GUIDA COMPLETA ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE - Per gli operatori e le operatrici dei Pensplan Infopoint
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GUIDA COMPLETA ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE Per gli operatori e le operatrici dei Pensplan Infopoint
Cari operatori e operatrici degli sportelli Pensplan Infopoint, questo raccoglitore intende essere per voi una valida ed esaustiva guida sulla previdenza complementare per aiutarvi nella vostra attività di consulenza e supporto ai vostri utenti. Abbiamo quindi pensato di mettervi a disposizione alcune schede con semplici spiegazioni ed esempi relativi a tutte le tematiche più richieste, che potrete anche fotocopiare e consegnare a chi si rivolge ai vostri sportelli. Le stesse schede sono reperibili anche sul nostro portale www.pensplan.com. In particolare il raccoglitore è articolato in sei capitoli, che vanno dalla presentazione del Progetto regionale per la previdenza complementare Pensplan, e quindi il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e dei Pensplan Infopoint stessi per la promozione del risparmio previdenziale sul nostro territorio nonché l’offerta di fondi pensione istituiti in Regione alle caratteristiche e ai vantaggi offerti dalla previdenza complementare, per poi trattare in dettaglio tutti gli aspetti - anche tecnici - connessi all’adesione e alla vita associativa dell’iscritto e quindi le prestazioni, le provvidenze regionali e le misure previste dalle Province di Trento e di Bolzano. Nel ringraziarvi per la vostra preziosa e insostituibile attività a favore della nostra popolazione vi ricordiamo di volerci contattare per qualsiasi evenienza ai recapiti riportati in calce alla guida. Laura Costa Presidente Pensplan Centrum
Indice 1 IL PROGETTO PENSPLAN 1.1 Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol 1.2 I servizi offerti da Pensplan 1.3 I Pensplan Infopoint 2 LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 2.1 La previdenza complementare 2.2 Le forme di previdenza complementare 2.3 I vantaggi della previdenza complementare 3 ADESIONE 3.1 Adesione dipendente settore privato 3.2 Adesione dipendente settore pubblico con TFR virtuale 3.3 Adesione dipendente settore pubblico con TFR reale 3.4 Adesione lavoratore/lavoratrice autonomo/a o libero/a professionista 3.5 Adesione soggetto fiscalmente a carico 3.6 Gestione finanziaria e linee di investimento 4 PRESTAZIONI 4.1 Prestazioni ante pensionamento – Aderente settore privato 4.2 Prestazioni ante pensionamento – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.3 Prestazioni post pensionamento – Aderente settore privato 4.4 Prestazioni post pensionamento – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.5 Anticipazione per spese sanitarie – Aderente settore privato 4.6 Anticipazione per spese sanitarie – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.7 Anticipazione per prima casa – Aderente settore privato 4.8 Anticipazione per prima casa – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.9 Anticipazione per ulteriori esigenze – Aderente settore privato 4.10 Anticipazione per congedi per formazione e congedi parentali – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.11 Riscatto totale – Aderente settore privato 4.12 Riscatto totale – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.13 Riscatto parziale – Aderente settore privato 4.14 Trasferimento – Aderente settore privato
4.15 Trasferimento – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.16 Prestazione pensionistica in forma di capitale – Aderente settore privato 4.17 Prestazione pensionistica in forma di capitale – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.18 Prestazione pensionistica in forma di rendita – Aderente settore privato 4.19 Prestazione pensionistica in forma di rendita – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 4.20 Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) 4.21 Schema di sintesi per la tassazione – Aderente settore privato 4.22 Schema di sintesi per la tassazione – Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso 5 INTERVENTI DI SOSTEGNO REGIONALE 5.1 Assistenza figli/figlie – Provincia di Bolzano 5.2 Assistenza familiari non autosufficienti – Provincia di Bolzano 5.3 Coltivatori/coltivatrici diretti/e, mezzadri/e e coloni/e – Provincia di Bolzano 5.4 Persone casalinghe – Provincia di Bolzano 5.5 Assistenza figli/figlie – Provincia di Trento 5.6 Assistenza familiari non autosufficienti – Provincia di Trento 5.7 Coltivatori/coltivatrici diretti/e, mezzadri/e e coloni/e – Provincia di Trento 5.8 Persone casalinghe – Provincia di Trento 5.9 Difficoltà economica – Province di Trento e di Bolzano 5.10 Omissioni contributive – Province di Trento e di Bolzano 5.11 Aderenti fondi pensione non convenzionati – Province di Trento e di Bolzano 6 CASISTICHE PARTICOLARI E APPROFONDIMENTI 6.1 Crisi aziendale 6.2 Premi di produttività 6.3 Misure compensative per le aziende che conferiscono il TFR alla previdenza complementare
1 Il Progetto Pensplan
