FOCUS PAGAMENTI: INDIA - Assolombarda

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FOCUS PAGAMENTI: INDIA

1. SITUAZIONE PAESE

L’India è una repubblica parlamentare federale, con una popolazione di 1,339 miliardi di abitanti.
Nel 2017, il prodotto interno lordo aggregato dell’India ammontava a 2.601 mld di USD, mentre il PIL
pro-capite era di 1.939 USD. Per quanto riguarda l’export italiano nel 2017, secondo le statistiche di
SACE questi sono stati i settori più interessati: meccanica strumentale; chimica; metalli; mezzi di
trasporto; gomma e plastica; prodotti in legno. I settori di maggiore opportunità, invece, sono i
seguenti: farmaceutica; meccanica strumentale; trasformazione alimentare; infrastrutture; energie
rinnovabili; agricoltura. Di seguito, vengono riportati i principali indicatori di rischio dell’India:

        Categoria OCSE: 3
        Rating Euler Hermes: B2
        Rating Coface: B
        Rating Atradius: Moderate-Low Risk

2. NORMATIVA VALUTARIA
                                                                                                              1
La divisa nazionale è la Rupia indiana (codice ISO: INR). La sotto-unità della Rupia è il Paisa, che
rappresenta un centesimo.
Il tasso di cambio della Rupia indiana rispetto all’Euro va da un minimo di INR 78,12 ad un massimo
di INR 85,80 (periodo marzo 2018/marzo 2019)

La valuta con cui pagare può essere liberamente scelta, ma la piena convertibilità della Rupia è stata
introdotta dal Governo indiano solo nelle transazioni internazionali. Relativamente a queste ultime, i
prezzi in fattura possono essere espressi in ogni valuta convertibile.
In genere, la valuta estera può essere importata in India senza restrizioni; superato un certo importo,
tuttavia, l’introduzione di moneta straniera deve essere dichiarata alle dogane. In particolare, sono
soggette a dichiarazione le banconote e i traveller’s cheque, se il loro complessivo valore eccede i
10.000 USD (o importo equivalente) e le banconote, se superano i 5.000 USD (o importo
equivalente).
L’autorità deputata al conio delle banconote e delle monete è la Reserve Bank of India (RBI), cioè
la Banca Centrale del Paese, che si occupa anche di garantire la stabilità finanziaria e monetaria
nello Stato, tramite la supervisione del sistema. La RBI esercita anche il controllo valutario e attua i
regolamenti inerenti il foreign exchange (scambio della Rupia con le valute estere), di concerto con
il Governo centrale. Il controllo valutario indiano è disciplinato dal FEMA (Foreign Exchange
Management Act), varato nel 1999 con l’obiettivo di facilitare le transazioni commerciali con l’estero
e contribuire alla liberalizzazione delle politiche economiche.
Per quanto riguarda gli investimenti esteri, essi sono consentiti nella maggior parte dei settori,
sebbene siano stati introdotti alcuni limiti per ambiti considerati strategici, come la difesa, l’aviazione
civile, le telecomunicazioni, il comparto bancario e assicurativo.

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3. FORME DI PAGAMENTO

Le procedure e gli strumenti del trade finance aderiscono agli standard occidentali. Naturalmente, il
modo più sicuro per ottenere i pagamenti è la Lettera di credito irrevocabile (irrevocable L/C),
emessa con conferma da parte di una solida banca indiana. In genere, gli importatori aprono crediti
documentari con scadenze fino a tre o sei mesi, a seconda delle condizioni stabilite nel contratto
sottostante. È inoltre possibile adottare tutti gli altri metodi di pagamento offerti dal mercato, come il
bonifico bancario e l’incasso documentario (nelle varianti CAD e D/A). Quest’ultimo, pur
essendo, molto snello ed economico, ma non dovrebbe quasi mai essere adottato, in quanto le
banche coinvolte nell’operazione non si assumono mai l’impegno di garantire il pagamento in favore
dell’esportatore. Di seguito analizziamo nel dettaglio le singole forme di pagamento utilizzabili nelle
vendite in India.

