Genova, 18 Dicembre 2017 No. 1774 Fonti: Assagenti
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Genova, 18 Dicembre 2017 No. 1774 Fonti: Burke & Novi S.r.l. Il Sole 24 Ore Il Messaggero Marittimo Corriere dei Trasporti La Gazzetta Marittima Lloyd’s List Lloyd’s Ship Manager Fairplay Shipping Weekly Trade Winds – International Shipping Gazette Journal pour le Transport International Shipping News International The Journal of Commerce (European edition) B.P. Statistical Review of World Energy H.P. Drewry: Shipping, Statistics & Economics Intertanko port information & bunkers International Bulk Journal Lloyd’s List Containers Editore: Burke & Novi S.r.l. Via Domenico Fiasella, 4/14 – 16121 Genova Tel. 01054921 – Telefax 010543342 / 010591392 Direttore responsabile: Giovanni Novi Registro Stampa del Tribunale di Genova N. 23/87 con autorizzazione n° 6133 del 23.6.1987 Website: www.burkenovi.com E-mail address: tankers@burkenovi.com dry@burkenovi.com sandp@burkenovi.com accounting@burkenovi.com
ANDAMENTO DEI NOLI NELLA SETTIMANA 50 (11-15 Dicembre 2017) CISTERNE Un aumento della domanda nel Golfo Arabo ha permesso agli armatori di VLCC (oltre 200.000 dwt) di recuperare parte del terreno perso mentre i noleggiatori si affrettavano a coprire prima delle festività natalizie le ultime posizioni di dicembre. Per le destinazioni del Far East le unità moderne hanno ottenuto noli intorno a Ws 50 (equivalente base timecharter a circa 10.500 dollari al giorno) e le unità più vecchie circa Ws 45, mentre per le destinazioni occidentali i noli non hanno superato medi Ws 20. I programmi di gennaio saranno disponibili dalla prossima settimana e gli armatori sperano di poter ulteriormente migliorare i noli correnti. In West Africa, le VLCC hanno riscosso un maggiore interesse e sono riuscite ad allargare leggermente il differenziale rispetto al principale mercato ottenendo noli intorno a Ws 59 per il Nord della Cina e 2,625 milioni di dollari lumpsum per la costa orientale indiana. Un ulteriore progresso è legato al destino del Medio Oriente. Il mercato dei Caraibi è stato più tranquillo e i noli sono scesi a 3,6 milioni di dollari lumpsum per la costa occidentale indiana e a meno di 4 milioni di dollari per Singapore. Sono probabili ulteriori cedimenti se l’attività non migliorerà. In Mare del Nord, le speranze delle VLCC sono state vanificate dalla chiusura dell’oleodotto Forties e dalla dichiarazione di forza maggiore, con noli in gran parte teorici di circa 3,25 milioni di dollari lumpsum per il fueloil con destinazione Singapore e bassi 4 milioni di dollari per il greggio da Skaw alla Corea del Sud. Le Suezmax (125.000-200.000 dwt) sono state meno attive nel principale mercato del West Africa poiché sia i noleggiatori che gli armatori hanno rimandato le trattative sino alla fine della prossima settimana. I noli sono quindi rimasti grosso modo in linea con i precedenti intorno a Ws 90 (equivalente a circa 16.500 dollari al giorno) per le destinazioni europee e Ws 85 per il Golfo americano. In Mediterraneo-Mar Nero le Suezmax sono state meno richieste ma un intenso programma per gennaio dal Mar Nero ha permesso ai noli i mantenere i precedenti livelli di Ws 87,5 per le destinazioni europee e intorno a 3,1 milioni di dollari lumpsum per la Cina. Dal Golfo Arabo, queste navi sono state fissate intorno a Ws 85 per il Far East e alti Ws 30 per le destinazioni occidentali con scarse probabilità di prossimi miglioramenti. Le Aframax (80.000-125.000 dwt) sono state penalizzate in Mare del Nord dalla chiusura dell’oleodotto Forties e i noli per i viaggi cross-UK Cont. non hanno superato Ws 100 (equivalente a circa 7.000 dollari al giorno) e Ws 67,5 per le caricazioni nel Baltico. Al contrario, il Mediterraneo ha riservato un trattamento migliore con un aumento dei volumi di carico che ha permesso ai noli di risalire a oltre Ws 120 per i viaggi inter-Med. e Ws 135 per quelli dal Mar Nero, un miglioramento che non dovrebbe esaurirsi tanto presto. Nel mercato dei Caraibi, le Aframax hanno ottenuto per la maggior 2
