GLI INCONTRI DEL MOMPERA 2017

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GLI INCONTRI DEL MOMPERA 2017
Supplemento 2 N. 32 - Novembre 2017
                                                                       amici.jangany@libero.it

                                                       GLI INCONTRI DEL MOMPERA
                                                                  2017
La visita di padre Tonino in Italia è
sempre occasione duplice:
una ragione affettiva che rafforza il
legame con le persone del villaggio di
Jangany attraverso incontri che rendono
la situazione, con la crescita e le difficoltà,
più vicina a quelli che stanno sopra
l’Equatore (passando da Parigi 12.000
Km di distanza);
una ragione operativa, che consente di
comprendere concretamente i problemi e
la definizione di nuovi progetti.
In questo supplemento:
-   Incontri: Operazione Uribe onlus
    (Caselette)
-   Incontri: primaria Principessa Clotilde di
    Savoia (Torino)
-   Incontri: materna Nina Kids (Torino)
-   Incontri: comunità parrocchiale di
    Nichelino
-   Incontri: Istituto Tecnico Galileo Ferraris
    (Settimo Torinese)
-   Il concerto con la rete La musica del
    corpo della mente e del cuore
-   Incontri: comunità parrocchiale di Sassi
-   Incontri: Solidando onlus (Cagliari)
-   Incontri: IC Pino Torinese
-   Incontri: comunità parrocchiale di Venaria
    Reale
-   Incontri: Istituto Tecnico Professionale
    Bazoli Polo di Desenzano del Garda
Novità dei percorsi di quest’anno è stato il
LICEO MONTI di CHIERI (Torino) che ha
incontrato per la prima volta padre Tonino, e
con lui Jangany, il 22 novembre.
Naturalmente altri incontri sono avvenuti
anche a Donori il 27 ottobre con Carlo Pili
(Cagliari), ad Aritzo (paese natale di padre
Tonino in provincia di Nuoro) e a Pino
Torinese, come con il nuovo parroco don
Mimmo Mitolo e la comunità parrocchiale il 16
novembre, con l’associazione Vivere…
nonché cenette e molti incontri personali: è
grazie a queste vicinanze che il legame con
Jangany si fa concreto nonostante le
distanze.

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GLI INCONTRI DEL MOMPERA 2017
Incontri: Operazione Uribe onlus (Caselette)
Come stare in famiglia
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L’incontro con gli amici di Operazione Uribe onlus di Caselette (Torino) portava con sé il calore di
amici che non hanno potuto incontrarsi per qualche anno e si sono sempre portati nel cuore.
Operazione Uribe onlus segue molte missioni e, per sostenerle, si impegna a raccogliere fondi,
particolarmente in occasione di spettacoli teatrali. Il numero di affezionati è alto e tutti sono tenuti
aggiornati con una news letter periodica. Attraverso un contatto di Maria Rosa Marocco con
Sergio Turbil, sono stati tra i primi a sostenere la rete degli amici di Jangany in occasione della
siccità e carestia del 2006.
La serata ha preso avvio con una buona pizza e si è conclusa con un incontro che ha attraversato
i temi della situazione di Jangany: la scuola che cresce, ma con la difficoltà degli insegnanti della
savana minacciati dai briganti; la scuola agraria che ha visto nuovi animali e soprattutto gli
interventi idrici con le 4 cisterne da 5000 litri, una buona speranza per il futuro; il Liceo che ha
preso avvio il 7 ottobre e che richiede ancora un laboratorio di chimica e di fisica. Il tema su cui ci
si è maggiormente soffermati è stato quello del progetto di aiuto sanitario.

