte il dolore di ciò che è stato, la sofferenza che si
vedeva nei loro occhi o sentire dalle loro voci mentre raccontavano. Ho provato
a immedesimarmi nei loro personaggi e a ‘vivere’ nella mia mente ciò che hanno
vissuto loro e questo ha creato un profondo senso di vuoto, di tristezza in me.
                                                                        Eleonora G.

Sono passati poco più di novant’anni e gli avvenimenti vissuti dalle sorelle Bucci e,
purtroppo, da tante altre persone, sembrano lontani e impossibili da immaginare.
Vissuto poi con gli occhi di due bambine, l’orrore deve essere stato agghiacciante da
vedere, sopportare e ricordare. Perdere la propria identità e la propria famiglia per un
non motivo è per me, che vivo oggi, un pensiero folle.
                                                                                Enea G.
Le sorelle Bucci un’importantissima testimonianza dell’epoca nazi-fascista. É
importante raccogliere gli insegnamenti di queste persone per far si che non si
ripetano più eventi di questo genere. Ringrazio Andra e Tatiana Bucci per il loro
racconto toccante.
                                                                            Leonardo G.

Mi è piaciuto molto l’incontro con le sorelle Bucci, è stato molto interessante
sentire due sorelle che ne hanno passate tante e mi è dispiaciuto molto per loro.
                                                                         Anthony B.

L’incontro con le sorelle Bucci è stato molto interessante e sicuramente ha fatto
pensare molti di noi a come, durante la giornata, i deportati venissero trattati
male, venissero sfruttati, venissero usati e molti uccisi nelle camere a gas. Per i
deportati era diventata una normale, tragica routine...                                    gm
                                                                           Naomi F.         6
I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Regione Toscana

Quel che è successo, a voi come ad altre persone, è una cosa a dir poco orribile,
ma non posso comprendervi sino in fondo, perché se lo dicessi sarei bugiarda,
però posso dirvi una cosa: siete delle donne fortissime e molto coraggiose, perché
penso che non tutti siano stati capaci di resistere come avete resistito voi e non
solo per aver vissuto quell’orrore, ma perché avete la forza di raccontarlo quasi
ogni anno. E penso anche che quando rammentate le vicende che avete vissuto
proviate tanto dolore.
                                                                           Serena G.

Care sorelle Bucci, mi ha colpito molto il vostro racconto e infatti durante
l’incontro su meet mi sono commosso. Una cosa che mi ha fatto piangere è
quando vi hanno separate dai vostri genitori e io mi chiedevo in che modo foste
sopravvissute. Ad ogni modo, grazie per averci raccontato quello che avete
passato.
                                                                        Damiano G.

Il racconto delle sorelle Bucci è stato veramente emozionante, ma allo stesso
tempo molto triste perché hanno vissuto cose bruttissime e indimenticabili anche
se stanno continuando la loro vita con il sorriso.
                                                                        Matilde F.

La testimonianza delle sorelle Bucci mi ha suscitato molte emozioni. In
particolare mi ha suscitato tristezza, perché pensare alle cose orribili che
venivano fatte all’interno del campo di concentramento fa molto riflettere
                                                                               Niko I.

Mi dispiace davvero tanto per quello che è successo in passato, ma avete avuto
un grande coraggio.
Grazie per i vostri insegnamenti e per il commovente racconto.
                                                                      Stefano N.         gm
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I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Frediano Sessi

L’incontro con le sorelle Bucci è stato molto emozionante e significativo perché
ci hanno fatto scoprire molte cose sulla vita di quegli anni. Questo incontro mi
ha suscitato veramente un grande odio nei confronti dei fascisti e nazisti. Io mi
chiedo ancora il perché: perché sterminare in questo modo gli Ebrei che nella
loro vita non hanno fatto nulla di male. Riguardo alle sorelle Bucci, sono rimasto
sconvolto dal racconto della loro vita e sono sbalordito perché ancora oggi, pur
non essendo più giovanissime, si ricordano quasi tutto. E dico loro grazie per
averci fatto conoscere una pagina di un bruttissimo passato.
Spero non succeda mai più.
                                                                          Cesare C.

Le videolezioni che abbiamo seguito mi hanno aperto gli occhi sulla verità
dei fatti e su quello che può fare l’uomo. Sono rimasto molto colpito dalla
testimonianza delle sorelle Bucci e ora so cosa voglia dire essere un deportato.
                                                                        Riccardo L.

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I giorni della memoria

Francesco F. | Samuele T.

       METAMORFOSI DEL DOLORE
                              La morte da cui rinasce la vita,
                             In tutte le sue meravigliose forme.
                   La sofferenza e il dolore che si trasformano in gioia.
                        Le recinzioni e il filo spinato che crollano,
                                 Facendo spazio alla liberta

                           RICORDARE È NOSTRO DOVERE
                     DOBBIAMO RICORDARE, PER NON SBAGLIARE.
                     DOBBIAMO ASCOLTARE, PER NON SORVOLARE

                                                            Francesco F. | Samuele T.

“Ciò che mi ha impressionato di più è stato apprendere come questi uomini
usassero l’inganno per portare i bambini verso la morte, promettendo loro
che avrebbero rivisto le proprie madri e sfruttando il sentimento dell’amore e
dell’affetto per circuirli.
Credo che sia un’azione atroce da compiere nei confronti dei piccoli.”                  gm
                                                           Mattia N. | Francesco G.      9
I giorni della memoria - Un percorso virtuale tra storia e memoria della deportazione - Comune di Montemurlo
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Frediano Sessi

“Mi sono commossa quando una delle sorelle Bucci si è messa a piangere
raccontando cosa aveva passato da bambina… in quel momento ho capito
davvero quanto poteva aver sofferto e mi sembrava di rivivere io stessa quelle
pene atroci.”
                                                                          Luna V.

“Credo che quello che hanno vissuto le sorelle Bucci sia brutto in modo
indescrivibile: non sono accettabili lo sfruttamento e la discriminazione di ebrei,
bambini o di qualsiasi altra persona.”
                                                                      Anastasia M.

