FOCUS UE/EFTA MERCATO AUTOVETTURE AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA - GENNAIO/GIUGNO 2020 - ANFIA

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FOCUS UE/EFTA MERCATO AUTOVETTURE AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA - GENNAIO/GIUGNO 2020 - ANFIA
FOCUS UE/EFTA MERCATO
            AUTOVETTURE
  AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA
            GENNAIO/GIUGNO 2020

Rapporto trimestrale sull’andamento del mercato europeo
     delle autovetture ad alimentazione alternativa

                 AREA STUDI E STATISTICHE
FOCUS UE/EFTA MERCATO AUTOVETTURE AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA - GENNAIO/GIUGNO 2020 - ANFIA
Indice

3.      Il mercato europeo delle nuove autovetture in sintesi, Gennaio-Giugno 2020

4.      Trend del mercato autovetture: tutte le alimentazioni

6.               Tab.1.Paesi/Alimentazioni: volumi, variazioni % 1°S 2020/2019, quote alimentazione

7.               Tab.2.Paesi/Alimentazioni: Volumi e quote alimentazione sui mercati nazionali, 1°S 2020

13.     Covid-19 e industria automobilistica

16.     Trend del mercato autovetture ad alimentazione alternativa

20.              Major markets ad alimentazione alternativa

28.              Mercato auto elettriche (puro elettrico, ibride plug-in)

32.              Box: Rete infrastrutturale

33.              Mercato auto ibride (escluso ibride plug-in)

34.              Mercato auto a gas

35.     Mercati extra-UE di passenger vehicles ad alimentazione alternativa

37.     Infografica

Pubblicato il 9.10.2020
Area Studi e Statistiche, tel. 011 5546526
Marisa Saglietto, Responsabile, m.saglietto@anfia.it

ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica – è una delle maggiori associazioni di categoria aderenti a
CONFINDUSTRIA. Nata nel 1912, da oltre 100 anni ha l’obiettivo di rappresentare gli interessi delle Associate nei confronti
delle istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali e di provvedere allo studio e alla risoluzione delle
problematiche tecniche, economiche, fiscali, legislative, statistiche e di qualità del comparto automotive.
L’Associazione è strutturata in 3 Gruppi merceologici, ciascuno coordinato da un Presidente.
Componenti: comprende i produttori di parti e componenti di autoveicoli; Carrozzieri e Progettisti: comprende le aziende
operanti nel settore della progettazione, ingegnerizzazione, stile e design di autoveicoli e/o parti e componenti destinati al
settore autoveicolistico; Costruttori: comprende i produttori di autoveicoli in genere – inclusi camion, rimorchi, camper,
mezzi speciali e/o dedicati a specifici utilizzi - ovvero allestimenti ed attrezzature specifiche montati su autoveicoli.
La filiera produttiva automotive in Italia
5.529 imprese
274.000 addetti (diretti e indiretti), più del 7% degli occupati del settore manifatturiero italiano
105,9 miliardi di Euro di fatturato, pari all’11% del fatturato della manifattura in Italia e al 6,2% del PIL italiano
76,3 miliardi di Euro di prelievo fiscale sulla motorizzazione
FOCUS UE/EFTA MERCATO AUTOVETTURE AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA - GENNAIO/GIUGNO 2020 - ANFIA
Sintesi del mercato europeo delle autovetture per tipo di motorizzazione.
Gennaio/Giugno 2020
L’indagine ACEA sul mercato delle autovetture per tipo di motorizzazione riguarda l’area UE a 24 Paesi (sono
esclusi Bulgaria, Croazia, Malta) allargata all’EFTA e al Regno Unito. L’area indagata conta, per il 1° semestre
2020, oltre 5,08 milioni di nuove immatricolazioni, -39% sul 1° semestre 2019, risultato delle seguenti flessioni
trimestrali tendenziali: -26% a gennaio-marzo e -52% a aprile-giugno.
Da inizio anno si tratta di una perdita in volumi pari a 3,26 milioni di autovetture, di cui 1,2 milioni di auto diesel,
2,23 milioni di auto a benzina e un aumento dei volumi di auto ad alimentazione alternativa per 169mila unità.
Nel 2° trimestre 2020, le immatricolazioni registrano un calo del 56,7% per le auto diesel (-46% a gennaio-giugno),
un calo del 57,5% per le auto a benzina (-45% nel cumulato da inizio anno) e una leggera flessione del 4,3% per le
auto ad alimentazione alternativa dopo l’aumento del 48% nel 1° trimestre (+20,6% a gennaio-giugno).
Il mercato auto con alimentazione alternativa totalizza 988.550 nuove immatricolazioni e una quota del 19,5% sul
totale mercato (era del 9,8% a gennaio-giugno 2019).
Il mercato delle auto ad alimentazione alternativa cresce sia in volumi, a fronte di un mercato complessivo in
forte calo, sia in peso percentuale.
Le vendite di auto ricaricabili (ECV) realizzano ottimi risultati in tutti i mercati (con le sole eccezioni di Cipro e
Norvegia), grazie ad un arretrato di ordini, nuovi modelli e politiche di supporto.
Nel 1° semestre il mercato delle auto ricaricabili aumenta del 61,5% e quello delle auto ibride mild-full del 15,7%,
mentre le vendite di auto a gas calano del 41% rispetto a gennaio-giugno 2019.
Da gennaio a giugno 2020, quasi 1 consumatore su 5 ha optato per l’acquisto di modelli a trazione alternativa
(19,5% di quota), con una scelta preponderante per i modelli elettrificati (40,4% ricaricabili, 52% ibride
tradizionali, 7,5% gas).
In termini di volumi, la Germania è leader del mercato auto “green” europeo, con 208.110 nuove immatricolazioni
di auto (+46%) e una quota del 21,1%; seguono ai primi posti Regno Unito (141.937 unità), Francia (129.851) e Italia
(128.818).

Figura 1. UE/EFTA/UK – IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE NUOVE PER ALIMENTAZIONE, 1°S 2019/1°S 2020
Quote per tipo di alimentazione, differenze tendenziali in volumi e in percentuale

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Trend del mercato autovetture: tutte le alimentazioni

Nel 1° semestre 2020 il mercato UE/EFTA/UK delle autovetture nuove risulta in calo del 39% rispetto all’analogo
periodo del 2019, con 5,08 milioni di unità.
Il mercato delle auto diesel si ridimensiona del 46%, pari ad una perdita di 1,2 milioni di unità e una quota di
mercato del 27,9% (era del 31,4% a gennaio-giugno 2019).
Il mercato diesel conta a fine giugno 1.415.437 autovetture nuove immatricolate.
La riduzione trimestrale del mercato di auto diesel vale un delta negativo di 463mila unità nel 1° trimestre e di
743mila nel secondo. Da inizio anno i cali tendenziali maggiori si registrano in Italia (-258mila), Germania
(-225mila), Regno Unito (-220mila) e Francia (-177mila). Nei cinque major markets è stato venduto il 72% delle
auto diesel nuove immatricolate in UE/EFTA/UK.
Solo in Irlanda le vendite di auto diesel hanno una quota superiore al 40% sul totale mercato. In Italia le auto diesel
valgono il 34,7% del mercato, una quota superiore agli altri major markets che si fermano in Germania al 32%,
Francia al 31%, Spagna al 28% e Regno Unito al 18%. Le quote più basse si registrano in Norvegia (11,3%) e Paesi
Bassi (5,1%).
Nel 1° semestre 2020 le vendite di auto a benzina sono 2,68 milioni, -45% su base annua, il 53% delle vendite
complessive (6,1 punti in meno della quota di 58,8% di gennaio-giugno 2019). Lituania e Paesi Bassi hanno le quote
di auto a benzina più alte tra i Paesi europei, oltre il 70% del proprio mercato, mentre Islanda (23,5%) e Norvegia
(10,4%) le più basse.
Nel 1° semestre 2020, con un aumento del 20,6%, sono state immatricolate 988mila auto ad alimentazione
alternativa, il 19,5% delle vendite complessive. Al buon andamento del mercato nel 1° trimestre del 2020 (+48% e
19% di quota) segue una flessione del 4,3% nel 2° trimestre, con una quota che sale al 20,1% del mercato (era il
10,1% ad aprile-giugno 2019).
La crescita del mercato “green” è determinata dalla vendita di auto elettrificate (ECV+HEV).
Si evidenzia proprio a partire dall’ultimo trimestre del 2019 “uno scatto” in avanti delle vendite di modelli
ricaricabili (Figura 5 nella pagina successiva).