Il Progetto Pensplan 1.1 Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol rappresenta un unicum a livello nazionale in termini di promozione e sviluppo della cultura previdenziale sul territorio. In base allo Statuto speciale di autonomia e quindi alle competenze in materia di previdenza e assicurazioni sociali si è resa possibile infatti l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione complementare. Tra questi vi è l’istituzione di un’apposita società di servizi: la Pensplan Centrum S.p.A., società pubblica partecipata al 98% dalla stessa Regione e al 2% dalle Province Autonome di Trento e Bolzano e soggetta alla loro direzione e coordinamento, nonché lo stanziamento di importanti mezzi finanziari a sostegno della popolazione nelle scelte che riguardano il proprio futuro. L’obiettivo istituzionale di Pensplan Centrum è promuovere e sviluppare nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol un sistema di risparmio previdenziale al fine di tutelare possibili situazioni di fragilità economica futura dei cittadini e delle cittadine. Nell’ambito del progetto sociale di previdenza complementare, la società fornisce gratuitamente ai soggetti residenti nel territorio regionale e iscritti ai fondi di previdenza complementare istituiti in Regione e convenzionati con il progetto servizi amministrativi e contabili. Inoltre, supporta tutti gli/le interessati/e nella scelta della forma di previdenza complementare più adatta attraverso un efficiente servizio di informazione, consulenza e formazione tramite le proprie due sedi a Trento e Bolzano e la rete di sportelli informativi Pensplan Infopoint. La Regione sostiene i cittadini e le cittadine nella costituzione di una pensione complementare anche attraverso l’erogazione di apposite misure di intervento che si concretizzano nel sostegno dei versamenti contributivi alla previdenza complementare per i lavoratori/le lavoratrici in situazioni di difficoltà economica e nell’assistenza legale gratuita in caso di omissioni contributive da parte del/della datore/datrice di lavoro. Accanto alla promozione della previdenza complementare locale la società Pensplan Centrum è diventata nel tempo un riferimento per quanto riguarda progetti dedicati alla protezione della persona e della sua famiglia nel ciclo di vita (es. Risparmio casa/Bausparen). In futuro, in relazione ai cambiamenti demografici e alle nuove necessità della popolazione, soprattutto quelle di età avanzata, il ruolo di Pensplan sarà strategico per lo sviluppo di progetti di risparmio finalizzati alla tutela dell’età anziana, in particolare rispetto all’importante tema della non autosufficienza. IN FUTURO Secondo welfare: previdenza complementare 1997 risparmio casa sussidiarietà sociale previdenza complementare progetto per la non autosufficienza
Il Progetto Pensplan 1. 2 I servizi offerti da Pensplan La Regione tramite Pensplan e i Pensplan Infopoint offre a tutta la popolazione del Trentino-Alto Adige / Südtirol una serie di servizi. INFOPOINT Servizi per tutta la popolazione: Servizi riservati ai soggetti iscritti a un fondo pensione convenzionato: Informazione Formazione Consulenza Misure di intervento Servizi amministrativi e sostegno e contabili I fondi pensione istituiti in Regione e convenzionati con Pensplan sono: Laborfonds www.laborfonds.it Plurifonds www.plurifonds.it Raiffeisen www.raiffeisenpensionsfonds.it Pensplan Profi www.euregioplus.com
Il Progetto Pensplan 1. 3 I Pensplan Infopoint 58 sportelli in Alto Adige/Südtirol in collaborazione con: >> KVW > ASGB >> CAAF CGIL-AGB > Südtiroler Bauernbund >> INAS CISL > hds unione >> SGB CISL > lvh-apa >> UIL-SGK > EPASA-ITACO Vipiteno 311 5 operatori Brunico Varna San Candido Malles 1 Bressanone Merano Silandro Ortisei Bolzano 11 131 sportelli Laives Pozza di Fassa Malè Cles 7 Egna 4 Predazzo Salorno 1 Cavalese Mezzolombardo Tesero 5 Lavis Tonadico Fiera di Strigno Primiero Vezzano Trento Zuclo Tione Pergine Vals. 12 Borgo Vals. Levico Terme Arco Bezzecca Rovereto Storo 7 Riva del Garda Mori Ala 73 sportelli in Trentino in collaborazione con: >> ACLI Trentine >> INCA CGIL >> 50 & Più Enasco >> ITAL-UIL >> Epaca >> INAS CISL >> INAPA >> A.T. Servizi INFOPOINT >> EPASA-ITACO >> Labor Servizi Nordest
Il Progetto Pensplan 1. 3 I servizi erogati dagli sportelli Tramite la rete dei Pensplan Infopoint vengono erogati gratuitamente ai cittadini e alle cittadine i servizi di consulenza e assistenza sotto descritti. Servizio di consulenza previdenziale: consiste nello svolgimento di un’attività di informazione e consulenza qualificata in materia di previdenza. La consulenza è neutrale e personale, finalizzata a fornire all’utente un’analisi della sua copertura previdenziale obbligatoria e una visione complessiva del sistema di previdenza complementare. Servizio di raccolta delle provvidenze della Regione: consiste nella consulenza e assistenza alla presentazione delle richieste di interventi regionali a sostegno dei versamenti contributivi in materia di previdenza complementare di cui alla Legge Regionale 3/97: >> interventi a sostegno dei versamenti contributivi in situazioni di difficoltà economica e familiare; >> supporto in caso di omissioni contributive da parte del/della datore/datrice di lavoro. Servizio di visualizzazione delle posizioni di previdenza complementare: € consiste nella visualizzazione della posizione individuale, con possibilità di verifica della regolarità contributiva e dei documenti pubblicati dal fondo pensione. Servizio di stampa dell’estratto conto della posizione di previdenza complementare: consiste nella stampa della posizione individuale a scopo informativo o di verifica della regolarità contributiva da parte del/della datore/datrice di lavoro. Servizio di raccolta delle richieste di prestazioni relative alle posizioni di previdenza complementare: consiste nell’assistenza alla compilazione, nella verifica e nell’invio della modulistica relativa alle richieste di prestazioni, anticipazioni, riscatti e trasferimento. Inoltre vengono forniti anche servizi di verifica e variazione dei dati anagrafici degli aderenti presso i fondi pensione complementare.