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Incontri: primaria Principessa Clotilde di Savoia (Torino)
A scuola: scolari amici di altri scolari
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I bambini e le maestre della scuola primaria Principessa Clotilde incontrano padre Tonino per il
secondo anno consecutivo: tutti sono stati contenti… e con la voglia di continuare.
Mani alzate e tanto domande, e sempre diverse.
È sempre un incontro che genera emozione e si svolge con vivacità. Ciò che rende contento
padre Tonino è quanto un bambino alza la mano e dice «Ma tu lo scorso anno hai detto che…», e
per forza succede questo: perché l’incontro non si esaurisce con il Mompera ma, attraverso le
lettere e i disegni, continua direttamente con i bambini delle due scuole.
Informazioni su questo incontro e sulle attività interculturali, con un bel filmatino dei bambini che
cantano al Mompera, alla pagina: https://jangany-principessa.tumblr.com

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Incontri: materna Nina Kids di Torino
Anche i più piccoli capiscono Jangany
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La Nina Kids è una scuola materna ai piedi della collina torinese. Non si può comprendere il livello
di comprensione dei bambini più piccoli se non lo si vede. L’incontro è sempre caratterizzato da un
livello di attenzione che normalmente i bambini così piccoli perdono facilmente; qui invece la
curiosità per la realtà di Jangany fa la differenza. Attraverso i disegni e le fotografie dei bambini di
Jangany che danzano e cantano nella festa scolastica si è avviato un vero incontro.

Segui questi incontri su https://ninakids-jangany.tumblr.com/

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Incontri: comunità di Nichelino
Vicini alla missione
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La comunità parrocchiale Regina Mundi di Nichelino ha incontrato padre Tonino condividendo la
celebrazione eucaristica. Padre Tonino ha commentato il vangelo e ha aggiornato la comunità,
che segue Jangany da diversi anni, sulle vicende di Jangany. Dopo la messa è stato bello
mangiare insieme in una tavolata speciale: le cuoche – che preparavano il pranzo per la festa
della domenica con tante coppie che celebravano la ricorrenza del loro matrimonio – hanno
messo in tavola buon cibo; c’erano molti uomini – quasi tutti pensionati che di energici così se ne
trovano pochi, e soprattutto fanno un sacco di lavori; insieme al parroco don Mario Aversano si è
parlato di Jangany e di tutto un po’.
Interessante la risposta alla domanda: «Ma i peccati che fanno Jangany sono gli stessi che
facciamo qui?». AI primi posti ci sono i furti, la vendetta e l’invidia.
La comunità ha donato l’ammontare delle offerte di sabato e domenica alla missione di Jangany e
ha acquisito molte copie del libro Il furto che ha sporcato la terra.
La comunità ha donato 780€ alla missione.

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Incontri: Istituto Tecnico Galileo Ferraris di Settimo Torinese
Studenti che si ricordano il primo incontro
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La relazione dei ragazzi dell’IT.

Lunedì 16 ottobre Padre Tonino Cogoni è tornato a trovare gli studenti dell’Istituto di Istruzione
Superiore Galileo Ferraris di Settimo Torinese. A quasi un anno di distanza dalla sua prima visita,
tutti ricordavano benissimo il suo calore, la sua coinvolgente energia, la sua disarmante semplicità
e soprattutto Jangany, il piccolo villaggio malgascio che grazie a lui ha scoperto la scuola e ne ha
capito il valore al punto da sognare la costruzione un liceo.

Oggi, questo sogno è una meravigliosa realtà; ma Padre Tonino non si ferma certo qui: dopo i
traguardi raggiunti per l’istruzione, per la fornitura di energia elettrica ed acqua, si pensa ora ad
organizzare un servizio sanitario per i quasi 6000 abitanti di Jangany che, al momento, possono
fare affidamento solamente su una suora, provvista di pochi farmaci e costretta a fare diagnosi
senza macchinari e strumenti adatti, e su un ospedale situato a Sakalalina, distante più di due
giorni di viaggio.