parte della settimana noli di Ws 170 per il Golfo americano, ma successivamente i fondamentali sono tornati a favore dei noleggiatori con i noli scesi a Ws 160 e nuovi slittamenti possibili. Nel segmento delle Product Tanker pulite, le Medium Range (25.000-55.000 dwt) hanno registrato una buona domanda in UK Cont. che ha spinto i noli per la costa atlantica americana a Ws 160 (pari a circa 9.750 dollari al giorno) mentre per il West Africa i noli hanno raggiunto Ws 180. Ad est di Suez, le Large Range hanno rischiato un cedimento per tutta la settimana, ma un sufficiente livello di attività ha permesso alle Large Range 2 (80.000-120.000 dwt) di mantenere per la nafta Golfo Arabo/Far East il livello di Ws 110 (equivalente a circa 7.000 dollari al giorno) mentre le Large Range 1 (60.000-80.000 dwt) sono state fissate per gli stessi viaggi a Ws Ws 137,5 (equivalente a circa 9.500 dollari al giorno). Per il jet fuel Golfo Arabo/UK Cont. queste navi hanno ottenuto rispettivamente noli di 1,65 e 1,275 milioni di dollari lumpsum. CARICO SECCO Il mercato delle Capesize (150.000-180.000 dwt) ha registrato un cedimento e la settimana si è conclusa con noli in Atlantico notevolmente più bassi mentre il mercato del Pacifico è rimasto abbastanza stabile anche per effetto del cattivo tempo in Cina che riduce l’offerta di navi. Il Baltic Capesize Index ha chiuso a 3777, 416 punti in meno rispetto alla settimana precedente e la media ponderata delle 5 rotte timecharter ha perso USD 3.834 attestandosi a USD 25.859. Alcuni carichi ancora da fissare in Atlantico hanno ricevuto offerte a numeri più bassi da armatori ansiosi di fissare prima delle festività di fine anno. I noli base timecharter in Atlantico sono scesi a bassi USD 30.000 al giorno ed è probabile che i fronthaul scendano a medi USD 30.000 al giorno. Un carico Tubarao/Rotterdam per date 3-17 gennaio è stato fissato base viaggio al nolo molto più basso di USD 11,80 per tonn. Si riportava anche un carico Tubarao/Qingdao con date 1-10 gennaio fissato a USD 19,50 per tonn. ma non è chiaro se il noleggio sia andato a buon fine. Nel mercato del Pacifico i noli sono rimasti più stabili. Le compagnie minerarie australiane sono apparse ad intermittenza in mercato e i noli base viaggio hanno brevemente sfiorato USD 10,00 per tonn. per viaggi Australia occidentale/Cina, per poi stabilizzarsi intorno a USD 9,75-9,80. I noli timecharter per round voyage in Australia sono sempre intorno ad alti USD 20.000 al giorno. Un fissato indicativo nel Pacifico è quello della Anangel Trust (180.391 dwt costr. 2012) con consegna pronta Kokura trip via costa occidentale Sud America riconsegna Giappone a USD 27.250 al giorno per conto MOL. Per quanto riguarda il periodo, si riporta il fissato di una nuova costruzione o sostituta di Golden Ocean per 11-13 mesi con consegna Cina da fine dicembre sino a febbraio a USD 18.500 al giorno per conto Bunge, ma il nolo potrebbe essere più alto. Per periodo più breve, si riporta il fissato della Sonia (177.974 dwt costr. 2009) con consegna Qingdao 19/21 dicembre 4-6 3