2 La previdenza complementare
La previdenza complementare 2. 1 La previdenza complementare Perché? In futuro le pensioni saranno sempre più basse rispetto all’ultima retribuzione percepita dal/dalla lavoratore/lavoratrice. La previdenza complementare nasce come strumento efficiente che consente di integrare questo “gap pensionistico”. Che cos’è? La previdenza complementare è una forma di previdenza volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono i versamenti dell’aderente, che vengono investiti sui mercati finanziari. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e/o di capitale. Qual è l’obiettivo della previdenza complementare? Tutte le forme di previdenza complementare hanno come obiettivo quello di integrare la pensione pubblica attraverso una pensione complementare, in modo da garantire alla popolazione un tenore di vita adeguato a conclusione della vita lavorativa. La riforma del sistema pensionistico obbligatorio, prolungando la vita lavorativa, ha contrastato almeno in parte la riduzione della pensione pubblica. Nessuno può tuttavia sapere in anticipo quanto tempo sarà ancora in grado di lavorare e a quanto ammonterà, al momento del pensionamento, il totale dei contributi versati. Risulta quindi opportuno iniziare quanto prima a costruire un secondo pilastro pensionistico dato che, nel corso della vita, anche il versamento di piccoli importi può portare a grandi rendite. Chi può aderire? La previdenza complementare è destinata a tutta la popolazione: sia ai/alle lavoratori/lavoratrici dipendenti (del settore pubblico e del settore privato) che a quelli/quelle autonomi/e, sia a coloro che percepiscono altre forme di reddito. Anche i soggetti fiscalmente a carico, come i figli/le figlie o il/la coniuge, possono aderire a una forma di previdenza complementare: in questo modo sarà possibile garantire loro un’adeguata copertura previdenziale. La previdenza per la vecchiaia Risparmio Previdenza pubblica + Previdenza complementare + aggiuntivo individuale a scopi pensionistici Minimo di sussistenza Integrazione Tenore di vita abituale
La previdenza complementare 2. 2 Le forme di previdenza complementare Le diverse tipologie di forma pensionistica complementare sono: > Fondi pensione chiusi (o negoziali): sono forme pensionistiche complementari costituite in base all’iniziativa delle parti sociali mediante contratti o accordi collettivi a qualunque livello (nazionale, di settore o aziendale). Appartengono a questa tipologia anche i fondi pensione territoriali, cioè legati a un determinato territorio o area geografica. > Fondi pensione aperti: sono forme pensionistiche complementari istituite da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). > Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP): sono polizze vita con finalità previdenziali offerte dalle compagnie di assicurazione. > Fondi pensione preesistenti: sono i fondi pensione che risultavano già istituiti prima del D.Lgs. 124/1993, che ha disciplinato la previdenza complementare per la prima volta. Fondi pensione chiusi Fondi pensione aperti Fonti istitutive Istituiti da contratti e accordi Istituiti da banche, compagnie di collettivi, anche aziendali assicurazione, società di intermediazione mobiliare e società di gestione del risparmio Contribuzione > TFR Individuale: > Contributo dell’aderente > Contributo nella misura determinata > Contributo del/della datore/datrice dall’aderente di lavoro in base ai contratti collettivi Collettiva: > TFR > Contributo dell’aderente > Eventuale quota del/della datore/datrice di lavoro Modalità di adesione Volontaria su base collettiva Volontaria su base individuale o collettiva Gestione del patrimonio Le risorse sono custodite presso Le risorse sono custodite presso una banca una banca depositaria e affidate a depositaria e gestite direttamente, o affidate a gestori finanziari esterni. gestori finanziari esterni. Prestazione pensionistica Erogata direttamente dai fondi Erogata direttamente dai fondi pensione, o da compagnie di pensione, o da compagnie di assicurazione convenzionate assicurazione convenzionate
La previdenza complementare 2. 2 Avvertenza: ti invitiamo a porre particolare attenzione ai costi applicati dalla forma pensionistica scelta! I numeri parlano da sè. Fondi pensione e PIP “nuovi”. Indicatore sintetico dei costi1 (dati di fine 2017; valori percentuali) Indicatore sintetico dei costi (ISC) 2 anni 5 anni 10 anni 35 anni Fondi pensione negoziali 1,1 0,6 0,4 0,3 Minimo 0,5 0,3 0,2 0,1 Massimo 3,0 1,4 0,9 0,5 Fondi pensione aperti 2,3 1,6 1,3 1,2 Minimo 0,6 0,6 0,6 0,1 Massimo 5,1 3,4 2,8 2,4 PIP “nuovi” 3,9 2,7 2,2 1,8 Minimo 1,0 0,9 0,6 0,4 Massimo 6,5 4,9 4,1 3,5 1 L’indicatore sintetico dei costi a livello di forma previdenziale è ottenuto aggregando, con media semplice, gli indicatori dei singoli comparti. Fonte: COVIP, Relazione per l’anno 2017 Esempio dell’impatto dei costi sulla rendita finale Ipotesi di versamento di 2.500 € annui, 35 anni di partecipazione 6.000 € 5.100 € 5.000 € 4.400 € 4.000 € 3.000 € 2.000 € 1.000 € 0€ ISC pari a 0,5% ISC pari a 1,5%
La previdenza complementare 2. 3 I vantaggi della previdenza complementare L’adesione a una forma di previdenza complementare offre molti vantaggi: Integrazione della pensione obbligatoria: la previdenza complementare consente di integrare il gap pensionistico rispetto all’ultimo reddito percepito e migliora quindi le prospettive future. Benefici fiscali: i contributi versati alla previdenza complementare sono deducibili dal reddito complessivo fino a un limite massimo di 5.164,57 €; le prestazioni pensionistiche sono tassate con un’aliquota vantaggiosa. Contribuzione da parte del datore di lavoro (nel caso di lavoro dipendente): la quota a carico dell’azienda va persa in caso di mancata adesione a un fondo pensione. Flessibilità: nella fase di contribuzione, quindi prima del pensionamento, è possibile rientrare in possesso, in tutto o in parte, di quanto versato e dei rendimenti ottenuti. Trasparenza e affidabilità: il risparmio in una forma di previdenza complementare è tutelato da un insieme di regole e dalla vigilanza di apposite autorità e organismi a favore degli iscritti. Rendimenti: nel 2017 il rendimento medio per gli aderenti iscritti a un fondo pensione convenzionato con Pensplan e residenti in Regione è stato pari al 2,50% rispetto all’1,70% della rivalutazione del TFR. Sostegno della Regione: la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol sostiene i cittadini nella costruzione di un’adeguata copertura previdenziale. Le categorie di intervento sono: difficoltà economica, omissioni contributive, aderenti fondi pensione non convenzionati, assistenza figli, assistenza familiari non autosufficienti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni, persone casalinghe. Non pignorabilità/sequestrabilità della posizione individuale: la tua posizione di previdenza complementare è intangibile nella fase di accumulo, cioè non aggredibile da parte dei creditori. Le prestazioni pensionistiche sia in rendita che in capitale liquidate dai fondi pensione sono soggette agli stessi limiti previsti in materia di cedibilità, sequestrabilità e pignorabilità per la pensione obbligatoria. Possibilità di designazione dei beneficiari in caso di decesso: la tua posizione maturata presso il fondo pensione non va mai perduta, anche nel caso dovessi venire meno prima del pensionamento. Al momento della richiesta di prestazione pensionistica sarai tu invece a decidere quale forma di rendita scegliere e quindi cosa succederà al momento del tuo decesso. Progetto Casa: le Province di Bolzano e di Trento ti aiutano a realizzare il sogno di una casa di proprietà con un sostegno concreto, incentivando allo stesso tempo la costruzione di una previdenza complementare.
