GLI EFFETTI DELL'INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DEI FATTORI CLIMATICI SUL PATRIMONIO CULTURALE ARCHITETTONICO
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GLI EFFETTI DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DEI FATTORI CLIMATICI SUL PATRIMONIO CULTURALE ARCHITETTONICO Elaborazione dei dati di Pericolosità ambientale Raffaela Gaddi ISPRA- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale- Dipartimento per la valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale raffaela.gaddi@isprambiente.it 1
SOMMARIO INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI: IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI; METODI APPLICABILI PER LO STUDIO E LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO: 1. MISURA: REALIZZAZIONE DI CAMPAGNE DI MONITORAGGIO 2. STIMA: APPLICAZIONE DI FUNZIONI MATEMATICHE (DOSE - RISPOSTA); DATI E FONTI ELABORAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO: APPLICAZIONE DEL METODO CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE Raffaela Gaddi CASI STUDIO: ATTIVITA’ ISPRA- ISPRA-IsCR Istituto SuperioreFINALIZZATE ALLA per la Protezione STIMA e la Ricerca DELLE AREE Ambientale MAGGIORMENTE AGGRESSIVE DAL Dipartimento per la PUNTOi controlli valutazione, DI VISTAe la AMBIENTALE E DEI BENI sostenibilità ambientale POTENZIALMENTE PIÚ A RISCHIO DI DEGRADO raffaela.gaddi@isprambiente.it
1/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI INQUINANTI ATMOSFERICI, FATTORI CLIMATICI E MATERIALI FATTORI RESPONSABILI DEI PROCESSI DI DEGRADO MATERIALI VENTO MATERIALI LAPIDEI RADIAZIONE SOLARE LEGNO TEMPERATURA METALLI PRECIPITAZIONI CUMULATE VETRO UMIDITA’ RELATIVA BIOSSIDO DI AZOTO (NO2) OZONO (O3) BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2) PARTICOLATO ATMOSFERICO (PM10, PM2.5, EC) SALI MARINI pH PRECIPITAZIONI
2/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI FORME DI DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI PERDITA DI MATERIALE ANNERIMENTO DECOESIONE CONTAMINAZIONE BIOLOGICA SO2, HNO3 (NO2, O3), PM10, RH, PRECIPITAZIONI, pH PRECIPITAZIONI PARTICOLATO ATMOSFERICO TEMPERATURA, SALI MARINI RH PRECIPITAZIONI, TEMPERATURA, UR
3/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI INQUINANTI ATMOSFERICI E SORGENTI EMISSIVE NO2: INQUINANTE A PREVALENTE COMPONENTE SECONDARIA. LA PRINCIPALE FONTE DI EMISSIONE DEGLI OSSIDI DI AZOTO È IL TRAFFICO VEICOLARE; ALTRE FONTI SONO GLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO CIVILI E INDUSTRIALI, LE CENTRALI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA E UN AMPIO SPETTRO DI PROCESSI INDUSTRIALI. O3: INQUINANTE SECONDARIO. LE PRINCIPALI FONTI DI EMISSIONE DEI COMPOSTI PRECURSORI DELL’OZONO SONO: IL TRASPORTO SU STRADA, IL RISCALDAMENTO CIVILE E LA PRODUZIONE DI ENERGIA. SO2: INQUINANTE PRIMARIO. È ALL’ORIGINE DELLA FORMAZIONE DI DEPOSIZIONI ACIDE, SECCHE E UMIDE, E ALLA FORMAZIONE DEL PARTICOLATO FINE SECONDARIO. LE PRINCIPALI SORGENTI SONO COSTITUITE DAGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA, DAGLI IMPIANTI TERMICI DI RISCALDAMENTO, DA ALCUNI PROCESSI INDUSTRIALI E, IN MINOR MISURA, DAL TRAFFICO VEICOLARE. PM10: È EMESSO COME TALE DIRETTAMENTE DALLE SORGENTI IN ATMOSFERA (PM10 PRIMARIO) E IN PARTE SI FORMA IN ATMOSFERA ATTRAVERSO REAZIONI CHIMICHE