Gestione, raccolta e recupero degli oli alimentari e minerali usati - Dr. Donato FERRI già Dirigente di Ricerca CREA-SCA Bari
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Putignano, 31 Gennaio 2019 Gestione, raccolta e recupero degli oli alimentari e minerali usati Dr. Donato FERRI già Dirigente di Ricerca CREA-SCA Bari
Gestione, raccolta e recupero degli oli alimentari e minerali usati ▪ GENERALITA’ ▪ GESTIONE E RACCOLTA ▪ IMPATTO AMBIENTALE ▪ TRATTAMENTI E RIGENERAZIONE ▪ DESTINAZIONI D’USO ▪ CONCLUSIONI
Categorie Gli Oli esausti si dividono in 3 categorie: • gli Oli chiari che provengono dalle industrie • gli Oli scuri che derivano soprattutto dalle macchine e contengono quindi metalli e residui di combustione e ossidati • gli Oli esausti solubili come olio vegetale per frittura
Trasformazione chimica dell’olio durante la frittura Quando gli oli alimentari raggiungono temperature molto elevate durante la preparazione dei cibi subiscono una serie di reazioni chimiche che producono prodotti di decomposizione sia volatili (che vengono perduti durante la frittura), sia altre sostanze che si accumulano invece nell’olio deteriorandolo e rendendolo inutilizzabile per altre preparazioni alimentari Tra i composti particolarmente pericolosi per la salute dell’uomo derivati dal processo di frittura vi sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Studi statistici (sul consumo di prodotti contenenti queste molecole) hanno dimostrato la correlazione tra idrocarburi aromatici policiclici (IPA) alimentari e mutazione cancerosa, la quale si correla ulteriormente all'aumento del rischio di morte per neoplasie dell’esofago, dello stomaco, dell’intestino crasso e del fegato.
Quantità totale di olio vegetale e animale esausto prodotto e raccolto in Italia La produzione di oli vegetali esausti nei settori professionali (industria, ristorazione e artigianato) è di 94 mila tonnellate, il 36% del totale, mentre la parte rimanente, 64% del totale pari a 166 mila tonnellate, deriva da attività domestiche. In Italia il consumo annuale medio di oli vegetali a uso alimentare è pari a 1.4 milioni di tonnellate, ripartite quasi equamente tra olio di semi e olio di oliva, da cui derivano circa 260 mila tonnellate di oli vegetali esausti. Nel 2017 sono state prelevate dal Consorzio CONOE 72 mila tonnellate di oli vegetali esausti; nel primo semestre del 2018 sono state raccolte circa 37mila tonnellate, con una proiezione annua di oltre 75mila, in aumento di 3mila tonnellate rispetto al 2017.
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI VEGETALI E ANIMALI DOMESTICI ESAUSTI L’attività di recupero di olio vegetale esausto da utenze domestiche è un impegno più difficile ed oneroso di quella relativa alle attività industriali e di ristorazione. E’ necessario, infatti, raggiungere in modo capillare le abitazioni e coordinare le iniziative per raggiungere volumi importanti di prodotto recuperato in grado di ammortizzare i costi di gestione.
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI VEGETALI E ANIMALI DOMESTICI ESAUSTI I più diffusi sistemi di raccolta degli oli vegetali usati per utenze domestiche attualmente sperimentati sul territorio nazionale sono:
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI VEGETALI E ANIMALI DOMESTICI ESAUSTI Metodo di raccolta Efficienza di recupero Vantaggi Svantaggi a famiglia Raccolta con isole Circa il 4% Gestione elastica e Poco diffusa: solo il 3- ecologiche semplificata per i 4% della popolazione è Comuni coinvolta Raccolta con Circa il 30% Sistema caratterizzato Il posizionamento dei contenitori da un’elevata efficienza contenitori è monomateriali in tempi brevi fondamentale per garantire una raccolta efficiente Raccolta condominiale Circa il 50% Il punto di raccolta è Sistema oneroso per la interno al condominio, gestione del rifiuto quindi molto vicino all’utente Raccolta porta a porta Poco meno del 100% L’utente è facilitato Sistema complicato a laddove è stata nella raccolta e nel livello logistico e sperimentata reperire taniche pulite oneroso per i Comuni per un nuovo utilizzo
Impatto ambientale della raccolta di oli vegetali e animali domestici esausti Gli impatti ambientali generati dalle attività di raccolta sono rappresentati soprattutto dalle In generale, però, va considerato che nel emissioni dei mezzi, cisterne o furgoni 2017, grazie alle 72mila tonnellate di oli utilizzati per le fasi di trasporto; e si tratta in vegetali esausti prelevate dal Consorzio, prevalenza di gas ad effetto serra e polveri. E’ sono state prodotte 65mila tonnellate di difficile quantificare l’entità di tali impatti biodiesel, consentendo un risparmio sulla poiché i km percorsi sono sensibilmente bolletta energetica del Paese di 21 milioni di variabili in relazione alle aree geografiche euro. coinvolte. Rifacendosi ad alcune stime del CONOE si fa riferimento ad un numero medio di 15/20 prese giornaliere di olio esausto in zone mediamente popolate, con una percorrenza media di circa 100 km.