3 Adesione
Adesione 3.1 Adesione dipendente settore privato L’adesione alla previdenza complementare è facoltativa e può essere fatta in ogni momento. Quale forma pensionistica posso scegliere? Puoi aderire a un fondo pensione chiuso o a un fondo pensione aperto con un’adesione collettiva, se il tuo contratto di lavoro lo rende possibile. Se invece il tuo contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione, oppure se decidi di iscriverti a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal tuo contratto di lavoro, puoi aderire a un fondo pensione aperto (o a un PIP) con un’adesione individuale. Tipologia di adesione Collettiva Individuale Tipologia di forma Fondo pensione chiuso Fondo pensione aperto Fondo pensione aperto/PIP pensionistica complementare Contribuzione TFR TFR TFR (nella misura prevista dal (nella misura prevista (facoltativo) contratto o accordo collettivo) dall’accordo aziendale) Contributo dell’aderente Contributo dell’aderente Contributo dell’aderente (facoltativo) (facoltativo) Contributo del/della datore/ Contributo del/della datore/ Non previsto datrice di lavoro (in base ai datrice di lavoro (in base contratti collettivi se il/la all’accordo aziendale se il/la dipendente versa il contributo a dipendente versa il contributo a proprio carico) proprio carico) Versamenti aggiuntivi Versamenti aggiuntivi Versamenti aggiuntivi Quanto e come posso versare? Adesione collettiva: Le quantità della contribuzione sono stabilite dai singoli contratti/accordi collettivi di lavoro. La trattenuta è mensile in busta paga e viene calcolata sulla retribuzione lorda. I contributi vengono poi versati dal/dalla datore/datrice di lavoro direttamente nel fondo pensione e riportati nella Certificazione Unica (CU). È altresì possibile effettuare direttamente un versamento di contribuzione aggiuntiva individuale rispetto alle quote previste contrattualmente, riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Note: > In accordo con il/la tuo/a datore/datrice di lavoro puoi versare al fondo pensione anche il TFR pregresso (quello maturato prima dell’adesione), beneficiando dei vantaggi fiscali previsti e del possibile maggiore rendimento rispetto alla rivalutazione del TFR che rimane in azienda. > Se decidi di versare il TFR maturando a un fondo pensione, la scelta può essere successivamente modificata con le modalità previste dal contratto o accordo collettivo applicato. In caso di riscatto totale è sempre necessario effettuare una nuova scelta in merito alla destinazione del TFR in quanto la precedente è revocata automaticamente. > Puoi sospendere in ogni momento la contribuzione a tuo carico e quella a carico del/della datore/datrice di lavoro, mentre il TFR maturando continua a essere versato al fondo pensione.
Adesione 3.1 Esempio di contribuzione mensile con un reddito annuo lordo di 25.000 € TFR (100%) Contributo dipendente (0,55%) Contributo datore/datrice di lavoro (1,55%) 123,39 € 9,82 € 27,68 € L’esempio è riferito alla contribuzione prevista dal CCNL Terziario distribuzione servizi. Adesione individuale: Puoi decidere tu la quantità e la periodicità della contribuzione, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Perché dovrei aderire a un fondo pensione? I contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino al limite massimo di 5.164,57 €. Nel computo del tetto massimo si considerano la quota a carico del/della lavoratore/lavoratrice, del/della datore/datrice di lavoro e i versamenti aggiuntivi, mentre rimane escluso il TFR. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra i 1.188 € e i 2.221 € a seconda dell’aliquota di tassazione applicata (con il versamento annuo di 5.164,57 €). Nota bene: anche i contributi versati a favore dei soggetti fiscalmente a carico sono deducibili fino a 5.164,57 €. Quanto posso risparmiare versando un contributo annuale di 3.000 €? 690 € 810 € 1.140 € 3.000 € 2.000 € Importo deducibile 1.000 € Costo effettivo 0€ Aliquota 23% Aliquota 27% Aliquota 38%
Adesione 3.1 Altri vantaggi: Non pignorabilità/sequestrabilità della posizione individuale, e più in dettaglio: > principio di intangibilità della posizione individuale dell’aderente nella fase di accumulo > le prestazioni pensionistiche in capitale e in rendita e le anticipazioni per spese sanitarie sono sequestrabili e pignorabili secondo la disciplina vigente in materia per le pensioni a carico degli istituti di previdenza obbligatoria nell’ammontare massimo di un quinto della pensione stessa, valutato al netto delle ritenute fiscali Attenzione: i riscatti e le anticipazioni per acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione e per altre esigenze dell’aderente sono sequestrabili e pignorabili senza vincoli. Possibilità di designazione del/della beneficiario/a in caso di premorienza in fase di accumulo, anche al di fuori dell’asse ereditario Importante per i/le giovani lavoratori/lavoratrici (assunti dopo il 1° gennaio 2007) Dal 6° al 25° anno di permanenza nel fondo pensione esiste la possibilità di dedurre fino a 50% in più della deducibilità di cui non si è usufruito nei primi cinque anni lavorativi (con un limite pari a 7.746,86 € annui). Esempio di utilizzo della deducibilità residua nel periodo 7.000 € 6.000 € 5.000 € Contributi ordinari 4.000 € 3.000 € Deducibilità residua nei primi cinque anni 2.000 € Contributi 1.000 € ulteriormente deducibili 0€ 6 06 08 09 30 07 20 22 23 25 28 29 24 26 21 10 13 14 15 18 12 16 17 19 11 27 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 Speciale neoassunti/e I/Le dipendenti neoassunti/e devono scegliere entro sei mesi dalla data di assunzione se destinare il proprio TFR maturando a un fondo pensione, oppure se mantenerlo in azienda. In assenza di una scelta esplicita alla scadenza dei sei mesi dalla data di assunzione il/la datore/datrice di lavoro è tenuto/a a versare automaticamente il TFR a un fondo pensione (conferimento tacito). Esempio di diversa tassazione del TFR in azienda e nel fondo pensione TFR maturato Tassazione TFR in azienda1 Tassazione TFR Vantaggio fiscale TFR nel fondo pensione2 nel fondo pensione 100.000 € 23.000 € 9.000 € 14.000 € 1 Aliquota minima, in ogni caso l‘Agenzia delle Entrate ricalcola le imposte sulla base del reddito medio degli ultimi 5 anni pertanto è frequente che l‘aliquota reale sia maggiore. 2 Aliquota del 9% al pensionamento, con almeno 35 anni di permanenza nel fondo pensione
Adesione 3.1 E perché proprio in forma collettiva? Vantaggio contributo datore/datrice di lavoro Reddito lordo TFR (100%) Contributo Contributo Rendita vitalizia datore/datrice dipendente a 67 anni di lavoro (1,5%) (1,5%) Mario (aderente in forma 30.000 € 2.073 € 450 € 450 € 6.600 € collettiva a un fondo pensione (+ 17%) chiuso o aperto) Francesco (aderente in 30.000 € 2.073 € 0€ 450 € 5.600 € forma individuale a un fondo pensione aperto/PIP) Ipotesi: rendimento reale (cioè al netto dell’inflazione) del 2% annuo, un costo di gestione in percentuale del patrimonio della forma pensionistica pari all’1%, una crescita reale della retribuzione annua dell’1%, un tasso di inflazione annuo del 2%, 37 anni di contribuzione Come posso aderire? Acquisite tutte le informazioni utili, se decidi di aderire, sottoscrivi il modulo di adesione contenuto nella Nota informativa. Avvertenze: prima dell’adesione ti invitiamo a prendere visione dei documenti specifici messi a disposizione del singolo fondo pensione: Nota informativa, Informazioni chiave per l’aderente, “La mia pensione complementare” standardizzata e Statuto/Regolamento. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione.
