EVIDENCE-BASED IN CLINICAL BEHAVIORAL INFECTIVOLOGY - DISPUTER
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LEZIONI DI PSICOINFETTIVOLOGIA Chieti 19 e 26 Marzo 2019 Evidence-Based in Clinical Behavioral Infectivology Francesco Vadini MALATTIA INFETTIVA PER MALATTIA INFETTIVA SI INTENDE UNA PATOLOGIA DOVUTA AL CONTAGIO DELL’ORGANISMO UMANO DA PARTE DI MICRORGANISMI: • BATTERI • VIRUS • PARASSITI • ECC. 1
PSICOINFETTIVOLOGIA Integrazione delle metodologie di intervento psicologico nelle malattie infettive AMBITI DI INTERVENTO PERINATAL PEDIATRIC PSYCHOINFECTIVOLOGY PSYCHOINFECTIVOLOGY CHRONIC COUPLE INFECTIOUS RELATIONSHIP DISEASE PSYCHOINFECTIVOLOGY PSYCHOINFECTIVOLOGY 2
COMPLESSITA’ DELLA DIAGNOSI PSICOLOGIA NELLE MALATTIE INFETTIVE FAMILIARITA’ MECCANISMO D’AZIONE REAZIONE ALLA MALATTIA DEL VIRUS HIV DISTURBI PSICOLOGICI E PSICHIATRICI LIFE EVENTS STRUTTURA PERSONALITA’ EFFETTI COLLATERALI DI ALCUNI FARMACI ANTIRETROVIRALI DEPRESSIONE E HIV 3
Risk factors for depression • Number of years living with HIV • Avoidance vs. active coping style • Excessive rumination about health‐related problems • Past history of depression • Other psychiatric disorder – substance use disorders • Personality disorders • Low social support • Low education Primeau et al. 2013. Carvalhal et al. 2012. Clinical relevance of depression for patients with HIV • Patients with HIV diagnosed with depression can have – Declining CD4+ counts – Higher viral loads – Slower virological response Carrico AW, et al. 2011. Horberg MA, et al. 2008. Pence BW, et al. 2007. 4
Patients with HIV and depression have lower treatment adherence • Depression is negatively correlated with treatment adherence in patients with HIV – Adherence decreases as the severity of depression increases – Patients are more likely to discontinue treatment • Cognitive symptoms of depression may affect adherence • Lower treatment adherence in patients with HIV and depression leads to an increased viral load Wagner GJ, et al. 2011. Carrico AW, et al. 2011. Depressione e aumento di mortalità nelle persone sieropositive • Study assessed association of depressive symptoms with HIV‐related mortality and HIV-Related Mortality decline in CD4+ cell counts in HERS cohort (N = 765) 1.0 • Depression (CES‐D) defined as limited, Cumulative Survival intermittent, or chronic • Multivariate analysis: increased RR of 0.9 mortality in women with chronic depressive symptoms (2.0; 95% CI: 1.0‐3.8) vs those with limited or no symptoms 0.8 • Mortality in patients with CD4+ < 200 Limited depression – Chronic depression: 54%( RR: 4.3; 95% CI: Intermittent depression 1.6‐11.6) vs limited depression – Intermittent depression: 48% (RR: 3.5; 95% Chronic depression CI: 1.1‐10.5) vs limited depression 0.7 – Limited depression: 21% 0 1 2 3 4 5 6 7 Total Time in Study (Yrs) Ickovics JR, et al. JAMA. 2001;285:1466-1474. 5
NEUROAIDS COMPLICANZE NEUROPSICOLOGICHE NELL’INFEZIONE DA HIV NEUROPATOGENESI DEL DEFICIT COGNITIVO HIV ASSOCIATO BBB 4. Macrophage activation Soluble Factors 5. Neuronal (proinflammatory dysfunction cytokines ) 6
HIV e Sistema Nervoso Centrale HIV • Meningite, meningoencefalite (infezione acuta) • Disturbi Neurocognitivi HIV Associati (HAND): - Demenza HIV Associata (HAD) - Disturbi Neurocognitivi Minori (MND) - Compromissione Neurocognitiva Asintomatica (ANI) • Mielopatia HIV-associata Immunodeficit • Toxoplasmosi cerebrale • Encefalite da CMV • Meningite da Criptococco Altre condizioni • Neurosifilide • Encefalopatie dismetaboliche • LMP • Encefalopatie tossiche • TB • Linfomi DISTURBI NEUROCOGNITIVI ASSOCIATI ALL’HIV DEFINIZIONI CLINICHE E CRITERI DIAGNOSTICI 7