“Apprendere di queste vicende mi fa sentire una persona estremamente
fortunata e grata di non essere venuta al mondo in un periodo storico come
quello caratterizzato dal nazi-fascismo. Ho provato sgomento al solo pensiero che
delle persone civilizzate, e non preistoriche, abbiano potuto fare una cosa del
genere a dei loro simili, a dei fratelli…
Sono felice di sapere che adesso molte persone hanno abbandonato queste idee,
anche se il problema del razzismo purtroppo non è ancora scomparso.”
                                                                           Greta F.

“Un passaggio molto toccante del racconto è stato per me quello sulla tristezza
provata dalla madre delle due sorelle, che la sera dopo il lavoro ripeteva loro i
nomi affinché non li scordassero mai.”
                                                                              Hu Y.

“L’incontro con le sorelle mi ha fatto apprendere quanto dolore possa provocare
una guerra, che non risparmia nessuno, bambini compresi.
La nostra fortuna è quella di non aver assistito a nessun conflitto personalmente:
non si può cambiare il passato, ma abbiamo il dovere di ricordare per non
commettere di nuovo lo stesso errore.”                                                gm
                                                                           Lucia S.   10
I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of Yad Vashem (Public Domain)

“È orribile pensare che dei bambini possano essere privati dell’affetto e della
spensieratezza indispensabili per poter crescere felici.
È atroce apprendere che queste vite venissero gettate via solo per realizzare il
pensiero perverso di qualche uomo che peccava di superbia.
È importantissimo organizzare eventi che celebrano il ricordo di queste azioni:
per rendere consapevoli le generazioni future, per non ripetersi. Il giorno della
memoria non deve essere solo un rito portato avanti perché dobbiamo farlo, ma
ci deve entrare dentro, dobbiamo sentirlo personalmente. In questo senso credo
che lo sforzo dei testimoni e il lavoro delle amministrazioni e della scuola siano
fondamentali e debbano continuare negli anni a venire.”
                                                                          Davide B.

“Non posso nemmeno immaginare quale deve essere stato il dolore come
genitore nell’apprendere la fine fatta dai propri piccoli, dopo averli cresciuti,
amati e curati.
Non sono genitore e non posso ancora immedesimarmi, ma la perdita di una
giovane vita è traumatica per tutti.”
                                                                             Krisa B.

“A seguito del racconto delle sorelle Bucci non ho provato solo dispiacere, ma
anche un senso di disprezzo per le idee professate dal nazismo, a mio parere
assolutamente senza senso.”
“Un momento molto emozionante è stato quello della liberazione:
quando un soldato russo offre alla bambina un pezzo di salame.
Ho cercato di immedesimarmi in un ragazzo che non vede cibo per mesi e ho
capito quando possa essere ingiusto, doloroso e soprattutto ingiustificato un
comportamento simile nei confronti di innocenti.
È simbolo solo di disumanità.”
                                                                        Arianna D.
                                                                                        gm
                                                                                        11
I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of Yad Vashem (Public Domain)

“L’essere umano può arrivare ad un livello tale di disumanità da costringere
altri ad impegnarsi per ricordare il proprio nome, la propria identità, per non
essere ridotti a numeri anonimi. Questa cosa mi spaventa. L’uomo vanta una
capacità di pensiero che non perde occasione di rammentare, ma di fronte a
tali raccapriccianti eventi (quali l’olocausto o le attuali discriminazioni) dubito
fortemente della grande evoluzione di cui tanto ci vantiamo.”
                                                                          Carlotta B.

Mi ha emozionato molto la loro storia: due bambine piccole che si ritrovano in
un luogo terribile, pieno di odio, distruzione e cattiveria. È davvero un miracolo
che siano riuscite a sopravvivere a questo inferno. Per noi ragazzi è davvero
incredibile e inimmaginabile che due bambine siano resistite all’odio dei nazisti.
Sono state molto coraggiose e forti, non è sicuramente stato facile quando sono
state separate dalla loro famiglia o quando è stato portato via il cuginetto e hanno
scoperto la terribile fine di quest’ultimo. Ho visto alcuni film che rappresentano
scene naziste come “La chiave di Sara” o “Il bambino con il pigiama a righe” e
già per questi sono stata male: non immagino neanche come debba esser stato
per loro che lo hanno vissuto sulla loro pelle.
Siamo davvero fortunati noi ragazzi anche perché queste sono le ultime
testimonianze di vittime dirette della Shoah dato che la guerra è finita parecchi
anni fa... È importante non dimenticare per far sì che ciò che hanno passato
Andra, Tatiana e altri milioni di persone non passi inosservato, perché non si
possa ripetere mai piú. Durante la videoconferenza con le sorelle Bucci mi è
scesa qualche lacrima, come penso sia normale.
Pensare a ciò che hanno vissuto, vedere come ricordano, non perfettamente
(fortunatamente), ma molto bene l’orrore dei campi nazisti è qualcosa di
impressionante che fa capire quanto debba esser stata atroce e significativa
per loro quest’esperienza. Quando vedo un sopravvissuto ai campi nazisti mi si
riempie il cuore di felicità e orgoglio per il fatto che siano riusciti a resistere e a
lottare fino alla fine, nonostante la crudeltà e la situazione che si era creata nei      gm
confronti di queste povere persone innocenti.                                             12
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Baldassare Amodeo

Concludo dicendo che dobbiamo continuare a lottare, affinché, come ho già
detto, ciò non si ripeta mai più, anche nella vita di tutti i giorni, non appena
vediamo un atto di discriminazione nei confronti di qualcuno. Se potessi
abbraccerei Andra e Tatiana che sembrano, ma sono sicura che lo sono, due
persone fantastiche e buone di cuore.
                                                                            Alessia M.

Il racconto delle sorelle Bucci è stato molto toccante e mi ha emozionato molto.
                                                                         Alessio S.

Una storia molto triste, ma allo stesso tempo incredibile. Sono felice che si
siano salvate, ascoltarle è stato molto commovente e interessante, penso che per
loro che sia una storia indelebile.....nel vederle raccontare si capisce che hanno
passato un’adolescenza brutta purtroppo e ancora oggi mentre la raccontavano si
commuovevano; mi è piaciuto moltissimo sentire una testimonianza vera.
                                                                           Andrea C.

L’incontro è stato molto interessante e toccante e mi è dispiaciuto per le sorelle
Bucci.
                                                                          Andrea K.

La storia delle sorelle Bucci mi è sembrata molto bella e commovente. Le
ringrazio ancora per averci raccontato il dolore vissuto.
                                                                     Carmine L.