Adesione 3.2 Adesione dipendente settore pubblico con TFR virtuale (Scuola, sanità del Trentino e personale della Regione) L’adesione a un fondo pensione è facoltativa e può essere fatta in ogni momento. In quanto dipendente pubblico/a non vi è l’obbligo di comunicare la destinazione del TFR tramite il modulo TFR2, previsto invece per i/le dipendenti del settore privato. Quale forma pensionistica posso scegliere? Se il tuo contratto di lavoro lo rende possibile, puoi aderire a un fondo pensione chiuso. Se invece il tuo contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione chiuso, oppure se decidi di iscriverti a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal tuo contratto di lavoro, puoi aderire a un fondo pensione aperto (o a un PIP) con un’adesione individuale. Tipologia di adesione Collettiva Individuale Tipologia di forma Fondo pensione chiuso Fondo pensione aperto/PIP pensionistica complementare Contribuzione TFR virtuale, contabilizzazione dall’INPS Non previsto Contributo dell’aderente Contributo dell’aderente Contributo del/della datore/datrice di lavoro Non previsto (in base ai contratti collettivi se il/la dipendente versa il contributo a proprio carico) Versamenti aggiuntivi Versamenti aggiuntivi Quanto e come posso versare? Adesione collettiva: Le quantità della contribuzione sono stabilite dai singoli contratti/accordi collettivi di lavoro. La trattenuta è mensile in busta paga e viene calcolata sulla retribuzione lorda. I contributi vengono poi versati dal/dalla datore/datrice di lavoro direttamente nel fondo pensione e riportati nella Certificazione Unica (CU). È altresì possibile effettuare direttamente un versamento di contribuzione aggiuntiva individuale rispetto alle quote previste contrattualmente, riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Note: > Le quote di TFR vengono accantonate virtualmente dall’INPS gestione ex INPDAP, senza oneri per i/le lavoratori/ lavoratrici, per essere versate al fondo pensione cui risulti iscritto/a alla data di cessazione del rapporto di lavoro. > Puoi sospendere in ogni momento la contribuzione a tuo carico e quella a carico del/della datore/datrice di lavoro. Il TFR maturando continua a essere contabilizzato presso l’INPS/ex INPDAP.
Adesione 3.2 Esempio di contribuzione mensile con un reddito annuo lordo di 25.000 € TFR (100%) Contributo dipendente (1%) Contributo ente (1%) 132,88 € 19,23 € 19,23 € Adesione individuale: Puoi decidere tu la quantità e la periodicità della contribuzione, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Perché dovrei aderire a un fondo pensione? I contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino al limite massimo di 5.164,57 €. Nel computo del tetto massimo si considerano la quota a carico del/della lavoratore/lavoratrice, del/della datore/datrice di lavoro e i versamenti aggiuntivi, mentre rimane escluso il TFR. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra i 1.188 € e i 2.221 € a seconda dell’aliquota di tassazione applicata (con il versamento annuo di 5.164,57 €). Nota bene: anche i contributi versati a favore dei soggetti fiscalmente a carico sono deducibili fino a 5.164,57 €. Quanto posso risparmiare versando un contributo annuale di 3.000 €? 690 € 810 € 1.140 € 3.000 € 2.000 € Importo deducibile 1.000 € Costo effettivo 0€ Aliquota 23% Aliquota 27% Aliquota 38% Come posso aderire? Acquisite tutte le informazioni utili, se decidi di aderire, sottoscrivi il modulo di adesione contenuto nella Nota informativa. Avvertenze: prima dell’adesione ti invitiamo a prendere visione dei documenti specifici messi a disposizione del singolo fondo pensione: Nota informativa, Informazioni chiave per l’aderente, “La mia pensione complementare” standardizzata e Statuto/Regolamento. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione.