DEFINIZIONI CLINICHE E CRITERI DIAGNOSTICI HAND Tappe storiche principali 1983 – Annals of Neurology : descrizione di alcune patologie a carico del SNC in soggetti con AIDS 1991 – American Accademy of Neurology: nuova classificazione dei disturbi neurocognitivi (MCMD e HAD) 2005 – Consensus Conference di Frascati: nuova classificazione dei disturbi neurocognitivi (ANI, MND, HAD) ANI (HIV -associated asymptomatic neurocognitive impairment) Deficit neurocognitivo asintomatico HIV-1 associato 1. I deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere documentati da prestazioni di almeno 1 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici corretti per età e scolarità. La valutazione neuropsicologica deve valutare le seguenti aree cognitive: linguaggio; attenzione e memoria di lavoro; ragionamento astratto e funzioni esecutive; memoria (apprendimento e rievocazione); abilità visuo‐costruttive e motorie. 2. I disturbi cognitivi non devono interferire con le attività della vita quotidiana 3. I disturbi cognitivi non devono soddisfare i criteri per psicosi o demenza 4. Non vi devono essere altre cause che giustifichino ANI 007; 69: 1789‐99 8
MND (HIV-associated mild neurocognitive disorder) Disturbo neurocognitivo lieve HIV-1 associato 1. I deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere documentati da prestazioni di almeno 1 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici corretti per età e scolarità. La valutazione neuropsicologica deve valutare le seguenti aree cognitive: linguaggio; attenzione e memoria di lavoro; ragionamento astratto e funzioni esecutive; memoria (apprendimento e rievocazione); abilità visuo‐costruttive e motorie. 2. I deficit cognitivi devono interferire moderatamente con le attività della vita quotidiana e soddisfare almeno una delle seguenti condizioni: riduzione delle abilità mentali; difficoltà lavorative; difficoltà nelle attività domestiche o nelle abilità sociali riferite dal paziente o da un diretto conoscente. 3. I deficit cognitivi non devono soddisfare i criteri per psicosi o demenza. 4. Non vi devono essere altre cause che giustifichino MND. 2007; 69: 1789‐99 HAD (HIV -associated dementia) Demenza HIV-1 associata 1. Marcati deficit cognitivi devono coinvolgere almeno due aree cognitive; solitamente i deficit sono multipli e riguardano specialmente l’apprendimento di nuove informazioni, rallentamento nella velocità dei processi mentali e difficoltà di attenzione concentrazione. I deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere documentati da prestazioni di almeno 2 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici corretti per età e scolarità. 2. I deficit cognitivi devono interferire fortemente con le attività della vita quotidiana (lavoro, vita domestica, abilità sociali). 3. Il pattern della compromissione cognitiva non deve soddisfare i criteri per la psicosi o se la psicosi è presente i criteri per la diagnosi di demenza devono essere antecedenti alla stessa. 4. Non devono sussistere altre cause che giustifichino la demenza Neurology 2007; 69: 1789‐99 9
