Harry Potter e l'Incontro col Male - parte 1 - 25 Marzo 2020 .media - Logon.media
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Lo straordinario, quello che trascende i limiti del normale, fa pensare a ciò che è nascosto dentro di noi nell’area di confine tra conscio e inconscio, questo avviene principalmente perché gli eventi descritti da J.K. Rowling sono così pieni di fantasia, umorismo e profondità. Un intero spettro interiore entra in risonanza. Text: Jean Pierre Weber and Gunter Friedrich Image: iKlicK auf Pixabay CCO Cosa c'è nei libri di Harry Potter che attrae così tanto la gente? È la ricerca dell'avventura, è il misterioso, l'eroico, un percorso spesso al confine con la morte, o il procedere sul filo del rasoio? Sono i pericoli sovrumani che si annidano in ogni angolo? Oppure le avventure di Harry Potter offrono l'opportunità di guardare in uno specchio oscuro del proprio essere, dal quale di solito rifuggiamo? In questo articolo cerchiamo di collegare la storia ad alcune aree di confine della coscienza e dell'inconscio focalizzandoci sull'incontro con il male. Harry Potter è nato in una famiglia di maghi. I suoi genitori sono morti quando il più potente degli stregoni, Lord Voldemort, ha cercato di uccidere Harry e loro si sono messi sulla sua strada. Così Harry venne affidato a una famiglia adottiva all'età di 15 mesi. Egli venne su come un estraneo nel mezzo della normalità della vita. A volte la magia prorompeva da lui. Gli capitò di mettersi in contatto con un serpente durante una visita allo zoo – con suo stupore, lo spesso vetro del terrario scomparve e il serpente scivolò fuori in libertà. I sette libri sono carichi di simbolismo profondo. Hogwarts – il Territorio Interiore All'età di undici anni, Harry arriva a Hogwarts, la scuola dei maghi. La famiglia affidataria è messa in subbuglio, perché cose sconosciute stanno prorompendo con forza nella loro normalità. Il viaggio a Hogwarts si svolge su un treno magico che parte da un binario nascosto nella stazione di King’s Cross (la Croce del Re). La regalità è
nell'essere umano, che sta ora intraprendendo un viaggio volto alla trasformazione interiore. Harry è il vasaio che, nel corso di sette anni, fabbricherà un nuovo "vaso", otterrà cioè una nuova statura interiore. A Hogwarts, nel castello e nei suoi dintorni, Harry incontra amici, insegnanti, avversari e un intera panoplia di poteri magici e di esseri sconosciuti che diventano gradualmente accessibili a lui. Prima di tutto, c'è Silente, il direttore della scuola; il suo nome significa calabrone – una creatura che impollina molti fiori. E c'è Minerva McGonagall, che insegna la Trasfigurazione. Stiamo trattando di trasformazione. Amici e Avversari – i molti aspetti dell’Uomo Gli amici più intimi di Harry sono Hermione e Ron. Il nome Hermione si riferisce alla saggezza ermetica, alla conoscenza interiore nascosta che può essere rivelata. La limpidezza di pensiero ne è lo strumento. Ron simboleggia l'intero spettro del cuore con la sua devozione, lealtà, volubilità, coraggio, gelosia, ambizione e infine la sua completa disponibilità al sacrificio. Harry, infine, è l'eroe, la coscienza che segue il cammino dell'esplorazione di sé e trasforma il suo paesaggio interiore. Tutte le persone che appaiono sono in ultima analisi collegate a lui, sono aspetti di lui, contenuti del grande ed enigmatico microcosmo dell'uomo. Harry ha il coraggio di aprire il suo mondo interiore. Fin dalla nascita, è predestinato a questo. Un aspetto di fondo, che non viene specificamente affrontato, gioca un ruolo in tutto ciò: è il centro più intimo dell'uomo, la fonte degli ideali, la fonte del coraggio da cui agisce Harry, la magia da cui provengono i maghi. Ogni essere umano ha il compito di sintonizzarsi ed esprimere il proprio centro spirituale. Tutti i personaggi che vengono gradualmente introdotti nei libri hanno anche un lato oscuro. Draco Malfoy gioca un ruolo speciale nello spettro dell’oscurità. Rappresenta