EVIDENCE-BASED IN CLINICAL BEHAVIORAL INFECTIVOLOGY - DISPUTER

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LEZIONI DI
                              PSICOINFETTIVOLOGIA
                                         Chieti
                                  19 e 26 Marzo 2019

    Evidence-Based in Clinical
     Behavioral Infectivology

                                    Francesco Vadini

                MALATTIA INFETTIVA

PER MALATTIA INFETTIVA SI INTENDE UNA PATOLOGIA DOVUTA
AL CONTAGIO     DELL’ORGANISMO UMANO DA PARTE DI
MICRORGANISMI:

•   BATTERI
•   VIRUS
•   PARASSITI
•   ECC.

                                                         1
PSICOINFETTIVOLOGIA

Integrazione delle metodologie di intervento
     psicologico nelle malattie infettive

                                                 AMBITI DI INTERVENTO

          PERINATAL                            PEDIATRIC
        PSYCHOINFECTIVOLOGY               PSYCHOINFECTIVOLOGY

                           CHRONIC
                                                              COUPLE
                          INFECTIOUS
                                                           RELATIONSHIP
                            DISEASE
                                                           PSYCHOINFECTIVOLOGY
                         PSYCHOINFECTIVOLOGY

                                                                                 2
COMPLESSITA’ DELLA DIAGNOSI PSICOLOGIA NELLE MALATTIE INFETTIVE

                               FAMILIARITA’

MECCANISMO D’AZIONE                                    REAZIONE ALLA MALATTIA
   DEL VIRUS HIV
                                DISTURBI
                              PSICOLOGICI E
                               PSICHIATRICI

         LIFE EVENTS                                   STRUTTURA PERSONALITA’

                       EFFETTI COLLATERALI DI ALCUNI
                         FARMACI ANTIRETROVIRALI

               DEPRESSIONE E HIV

                                                                                3
Risk factors for depression
•   Number of years living with HIV
•   Avoidance vs. active coping style
•   Excessive rumination about health‐related problems
•   Past history of depression
•   Other psychiatric disorder – substance use disorders
•   Personality disorders
•   Low social support
•   Low education

                                                        Primeau et al. 2013.
                                                       Carvalhal et al. 2012.

      Clinical relevance of depression for
                patients with HIV
• Patients with HIV diagnosed with depression can
  have
     – Declining CD4+ counts
     – Higher viral loads
     – Slower virological response

                                               Carrico AW, et al. 2011.
                                              Horberg MA, et al. 2008.
                                                Pence BW, et al. 2007.

                                                                                4
Patients with HIV and depression
            have lower treatment adherence
• Depression is negatively correlated with treatment
  adherence in patients with HIV
      – Adherence decreases as the severity of depression increases
      – Patients are more likely to discontinue treatment
• Cognitive symptoms of depression may affect
  adherence
• Lower treatment adherence in patients with HIV and
  depression leads to an increased viral load

                                                                                                               Wagner GJ, et al. 2011.
                                                                                                               Carrico AW, et al. 2011.

        Depressione e aumento di mortalità nelle
                 persone sieropositive
  •    Study assessed association of depressive
       symptoms with HIV‐related mortality and                                               HIV-Related Mortality
       decline in CD4+ cell counts in HERS cohort
       (N = 765)                                                               1.0
  •    Depression (CES‐D) defined as limited,
                                                         Cumulative Survival

       intermittent, or chronic
  •    Multivariate analysis: increased RR of                                  0.9
       mortality in women with chronic depressive
       symptoms (2.0; 95% CI:
       1.0‐3.8) vs those with limited or no
       symptoms
                                                                               0.8
  •    Mortality in patients with CD4+ < 200                                             Limited depression
        –   Chronic depression: 54%( RR: 4.3; 95% CI:                                    Intermittent depression
            1.6‐11.6) vs limited depression
        –   Intermittent depression: 48% (RR: 3.5; 95%
                                                                                         Chronic depression
            CI: 1.1‐10.5) vs limited depression                                0.7
        –   Limited depression: 21%                                                  0   1    2    3    4     5        6         7
                                                                                         Total Time in Study (Yrs)

                                                                               Ickovics JR, et al. JAMA. 2001;285:1466-1474.