        3.1 Bonifico bancario

Le principali banche dell’India sono collegate al sistema Swift, che consente comunicazioni e
trasferimenti di fondi sulla base di un protocollo condiviso a livello mondiale. Per i trasferimenti di
denaro all’interno dell’India, le banche locali utilizzano il protocollo SFMS (Structured Financial
Messaging System), analogo al sistema Swift.
Il bonifico bancario è un’opzione che gli operatori indiani adottano anche negli scambi interni. Si
stanno diffondendo anche delle piattaforme di pagamento digitali, che consentono gli acquisti
nell’e-commerce e il trasferimento di somme. Ciononostante, negli acquisti online gli indiani sono
ancora soliti usare il contrassegno (Cash on Delivery - COD).
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Si sconsiglia, comunque, ai venditori di accettare pagamenti da controparti indiane con bonifico
bancario (in tutto o in parte) posticipato, a meno che non si siano vagliate attentamente l’affidabilità
e la solvibilità del proprio cliente. Il pagamento anticipato - non vietato dalle norme - rappresenta
la strada più sicura per chi esporta in India. Le compagnie di assicurazione sono disposte ad
assicurare il credito derivante dalle vendite in India, sia per quanto riguarda la situazione Paese che
per la situazione corporate (previa informativa e affidamento).

        3.2 Assegni bancari e cambiali

Nelle transazioni interne, l’assegno bancario rappresenta il principale strumento di pagamento
alternativo al contante; il volume degli assegni è cresciuto di molto negli ultimi trent’anni, grazie alla
diffusione delle filiali bancarie nel territorio indiano. Anche se nel lungo termine l’assegno verrà
soppiantato da mezzi di pagamento digitali, la Reserve Bank of India fatica a disincentivare il ricorso
a questo strumento, nonostante la parziale digitalizzazione della procedura di incasso (Cheque
Truncation System - CTS). La disciplina di base è contenuta nel Negotiable Instruments Act del
1881, un atto legislativo che disciplina assegni e cambiali come strumenti legati alla causa
sottostante (consideration - vedi Sezione 43) e non titoli di credito autonomi ed astratti. Qualora un
compratore indiano proponesse un pagamento a mezzo assegno bancario, si sconsiglia di accettare
tale richiesta per la differenza di normativa, per la scarsa affidabilità di questo strumento e per
l’apparato sanzionatorio piuttosto mite. Vediamo ora le caratteristiche principali dell’assegno indiano.
La presentazione dell’assegno deve essere effettuata entro sei mesi dall’emissione, se l’assegno
è emesso in India, mentre è previsto lo Stop payment. Alcune banche consentono di revocare il
pagamento di un assegno anche online

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Tutele per il beneficiario: In caso di mancato pagamento (dishonour) di un assegno bancario, il
beneficiario deve seguire quanto stabilito dalla Sezione 138 del Negotiable Instrument Act e
intentare una causa civile contro il debitore/traente, depositando l’originale dell’assegno restituitogli
impagato e la notifica di mancato pagamento spedita al debitore. La causa può essere avviata se il
traente, una volta ricevuta la notice of dishonour, non paga l’importo entro 15 giorni. Il Tribunale
competente è quello del luogo dove l’assegno è stato presentato per il pagamento. È importante che
l’assegno sia completo di tutti i suoi elementi essenziali e non sia stato consegnato in bianco al
beneficiario: in tal caso, il giudice considererà l’altrui completamento un’alterazione materiale e la
causa verrà rigettata.
Il Negotiable Instruments Act disciplina anche la cambiale tratta (bill of exchange) e il pagherò
cambiario (promissory note). Esse sono usate come strumento di credito (e garanzia di pagamento)
nelle attività commerciali e imprenditoriali, ma il loro utilizzo si sta diradando. È comunque valutabile,
laddove ci siano i requisiti e le condizioni (dilazione di almeno 24 mesi con pagamento anticipato di
almeno il 15%), ricorrere alla polizza Credito Fornitore (supplier’s credit) di SACE, con voltura
(cessione di tutti i diritti della polizza rilasciata a favore dell’esportatore) della stessa a favore di una
banca disposta a scontare gli effetti cambiari con la tecnica del forfaiting.
Tassi per il forfaiting: 2,25% e 2,5% sopra il Libor (3 anni); 2,50% e 3% sopra il Libor (5 anni)