Funzioni cognitive Attenzione Memoria sostenuta divisa MLT selettiva MBT / Working memory Funzioni esecutive e di controllo flessibilità cognitiva Prassie problem solving ideomotoria e ideativa Linguaggio fluenza verbale visuo-costruttiva comprensione velocità di esec. manuale Confounder e diagnosi HAND (HIV-associated neurocognitive disorder) Comorbidità che potrebbe avere effetti lievi sulla performance neurocognitiva. Incidentale Verosimilmente non in grado di causare una compromissione neurocognitiva. Non preclude la diagnosi di HAND. Comorbidità che potrebbe avere effetti almeno moderati sulla Contribuente performance neurocognitiva. Non in grado di spiegare da sola interamente la compromissione neurocognitiva. Non preclude la diagnosi di HAND. Comorbidità con effetti moderati o gravi sulla performance Confondente neurocognitiva. In grado di spiegare da sola interamente la compromissione neurocognitiva. Preclude la diagnosi di HAND. 10
Alcuni possibili fattori confondenti 1. Depressione maggiore 2. Psicosi ed altre patologie psichiatriche gravi 3. Infezioni opportunistiche o tumori del SNC 4. Demenze primarie 5. Demenze secondarie 6. Encefalopatie (dismetaboliche,tossiche, ecc.) 7. Uso di stupefacenti (attuale) 8. Trattamento con oppiodi 9. Abuso di psicofarmaci 10. Etilismo 11. Compromissione del visus 12. Deficit motorio della mano dominante 13. Artefatti comportamentali 14. Ritardo mentale 15. Mancata padronanza della lingua italiana 16. Svantaggio culturale CONFOUNDER FATTORI DI CONFONDIMENTO GESTIONE DIAGNOSI EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE Diagnosi rimandata ad un esame successivo • Con significative limitazioni funzionali condotto in fase di remissione del disturbo • Con manifestazioni psicotiche depressivo maggiore DIPENDENZA DA SOSTANZE Diagnosi rimandata ad una fase successiva • Con uso attivo condotto dopo almeno un mese dalla sospensione dell’uso di sostanze 11
Batteria di test neuropsicologici (1) • Funzioni esecutive e di controllo Trail Making A Digit span (ripetizione diretta) Digit symbol Test dei cubi di Corsi • Flessibilità cognitiva Trail Making B Test di Stroop (interferenza colori-parole) Digit span (ripetizione inversa) Fluenza verbale (categorie fonemiche) Prove di astrazione e generalizzazione dei concetti • Memoria e apprendimento Test della Lista di parole di Rey Test della Figura Complessa di Rey (rievocazione) Test di memoria di prosa (ripetizione immediata e differita) Batteria di test neuropsicologici (2) • Abilità fini motorie (velocità di esecuzione) Grooved pegboard test (mano dominante) Grooved pegboard test (mano non dominante) • Abiltà visuospaziali e costruttive Test della Figura Complessa di Rey (copia) Test dell’orologio • Linguaggio Fluenza verbale (FAS) Prove di comprensione, lettura, scrittura 12
Fattori di Rischio per il declino cognitivo in HIV FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI E ASPECIFICI CONNESSI AL DECLINO COGNITIVO IN HIV 13
Cognitive Reserve Descrive le differenze tra gli individui nell’abilità di compensare i cambiamenti cerebrali legati all’età o alla patologia. Descrive le differenze individuali nei processi che permettono di sostenere il danno cerebrale e di mantenere l’adeguato funzionamento. Descrive le differenze individuali nella capacità di ottimizzare o massimizzare le prestazioni attraverso il reclutamento differenziale di reti cerebrali e / o strategie cognitive alternative. ALTRI FATTORI DI RISCHIO 14
Cognitive Reserve Factors Education Cognitive Reserve Leisure Working Time Activity LA BASSA RISERVA COGNITIVA AUMENTA IL RISCHIO DI DEMENZA 15
16
Affective regulation and Cognitive Functions in HIV 17
Alexithymia “multi‐trait” Difficulty identifying feelings and distinguishing between feelings and the bodily sensations of emotional arousal; Difficulty describing feelings to other people Constricted imaginal processes, as evidenced by a scarcity of fantasies A stimulus‐bound, externally oriented cognitive style. 18
