Ginkgo 银杏 - ordinefarmacistibaribat.it

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Ginkgo      银杏

dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo Biloba: generalità

Famiglia GIKGOACEAE
Specie              Ginkgo biloba (unica)
Pianta              Albero molto longevo, a crescita lenta (8-10 m a
                    20-30 anni) che può arrivare fino a 40 m.
                    Foglie a ventaglio con il lato superiore spesso
                    munito di una profonda incisura (da cui Biloba).
Droga               Foglie

Principi attivi

                    Flavonoidi e biflavoni
                    Terpeni: Ginkgolidi, Bilobalide

              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Derivati flavonici di Ginkgo

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Derivati terpenici di Ginkgo

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Ginkgo biloba

Farmaco «di scelta» nell’invecchiamento?

      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Con l’avanzare dell’età:
• Aumenta il danno ossidativo al DNA
• Aumenta il danno ossidativo alle proteine
• Aumenta la perossidazione lipidica con danno della funzione
  cellulare (>> membrana)

• Alterazioni al sistema cardiovascolare
• Alterazioni al sistema nervoso (centrale e periferico)

                Malattie cronico-degenerative
            Quale ruolo può avere Ginkgo biloba??
             dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
Ginkgo è un efficace spazzino di radicali liberi

          • Ha un’attività SOD simile
          • Agisce sul radicale ossidrile (OH-)
          • Agisce sull’anione superossido (O-)

Ginkgo può intervenire su alcuni fenomeni legati all’età e allo stress ossidativo
Con l’avanzare dell’età:
         ↓ L’attività della SOD
         ↓ l’attività del glutatione (importante antiossidante endogeno)
         ↑ malondialdeide (importante marker dello stress ossidativo)
          ↑l’attività di iNOS

Come dimostrato in numerosissimi sistemi sperimentali in vivo ed in vitro
Ginkgo contrasta questi fenomeni e addirittura può aumentare i livelli di glutatione
                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Ginkgo protegge (e ripara) il DNA sottoposto a danno ossidativo
Radicali liberi → danno DNA → mutazioni → perdita o anomalie delle funzioni

In ratti sottoposti a stress ossidativo e pretrattati con Ginkgo, rispetto ai
controlli:
   • Riduzione del danno DNA
   • Aumento della capacità riparativa

 Effetti dose dipendenti → effetto protettivo diretto

E’ stato dimostrato anche un effetto riparativo specificatamente sul DNA
mitocondriale danneggiato

                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

I mitocondri:
   • Metabolizzano Ossigeno e Glucosio
   • Ciclo di Krebs
   • ATP (energia)

Sono bersagli molto sensibili all’azione dei radicali liberi

Alterazioni funzionali fino alla morte                        Diminuisce energia
cellulare                                                     prodotta
                                                              Diminuisce
                                                              resistenza cellulare

                          dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
Ginkgo stabilizza e migliora la funzione mitocondriale
Bilobalide sembra essere il principio attivo maggiormente coinvolto
Recentemente si è rivolta l’attenzione anche verso i ginkgolidi

Il pretrattamento con Ginkgo migliora la respirazione cellulare in molti tipi di
cellule con particolare riguardo al SNC
Aumenta la produzione di ATP e quindi di energia

 Vecchio lavoro su topi sottoposti
 al clampaggio della carotide

 Dimostrazioni più recenti anche sulle scimmie: effetto protettivo di G.B. sui danni
 mitocondriali provocati da ischemia
                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Ginkgo modula il fenomeno dell’apoptosi

 La morte programmata cellulare (apoptosi) è un fenomeno in stabile
 equilibrio nell’organismo sano

 I ROS (che ↑con l’avanzare dell’età) rompono questo equilibrio e si può
 assistere ad un aumento non controllato dell’apoptosi (con possibili danni
 ad es. nel SNC dove può verificarsi una ↓ delle sinapsi )

 Nei topi G.B. riduce questo fenomeno
                      Ma solo nei topi vecchi!
                      Non in quelli più giovani
                                                     • ↓ attività della caspasi
Effetto mediato >>> da
BILOBALIDE                                           • ↓ attività del citocromo C
                                                     • ↑attività di una proteina
                                                       inibente l’apoptosi
                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Ginkgo regola la proliferazione cellulare

      Doppio ruolo di G.B.

      Nel tessuto normale:           → inibisce l’apoptosi
      Nel tessuto neoplastico        → induce l’apoptosi
                                     → arresta/rallenta la proliferazione cellulare

                       Meccanismo epigenetico??

                        dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Ginkgo modula il meccanismo NO mediato

Osservazioni iniziali apparentemente contradditorie:
1. Ginkgo stimola la sintesi di NO (Int J Microcirc Clin Exp 1997)
2. Ginkgo inibisce la produzione di NO e agisce come scavenger
    dello stesso (Biochem Pharmacol 1997 )

Paradosso??
Ginkgo può in condizioni normali:
       Potenziare l’espressione della cNOS a livello endoteliale
       mediante un’azione anti radicale superossido (il quale è un potente
       inibitore della NOS costitutiva)

In presenza di infiammazione
        Ginkgo Biloba può inibire la produzione “patologica” di NO
    (anche del 30-40%) inibendo la produzione di iNOS
                                                                        (Leung, 1999)
                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Ginkgo e aterosclerosi (effetti antiaterosclerotici più noti)

 • Inibizione dell’adesione endoteliale (fase iniziale del processo aterogenetico)
 • G.B. contrasta i fenomeni ossidativi
 • Riduzione aggregazione piastrinica
 • Miglioramento della funzione endoteliale
 • Riduzione delle citochine proinfiammatorie
 • Riduzione di molti fattori favorenti la trasformazione delle cellule muscolari
   lisce in cellule ipertofiche (MMP, TLR-4, ecc)

                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
                                                                        2016
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Possibile nuovo ruolo di Ginkgo nel contrasto dell’aterogenesi