                                                                                                                                          5
NEUROAIDS
     COMPLICANZE NEUROPSICOLOGICHE
          NELL’INFEZIONE DA HIV

NEUROPATOGENESI DEL DEFICIT COGNITIVO HIV ASSOCIATO

                                                      BBB

                     4. Macrophage
                        activation

                         Soluble
                         Factors       5. Neuronal
                    (proinflammatory   dysfunction
                       cytokines )

                                                            6
HIV e Sistema Nervoso Centrale
HIV
• Meningite, meningoencefalite (infezione acuta)
• Disturbi Neurocognitivi HIV Associati (HAND):
       - Demenza HIV Associata (HAD)
       - Disturbi Neurocognitivi Minori (MND)
       - Compromissione Neurocognitiva Asintomatica (ANI)
• Mielopatia HIV-associata
  Immunodeficit
  • Toxoplasmosi cerebrale
  • Encefalite da CMV
  • Meningite da Criptococco
                               Altre condizioni
  • Neurosifilide
                               • Encefalopatie dismetaboliche
  • LMP
                               • Encefalopatie tossiche
  • TB
  • Linfomi

      DISTURBI NEUROCOGNITIVI ASSOCIATI ALL’HIV

                  DEFINIZIONI CLINICHE E
                   CRITERI DIAGNOSTICI

                                                                7
DEFINIZIONI CLINICHE E CRITERI DIAGNOSTICI HAND

                               Tappe storiche principali

    1983 – Annals of Neurology : descrizione di alcune patologie a
    carico del SNC in soggetti con AIDS

    1991 – American Accademy of Neurology: nuova classificazione
    dei disturbi neurocognitivi (MCMD e HAD)

    2005 – Consensus Conference di Frascati: nuova classificazione
    dei disturbi neurocognitivi (ANI, MND, HAD)

                                          ANI
   (HIV -associated asymptomatic neurocognitive impairment)

  Deficit neurocognitivo asintomatico HIV-1 associato

1. I deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere
documentati da prestazioni di almeno 1 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici
corretti per età e scolarità. La valutazione neuropsicologica deve valutare le seguenti aree
cognitive: linguaggio; attenzione e memoria di lavoro; ragionamento astratto e funzioni
esecutive; memoria (apprendimento e rievocazione); abilità visuo‐costruttive e motorie.

2. I disturbi cognitivi non devono interferire con le attività della vita quotidiana

3. I disturbi cognitivi non devono soddisfare i criteri per psicosi o demenza

4. Non vi devono essere altre cause che giustifichino ANI

007; 69: 1789‐99

                                                                                               8
MND
              (HIV-associated mild neurocognitive disorder)

        Disturbo neurocognitivo lieve HIV-1 associato
 1. I deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere
 documentati da prestazioni di almeno 1 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici
 corretti per età e scolarità. La valutazione neuropsicologica deve valutare le seguenti aree
 cognitive: linguaggio; attenzione e memoria di lavoro; ragionamento astratto e funzioni
 esecutive; memoria (apprendimento e rievocazione); abilità visuo‐costruttive e motorie.

 2. I deficit cognitivi devono interferire moderatamente con le attività della vita quotidiana e
 soddisfare almeno una delle seguenti condizioni: riduzione delle abilità mentali; difficoltà
 lavorative; difficoltà nelle attività domestiche o nelle abilità sociali riferite dal paziente o da
 un diretto conoscente.