PEDIATRIC PSYCHOINFECTIVOLOGY Lyme and PANDAS 19
Lyme Disease La malattia di Lyme (borreliosi) è una malattia di origine batterica L'origine del nome della malattia si riferisce alla cittadina di Lyme, nel Connecticut, dove si verificò un'epidemia di questo male, segnalata a partire dal 1975 La causa della malattia di Lyme è un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, chiamata così in onore al suo scopritore, Willy Burgdorfer Il batterio infesta le zecche, le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli animali Secondo il CDC, i più alti tassi di infezione si verificano nei bambini, dai 5 ai 9 anni. Nel complesso, la malattia è più comune tra i ragazzi di età compresa tra i 5 ei 19 anni. 20
Manifestazioni neuropsichiatriche della Malattia di Lyme Sia gli adulti che i bambini possono soffrire di una vasta gamma di manifestazioni neuropsichiatriche a causa di malattie trasmesse da zecche. Gli studi hanno indicato che il batterio di Lyme, entro poche settimane dall'infezione, può diffondersi al Sistema Nervoso Centrale (CNS) dove può rimanere dormiente per mesi e anni prima di produrre sintomi. bambini con malattia di Lyme possono presentare notevoli disturbi cognitivi e psichiatrici I sintomi neuropsichiatrici possono essere il primo sintomo riconosciuto e possono emergere mesi o anni dopo. Le manifestazioni psichiatriche della malattia di Lyme, come i cambiamenti comportamentali e i deficit di memoria, possono avere impatto significativo sul rendimento scolastico e sulla qualità della vita. 21
RIDUZIONE DELLE PRESTAZIONI COGNITIVE (ES. MEMORIA A BREVE TERMINE) IRRITABILITA’, INSONNIA, DEPRESSIONE ADHD E SINDROME DI TOURETTE DETERIORAMENTO SCOLASTICO 22
Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal infections (PANDAS) P.A.N.D.A.S. Disordine Pediatrico Autoimmune Associato allo Streptococco beta-emolitico di gruppo A” Lo Streptococcus pyogenes (Streptococco β‐emolitico di gruppo A) è un batterio Si trasmette per aerosol da persona a persona (zone affollate). La virulenza è determinata dalla capacità che ha lo streptococco di effettuare il percorso: ‐ adesione (acido lipoteicoico, proteina M, proteina F) ‐ invasione (proteina M e F, che permettono l'ingresso nelle cellule epiteliali) ‐ capacità di produrre una grossa quantità di tossine ed enzimi 23
Con malattia autoimmune si indica l'alterazione del sistema immunitario che dà origine a risposte immuni anomale o autoimmuni, cioè dirette contro componenti dell'organismo umano in grado di determinare un'alterazione funzionale o anatomica del distretto colpito Come si manifesta la P.A.N.D.A.S.? L’età media di insorgenza dei sintomi si attesta intorno ai 6 anni e mezzo Compare improvvisamente, da un giorno all’altro o da un’ora a un’altra I sintomi sono soggetti a una turnazione (solo raramente si osservano 2 o più sintomi contemporaneamente); sono cioè ciclici I sintomi si presentano con intensità diverse nel corso del tempo: possono regredire in intensità, addirittura scomparire per lunghi periodi, e riapparire, improvvisamente, in maniera esagerata sintomi più evidenti sono i tic e/o il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e l’iperattività e il deficit d’attenzione (ADHD) 24