Figura 2. UE/EFTA/UK – IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE NUOVE PER ALIMENTAZIONE, 1°S 2020/1°S 2019
in % sul totale mercato

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Figura 3. UE/EFTA/UK – QUOTA IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE DIESEL PER PAESE, 1° S 2020

Figura 4. UE/EFTA/UK – QUOTA IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE A BENZINA PER PAESE, 1°S 2020

Figura 5. UE/EFTA/UK – IMMATRICOLAZIONI TRIMESTRALI DI AUTO ECV (BEV+PHEV) DAL 2014 AL 2020

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DIESEL                                       BENZINA                             ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA                                    TOTALE
                                                  1S2020      %        1S2019      %      Var. % 1S2020       %        1S2019     %         Var. % 1S2020       %      1S2019       %      Var. % 1S2020       %      1S2019     %      Var. %
                           AUSTRIA                   42.891    3,0       67.719     2,6     -36,7    52.761    2,0       96.137       2,0     -45,1    17.135    1,7     12.053      1,5     42,2    112.787    2,2    175.909    1,8     -35,9
                           BELGIUM                   69.500    4,9       95.789     3,7     -27,4   122.465    4,6      194.568       4,0     -37,1    24.640    2,5     20.130      2,5     22,4    216.605    4,3    310.487    4,2     -30,2
                           CYPRUS                     1.511    0,1        2.246     0,1     -32,7     2.656    0,1        3.761       0,1     -29,4      235     0,0       534       0,1     -56,0     4.402    0,1      6.541    0,1     -32,7
                           CZECH REPUBLIC            26.787    1,9       34.867     1,3     -23,2    63.601    2,4       90.398       1,8     -29,6     7.040    0,7      5.162      0,6     36,4     97.428    1,9    130.427    1,7     -25,3
                           DENMARK                   22.167    1,6       32.026     1,2     -30,8    54.364    2,0       80.583       1,6     -32,5    12.283    1,2      9.619      1,2     27,7     88.814    1,7    122.228    1,6     -27,3
                           ESTONIA                    4.055    0,3        6.459     0,2     -37,2     5.570    0,2        9.971       0,2     -44,1     1.843    0,2      1.586      0,2     16,2     11.468    0,2     18.016    0,2     -36,3
                           FINLAND                    6.895    0,5       12.302     0,5     -44,0    23.789    0,9       35.914       0,7     -33,8    16.640    1,7     12.064      1,5     37,9     47.324    0,9     60.280    0,9     -21,5

AREA STUDI E STATISTICHE
                           FRANCE                   222.976   15,8      399.639    15,2     -44,2   362.971   13,6      686.095    14,0       -47,1   129.851   13,1     80.708      9,8     60,9    715.798   14,1 1.166.442    12,0     -38,6
                           GERMANY                  383.400   27,1      608.753    23,2     -37,0   619.108   23,1 1.098.029       22,4       -43,6   208.110   21,1    142.210     17,4     46,3 1.210.618    23,8 1.848.992    23,1     -34,5
                           GREECE                    10.098    0,7       16.498     0,6     -38,8    20.743    0,8       45.048       0,9     -54,0     5.729    0,6      4.011      0,5     42,8     36.570    0,7     65.557    0,7     -44,2
                           HUNGARY                   11.781    0,8       15.897     0,6     -25,9    31.113    1,2       53.546       1,1     -41,9    12.774    1,3      5.077      0,6    151,6     55.668    1,1     74.520    1,1     -25,3
                           IRELAND                   23.314    1,6       38.345     1,5     -39,2    19.863    0,7       32.831       0,7     -39,5     9.668    1,0      9.582      1,2      0,9     52.845    1,0     80.758    1,6     -34,6
                                                                                                                                                                                                                                                  Volumi, quote e variazioni percentuali tendenziali

                           ITALY                    202.908   14,3      461.242    17,6     -56,0   252.326    9,4      470.290       9,6     -46,3   128.818   13,0    151.729     18,5     -15,1   584.052   11,5 1.083.261    11,4     -46,1
                           LATVIA                     2.374    0,2        3.582     0,1     -33,7     4.002    0,1        5.650       0,1     -29,2      819     0,1       888       0,1      -7,8     7.195    0,1     10.120    0,1     -28,9
                           LITHUANIA                  2.432    0,2        4.200     0,2     -42,1    12.316    0,5       17.807       0,4     -30,8     2.069    0,2      1.484      0,2     39,4     16.817    0,3     23.491    0,4     -28,4
                           LUXEMBOURG                 7.939    0,6 -              #### ######         9.798    0,4 -                                    3.056    0,3            0    0,0 #DIV/0!      20.793    0,4               0,4
                           NETHERLANDS                8.110    0,6       19.201     0,7     -57,8   111.073    4,1      171.629       3,5     -35,3    38.972    3,9     34.949      4,3     11,5    158.155    3,1    225.779    3,4     -30,0
                           POLAND                    32.978    2,3       56.716     2,2     -41,9   119.864    4,5      197.605       4,0     -39,3    26.863    2,7     23.832      2,9     12,7    179.705    3,5    278.153    3,5     -35,4
                           PORTUGAL                  21.980    1,6       50.847     1,9     -56,8    30.671    1,1       65.797       1,3     -53,4    12.197    1,2     11.951      1,5       2,1    64.848    1,3    128.595    1,5     -49,6
                           ROMANIA                   14.486    1,0       20.726     0,8     -30,1    28.850    1,1       46.929       1,0     -38,5     6.270    0,6      3.965      0,5     58,1     49.606    1,0     71.620    0,9     -30,7
                           SLOVAKIA                   8.537    0,6       13.169     0,5     -35,2    21.921    0,8       36.846       0,8     -40,5     3.557    0,4      2.060      0,3     72,7     34.015    0,7     52.075    0,6     -34,7
                           SLOVENIA                   9.987    0,7       12.838     0,5     -22,2    18.184    0,7       26.818       0,5     -32,2     1.680    0,2      1.778      0,2      -5,5    29.851    0,6     41.434    0,5     -28,0
                           SPAIN                     95.880    6,8      192.079     7,3     -50,1   183.188    6,8      427.346       8,7     -57,1    60.786    6,1     73.018      8,9     -16,8   339.854    6,7    692.443    7,2     -50,9
                           SWEDEN                    32.040    2,3       60.358     2,3     -46,9    49.116    1,8       75.453       1,5     -34,9    44.529    4,5     32.071      3,9     38,8    125.685    2,5    167.882    2,2     -25,1
                           EUROPEAN UNION         1.265.026   89,4 2.225.498       84,9     -43,2 2.220.313   82,9 3.969.051       80,9       -44,1   775.564   78,5    640.461     78,2     21,1 4.260.903    83,9 6.835.010    81,1     -37,7
                           EU14                   1.150.098   81,3 2.054.798       78,4     -44,0 1.912.236   71,4 3.479.720       70,9       -45,0   712.414   72,1    594.095     72,5     19,9 3.774.748    74,3 6.128.613    10,0     -38,4
                           EU (New Members)         114.928    8,1      170.700     6,5     -32,7   308.077   11,5      489.331    10,0       -37,0    63.150    6,4     46.366      5,7     36,2    486.155    9,6    706.397    9,2     -31,2
                           ICELAND                     816     0,1        2.335     0,1     -65,1      985     0,0        3.302       0,1     -70,2     2.391    0,2      1.657      0,2     44,3      4.192    0,1      7.294    0,1     -42,5
                           NORWAY                     6.698    0,5       11.737     0,4     -42,9     6.162    0,2       13.228       0,3     -53,4    46.364    4,7     53.244      6,5     -12,9    59.224    1,2     78.209    1,1     -24,3
                           SWITZERLAND               23.940    1,7       42.811     1,6     -44,1    56.967    2,1       97.625       2,0     -41,6    22.294    2,3     16.700      2,0     33,5    103.201    2,0    157.136   10,3     -34,3
                           EFTA                      31.454    2,2       56.883     2,2     -44,7    64.114    2,4      114.155       2,3     -43,8    71.049    7,2     71.601      8,7      -0,8   166.617    3,3    242.639    3,0     -31,3
                           UNITED KINGDOM           118.957    8,4      339.330    12,9     -64,9   392.608   14,7      822.521    16,8       -52,3   141.937   14,4    107.394     13,1     32,2    653.502   12,9 1.269.245    15,9     -48,5
                           EU + EFTA + UK         1.415.437 100,0 2.621.711 100,0           -46,0 2.677.035 100,0 4.905.727       100,0       -45,4   988.550 100,0     819.456 100,0        20,6 5.081.022 100,0 8.346.894 100,0         -39,1
                           EU14 + EFTA + UK       1.300.509   91,9 2.451.011       93,5     -46,9 2.368.958   88,5 4.416.396       90,0       -46,4   925.400   93,6    773.090     94,3     19,7 4.594.867    90,4 7.640.497    28,9     -39,9
                           Area Studi e Statistiche ANFIA su dti ACEA

6
                                                                                                                                                                                                                                                                                                       TABELLA 1. UE/EFTA/UK – IMMATRICOLAZIONI di AUTO NUOVE PER PAESE E ALIMENTAZIONE, 1°S 2020/1°S 2019
Volumi                                                                                                 Quota sul totale Paese
                                               BEV       PHEV       HEV      GAS       AFV      DIESEL    BENZINA     TOTALE                         BEV   PHEV     HEV     GAS     AFV DIESEL BENZINA TOTALE
                           AUSTRIA              4.812      2.575     9.524     224     17.135      42.891    52.761     112.787   AUSTRIA              4,3    2,3     8,4     0,2    15,2  38,0    46,8  100,0
                           BELGIUM              4.927      9.119     8.921   1.673     24.640      69.500   122.465     216.605   BELGIUM              2,3    4,2     4,1     0,8    11,4  32,1    56,5  100,0
                           CYPRUS                  11                  224                235       1.511     2.656       4.402   CYPRUS               0,2    0,0     5,1     0,0     5,3  34,3    60,3  100,0
                           CZECH REPUBLIC       1.254        747     4.117     922      7.040      26.787    63.601      97.428   CZECH REPUBLIC       1,3    0,8     4,2     0,9     7,2  27,5    65,3  100,0
                           DENMARK              3.718      4.552     4.013       0     12.283      22.167    54.364      88.814   DENMARK              4,2    5,1     4,5     0,0    13,8  25,0    61,2  100,0