Pre- trattamenti degli oli esausti vegetali e animali Lo stoccaggio prolungato soprattutto in Gli oli recuperati contengono residui di acqua e stagioni calde può determinare una alimenti (impurità). E’ necessario, pertanto, degenerazione della qualità dell’olio in che i raccoglitori effettuino lo spillamento relazione all’aumento dell’acidità e della dell’acqua e la decantazione fisica dei residui percentuale di MIU (umidità, solidi. insaponificabilità, prodotti insolubili). Il trasferimento dell’olio esausto dai siti di Per ridurre i tempi e i costi delle operazioni di stoccaggio ,prima all’interno delle cisterne e purificazione degli oli esausti vegetali e poi negli impianti di recupero , può risultare animali basterebbe qualche accortezza in più difficoltoso in quanto il refluo presenta un da parte dei produttori ( ad es.: una corretta basso grado di fluidità (dovuto al particolare filtrazione dei residui). tipo di olio e alle fritture multiple) e quindi deve essere preriscaldato e lavorato.
Trattamenti degli oli esausti vegetali e animali Dopo i pre-trattamenti, gli oli esausti possono andare incontro a 2 trattamenti a seconda della destinazione d’uso finale. Se si intende utilizzarli per uso industriale devono essere sottoposti a winterizzazione (*). Nel caso di trasformazione in biodiesel si effettua invece la transesterificazione. (*)Winterizzazione : l’olio viene raffreddato repentinamente; si depositano i cristalli solidi di alcuni grassi che vengono separati per filtrazione dal liquido da cui provengono.
Trattamenti degli oli esausti vegetali e animali IL PROCESSO DI FILTRAZIONE Si tratta di una trasformazione fisica che ha luogo con apparecchiatura di separazione e viene impiegata per separare impurità solide dai liquidi o per isolare alcuni composti (in altre situazioni). LA DECANTAZIONE Separazione delle fasi da una sospensione , basata sulla sedimentazione spontanea che sfrutta la forza di gravità e naturalmente è tanto più efficace quanto più le particelle in sospensione hanno densità molto più elevata del liquido che fa da solvente.
Trattamenti degli oli esausti vegetali e animali LA TRANSESTERIFICAZIONE La transesterificazione consiste nella trasformazione dei trigliceridi contenuti nell’olio vegetale in glicerolo e in esteri metilici degli acidi grassi mediante reazione con alcool. Le 2 fasi che si formano: glicerolo ed esteri metilici sono immiscibili e quindi vengono separate per decantazione del glicerolo o per centrifugazione.
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali Percentuali di riutilizzo di oli esausti di origine alimentare
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali - Cenni sul Biodiesel Il biodiesel è un carburante alternativo di origine vegetale. Come gli altri biocarburanti anche il Il biodiesel è assorbibile dall'ambiente più biodiesel è una fonte di energia facilmente rispetto alla combustione della rinnovabile. benzina o del gasolio. Per queste ragioni è considerato un La quantità di CO2 rilasciate dalla carburante ecologico ed è al centro combustione del biodiesel è la stessa dell'attenzione nelle politiche di mobilità assorbita dalle piante nel loro ciclo vitale. sostenibile e di sviluppo sostenibile. Pertanto, la quantità di gas serra in atmosfera non aumenta o è minore. Rispetto al gasolio, il biodiesel riduce al 50% le emissioni di ossido di carbonio e al 65% delle polveri sottili. Inoltre, è privo di idrocarburi aromatici e ossidi di zolfo. In compenso, la combustione del biodiesel ha più emissioni di ossidi di azoto (NOx).
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali - Cenni sul Biodiesel Tabella di comparazione tra proprietà degli oli esausti, del biodiesel e del diesel fossile
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali - Cenni sul Biodiesel
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Analisi comparata dei punti di forza e di debolezza della filiera di raccolta degli oli vegetali esausti domestici e la produzione del biodiesel in Italia
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Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali - Cenni sui Biolubrificanti
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali – Cenni sui prodotti per la cosmesi e i saponi industriali
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali – Cenni sulla cogenerazione
Principali destinazioni d’uso degli oli esausti vegetali e animali – Cenni sulla cogenerazione
Che cosa sono gli oli minerali usati? Gli oli minerali usati sono gli oli industriali o lubrificanti, a base minerale o sintetica, non più adatti allo scopo cui erano destinati: 1) oli usati dei motori a combustione e dei sistemi di trasmissione; 2) oli impiegati per la lubrificazione di macchinari, turbine o comandi idraulici; 3) oli contenuti nei filtri usati. Nella definizione di oli usati rientrano anche le cosiddette “miscele oleose”, e cioè i composti usati, fluidi o liquidi, solo parzialmente formati da olio minerale o sintetico, compresi i residui oleosi di cisterna, i miscugli di acqua e olio e le emulsioni.