la forza con la testa di drago, la quale simbolizza la credenza (Foy) nel male (Mal). Il lavoro di Harry è quello di integrare gradualmente e trasformare il più possibile tutti i poteri dentro di lui. Una spina nel fianco che, per così dire, obbliga alla trasformazione è Voldemort. All'inizio non ha ancora una forma ed è presente solo come ombra. Ma quando una persona sviluppa il suo potenziale interiore, cresce anche il male. Viene dall'oscurità dell'inconscio, ed è costretto a manifestarsi durante un percorso spirituale. La grandezza dell'uomo sta nel suo sé intimo e nascosto. L'ego umano si costruisce attorno a questo, di solito come ombra, e diventa particolarmente reale quando rivendica la grandezza interiore per se stesso. Il nome Voldemort contiene i termini volontà e morte. È uno dei compagni di Lucifero. In modo inimitabile, quell'essere così misterioso e interdipendente che è l'uomo, viene rappresentato dal magico castello di Hogwarts. In esso ci sono botole, torri, porte e camere magiche, sale da sogno,
sotterranei abissali, e una moltitudine di creature che a stento possono essere colti dalla più audace immaginazione. Tutti sono in costante trasformazione e rivelano lati sorprendenti. La coscienza tocca solo una piccola parte del castello magico, eppure ha il compito di esplorarlo e di elaborarlo sempre di più. Il percorso di Harry culmina nell'ultimo volume in una battaglia per Hogwarts, una battaglia per l'uomo. È tutto o niente. La Pietra Filosofale e la Camera dei Segreti Il primo volume, intitolato Harry Potter e la Pietra Filosofale, accenna già al leitmotiv della storia: la possibilità e la necessità della trasformazione. In alchimia, la Pietra Filosofale è il simbolo più importante della vita eterna, della saggezza eterna, del potere della trasmutazione verso l'essenza divina dell'uomo. Quindi si può dire che nei volumi di Harry Potter si stia svolgendo un “Opus Magnum”, la Grande Opera dell'alchimia. È chiaro che Lord Voldemort intende ottenere la Pietra Filosofale per se stesso. Nel momento in cui vogliamo elevarci per trasformarci in un essere di luce, incontriamo quotidianamente l'ego che è in realtà il lato oscuro. Nel secondo volume, Harry entra nella Camera dei Segreti. Fu creata da uno dei fondatori quando Hogwarts venne istituita "1000 anni fa". Solo i miti possono dare un significato corretto agli abissi dell'uomo nelle loro varie dimensioni. Se l'uomo non accetta la sua corresponsabilità per il tutto, per l'egocentrismo si aprono gli abissi dell'esistenza, che si concretizzano nella separazione dal centro più interiore. Da questi abissi il desiderio mortale dell'ego di essere elitario si mette in moto. L'arroganza disumana e la freddezza sono i suoi compagni. Questo è simbolizzato nella narrazione dal basilisco, il serpente che uccide gli altri solo col suo sguardo. Hermione mette Harry sulla strada giusta. Nella Camera dei Segreti, incontra il giovane Voldemort, che nella sua infanzia e gioventù era ancora chiamato Tom Riddle ("l'Enigma"). Harry non sarebbe all'altezza del Basilisco, ma la Fenice di Silente gli fornisce un aiuto. Il coraggio ha un effetto magico invocando poteri superumani, i soli che possono aiutare. Quindi la fenice cava gli occhi al serpente. Qui troviamo un parallelismo col mito del paradiso, che fa riferimento al Cristo che, quando verrà il momento, schiaccerà la testa del serpente nell'uomo. Perché Harry è stato trascinato nella Camera dei Segreti? Tom Riddle, l'aspetto ancora giovanile dell'ego, aveva trovato accesso al lato femminile di Harry, a Ginny, che lo ama. L'aspetto femminile della psiche è la parte ricevente, che è aperta a molte cose. Anche nella storia del Paradiso, il femminile è la porta attraverso la quale le forze che cercano di separare l'uomo dal suo essere più intimo si affacciano alla coscienza per controllarlo. Ma allora cos’è il bene? Cos'è il male?
(continua)
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