mesi riconsegna ww a USD 21.750 al giorno per conto Berge Bulk. Nel segmento delle Panamax (70.000-95.000 dwt) il mercato ha toccato un nuovo massimo dell’anno con la media del Baltic Exchange per le 4 rotte timecharter salita il 13 dicembre a USD 13.740, ma da allora il mercato è rallentato notevolmente e i noli hanno iniziato a indebolirsi. Una intensa attività è stata registrata in Nord Atlantico con numerosi carichi di minerali e i noli per round nel Baltico saliti a USD 25.000 al giorno per le Kamsarmax. Il mercato da costa orientale Sud America, sebbene il meno attivo in Atlantico, è rimasto stabile come nelle precedenti settimane. Kamsarmax moderne sono state fissate intorno a USD 15.500 al giorno + USD 550.000 per date di inizio gennaio. Complessivamente, le aspettative in chiusura di settimana sono positive, ma non sorprende che alcuni noleggiatori abbiano rallentato l’attività. Nel Nord del Pacifico, si sono visti molti nuovi carichi rispetto alla scorsa settimana con fissati di Kamsarmax per consegna Corea ad alti USD 13.000 al giorno e altre Kamsarmax con consegna Nord Cina a USD 13.250 per round in Nord Pacifico e ritorno in Far East. Nel corso della settimana, una risalita del mercato cartaceo e numerosi carichi in Nord Pacifico e Australia orientale hanno fatto aumentare la fiducia degli armatori che hanno mantenuto ferme le loro richieste. Alcuni noleggiatori con carichi pronti hanno dovuto pagare di più per fissare mentre altri con posizioni più avanti hanno atteso in previsione dell’indebolimento del mercato. Una Kamsarmax è stata fissata a USD 13.000 base Vietnam via Indonesia per l’India e una Panamax a medi USD 13.000 base Sud Cina per un round voyage in Indonesia. Verso la fine della settimana l’ottimismo si è affievolito poiché il mercato cartaceo è sceso per due giorni consecutivi e le idee di nolo degli armatori sono state più in linea con quelle dei noleggiatori, anche se fissati sono stati conclusi ancora sulla base degli ultimi fatti. Una Kamsarmax è stata fissata base Giappone ad alti USD 12.000 per un round Costa orientale Australia per il Far East e una Panamax a USD 12.000 base Cina centrale per un Australian round voyage. Per periodo, una Panamax è stata fissata ad alti USD 11.000 base Taiwan per minimo 4-7 mesi e una nuova costruzione ex cantiere giapponese è riportata fissata a medi USD 12.000 per 11-13 mesi. La domanda a periodo è presente ma la maggior parte dei noleggiatori è impossibilitata ad accettare le idee degli armatori molto vicine a USD 13.000 base un anno per una Kamsarmax, di conseguenza il volume dei fissati a periodo è rimasto basso. COMPRAVENDITA Questa settimana il mercato della compravendita si è mostrato nuovamente piuttosto attivo riportando un certo numero di unità compravendute. Tra le navi Cisterna, da evidenziare che armatori greci hanno acquistato una Aframax Resale (113,284 DWT – Man-Burmeister & Wain) in consegna nel 2018 presso il cantiere Hyundai Samho per circa USD 44.2 MLN. Tra le unità di più piccolo tonnellaggio si segnala la vendita della MT FAIRCHEM YUKA (19,961 DWT – 4
Blt. 2010 Usuki – Man-Burmeister & Wain – St Steel, 26 grds) a compratori al momento non resi noti per circa USD 18.5 MLN e della MT NORDPORT (13,127 DWT – Blt. 2008 Sekwang – Man-Burmeister & Wain – IMO II/III) ad acquirenti del Far East per circa USD 8.3 MLN. Il settore delle Bulk Carriers ha nuovamente registrato numerose transazioni; tra queste si evidenzia la vendita della MV TRANS SHANGHAI (93,260 DWT – Blt. 2010 Jiangsu – Man-Burmeister & Wain – 7/7 stive/boccaporte) per circa USD 16.5 MLN a compratori al momento non noti. Con riferimento al segmento delle Ultramax, da segnalare la vendita della MV SPIRIT OF SEATREK (63,132 DWT – Blt. 2015 Yangzhou – Man-Burmeister & Wain – 5/5 stive/boccaporte – gru 4x36t) ad acquirenti americani per circa