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Nel rispondere alle numerose domande degli studenti, padre Tonino, Silvio Maghenzani e
l’ingegnere Luca Pezzotta, uno dei “magnifici sette”, che hanno contribuito nel settembre scorso
all’installazione dell’impianto fotovoltaico nel villaggio, hanno spiegato che per riuscire nell’impresa
è necessario operare su più fronti: innanzitutto quello della prevenzione, attraverso l’educazione
degli abitanti di Jangany, poi sui servizi di diagnosi, per compiere i quali è essenziale costruire un
laboratorio e istruire un tecnico affinché lo mantenga agevole, poi ancora sulla cura, mediante
l’ampliamento del dispensario e la dotazione di medicine e dispositivi medici adeguati, nonché
sulla formazione di almeno due figure infermieristiche locali che possano gestire consapevolmente
ed efficacemente questo servizio di base alla salute.

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I tempi sono lunghi, ma la voglia di impegnarsi e la consapevolezza di stare compiendo qualcosa
di molto importante sono dei motori forti che animano tutti coloro che sono rimasti conquistati dalla
causa di Jangany e, soprattutto, gli abitanti stessi del villaggio, coinvolti attivamente nel suo
sviluppo da padre Tonino, il quale li guida nel costruire, passo dopo passo, il significato profondo
di questo nome, Jangany, la cui traduzione letterale è “L’uomo che sta in piedi”. Lo stesso nome è
stato dato a questo nuovo progetto di sanità che ne incarna perfettamente l’essenza autentica:
raggiungere non solo la salute del corpo, ma anche la capacità e la forza di essere indipendenti, di
reggersi sulle proprie gambe e di camminare con fiducia ed entusiasmo verso il proprio futuro.

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Il concerto con la rete La musica del corpo della mente e del cuore
Ancora un poco e siamo anche noi della Rete corpo mente
cuor
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Il concerto è stato occasione del lancio del progetto di aiuto sanitario L’uomo che sta in piedi. Info
del lancio del progetto su https://uomochestainpiedi.tumblr.com Si può trovare una carrellata di
immagini e video del concerto alla pagina https://musicacorpomentecuore-jangany.tumblr.com .

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21 ottobre 2017 La Rete LA MUSICA DEL CORPO, DELLA MENTE E DEL CUORE inaugura il
progetto di sostegno sanitario L'UOMO CHE STA IN PIEDI per il villaggio di Jangany.

GRAZIE davvero ai ragazzi che hanno donato la loro musica e canto e movimento del corpo,
grazie alle tantissime persone che hanno collaborato, con diverse competenze e responsabilità,
rendendo possibile questa bellezza!

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I protagonisti della Rete: sono più di 100 ragazzi che cantano con la voce e con le mani e
suonano in orchestra, spaziando tra epoche e generi musicali differenti, dando origine a
coreografie ricche di suoni e colori attraverso una pluralità di linguaggi artistici.
Si tratta della formazione musicale composta dall’Orchestra con ragazzi delle classi seconde
della Rete MIRè Torino e del Liceo Musicale Cavour, dal Coro internazionale Manincanto con
ragazzi e ragazze dell’IIS Ferrari di Susa, dell’IIS Levi Curie di Collegno, dell’Associazione Down
Progetto Casa per Volare e del Coro Pequeñas Huellas.

Una realtà molto articolata, promossa dal dall’USR Piemonte - Ufficio V Ambito Territoriale di
Torino, nell’ambito del progetto e dell’accordo di Rete La Musica del corpo, della mente e del
cuore. Musica e linguaggio dei segni per cantare, suonare, danzare e insieme, dal particolare
valore educativo per il ricco percorso di preparazione, che vede coinvolti bambini e bambine,
ragazzi e ragazze di diverse scuole, età, cultura e abilità, insieme ai docenti e ai direttori che ne
curano con passione la preparazione.