A me ha dato un senso di tristezza, la storia era molto coinvolgente e mi ha
fatto pensare quanto siamo stati fortunati a non essere al loro posto. Questi
avvenimenti devono essere ricordati per sempre per evitare così che riavvengano.
                                                                        Christian V.
                                                                                         gm
                                                                                         13
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Baldassare Amodeo

Quello che hanno comunicato le sorelle Bucci è stato toccante, ma prima
di farmi/ci provare questo mi/ci ha fatto pensare a quanto potessero essere
indottrinate le persone per trattare con così poco riguardo, odio e amarezza delle
persone la cui unica “colpa”, se così si può definire, era di avere delle credenze
religiose diverse dalle loro. Come ha detto Tatiana Bucci, per poter capire
appieno queste cose, si devono studiare, quindi il mio commento riguarderà solo
il mio disprezzo verso le azioni e verso il pensiero di coloro che hanno causato
tanta sofferenza e tristezza. Questo mio pensiero è stato nuovamente confermato
una volta ascoltata la storia del loro cugino Sergio, durante e dopo la quale
sono rabbrividito. Credo, e spero che conveniate con me, che queste cose non
dovrebbero mai accadere, e non dovrebbero risiedere neanche nei più oscuri
intenti di una persona.
                                                                          Cristian A.

Per me è stato veramente molto commovente, mi ha fatto venire le lacrime
anche perché ho visto come duravano fatica a raccontarlo, è veramente molto
molto toccante il loro racconto; mi ha fatto piacere ascoltare la loro storia: è
stata davvero interessante ma allo stesso tempo mi ha impressionato e suscitato
tristezza per la situazione grave che hanno vissuto. Sono contenta che loro siano
riuscite a sopravvivere e ammiro il loro coraggio per avere avuto la forza di
raccontarlo a così tante persone.
                                                                               Elisa V.

È stato molto emozionante, davvero bello!
                                                                           Gabriel D.

Aver sentito parlare due persone che realmente hanno vissuto quei momenti
drammatici durante la loro adolescenza ma allo stesso tempo sapendo che molti
bambini e adulti non sono stati così tanto fortunati da poter venire da noi a
raccontare la loro storia, ho il cuore colmo di felicità per loro due ma di tristezza     gm
per tutti quei bambini e quelle persone che non ce l’hanno fatta.                         14
I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of Archiv der KZ-Gedenkstaette Mauthausen

Ascoltando le vostre parole mi è tornata in mente tutta la storia di Anna Frank
che avevo letto tempo fa e che già allora mi aveva sconvolto.
                                                                          Giulia B.

Penso sia stata un’esperienza unica. Siamo stati fortunati. Le testimonianze dei
deportati, che si sono salvati, stanno diminuendo. Sono emerse tante emozioni.
Per quanto il tema sia doloroso, soprattutto per le sorelle Bucci (che hanno
vissuto il tutto), credo che sia giusto raccontare per non dimenticare la crudeltà
che l’essere umano ha fatto patire a molti suoi simili.
                                                                           Gloria D.

La storia delle sorelle Bucci è stata molto istruttiva per conoscere meglio cosa
succedeva durante la Seconda Guerra Mondiale. È stato strano e allo stesso
tempo sconvolgente sentire la testimonianza dal vivo di persone sopravvissute
alla deportazione.
                                                                       Jonathan P.

Testimoniare significa ricordare momenti tragici e drammatici, ma testimoniare
significa anche far capire ciò che è successo, perché chi non ricorda il passato
è costretto a riviverlo. Testimoniare per ricordare. Ricordare per non ripetere.
Grazie mille per tutto.
                                                                         Lorenzo B.

Le loro sensazioni si sentono perché sono forti: io mi sono messa a piangere
quando raccontavano la storia di Sergio. Grazie mille per la vostra testimonianza.
                                                                        Ludovica L.

È stata una storia veramente interessante ed allo stesso tempo triste.
                                                                                              Mikele L.
                                                                                                          gm
                                                                                                          15
I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of Archiv der KZ-Gedenkstaette Mauthausen

La storia delle sorelle Bucci mi ha emozionato ed è una storia molto
commovente.
                                                                                              Tommaso B.

La storia di Andra e Tatiana è molto triste e non immagino cosa abbiano potuto
provare loro quando si sono ritrovate prigioniere nel campo di concentramento.
Mi dispiace molto per loro ma sono anche molto felice perché sono riuscite a
sopravvivere e spero che questa cosa non accada mai più.
Vederle in diretta è stata una vera emozione: è vero che eravamo lontani ma
io mi sono sentito molto vicino a loro e mi sono emozionato quando Andra si è
commossa per aver visto la mattina stessa alcuni bambini che soffrivano, ancora
al giorno d’oggi. Fanno bene a continuare a testimoniare la loro tragedia perché
nessuno possa dimenticare quello che è accaduto e, capendo gli errori, faccia sì
che non accada mai più. Sono molto tenere e mi sembra di sentire la nonna della
mia mamma, che ha 100 anni, quando mi racconta della guerra e di quello che
ha passato.
                                                                      Tommaso M.

Riflessione sulle testimonianze dell’Olocausto
Quest’anno la mia classe ha avuto l’opportunità di ascoltare le testimonianze
sull’Olocausto delle sorelle Bucci, due splendide donne oggi ottantenni,
superstiti della deportazione ad Auschwitz alla sola età di 4 e 6 anni.
Ascoltare l’esperienza delle sorelle Bucci è stato “ipnotico”: i loro racconti sono
stati seguiti da noi con attenzione e concentrazione; è stato infatti importante
rendersi conto fin dove la follia della mente umana possa arrivare, la stessa che
ha causato milioni di morti e ha distrutto tragicamente numerose famiglie senza
alcun senso.
Conoscevo già le persecuzioni subite da tutti i deportati ebrei nei Lager nazisti,
ma sentire la verità drammatica che hanno vissuto, mi ha fatto rabbrividire.
È inconcepibile difatti oggi per me, nel 2021, immedesimarmi in una realtà così                            gm
cruenta, il solo pensiero che tutto ciò possa ripetersi mi toglie il respiro; è per                        16
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

questo che nonostante il tempo che stiamo vivendo, dobbiamo ritenerci fortunati,
visto che non molti anni fa questo orrore è stato realmente vissuto da tanti.
Ricordare questo brutto periodo storico serve a non dimenticare le sofferenze
di quel terribile momento della storia dell’umanità, quando tutti i diritti umani
vennero calpestati.
Non dimenticare serve per saper scegliere di evitare nuove sofferenze, oggi,
ad altri popoli e ad altre persone in qualsiasi parte del mondo, perchè nessuno
merita di essere privato della propria dignità e del proprio essere uomo.
                                                                          Matilde G.