USD 21.3 MLN. e della MV ESSENCE OF SEATREK (63.500 DWT – Blt. 8/2015 Yangzhou Dayang SB, Cina) che sembrerebbe essere stata acquistata da un gruppo americano per circa USD 21.5 MLN. Infine acquirenti greci hanno comprato la MV CANARY K (58,223 DWT – Blt. 2012 Shin Kurushima – ManBurmeister & Wain – 5/5 stive/boccaporte – gru 4x30,5t) per circa USD 16.7 MLN. I valori del mercato della demolizione questa settimana non hanno subito significative variazioni mantenendosi piuttosto in linea con le precedenti. L’India si è affermata mercato di riferimento avendo pagato 420 USD/LDT per le Bulker e 440 USD/LTD per le Tanker, seguita dal Bangladesh che ha pagato 420 USD/LDT per le Bulker e 430 USD/LDT per le Tanker. Il Pakistan ha pagato 410 USD/LDT per le Bulker mentre la Turchia ha pagato 275 USD/LDT per le Bulker e 290 USD/LDT per le Tanker. ALTRE NOTIZIE Ha destato molte perplessità la proposta del Baltic Exchange di modificare, a partire dal gennaio 2018, il sistema corrente di ripartizione fissa delle medie timecharter nella formulazione del Baltic Dry Index (25% ciascuna per Capesize, Panamax, Supramax e Handysize) omettendo il settore delle Handysize (40% per le Capesize, 30% per le Panamax e 30% per le Supramax). Nella circolare del 21 novembre 2017, il Baltic sostiene che la ripartizione corrente non riflette più i modelli di traffico attuali, l’utilizzazione delle navi o la liquidità di mercato. Nel 1985, quando ebbe inizio la valutazione del BDI, le quote deadweight delle Capesize (oltre 120.000 dwt) e delle Handysize (10.000-39.999 dwt) nella flotta disponibile erano rispettivamente del 13% e del 43%, mentre ora le Capesize costituiscono il 38% e le Handysize il 12%. Tuttavia, la proposta del Baltic non è la soluzione del problema. La composizione della flotta si modifica nel tempo. Se il BDI deve essere un parametro di riferimento per il mercato dei carichi secchi, la ripartizione dovrebbe essere ricalcolata su una base progressiva che rifletta la composizione corrente ed effettiva della flotta. La proposta omissione del segmento delle Handysize sarebbe un ostacolo al raggiungimento di questo obiettivo per varie ragioni. Prima di tutto, il segmento delle Handysize trasporta una quota notevolmente maggiore dei carichi alla rinfusa di quanto non implichi 5
la quota deadweight della flotta sia per i viaggi con carico più brevi che per un rapporto medio più basso di viaggio in zavorra rispetto a nave carica. Secondo stime approssimative, il settore delle Handysize trasporta un volume di carico annuo di 8,5 volte la sua capacità deadweight in confronto a 6,2 volte per le Capesize. Inoltre, la proporzione dei fissati spot sul totale è certamente superiore a quella delle Capesize. La rimozione delle Handysize certamente non sarà rappresentativa del mercato poiché i noli di queste navi sono meno soggetti a volatilità rispetto a quelli delle navi più grandi. In conclusione, si evidenzierebbe un fondamentale conflitto di interessi nel metodo proposto per adattare il BDI agli interessi dei trader mantenendo la sua integrità come barometro dello stato complessivo del mercato dei carichi secchi. Il BDI può essere riformato incorporando i cambiamenti in atto nella capacità di carico di ciascun settore, senza ignorare una parte sostanziale di tale mercato. Un anno difficile sta per concludersi su note deludenti per gli armatori di petroliere poiché la tradizionale stagionalità nelle rate di nolo non è avvenuta. Questo è dovuto alla diminuzione dei volumi di carico e alla disponibilità degli armatori ad offrire le navi più vecchie a noli scontati nel mercato spot. I noli medi spot per le VLCC sono diminuiti