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sono intervenuti

     -     Cristina Taricco, della rete
     Amici di Jangany
     -      la prof.ssa Annamaria
     Capra, referente dell'Ufficio
     Inclusione dell'Ufficio Scolastico
     Territoriale, per conto del
     Provveditore Stefano Suraniti
     -     la prof.ssa Emanuela
     Ainardi, Dirigente del Liceo
     Musicale Cavour, capofila della
     Rete La Musica del Corpo, della
     Mente e del Cuore
     -     padre Tonino Cogoni,
     fondatore della scuola Sainte
     Marie di Jangany (sud
     Madagascar), del Liceo omonimo
     -      il prof. Ugo Mander,
     Dirigente dell'Istituto Comprensivo
     di Venaria I, capofila della Rete
     OMT-Mirè di Torino
     -     il Maestro Paolo Zaltron,
     che ha presentato la serata e
     cantato Alleluja di Cohen
     -        … e naturalmente i giovani
     artisti della Rete condotti dai
     direttori d'orchestra Matteo
     Gentile e Giacomo Pomati e dai
     direttori di coro M. S. Merlini e
     Megha Cappello

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Incontri: comunità di Sassi
Celebrazione Eucaristica accompagnata dalle immagini
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La comunità parrocchiale Gesù Maestro di Borgata Rosa (zona Sassi di Torino) ha ospitato
padre Tonino nell’ambito di una celebrazione eucaristica proprio nel giorno della giornata
mondiale missionaria. Alla celebrazione, insieme a don Matteo, erano presenti molti ragazzi del
catechismo. L’omelia, che ha anche aggiornato la comunità sulla realtà di Jangany, è stata
accompagnata da immagini del villaggio, le strade, le capanne, la scuola, il centro rurale, il
mercato… e infine la situazione sanitaria, con il degrado dell’ambulatorio donato dalla missione
al Comune e il dispensario medico della missione.

La comunità ha donato 535€ alla missione. Info su http://sassijangany.tumblr.com

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La cosa più bella è stata che da questo incontro ha preso avvio una corrispondenza tra i bambini
del catechismo della comunità di Borgata Rosa con i bambini del catechismo di Jangany.

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Sarà una corrispondenza fatta di scambi di lettere e disegni su tematiche che vanno oltre i temi
interculturali della conoscenza e si soffermano anche sul tema religioso. E’ questo un fatto nuovo
che ha preso il via come novità dei percorsi con Jangany.

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Incontri: Solidando onlus (Cagliari)
In mezzo ai giovani di Cagliari
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Più di una trentina i giovani di Solidando onlus, senza contare i sostenitori che seguono con affetto
questa realtà così viva e ormai conosciuta a Cagliari. Nell'incontro padre Tonino ha presentato il
suo libro Il furto che ha sporcato la Terra. Info su https://ilfurtochehasporcatolaterra.tumblr.com .

Solidando sostiene da anni la missione di Jangany con particolare attenzione all’istruzione
scolastica dei bambini e dei giovani che si sono formati anche fuori Jangany.

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Incontri: IC Pino Torinese
L’Istituto Comprensivo vincitore del premio
È QUESTA L’INCLUSIONE CHE VOGLIAMO
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Gli incontri di padre Tonino con l’Istituto Comprensivo di Pino Torinese si sono articolati in un
calendario piuttosto fitto e articolato che ha visto protagoniste tutte le classi, dalle materne Collodi
e Calvino, alle elementari Folis e Podio, alle medie Costa.

Alcuni insegnanti e genitori hanno incontrato padre Tonino nell’intervallo di pranzo in un bar
pinese.

Propedeutico all’incontro con le classi è stato quello con gli insegnanti il lunedì 13 novembre, che
quest’anno ha visto partecipare anche i genitori rappresentanti di classe neoeletti che ha avuto
seguito con una cena insieme nella serata.

Le immagini, i disegni e i lavoretti prodotti da Jangany per l’IC di Pino e viceversa sono così tanti
da non poter essere ospitati in questa news. Li abbiamo raccolti sul sito dell’IC Pino Jangany
all’indirizzo https://pinojangany-33.tumblr.com .