 G.B. gioca un ruolo importante nei fenomeni infiammatori che nel muscolo
 liscio (vasi, aorta e cuore) conducono alla proliferazione cellulare muscolare
 incontrollata e fibrosi con formazione di placche stenosanti:

 → inibisce un enzima che tramite attivazione recettoriale (Toll-like receptor)
 e successiva formazione di un fattore proinfiammatorio (NFkappaB) induce
 infiammazione nel muscolo liscio cui segue proliferazione cellulare reattiva

   Bilobalide sembra essere il principale mediatore di questo fenomeno

                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Switch delle cellule muscolari liscie dei vasi

           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Piante ad attività antiaterosclerotica:
inibizione dello switch fenotipico della cellula muscolare liscia dei vasi

                                                                        Ginkgo
                                                                        Aglio
                                                                        Te’verde
                                                                        Curcuma
                                                                        Cannella
                                                                        Olivo
                                                                        Ibisco
                                                                        Magnolia
                                                                        Melograno
                                                                        Rosmarino
                                                                        Salvia
                                                                        Vite
                                                                        Cacao
                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Possibile ruolo di Ginkgo nelle malattie cerebrovascolari e neurodegenerative

• G.B. aumenta il flusso cerebrale
•   Inibisce il rilascio di Glutammato (↓ eccitotossicità)
•   Migliora la resa energetica dei neuroni e delle altre cellule cerebrali:
                   migliorando la stabilità delle membrane cellulari
                   aumentando la resistenza all’ipossia
                   migliorando la funzione mitocondriale

                             dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
Possibile ruolo di Ginkgo nelle malattie malattie cerebrovascolari e neurodegenerative
Nell’Alzheimer:
        ↑ funzionalità neuronale
        ↑la plasticità delle sinapsi (effetto più marcato nei ratti vecchi!)
        ↓i livelli di una proteina precursore dei componenti le placche beta amiloide
                  Molti trials clinici a sostegno di questa attività

Nel Parkinson G.B. riduce la perdita di neuroni dopaminergici della sostanza nigra:
        stabilizzando la membrana
        riducendo apoptosi
        riducendo l’interazione del rame con una proteina specifica (alfa-
        sinucleina) fenomeno che da’ l’avvio alla formazione delle placche
        fibrillari caratteristiche del Parkinson
                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
Possibile ruolo di Ginkgo nelle malattie malattie cerebrovascolari e neurodegenerative

   •Effetti sul sistema adrenergico
                                                                           Inibizione MAO
   •Effetti sul sistema dopaminergico
   •Effetti sul sistema colinergico                                           att. colinergica per
                                                                              ↓ acetilcolinesterasi
   •Effetti sul sistema serotoninergico

                                                                            ↓ reuptake serotonina

         Importanza nei sintomi neuropsichiatrici e comportamentali

                          dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
Possibile ruolo di Ginkgo nelle neoplasie
   Basi:
            induzione di apoptosi mirata
            inibizione proliferazione cellulare incontrollata
            azione antinfiammatoria
            azione antiossidante
            azione di riparazione del DNA
  In tumori epatici:                                  In tumori polmonari:
           ↓                                                       ↓ metastasi
  alfafetoproteina
                                                                    ↓ neoangiogenesi
           ↓ CEA

 Clinicamente sperimentato in tumori gastrici, epatocarcinomi, tumori mammari,
 tumori del colon, tumori della prostata: risultati preliminari incoraggianti!
                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?

Possibile ruolo di Ginkgo nelle malattie cardiovascolari

• Vasodilatazione (meccanismo NO mediato e Calcio mediato)
• Effetto antiossidante e antinfiammatorio
• Azione complessiva sulla disfunzione endoteliale
• Dimostrata una riduzione dell’ossidazione delle LDL e della formazione di
  nanoplacche
• Effetto ACE inibitore

              Ginkgo e Pressione Arteriosa

                          dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: farmaco di scelta nell’invecchiamento?
 Ginkgolide B è un potente inibitore del PAF (Platelet Activating Factor)

•Prodotto da:     neutrofili, monociti, mastcellule, eosinofili
                  cellule endoteliali: ubiquitario
•Viene sintetizzato “al bisogno” e quindi liberato                    Azione
•Azioni nell’infiammazione:
                  - Incrementa la permeabilità vascolare              Antiagregante
                  - Potentissimo aggregante piastrinico               piastrinica
                  - Fattore chemiotattico per leucociti
                  - Promuove l’adesione dei neutrofili alle
                     cellule endoteliali, la successiva diapedesi
                  - Promuove l’aggregazione dei monociti
                  - Promuove la degranulazione degli eosinofili
•Altre azioni:
                  - Regola il tono muscolare
                  - Interviene nell’emostasi
                  - Interviene nella secrezione gastrointestinale
                  - Interviene nell’ ovulazione e embriogenesi iniziale

                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e disfunzione endoteliale nelle coronarie

•In età avanzata  la funzionalità endoteliale: alterazione meccanismi di
vasodilatazione anche coronarici

•Misurazione con US del flusso nella discendente anteriore sinistra
coronarica (LAD) e esecuzione test vasodilatazione endotelio mediata
nella brachiale (FMD) su 60 anziani sani
dopo somministrazione EV di GBExtr (verum) o di sol. Salina (controlli)

Nel gruppo trattato con GBE:
 significativo del flusso nelle coronarie
 flusso brachiale (56%!!)
Dimostrata correlazione lineare tra l’aumento dei flussi nei due distretti
Phytomedicine. 2008 Mar;15(3):164-9.