Ringrazio tutte le persone che hanno contribuito a far sì che questo
incontro si sia trasformato in una lezione di vita.
È stato davvero bello a tal punto che mi sono addirittura emozionato...
secondo me le sorelle Andra e Tatiana sono state molto fortunate; sicuramente
quest’esperienza le ha segnate profondamente.
Mi hanno fatto riflettere sulla crudeltà che hanno vissuto.
                                                                        Matteo G.

Dopo questi incontri molto interessanti, ho acquisito molte informazioni da
fonti attendibili da testimoni o eredi di persone che hanno assistito ai campi
di concentramento durante l’antisemitismo. Hanno saputo raccontare la
deportazione nazista con molto dolore facendo un gran tesoro del loro passato.
I pregiudizi contro gli ebrei sono stati molto ingiusti e assurdi, come ci hanno
fatto notare le sorelle Bucci all’incontro che abbiamo avuto su Meet.
Infatti, queste due sorelle hanno rappresentato con i loro racconti, molto bene
quello che hanno passato e vissuto durante i loro anni nei campi di sterminio.
Con queste conoscenze porterò avanti il ricordo di tutti gli ebrei di cui ci hanno
parlato durante gli incontri.

                                                                                       gm
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I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of National Archives and Records Administration, College Park

Riflessione 4° incontro con il Museo della Deportazione di Figline
In questo ultimo incontro con il Museo della Deportazione di Figline abbiamo
avuto l’occasione di ascoltare le toccanti testimonianze di Alessandra Martini,
figlia di Marcello Martini, e di Mario de Simone, fratello di Sergio de Simone,
cugino di Andra (Alessandra) e Tatiana Bucci.
Il racconto che mi ha colpito maggiormente tra i due, è stato quello del deportato
politico Marcello Martini, un giovane di 14 anni figlio di un partigiano. Marcello
venne arrestato assieme a mamma e sorella il 9 giugno 1944. Poi fu deportato a
Mauthausen dove riuscì a sopravvivere fino al 5 maggio 1945.
Inizialmente non era disposto a raccontare pubblicamente il racconto della
sua vita all’interno del campo di concentramento; avvenne però un episodio,
durante un suo viaggio a Mauthausen nel 1965. Durante questa visita cominciò
a raccontare a suo padre e a sua moglie tutte le sensazioni che aveva provato
e i luoghi che aveva visto. Alcuni studenti in gita, trascinati dalla curiosità, si
avvicinarono per sentire questo toccante episodio; fu proprio il loro affetto e
supporto nei suoi confronti che lo spinse a narrare tutto ciò che aveva vissuto, in
modo da sensibilizzare grandi e piccoli a non commettere più lo stesso errore.
Finita la mia riflessione, giungo alla conclusione che la conoscenza è la virtù più
grande che un uomo possa avere.
                                                                        Francesco M.
                                                                                                                  gm
                                                                                                                  18
I giorni della memoria

Rizzoli editore

Riflessione Museo Figline
Dopo aver ascoltato queste testimonianze da parte di deportati ebrei mi ha fatto
commuovere e riflettere.
Alcuni deportati mi hanno raccontato la loro storia per esempio Andra Bucci e
sua sorella Tatiana Bucci.
Erano due bambine che vennero deportate a soli 6 anni ad Auschviz con la
sua famiglia e il loro cugino Sergio. A Sergio dopo qualche mese nei campi di
concentramento, gli chiesero se volle rivedere la sua mamma, le sorelle non
risposero ma Sergio disse di sì; quindi venne deportato in un campo in cui gli
facevano degli sperimenti e morì a causa di questi.
Come sappiamo in Germania vennero deportati quasi 10 milioni di ebrei tra cui
9 milioni morirono. Queste persone hanno perso l’unica vita che avevano, sono
stati obbligati ad andare a morire senza nessuna possibilità di opporsi. Chissà
quelle persone che sogni, desideri, aspettative, avevano in mente per il loro
futuro; creare una famiglia, una casa e un lavoro. Sono stati uccisi da dietro le
spalle con una pistola o soffocati da un gas. Non immagino la paura e la tristezza
di quelle persone.
                                                                          Lorenzo F.

                                                                                       gm
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I giorni della memoria
Dopo aver assistito a questi incontri voglio dire che mi ritengo molto fortunata
ad aver sentito la voce di persone che realmente sono stati ai campi di
concentramento. É stata una cosa davvero commovente, mi è piaciuto molto
ascoltare queste cose. L’incontro che mi è piaciuto di più è stato quello con
le sorelle Bucci, due sorelle che sono state ai campi di concentramento e che
fortunatamente ne sono uscite vive. Queste due signore, Andra e Tatiana Bucci,
hanno parlato di suo cugino Sergio e di come fosse stata la “vita” lì dentro.
Noi adolescenti in futuro avremo un solo compito, ovvero di far credere ai
negazionisti che tutte queste cose che hanno raccontato sono reali e non sono
stupidaggini come pensano loro.
                                                                          Lavinia S.

Penso che non dovrebbe mai accadere, ma purtroppo nel mondo vengono ancora
discriminate le persone che la società ritiene ‘diverse’, se ad esempio sono
omosessuali, con la pelle di un altro colore oppure, di un’altra religione. Non
dobbiamo essere indifferenti davanti ad una discriminazione, siamo tutti uguali.
E non ha senso negare cosa è successo nella Seconda Guerra Mondiale quando
esistono milioni di prove e molti testimoni. è troppo triste pensare a cosa hanno
passato e stanno passando delle persone innocenti. Senza discriminazioni il
mondo sarebbe un posto migliore.