Adesione 3.3 Adesione dipendente settore pubblico con TFR reale (Contratto intercompartimentale di Bolzano, Provincia autonoma di Trento ed Enti funzionali, Ipab, Comprensori, Apt del Trentino) L’adesione a un fondo pensione è facoltativa e può essere fatta in ogni momento. In quanto dipendente pubblico/a non vi è l’obbligo di comunicare la destinazione del TFR tramite il modulo TFR2, previsto invece per i/le dipendenti del settore privato. Quale forma pensionistica posso scegliere? Se il tuo contratto di lavoro lo rende possibile, puoi aderire a un fondo pensione chiuso. Se invece il tuo contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione chiuso, oppure se decidi di iscriverti a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal tuo contratto di lavoro, puoi aderire a un fondo pensione aperto (o a un PIP) con un’adesione individuale. Tipologia di adesione Collettiva Individuale Tipologia di forma Fondo pensione chiuso Fondo pensione aperto/PIP pensionistica complementare Contribuzione Quota TFR (obbligatorio) Non previsto Contributo dell’aderente Contributo dell’aderente Contributo del/della datore/datrice di lavoro Non previsto (in base ai contratti collettivi se il/la dipendente versa il contributo a proprio carico) Versamenti aggiuntivi Versamenti aggiuntivi Quanto e come posso versare? Adesione collettiva: Le quantità della contribuzione sono stabilite dai singoli contratti/accordi collettivi di lavoro. La trattenuta è mensile in busta paga e viene calcolata sulla retribuzione lorda. I contributi vengono poi versati dal/dalla datore/datrice di lavoro direttamente nel fondo pensione e riportati nella Certificazione Unica (CU). È altresì possibile effettuare direttamente un versamento di contribuzione aggiuntiva individuale rispetto alle quote previste contrattualmente, riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Note: > Puoi sospendere la contribuzione in ogni momento. La sospensione riguarda la contribuzione complessiva: contribuzione a proprio carico, contribuzione a carico del/della datore/datrice di lavoro e TFR maturando. > La quota del TFR che non viene versata al fondo pensione ti verrà liquidata alla cessazione del rapporto di lavoro dal tuo ente datore di lavoro.
Adesione 3.3 Esempio di contribuzione mensile con un reddito annuo lordo di 25.000 € TFR (18%) Contributo dipendente (1%) Contributo ente (1%) 23,91 € 19,23 € 19,23 € Adesione individuale: Puoi decidere tu la quantità e la periodicità della contribuzione, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Perché dovrei aderire a un fondo pensione? I contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino al limite massimo di 5.164,57 €. Nel computo del tetto massimo si considerano la quota a carico del/della lavoratore/lavoratrice, del/della datore/datrice di lavoro e i versamenti aggiuntivi, mentre rimane escluso il TFR. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra i 1.188 € e i 2.221 € a seconda dell’aliquota di tassazione applicata (con il versamento annuo di 5.164,57 €). Nota bene: anche i contributi versati a favore dei soggetti fiscalmente a carico sono deducibili fino a 5.164,57 €. Quanto posso risparmiare versando un contributo annuale di 3.000 €? 690 € 810 € 1.140 € 3.000 € 2.000 € Importo deducibile 1.000 € Costo effettivo 0€ Aliquota 23% Aliquota 27% Aliquota 38% Come posso aderire? Acquisite tutte le informazioni utili, se decidi di aderire, sottoscrivi il modulo di adesione contenuto nella Nota informativa. Avvertenze: prima dell’adesione ti invitiamo a prendere visione dei documenti specifici messi a disposizione del singolo fondo pensione: Nota informativa, Informazioni chiave per l’aderente, “La mia pensione complementare” standardizzata e Statuto/Regolamento. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione.
Adesione 3.4 Adesione lavoratore/ lavoratrice autonomo/a o libero/a professionista L’adesione alla previdenza complementare è facoltativa e può essere fatta in ogni momento. Quale forma pensionistica posso scegliere? Puoi aderire a un fondo pensione aperto/PIP con un’adesione individuale. Tipologia di adesione Individuale Tipologia di forma pensionistica complementare Fondo pensione aperto/PIP Contribuzione Versamento di contributi a proprio carico Quanto e come posso versare? Puoi decidere tu la quantità e la periodicità della contribuzione, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Per i contributi versati e non dedotti deve essere fatta la comunicazione dei contributi non dedotti al fondo di appartenenza. Perché dovrei aderire a un fondo pensione? I contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino al limite massimo di 5.164,57 €. La deduzione massima comporta un risparmio fiscale che oscilla tra i 1.188 € e i 2.221 € a seconda dell’aliquota di tassazione applicata (con il versamento annuo di 5.164,57 €). Nota bene: anche i contributi versati a favore dei soggetti fiscalmente a carico sono deducibili fino a 5.164,57 €. Quanto posso risparmiare versando l’importo massimo deducibile, pari a 5.164,57 €? 1.188 € 1.394 € 1.963 € 2.117 € 2.221 € 5.500 € 5.000 € 4.500 € 4.000 € 3.500 € 3.000 € 2.500 € 2.000 € 1.500 € Importo deducibile 1.000 € 500 € Costo effettivo 0€ Aliquota 23% Aliquota 27% Aliquota 38% Aliquota 41% Aliquota 43%
Adesione 3.4 Altri vantaggi: Non pignorabilità/sequestrabilità della posizione individuale, e più in dettaglio: > principio di intangibilità della posizione individuale dell’aderente nella fase di accumulo > le prestazioni pensionistiche in capitale e in rendita e le anticipazioni per spese sanitarie sono sequestrabili e pignorabili secondo la disciplina vigente in materia per le pensioni a carico degli istituti di previdenza obbligatoria nell’ammontare massimo di un quinto della pensione stessa, valutato al netto delle ritenute fiscali Attenzione: i riscatti e le anticipazioni per acquisto e ristrutturazione della prima casa di abitazione e per altre esigenze dell’aderente sono sequestrabili e pignorabili senza vincoli. Possibilità di designazione del beneficiario in caso di premorienza in fase di accumulo, anche al di fuori dell’asse ereditario Come posso aderire? Acquisite tutte le informazioni utili, se decidi di aderire, sottoscrivi il modulo di adesione contenuto nella Nota informativa. Avvertenze: prima dell’adesione ti invitiamo a prendere visione dei documenti specifici messi a disposizione del singolo fondo pensione: Nota informativa, Informazioni chiave per l’aderente, “La mia pensione complementare” standardizzata e Statuto/Regolamento. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione.