Cluster sintomatologici P.A.N.D.A.S. tic motori : strizzare gli occhi, piegare la testa in avanti o mandarla indietro, alzare una spalla, saltellare in modo evidente e continuo, piegare o distendere una gamba ecc.); tic vocali: tosse continua, emissione di suoni gutturali tipo grugnito, parole e frasi ripetute più volte senza motivo, lallazioni; tic ideici: idee ricorrenti e intrusive, poco o per niente controllabili (assimilabili alle compulsioni mentali, di cui parleremo più avanti); disturbo ossessivo-compulsivo: paura di contaminazione, lavarsi le mani molto frequentemente, non toccare il cibo con le mani, indossare dei guanti per toccare gli oggetti allo scopo di non sporcarsi le mani, aprire le maniglie delle porte con i gomiti, cambiarsi i vestiti e/o la biancheria intima più volte al giorno, non toccare gli oggetti, girare un determinato numero di volte intorno a un tavolo, effettuare rituali prima di intraprendere una determinata cosa o compito ecc. ansia da separazione, frequentissima nei bimbi P.A.N.D.A.S pupille costantemente dilatate, anche alla luce, molto frequente nei bimbi P.A.N.D.A.S soprattutto in fase acuta pollachìuria (urinazione frequente) deficit d’attenzione iperattività; anoressìa (rifiuto del cibo per paura di esserne contaminati; paura di sentirsi “pieni”); 25
Approccio sistemico alla gestione del paziente HIV in ambito ospedaliero: casi clinici PROCESSO DIAGNOSTICO • ANALISI DEGLI SECONDARIO • INTEGRAZIONE INDICATORI ELEMENTI PRIMARI ANTECEDENTI • ANALISI DEGLI E SECONDARI L’INCONTRO CON IL ELEMENTI PAZIENTE PROVENIENTI DAGLI INCONTRI CON LA PERSONA PROCESSO IPOTESI DIAGNOSTICO DIAGNOSTICA PRIMARIO 26
ELEMENTI DEL PROCESSO DIAGNOSTICO PRIMARIO 1. INVIANTE 2. IL PRIMO CONTATTO INVIANTE Operatori sanitari (Medico, infermiera) Il paziente si è rivolto a loro spontaneamente? E’ stata una iniziativa dell’operatore la richiesta di consulto psicologico? GRADO DI CONSAPEVOLEZZA ? SCARSA CONSAPEVOLEZZA? «BUON ESAME DELLA REALTA»? PROBLEMI CON L’ESAME DI REALTA’? LIVELLO EVOLUTO DI LIVELLO POCO EVOLUTO DI FUNZIONAMENTO PSICHICO? FUNZIONAMENTO PSICHICO? 27
Meno grave Organizzazione di Depressivo‐masochistico personalità Ossessivo‐compulsivo Isterico nevrotica Dipendente Ciclotimico Organizzazione di Istrionico personalità Sado‐masochistico borderline Narcisistico “alta” Ipomaniacale Narcisismo Organizzazione di Paranoide maligno personalità borderline “bassa” Ipocondriaco SCHIZOIDE BORDERLINE Antisociale Schizotipico Organizzazione di Psicosi atipiche personalità Più grave psicotica Introversione Estroversione 28
ATTEGGIAMENTO DEL PROFESSIONISTA INVIANTE FUNZIONAMENTO MENTALE DEL PAZIENTE REAZIONI EMOTIVE E COMPORTAMENTALI DEL MEDICO MEDICO CASO 1 – Carlo 55 anni MEDICO: «scusami se ti chiamo a quest’ora di Domenica (21:30), ma ti devo parlare di un nuovo paziente, il Sig. Carlo Rossi. Ieri gli è stata notificata la diagnosi di HIV, è un dirigente della Società ..XX... Per via di alcune questioni che abbiamo affrontato, gli ho proposto un colloquio con lo psicologo. Mi ha lasciato il suo numero e aspetta eventualmente una chiamata. Lui può solo il sabato pomeriggio. Per sapere l’orario in cui vi potete incontrare lo puoi chiamare anche domani sera…non prima delle 20:00…mi ha lasciato un recapito..» 1) Definite e descrivete le vostre emozioni/sentimenti riguardo a questo invio. 29
CASO 1 ATTACCO AL RUOLO? SVALUTAZIONE? MANIPOLAZIONE AUTOSTIMA CASO 1 FUNZIONAMENTO DEL PAZIENTE (Esercitazione) VISIONE DEGLI ALTRI STRATEGIE PRINCIPALI 30