                              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e stress

              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e ghiandole surrenali
     Amri H, et al, Endocrinology 1996

                                ACTH

           Colesterolo                   Mitocondrio                   Steroidogenesi

                                                             Egb 761
                       PBR                 x                 Ginkgolide A
                                                             Ginkgolide B

•Il Peripheral-type Benzodiazepine Receptor permette l’entrata del colesterolo nel
mitocondrio
•Egb761riduce l’espressione dei PBR a livello surrenalico e quindi la sintesi di cortisolo
                                 dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e ghiandole surrenali

 Endocrinology 1997 Dec;138(12):5415-5426
 Amri H, Drieu K, Papadopoulos V

 In colture di cellule di ratto trattato con Egb761 e GKB
 (versus colture trattate con soluz.salina):

1) a 2 giorni:
    •riduzione del 50% del cortisolo con Egb761
    •riduzione dell’ 80% del cortisolo con GKB
    •riduzione specifica della proteina costituente il PBR

2) a 12 giorni:
    •le differenze scompaiono e l’effetto si dimostra perciò
    reversibile

                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Cortisolo e Ginkgo biloba

Trier Social Stress Test somministrato in pazienti trattati con Egb761 vs placebo

                                                                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e ghiandole surrenali
                      (Marcilhac et al. Life Sci 1998)

Somministrazione prolungata (14 gg) di Egb761 a ratti:
•L’azione sull’asse ipotalamo surrene dipende dalla natura dell’evento
stressante e dalla sostanza somministrata:

     •GKB riduce la secrezione surrenale
     In condizione di stress insulinico viene ridotta la stimolazione
     del CRH

     •Egb761 riduce la secrezione di corticosterone
     In condizione di stress insulinico però, la risposta a livello surrenale e
     ipotalamico rimane invariata

                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Effetti farmacologici di Ginkgo e possibile
     relazione con la demenza senile
  •Effetti sul flusso sanguigno cerebrale
  •Effetti sul metabolismo energetico cerebrale
  •Effetti sui recettori glutammato
  • Effetti sul sistema adrenergico
  •Effetti sul sistema dopaminergico
  •Effetti sul sistema colinergico
  •Effetti sul sistema serotoninergico
  •Attività radical scavenger
  •Antagonismo verso il PAF
                 dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Dopamina
                                                                                Dose

                                                                 Acetilcolina

Importanza della
frazione flavonica

                        dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e Demenza: primi studi clinici
Le Bars PL et al, JAMA 1997 Oct 22;278(16):1327-1332
•52 settimane, randomizzato, doppio cieco, placebo controlled, multicentrico,
309 pazienti con Alzheimer o demenza multinfartuale
•Egb761 per os , 120 mg die
•Valutazione dei risultati mediante tests standardizzati (ADAS, GERRI, CGIC)
•29% dei paz. presenta miglioramenti significativi (4 punti ADAS, o più) rispetto al
13% dei controlli: ciò equivale a sei mesi di ritardo nello sviluppo della malattia
•Egb761 appare un mezzo sicuro capace di stabilizzare, e in un sostanzioso
numero di casi, di migliorare la performance cognitiva e la funzione sociale dei
paz affetti da demenza
•Sebbene modesti, i cambiamenti indotti dall’Egb sono obiettivamente misurabili

 Le Bars PL, et al Neuropsychobiology 2002;45(1):19-26
 •Ginkgo è efficace in tutti gli stadi della demenza
 •I risultati migliori si ottengono negli stadi lievi
 •Negli stadi avanzati è possibile ottenere un rallentamento della progressione
 della malattia
                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e Demenza: metanalisi

  •   7 studi
  •   2684 pazienti (1369 Egb761, 1299 placebo)
  •   AD, VaD, forme miste (diagnosi DMS IV)
  •   Somministrati tests per valutare le funzioni cognitive,
      l’attività quotidiana e la valutazione clinica globale

                                                             Funzioni cognitive

            dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e Demenza: metanalisi

                          •   7 studi
                          •   2684 pazienti (1369 Egb761, 1299 placebo)
                          •   AD, VaD, forme miste (diagnosi DMS IV)
                          •   Somministrati tests per valutare le funzioni cognitive,
                              l’attività quotidiana, e la valutazione clinica globale

                                                                                        Funzioni cognitive

Risultati simili per
Attività quotidiane e
impressione clinica
globale
                                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Article first published online: 16 MAR 2014

                                          Change in Neuropsychiatric Inventory
                                          composite score from baseline to week 24

dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e sintomi comportamentali nella demenza

 • Metanalisi, 4 studi, 1628 pazienti
 Efficacia su 9 di 12 sintomi considerati

                                                                            Nei pazienti……

                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e sintomi comportamentali nella demenza

 • Metanalisi, 4 studi, 1628 pazienti
         ……visti dai caregivers

                          dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo vs donepezil
           Mazza M, et al. Ginkgo biloba and donepezil: a comparison in the
           treatment of Alzheimer's dementia in a randomized placebo-controlled
           double-blind study. Eur J Neurol. Sep 2006;13(9):981-985.

•Comparazione tra Ginkgo, Donepezil (anticolinesterasico 2° generazione) e placebo
•76 pazienti con demenza degenerativa lieve-moderata, trattati per 6 mesi
•Le funzioni cognitive (MMSE) migliorano in ambedue verum, peggiorano con placebo e lo
stesso accade per la severità della demenza (Syndrom Kurz Test). Anche CGI presenta
andamento simile
•Sostanziale equivalenza di Ginkgo e Donepezil
•Non effetti collaterali per Ginkgo e placebo

Sostanziale equivalenza evidenziata anche in uno studio del 2009 (Yancheva et al)

E’ ancora presto per poter valutare l’effetto combinato di Ginkgo e Inibitori colinesterasi
o memantina                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
• Analisi fatta su 12 revisioni sistematiche di letteratura
 • Qualità media
 • A dosaggi di 240 mg/die per almeno 22 settimane EGB ha effetti
   positivi su:
     • Performance cognitive
     • Attività quotidiane
     • Clinical Global Impression

Una dose ed un tempo di trattamento inferiori potrebbero non essere adeguati!

                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Può Ginkgo Biloba
   PREVENIRE

  l’insorgere della
      DEMENZA?