FRA ALTRE SPECIE INQUINANTI (PM10 SECONDARIO). PUÒ AVERE SIA UN’ORIGINE NATURALE (L’EROSIONE DEI VENTI SULLE ROCCE, LE ERUZIONI VULCANICHE, GLI INCENDI SPONTANEI) SIA ANTROPICA (COMBUSTIONI E ALTRO). TRA LE PRINCIPALI SORGENTI ANTROPICHE, UN IMPORTANTE RUOLO È RAPPRESENTATO DALL’USO DELLA LEGNA NEL RISCALDAMENTO CIVILE E DAL TRAFFICO VEICOLARE. DI ORIGINE ANTROPICA SONO ANCHE MOLTE DELLE SOSTANZE GASSOSE CHE CONTRIBUISCONO ALLA FORMAZIONE DI PM10 SECONDARIO, COME GLI OSSIDI DI ZOLFO E DI AZOTO, I COV (COMPOSTI ORGANICI VOLATILI) E L’AMMONIACA. PM2,5: L’EMISSIONE DIRETTA DI PARTICOLATO FINE È ASSOCIATA A TUTTI I PROCESSI DI COMBUSTIONE, IN PARTICOLARE QUELLI CHE PREVEDONO L’UTILIZZO DI COMBUSTIBILI SOLIDI (CARBONE, LEGNA) O DISTILLATI PETROLIFERI CON NUMERO DI ATOMI DI CARBONIO MEDIO-ALTO (GASOLIO, OLIO COMBUSTIBILE). PARTICELLE FINI SONO DUNQUE EMESSE DAI GAS DI SCARICO DEI VEICOLI A COMBUSTIONE INTERNA, DEGLI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA E DAI PROCESSI DI COMBUSTIONE NELL’INDUSTRIA, DAGLI IMPIANTI PER IL RISCALDAMENTO DOMESTICO, DAGLI INCENDI.
4/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI INQUINANTI ATMOSFERICI DIRETTIVA DIRETTIVA 2008/50/CE: CONSENTE LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE SU BASI COMUNI, DI OTTENERE INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA AL FINE DI COMBATTERE L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO, DI ASSICURARE LA DISPONIBILITÀ PUBBLICA DELLE INFORMAZIONI E DI PROMUOVERE LA COOPERAZIONE TRA GLI STATI MEMBRI. D.LGS. 155/2010: RECEPISCE A LIVELLO NAZIONALE LA DIRETTIVA 2008/50/CE E HA INOLTRE L’OBIETTIVO DI CONSENTIRE A REGIONI E PROVINCE AUTONOME LA VALUTAZIONE E LA GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE. I VALORI LIMITE DEL D.LGS. 155/2010 RAPPRESENTANO GLI OBIETTIVI DI QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE DA PERSEGUIRE PER EVITARE, PREVENIRE, RIDURRE EFFETTI NOCIVI PER LA SALUTE UMANA E PER L’AMBIENTE. OMS: I VALORI DI RIFERIMENTO OMS RAPPRESENTANO UNA GUIDA DA PERSEGUIRE NELLA RIDUZIONE DELL’IMPATTO SULLA SALUTE UMANA DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO.
5/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI INQUINANTI ATMOSFERICI NO2 SO2 O3 PM10 PM2,5 Fonte: La qualità dell'aria in Italia. Edizione 2020 - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente (snpambiente.it)
6/7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO E FATTORI CLIMATICI IL DEGRADO DEI MATERIALI LAPIDEI INQUINANTI ATMOSFERICI : TREND 2010 – 2019 NO2: TREND DECRESCENTE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVO (331 CASI SU 421) CORRISPONDENTE A UNA RIDUZIONE MEDIA IN TERMINI DI CONCENTRAZIONE DI 1,0 µg/m³ INDICATIVA DELL’ESISTENZA DI UNA TENDENZA DI FONDO ALLA RIDUZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI NO2 IN ITALIA. O3: NON È POSSIBILE INDIVIDUARE UN TREND STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVO; LA TENDENZA DI FONDO APPARE SOSTANZIALMENTE MONOTONA, E LE OSCILLAZIONI INTERANNUALI SONO ATTRIBUIBILI ALLE NATURALI FLUTTUAZIONI DELLA COMPONENTE STAGIONALE. SO2: COSTANTE E COERENTE DIMINUZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI SO2. PM10: RIDUZIONE MEDIA ANNUALE SULLA PORZIONE DI CAMPIONE CONSIDERATO PER IL QUALE È STATO INDIVIDUATO UN TREND