AREA STUDI E STATISTICHE
                           ESTONIA                109         26     1.283     425      1.843       4.055     5.570      11.468   ESTONIA              1,0    0,2    11,2     3,7    16,1  35,4    48,6  100,0
                           FINLAND              1.436      5.850     8.219   1.135     16.640       6.895    23.789      47.324   FINLAND              3,0   12,4    17,4     2,4    35,2  14,6    50,3  100,0
                           FRANCE              45.018     20.197    60.509   4.127    129.851    222.976    362.971     715.798   FRANCE               6,3    2,8     8,5     0,6    18,1  31,2    50,7  100,0
                           GERMANY             44.440     49.541   109.670   4.459    208.110    383.400    619.108   1.210.618   GERMANY              3,7    4,1     9,1     0,4    17,2  31,7    51,1  100,0
                           GREECE                  135       232     4.714    648       5.729     10.098     20.743      36.570   GREECE               0,4    0,6    12,9     1,8   15,7   27,6    56,7    100,0
                                                                                                                                                                                                                    Volumi e quote alimentazioni sul mercato Paese

                           HUNGARY               1.002       905    10.852     15      12.774     11.781     31.113      55.668   HUNGARY              1,8    1,6    19,5     0,0   22,9   21,2    55,9    100,0
                           IRELAND               1.889     1.166     6.613              9.668     23.314     19.863      52.845   IRELAND              3,6    2,2    12,5     0,0   18,3   44,1    37,6    100,0
                           ITALY                 9.940     5.800    62.319 50.759     128.818    202.908    252.326     584.052   ITALY                1,7    1,0    10,7     8,7   22,1   34,7    43,2    100,0
                           LATVIA                 100        40        639      40        819      2.374      4.002       7.195   LATVIA               1,4    0,6     8,9     0,6   11,4   33,0    55,6    100,0
                           LITHUANIA              161                1.908              2.069      2.432     12.316      16.817   LITHUANIA            1,0    0,0    11,3     0,0   12,3   14,5    73,2    100,0
                           LUXEMBOURG             701       801      1.551       3      3.056      7.939      9.798      20.793   LUXEMBOURG           3,4    3,9     7,5     0,0   14,7   38,2    47,1    100,0
                           NETHERLANDS          14.498     5.610    18.400     464     38.972      8.110    111.073     158.155   NETHERLANDS          9,2    3,5    11,6     0,3   24,6    5,1    70,2    100,0
                           POLAND                1.130     1.371    22.583   1.779     26.863     32.978    119.864     179.705   POLAND               0,6    0,8    12,6     1,0   14,9   18,4    66,7    100,0
                           PORTUGAL              3.660     3.756     4.326     455     12.197     21.980     30.671      64.848   PORTUGAL             5,6    5,8     6,7     0,7   18,8   33,9    47,3    100,0
                           ROMANIA                591                4.513   1.166      6.270     14.486     28.850      49.606   ROMANIA              1,2    0,0     9,1     2,4   12,6   29,2    58,2    100,0
                           SLOVAKIA               328       306      2.593     330      3.557      8.537     21.921      34.015   SLOVAKIA             1,0    0,9     7,6     1,0   10,5   25,1    64,4    100,0
                           SLOVENIA               689                  940      51      1.680      9.987     18.184      29.851   SLOVENIA             2,3    0,0     3,1     0,2    5,6   33,5    60,9    100,0
                           SPAIN                 5.177     5.566    46.145   3.898     60.786     95.880    183.188     339.854   SPAIN                1,5    1,6    13,6     1,1   17,9   28,2    53,9    100,0
                           SWEDEN                9.209  23.349  10.331 1.640   44.529    32.040    49.116   125.685               SWEDEN               7,3   18,6     8,2    1,3    35,4    25,5    39,1    100,0
                           EUROPEAN UNION     154.935 141.509 404.907 74.213 775.564 1.265.026 2.220.313 4.260.903                EUROPEAN UNION       3,6    3,3     9,5    1,7    18,2   29,7    52,1    100,0
                           EU14                149.560 138.114 355.255 69.485 712.414 1.150.098 1.912.236 3.774.748               EU14                 4,0    3,7     9,4    1,8    18,9    30,5    50,7    100,0
                           EU (New Members)      5.375     3.395    49.652   4.728     63.150    114.928    308.077     486.155   EU (New Members)     1,1    0,7    10,2    1,0    13,0    23,6    63,4    100,0
                           ICELAND               1.069       754       547      21      2.391        816        985       4.192   ICELAND             25,5   18,0    13,0    0,5    57,0    19,5    23,5    100,0
                           NORWAY               28.503    12.069     5.790       2     46.364      6.698      6.162      59.224   NORWAY              48,1   20,4     9,8     0,0   78,3   11,3    10,4    100,0
                           SWITZERLAND           5.707     4.410    11.803     374     22.294     23.940     56.967     103.201   SWITZERLAND          5,5    4,3    11,4     0,4   21,6   23,2    55,2    100,0
                           EFTA                 35.279    17.233    18.140     397     71.049     31.454     64.114    166.617    EFTA                21,2   10,3    10,9    0,2    42,6    18,9    38,5    100,0
                           UNITED KINGDOM       30.957    19.508    91.472           141.937    118.957    392.608    653.502     UNITED KINGDOM       4,7    3,0    14,0    0,0    21,7   18,2    60,1    100,0
                           EU + EFTA + UK     221.171 178.250 514.519 74.610 988.550 1.415.437 2.677.035 5.081.022                EU + EFTA + UK      4,4     3,5   10,1     1,5    19,5   27,9    52,7    100,0
                           EU14 + EFTA + UK    215.796   174.855   464.867 69.882 925.400 1.300.509 2.368.958 4.594.867           EU14 + EFTA + UK     4,7    3,8    10,1    1,5    20,1   28,3    51,6    100,0
                           Fonte: ACEA
                                                                                                                                                                                                                                                                     Tabella 2. UE/EFTA/UK – IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE PER PAESE E ALIMENTAZIONE, 1°S 2020

7
Sul fronte ambientale, le politiche anti-diesel hanno rallentato i progressi sui cambiamenti climatici negli anni
2017-2019. Secondo il monitoraggio dell’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA), dopo un calo costante dal 2010 al
2016, di quasi 22 grammi di CO2 per chilometro (gCO2/km), le emissioni medie delle nuove autovetture sono
aumentate nel 2017 e nel 2018 di 2,7 gCO2/km in totale. Secondo i dati provvisori, la tendenza al rialzo è
proseguita con un ulteriore aumento di 1,6 gCO2/km nel 2019, raggiungendo i 122,4 grammi di CO2 per chilometro.
Questo risultato rimane al di sotto dell'obiettivo di 130 gCO2/km applicato fino al 2019, ma ben al di sopra
dell'obiettivo dell'UE di 95 gCO2/km che si applica quest'anno. La penetrazione nel mercato delle auto elettriche
non è stata sufficiente a compensare l’aumento di CO2 nel 2019.
In media, le emissioni di CO2 delle auto diesel (127,0 gCO2/km) sono ormai molto vicine a quelle delle auto a
benzina (127,6 gCO2/km). La differenza di 0,6 g CO2/km è stata la più bassa osservata dall'inizio del monitoraggio.
Circa il 38% delle nuove immatricolazioni di auto ha riguardato i SUV. Rispetto ad altre auto dello stesso segmento,
i SUV sono in genere più pesanti e hanno motori più potenti e aree frontali più ampie, tutte caratteristiche che
aumentano il consumo di carburante. La maggior parte dei nuovi SUV immatricolati risulta alimentata a benzina,
con emissioni medie di 134 gCO2/km, circa 13 g CO2/km in più rispetto alle emissioni medie delle altre auto nuove
a benzina.
La massa media delle auto nuove è aumentata di 30 kg dal 2018 al 2019. L'aumento di massa è stato osservato per
tutti i segmenti di veicoli (auto regolari piccole, medie, grandi e SUV) e per le auto a benzina e diesel.
Le vendite di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) e veicoli elettrici a batteria (BEV) hanno continuato ad
aumentare fino a raggiungere il 3,6% di quota nel 2019 rispetto al 2,5% nel 2018 1. Nel 2019 il 52% delle auto BEV
del mercato europeo è stata registrata in Paesi Bassi, Germania e Norvegia. Le quote combinate di registrazioni
PHEV e BEV erano più alte in Norvegia (56% del mercato auto), Islanda (18%), Paesi Bassi (16%) e Svezia (11%).
Questi sono stati anche alcuni dei pochi paesi in cui le emissioni medie delle auto nuove sono diminuite dal 2018
al 2019.
I veicoli ibridi elettrici (HEV) (non plug-in) hanno rappresentato circa il 6% delle nuove immatricolazioni.