  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo in soggetti senza disfunzioni neurocognitive
                 3600 partecipanti, > 65 anni, tre gruppi: EGB, Piracetam, Placebo

    Figure 2. Estimated change in MMSE score over the twenty-year follow-up period in the three treatment groups.

                                                       Ginkgo

                                                                   Placebo
                                 Piracetam

Amieva H, Meillon C, Helmer C, Barberger-Gateau P, et al. (2013) Ginkgo Biloba Extract and Long-Term Cognitive Decline: A
20-Year Follow-Up Population-Based Study. PLoS ONE 8(1): e52755. doi:10.1371/journal.pone.0052755
                                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0052755
Ginkgo previene la demenza??

2 studi multicentrici, randomizzati controllati con placebo:

• Ginkgo Evaluation of Memory (GEM study, 2008, USA) JAMA, 2850 pazienti

• Guide Age (2012, Francia), Lancet, 3069 pazienti con >75 anni con funzioni cognitive
  normali in partenza seguiti per 6 anni

                          Non chiari effetti preventivi!!

Possibile efficacia dimostrata nello studio più recente, Guide Age, in seguito a
analisi statistica successiva

                              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo Biloba: utilizzo in forma “acuta”

•4 parametri di valutazione delle funzioni cognitive : velocità di attenzione, accuratezza
della stessa, velocità mnemonica e qualità della memoria

•Può un’assunzione acuta di Ginkgo modificare uno o più di questi parametri?

•Studio controllato in doppio cieco su 20 giovani soggetti sani che hanno ricevuto 120, 240 o
360 mg di GK501 (Pharmaton)

•Emerge soprattutto un miglioramento della velocità di attenzione, dose dipendente, sia a
un dosaggio di 240 che a 360 mg, che si evidenzia dopo 2,5 ore e perdura fino a 6
(Kennedy, DO Psychopharmacology 2000 Sep;151(4):416-23)

•Il dato è confermato anche da un altro studio eseguito su 61 giovani pazienti sani trattati
con EGb761 e valutati con una batteria di tests psicometrici (Int J Neuropsychopharmatol 2001 Jun;4
(2):131-4)

                                                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo Biloba: utilizzo in forma “acuta”

•RCT, studenti sani tra 18-26 anni, trattati con 120 mg once a day (o con placebo):
        1) 4 ore prima dei test (52 soggetti)
        2) 6 settimane prima dei test (40 soggetti)

•Eseguiti vari tests psicometrici

•Somministrazione “acuta”: miglioramento significativo della capacità di prolungare
l’attenzione, della capacità di calcolo e della memoria episodica (PASAT test), senza effetti
sull’umore e su altri aspetti dell’attenzione e delle funzioni cognitive

•Somministrazione “cronica”: i miglioramenti non vengono mantenuti (tolleranza??)
(Elsabagh S, et al
Differential effects of Ginkgo biloba after acute and chronic treatment in healthy young volunteers.
Psychopharmacol. 2005;179:437–46)

                                               dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo Biloba: tinnitus
         Hilton M, Stuart E. Ginkgo biloba for tinnitus.
         The Cochrane Database of Systematic Reviews 2004, Issue 2

•Tinnitus sintomo primario oppure tinnitus in paz. con deficit cognitivo
•Generalmente standard qualitativo mediocre

        La maggioranza degli studi analizzati indica un effetto positivo, specie in
        presenza di deficit cognitivo

            Effetto sulle turbe circolatorie?
            Miglioramento funzioni cognitive = maggiore adattabilità al sintomo?

                                dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo Biloba: tinnitus

                                              Ginkgo Biloba: sordità improvvisa
•Sordità improvvisa monolaterale insorta da meno di 10 gg
•RCT multicentrico, 106 pazienti
•120 mg (oppure 12 mg ) EGb761 x 2 die vs placebo per 8 settimane
•Risultato valutato con audiometria
•Il dosaggio più alto di EGb761 migliora la ripresa funzionale sia in termini di recupero (minore
danno residuo) che di durata della patologia (miglioramento evidente già dopo 1 settimana)
Eur Archiv Otorhinolaryngol 2001 Jul;258(5):213-9

                                                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo Biloba: sordità improvvisa

RCT pilota su 56 paz affetti da sordità improvvisa idiopatica trattati con
metilprednisolone per 14 giorni
Al gruppo verum somministrato anche Egb761 IV per 5 gg vs soluzione salina nei
controlli
Superiorità statisticamente significativa del gruppo Ginkgo nella valutazione
audiometrica vocale, meno evidente nell’audiometria tonale

  Egb761 sperimentalmente si è dimostrato in grado di proteggere dai danni legati all’età e
  all’ossidazione le cellule uditive
  Si è inoltre dimostrato in grado di stimolare la rigenerazione a partire dalle cellule staminali

                                        dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e malattie dell’occhio

24 pazienti affetti da ischemia retinica cronica con deficit di campo visisvo,
trattati per 4 settimane con 2 dosaggi diversi di EGB761.
-80 mg/die: non risultati significativi
-160 mg/die: miglioramento significativo della sensibilità retinica alle
variazioni della luminosità
Raabe A, Klin Monatsbl Augenheilkd 1991 Dec;199(6):432-8

Revisione della Cochrane Collaboration
Sulla base dei trials clinici pubblicati esistono buoni presupposti per l’uso di
Ginkgo nel trattamento della degenerazione maculare correlata all’età
Dati però ancora insufficienti per conclusioni definitive
Cochrane Database Syst Reev 2000;(2):CD001765
Ulteriore revisione di letteratura 2012: rafforzata l’ipotesi di efficacia (dosi
da 160 a 240 mg/die per 6 mesi

                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e Glaucoma

                                                    Ratti con moderato aumento pressione
                                                    intraoculare
                                                    Perdita cellule retiniche dopo 5 mesi di
                                                    trattamento