DECRESCENTE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVO (268 CASI SU 370) CORRISPONDENTE A UNA RIDUZIONE MEDIA IN TERMINI DI CONCENTRAZIONE DI 0,7 µg/m³ INDICATIVA DELL’ESISTENZA DI UNA TENDENZA DI FONDO ALLA RIDUZIONE DELLE CONCENTRAZIONI DI PM10 IN ITALIA. PM2,5: TREND DECRESCENTE STATISTICAMENTE SIGNIFICATIVO (101 CASI SU 126); SI OSSERVA UNA RIDUZIONE MEDIA ANNUALE, IN TERMINI DI CONCENTRAZIONE, DI 0,5 µg/m³y (-1,5 ÷ -0,2 µg/m³y). Fonte: La qualità dell'aria in Italia. Edizione 2020 - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente (snpambiente.it)
1/4 METODI APPLICABILI PER LO STUDIO E PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO MISURA STIMA CAMPAGNE DI MONITORAGGIO APPLICAZIONE DI FUNZIONI MATEMATICHE (DOSE-RISPOSTA) Recessione Superficiale Ancona (2010) 2005 2007 2013 “Model for multi-pollutant impact and assessment of threshold levels for cultural heritage”- Report 2005 “Global Change Impact on Built Heritage and Cultural Landascape- The Noah’s ArK Project”, 2007 “Damage functions in heritage science”- Studies in Conservation VOL. 58,2013
2/4 METODI APPLICABILI PER LO STUDIO E PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO STIMA FUNZIONI DOSE-RISPOSTA RELAZIONI MATEMATICHE CHE CONSENTONO DI STIMARE IL DANNO IN FUNZIONE DI QUEI FATTORI (CLIMATICI E AMBIENTALI) CHE LO DETERMINANO. PARAMETRI PER IL CALCOLO DELLA ESEMPIO: RECESSIONE SUPERFICIALE DEI MATERIALI CALCAREI (R, mm) RECESSIONE SUPERFICIALE: 1. Lipfert (1989) • BIOSSIDO DI ZOLFO R= 18.8Rain+0.016[H+]Rain + 0.18 (VdS [SO2]+VdN[HNO3]) • ACIDO NITRICO (BIOSSIDO DI AZOTO E OZONO) • PARTICOLATO ATMOSFERICO 2.Tidblad (ICP Materials 1998) • PH PRECIPITAZIONI • TEMPERATURA R = 2.7[SO2]0.48 exp (-0.018T ) t 0.96+0.019 Rain [H+] t0.96 • UMIDITÀ RELATIVA • PRECIPITAZIONI 3.Kucera (Multiassess Project _2005) • TEMPO R = 4 + 0.0059 [SO2] Rh60 +0.054[H+] Rain + 0.078 Rh60[HNO3]+ 0.0258 PM10 R= recessione superficiale(mm) H+= ioni idrogeno ([H+]= ≈ 103- pH ; [SO2]= concentrazione di biossido di zolfo (mg/m3); [HNO3] = concentrazione di acido nitrico (mg/m3) calcolata mediante la formula [HNO3] = 516 e-3400/(T+273) ([NO2] [O3] Rh)0.5; PM10= concentrazione di particolato atmosferico (mg/m3); Rain= precipitazioni (mm); T= temperatura (°C); t= tempo (giorni); Rh60= Umidità Relativa (con RH>60); VdS= velocità di deposizione di SO2 (cm s-1); VdN= velocità di deposizione di HNO3 (cm s-1)
3/4 METODI APPLICABILI PER LO STUDIO E PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO STIMA FUNZIONI DOSE-RISPOSTA ESEMPIO: ANNERIMENTO (L/L0, %) PAINTED STEEL: L = Lo [1-exp(- CPM10 × t × 5.9 × 10-6 )] WHITE PLASTIC: L = Lo [1-exp(-CPM10 × t × 5.3 × 10-6 )] POLYCARBONATE MEMBRANE: L = Lo [1-exp(-CPM10 × t × 2.4 × 10-6 )] LIMESTONE: L/L0= exp(k × CPM10 × t)
4/4 METODI APPLICABILI PER LO STUDIO E PER LA QUANTIFICAZIONE DEL DANNO FUNZIONI DOSE-RISPOSTA SONO IN GRADO DI STIMARE IL DANNO QUANTITATIVAMENTE DOVE NON È POSSIBILE MISURARLO DIRETTAMENTE; FORNISCONO INDICAZIONI (MAPPE) SULLE AREE POTENZIALMENTE PIÙ AGGRESSIVE DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE PER I BENI CULTURALI; POTREBBERO NON DESCRIVERE IL DANNO NELLA SUA COMPLETEZZA (SOTTOSTIMA); NON SONO AL MOMENTO DISPONIBILI PER TUTTE LE FORME DI DEGRADO DEI DIFFERENTI MATERIALI IMPIEGATI PER IL PATRIMONIO CULTURALE.