Figura 6. UE, EMISSIONI MEDIE DI CO2 DELLE NUOVE AUTO IMMATRICOLATE, g/km

1
   Elaborazioni ANFIA su dati ACEA pubblicate sull’annuario statistico Automobile in cifre https://www.anfia.it/it/automobile-in-
cifre/statistiche-internazionali/immatricolazioni

       AREA STUDI E STATISTICHE                                                                                         8
Secondo AEA, i paesi europei che hanno promosso attivamente i veicoli elettrici hanno ridotto significativamente
le emissioni medie di CO2 delle nuove auto. Ciò ha comportato anche altri vantaggi evidenti, come la riduzione
delle emissioni di inquinanti atmosferici, inclusi gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato.
Verifica delle emissioni dei veicoli
Le emissioni dei nuovi veicoli vengono sistematicamente testate utilizzando procedure di "omologazione". Dal 2017
è stata introdotta la nuova procedura WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicle Test Procedure), con l'obiettivo
di sostituire gradualmente l'obsoleto New European Driving Cycle (NEDC). Il WLTP consente di ottenere
informazioni più realistiche sulle emissioni dei veicoli nelle prove di omologazione. Ai fini della conformità delle
rilevazioni, nel 2019 vengono utilizzati i valori delle emissioni NEDC.
Nel 2018, gli Stati membri hanno comunicato fattori di emissione sia NEDC che WLTP per circa 4,4 milioni di
automobili (circa il 30% delle nuove immatricolazioni). Per quei veicoli, il fattore di emissione WLTP era in media
del 20% superiore al fattore di emissione NEDC.
Rispetto degli obiettivi
La Commissione europea confermerà se i singoli produttori o pool hanno raggiunto i propri obiettivi annuali
specifici, che si basano sulla massa media delle auto immatricolate, quando l'AEA pubblicherà i dati finali alla fine
del 2020 o all'inizio del 2021.
Obiettivo 2021
Per raggiungere il target dell’UE di 95 gCO2/km al 2021, occorre che la media delle emissioni si riduca ancora di
27,4 g/km rispetto al valore provvisorio del 2019 (procedura NEDC).
I Governi di tutta l'UE devono intensificare gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica e attuare significativi
incentivi all'acquisto per i consumatori (come pagamenti di bonus e premi) per stimolare le vendite di auto a
propulsione alternativa.
Il target emissivo previsto corrisponde a un consumo di carburante di circa 4,1 l/100 km di benzina o 3,6 l/100 km
di gasolio.
Gli obiettivi di emissione vincolanti per i produttori sono fissati in base alla massa media dei loro veicoli,
utilizzando una curva del valore limite. Ciò significa che ai produttori di auto più pesanti sono consentite emissioni
più elevate rispetto ai produttori di auto più leggere. La curva è impostata in modo tale da raggiungere gli obiettivi
per le emissioni medie in tutta la flotta dell'UE.
Dal 2021 i costruttori che vendono le loro auto sul mercato europeo potrebbero trovarsi a pagare multe molto
salate. A partire da quella data infatti la media complessiva delle emissioni di CO2 prodotte dalla gamma di ciascun
produttore di auto in UE dovrà essere minore o uguale a 95 grammi per chilometro. Nel 2020 la media totale delle
Case varrà per il 95% della gamma. Ciascun produttore potrà infatti scegliere il 5% dei modelli in vendita che non
verranno conteggiati. Dal 2021 invece il calcolo sarà fatto su tutti i prodotti.
La Commissione europea ha introdotto anche dei sistemi chiamati "Supercrediti" e "Ecoinnovazioni".
I costruttori saranno incentivati ad immettere sul mercato automobili a emissioni zero o che emettono meno di 50
g/km attraverso un sistema di "supercrediti". Ai fini del calcolo delle emissioni specifiche medie di un costruttore,
tali auto saranno quindi conteggiate come:
2 veicoli nel 2020; 1,67 veicoli nel 2021; 1,33 veicoli nel 2022.
I costruttori, nell’arco di questi tre anni, potranno beneficiare dei supercrediti fino ad un limite di 7,5 g/km di
riduzione totale delle emissioni di CO2.

      AREA STUDI E STATISTICHE                                                                               9
Per incoraggiare l'ecoinnovazione, i produttori potranno ottenere crediti di emissione per veicoli dotati di
tecnologie innovative per le quali non è possibile dimostrare gli effetti di riduzione della CO2 durante la procedura
di prova utilizzata per l'omologazione del tipo di veicolo. Tali risparmi sulle emissioni dovranno essere dimostrati
sulla base di dati verificati in modo indipendente. I crediti di emissione massimi per queste ecoinnovazioni per
produttore sono di 7 g/km all'anno.
I produttori possono raggrupparsi e agire insieme per raggiungere il loro obiettivo di emissioni.
Nel costituire un tale pool, i produttori devono rispettare le norme del diritto alla concorrenza.
L’acquisto di bonus da altri costruttori per compensare le proprie emissioni è una procedura lecita e consentita
dall’Unione Europea: l’obiettivo è consentire a chi è in ritardo di adeguarsi al processo di elettrificazione della
gamma senza subire pesanti sanzioni.
Le emissioni di CO2 delle auto nuove dovranno ridursi ancora del 37,5% dal 2020 al 2030, con un obiettivo
intermedio del 15% al 2025. Della stessa proporzione il taglio richiesto al 2025 per le flotte di furgoni e pulmini,
per i quali il target di riduzione al 2030 è fissato al 31%. Per i camion la riduzione di CO2 è del 15% al 2025 e del
30% al 2030.
Nel corso del 2020, visto il crollo già accusato nei primi mesi dell’anno (-7,3% a gennaio-febbraio 2020), tutto il
settore subirà un forte impatto a causa di un mercato europeo fortemente contratto e caratterizzato da una
distribuzione delle differenti alimentazioni molto singolare rispetto all’andamento tendenziale degli ultimi anni.
Poiché la normativa applicabile alle autovetture e ai veicoli commerciali leggeri prevede che il calcolo dei
target di riduzione al 2025 e al 2030 applicabili ad ogni singolo costruttore sia basato sui dati di mercato nel
periodo di riferimento che va dal 01/07/2019 al 30/06/2020, è evidente che l’attuale crisi sanitaria mondiale
potrebbe avere effetti sull’industria automotive che, se non mitigati da opportuni interventi correttivi a
Bruxelles, si propagheranno per tutto il prossimo decennio.

Figura 7. UE, LA REGOLAMENTAZIONE EUROPEA DI RIDUZIONE DELLA CO2 POST 2020

Grafico Area Studi e Statistiche ANFIA

        AREA STUDI E STATISTICHE                                                                           10
Inventario delle emissioni di gas serra in UE
L'Unione Europea (UE) ha ridotto le sue emissioni di gas serra del 23,2% dal 1990 al 2018, secondo gli ultimi dati
ufficiali pubblicati recentemente dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA). Nel periodo si stima che il contributo
dell'UE alle emissioni globali sia diminuito dal 15% all'8%. Nel 2018, le emissioni dell'UE sono diminuite del 2,1%
rispetto all’anno precedente, confermando le stime preliminari di AEA pubblicate nell'ottobre 2019. Le emissioni
totali di gas a effetto serra nell'UE erano pari a 4.392 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente
(CO2eq) nel 2018 (-23,2% rispetto al 1990). Nello stesso periodo, le emissioni medie per cittadino dell'UE sono
diminuite da 12,2 tonnellate di CO2eq. fino a 8,9 tonnellate di CO2eq. La riduzione dell'UE senza il Regno Unito
è stata del 20,7%.

Figura 8. UE/UK, EMISSIONI DI GAS SERRA DEI PRINCIPALI SETTORI

Due terzi della riduzione delle emissioni del 2018 sono avvenuti nel settore del calore e dell'energia, dove le
emissioni derivanti dalla combustione del carbone sono diminuite di quasi 50 milioni di tonnellate e l'uso di energie
rinnovabili nella produzione di elettricità ha continuato a crescere. Dopo quattro anni consecutivi di aumenti, le
emissioni del trasporto stradale sono rimaste stabili nel 2018, rispetto al 2017.

      AREA STUDI E STATISTICHE                                                                             11
L'analisi di AEA mostra che l'intensità di carbonio dell'economia dell'UE si è più che dimezzata negli ultimi tre
decenni. Per ogni euro generato nell'economia, l'UE ha emesso 277 grammi di CO2 nel 2018, rispetto ai 582 g di
CO2 per euro nel 1990. Le emissioni sono diminuite in quasi tutti i settori economici, in particolare
nell'approvvigionamento energetico, nell'industria e nel settore residenziale. Nel settore dei trasporti, le emissioni
sono aumentate a causa della maggiore domanda e nonostante le politiche climatiche e gli sforzi per migliorare
l'efficienza dei veicoli.
Solo nell’ultimo decennio la flotta di autovetture in UE è passata da 238,7 milioni a 271,5, con un incremento di
32,8 milioni di unità, mentre l’età media della flotta è passata da 8,3 anni del 2010 a 10,8 anni del 2018.