del 25% dall’inizio di dicembre ed è la prima volta dal 2010 che i noli di dicembre sono stati inferiori a quelli di novembre, a sua volta un mese difficile poiché i produttori dell’Opec hanno ridotto ancora di più le loro quote produttive. La produzione Opec è scesa al livello più basso da maggio. Le petroliere sono state penalizzate per tutto l’anno dall’elevata offerta di navi e dai minori carichi per la riduzione di 1,7 milioni di barili al giorno della produzione Opec e non-Opec. Solitamente, gli armatori hanno potuto contare su dicembre come un mese di guadagni sostenuti. Nei precedenti sei anni, i profitti delle VLCC sono stati in media del 28% più alti in dicembre in confronto a novembre. Parte del cedimento del mercato è imputabile alle navi più vecchie che in dicembre sono sembrate prevalere, forse per l’uscita dallo stoccaggio. I ritardi dovuti al cattivo tempo non sembrano avere conseguenze sulle caricazioni . Le navi più vecchie devono accettare noli scontati per trovare impiego e quando questo accade la maggior parte delle altre navi deve adeguarsi. I carichi dal West Africa sono diminuiti nel mese a 26 in confronto a 34 in novembre. A questo si aggiunge il minor numero di carichi in uscita dal Medio Oriente stimati in dicembre in 129 contro 134 nel mese precedente. Le Ultramax sono le bulkcarrier maggiormente commissionate ai cantieri nel 2017. L’attività di nuova costruzione in questo segmento è quasi triplicata tra gennaio e novembre, in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Solo le Kamsarmax hanno avuto un andamento migliore. Praticamente tutti gli investimenti nelle nuove costruzioni hanno avuto come oggetto bulkcarrier 6
Ultramax o Kamsarmax negli ultimi tempi poiché offrono le migliori opportunità per il trading spot e i profitti. Mentre le navi aumentano di capacità, le Ultramax sono il passo successivo naturale per compagnie armatoriali come FrontMarine che hanno in precedenza gestito Supramax, la successiva categoria più piccola. Nessuno ordina Supramax ora, le Ultramax rappresentano un vantaggio rispetto alle Supramax per la loro maggiore capacità di carico oltre ad essere più efficienti come consumi di carburante in rapporto al carico trasportato. Da 150 a 170 Ultramax sono previste in consegna entro 2020, pari al 21-24% della flotta in attività, una percentuale più alta che in qualsiasi altra categoria di navi, eccetto le VLOC che sono al 45%. La corsa a far costruire Ultramax si riflette anche nei prezzi che per questa categoria di navi sono saliti più che in ogni altro settore di navi da carico secco, con un aumento del 13% da gennaio. A fine novembre, i prezzi erano saliti a circa 25 milioni di dollari, in confronto ad una media di 22,8 milioni di dollari nel 2016. Le importazioni di prodotti petroliferi raffinati da parte del West Africa rappresentano un importante elemento trainante per il mercato delle Product Tanker e a volte un significativo generatore di volatilità di nolo. L’aumento dei noli in marzo e aprile di quest’anno è dipeso principalmente da un aumento della domanda di importazione del West Africa e allo stesso modo il balzo a inizio dicembre è dovuto alla forte domanda di benzina della Nigeria in previsione delle festività natalizie. La domanda potrebbe ora rallentare dopo l’intensa attività di noleggio delle ultime settimane, ma potrebbe successivamente riemergere. Per il futuro, la domanda di prodotti raffinati del West Africa è destinata a segnare una continua crescita. La domanda di greggio dalla regione è in aumento mentre la capacità di raffinazione rimane indietro. La minaccia maggiore alla crescita delle importazioni di prodotti della