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Diario di Roberta De Macchi, referente del progetto di interculturalità

4/11 settembre 2017. Il Collegio plenario riflette, fa un bilancio di 10 anni di attività in crescita nella
comunità scolastica pinese insieme alla scuola di Jangany e decide di continuare, secondo gli
obiettivi iniziali di crescita, culturale e umana «reciproche», e nell’ottica che una relazione vera si
compia nella continuità.

29 settembre 2017. Arriva la comunicazione della vittoria dell’Istituto al concorso É questa
l’inclusione che vogliamo, promosso dall’Università di Padova in collaborazione con altri enti,
nell’ambito di un convegno internazionale di riflessione su inclusione e mondo del lavoro.

7 ottobre 2017: L’Istituto Comprensivo di Pino Torinese è rappresentato da tre insegnanti a
Padova per ritirare il premio in una delle cerimonie ufficiali nel giorno di chiusura del convegno. Il
premio come previsto è stato devoluto ai progetti di scolarizzazione in corso a Jangany.

13/17 novembre 2017. Dopo 10 anni, questa è ormai tradizionalmente, per tutte le scuole di Pino,
LA SETTIMANA: capita una volta l’anno, in autunno, ed è come la vendemmia e la semina del
grano; è la settimana degli incontri con padre Tonino che viene da Jangany! Vendemmia perché
ogni persona o realtà che incontra desidera esprimere il proprio riconoscimento di quanto si fa al
villaggio e la propria solidarietà, dando qualcosa di sé, materiale o meno; semina perché in ogni
incontro padre Tonino, come un esperto agricoltore, spande semi di riflessione e confronto su
giustizia, equità, generosità, semplicità, impegno, crescita, gioia, scambio e relazione,
condivisione, sviluppo, attenzione…Sono semi che germogliano pian piano nelle coscienze di
ognuno, grande e piccolo, sopra e sotto l’equatore, e di anno in anno se ne vede la crescita, i fiori
e anche i frutti! Sono i frutti dolcissimi, a volte la loro bontà e tenerezza fa spuntare anche lacrime
di commozione, altre rende presente e vera la ricchezza e la grandezza della creatura umana,
quando i suoi piedi sono appoggiati sulla sua terra, ma il suo cuore e la sua mente non hanno
confini sulla faccia della Terra.

Tutti gli allievi dai 3 ai 14 anni lo hanno incontrato, tutti gli insegnanti, la Dirigente e la Dirigente
amministrativa, la presidente del Consiglio di Istituto, i collaboratori scolastici, i genitori che hanno
voluto e potuto, e perfino l’autista del pulmino e i tecnici del Comune: in teatrino e in auditorium,
nei corridoi, negli atri e nei cortili, nelle case di famiglia, al bar e per le strade del paese.

Lavori, doni, domande, propositi, progetti…targhe ufficiali del gemellaggio davanti a ogni
plesso,…mi sembra giusto ringraziare tutti e affermare che una settimana così, per quanto
impegnativa per tutti, non ha pari! Le classi quinte dialogheranno scrivendosi sul tema del progetto
sulla salute e la sanità e tutte le altre svilupperanno temi e progetti secondo le programmazioni
curricolari e le scelte degli insegnanti.

Chi ben comincia è a metà dell’opera!

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Gli incontri alla materna Calvino

                 Qualche disegno portato da Jangany e bel ricambiato dalla Calvino

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Gli incontri alla materna Collodi

              I regali prodotti dalla materna di Pino per i bimbi della materna di Jangany:
                   una bellissima risposta a quelli ricevuti e portati da padre Tonino

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Gli incontri alla Primaria Folis

                  Le prime                                        Le seconde

                   Le terze                                        Le quarte

                  Le quinte                             Palla Stracci con prime e terze

I materiali (disegni, giochi preparati con le mani dai bambini, caramelle e merende…) non possono
trovare spazio in queste pagine. Si rimanda al sito https://pinojangany-33.tumblr.com .