Figura 9. UE, STOCK REGISTRAZIONI AUTOVEICOLI

Qualità dell’aria e Covid19
I dati dei paesi membri di AEA mostrano come le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) - un inquinante emesso
principalmente dal trasporto stradale - siano diminuite in molte città europee dove sono state attuate misure di
blocco.
Sebbene sia prevedibile anche una diminuzione delle concentrazioni di particolato fine (PM2.5), non è ancora
possibile vedere una riduzione consistente nelle città europee. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che le
principali fonti di questo inquinante sono più varie, tra cui a livello europeo la combustione di combustibili per il
riscaldamento di edifici residenziali, commerciali e istituzionali, attività industriali e traffico stradale.

      AREA STUDI E STATISTICHE                                                                              12
Una frazione significativa di particolato si forma anche nell'atmosfera dalle reazioni di altri inquinanti atmosferici,
compresa l'ammoniaca, un inquinante tipicamente emesso dall'applicazione di fertilizzanti agricoli.
Anche altri fattori, come le condizioni meteorologiche, possono contribuire in modo significativo alle riduzioni
osservate nelle concentrazioni di inquinanti. Al contrario, i cambiamenti nella meteorologia possono anche portare
a un maggiore inquinamento atmosferico e, insieme alle relazioni spesso non lineari tra i cambiamenti nelle
emissioni e i cambiamenti nelle concentrazioni, spiegano anche perché un minore inquinamento atmosferico
potrebbe non verificarsi in tutti i luoghi.

COVID-19 e industria automobilistica
L'effetto della pandemia causata da Covid-19 su società ed economia globale non ha precedenti, con gravi
conseguenze per l'industria automobilistica. La maggior parte dei Costruttori ha dovuto chiudere
temporaneamente gli impianti a causa della carenza di forniture di approvvigionamento, delle misure governative
adottate per limitare la diffusione del contagio e del crollo della domanda, affrontando, prima, i casi di infezione
tra i propri dipendenti e dopo, la loro protezione, con la riapertura degli stabilimenti.
La durata media dello stop produttivo in UE è stata di 30 giorni lavorativi.
Sia la produzione che le vendite di autoveicoli si sono fermate improvvisamente nella maggior parte dell'Europa e
in altre regioni del mondo.
Nel 1° semestre 2020 le perdite di produzione dovute al Covid-19, nelle principali macro aree di produzione nel
mondo, ammontano ad oltre 11 milioni di unità e corrispondono al 15% della produzione totale delle aree
considerate nel 2019.

Tabella 3. PRODUZIONE PERSA NEL 1°S 2020 NELLA MACRO AREE DEL MONDO
Volumi di autoveicoli e quota sul totale prodotto nel 2019

                                                      Produzione persa     % su anno 2019
                                UE                             3.649.677               20%
                                NORD AMERICA                   3.456.575               21%
                                CINA                           2.040.005                8%
                                GIAPPONE                       1.351.993               14%
                                BRASILE                         744.800                25%
                                 Totale                      11.243.050               15%
                                Elaborazione ANFIA

La produzione in Cina ha subìto un calo dei volumi che percentualmente risulta essere più contenuto sulla
produzione complessiva del 2019, pari all’8%, rispetto a quello delle altre aree di produzione.
In UE la perdita di produzione di autoveicoli (fino a 6 tonnellate) è di 3,65 milioni di unità, il 20% della
produzione di autoveicoli leggeri nel 2019.
Il colpo al settore risulta maggiore rispetto alla crisi finanziaria del 2007/2008, sia per la forte contrazione della
produzione sia per l’indebolimento della domanda.
Con un recupero previsto solo nel 4° trimestre del 2020, la contrazione annuale della produzione globale è stimata
attorno al 17%, a poco meno di 77 milioni di autoveicoli, con le perdite maggiori in volumi in Europa Occidentale
e Nord America.

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Da gennaio ad agosto 2020 la domanda di autovetture registra una contrazione del 32% in UE, del 27% in EFTA e
del 40% in UK. Nello stesso periodo negli Stati Uniti le vendite di light vehicles risultano in calo del 21,5%, mentre
in Cina e in Giappone le vendite di autovetture si riducono rispettivamente del 15% e del 19%.
I lavoratori vedono il proprio reddito ridursi, poiché le loro indennità di disoccupazione (temporanee) sono inferiori
ai salari, a volte anche in modo significativo. Senza nuovi ricavi, molti produttori e fornitori di veicoli devono
affrontare significativi problemi di liquidità a breve e medio termine. La situazione nell'industria automobilistica
ha un significativo effetto a catena su altri settori dell'economia.
È dunque nell'interesse dell'Europa che l’industria automobilistica - settore strategico chiave - non solo
recuperi, ma sia anche rivitalizzato al fine di apportare un forte contributo alla strategia industriale dell'UE,
al Green Deal europeo e alla leadership di innovazione globale del continente.
Il 16 aprile scorso, ACEA ha indicato alcuni principi guida per il rilancio dell'industria automobilistica, vitale per la
più ampia ripresa economica del continente:
    1) la definizione di una strategia coordinata per rilanciare in sicurezza la produzione di veicoli il prima possibile
    e l’attuazione di un riavvio coordinato di attività e di investimenti lungo la catena di approvvigionamento;
    2) lo sblocco delle omologazioni e le immatricolazioni dei veicoli di ultima tecnologia (blocchi adottati in molti
    Paesi durante il lockdown);
    3) il sostegno della domanda per tutte le categorie di veicoli di ultima generazione (data la fragile situazione
    economica, molti consumatori e operatori di trasporto professionali non saranno in grado di acquistare nuovi
    veicoli), tramite schemi di rinnovo delle flotte per tutte le categorie di veicoli in tutta l'Unione, in grado di
    consentire la ripresa della produzione negli stabilimenti in tutta Europa;
    4) l’accelerazione degli investimenti nelle infrastrutture di ricarica e di rifornimento di carburante. Una rete
    europea sarà la chiave per garantire che la flotta possa essere rinnovata in modo ecologico.

ACEA e CLEPA hanno invitato la Commissione europea, in un incontro con Frans Timmermans, vicepresidente
esecutivo della Commissione per Green Deal e Thierry Breton, commissario per il mercato interno, a coordinare i
sistemi nazionali per il rinnovo della flotta di autoveicoli, garantendo l’armonizzazione delle condizioni di
mercato in tutto il continente, integrandole con il bilancio europeo. Secondo le Associazioni europee occorrono
misure di recupero per riavviare il settore e impiegare l'intera gamma di soluzioni tecnologiche disponibili
necessarie per la neutralità del carbonio e per procedere di pari passo con gli investimenti in vettori e
infrastrutture di energia rinnovabile, all’interno del piano europeo per il clima “Green Deal”, salvaguardando così
occupazione e attività industriale in Europa.
All’inizio del mese di settembre la presidente della CE, Ursula von der Leyen, ha presentato il piano sugli obiettivi
climatici 2030 della Commissione europea durante il suo primo discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento
europeo. Il nuovo piano è incentrato sull'aumento dell'obiettivo climatico globale dell'UE per il 2030 a una riduzione
di CO2 del 55% rispetto ai livelli del 1990, rispetto al precedente obiettivo del -40%.
Il Direttore Generale di ACEA 2, Eric-Mark Huitema, ha sottolineato che l'industria automobilistica sostiene
l'obiettivo a lungo termine dell'UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e che i membri di ACEA sono
pronti a fare la loro parte nel rendere l'Europa il primo continente climaticamente neutro. Tuttavia, occorre che
gli obiettivi più elevati siano accompagnati da politiche di supporto ugualmente ambiziose per tutti i tipi di veicoli.
Affinché la mobilità a emissioni zero diventi un'opzione accessibile e conveniente per tutti gli europei, occorre un
quadro di supporto che includa una fitta rete di punti di ricarica e stazioni di rifornimento a livello dell'UE adatto
sia per autovetture che per veicoli commerciali, abbinato a schemi di incentivazione anche economicamente
sostenibili.