regione è la raffineria da 650.000 barili al giorno di Dangote vicina a Lagos la cui costruzione è già iniziata ma la data di completamento prevista per il 2019 sembra per ora ottimistica, tuttavia l’impatto effettivo sul mercato delle cisterne potrebbe manifestarsi alcuni anni più tardi. Nel medio termine, gli armatori possono contare sul proseguimento della domanda da parte del West Africa, anche se ogni tanto l’andamento stagionale potrebbe dar luogo a volatilità dei noli. Nel lungo termine, l’espansione della capacità di raffinazione potrebbe mettere sotto pressione la domanda regionale di Product Tanker, ma per ora non è chiaro quando questa capacità entrerà in produzione. Dopo la decisione degli Stati Uniti di autorizzare le esportazioni di greggio di sua produzione, la domanda dell’Asia e dell’Europa ha reso questo traffico più importante per i mercati delle petroliere che non le esportazioni di prodotti petroliferi per effetto della maggiore durata dei viaggi. In ottobre, le esportazioni di greggio via mare hanno raggiunto 46 miliardi di tonnellate- 7
miglia in confronto a 43 miliardi di tonnellate-miglia per le esportazioni di prodotti petroliferi. Le distanze medie di navigazione per tonnellata di greggio esportata sono state più di due volte maggiori che per i prodotti petroliferi. L’aumento delle esportazioni di greggio americano nel 2017 ha beneficiato il mercato delle petroliere con un aumento del 115% della domanda in confronto allo scorso anno. Non solo i volumi sono più che raddoppiati, anche le distanze di navigazione stanno aumentando. Le esportazioni americane di greggio sono ora più importanti per i trasporti via mare che l’export di prodotti petroliferi americani, sostiene Peter Sand, analista capo del BIMCO. L’Asia e l’Europa sono gli importatori che hanno richiesto più greggio americano nel 2017 e in particolare all’Asia sono dovute le maggiori distanze viaggio. Nei primi 10 mesi dell’anno, le esportazioni americane di greggio via mare sono aumentate del 151% su base annua con un extra di 20 milioni di tonnellate pari a 7,5 carichi per VLCC esportati ogni mese in confronto al 2016. La distanza media per tonnellata esportata in ottobre è di 7.090 miglia nautiche, in confronto a 4.277 miglia nautiche nel 2016. I tre maggiori Paesi importatori di greggio americano via mare nel 2017 sono la Cina, il Canada e il Regno Unito, rispettivamente con il 25% il 15% e il 9% delle esportazioni totali. L’ascesa della Cina come maggiore importatore di greggio americano si contrappone alla caduta delle sue importazioni dal Medio Oriente negli ultimi tre anni. Nel 2015 la Cina copriva il 55% dell’export totale dal Medio Oriente, in confronto al 45% sino ad ottobre nel corrente anno. Il 97% di tutto il greggio americano è esportato dal Golfo americano e la distanza sino alla Cina è il doppio di quella dal Medio Oriente alla Cina e quindi il naviglio è impegnato per periodi più lunghi a beneficio della domanda di petroliere da greggio. Con l’approssimarsi della fine dell’anno, si sta evidenziando un’intensa attività da parte di armatori greci nell’assegnare ordinativi di petroliere VLCC. Enesel, ramo gestione con sede in Grecia del gruppo NS Lemos, ha esercitato l’opzione per una quarta VLCC presso i cantieri sudcoreani Hyundai che hanno ricevuto negli ultimi giorni una serie di ordinativi di VLCC. La nave si aggiunge alle tre VLCC che la compagnia ordinò in febbraio e maggio di quest’anno ed è prevista in consegna nel settembre 2019. Enesel ha anche accettato la gestione di una nuova petroliera Aframax per un altro armatore greco. La nuova costruzione da 113.284 dwt è prevista in consegna il