 3. I deficit cognitivi non devono soddisfare i criteri per psicosi o demenza.

 4. Non vi devono essere altre cause che giustifichino MND.
2007; 69: 1789‐99

                                         HAD
                        (HIV -associated dementia)

                            Demenza HIV-1 associata
 1. Marcati deficit cognitivi devono coinvolgere almeno due aree cognitive; solitamente i
 deficit sono multipli e riguardano specialmente l’apprendimento di nuove informazioni,
 rallentamento nella velocità dei processi mentali e difficoltà di attenzione concentrazione. I
 deficit cognitivi devono interessare almeno due aree cognitive e devono essere documentati
 da prestazioni di almeno 2 SD al di sotto della media nei test neuropsicologici corretti per
 età e scolarità.

 2. I deficit cognitivi devono interferire fortemente con le attività della vita quotidiana
 (lavoro, vita domestica, abilità sociali).

 3. Il pattern della compromissione cognitiva non deve soddisfare i criteri per la psicosi o se la
 psicosi è presente i criteri per la diagnosi di demenza devono essere antecedenti alla stessa.

 4. Non devono sussistere altre cause che giustifichino la demenza

 Neurology 2007; 69: 1789‐99

                                                                                                       9
Funzioni cognitive
     Attenzione
                                                                      Memoria
        sostenuta
         divisa                                                            MLT
        selettiva
                                                                           MBT /
                                                                      Working memory
  Funzioni esecutive
    e di controllo
   flessibilità cognitiva
                                                                        Prassie
     problem solving
                                                                        ideomotoria e
                                                                           ideativa
     Linguaggio
      fluenza verbale                                                   visuo-costruttiva

      comprensione                                                 velocità di esec. manuale

 Confounder e diagnosi HAND (HIV-associated
          neurocognitive disorder)
                            Comorbidità che potrebbe avere effetti lievi sulla performance
                            neurocognitiva.
Incidentale                 Verosimilmente non in grado di causare una compromissione
                            neurocognitiva.
                            Non preclude la diagnosi di HAND.

                            Comorbidità che potrebbe avere effetti almeno moderati sulla
Contribuente                performance neurocognitiva.
                            Non in grado di spiegare da sola interamente la
                            compromissione neurocognitiva.
                            Non preclude la diagnosi di HAND.

                            Comorbidità con effetti moderati o gravi sulla performance
Confondente                 neurocognitiva.
                            In grado di spiegare da sola interamente la compromissione
                            neurocognitiva.
                            Preclude la diagnosi di HAND.

                                                                                               10
Alcuni possibili fattori confondenti
                   1. Depressione maggiore
                   2. Psicosi ed altre patologie psichiatriche gravi
                   3. Infezioni opportunistiche o tumori del SNC
                   4. Demenze primarie
                   5. Demenze secondarie
                   6. Encefalopatie (dismetaboliche,tossiche, ecc.)
                   7. Uso di stupefacenti (attuale)
                   8. Trattamento con oppiodi
                   9. Abuso di psicofarmaci
                   10. Etilismo
                   11. Compromissione del visus
                   12. Deficit motorio della mano dominante
                   13. Artefatti comportamentali
                   14. Ritardo mentale
                   15. Mancata padronanza della lingua italiana
                   16. Svantaggio culturale

                               CONFOUNDER

FATTORI DI CONFONDIMENTO                                GESTIONE DIAGNOSI

EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE                    Diagnosi rimandata ad un esame successivo
• Con significative limitazioni funzionali      condotto in fase di remissione del disturbo
• Con manifestazioni psicotiche                 depressivo maggiore

DIPENDENZA DA SOSTANZE                           Diagnosi rimandata ad una fase successiva
• Con uso attivo                                 condotto dopo almeno un mese dalla
                                                 sospensione dell’uso di sostanze

                                                                                              11
Batteria di test neuropsicologici (1)
• Funzioni esecutive e di controllo
           Trail Making A
           Digit span (ripetizione diretta)
           Digit symbol
           Test dei cubi di Corsi

• Flessibilità cognitiva
           Trail Making B
           Test di Stroop (interferenza colori-parole)
           Digit span (ripetizione inversa)
           Fluenza verbale (categorie fonemiche)
           Prove di astrazione e generalizzazione dei concetti