        3.3 Incassi documentari

Negli scambi internazionali, alcuni operatori dell’India fanno ricorso all’incasso documentario
(documents against payment o documents against acceptance), in quanto si tratta di uno strumento
semplice, economico e senza rischi per l’importatore. Le formalità per quest’ultimo, infatti, si limitano
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alla compilazione di pochi formulari dichiaranti l’operazione in valuta estera. A volte, il servizio offerto
viene denominato bill collection o bill for collection, nelle varianti outward (se è un’esportazione) e
inward (se è un’importazione). Le principali banche locali accettano che l’operazione sia
assoggettata alle norme della CCI (Norme Uniformi sugli Incassi - NUI 522), che forniscono un
quadro di regole adottato internazionalmente. Per sua natura, questo metodo di pagamento non
garantisce il buon esito dell’operazione quand’anche l’invio dei documenti per il pagamento o per
l’accettazione (con successivo pagamento alla scadenza) segua il canale bancario, in quanto le
banche che intervengono nell’operazione non si assumono alcun impegno e responsabilità circa
l’effettuazione del pagamento.

        3.4 Crediti documentari

Le principali banche indiane sono solite emettere, per conto dei propri clienti, crediti documentari a
favore di non residenti a pagamento delle importazioni dall’estero. Spesse volte il credito viene
emesso senza conferma, in quanto generalmente vengono emessi utilizzabili per negoziazione
presso qualsiasi banca ma, a seguito di richiesta di modifica, accettano di prevedere la conferma. In
tali casi occorre non trascurare che venga designata una banca (la banca confermante) presso la
quale il credito dovrà essere utilizzato e, in particolare, che la banca trassata (drawee) su cui dovrà
essere spiccata la draft risulti essere la stessa banca confermante e non la banca emittente stessa,
in quanto in un credito confermato il debitore diventerà banca confermante.

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Caratteristiche Crediti documentari emessi da banche Indiane
 Conferma                                           possibile e fortemente consigliata
 Commissioni di conferma                            circa 1,5%-2% su base annua
                                                    per negoziazione presso qualsiasi banca o presso una
 Modalità di utilizzo
                                                    banca designata, a vista o a scadenza.
                                                    Viene sempre richiesta la Draft spiccata sul trassato
 Tratta
                                                    (drawee)
 Norme applicate                                    UCP 600 della CCI
                                                    sì; le regole non sono sempre usate correttamente,
 Uso degli Incoterms®
                                                    specialmente nelle spedizioni da porto a porto
 Lingua del credito e dei documenti                 inglese