Dati clinici:
• Azione antiossidante
• Aumento significativo flusso nelle arterie oftalmiche
• Risultati incerti per quanto riguarda miglioramenti del campo visivo

                                    dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e sindrome ansiosa
•RCT, 107 paz affetti da ansia generalizzata (DSMMD III) trattati per 1 mese
con:
         2 cp 40 mg tre x al di (240 mg/die)
         2 cp 80 mg tre x al di (480 mg die)
         Placebo tre x al di
e valutati ad intervalli con:
         scala di Hamilton (outcome primario), CGI, self assessment

•Remissione totale dei sintomi (HAMA
Ginkgo e dislessia
•Studio italiano, pilota, non controllato con placebo
•15 bambini hanno assunto 80 mg di Egb761 al mattino mediamente per 35 gg
•Eseguiti test per dislessia prima, durante e dopo il trattamento
•Tutti i parametri (eccetto la velocità di lettura) sono migliorati dopo Ginkgo
Donfrancesco R, Ferrante L. Phytomed.2007;14(1):367-370.

                                  Ginkgo e emicrania
 •50 donne , emicrania con e senza aura
 •Ginkgolide B +coenzima Q + vit B2 per 6 mesi
 •Riduzione significativa sintomi e durata più evidente nella seconda metà
 trattamento
 (D'Andrea G et a,l Neurol Sci. 2009 May)

                              Ginkgo e schizofrenia
•Ginkgo in aggiunta agli antipsicotici migliora i sintomi ed il decorso della
schizofrenia cronica
Singh Vet al
Int J Neuropsychopharmacol. 2010 Mar
                              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e mal di montagna
•Wilderness Environ Med. 2007 Winter;18(4):251-7.

•Il pretrattamento (80 mg x 2) con Ginkgo seguito dall’assunzione
continua durante la permanenza a 4000 m da parte di persone senza
esperienza alpinistica, riduce significativamente i sintomi del mal di
montagna
•Phytother Res. 2009 Mar 9.
First preliminary results of an observation of Ginkgo Biloba treating patients
with autistic disorder.
Niederhofer H.
Regional Hospital of Bolzano, Department of Paediatrics,

•Studio pilota su tre casi di autismo
•Possibile ruolo adiuvante del trattamento con ginkgo nei
disordini autistici

  •Non effetti evidenti sulla PA
  (Am J Hypertens. 2010 Feb 18)

                            dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
…secondo The Psychiatric Clinics of North America (2013)

• Utilizzi clinici di Ginkgo:
    • Indicazioni: M. di Alzheimer, demenza correlata all’età, demenza
      multimicroinfartuale, schizofrenia, claudicatio intermittens
    • Dosaggi utilizzati negli studi: da 80 a 720 mg die da 2 settimane a
      due anni
    • Meccanismi in causa: l’aumento del flusso cerebrale, attività
      antinfiammatoria, attività antiossidante, azione avanti aggregante
      piastrinica
    • Principi attivi: flavoni e terpeni
    • Possibili interazioni con: inibitori monoamino ossidasi,
      alprazolam, aloperidolo, warfarin e nifedipina

                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
…secondo alcuni ricercatori italiani

                   dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: consensus 2018

dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: consensus 2018

dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo biloba: consensus 2018

dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo: interazioni con farmaci

•Ginkgo ad alte dosi può TEORICAMENTE potenziare
gli effetti dei farmaci anti-MAO in virtù dei meccanismi legati al reuptake della
serotonina e della dopamina, ma anche per una possibile azione specifica di
inibizione delle MAO.
(Ramassamy et al, J Pharm Pharmacol 1992; 44:943)

Attenzione alla sindrome serotoninergica
Attualmente rischio reale ignoto

•L’assunzione di Ginkgo andrebbe sospesa 36 ore prima di una procedura
chirurgica elettiva
(Ang-Lee et al, JAMA 2001;286:208)

                              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Tossicità Ginkgo: Emorragie

A tutt’oggi le opinioni in letteratura divergono:
   •Ginkgo non è associato a emorragie
   Gaus W, et al Methods Inf Med. 2005;44(5):697-703.

   •C’è una possibile associazione tra Ginkgo e
   fenomeni emorragici
   Bent S, et al. J Gen Intern Med. 2005;20:657-661.

                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Tossicità Ginkgo: Emorragie
GINKGO BILOBA-IBUPROFENE: EMORRAGIA CEREBRALE Un uomo di 71 anni in buone condizioni
di salute veniva ritrovato in stato di coma ..; una TC cerebrale effettuata in emergenza
evidenziava la presenza di un'emorragia massiva, con coinvolgimento dei gangli della base e
dei ventricoli, che risultava fatale nelle prime 48 ore. L'anamnesi patologica del paziente era
negativa per ipertensione arteriosa, diabete mellito e abuso di alcool e segnalava unicamente
la presenza di un'ipertrofia prostatica benigna e un pregresso intervento di artroprotesi
d'anca. Da oltre due anni il paziente assumeva 80 mg/die di un estratto concentrato di Ginkgo
Biloba per occasionali vertigini e nelle quattro settimane prima del decesso aveva iniziato un
trattamento con 600 mg/die di ibuprofene per la presenza di dolore all'anca. MEISEL C. et al
ATHEROSCLEROSIS 2003; 167: 367.
COMMENTO: …l’assenza in questo paziente di fattori di rischio di sanguinamento e il
riconosciuto effetto antiaggregante del ginkgolide B e dell'ibuprofene fanno ragionevolmente
supporre che l'evento sia stato determinato dall'effetto cumulativo dei due farmaci
sull'aggregazione piastrinica. La diffusione e la disponibilita', in assenza di prescrizione
medica, di preparati di erboristeria e l'abitudine da parte del paziente a non riferirne
l'assunzione rendono frequente e spesso misconosciuta la possibilita' di interazione fra questi
preparati e i farmaci di piu' comune utilizzo.
Fonte : Bollettino di FarmacoVigilanza

                                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Tossicità Ginkgo: Emorragie

•Usare molta cautela nella somministrazione di Ginkgo
a pazienti a rischio per emorragia (ad esempio
ipertesi, in trattamento con altri antiaggreganti,FANS,
ecc.)