• Memoria e apprendimento

           Test della Lista di parole di Rey
           Test della Figura Complessa di Rey (rievocazione)
           Test di memoria di prosa (ripetizione immediata e differita)

          Batteria di test neuropsicologici (2)

 • Abilità fini motorie (velocità di esecuzione)

             Grooved pegboard test (mano dominante)
             Grooved pegboard test (mano non dominante)

 • Abiltà visuospaziali e costruttive

             Test della Figura Complessa di Rey (copia)
             Test dell’orologio

 • Linguaggio

             Fluenza verbale (FAS)
             Prove di comprensione, lettura, scrittura

                                                                          12
Fattori di Rischio per il declino
        cognitivo in HIV

  FATTORI DI RISCHIO SPECIFICI E ASPECIFICI
  CONNESSI AL DECLINO COGNITIVO IN HIV

                                              13
Cognitive Reserve
 Descrive le differenze tra gli individui nell’abilità di compensare i
  cambiamenti cerebrali legati all’età o alla patologia.

 Descrive le differenze individuali nei processi che permettono di
  sostenere il danno cerebrale e di mantenere l’adeguato funzionamento.

 Descrive le differenze individuali nella capacità di ottimizzare o
  massimizzare le prestazioni attraverso il reclutamento differenziale
  di reti cerebrali e / o strategie cognitive alternative.

            ALTRI FATTORI DI RISCHIO

                                                                          14
Cognitive Reserve Factors

                   Education

                  Cognitive
                  Reserve                  Leisure
Working                                     Time
Activity

                          LA BASSA RISERVA COGNITIVA
                          AUMENTA IL RISCHIO DI DEMENZA

                                                          15
16
Affective regulation and
Cognitive Functions in HIV

                             17
Alexithymia “multi‐trait”

 Difficulty identifying feelings and distinguishing between feelings and the
  bodily sensations of emotional arousal;

 Difficulty describing feelings to other people

 Constricted imaginal processes, as evidenced by a scarcity of fantasies

 A stimulus‐bound, externally oriented cognitive style.

                                                                                18
PEDIATRIC
PSYCHOINFECTIVOLOGY

                      Lyme and PANDAS

                                        19
Lyme Disease

 La malattia di Lyme (borreliosi) è una malattia di origine batterica

 L'origine del nome della malattia si riferisce alla cittadina di Lyme, nel
  Connecticut, dove si verificò un'epidemia di questo male, segnalata a partire
  dal 1975

 La causa della malattia di Lyme è un batterio spiraliforme, la Borrelia
  burgdorferi, chiamata così in onore al suo scopritore, Willy Burgdorfer

 Il batterio infesta le zecche, le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli
  animali

 Secondo il CDC, i più alti tassi di infezione si verificano nei bambini, dai 5 ai
  9 anni. Nel complesso, la malattia è più comune tra i ragazzi di età compresa
  tra i 5 ei 19 anni.

                                                                                      20
Manifestazioni neuropsichiatriche
              della Malattia di Lyme
 Sia gli adulti che i bambini possono soffrire di una vasta gamma di manifestazioni
  neuropsichiatriche a causa di malattie trasmesse da zecche.

 Gli studi hanno indicato che il batterio di Lyme, entro poche settimane dall'infezione,
  può diffondersi al Sistema Nervoso Centrale (CNS) dove può rimanere dormiente per
  mesi e anni prima di produrre sintomi.

 bambini con malattia di Lyme possono presentare notevoli disturbi cognitivi e
  psichiatrici

 I sintomi neuropsichiatrici possono essere il primo sintomo riconosciuto e possono
  emergere mesi o anni dopo.

 Le manifestazioni psichiatriche della malattia di Lyme, come i cambiamenti
  comportamentali e i deficit di memoria, possono avere impatto significativo sul
  rendimento scolastico e sulla qualità della vita.