1/2 DATI & FONTI FONTI DEI DATI DEGLI INQUINANTI ATMOSFERICI RETE NAZIONALE DI MONITORAGGIO DELLA MODELLI DI DISPERSIONE ATMOSFERICA DATI SATELLITARI QUALITÀ DELL’ARIA (DATI PUNTUALI) (DATI SPAZIALIZZATI DA 1X1 km A 4X 4 km) (DATI SPAZIALIZZATI (CIRCA 11 X 11km) Fonte: Programma Nazionale di Controllo Qualità dell’Aria: Fonte: Annuario ISPRA-2019 Elaborazioni ENEA (modello MINNI) Fonte: Elaborazioni ISPRA da dati Copernicus
2/2 DATI & FONTI FONTI DEI DATI METEOCLIMATICI TEMPERATURA-2019 http://www.scia.isprambiente.it/wwwrootscia/Home_new.html#
EFFETTI DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DEI FATTORI CLIMATICI SUI BENI CULTURALI DATI DI INQUINANTI DATI DI INQUINANTI STIMA ATMOSFERICI E ATMOSFERICI E MISURA (FUNZIONI FATTORI CLIMATICI FATTORI CLIMATICI (CAMPAGNE DOSE-RISPOSTA) PUNTUALI E/O PUNTUALI MONITORAGGIO) SPAZIALIZZATI PERICOLOSITÁ AMBIENTALE METODO CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE (ICR,1996)
1/5 RISCHIO AMBIENTALE & PERICOLOSITÁ CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE DOMINI STATICO STRUTTURALE AMBIENTALE ARIA ANTROPICO FENOMENI CORRELATI FATTORI CLIMATICI E FATTORI CHE POSSONO MODIFICARE ALLA STATICA DEI BENI INQUINAMENTOATMOSFERICO LO STATO DI CONSERVAZIONE DEL BENE O ALTERARE IL CONTESTO IN CUI ESSO SI TROVA LIVELLI “STATO DI SUSCETTIBILITÀ AL PROCESSO DI DEGRADO CHE CARATTERIZZA IL TERRITORIALE TERRITORIO NEL QUALE È COLLOCATO UN AGGREGATO DI BENI” “STATO DI SUSCETTIBILITÀ AL PROCESSO DI DEGRADO DI UN SINGOLO INDIVIDUALE BENE IN FUNZIONE DELL’AGGRESSIVITÀ DEL TERRITORIO NEL QUALE È COLLOCATO ” “STATO DI SUSCETTIBILITÀ AL PROCESSO DI DEGRADO DI UN LOCALE SINGOLO BENE IN FUNZIONE DELL’AGGRESSIVITÀ DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE IL BENE”
2/5 RISCHIO AMBIENTALE & PERICOLOSITÁ CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE RISCHIO TERRITORIALE Rt = f (n,d; Pc) E’ CALCOLATO IN FUNZIONE DEI LIVELLI DI PERICOLOSITÀ TERRITORIALE (Pc) E DELLE CARATTERISTICHE DELL’AGGREGATO DI BENI CONSIDERATO (IL NUMERO DI MONUMENTI n CHE COSTITUISCONO L’AGGREGATO, LA DENSITÀ d, LA TIPOLOGIA, ETC.); RISCHIO INDIVIDUALE Ri = f (E; VK; Pc) E’ CALCOLATO IN FUNZIONE DELLA PERICOLOSITÀ A LIVELLO DI COMUNE (Pc), DELL’ESPOSIZIONE (E) E DELLA VULNERABILITÀ (VJ) DEL BENE K-ESIMO PRESENTE SUL TERRITORIO IN QUEL DATO COMUNE; RISCHIO LOCALE Rl = f (E; VK; Pj) E’ CALCOLATO IN FUNZIONE DELLA PERICOLOSITÀ A LIVELLO LOCALE SUB-COMUNALE (Pj), DELL’ESPOSIZIONE (E) E DELLA VULNERABILITÀ (VK) DEL BENE K-ESIMO. Rt = Rischio Territoriale; Ri = Rischio Individuale; Rl = Rischio Locale; d = densità di beni; E = esposizione, V= Vulnerabilità del bene; Pc = Pericolosità a livello comunale (azione sinergica degli inquinanti e dei fattori climatici); Pj = Pericolosità locale (azione sinergica degli inquinanti e dei fattori climatici)