2
    https://www.acea.be/news/article/higher-climate-targets-must-go-hand-in-hand-with-stronger-incentives-and-in

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Oggi sono disponibili sul mercato circa 200 modelli e versioni di auto elettriche a batteria e ibride plug-in. Le
vendite in UE di auto a ricarica elettrica sono passate da 384mila nel 2018 a 564mila nel 2019. Gli ambiziosi
obiettivi fissati nella nuova proposta sul clima della Commissione richiederanno ingenti investimenti aggiuntivi in
infrastrutture, che si aggiungeranno agli almeno 2,8 milioni di punti di ricarica necessari per gli attuali obiettivi
di CO2 per auto e furgoni.
Per fornire l'infrastruttura necessaria per raggiungere i futuri obiettivi climatici, la Commissione dovrebbe
anticipare con grande urgenza la revisione della direttiva europea sulle infrastrutture per i combustibili alternativi
(AFID, Alternative Fuels Infrastructure Directive). La revisione di AFID dovrebbe stabilire un approccio molto più
ambizioso per garantire che punti di ricarica e stazioni di rifornimento di idrogeno sufficienti siano distribuiti in
tutta l'UE. Da un punto di vista politico, la revisione del quadro AFID dovrebbe inviare un messaggio chiaro ai
governi nazionali che hanno la responsabilità di contribuire a fornire la rete infrastrutturale necessaria per rendere
i veicoli alimentati alternativamente l'opzione preferita per i clienti, necessaria se l'Europa vuole essere all'altezza
delle sue ambizioni climatiche.
Le case automobilistiche europee offrono già molti veicoli a basse e zero emissioni e continueranno ad espandere
i loro portafogli. Ma se l'automobilista europeo medio prova ancora ansia da “autonomia”, sceglierà semplicemente
l'opzione più economica e conveniente, che per il momento rimane un veicolo con motore a combustione.
Per incoraggiare un più rapido rinnovo della flotta in tutti i segmenti di veicoli, dovrebbero essere istituiti sistemi
di incentivi coerenti sia per gli utenti delle autovetture che per gli operatori dei veicoli commerciali. Ciò è
particolarmente importante date le incombenti ricadute economiche della pandemia Covid-19, che lascerà sia i
consumatori che le aziende con meno soldi da spendere nei prossimi anni.
Allo stesso tempo, le nuove tecnologie di propulsione, come l'elettrificazione, le celle a combustibile e i
combustibili a emissioni zero, sono innegabilmente più costose e rimarranno tali nel prossimo futuro.

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Trend del mercato autovetture ad alimentazione alternativa

Nel 1° semestre 2020 le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa sono oltre 988mila, +21% e una
quota del 19,5% sul totale mercato.
Secondo la tipologia di alimentazione, il mercato ad alimentazione alternativa si compone di: 399.421 auto
elettriche (ECV), di cui 221.171 a batteria (BEV+fuel cell) e 178.750 ibride plug-in (PHEV+Extended Range); 514.519
ibride (HEV mild-full) e 74.610 auto a gas (gas naturale, GPL, E85).

Tabella 4. UE/EFTA/UK – MERCATO AUTO NUOVE AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA PER TIPO, 1° S 2020/2019
Volumi, quote e variazioni percentuali tendenziali

                                                             1S2020           %         1S2019        %          Var. %
  Totale auto elettriche ECV                                  399.421         40,4        247.278      30,2               61,5
                                            1
         Auto elettriche a batteria (BEV)                      221.171         22,4        164.085     20,0               34,8
                                       2
      Auto ibride plug-in (PHEV)                               178.250         18,0         83.193      10,2          114,3
  Auto ibride (HEV)                                           514.519         52,0        444.784      54,3           15,7
  Auto a gas3                                                  74.610          7,5        127.394     15,5            -41,4
  Totale auto ad alimentazione alternativa                    988.550        100,0        819.456    100,0             20,6
  1                             2                              3
      include fuel cell             include extended range         include gas naturale, GPL, E85

Il segmento delle auto elettriche (ECV) vale il 40,4% del mercato ad alimentazione alternativa (era il 30,2% un
anno fa) e si compone del 22,4% di auto BEV/FC e del 18% di auto PHEV/ER. Il segmento delle auto ibride mild-
full (HEV) vale invece oltre la metà del mercato a trazione alternativa (52%). Infine le altre alimentazioni
alternative (Metano, gpl, etanolo) rappresentano il 7,5 del mercato (era il 15,5% un anno fa).

Figura 10. UE/EFTA/UK – MERCATO AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA, 1° S 2020
Quote sul totale mercato ecofriendly

                                                                        988.550 autovetture a motorizzazione alternativa
                GAS, E85                                                nel 1° S 2020 pari al 19,5% del mercato totale
                  7,5%

                                                                                                       PHEV
                                                                                                       18,0%
                    IBRIDE                      ECV;40,4%                              BEV
                 TRADIZIONALI                                                         22,4%
                     (HEV)
                    52,0%

         AREA STUDI E STATISTICHE                                                                                   16
Il 72% delle auto ad alimentazione alternativa sono state immatricolate nell’UE14, pari a 712mila unità e una
crescita tendenziale del 20%, mentre l’area dei nuovi Paesi membri vale solo il 6% del mercato con 63mila unità
(+36%). Infine l’area EFTA, con 71mila nuove registrazioni, rappresenta il 7% del mercato e registra un calo dello
0,8% e UK vale il 14,4% del mercato europeo (+32%). Complessivamente l’Europa Occidentale (UE14/EFTA/UK)
copre il 94% del mercato delle auto a trazione alternativa, con oltre 925mila nuove registrazioni (+20%).
La quota delle auto “ecofriendly” nell’UE/EFTA/UK è pari al 19,5% del mercato complessivo.

Figura 11. UE/EFTA/UK – QUOTE DELLE AUTO ECOFRIENDLY PER PAESE SUL TOTALE MERCATO AD ALIMENTAZIONE
ALTERNATIVA EUROPEO DI 988.550 VETTURE NEL 1°S 2020

Il grafico che segue nella pagina successiva riporta la classifica dei primi 11 mercati ad alimentazione alternativa
in UE/EFTA/UK.
Il mercato italiano retrocede in quarta posizione a favore dei mercati tedesco, inglese e francese. I primi 5 mercati
a trazione alternativa dell’UE/EFTA/UK, che rappresentano il 68% del mercato europeo sono: Germania (21,1% del
mercato europeo), UK (14,4%), Francia (13,1), Italia (13%) e Spagna (6,1%). La Polonia è il nono mercato ad
alimentazione alternativa per dimensione, con una quota del 2,7% sul totale mercato ecofriendly europeo.

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Figura 12. UE/EFTA/UK – PRINCIPALI MERCATI AD ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA, IN VOLUME, 1°S 2020

In UE/EFTA/UK, nel 1°S 2020, 1 auto su 12,7 immatricolate è ricaricabile (era 1 su 28 nella media d’anno 2019).
Nell’area EFTA il rapporto è di 1 auto ECV (BEV+PHEV) ogni 3 immatricolate.
Il rapporto è di 1 auto ECV ogni 13 vendute in UE14 e 1 ogni 55 immatricolate nell’area dei nuovi Paesi membri,
mentre in UK è 1 ogni 13.
Secondo questo rapporto, il paese leader per quanto riguarda le vendite di auto ricaricabili è la Norvegia (1 auto
ogni 1,5 immatricolate), seguita da Islanda (1 ogni 2,3), Svezia (1:3,9), Finlandia (1:6,5), Paesi Bassi (1:7,9). A
fondo classifica si trovano Cipro (1:400), Lituania (1:104), Grecia (1:100), Estonia (1:85) e Romania (1:84). Sebbene
la quota media di mercato dell'UE dei veicoli a propulsione alternativa stia aumentando, esistono enormi
discrepanze tra i Paesi europei.
Il mercato di auto ibride (HEV, ossia mild-full hybrid) a gennaio-giugno 2020 rappresenta oltre la metà delle auto
ad alimentazione alternativa (514.519), in aumento del 15,7%.
Il mercato delle auto a gas si ferma a 74.610 autovetture e diminuisce del 41%.
In generale, Norvegia, Islanda, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Ungheria, Italia, UK e Svizzera sono, tra i paesi
europei, quelli che hanno il mercato ad alimentazione alternativa che pesa di più rispetto al proprio mercato
totale: in Norvegia la quota delle autovetture ad alimentazione alternativa rappresenta quasi i 4/5 del mercato
(78% di quota), in Islanda la quota è del 57%, in Svezia e Finlandia del 35%, nei Paesi Bassi del 25%, in Ungheria,
Svizzera, UK e Italia attorno al 22%. I major markets europei Francia, Spagna e Germania hanno quote di auto ad
alimentazione alternativa sul proprio mercato rispettivamente del 18,1%, 17,9% e 17,2%.

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L'assorbimento da parte dei consumatori di autovetture elettriche a batteria, ibride plug-in e ibride elettriche,
nonché di quelle alimentate a gas naturale o idrogeno, differisce fortemente da paese a paese.
Nel 1° semestre 2020, in alcuni Paesi il mix tra le tipologie di alimentazione alternativa è molto differenziato: per
la Norvegia si tratta soprattutto di auto puro elettrico che sono il 61,5% del mercato ad alimentazione alternativa
norvegese, quota che sale all’87% con le ibride plug-in (insieme sono il 68,5% del mercato totale auto), per la
Finlandia di auto ibride tradizionali (49% del mercato green finlandese) e ibride plug-in (35%), per l’Italia si assiste
ormai al sorpasso delle auto ibride tradizionali (48%) su quelle a gas (39%), per la Svezia si assiste al sorpasso delle
auto ibride plug-in (52%) su quelle ibride tradizionali (23%), per i Paesi Bassi di ibride tradizionali (47%) e di auto
puro elettrico (37%), per la Spagna di ibride tradizionali (76%) e per il Regno Unito di auto ibride tradizionali (64%)
e di puro elettrico (21,8%), come riportato nella tabella.
I Paesi che hanno quote di auto BEV rispetto al proprio mercato totale (tutte le alimentazioni) inferiori al 2% sono
soprattutto nell’Europa centro-orientale, ma si evidenzia anche una marcata distinzione tra nord-sud Europa. Due
dei cinque major markets hanno quote di auto BEV inferiori al 2%: Italia e Spagna.
Esiste una forte correlazione tra l’acquisto di auto BEV e il tenore di vita di un Paese. Servono regimi di
incentivazione più significativi e sostenibili per stimolare le vendite anche in quei Paesi dove la mobilità elettrica
è ancora molto limitata.
La mobilità elettrica deve rimanere alla portata di tutti gli strati della società.