                                                                                            21
RIDUZIONE DELLE PRESTAZIONI
COGNITIVE (ES. MEMORIA A BREVE
TERMINE)

IRRITABILITA’, INSONNIA,
DEPRESSIONE

ADHD E SINDROME DI TOURETTE

DETERIORAMENTO SCOLASTICO

                                 22
Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric
Disorders Associated with Streptococcal
          infections (PANDAS)

                            P.A.N.D.A.S.
 Disordine Pediatrico Autoimmune Associato
allo Streptococco beta-emolitico di gruppo A”
 Lo Streptococcus pyogenes (Streptococco β‐emolitico di gruppo A) è un
  batterio

 Si trasmette per aerosol da persona a persona (zone affollate).

 La virulenza è determinata dalla capacità che ha lo streptococco di effettuare il
    percorso:
‐ adesione (acido lipoteicoico, proteina M, proteina F)
‐ invasione (proteina M e F, che permettono l'ingresso nelle cellule epiteliali)
‐ capacità di produrre una grossa quantità di tossine ed enzimi

                                                                                      23
Con malattia autoimmune si indica l'alterazione del sistema immunitario che dà origine a
  risposte immuni anomale o autoimmuni, cioè dirette contro componenti dell'organismo
  umano in grado di determinare un'alterazione funzionale o anatomica del distretto
  colpito

              Come si manifesta la P.A.N.D.A.S.?

L’età media di insorgenza dei sintomi si attesta intorno ai 6 anni e mezzo

Compare improvvisamente, da un giorno all’altro o da un’ora a un’altra

I sintomi sono soggetti a una turnazione (solo raramente si osservano 2 o più sintomi
contemporaneamente); sono cioè ciclici

I sintomi si presentano con intensità diverse nel corso del tempo: possono regredire
in intensità, addirittura scomparire per lunghi periodi, e riapparire, improvvisamente,
in maniera esagerata

sintomi più evidenti sono i tic e/o il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e l’iperattività e
il deficit d’attenzione (ADHD)

                                                                                             24
Cluster sintomatologici
                            P.A.N.D.A.S.
tic motori : strizzare gli occhi, piegare la testa in avanti o mandarla indietro, alzare una
spalla, saltellare in modo evidente e continuo, piegare o distendere una gamba ecc.);
tic vocali: tosse continua, emissione di suoni gutturali tipo grugnito, parole e frasi ripetute
più volte senza motivo, lallazioni;
tic ideici: idee ricorrenti e intrusive, poco o per niente controllabili (assimilabili alle
compulsioni mentali, di cui parleremo più avanti);
disturbo ossessivo-compulsivo: paura di contaminazione, lavarsi le mani molto
frequentemente, non toccare il cibo con le mani, indossare dei guanti per toccare gli oggetti
allo scopo di non sporcarsi le mani, aprire le maniglie delle porte con i gomiti, cambiarsi i
vestiti e/o la biancheria intima più volte al giorno, non toccare gli oggetti, girare un
determinato numero di volte intorno a un tavolo, effettuare rituali prima di intraprendere
una determinata cosa o compito ecc.

ansia da separazione, frequentissima nei bimbi P.A.N.D.A.S
pupille costantemente dilatate, anche alla luce, molto frequente nei bimbi P.A.N.D.A.S
soprattutto in fase acuta
pollachìuria (urinazione frequente)
deficit d’attenzione
iperattività;
anoressìa (rifiuto del cibo per paura di esserne contaminati; paura di sentirsi “pieni”);

                                                                                                  25
Approccio sistemico alla gestione
   del paziente HIV in ambito
          ospedaliero:
           casi clinici

                             PROCESSO
                            DIAGNOSTICO
• ANALISI DEGLI             SECONDARIO      • INTEGRAZIONE
  INDICATORI                                  ELEMENTI PRIMARI
  ANTECEDENTI         • ANALISI DEGLI         E SECONDARI
  L’INCONTRO CON IL     ELEMENTI
  PAZIENTE              PROVENIENTI DAGLI
                        INCONTRI CON LA
                        PERSONA
        PROCESSO                                     IPOTESI
       DIAGNOSTICO                                DIAGNOSTICA
         PRIMARIO

                                                                 26
ELEMENTI DEL PROCESSO DIAGNOSTICO PRIMARIO

 1. INVIANTE

 2. IL PRIMO CONTATTO

                                 INVIANTE

                         Operatori sanitari
                            (Medico, infermiera)

 Il paziente si è rivolto a loro spontaneamente?