3/5 RISCHIO AMBIENTALE & PERICOLOSITÁ DOMINIO AMBIENTALE ARIA VULNERABILITÁ VULNERABILITA SUPERFICIALE: DESCRIVE LO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE SUPERFICI IN FUNZIONE DELL’AGGRESSIONE AMBIENTALE ESPOSIZIONE RAPPRESENTATA DAL VALORE MASSIMO DI GRAVITÀ DEI DANNI SULLA PARTE "RIVESTIMENTI E DECORAZIONI ESTERNE” PERICOLOSITÁ ANNERIMENTO: «CAUSATO PRINCIPALMENTE DALLA DEPOSIZIONE E CONCENTRAZIONE DI PARTICOLATO ATMOSFERICO PRESENTE IN ATMOSFERA» STRESS FISICO: «INTERAZIONE TERMICA E IGROMETRICA (DILATAZIONE TERMICA, GELIVITÀ, TEMPO DI INUMIDIMENTO, ASCIUGAMENTO) TRA AMBIENTE E MATERIALE» PERDITA DI MATERIALE: «DETERMINATA DALLE PRECIPITAZIONI, DAL PH DELLA PIOGGIA, DALL’UMIDITÀ RELATIVA E DAGLI INQUINANTI ATMOSFERICI» Fonte: Carta del Rischio del Patrimonio Culturale- La Cartografia Tematica, Vol1.
4/5 RISCHIO AMBIENTALE & PERICOLOSITA’ PERICOLOSITÁ PERICOLOSITÁ COMUNALE: PERICOLOSITÀ DEL COMUNE O DI UNA PORZIONE DEL COMUNE SUDDIVISO IN CELLE PERICOLOSITÁ LOCALE: COSTRUITA SU BUFFER IN CORRISPONDENZA DELLE STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL’ARIA
5/5 RISCHIO AMBIENTALE & PERICOLOSITÁ PERICOLOSITÁ PERDITA DI MATERIALE: RECESSIONE SUPERFICIALE (in mm) Kucera (Multiassess Project _2005) R = 4 + 0.0059 [SO2] Rh60 +0.054[H+] Rain + 0.078 Rh60[HNO3]+ 0.0258 PM10 DANNO TOLLERABILE Ka = n · Kb Materiale n=1.0 n=1.5 n=2.0 n=2.5 Calcare 3.2 5.0 6.4 8.0 Arenaria 2.8 4.0 5.5 7.0 CLASSE PERICOLOSITÁ Recessione Tollerabile Rame 0.32 0.5 0.64 0.8 P1 BASSA (Rs < 6.4 mm) (2020): 8 mm/anno Bronzo 0.25 0.4 0.5 0.6 P2 MEDIA (6.4 mm 8 mm) Acciaio 8.5 12.0 16.0 20.0 Alluminio 0.09 0.14 0.18 0.22 Fonte: Chapter IV- Mapping of Effects on Materials (2015)
1/6 CASI STUDIO- APPLICAZIONI (MISURA) CAMPAGNA DI MONITORAGGIO A ROMA (2013-2016) SITI E CAMPIONI ESPOSTI STRUMENTAZIONE ANALISI PM10: marzo 2013- aprile 2016 200 180 160 140 Francia Magna Grecia 120 PM10 (mg/m3) Cinecittà 100 Villa Ada Fermi 80 Cipro 60 Arenula 40 20 0 13/03/2013 11/06/2013 09/09/2013 08/12/2013 08/03/2014 06/06/2014 04/09/2014 03/12/2014 03/03/2015 01/06/2015 30/08/2015 28/11/2015 26/02/2016
2/6 CASI STUDIO- APPLICAZIONI (STIMA) PROGETTO LIFE-ACT (ADAPTING TO CLIMATE CHANGE IN TIME) – ANCONA 2011 30 25 Danni da umidità RISOLUZIONE: 500 m x 500 m Alterazione strati superficiali Disgregazione materiali Danni Biologici Danni Strutturali Parti mancanti 50 NO2 dal 2011 al 2030 calcolato per la stazione di Cittadella 20 45 NO2 (2011- 2030):Cittadella % 15 40 10 35 5 30 [NO2] mg/m3 0 % DANNI SUL CAMPIONE NAZIONALE % DANNI SUL CAMPIONE DEL COMUNE DI ANCONA 25 40 20 35 70 15 60 30 50 10 25 40 5 30 20 PM10 dal 2011 al 2030 calcolato per la stazione di Cittadella 20 15 0 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 10 50 10 0 45 T V. A T ST Z. T I T. T N T T IN ES R S . IN E IZ IN ER ZIO ES PM10 (2011- 2030):Cittadella .E .E TU EL SI. R