CASO 1 PROFILO COGNITIVO DEL PAZIENTE 1 VISIONE DI SE’ Speciale, unico. Per me valgono regole speciali, non comuni. VISIONE DEGLI ALTRI Inferiori, ammiratori PENSIERI CARATTERISTICI Sono speciale e quindi per me valgono regole speciali STRATEGIE PRINCIPALI Usa gli altri, non rispetta le regole, manipolatorio, competitivo CASO 2 – Marco 37 anni MEDICO: «ho dato il tuo numero alla mamma di Marco un ragazzo che è stato ricoverato per una candidosi esofagea circa un mese fa, e durante il ricovero, alle analisi è risultato positivo al test dell’HIV. Già durante il ricovero la mamma mi aveva parlato di alcuni problemi del figlio. La settimana scorsa alla visita di controllo abbiamo pensato di fissargli un colloquio con te. Ho visto che questo ragazzo ha bisogno di essere aiutato. Ho già detto, sia a lui che alla mamma, che non fai ambulatorio tutte le mattine. La mamma ti contatterà per prendere un appuntamento, ma sono anche disposti a venire la mattina ed aspettarti, a loro va bene qualsiasi giorno a qualsiasi ora. Cerchiamo di aiutarlo…ha bisogno di un supporto» 1) Definite e descrivete le vostre emozioni/sentimenti riguardo a questo invio. 31
CASO 2 ESTREMO IDEALIZZAZIONE ADATTAMENTO DELL’ALTRO ALLE REGOLE ALTRUI ACCONDISCENDENZA RELAZIONALE AUTOSTIMA CASO 2 FUNZIONAMENTO DEL PAZIENTE (Esercitazione) VISIONE DEGLI ALTRI STRATEGIE PRINCIPALI 32
CASO 2 PROFILO COGNITIVO DEL PAZIENTE 2 VISIONE DI SE’ Debole, bisognoso, indifeso, incapace VISIONE DEGLI ALTRI Idealizzati. Capaci di dare nutrimento e sostegno, competenti PENSIERI CARATTERISTICI Ho bisogno degli altri per sopravvivere. Ho bisogno di un flusso continuo di sostegno STRATEGIE PRINCIPALI Persegue relazioni basate sulla dipendenza Comportamento dell’inviante INDICATORI SUL FUNZIONAMENTO EMOZIONI CHE SI PSICO‐RELAZIONALE FANTASIE INSEDIANO DOPO DELLA PERSONA AUTOMATICHE SUL IL CONTATTO PAZIENTE 33
UTILIZZO DELLE EMOZIONI IN AMBITO PSICODIAGNOSTICO EQUILIBRIO IMMAGINE DI SE’ ESTERNALIZZAZIONE DI APPOGGIO RELAZIONI DI RUOLO OGGETTUALE 34
IMMAGINE DI SE’: LO SPECIFICO ASSEMBLAGGIO DEI PROCESSI IDEO‐AFFETTIVI CHE CONSENTE AD OGNI INDIVIDUO DI MANTENERE UN SENSO DI UNITA’, COERENZA INTERNA E DI EQUILIBRIO APPOGGIO OGGETTUALE: LA REGOLAZIONE RELAZIONALE CHE OGNI SOGGETTO AGISCE NELLE PROPRIE RELAZIONI VICINE E DURATURE IN FUNZIONE DELLA PROPRIA ECONOMIA PERSONALE, DELLA STRUTTURA DELLA PROPRIA PERSONALITA’ O DELLA PROPRIA PSICOPATOLOGIA (IMMAGINE DI SE’) ROLE RESPONSIVNESS (ESTERNALIZZAZIONE DI RELAZIONI DI RUOLO): LA REAZIONE CHE IL SOGGETTO CERCA INCONSAPEVOLMENTE DI OTTENERE DAGLI ALTRI IN FUNZIONE DEL MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO DELLA SUA COERENZA INTRAPSICHICA E DELL’IMMAGINE DI SE’. IL PRIMO CONTATTO TELEFONICO Quando non è direttamente l’interessato che contatta: ‐ Scarsa consapevolezza di malattia? ‐ Scarsa autonomia? ‐ Scarsa motivazione? ‐ Il problema coinvolge le relazioni. I sintomi del soggetto minacciano l’equilibrio del suo ambiente, e così l’ambiente è spinto ad intervenire? INFERENZE SUL LIVELLO EVOLUTIVO DI ORGANIZZAZIONE DELLA PERSONALITA’ 35
IL PRIMO CONTATTO Come si presenta la persona? ‐ Si presenta senza nome • strutturazione dell’identità (difficoltà a presentarsi con una identità ben precisa)? ‐ Ci chiede un appuntamento dandoci del «tu» • personalità poco differenziata? • accorciamento delle distanze? ‐ Ci vomita tutta la problematica per telefono • non riconoscimento dell’? • difficoltà a controllare gli impulsi? ‐ FATTORI DI SCOMPENSO Riequilibrio • PERDITA AFFETTIVA PERTURBAZIONE DELL’IMMAGINE DI Role responsivness • CAMBIAMENTI SE’ • GRAVE MALATTIA (es. diagnosi di HIV) RICERCA DI APPOGGIO CRISI OGGETTUALE 36
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