Dopo le storie che ho ascoltato mi sono venuti in mente gli episodi e le storie che
sono successe anche ai miei familiari.
Quando ho sentito la storia di Andra e Tatiana Bucci mi sono accorta che questi
avvenimenti sono più o meno uguali, ma visti dai vari punti di vista puoi vederli
in modo totalmente diverso.
Mio nonno mi ha raccontato la storia di suo zio e di suo nonno, vedere nella sua
faccia le lacrime che scendevano, mentre raccontava la storia, mi ha suscitato
tristezza, perché vedere una persona che quando è avvenuto ci ha sofferto
molto mi ha proprio colpito il cuore; ma anche quando ho visto le sorelle Bucci
piangere per la loro disavventura, mi ha fatto pensare che ci sono persone che
pensano che le storie che raccontano siano inventate e ciò mi suscita rabbia.
Tuttora, mentre scrivo le cose che penso, sto provando tristezza perchè
comunque anche se non ho vissuto le cose che hanno vissuto loro provo
ugualmente dolore.

                                                                                       gm
                                                                                       20
I giorni della memoria

Regione Toscana

Riflessione sulle testimonianze
Dopo aver ascoltato le testimonianze delle sorelle Bucci, del cugino di Sergio e la
figlia di Marcello Martini mi sono sentita sconcertata. Sconcertata perchè non mi
capacito di come l’essere umano possa arrivare a trattare le persone come oggetti
ed a chiamarli con dei numeri fino a fargli dimenticare i loro nomi solo perchè
non sono la definizione di perfezione che i tedeschi avevano. Ammiro tantissimo
le persone che hanno avuto questa terribile esperienza che nonostante tutto
vanno nelle scuole (e non solo) per sensibilizzare le persone e per fargli capire
a quale punto può arrivare la cattiveria. L’ignoranza e l’indecenza delle persone
portano a negare o addirittura a giustificare quello che è successo. Io e i miei
compagni abbiamo avuto la fortuna di aver conosciuto, anche se virtualmente,
queste persone che ci hanno raccontato la loro testimonianza , e mi sento grata
di aver avuto la possibilità di parlare con delle persone che hanno vissuto questa
brutalità sulla propria pelle.

Giornata della Memoria, incontro con le sorelle Bucci
Andra e Tatiana Bucci erano delle bambine di 4 e 6 anni quando sono state
deportate a Birkenau. Ci hanno raccontato la loro storia molto toccante di due
piccole con la loro mamma, vittime di una strage durante la seconda Guerra
Mondiale. Essendo molto giovani, non capivano cosa stesse succedendo e questo
le segnò molto così da non essere troppo legate a questi ricordi.
Con questo racconto ci hanno molto emozionato e pensavamo fosse surreale
che due bambine avessero subito una tragedia così grande alla quale sono
sopravvissuti solo 650 bambini. Anche quando hanno iniziato a parlare di
Sergio, il loro cugino, ci siamo commossi un po’ tutti, soprattutto per la sua morte
orribile. Con questo incontro ci hanno fatto capire che si deve sempre avere il
coraggio di andare avanti nonostante le difficoltà e che nessuno è meglio di un
altro perché siamo tutti uguali.
                                                         Rebecca, Gemma e Andrea
                                                                                       gm
                                                                                       21
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

Il giorno giovedì 28 gennaio abbiamo avuto l’onore, insieme ad altri
centosessanta ragazzi della nostra scuola, di ascoltare la testimonianza di Andra
e Tatiana Bucci, due sorelle deportate ad Auschwitz nel 1944. Questa esperienza
fa parte di una serie di incontri con il Museo della Deportazione e Resistenza di
Figline, al quale la scuola in collaborazione con il Comune di Montemurlo ci ha
dato la possibilità di assistere.
La cosa più assurda della loro vicenda è che sono state deportate quando
avevano una quattro e l’altra sei anni.
Appena arrivate al campo di concentramento sono state subito separate dalla
madre, esperienza questa che per due bambine così piccole deve essere stata
molto traumatica. Le due sorelle sono state fortunate perché i nazisti hanno
pensato che fossero gemelle, quindi non le hanno subito uccise perché nei loro
piani c’era quello di fare degli esperimenti su di loro.
Una cosa che ci ha colpiti particolarmente è stata la crudeltà delle guardie
tedesche, che, quando servivano delle cavie per degli esperimenti chiedevano
ai bambini se volevano andare a vedere la mamma e, se avessero risposto
di sì, li avrebbero portati nei laboratori: tutto questo è terrificante, perché
davano l’illusione ai più piccoli di poter vedere il genitore, mentre sarebbero
sicuramente morti. Della storia delle due sorelle, quello che ci rincuora un po’
è che Tatiana e Andra sono state avvertite dell’inganno dalla blokova che si era
affezionata a loro. Anche il loro cugino Sergio era stato messo in guardia, ma lui
non ha ascoltato e quindi è stato ucciso durante un esperimento, anche se la sua
povera madre si è sempre illusa che fosse vivo e che un giorno sarebbe tornato
a casa. Non immaginiamo la pena che le due sorelle hanno provato per la zia
sapendo che il cugino era morto.
Questa esperienza siamo sicuri che ci rimarrà impressa per tutta la vita,
per le ingiustizie che hanno subito le sorelle Bucci e per la loro storia molto
commovente. Ringraziamo Tatiana e Andra per la testimonianza perché
possiamo capire quanto può essere doloroso ricordare certi avvenimenti che le
hanno segnate per tutta la vita.                                                        gm
                                                            Omar, Sherife e Francesca   22
I giorni della memoria
Il giorno 28 Gennaio 2021, abbiamo assistito all’incontro con Andra e Tatiana
Bucci. Le due sorelle sopravvissute alla deportazione ci hanno raccontato che
all’età di 4 e 6 anni sono state deportate insieme alla madre, alla zia e al cugino
Sergio, che aveva 7 anni, nei campi di Auschwitz- Birkenau. Sono rimaste nel
Lager per due anni, mentre il cugino Sergio non ce l’ha fatta perché i nazisti
cercavano dei bambini per i loro esperimenti e lui fu uno di questi. Dopo la
liberazione nel 1945, le due sorelle vennero mandate in un orfanotrofio.
Secondo noi per loro è stato molto difficile raccontare, ma soprattutto ricordare la
loro storia e ce ne siamo resi conto quando Andra nel rievocare la sorte di Sergio
si è messa a piangere. Per noi è stato molto difficile ascoltare questo racconto,
tanto che alcuni di noi si sono messi a piangere nel sentirlo. Pensiamo che sia
una cosa a dir poco sconcertante che delle persone, in questo caso i tedeschi,
abbiano potuto obbedire ad una dittatura così violenta che ha portato addirittura
al genocidio del popolo ebreo. Pensiamo che nessuno fino ad allora avrebbe
mai potuto immaginare che uno Stato potesse fare una cosa del genere, eppure
il nazismo è arrivato a provocare moltissimo dolore fisico e psicologico ad altri
esseri umani seguendo le idee folli di un solo uomo.
Il racconto delle due sorelle è la testimonianza più toccante e triste che abbiamo
mai ascoltato sulla deportazione, ma allo stesso tempo siamo onorati di essere
stati presenti a questo incontro perché i testimoni viventi della Shoah sono
pochissime ed è solo ascoltandole che tutte le persone possono arrivare a capire
che non si è trattato di un terribile incidente, ma molto di più. È molto positivo
che nel luglio del 2000 sia stato istituito il Giorno della Memoria che è il 27
gennaio (liberazione del campo di Auschwitz) perché tutti devono ricordare e
riflettere su questo terribile evento.
                                                   Chiara, Tommaso, Elisa e Niccolò