•Monitorare con attenzione questi pazienti a rischio e,
forse, tutti i pazienti che assumono cronicamente
Ginkgo

                 dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo e gravidanza

“..Paf is intimately involved in conception..”
Am J Reprod Immunol 35(3):267-271 (1996)

“.. the hydrolysis of Platelet Activating Factor is
decreased during normal pregnancy..”
Obstet Gynecol 84(3):360-364 (1994)

              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo: posologia e formulazioni

Posologia
2 g di droga come dose singola tre x al di oppure dosi di
preparazioni equivalenti che garantiscano un’assunzione
 giornaliera di
    • 30-60 mg di flavonoidi
    • 5-10 mg di ginkgolidi,
    • 3,5-7 mg di bilobalide

La durata del trattamento deve essere di almeno
otto settimane

Formulazione ideale:

Estratto idroacetonico secco, denominato Egb761 titolato in :
         Flavonoidi 24%
        Terpeni 6%
        (ginkgolide 2.8-3.4% bilobalide 2.6-3.2%)
                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Ginkgo: criteri di scelta delle preparazioni

1. Le preparazioni devono essere degli estratti idroacetonici titolati
   in flavonoidi e/o ginkgolidi e/o bilobalide
2. Per ragioni di biodisponibilità non vengono considerate
   ottimali preparazioni a base di droga intera

Quindi:
    •NO preparazioni per infusione

   •Difficile proporre anche tinture per:

       un problema di estrazione                 (solvente alcoolico>meglio di H2O)

       un problema posologico :
       1 g TM=27 gocce          50 gtt=c.a. 0,2 g di droga
       dose singola consigliata = 2g di droga
       = 500 GOCCE PRO DOSE
                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Fitoterapia dell’insufficienza cardiaca

    dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Patogenesi scompenso cardiaco

Eccesso di lavoro                                          Diminuzione inotropismo
(ipertensione, stenosi valvolare, ecc.)                    (dim. della contrattilità miocardica)

                                 Diminuzione gittata sistolica

                                   Meccanismi di compenso

  Aumento del precarico:            Aumento                         >angiotens.:   aldosterone:
  (Frank Starling):                 att. simpatica:                 •>resistenze   •ritenz.NA
  •Aumento congestione              •> frequenza                    periferiche    •>PVC
  •ipertrofia ventricolare sin      •> resist .perif.                              •>precarico

    Un eccesso di azione di questi meccanismi peggiora il quadro e instaura un
    circolo vizioso
                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Sintomi

Classificazione clinica
        (NYHA)

                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Terapia dello scompenso cardiaco

Misure generali:                                            FARMACI:
•ridurre NA
•ridurre gli sforzi
•curare patologie concomitanti
•posizione notturna rialzata
•Dieta e stile di vita

                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
«Biancospino: un farmaco della tradizione che guarda al
futuro»

                                                       Dott. Nerio Nesladek

             dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Crataegus
          Kraton: forte
          Oxis: acuminato

Conosciuto dai Greci (Teofrasto, Dioscoride), ma ancor prima usato in MTC

Presente in molte tradizioni come simbolo:
corona di spine di Cristo, porta dell’oltretomba, scaccia vampiri, albero del maggio e
della primavera

XVII secolo
Dottrina delle segnature: il suo frutto rosso si associa al sangue ed al cuore

              N. Culperer lo classifica come «cardiotonico, moderatore dell’eretismo
              cardiaco e utile nell’idrope»

                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: storia
Solo alla fine dell’800 si comincia ad utilizzarlo sistematicamente come cardiotonico
(Green, medico irlandese: formula segreta di grande successo)

Dalla metà del 900 fino agli anni ‘90 si delineano progressivamente le proprietà
farmacologiche e viene
classificato come farmaco antiaritmico e inotropo positivo

Cosi ancora lo definiscono Weiss, Wichtl ed anche altri
Autori più moderni, tra tutti Hollman che lo inserisce tra
i glicosidi cardiaci, al pari della digitale

Nel corso del ‘900 e primi anni 2000 vengono condotti diversi studi cinici che precisano meglio
l’efficacia di biancospino in campo cardiovascolare, compresa l’ipertensione arteriosa.

                       Braunwald’s: Manuale di Cardiologia

                             dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino

     Famiglia: ROSACEAE

     Genere: CRATAEGUS

     Specie:    Crataegus laevigata (sin.:Oxyacantha)

                Crataegus monogyna

     Arbusti anche 4-5 m, rami spinosi, foglie pentalobate, fiori raccolti in corimbi, pentameri,
     bianchi (aprile-maggio), falsi frutti ovali (bacche) rosso bruni che contengono i veri frutti
     (“semi”) Diffuso in tutta Europa fino al nord

DROGA:

Sommità fiorite
(nelle qualità più pregiate i fiori prevalgono sulle foglie)              min 1,5% di flavonoidi

Frutti                                                                   min 1% procianidina
                                                                         (Farmacopea Europea)

                                 dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: principi attivi

   PROCIANIDINE OLIGOMERE                       FLAVONOIDI

                      OH
                            OH

  HO         O

                            OH
                  OH               OH
        OH
       HO         O

                           OH
             OH

Qualitativamente i principi attivi
sono gli stessi nelle sommità
fiorite e nei frutti.

                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Cosa sapevamo di Biancospino all’inizio del XXI
secolo?