SI. V. IV EC O V EC V. R A 5 FIS IN PA R PE FIS Ll. D IN PA D D N T. O IN O T. FO P. .e IN U C C U AP R 40 IV R ST R ST Gravità 1 Gravità 2 0 60 35 I A I TO I I I I I O I E N AL N N N N N N R N N IO IO R R R R R TU EN R TIC ER TE TE TE TE TE AZ AZ E R M ST ST IN IN ES IN ES R D EV PE [PM10] mg/m3 TA 30 VE N IE .E TI TI SI 50 TI SI EL FO O N EN EN FIS N EC TI EN C FIS ZO IO . IN EN TIM VIM D IN VIM IZ AZ IN AM TT O R 25 ES PA R AT O PA U O EG 40 IV . IN R R EC ST R PA LL TT D O AP E U C 20 R TI ST EN 30 T IM ES 15 IV 20 R 10 10 'A-DANNI STRUTTURALI' 'B-DISGREGAZIONE MATERIALE' 'C-DANNI UMIDITA' 5 Urg 0 'D-DANNI BIOLOGICI' 'E-ALTERAZ STRATI SUPERFICIALI' 'F-PARTI MANCANTI' 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 1 1 1 2 3 1 2 3 0 Gr 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 1 1 1 2 2 2 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 A B C D E F G H I L M N gravità ed urgenza Bocconi (mm/anno) Cittadella (mm/anno) 2003 7,3 - 2004 7,4 - 2005 7,5 - 2006 7,2 - 2007 8,2 6,7 2008 - 6,7 2009 - 6,0 2010 - 6,3
3/6 CASI STUDIO- APPLICAZIONI (STIMA) PROGETTO ARTEK (2016-2018) RISOLUZIONE: 1 km x 1 km SITI RECESSIONE SUPERFICIALE Baia-Bacoli Matera Civita di Bagnoregio Baia-Bacoli CAMPAGNA DI MONITORAGGIO Tivoli Villa Adriana Gianola Civita di Bagnoregio Monte Orlando Tivoli Villa Adriana Monte Orlando Gianola Matera PARTNER: NAIS (CAPO PROGETTO) ISCR, ISPRA, CNR-IMAA, ENAV STRAGO, SUPERELECTRIC, IPTRONIX
4/6 CASI STUDIO- APPLICAZIONI (STIMA) RECESSIONE SUPERFICIALE COME INDICATORE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI RISOLUZIONE: 11 km x 11 km ( DATI EMEP) DALLE CONCENTRAZIONI ALLE MAPPE DI DANNO RBronzo = 0.15 + 0.000985[SO2]RH60e f(T) + R zinco = 0.49 + 0.066[SO2] 0.22e 0.018Rh+f(T) + 0.00465Rain[H+] + 0.00432PM10 0.0057Rain[H+] + 0.192[HNO3] f(T) = 0.060(T-11) when T
5/6 CASI STUDIO- APPLICAZIONI (STIMA) SISTEMA INFORMATIVO DELLA CARTA DEL RISCHIO (2017)
PERICOLOSITÁ COMUNALE PERICOLOSITÁ - 2017 TERRITORIALE (2017) http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/ http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
RISCHIO TERRITORIALE (2017) http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
VULNERABILITÁ SUPERFICIALE http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
RISCHIO INDIVIDUALE (2017) http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/ http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/ http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
PERICOLOSITÁ LOCALE ( 2017)
RISCHIO LOCALE VULNERABILITÁ (2017) http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/ http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/ http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
RISCHIO LOCALE (2017) 32 http://www.cartadelrischio.beniculturali.it/webgis/
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