                                                                                       gm
                                                                                       23
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

Il giorno 28 gennaio abbiamo avuto la possibilità di incontrare le sorelle
Bucci, sopravvissute di Auschwitz, le quali ci hanno raccontato la loro terribile
esperienza. Furono arrestate nel 1944 a Fiume insieme alla mamma, alla
nonna e al cugino Sergio. In seguito furono caricate in un treno che solitamente
trasportava solo animali. Le condizioni erano tragiche perché non si potevano
muovere dall’eccessivo numero di persone presenti. All’arrivo vennero fatte
entrare in una baracca: vennero rasate e lavate, vennero dati loro dei vestiti non
adatti alla temperatura di quel periodo e fu tatuato sul loro braccio il numero di
matricola. I bambini fino ai 10 anni non dovevano lavorare e Andra e Tatiana
si divertivano a giocare con le palle di neve. La mamma, che doveva lavorare
tutto il giorno, riusciva comunque ad incontrarle di nascosto. Una blokova, che
si era affezionata a loro, disse alle due bambine che, se arrivava un soldato a
chiedergli: “Chi vuole rivedere la mamma?” dovevano dire di no. Le sorelle lo
comunicarono anche a Sergio che però non resistette alla tentazione e rispose:
“sì” insieme ad altri diciannove bambini. Questi ultimi vennero portati in
un campo di concentramento ad Amburgo dove furono usati come cavie per
esperimenti su alcune malattie. Quando i Sovietici erano alle porte del Lager,
venne inviato un dispaccio che comunicava ai soldati di cancellare le tracce
di quello che avevano fatto e di uccidere tutti i bambini.
Così fu e Sergio venne stordito e impiccato insieme agli altri.
È stato molto interessante ma anche doloroso e commovente ascoltare
la loro terribile esperienza.
Secondo me, nel mondo non esistono razze inferiori e superiori e imprigionare
milioni di ebrei è disumano e non dovrà accadere mai più.                             gm
                                                                           Leonardo
                                                                                      24
I giorni della memoria
Giovedì 28 gennaio la nostra classe ha partecipato ad un incontro con il Museo
della deportazione che ci ha permesso di incontrare le sorelle Andra e Tatiana
Bucci, deportate all’età di 4 e 6 anni nel campo di concentramento Auschwitz-
Birkenau. Le due donne hanno iniziato raccontandoci la loro vita per poi arrivare
a quando sono state deportate e ciò che hanno vissuto con il cugino Sergio. Dopo
ci hanno parlato del loro ritorno a casa e del fatto che sapevano già parlare più
lingue rispetto a quando sono arrivate ad Auschwitz. Ci sono stati molti momenti
toccanti che ci hanno fatto riflettere sugli orrori dei campi di concentramento.
Gli episodi che ci hanno colpito di più sono stati la liberazione del campo e il
loro ritorno a casa, quando sono salite sul treno e sono state tatuate e la storia
di Sergio. È stato molto importante ascoltare la loro testimonianza anche se
drammatica, le parole che hanno detto sono state commoventi, istruttive e ci
hanno fatto riflettere.
                                                 Denise, Serena, Federico e Riccardo

Giovedì 28 Gennaio la nostra classe si è unita a un incontro online con Andra e
Tatiana Bucci, due sorelle sopravvissute all’Olocausto.
Abbiamo partecipato a diversi incontri riguardanti la Seconda Guerra Mondiale,
approfondendo il tema della deportazione.
Andra e Tatiana, nate a Fiume rispettivamente nel 1939 e nel 1937, sono state
deportate insieme alla famiglia, nel campo di concentramento di Auschwitz-
Birkenau, il 4 aprile del 1944. Appena arrivate, vennero divise dalla madre e
furono portate nel Kinderblock insieme al cugino Sergio de Simone di 6 anni che
morì dopo esser stato usato come cavia, con altri 19 bambini, per un esperimento
del medico nazista Mengele.
La storia che ci ha fatto riflettere di più e anche quella più brutale è stata quella
del cugino Sergio. Pensare che l’essere umano sia arrivato a fare una cosa
talmente crudele, che ha segnato la vita di milioni di persone coinvolgendo
anche i posteri in modo indiretto, è allucinante.
Questo incontro ci è servito molto, ci ha fatto riflettere e capire che non bisogna
mai mollare e soprattutto che non dobbiamo dimenticare il passato per far si
che queste orribili vicende non si ripetano più. Ringraziamo il “Museo della
Deportazione” per averci dato la possibilità di ascoltare la preziosa testimonianza
delle sorelle Bucci.
                                                          Giulia, Gaia, Fares e Diego