Adesione 3.5 Adesione soggetto fiscalmente a carico Puoi aprire una posizione previdenziale presso una forma pensionistica complementare in qualità di soggetto fiscalmente a carico (ad esempio figli o coniuge). Sono considerati soggetti a carico dal punto di vista fiscale tutti i membri della famiglia che non dispongono di un reddito proprio superiore 2.840,51 € al lordo degli oneri deducibili (sono esclusi alcuni redditi esenti fra i quali le pensioni, indennità e assegni corrisposti agli invalidi civili, ai sordomuti, ai ciechi civili, etc.). Dal 1° gennaio 2019 il limite reddituale è elevato a 4.000 € per i figli di età non superiore a 24 anni. Si considerano membri della famiglia: i/le figli/e, compresi/e quelli/e naturali riconosciuti/e, gli/le adottivi/e, gli/le affidati/e e affiliati/e, il/la coniuge non legalmente ed effettivamente separato, altri familiari come genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle, a condizione che convivano con il/la contribuente, o che ricevano dallo stesso un assegno alimentare non risultante da provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Quale forma pensionistica posso scegliere? Puoi aderire a un fondo pensione chiuso (se il soggetto di cui sei fiscalmente a carico è iscritto/a allo stesso fondo), oppure a un fondo pensione aperto/PIP con un’adesione individuale. Tipologia di adesione Individuale Tipologia di forma Fondo pensione chiuso o aperto/PIP pensionistica complementare Contribuzione Versamento di contributi propri e/o da parte del soggetto di cui sei fiscalmente a carico Quanto e come posso versare? Puoi decidere tu la quantità e la periodicità della contribuzione, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità. Si può sospendere, modificare e riprendere il versamento senza doverlo comunicare al fondo pensione. Attenzione: non puoi richiedere il riscatto della posizione dal fondo in caso di perdita della condizione di fiscalmente a carico. Perché dovrei aderire a un fondo pensione? I contributi versati al fondo pensione sono deducibili fino al limite massimo di 5.164,57 €. La deduzione spetta, in primo luogo, a te. Solo l’importo che non trova capienza nel tuo eventuale reddito potrà essere dedotto dal reddito complessivo del soggetto cui sei a carico, sempre nel rispetto del limite complessivo di 5.164,57 €. Ad esempio se i contributi versati ammontano a 3.000 € e hai un reddito di 2.000 €, la deduzione spetterà anzitutto a te fino a concorrenza del tuo reddito, ossia per 2.000 €, mentre l’eccedenza di 1.000 € sarà deducibile per il/la contribuente, unitamente ai suoi contributi ed entro il limite di 5.164,57 €. Pertanto, se il/la contribuente già versa nel proprio interesse 5.000 € di contributi, la deduzione effettiva rispetto ai contributi del/della familiare a carico sarà di solo 164,57 €.
Adesione 3.5 Esempio: Claudio e Marco sono due ragazzi nati nel 1997. Claudio viene iscritto a un fondo pensione in qualità di soggetto a carico e i suoi genitori versano sulla sua posizione un contributo di 100 € mensili per i successivi 10 anni. Entrambi iniziano la loro attività lavorativa nel 2022 nel settore del commercio e percepiscono un reddito di 20.000 € lordi annui. Sia Claudio che Marco contribuiscono con il 100% del loro TFR, a cui si aggiunge una quota a loro carico pari allo 0,55% della loro retribuzione. Beneficiano inoltre di un contributo a carico del/della datore/datrice di lavoro pari all’1,55% sulla loro posizione. Sia Claudio che Marco andranno in pensione (con i requisiti attualmente in vigore) nel 2064, con un tasso di sostituzione lordo (rapporto tra pensione e ultimo stipendio) stimato al 60%. Totale Da TFR Da datore/ Da soggetto1 Montante Rendita Differenza contributi datrice di maturato annuale2 lavoro Claudio 132.452 € 92.378 € 20.722 € 19.352 € 216.519 € 10.366 € Marco 120.452 € 92.378 € 20.722 € 7.352 € 186.529 € 8.905 € -14% Note di calcolo: scenari calcolati sulla base delle indicazioni COVIP sul rendimento degli investimenti. I valori indicati sono reali con inflazione ipotizzata pari al 2% annuo e tasso di crescita della retribuzione pari al 2% annuo reale. Avvertenze: > Per poter liquidare la posizione individuale maturata da un soggetto minore di età (anche in caso di anticipazioni) è necessario acquisire l’autorizzazione del Giudice Tutelare. Tale autorizzazione non è invece necessaria per il trasferimento. > Prima dell’adesione ti invitiamo a prendere visione dei documenti specifici messi a disposizione del singolo fondo pensione: Nota informativa, Informazioni chiave per l’aderente, “La mia pensione complementare” standardizzata e Statuto/Regolamento. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione. 1 Comprende anche i versamenti sulla posizione individuale in qualità di soggetto a carico. 2 Corrisponde alla prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante la conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensionamento.
Adesione 3.6 Gestione finanziaria e linee di investimento Nell’investire i tuoi contributi le forme pensionistiche complementari devono rispettare regole di prudenza, definite dalla legge, che tengono conto della finalità previdenziale e non speculativa dell’investimento. Nei fondi pensione chiusi la gestione degli investimenti è affidata a operatori professionali (banca, SGR, SIM, impresa di assicurazione) sulla base di una convenzione nella quale sono definiti i criteri a cui tali operatori si devono attenere. Nei fondi pensione aperti e nei piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP) gli investimenti possono essere gestiti direttamente dalla società (banca, SGR, SIM, impresa di assicurazione) che ha istituito il fondo pensione o il PIP. Le risorse dei fondi pensione aperti e dei PIP costituiscono patrimonio autonomo e separato rispetto a quello della società istitutrice. Ciò significa che in caso di crisi della società il tuo risparmio previdenziale non viene intaccato. Come investire i soldi versati? Quasi la totalità dei fondi pensione offre diverse linee di investimento, dalla linea garantita alla linea più aggressiva. Per decidere a quale profilo aderire si dovrebbe tener conto principalmente di: ! Età anagrafica Situazione previdenziale Aspettativa di rendimento Propensione al rischio legata alla pensione pubblica Quanto più giovane è l’aderente, tanto più lungo sarà il suo periodo di permanenza nel fondo pensione e di conseguenza potrà risultare ragionevole anche l’investimento in una linea con un profilo di rischio più elevato e con maggiori possibilità di rendimento, spostandosi man mano verso linee più obbligazionarie o garantite con l’avvicinarsi dell’età del pensionamento. Le diverse linee di investimento si differenziano in base alla diversa composizione del portafoglio e in linea di massima sono riconducibili alle seguenti categorie: Comparto garantito: Comparto obbligazionario: Comparto bilanciato: Comparto azionario: offre una garanzia di investe solo o principalmente in in linea di massima investe in investe solo o principalmente rendimento minimo o di obbligazioni azioni e in obbligazioni nella in azioni restituzione del capitale versato stessa percentuale È possibile modificare la propria linea d’investimento (switch). Ogni fondo pensione ne regola le diverse modalità di effettuazione (ad esempio può essere richiesta una permanenza minima in una linea prima dello switch). Avvertenze: puoi verificare in ogni momento il rendimento della forma pensionistica complementare cui hai aderito sul relativo sito web e all’interno della comunicazione periodica che la forma pensionistica ti invia ogni anno.