Dopo avere presentato le caratteristiche essenziali, vediamo quali sono le criticità principali
riguardanti i documenti richiesti e le condizioni aggiuntive:
    - fattura commerciale: in genere, il beneficiario deve presentare tre originali firmati della
       commercial invoice e un numero variabile di copie. Deve essere spesso riportata la seguente
       clausola, attestante che i beni sono legalmente importabili in India: “goods are not covered
       under negative list of imports as per chapter 5 paragraph 5.1 of Exim Policy 2015-2020”
       oppure una attestazione riportante che “input uder para 2.1 charter 2 of indian foreign Trade
       Policy 2015-2020”. Quest’ultima richiesta può essere anche contenuta nelle condizioni
       aggiuntive. È necessario quindi prestare attenzione e riportare quanto prescritto nel testo di
       emissione;
    - polizza di carico: in alcuni casi, la bill of lading deve essere emessa all’ordine della banca          4
       emittente. Congiuntamente al documento di trasporto, molto spesso deve essere prodotto
       un certificato redatto dalla compagnia di navigazione, con cui si attesta che la nave è idonea
       alla navigazione (seaworthy), non ha più di 25 anni di età e rispetta le normative internazionali
       in materia di sicurezza;
    - distinta dei colli: è richiesta la presentazione di tre originali della packing list. A volte, il
       credito stabilisce che la stessa menzioni la descrizione dettagliata della merce o, in caso di
       spedizioni aeree, che sia “idonea al trasporto aereo”;
    - certificato di assicurazione: se la resa merce adottata è CIF o CIP, secondo gli Incoterms®
       2010 della Camera di Commercio Internazionale, si richiede una copertura analoga a quella
       offerta dal clausolario “A” delle Institute Cargo Clauses, cioè una polizza “all risks”. È richiesta
       molto spesso la copertura dei rischi derivanti dal trasbordo. Si invita all’attenzione, in quanto
       le lettere di credito indiane spesso si ripetono e chiedono la copertura di rischi già compresi
       nella polizza richiesta oppure prevedono l’applicazione della vecchia versione delle Institute
       Cargo Clause, risalente al 1982;
    - final acceptance certificate: in caso di vendita di macchinari ed impianti, il pagamento
       dell’ultima tranche è subordinato alla presentazione di un Final Acceptance certificate
       (certificato di accettazione finale - FAC), firmato congiuntamente dal venditore/beneficiario e
       del compratore/ordinante. Si tratta di un documento che viene emesso all’esito positivo di
       tutti i test e collaudi successivi all’installazione dell’impianto nei locali del compratore.
       Affinché il documento sia conforme e il venditore possa incassare la somma (che può
       ammontare anche al 20% del valore contrattuale), il compratore deve essere soddisfatto
       dell’installazione del bene strumentale e non deve addurre pretesti;

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-     altri documenti: in base alla natura dei beni, possono essere richiesti specifici documenti,
          come: il certificato di origine; il certificato di analisi nel Paese di esportazione (per
          fertilizzanti, pesticidi, insetticidi; per prodotti tessili non originari dell’UE, Serbia e Cina); il
          certificato di conformità (per giocattoli, attestante il rispetto degli standard internazionali); il
          chartered engineers certificate (per beni strumentali di seconda mano); il certificato
          fitosanitario, il plant health certificate e il certificato di fumigazione (per piante e prodotti
          vegetali); il veterinary health certificate (per animali vivi e prodotti derivati come il latte); il
          certificato attestante le norme di buona fabbricazione, il certificato di libera vendita e il
          certificate of a pharmaceutical product (per prodotti farmaceutici, apparecchi medicali e
          prodotti per la cura della salute); eccetera;
    -     condizioni aggiuntive: come già specificato in precedenza, le condizioni aggiuntive
          contengono spesso prescrizioni e requisiti inerenti i singoli documenti. A volte si tratta di
          ripetizioni, altre volte di specificazioni che, se ignorate, diventano oggetto di riserva bancaria.
          In questo campo, sono altresì previste le condizioni poste dalla banca emittente per l’inoltro
          dei documenti e il pagamento.

4. GARANZIE A PRIMA RICHIESTA

In India, la materia delle garanzie con importo espresso in Rupie (INR) sono disciplinate dal
Contract Act del 1872 che, alle Sezioni 126-147 disciplina la fideiussione (surety), una garanzia
accessoria al contratto sottostante, inidonea a fornire sicurezza agli scambi internazionali. Le
garanzie espresse in valuta estera, invece, trovano la loro normativa specifica nelle direttive della
banca centrale; anche in questo caso, però, si tratta di garanzie soggette di base alla legge indiana,
per quanto siano escutibili a prima richiesta scritta del beneficiario e godano di formale autonomia
                                                                                                                  5
rispetto al rapporto da cui traggono origine.
In ogni caso, le banche dell’India capitalizzate possono emettere garanzie a prima richiesta, definite
nella prassi locale overseas guarantees. Si tratta delle conosciute payment guarantees, advance
payment guarantees, performance bonds, bid bonds, eccetera, che, è opportuno, nei rapporti
internazionali, siano assoggettate alle URDG 758. Sono anche utilizzate le standby letter of credit,
soggette alle UCP 600. In tal caso, la garanzia viene emessa nello stesso Format delle lettere di
credito (Swift MT 700) prevedendo, oltre alla dichiarazione del beneficiario attestante
l’inadempimento dell’ordinante, la presentazione di copie di tutti gli shipping documents.
Poiché persistono dubbi sul fatto che le banche indiane siano in grado di garantire la predisposizione
corretta di garanzie (comunque denominate), è sempre opportuno verificarne il messaggio di
emissione e richiedere all’ordinante indiano le modifiche, qualora il testo della garanzia fosse
scorretto o non soddisfacente.
Si ribadisce, comunque, la necessità che una Stand by o un Garanzia a prima richiesta di una banca
indiana venga confermata (in caso di Stand by) o controgarantita (nel caso di Garanzie a prima
richiesta) da una banca italiana, previa verifica, da parte del beneficiario, che un istituto italiano sia
disposto ad aggiungere il proprio impegno irrevocabile allo strumento in questione. Di seguito
riportiamo alcuni elementi caratterizzanti le garanzie in India:

•       Tipi di garanzie e norme applicabili. garanzie a prima richiesta o standby letter of credit. Le
        norme applicate sono: URDG 758; UCP 600; Indian Contract Act del 1872; Notification della
        Reserve Bank of India No. FEMA 8 /2000-RB del 3 maggio 2000.
•       Caratteristiche essenziali: se soggette alle norme della CCI, sono irrevocabili, a prima
        richiesta, autonome ed astratte. L’unica eccezione che la banca garante/emittente può
        avanzare è quella di frode nel tentativo di escussione.

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•    Estinzione alla scadenza: sì, salvo esplicita previsione e con preavviso. Le garanzie non
     possono avere validità superiore a 10 anni.
•    Controgaranzia: possibile e caldamente consigliata.
•    Format di emissione: Swift MT 760 o MT 700.

5. SISTEMA BANCARIO

L’india ha un sistema bancario esteso, strutturato in quattro livelli: banche commerciali; banche
regionali che operano esclusivamente nelle aree rurali; banche cooperative e banche rurali
specializzate; piccoli istituti di credito e payment banks (piccole banche di risparmio).
Le banche rurali regionali, le banche commerciali e le cooperative - incoraggiate dal Governo e dalla
RBI - hanno assunto la funzione di sostegno all’economia indiana e alla sua agricoltura.
In India ci sono 43 banche straniere, 19 banche nazionalizzate, 6 State Bank of India (e sue
associate), altre 2 banche del settore pubblico, 25 banche del settore privato, 10 piccole banche
finanziarie e 11 payment banks. Anche se le banche pubbliche dominano solidamente il settore
bancario, vi sono numerose banche private ed estere. Diverse banche pubbliche sono in fase di
ristrutturazione e, in alcuni casi, il Governo ha ridotto o sta riducendo le sue quote di proprietà. In
termini di mercato, le banche statali costituiscono più del 72% del settore, quelle private il 16% e le
banche straniere il 7%.
L’elevato tasso di crediti deteriorati (non-performing loans), comunque, desta alcune
preoccupazioni inerenti la solidità dell’intero sistema bancario indiano.

                                                                                                          6

                                         Principali banche in India
                    State Bank of India, HDFC Bank, ICICI Bank, Punjab National Bank, Axis Bank,
 Locali
                    Canara Bank, Bank of Baroda, Union Bank, IDBI Bank e Bank of India
                    HSBC; Barclays; Standard Chartered; Royal Bank of Scotland; Deutsche Bank;
                    Commerzbank; Credit Agricole; BNP Paribas; Societe Generale; UBS; Sberbank;
 Straniere          Scotiabank; Bank of America; Citibank; JP Morgan Chase & Co.; Bank of Tokyo
                    Mitsubishi; Industrial and Commercial Bank of China; Australia and New Zealand
                    Banking Group; Qatar National Bank; Emirates NBD
                    Banco BPM; BNP Paribas (capogruppo della nostra BNL); Credit Agricole
 Italiane           (capogruppo della ex Cariparma); Intesa Sanpaolo; Monte dei Paschi di Siena;
                    UBI Banca; Unicredit

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