prossimo anno dalla Hyundai Samho e sarebbe stata acquistata da Niovis Shipping. Un altro gruppo armatoriale ad esercitare un’opzione è il Gruppo Onassis che ha confermato una terza VLCC ancora alla Hyundai. Nel frattempo, un nuovo ordinativo di VLCC è stato firmato dalla Aeolos Management controllata da Embiricos. La nave è stata assegnata alla Daewoo per consegna nel 2020. Aeolos possiede sette VLCC, di cui alcune acquistate di seconda mano. Maran ha discusso recentemente se aggiungere una ulteriore VLCC alla sua serie presso Daewoo, ma alla fine ha 8
deciso di soprassedere, mentre la compagnia affiliata Maran Gas Maritime ha formalizzato un ordinativo per una metaniera e una prima FRSU. Si continuano a vedere molti ordinativi assegnati nel segmento delle petroliere e anche molte opzioni dichiarate, anche se i profitti non sono esattamente al massimo. Questo dipenderebbe dai prezzi attualmente quotati con gli acquirenti che cercano di finalizzare quanti più contratti favorevoli possibile, nella convinzione che questi prezzi potrebbero non essere disponibili in futuro. Gli ordinativi di petroliere sono previsti in consegna entro la fine del 2019 e inizio del 2020, un’epoca in cui il mercato dovrebbe presentare noli più favorevoli. Una ripresa delle demolizioni dipenderà principalmente dagli armatori di petroliere, poiché il recente recupero dei noli dei carichi secchi manterrà in servizio le vecchie navi ancora per qualche tempo. Dopo alcune settimane piuttosto attive, i prezzi offerti dalla demolizione si sono stabilizzati e poiché i noli delle petroliere continuano a non registrare lo slancio normalmente presente in questo periodo dell’anno, sarà interessante vedere se alcuni armatori decideranno di mettere in mercato le loro navi prima che diventino un anno più vecchie. Appare dalle ultime vendite che gli armatori potrebbero trarne beneficio poiché la domanda da parte dei cantieri di demolizione continua ad essere sostenuta. La svalutazione della rupia pachistana del 5% circa non dovrebbe avere conseguenze di rilievo ma, come è avvenuto in passato, alcuni demolitori cercheranno di trarne vantaggio e quindi i cantieri di Gadani saranno sotto osservazione. Tuttavia, le indicazioni sono per una persistente mancanza di naviglio ma i livelli dei prezzi dovrebbero mantenere l’attuale tendenza positiva. Nel frattempo, secondo gli acquirenti cash GMS, l’esuberanza pre-natalizia nei mercati del subcontinente indiano sta continuando, con la vendita di una particolare portacontainer Panamax che ha catturato l’attenzione del mercato, per il prezzo straordinario ottenuto. Solo la settimana scorsa, gli armatori greci Polembros hanno ottenuto livelli di prezzo prima impensabili per la vendita delle loro petroliere Aframax e Suezmax. Questa settimana i greci sono stati nuovamente sotto i riflettori, la Goldenport è riuscita ad ottenere un prezzo molto vicino a 475 dollari/tdl per la prima volta da inizio 2015 e prima del crollo che ha visto il mercato perdere quasi la metà del suo valore. Non sorprenderebbe vedere altre vendite a valore simile prima della fine dell’anno. Per ora le candidate alla demolizione rimangono limitate ed è più che altro questa carenza che permette al mercato di sostenere i prezzi molto fermi delle ultime settimane. Le esportazioni di greggio dall’ex Unione Sovietica sono uno dei principali traini della domanda di Aframax nel bacino atlantico. Il traffico regionale è stato ulteriormente favorito dal declino dei carichi di Aframax dai Caraibi e dal Mare del Nord. Aumenti importanti delle esportazioni dall’ex Unione Sovietica sono avvenuti nel 2015-2016 e i traffici hanno continuato ad aumentare quest’anno, 9