Tabella 5. TOP FIVE PAESI PER TIPO DI ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA, 1°S 2020

            GENNAIO/GIUGNO 2020
                TOP FIVE           BEV          TOP FIVE          PHEV           TOP FIVE        BEV+PHEV
            FRANCE                 45.018   GERMANY                49.541    GERMANY                93.981
            GERMANY                44.440   SWEDEN                 23.349    FRANCE                 65.215
            UNITED KINGDOM         30.957   FRANCE                 20.197    UNITED KINGDOM         50.465
            NORWAY                 28.503   UNITED KINGDOM         19.508    NORWAY                 40.572
            NETHERLANDS            14.498   NORWAY                 12.069    SWEDEN                 32.558

                 TOP FIVE          HEV           TOP FIVE         GAS
            GERMANY               109.670   ITALY                 50.759
            UNITED KINGDOM         91.472   GERMANY                4.459
            ITALY                  62.319   FRANCE                 4.127
            FRANCE                 60.509   SPAIN                   3.898
            SPAIN                  46.145   POLAND                  1.779   ANFIA su dati ACEA

       AREA STUDI E STATISTICHE                                                                               19
Tabella 6. UE-EFTA-UK, IMMATRICOLAZIONI AUTOVETTURE ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA
 PER TIPO IN % SUL TOTALE DELLE AUTO ECOFRIENDLY DI OGNI PAESE             PER TIPO IN % SUL TOTALE MERCATO DI OGNI PAESE
         1S 2020             ECV         HEV      GAS      Totale AFV              1S 2020       ECV      HEV      GAS      Totale AFV
 AUSTRIA                       43,1%      55,6%     1,3%          100,0%   AUSTRIA                 6,5%     8,4%    0,2%            15,2%
 BELGIUM                       57,0%      36,2%     6,8%          100,0%   BELGIUM                 6,5%     4,1%    0,8%            11,4%
 CYPRUS                         4,7%      95,3%     0,0%          100,0%   CYPRUS                  0,2%     5,1%    0,0%             5,3%
 CZECH REPUBLIC                28,4%      58,5%    13,1%          100,0%   CZECH REPUBLIC          2,1%     4,2%    0,9%             7,2%
 DENMARK                       67,3%      32,7%     0,0%          100,0%   DENMARK                 9,3%     4,5%    0,0%            13,8%
 ESTONIA                        7,3%      69,6%    23,1%          100,0%   ESTONIA                 1,2%    11,2%    3,7%            16,1%
 FINLAND                       43,8%      49,4%     6,8%          100,0%   FINLAND                15,4%    17,4%    2,4%            35,2%
 FRANCE                        50,2%      46,6%     3,2%          100,0%   FRANCE                  9,1%     8,5%    0,6%            18,1%
 GERMANY                       45,2%      52,7%     2,1%          100,0%   GERMANY                 7,8%     9,1%    0,4%            17,2%
 GREECE                         6,4%      82,3%    11,3%          100,0%   GREECE                  1,0%    12,9%    1,8%            15,7%
 HUNGARY                       14,9%      85,0%     0,1%          100,0%   HUNGARY                 3,4%    19,5%    0,0%            22,9%
 IRELAND                       31,6%      68,4%     0,0%          100,0%   IRELAND                 5,8%    12,5%    0,0%            18,3%
 ITALY                         12,2%      48,4%    39,4%          100,0%   ITALY                   2,7%    10,7%    8,7%            22,1%
 LATVIA                        17,1%      78,0%     4,9%          100,0%   LATVIA                  1,9%     8,9%    0,6%            11,4%
 LITHUANIA                      7,8%      92,2%     0,0%          100,0%   LITHUANIA               1,0%    11,3%    0,0%            12,3%
 LUXEMBOURG                    49,1%      50,8%     0,1%          100,0%   LUXEMBOURG              7,2%     7,5%    0,0%            14,7%
 NETHERLANDS                   51,6%      47,2%     1,2%          100,0%   NETHERLANDS            12,7%    11,6%    0,3%            24,6%
 POLAND                         9,3%      84,1%     6,6%          100,0%   POLAND                  1,4%    12,6%    1,0%            14,9%
 PORTUGAL                      60,8%      35,5%     3,7%          100,0%   PORTUGAL               11,4%     6,7%    0,7%            18,8%
 ROMANIA                        9,4%      72,0%    18,6%          100,0%   ROMANIA                 1,2%     9,1%    2,4%            12,6%
 SLOVAKIA                      17,8%      72,9%     9,3%          100,0%   SLOVAKIA                1,9%     7,6%    1,0%            10,5%
 SLOVENIA                      41,0%      56,0%     3,0%          100,0%   SLOVENIA                2,3%     3,1%    0,2%             5,6%
 SPAIN                         17,7%      75,9%     6,4%          100,0%   SPAIN                   3,2%    13,6%    1,1%            17,9%
 SWEDEN                        73,1%      23,2%     3,7%          100,0%   SWEDEN                 25,9%     8,2%    1,3%            35,4%
 EUROPEAN UNION                38,2%      52,2%     9,6%          100,0%   EUROPEAN UNION          7,0%     9,5%    1,7%            18,2%
 EU14                          40,4%      49,9%     9,8%          100,0%   EU14                    7,6%     9,4%    1,8%            18,9%
 EU (New Members)              13,9%      78,6%     7,5%          100,0%   EU (New Members)        1,8%    10,2%    1,0%            13,0%
 ICELAND                       76,2%      22,9%     0,9%          100,0%   ICELAND                43,5%    13,0%    0,5%            57,0%
 NORWAY                        87,5%      12,5%     0,0%          100,0%   NORWAY                 68,5%     9,8%    0,0%            78,3%
 SWITZERLAND                   45,4%      52,9%     1,7%          100,0%   SWITZERLAND             9,8%    11,4%    0,4%            21,6%
 EFTA                          73,9%      25,5%     0,6%          100,0%   EFTA                   31,5%    10,9%    0,2%            42,6%
 UNITED KINGDOM                35,6%      64,4%     0,0%          100,0%   UNITED KINGDOM          7,7%    14,0%    0,0%            21,7%
 EU + EFTA + UK                40,4%      52,0%     7,5%          100,0%   EU + EFTA + UK          7,9%    10,1%    1,5%            19,5%
 EU14 + EFTA + UK              42,2%      50,2%     7,6%          100,0%   EU14 + EFTA + UK        8,5%    10,1%    1,5%            20,1%
 Area Studi e Statistiche su dati ACEA

Mercato auto ad alimentazione alternativa dei major markets europei

I cinque major markets europei hanno immatricolato 666.9502 nuove autovetture ad alimentazione alternativa nei
primi 6 mesi dell’anno, con un aumento del 20,6% (+49% nel 1° trimestre 2020) e una quota che vale il 19,1% del
mercato complessivo dei 5 paesi (era il 9,2% a gennaio-giugno 2019). Il mercato delle auto ad alimentazione
alternativa dei cinque major markets vale il 68% del mercato ecofriendly europeo.
Le auto ad alimentazione alternativa più vendute nei cinque major markets sono le auto ibride tradizionali, il
10,6% del mercato totale dell’area considerata, seguite dalle auto puro elettrico, il 3,9%, le auto ibride plug-in il
2,9% e le auto a gas l’1,8%. Rispetto al mercato ad alimentazione alternativa dei cinque major markets, le auto
ibride tradizionali valgono il 54,5%, le auto BEV il 20%, le PHEV il 15% e le auto a gas il 10%.

         AREA STUDI E STATISTICHE                                                                                              20
Tabella 7. MAJOR MARKETS EUROPEI, MERCATO PER ALIMENTAZIONE, 1°S 2020
Volumi e variazioni % annuali
                          ITALIA               GERMANIA              FRANCIA              SPAGNA                 UK              5 major markets

                                  var.%                 var.%                var.%                var.%                var.%                 var.%
                     volumi       20/19     volumi      20/19     volumi     20/19     volumi     20/19     volumi     20/19     volumi      20/19
diesel                202.908       -56,0    383.400      -37,0    222.976     -44,2     95.880     -50,1    118.957     -64,9   1.024.121     -48,8
benzina               252.326       -46,3    619.108      -43,6    362.971     -47,1    183.188     -57,1    392.608     -52,3   1.810.201     -48,3
Alim.alternativa      128.818       -15,1    208.110       46,3    129.851      60,9     60.786     -16,8    141.937      32,2     669.502      20,6
  HEV                  62.319        12,1    109.670       26,8     60.509      21,1     46.145      -8,3     91.472      13,9     370.115      14,7
  BEV                   9.940        96,7     44.440       42,6     45.018    114,0       5.177      -5,0     30.957    158,5      135.532      81,5
  PHEV                  5.800      132,7      49.541     199,8      20.197    155,5       5.566      58,8     19.508      28,9     100.612    120,8
  Gas/E85              50.759      -42,7       4.459     -44,6       4.127    128,4       3.898    -71,6                            63.243    -43,6

Totale                584.052       -46,1   1.210.618     -34,5   715.798      -38,6   339.854     -50,9    653.502     -48,5    3.503.824    -42,2
Elaborazioni ANFIA su dati ACEA

Nei cinque major markets europei la quota diesel è superiore alla quota media europea di 1,3 punti, mentre la
quota benzina e la quota ad alimentazione alternativa sono inferiori rispettivamente di 1,0 e di 0,4 punti.