Quantità totale di oli minerali usati raccolta in Italia Nel 2017 sono state raccolte 183mila tonnellate di oli minerali usati, il 99% delle quali avviate al riciclo tramite rigenerazione, con un risparmio di 56 milioni di euro sulla bilancia petrolifera del Paese. Una raccolta che in un anno è cresciuta del 3%, passando da 177 mila a 183 mila tonnellate: se le 6mila tonnellate in più fossero state sversate in acqua, avrebbero potuto inquinare una superficie pari a 30 volte il Lago di Garda.
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI MINERALI USATI Il privato cittadino può conferire il proprio olio usato, generalmente proveniente dalla manutenzione dell’automobile, presso l’ecocentro comunale, se questo è dotato degli appositi contenitori, oppure può contattare il CONOU per conoscere il centro di raccolta più vicino. Le aziende che producono o detengono oli minerali usati devono invece conferirlo al CONOU per mezzo dei concessionari della raccolta o di altre ditte autorizzate. Gli oli devono essere stoccati evitando la miscelazione con emulsioni o con altre sostanze.
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI MINERALI USATI L’attività di raccolta degli oli lubrificanti usati coinvolge una pluralità di soggetti. Il CONOU si avvale di una rete di raccolta costituita da concessionari e raccoglitori indipendenti presenti su tutto il territorio nazionale. Dopo la raccolta gli oli minerali usati vengono stoccati nei loro depositi. Una volta stoccati nei depositi, gli oli usati vengono analizzati per determinarne le caratteristiche qualitative e decidere il corretto canale di smaltimento. La raccolta viene effettuata senza oneri a carico del detentore. I costi della raccolta sostenuti dai raccoglitori sono coperti dal Consorzio.
DIVERSI METODI DI RACCOLTA DEGLI OLI MINERALI USATI La rete di raccolta Ogni giorno, 74 aziende private di raccolta distribuite su tutto il territorio nazionale raccolgono i lubrificanti usati. La rete è costituita da concessionari e raccoglitori indipendenti, in possesso di certificazione di qualità ISO 9001 e di quella ambientale ISO 14001, autorizzati dalle autorità competenti a raccogliere gli oli usati presso i detentori (industrie, stazioni di servizio, autoriparatori, isole ecologiche, ecc.). Il recupero degli oli minerali usati ha permesso di evitare la produzione di oli base da materia prima vergine, con un risparmio per il nostro Paese di oltre 52 milioni di euro sulle importazioni di greggio.
Impatto ambientale della raccolta di oli minerali usati L’olio minerale usato è un rifiuto molto pericoloso per l’ambiente e la salute umana. Se smaltito in modo scorretto o impiegato in maniera impropria, può essere altamente inquinante. Ad esempio, 4 litri di olio (un cambio d’olio di un’auto) possono inquinare irrimediabilmente una superficie di acqua grande quanto un campo di calcio, circa 6 piscine olimpioniche. Oltre ai danni al suolo e alle falde acquifere, se bruciato impropriamente, l’olio minerale usato immette nell’atmosfera sostanze inquinanti in grado di determinare intossicazioni e malattie.
Trattamenti degli oli minerali usati Rigenerazione. L’olio usato viene trasformato in una base lubrificante con caratteristiche qualitative simili a quelle degli oli prodotti direttamente dalla lavorazione del greggio. Combustione. Gli oli usati ritenuti non adatti alla rigenerazione vengono inviati a impianti autorizzati -come i cementifici – che li utilizzano come combustibile. Termodistruzione. Nel caso in cui l’olio usato sia così inquinato da non poter essere avviato agli impianti di rigenerazione o di combustione, viene eliminato attraverso la termodistruzione.
Rigenerazione degli oli minerali usati La rigenerazione è il processo che meglio valorizza il prodotto raccolto, perché consente di trasformare l'olio usato in una base lubrificante rigenerata, con caratteristiche qualitative simili a quelle delle basi lubrificanti prodotte direttamente dalla lavorazione del greggio. La rigenerazione ha un alto rendimento: da 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 60 kg di olio base rigenerato e 20/25 kg di gasolio/olio combustibile. Il confronto tra le molecole di una base nuova e quelle di una base rigenerata è favorevole alla seconda, poiché non contiene molecole volatili o troppo pesanti.