nonostante i tagli produttivi decisi dall’Opec, per effetto delle maggiori esportazioni dal terminal CPC nel Mar Nero che tra gennaio e ottobre sono state mediamente di 1,15 milioni di barili al giorno, 250.000 b/g in più rispetto allo scorso anno dopo l’entrata in produzione del giacimento Kashagan nel Mar Caspio. Aumenti si sono avuti anche nelle esportazioni russe dall’Artico che hanno più che compensato un modesto declino dei carichi dal Baltico. Il prossimo anno si dovrebbe avere un nuovo aumento di 120.000 b/g della produzione di Kashagan. Se la produzione e raffinazione russa manterranno il prossimo anno livelli simili a quelli del 2017, è probabile che le esportazioni da altre rotte possano diminuire. Un declino delle esportazioni di greggio russo dal Baltico e dal Mar Nero, potrebbe danneggiare le Aframax, già colpite dal rapido aumento dell’offerta di navi. Nel corrente anno 67 nuove unità sono arrivate in mercato nella classe LR2/Aframax e altre 75 sono previste in consegna nel 2018. Tenuto conto delle deboli prospettive della domanda e della rapida espansione della flotta, è improbabile per il settore vedere un notevole miglioramento dei noli a breve scadenza. Nel lungo termine, la continua crescita della domanda mondiale di greggio e la possibile revoca dei tagli produttivi aiuterà la domanda di navi. Sul fronte dell’offerta di navi, la normativa per il trattamento delle acque di zavorra e l’introduzione dal 2020 del limite allo zolfo nei carburanti, saranno di sostegno al settore con un aumento delle demolizioni e quindi un rallentamento della crescita della flotta. Le prospettive di una intensificazione delle demolizioni dopo il 2020/2025 sono particolarmente forti per il segmento delle Aframax con classe ghiacci dove il 60% della flotta ha 11-15 anni di vita. Queste navi sono più costose da gestire per il più alto consumo di bunker e quindi potrebbero essere radiate dal mercato prima del naturale ritiro dall’attività. Un primo carico dal progetto russo Yamal LNG è previsto arrivare alla fine del mese in Regno Unito. La metaniera Arc7 di nuova costruzione Christophe de Margerie è prevista arrivare al terminal di Isle of Grain intorno a Natale. La nave ha imbarcato un carico di gas naturale liquefatto per conto del ramo trading della compagnia malese Petronas. L’ondata di freddo e la chiusura per riparazioni dell’oleodotto Forties in Gran Bretagna hanno fatto aumentare la domanda di gas. Ma Yamal ha anche in progetto il trasbordo di carichi di gas naturale liquefatto trasportati dalla sua flotta di metaniere rompighiaccio ai terminal del Nord Europa come Montoir-de-Bretagne e Zeebrugge poiché le esportazioni sono in aumento. Dopo l’avvio di Yamal, la compagnia russa Novatek, principale azionista nel progetto, ha confermato che verranno esportati 16,5 milioni di tonnellate l’anno, 14 carichi nel periodo sino ad aprile e 75 nel 2018. Si prevede che il progetto raggiungerà la piena produzione nel 2019. Yamal Trade ha noleggiato 15 nuove costruzioni Arc7, per trasportare i suoi carichi verso est attraverso la Northern Sea Route durante la stagione navigabile. Una seconda 10
nave è già arrivata al terminal Yamal di Sabetta e una terza nave è prevista per il 20 dicembre. Quando il ghiaccio renderà impraticabile la NSR, la flotta Arc7 trasborderà i suoi carichi in Europa su una flotta di 11 metaniere convenzionali noleggiate da Yamal Trade. Novatek ha in progetto di espandere Yamal LNG e costruire un secondo impianto, Arctic LNG 2 nella vicina penisola di Gydan che potrebbe utilizzare un numero simile di metaniere. 11
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