                                                                                        gm
                                                                                        25
I giorni della memoria
Giovedì 28 Gennaio noi alunni delle classi terze abbiamo avuto l’occasione
di ascoltare la testimonianza delle sorelle Bucci, due deportate e superstiti
del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Ci hanno parlato della
loro vita e in particolare della tragica esperienza vissuta durante la seconda
guerra mondiale: la loro infanzia è stata molto breve perché quando sono state
deportate avevano solo 4 e 6 anni; ci hanno raccontato di come sono state
arrestate dalle milizie fasciste e la loro esperienza nei campi di concentramento.
Un po’ tutti ci siamo commossi nell’ascoltare il loro racconto tanto che tuttora a
pensarci scende una lacrima. Da questa storia abbiamo capito davvero quanto
fosse difficile la vita dei deportati sia dentro sia fuori dal campo e la crudeltà dei
nazisti. L’incontro ci ha suscitato molta tristezza e dispiacere perché tantissimi
innocenti hanno perso la vita senza alcun motivo. Abbiamo pensato a quanto
siamo fortunati ad avere, ad esempio, una buona istruzione e un’infanzia felice.
Faremo tesoro delle loro parole, tenendole nei nostri cuori. Abbiamo avuto
l’opportunità di incontrare persone che questa catastrofe l’hanno vissuta in
prima persona, le loro parole non devono essere vane ma devono farci riflettere e
devono condizionare i nostri comportamenti futuri.
                                                Francesco, Matteo P., Walter e Davide

Andra e Tatiana Bucci erano delle bambine di 4 e 6 anni quando sono state
deportate a Birkenau.
Ci hanno raccontato la loro storia molto interessante e commovente di due
piccole bambine con la mamma che sono state vittime di una strage durante la
seconda Guerra Mondiale.
Essendo le bambine molto piccole, non riuscivano a capire cosa stesse
accadendo e questo le segnò molto, così tanto da non essere legate a questi
ricordi orribili.
Con questo racconto, ci hanno emozionati moltissimo e nell’ascoltarlo veniva da
pensare che fosse surreale: come si può concepire che due bambine avessero
subito una tragedia del genere? solo 650 bambini circa sopravvissero.
Anche quando ci hanno parlato di Sergio (loro cugino) ci siamo commossi in
molti soprattutto per la sua morte orribile.
Con questo racconto ci hanno fatto capire che nonostante tutti gli ostacoli che la
vita ci mette davanti e che ci possono buttare giù, noi bisogna sempre rialzarci
e andare avanti anche se sarà molto difficile, ci hanno fatto capire anche che
nessuno è diverso da nessuno siamo tutti uguali.
                                                                           Virginia

                                                                                         gm
                                                                                         26
I giorni della memoria
Il giorno 28 gennaio abbiamo avuto la possibilità di incontrare le sorelle
Bucci, superstiti dell’Olocausto che ci hanno raccontato il loro passato.
L’incontro è stato molto interessante ma anche molto triste; in particolare mi
ha colpito la storia di Sergio (cugino) e cosa è successo all’interno dei campi
di concentramento, come hanno vissuto questo momento molto triste all’età di
4 (Andra) e 6 (Tatiana) anni. Andra e Tatiana hanno parlato di Sergio che era
molto legato alla madre, i tedeschi avevano preso 20 bambini tra cui Sergio
che volevano rivedere la propria mamma ma con l’inganno fu trasferito a
Neuengamme dove subì terribili esperimenti fino la morte.
Quando le sorelle Bucci raccontarono della morte di Sergio è stato molto
commovente un po’ per tutti.
                                                                            Jonathan

Pensieri degli alunni di lll G
“La libertà è di tutti, ognuno è libero, no al razzismo.” (Valli Niccolò)
“Quando ho sentito la storia delle sorelle Bucci mi sono emozionata, è stato
molto interessante” (Carradori Alice)
“ L’incontro con le sorelle Andra e Tatiana Bucci è stato molto emozionante, ma
anche brutale e veritiero. Soprattutto perchè era per far capire a noi ragazzi che
queste cose sono successe davvero e di non ignorarle. Non devono ripetersi.”
                                                                          Gemma G.

“L’incontro con le due sorelle Bucci è stato molto commovente ma anche bello,
mi sono messa a piangere quando hanno parlato di Sergio, anche quando una
delle due sorelle si è emozionata parlando del cuginetto. Mi è dispiaciuto
moltissimo per lui, ma almeno loro due si sono salvate”.
                                                                      Noemi D.N.

“Io penso che sia stato molto difficile parlare di questo argomento così spiacevole
ma importante. È stato un incontro veramente emozionante. Un ringraziamento
speciale alle due sorelle Bucci per il loro coraggio, nonostante sia passato tanto
tempo.”
                                                                           Noemi P.

“Sono stato colpito dal racconto del Piccolo Sergio, e poi mi rattristo quando
ricordo tutti morti”
                                                                          Andrei U.

                                                                                       gm
                                                                                       27
I giorni della memoria

Mauthausen Memorial / Collections, Collection BHÖ

“ll racconto delle due sorelle Bucci mi ha colpito profondamente; il pensiero
che gli esseri umani siano arrivati ad una tale crudeltà sembra per me
inimmaginabile. Come si può far del male anche a dei bambini privandoli del
loro affetto più grande: la mamma? È proprio perchè Sergio voleva riabbracciare
la mamma che è stato ucciso, come gli altri bambini.”
                                                                      Jonathan R.

“Delle sorelle Bucci mi ha colpito il coraggio di raccontare la loro storia
                                                                       Michelle D.L.

“Care sorelle Bucci, siete un esempio per le sorelle ed i fratelli di oggi”
                                                                              Sara C.

“Care sorelle Bucci, la vostra storia mi ha veramente commosso, e stupito,
perché anche mio nonno è stato in guerra, mi ha colpito veramente tanto il vostro
racconto e spero un giorno di vedervi, ed ascoltare nel particolare le sensazioni
che avete provato, un forte abbraccio da Achille.
                                                                          Achille S.

“Ascoltare la vostra storia mi ha fatto commuovere ma mi ha mi ha fatto piacere
ascoltarla”
                                                             Gioia Benedetta S.

“Care sorelle Bucci, volevo dirvi che la vostra storia è molto commovente e mi ha
colpita, sto leggendo il vostro libro, anche mio nonno è stato deportato nei campi
di concentramento, è stato un piacere ascoltarvi, un forte abbraccio da Carolina.”
                                                                        Carolina S.