Rigenerazione degli oli minerali usati In Italia la rigenerazione dell'olio usato viene effettuata attraverso tre processi a tecnologia avanzata: 1. disidratazione 2. deasfaltazione/frazionamento 3. raffinazione finale dei distillati ottenuti Disidratazione: l'olio usato viene riscaldato a 140°C e distillato in una colonna sotto vuoto nella quale si separano l'acqua e gli idrocarburi leggeri. Deasfaltazione/frazionamento: Il prodotto disidratato viene distillato in una colonna di deasfaltazione termica (TDA), dove le impurità dell'olio rimangono sul fondo e, contemporaneamente, vengono distillate tre frazioni oleose a diversa viscosità. Raffinazione finale dei distillati ottenuti: Si estraggono un gasolio semilavorato ed altre frazioni avviati ad un impianto catalitico ad alta pressione. Il risultato finale della lavorazione è un olio trasparente con bassissimo contenuto di zolfo e di composti polinucleari aromatici (PNA).
Trattamenti degli oli minerali usati Nel caso in cui la rigenerazione sia impedita da effettivi vincoli di carattere tecnico, economico e organizzativo, lo smaltimento dell’olio minerale usato ha luogo tramite combustione o coincenerimento. Ove mai anche questa seconda alternativa non fosse praticabile lo smaltimento ha luogo tramite incenerimento o deposito permanente.
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI L’Accordo di Parigi, adottato da 195 nazioni alla 21 Conferenza delle Parti dell’UNFCCC nel dicembre 2015, conteneva l’obiettivo di rafforzare la risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici mantenendo l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto al periodo pre-industriale e perseguendo sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C sopra i livelli del periodo pre- industriale. Per adottare il Trattato di Parigi, l’IPCC è stato invitato a produrre nel 2018 un Rapporto Speciale sul Riscaldamento Globale di 1,5°C sopra i livelli del periodo pre-industriale per sconfiggere la povertà, perseguire uno sviluppo sostenibile e contrastare i cambiamenti climatici.
CONCLUSIONI Il Rapporto Speciale sul Riscaldamento Globale di 1,5°C è stato approvato dall’IPCC in Ottobre 2018. Uno dei messaggi chiave che emerge con molta forza da questo rapporto è che stiamo già vedendo le conseguenze di un riscaldamento globale di 1°C quali, tra l’altro, l’aumento di eventi meteo estremi, l’innalzamento del livello del mare, la diminuzione del ghiaccio marino in Artico. Il rapporto mette in evidenza una serie di rischi ambientali che potrebbero essere evitati limitando il riscaldamento globale a 1,5°C anziché 2°C o più. Per esempio, se il riscaldamento globale fosse solo di 1,5°C invece che di 2°C, entro il 2100 l’innalzamento del livello del mare su scala globale sarebbe più basso di 10 cm.
CONCLUSIONI Probabilità che il Mar Glaciale Artico rimanga in estate senza ghiaccio marino Una in un secolo riscaldamento globale di 1,5°C, Una ogni decennio riscaldamento globale di 2°C. -diminuirebbero del 70-90% con un riscaldamento globale di 1,5°C, - si perderebbero quasi completamente (>99%) con un riscaldamento globale di 2°C.
CONCLUSIONI Le emissioni di CO2 nette globali prodotte dall’attività umana dovrebbero diminuire di circa il 45% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, raggiungendo lo zero intorno al 2050.
CONCLUSIONI Tutti i cittadini possono contribuire a contrastare i cambiamenti climatici anche attraverso il recupero degli oli usati in quanto:
CONCLUSIONI Mediante il recupero, nel 2017, di circa 72 mila tonnellate di oli vegetali ed animali esausti è stato generato il seguente bilancio ambientale netto positivo :
CONCLUSIONI Nel caso in cui venissero trasformati in Biodiesel tutti gli oli vegetali generati in Italia si ridurrebbero le emissioni di CO2 di 732mila ton e si risparmierebbero 302mila m3 di acqua.
CONCLUSIONI Mediante il recupero, nel 2017, di circa 183mila tonnellate di oli minerali usati è stato generato il seguente bilancio 40mila ambientale netto positivo : tonnellate di C02eq evitate 473mila metri cubi 240mila di acqua ton di risparmiata risorse naturali non consumate 717 ettari di terreno risparmiati
CONCLUSIONI “…Se il Pianeta soffre, se in gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’uomo, non è colpa solo di scelte economiche e politiche scellerate e della incapacità di farvi fronte da parte della scienza e della tecnica. E’ la disfatta della fantasia e della nostra cultura ” (Amitav GHOSH – Scrittore indiano)
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