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Gli incontri alla Primaria Podio

Gli incontri alla Secondaria Costa

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Incontri: comunità di Venaria Reale
Amici di Jangany con la Quaresima di fraternità 2017
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L’incontro con la comunità parrocchiale di Santa Gianna Beretta Molla a Venaria Reale si è
casualmente celebrato nella Prima Giornata Mondiale dei Poveri istituita da papa Francesco in
occasione della chiusura del Giubileo della Misericordia.

La celebrazione è stata vissuta con grande partecipazione accogliendo la situazione di crescita e
di grande povertà del villaggio di Jangany. Padre Tonino ha raccontato in poche parole un poco
dei 30 anni della missione, delle opere per le persone del villaggio e particolarmente
dell’importanza che nella crescita ha avuto la scuola (2300 bambini e ragazzi) avviata nel 1996.

La missione è stata sostenuta con la preghiera e con il sostegno economico (attraverso i libri Il
furto che ha sporcato la terra e C’era una volta proprio ora) con 295€.

Un grazie di cuore per l’accoglienza e l’attenzione di questa comunità che, in occasione della
Quaresima di Fraternità 2017, ha raccolto 1800€ finalizzati al sostegno del Centro di Formazione
Rurale.

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Le Figlie della Carità hanno poi ospitato a pranzo padre Tonino e gli amici di Jangany per un
momento di amicizia e hanno illustrato i lavori fatti con il catechismo nell’ambito della Quaresima
di Fraternità 2017 a sostegno del progetto agrario COLTIVIAMO LO SVILUPPO.

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Incontri: Istituto Tecnico Professionale Bazoli Polo di Desenzano del Garda (Brescia)
COME LA SCUOLA PUÒ MIGLIORARE LA VITA
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L’articolo che segue è stato redatto dai ragazzi dell’IT di Desenzano.

Jangany è un villaggio che si trova nella savana del Madagascar, dove la vita media delle persone
è di 35-40 anni, l’analfabetismo è molto diffuso e la mortalità infantile raggiunge il 40%.

Padre Tonino è un missionario con il quale la nostra scuola collabora, anche attraverso le
donazioni volontarie degli studenti.

Questo missionario sta cercando, nel tempo, di migliorare la vita delle persone che abitano a
Jangany. Ha iniziato con la costruzione di strade e ponti per rendere il villaggio raggiungibile; si è
occupato della salute e dell’alimentazione mediante l’apertura di un’infermeria, lo scavo di pozzi
per l’acqua, l’introduzione di nuove colture come carote, pomodori, patate… Insomma: l’apertura
di una scuola per bambini e ragazzi (tantissimi: circa 2.300, ma ce ne sono ancora 1.200 da
raggiungere!), l'avvio di una scuola agraria e (da pochi mesi) di un liceo, lo sviluppo del mercato
(che oggi attira numerose persone dai villaggi vicini), fino alla realizzazione di infrastrutture e alla
produzione dell’energia elettrica, prima con un generatore a gasolio e, da un anno a questa parte,
attraverso i pannelli solari!

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La vera salvezza per questo villaggio è stata proprio la scuola, che ha avvicinato ragazzi e genitori
 portando l’abitato da poche centinaia a circa 6.000 abitanti: dall’alfabetizzazione alla formazione
  professionale per imparare un lavoro allo sviluppo generale di tutta questa zona della savana.

Questi fattori, combinati l'uno con l'altro, stanno consentendo un rapido sviluppo ad un villaggio
che, fino a 15 anni fa, non era nemmeno segnato sulle mappe.

Un ringraziamento speciale a nome di tutti gli studenti va a Padre Tonino che, con
umiltà e con la grande voglia di stupirci tutti, quest'anno, come ogni anno, ha
trovato il tempo di venire a raccontarci tutto ciò che sta realizzando anche grazie al
nostro interesse e alle nostre donazioni!

Riccardo Bianchi e Giacomo Benedetti, 4E SIA

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