                                                                                        gm
                                                                                        28
I giorni della memoria

Regione Toscana

“Grazie mille per averci raccontato la vostra commuovente ma anche tragica
storia. La parte che per me è stata veramente emozionante è quando ci avete
raccontato che vostra madre vi faceva ricordare i vostri nomi e la mamma di
Sergio voleva continuare a credere che il figlio fosse ancora vivo pensando che
nessuno lo avesse potuto uccidere.
È vero che i fatti sono impressionanti ma sono accaduti veramente ed è quindi
importante ricordare per non commettere in futuro gli stessi errori. Spero tanto
che la gente possa così comprendere che è necessario il rispetto degli altri”.
                                                                            Gaia T.

“Care signore Bucci,
la vostra storia, mi ha appassionato molto e mi sono commossa in certe parti. Ho
letto un po’ il libro e mi sta piacendo tanto”
                                                                      Claudia C.

“Grazie sorelle Bucci per la testimonianza su quelle cose orribili, a pensarci
sembrano finte ed invece purtroppo è tutto vero. La cosa che mi ha più colpito
è stato il racconto dei bambini presi per fare degli esperimenti.
Tutti erano malnutriti e costretti a lavorare con vestiti che non proteggevano
dal freddo, era una cosa così crudele”.
                                                                         Camilla C.

“L’incontro con le sorelle Bucci è stato molto interessante e molto toccante con
situazioni dure da vivere e da raccontare. Una testimonianza molto importante
sullo sterminio degli ebrei”.

“La storia mi ha molto emozionata, soprattutto quando le due signore si
emozionavano raccontandola, in particolare quando l’una chiamava l’altra. Mi ha
fatto rabbrividire il solo pensiero di quello che hanno passato.”
                                                                        Nancy C.      gm
                                                                                      29
I giorni della memoria

United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of Archiv der KZ-Gedenkstaette Mauthausen

Partecipando all’incontro con le sorelle Bucci mi sono sentita molto privilegiata
perché ho potuto ascoltare la voce di due testimoni, percepire i sentimenti che
hanno provato e tutto quello che questa grande tragedia ha lasciato nella loro
mente. Ci hanno parlato di fatti che possiamo trovare anche nei libri di Storia,
ma sentirli dalle loro voci è stata un’esperienza unica, soprattutto perché vissuti
quando erano soltanto due bambine. Inoltre il racconto toccante del cugino
Sergio, portato via con l’inganno, ha avuto un forte impatto su di me. La frase
che mi è rimasta più impressa è: “Ragazzi, ricordatevi sempre di pensare con la
vostra testa e di non farvi influenzare dalle idee altrui”.
                                                                          Melissa C.

La testimonianza delle sorelle Bucci è stata un’occasione molto importante,
particolare e soprattutto istruttiva, per conoscere ciò che è accaduto molti anni
fa. Andra e Tatiana ci hanno spiegato e raccontato quello che hanno vissuto
all’interno dei campi di concentramento quando erano ancora piccole e come
la loro vita sia stata segnata per sempre da quella esperienza, qualcosa di
inimmaginabile che ancora oggi non è possibile comprendere. Durante l’incontro
abbiamo visto come sia difficile per loro raccontare senza commuoversi, perché
devono parlare di tante persone che non ci sono più. Grazie alle loro parole
abbiamo capito quello che accadeva in quei luoghi orribili e dopo questa
esperienza non possiamo fare altro che ringraziare le sorelle Bucci.
                                                                            Luigi C.
                                                                                              gm
                                                                                              30
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

Per me l’incontro con le sorelle Bucci è stato molto interessante, perché ci hanno
raccontato l’orrore che hanno vissuto in modo preciso e senza trascurare niente.
Dalle parole di Andra e Tatiana abbiamo capito che questi fatti hanno segnato
per sempre la loro infanzia e la loro vita, certi ricordi rimangono a distanza di
molti anni e sono difficili da dimenticare. È importante ricordare ancora oggi ciò
che è accaduto e dovrà essere raccontato anche alle generazioni future, perché
tutti sappiano fino a che punto l’uomo si è spinto.
                                                                        Brando D.G.

Mentre ascoltavo il racconto delle sorelle Bucci mi sono sentita un po’ triste
perché le cose che hanno vissuto non sono affatto belle e alcune di esse mi
hanno colpito molto, ad esempio l’episodio della loro nonna in ginocchio che
chiedeva ai nazisti di non potarle via, il racconto del viaggio verso il campo di
concentramento e soprattutto la storia della loro zia, che non aveva mai perso la
speranza di sentire un giorno il figlio Sergio bussare alla porta di casa. Andra
e Tatiana hanno detto una frase che mi è rimasta impressa: “la memoria di un
bambino può essere forte”, perché solitamente un bambino quando è piccolo
non ricorda molto, invece loro ricordano quasi tutto. Mi sento fortunata ad aver
ascoltato la loro testimonianza.
                                                                            Sharon F.
Durante l’incontro con le sorelle Bucci mi ha colpito molto la loro capacità di
ricordare tutto ciò che hanno vissuto in modo così preciso, una grande memoria
custodisce questi ricordi cupi ma dettagliati. Andra e Tatiana hanno deciso di
testimoniare e raccontare la loro storia per far capire ai giovani di oggi che quelle
cose sono sbagliate e per fare in modo che fatti del genere non accadano più.
                                                                            Giorgio F.

                                                                                         gm
                                                                                         31
I giorni della memoria

Fondazione MDR - Elena Bresci

Per me questo incontro con le sorelle Bucci ha significato molto perché hanno
vissuto l’esperienza della deportazione e ascoltare la loro testimonianza è stato
importante. La cosa che mi ha colpito di più è stato il racconto della loro vita nel
campo di concentramento di Auschwitz, ma anche dopo la liberazione.
                                                                        Leonardo F.

Penso che sia stato orribile tutto quello che hanno vissuto le sorelle Bucci,
separate dalla madre da piccole e con il terrore di non capire quello che
stava succedendo. Immagino quello che hanno passato loro come molte altre
persone… morti innocenti ai quali è stata portata via la vita senza una ragione.
                                                                          Adam H.

Il Giorno della Memoria, a mio parere, è molto importante perché ricorda gli
errori che sono stati fatti nel passato e che non dobbiamo rifare. Nei campi di
concentramento le persone non venivano trattate come tali, ad esempio veniva
cancellato ogni diritto umano e la loro identità era sostituita con un numero.
Ritengo che tutti dobbiamo conoscere le testimonianze delle poche persone
sopravvissute.
                                                                         Clarissa I.

                                                                                       gm
                                                                                       32
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