Key words:

 Flavonoidi

 Inotropismo positivo

 Procianidine: inibitori delle fosfodiesterasi

 Azione antipertensiva e vasodilatante coronarica (principi attivi ignoti)

 Clinica promettente per lo scompenso cardiaco «lieve-moderato»

                Oggi possiamo aggiungere altri tasselli

                              dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche
                     Attività inotropa positiva.
Meccanismo azione farmaci inotropi

                 dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

Attività inotropa positiva

• Catechine e vitexina hanno analogie strutturali con alcuni
  inibitori delle fosfodiesterasi e hanno dimostrato una
  attività in tal senso
  (Sticher O, Meier B in in Phytomedicine of Europe, 1998 American Chemical Society e
  Monografia WHO)

                  Più recentemente…..

• Biancospino agisce sulla pompa Na/K-ATPasi e
  favorisce l’accumulo del calcio nelle cellule
  cardiache
  (Rodriguez ME, et al. J Med Food 2008;11:680–6)

                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

                 Attività antiaritmica
• Nel modello ischemia-riperfusione nel ratto si assiste ad una riduzione significativa degli
  eventi aritmici, del livello di lattato e ad un miglioramento della resa energetica del
  miocardio

• Effetto Batmotropo negativo

• Effetto betabloccante
   (Sticher O, Meier B in in Phytomedicine of Europe, 1998 American Chemical Society e Monografia WHO)

• Effetti simili agli antiaritmici di classe terza (amiodarone)
  Blocco dei canali del K→ Induzione di un omogeneo prolungamento del
  potenziale d’azione con allungamento del periodo refrattario.

                                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

Attività antiaggregante piastrinica
Diminuzione della aggregazione piastrinica
Riduzione del livelli circolanti di trombossano B2
(Nei ratti, -51% rispetto a -49% del controllo acetisalicilico)
Azione anche sul meccanismo ADP simil ticlopidina

Attività vasodilatante
      Dimostrata sia nelle arterie coronariche che in quelle periferiche

                                            WS1442

                                                      Mediata da
                                                      NO

          nte

                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

2006 (Attard): scoperta attività ACE inibente della componente
triterpenica presente in biancospino

• Acido Ursodesossicolico
• Acido oleanolico
• Beta amirina

L’attività ACE inibente è, sperimentalmente, superiore a:
            Captopril
            Lisinopril
            Enalapril
(D.L. Farrugia et al, Journal of Pharmacognosy and Phytotherapy, February 2013)

                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

        Attività sui lipidi ematici

Evidenze in vivo ed in vitro ( >> per i Frutti di Biancospino):

 • Stimolo attività recettori epatici per le LDL

 • Diminuzione della sintesi epatica del colesterolo

 • Aumento escrezione acidi biliari

 • Inibizione dell’assorbimento intestinale per inibizione
   acil-CoA-colesterol-aciltransferasi

 • Aumento attività lipoproteinlipasi (mediato da
   attivazione PPAR gamma)

                                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

Attività antiossidante ed antinfiammatoria
 Infiammazione cronica→ momento patogenetico chiave in tutte le
 malattie cronico degenerative (anche lo scompenso)

 Biancospino:

 • ↓ COX2
 • ↓ TNF alfa
 • ↓ IL1 beta
 • ↓ IL6
 • ↓ iNOS

                dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

 Attività antiossidante ed antinfiammatoria

• Biancospino
  previene la perossidazione
  lipidica

Protezione funzionalità endoteliale
Complessivamente la somministrazione cronica di estratto di
biancospino ha evidenziato in diversi studi di laboratorio un
importante effetto protettivo sulla funzionalità dell’endotelio con
diversi meccanismi
La riduzione dell’infiammazione cronica legata al blocco COX1 e 2 e
al miglioramento dei processi ossidativi ha diminuito anche la
progressione del danno endoteliale legato all’età

                        dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche: preconditioning

• Il pretrattamento con Biancospino aiuta i mitocondri delle cellule cardiache a
  resistere allo stress ossidativo, migliorandone l’efficienza in condizioni di stress
  (PRECONDITIONING)

   (R. Jayalakshmi et al, Molecular and Cellular Biochemistry, vol. 292, no. 1-2, pp. 59–67, 2006)

   Riduzione del danno da ischemia riperfusione

     Evidenziata in modelli sperimentali da diversi Autori
     Possibile meccanismo di preconditioning
     Riduzione della morte cellulare programmata
     (apoptosi)

                                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche
Attività antiremodelling
Danno cardiaco  alterazioni cellulari  alterazioni
strutturali e volumetriche (remodelling) 
ispessimento pareti, diminuzione contrattilità 
deterioramento della funzione cardiaca

La somministrazione di biancospino (nei ratti):
• Diminuisce gli effetti cellulari del remodelling
• Riduce il volume ventricolare sinistro
• «Rimodellamento inverso»

                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

Riduzione proliferazione cellulare muscolare

Danno vasale (es.: angioplastica)  rilascio mediatori
cellulari (Fibroblast Growth Factors, Platelet Derived
Growth Factors)  iperplasia/ipertrofia e migrazione
cellule muscolari  iperplasia intimale  alterazioni
strutturali e funzionali

La somministrazione di WS1442 riduce (nei
ratti) la migrazione delle cellule muscolari
del 38% e la proliferazione del 44%

                       dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

• Diminuzione dell’espressione del micro RNA
  che induce la proliferazione delle cellule della
  muscolatura liscia dell’aorta: riduzione dell’ipertrofia e
  del danno endotelio/vasale

• Rigenerazione delle cellule del miocardio
  danneggiate (ischemia, post infarto) con stimolo alla
  differenziazione delle cellule staminali

                            dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: azioni farmacologiche

Effetti sul SNC

Protezione ischemia/riperfusione anche sul SNC

Effetti analgesici         mediati da recettori oppioidi (antagonizzati da
                                                naloxone)
                                        (Can, O et al, Pharm. Biol. 2010, 48, 924–931)