Figura 13. MAJOR MARKETS EUROPEI, MERCATO AUTO PER ALIMENTAZIONE, 1°S 2020, IN %
Peso per tipo di alimentazione e peso alimentazioni alternative sul totale mercato e sul mercato ecofriendly

In Germania sono state immatricolate 208.110 autovetture ad alimentazione alternativa con un aumento del 46%
su gennaio-giugno 2019, tra i più alti registrati dai Paesi europei. Questo mercato conta il 45,2% di auto elettriche
(ECV), il 52,7% di ibride tradizionali e il 2,1% di auto a gas. Complessivamente il mercato di auto a trazione
alternativa vale il 17,2% del mercato auto tedesco.
Più della metà del mercato delle auto ricaricabili è rappresentato dalle auto ibride plug-in (53%). L'Associazione
tedesca dell'industria automobilistica (VDA) ha categoricamente respinto le critiche espresse dall'associazione
ambientalista DUH (Deutsche Umwelthilfe) in merito agli ibridi plug-in (PHEV). VDA ha spiegato che gli ibridi
plug-in funzionano a zero emissioni su percorsi fino a 70 chilometri, a condizione che le batterie siano cariche.
Tuttavia, se un ibrido plug-in viene guidato nella modalità sport estremo mentre la batteria è scarica, il risultato
sono valori di consumo più elevati, proprio come con i motori a combustione convenzionali.

         AREA STUDI E STATISTICHE                                                                                                       21
Inoltre, nel traffico urbano, dove le auto spesso frenano e accelerano di nuovo, è stato anche dimostrato che i
PHEV hanno un consumo inferiore rispetto alle auto alimentate da motori a combustione interna comparabili,
anche quando la batteria è scarica. Questo perché la frenata recuperativa del PHEV fa risparmiare carburante.
Affinché i nuovi PHEV realizzino il loro pieno potenziale, è necessaria un'espansione rapida e universale
dell'infrastruttura di ricarica in Germania e in Europa.
Per molti consumatori, i PHEV rappresentano un percorso verso la mobilità elettrica che combina il meglio di
entrambi i mondi: guida elettrica ove possibile e un'autonomia affidabile per coprire distanze più lunghe.
L'aumento del bonus ambientale ha dato un enorme impulso alla domanda in Germania di auto elettriche. Gli ibridi
plug-in mostrano una crescita particolarmente vigorosa, +200% nel 1° semestre.
Nel mese di luglio, le nuove immatricolazioni di autovetture elettriche in Germania sono ancora aumentate: +288%
a 35.917 unità, stabilendo così un nuovo record, secondo la Federal Motor Transport Authority (KBA). Le auto
elettriche hanno rappresentato l'11,4% del totale delle nuove immatricolazioni di autovetture a luglio, superando
per la prima volta il 10%. Gli ibridi plug-in (PHEV) hanno mostrato una tendenza particolarmente dinamica a luglio,
quando le nuove immatricolazioni sono quasi sestuplicate raggiungendo la cifra record di 19.119 unità (+485%). Le
nuove immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) sono aumentate a luglio del 182% a 16.798 unità, un
altro record. A luglio i clienti privati rappresentavano il 40% delle nuove immatricolazioni di auto elettriche e sono
stati quindi, per la prima volta nel 2020, il gruppo più importante di acquirenti di veicoli elettrici, superando le
aziende.
L'Ufficio federale per il controllo dell'economia e delle esportazioni (BAFA) ha segnalato 19.993 richieste di bonus
a luglio (di cui 11.073 per BEV) - un nuovo record mensile. Dall'entrata in vigore di questo provvedimento, sono
state presentate in totale 239.673 domande (al 10 agosto 2020).
L’industria automobilistica tedesca è stata in grado di quasi triplicare la sua produzione di auto elettriche a giugno
a 30.633 rispetto a giugno 2019 (+196%). Oggi 1 autovettura su 10 prodotte in Germania è un'auto elettrica. A
livello globale, le case automobilistiche tedesche hanno aumentato la produzione di auto elettriche del 59% a
256.242 unità durante i primi sei mesi del 2020.

Nel Regno Unito delle 141.937 nuove vetture ad alimentazione alternativa immatricolate da inizio anno (+32% su
gennaio-giugno 2019), il 64% riguarda auto ibride tradizionali e il 36% elettriche ricaricabili (ECV). Le
immatricolazioni di auto elettriche a batteria (BEV) sono quasi triplicate, mentre gli ibridi plug-in (PHEV) sono
cresciuti del 29%.
Enormi investimenti stanno guidando la domanda di veicoli elettrici in UK, ma quasi la metà degli automobilisti
non è ancora pronta per un passaggio in massa al 2035, a causa dei prezzi di acquisto elevati e delle preoccupazioni
di ricarica che frenano gli acquirenti.
SMMT, l’associazione inglese che rappresenta l’industria automotive, chiede zero tasse sulle auto a emissioni zero,
comprese le ibride plug-in, insieme all'impegno a lungo termine per sovvenzionare le auto ibride plug-in, per
guidare vendite nei prossimi cinque anni a 2,4 milioni (anno 2025).
I produttori di automobili creano eventi per aumentare la consapevolezza delle tecnologie dei veicoli elettrici e
definire la necessità di una strategia multisettoriale con impegni vincolanti su incentivi e infrastrutture.
Un recente sondaggio SMMT condotto da Savanta ComRes conferma il vivo interesse dei consumatori per la
tecnologia plug-in: i conducenti sono attratti dai costi di esercizio inferiori (41%) e dalla possibilità di migliorare
l'ambiente (29%).
SMMT chiede un impegno a lungo termine per gli incentivi, inclusa la continuazione del Plug-in Grant e la sua
reintroduzione per gli ibridi plug-in - una tecnologia fondamentale per la transizione, che offre ai conducenti di
chilometraggio più elevato una rassicurante flessibilità, introducendo vantaggi ambientali ora.

      AREA STUDI E STATISTICHE                                                                               22
Questo impegno, insieme alle esenzioni IVA per tutte le auto a emissioni zero, ridurrebbe il prezzo iniziale di
un'auto familiare mediamente di £ 5.500 per le auto elettriche a batteria e di £ 4.750 per le ibride plug-in e per
un SUV di £ 9.750 e £ 8.000 rispettivamente - vitale dato l'elevato costo di produzione di questa nuova tecnologia
avanzata. Il sostegno al mercato delle auto ricaricabili lo allineerebbe al mercato equivalente benzina e diesel e
potenzialmente genererebbe circa 2,4 milioni di vendite nei prossimi cinque anni, con una quota di mercato
stimata del 28% entro il 2025 rispetto all'8% di oggi.
Per questo obiettivo occorre potenziare la rete dei punti di ricarica, considerando che nel Regno Unito, oggi, ci
sono poco più di 30mila punti di ricarica pubblici su strada.

In Italia il mercato delle auto ecofriendly totalizza 128.818 unità a gennaio-giugno 2020, con un una flessione del
15%, imputabile all’andamento negativo delle vendite di auto a gas (-43%). Il 48% del mercato ecofriendly è
costituito da auto ibride tradizionali (62.319 unità), in sorpasso sulle vendite delle auto a gas (39% di quota, 50.759
unità) e da auto ricaricabili (12% di quota, 15.740 unità). Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il
22,1% del mercato italiano e il 13% del mercato europeo ecofriendly.
In Italia, il 1° marzo 2019 è entrato in vigore il bonus, che incentiva i veicoli a basse emissioni e l’ecotassa, che
colpisce invece i veicoli al di sopra dei 160 gCO2/km.
L’ecobonus è parametrato al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro. Il Fondo istituito
presso il Ministero dello sviluppo economico è pari a 60 milioni per il 2019 e a 70 milioni annui per il biennio 2020-
2021. Successivamente sono stati stanziati altri 100 milioni per l’originario ecobonus introdotto con la Legge di
Bilancio 2019, per l’acquisto di autovetture comprese nelle fasce 0-20 g/km CO2 e 21-60 g/km CO2, e 50 milioni
per l’erogazione dei contributi aggiuntivi introdotti con il decreto Rilancio per le medesime fasce.
Le agevolazioni previste per le automobili
Gli incentivi sono rivolti a chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia automobili (categoria
M1), destinate al trasporto di persone, almeno 4 ruote, massimo 8 posti a sedere (oltre al sedile del conducente)

Veicoli di categoria M1 con prezzo di    Con rottamazione di un
  listino non superiore a 50.000 €          veicoli della stessa
  incluso optional (Iva esclusa) dal    categoria omologato alle        Senza
       1/1/2019 al 31/12/2021            classe Euro 0,1,2,3 e 4    rottamazione
Emissioni 20 g/km e
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