4 Prestazioni
Prestazioni 4.1 Prestazioni ante pensionamento Aderente settore privato Versare i contributi a un fondo pensione è garanzia di maggiore sicurezza economica in vista della pensione, ma anche prima in caso di particolari situazioni il capitale maturato può rappresentare per te un Anticipa- importante sostegno finanziario. Puoi richiedere un’anticipazione sulla tua posizione individuale per: zioni > spese sanitarie per te, per il/la tuo/a coniuge o per i tuoi figli/le tue figlie (in ogni momento fino al 75% della posizione maturata) > acquisto, costruzione o ristrutturazione della tua prima casa o per quella dei tuoi figli/delle tue figlie (dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare e fino al 75% della posizione maturata) > per ulteriori esigenze (dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare e fino al 30% della posizione maturata). Puoi richiedere la liquidazione della tua posizione maturata presso il fondo pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile per le casistiche sotto elencate. Riscatti Riscatto totale: > inoccupazione per un periodo superiore ai 48 mesi > invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo > eventuale perdita dei requisiti, ad esempio la cessazione del rapporto di lavoro (per i lavoratori dipendenti) o dell‘attività lavorativa (per i lavoratori autonomi e liberi professionisti) Attenzione: taluni fondi pensione permettono per quest’ultima casistica la possibilità di riscatto parziale in misura variabile tra il 50% e il 100%. Ti invitiamo a verificare la documentazione specifica del tuo fondo pensione di appartenenza. Riscatto parziale (pari al 50% fisso): > inoccupazione per un periodo tra i 12 e i 48 mesi > ricorso del/della datore/datrice di lavoro a procedure di mobilità > cassa integrazione a zero ore per un periodo minimo di 12 mesi Riscatto in caso di premorienza: In caso di decesso dell’aderente prima del pensionamento l’intera posizione maturata viene liquidata agli/alle eredi o beneficiari/e designati/e. In mancanza di tali soggetti la posizione resta acquisita al fondo pensione per le forme pensionistiche complementari collettive, mentre per le forme pensionistiche complementari individuali viene devoluta a finalità sociali secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Nota bene: se nei cinque anni antecedenti il raggiungimento dell’età pensionabile si verifica un periodo di inoccupazione di almeno 48 mesi, o una situazione di invalidità permanente, la possibilità di riscatto viene sostituita dall’accesso anticipato alla prestazione pensionistica. Rendita Integrativa Temporanea Anticipata Puoi chiedere un’erogazione frazionata di tutto o parte del montante accumulato prima del pensionamento RITA fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia nel sistema pensionistico obbligatorio di appartenenza. Trascorso un periodo minimo di adesione pari a due anni puoi scegliere di spostare l’intera posizione maturata presso un’altra forma pensionistica complementare. Il trasferimento è possibile altresì anche Trasferi- prima di tale periodo in caso di perdita dei requisiti di partecipazione. mento Avvertenze: ti invitiamo a prendere visione del Documento sulle anticipazioni/prestazioni e della Nota informativa del singolo fondo pensione.
Prestazioni 4.2 Prestazioni ante pensionamento Aderente settore pubblico iscritto/a a un fondo pensione chiuso Versare i contributi a un fondo pensione è garanzia di maggiore sicurezza economica in vista della pensione, ma anche prima in caso di particolari situazioni il capitale maturato può rappresentare per te un Anticipa- importante sostegno finanziario. Puoi richiedere un’anticipazione sulla tua posizione individuale per: zioni > spese sanitarie per te o per i familiari a tuo carico (dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare e fino al 100% della posizione maturata) > acquisto, costruzione o ristrutturazione della tua prima casa o per quella dei tuoi figli/delle tue figlie (dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare e fino al 100% della posizione maturata) > spese relative alla fruizione dei congedi per la formazione e per la formazione continua e dei congedi parentali (dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare e fino al 100% della posizione maturata). Riscatto totale: Puoi richiedere la liquidazione dell’intera posizione maturata presso il fondo pensione prima del Riscatti raggiungimento dell’età pensionabile nei seguenti casi: > per cause dipendenti dalla volontà delle parti (dimissioni, licenziamento, cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato, mobilità enti pubblici, ecc.) > per cause non dipendenti dalla volontà delle parti. Riscatto in caso di premorienza: In caso di decesso dell’aderente prima del pensionamento l’intera posizione maturata viene liquidata alla coniuge, in mancanza del/della coniuge ai figli/alle figlie, in mancanza del/della coniuge e dei figli/ delle figlie, ai genitori (se viventi a carico del/della deceduto/a). In mancanza dei precedenti soggetti vale l’indicazione di un/una beneficiario/a rilasciata in vita dall’aderente. Nota bene: ti invitiamo a verificare le previsioni del tuo fondo pensione di appartenenza nel caso di mancanza dei soggetti aventi diritto al riscatto della tua posizione individuale. Rendita Integrativa Temporanea Anticipata Puoi chiedere un’erogazione frazionata di tutto o parte del montante accumulato prima del pensionamento RITA fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia nel sistema pensionistico obbligatorio di appartenenza. Puoi scegliere di spostare l’intera posizione maturata verso un fondo pensione chiuso trascorso un periodo minimo di adesione pari a tre anni (cinque anni verso un fondo pensione aperto o PIP). Il trasferimento è Trasferi- possibile altresì anche prima di tale periodo in caso di perdita dei requisiti di partecipazione. mento Avvertenze: ti invitiamo a prendere visione del Documento sulle anticipazioni/prestazioni e della Nota informativa del singolo fondo pensione.
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