Effetto sedativo ben noto nell’uso tradizionale e dimostrato in modelli
sperimentali
(Della Loggia et al, Sci Pharm, 51,319 (1983)
                                dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: farmacologia clinica
 Loew (1994), review che accredita per l’estratto di Biancospino i seguenti effetti
   clinici:
   1. Aumento performance cardiaca
   2. Aumento della perfusione miocardica
   3. Aumento della tolleranza all’ipossia
   4. Riduzione eventi aritmici
   5. Riduzione del postcarico

 Riduzione ipertono adrenergico (ipertensione, tachiaritmie)
  (Loew, 1997)

 Numerosi altri studi clinici anche di buona qualità che hanno valutato molti parametri
  soggettivi (paziente e medico) e oggettivi (PA, ecocardio, tests da sforzo, ecc)

                           dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: clinica
Review of Hawthorn Extracts for Chronic Heart Failure Treatment
Pittler MH, Guo R, Ernst E. Hawthorn extract for treating chronic heart failure.
Cochrane Database of Systematic Reviews. 2008;

•Revisione di letteratura
•14 trials e 1110 pazienti trattati con 160-1800 mg di WS1442 o LI132
nella maggior parte dei casi IN AGGIUNTA alla normale terapia

•Dalla metanalisi dei dati emerge:
     •Miglioramento del carico massimo di lavoro
     •Diminuzione del prodotto pressione x frequenza
     •Miglioramento della tolleranza allo sforzo
     •No effetti collaterali significativi

•Attenzione all’autoprescrizione, dubbi su biancospino come OTC
•No interazioni con digitale e altri farmaci antiscompenso
Conclusioni:
"The best evidence that is available suggests that hawthorn extract has
significant benefits, compared with placebo, as an adjunctive treatment for
patients with chronic heart failure."
             Revisione di letteratura (a fine 2013)

15 RCT
8 su pazienti con scompenso cardiaco cronico (classe I-III, NYHA)
5 su pazienti con ipertensione arteriosa
                          dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
3 su pazienti con ipercolesterolemia
Biancospino e qualità della vita nei pazienti scompensati

Fortschr Med 1996 Aug 30;114(24):291-296, Weikl A, et al.
RCT multicentrico, WS 1442, NYHA II…
..the positive result for the objective efficacy parameter was confirmed by a
statistically obvious superiority of Crataegus in the patient's own assessment of
improvement in the main symptoms (reduced performance, shortness of breath,
ankle edema etc.).
 In addition, active treatment led, in comparison with placebo, to a considerably
better quality of life for the patient, in particular with respect to mental well-
being.
The tolerability of the active substance proved to be very good - as shown by
comprehensive laboratory investigations and the recording of undesirable events.
……..
•Effetti collaterali (vertigini e acufeni) al variare del dosaggio:
             1800:              1,4%
              900:              4,3%
             placebo:           10,0%

Metanalisi
Biancospino, in aggiunta alla terapia convenzionale, migliora molti sintomi soggettivi:
fatica, apatia, dispnea
Riduce la nicturia, migliora la tolleranza allo sforzo
Migliora QOL                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino ed ipertensione arteriosa

Biancospino e iperlipidemia

                         dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino e Ipertensione

                             dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020


Da:
American Family
Physician Web site at
www.aafp.org/afp
(accesso Maggio 2017)

                        dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Confronto biancospino-digitale

Azioni                  Biancospino                  Digitale

Effetto inotrop               pos                                     pos

Effetto cronotropo            pos                                     neg

Effetto dromotropo             pos                                    neg

Effetto batmotropo            neg                                     pos

                     dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: posologia e formulazioni

 Posologia
 4,5 g di droga al di in tre somministrazioni oppure dosi di
 preparazioni equivalenti che garantiscano un’assunzione
  giornaliera di
            •10 mg di flavonoidi totali
            •5 mg di iperoside
            •6 mg di vitexina
            •25 mg di procianidine

 La durata del trattamento non deve essere inferiore alle
                       sei settimane

Formulazioni più utilizzate negli studi
    •Estratto idroalcoolico standardizzato al 2,2% di flavonoidi;
    cps da 300 mg (LI132) : 1cps x 2-3 x al di

     •Estratto idroalcoolico standardizzato al 18,75% di procianidine
     oligomere (WS1442);
     cps da 80 mg: 1 cps x 2-3 al di
                  dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino: tossicità e controindicazioni

Secondo la Monografia WHO:

•Controindicazioni: nessuna

•Interazioni farmacologiche: nessuna, nemmeno con la digitale                        Dato rivisto da
                                               (Tankanow et al, J Clin Phar, 2003)   letteratura più recente:
                                                                                     possibile somma di
                                                                                     effetti con digitale

•Effetti teratogenici: assenti nei conigli e nei ratti e non osservati nell’uomo

•Reazioni avverse: non significative

Revisione su 29 studi clinici, 7311 pazienti,
166 reazioni segnalate, tutte di grado lieve

                     Attenzione alla malattia di base

                            dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
Biancospino:

Non meno di sei-otto settimane di
trattamento…..

                                                       perché dobbiamo aver pazienza?
Ce lo dicono i nostri maestri
Weiss: «…pertanto Biancospino non è un mezzo per trattare un attacco di angina
pectoris…ne’ un mezzo per un rapido superamento di uno scompenso cardiaco…la
sua collocazione più congeniale è in un trattamento di lunga durata, per molti
mesi…mattina e sera
(R.Weiss, Trattato di Fitoterapia, prima edizione italiana, 1991)

Ce lo confermano gli studi clinici

     Solo una questione di farmacocinetica?

Le nuove conoscenze sulle azioni a lungo termine di Biancospino (rallentamento del
processo aterosclerotico, azione anti remodelling dei miocardiociti, preconditioning, ecc.)
potrebbero dare fondamento scientifico a quelle sagge prescrizioni basate allora su
un’attenta osservazione, su una lunga esperienza e su un ottimo acume clinico
                                      dott. Nerio Nesladek, Bari 22-23 febbraio 2020
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