 E’ stata una iniziativa dell’operatore la richiesta di consulto
  psicologico?

    GRADO DI CONSAPEVOLEZZA ?                   SCARSA CONSAPEVOLEZZA?
    «BUON ESAME DELLA REALTA»?               PROBLEMI CON L’ESAME DI REALTA’?

        LIVELLO EVOLUTO DI                          LIVELLO POCO EVOLUTO DI
     FUNZIONAMENTO PSICHICO?                       FUNZIONAMENTO PSICHICO?

                                                                                27
Meno
                                                                                               grave
Organizzazione di                               Depressivo‐masochistico
personalità           Ossessivo‐compulsivo                                                  Isterico
nevrotica

                                                                              Dipendente
                                                                Ciclotimico
Organizzazione di                                                                    Istrionico
personalità                        Sado‐masochistico
borderline                                                                                    Narcisistico
“alta”

                                                               Ipomaniacale                Narcisismo
Organizzazione di      Paranoide                                                            maligno
personalità
borderline
“bassa”      Ipocondriaco
                                        SCHIZOIDE                  BORDERLINE              Antisociale
                    Schizotipico

Organizzazione di                                   Psicosi atipiche
personalità                                                                                 Più grave
psicotica
                         Introversione                                    Estroversione

                                                                                                             28
ATTEGGIAMENTO DEL PROFESSIONISTA INVIANTE

                              FUNZIONAMENTO
                                MENTALE DEL
                                 PAZIENTE

             REAZIONI EMOTIVE E
            COMPORTAMENTALI DEL                      MEDICO
                  MEDICO

CASO 1 – Carlo 55 anni

MEDICO: «scusami se ti chiamo a quest’ora di Domenica (21:30), ma
ti devo parlare di un nuovo paziente, il Sig. Carlo Rossi. Ieri gli è stata
notificata la diagnosi di HIV, è un dirigente della Società ..XX... Per
via di alcune questioni che abbiamo affrontato, gli ho proposto un
colloquio con lo psicologo. Mi ha lasciato il suo numero e aspetta
eventualmente una chiamata. Lui può solo il sabato pomeriggio. Per
sapere l’orario in cui vi potete incontrare lo puoi chiamare anche
domani sera…non prima delle 20:00…mi ha lasciato un recapito..»

1) Definite e descrivete le vostre emozioni/sentimenti riguardo a
questo invio.

                                                                              29
CASO 1

                                         ATTACCO AL
                                           RUOLO?
         SVALUTAZIONE?

                         MANIPOLAZIONE

             AUTOSTIMA

CASO 1

         FUNZIONAMENTO DEL PAZIENTE
                (Esercitazione)

            VISIONE
             DEGLI
             ALTRI
                                               STRATEGIE
                                               PRINCIPALI

                                                            30
CASO 1
                        PROFILO COGNITIVO DEL PAZIENTE 1

 VISIONE DI SE’                         Speciale, unico. Per me valgono regole
                                        speciali, non comuni.

 VISIONE DEGLI ALTRI                    Inferiori, ammiratori

 PENSIERI CARATTERISTICI                Sono speciale e quindi per me valgono
                                        regole speciali

 STRATEGIE PRINCIPALI                   Usa gli altri, non rispetta le regole,
                                        manipolatorio, competitivo

CASO 2 – Marco 37 anni

MEDICO: «ho dato il tuo numero alla mamma di Marco un ragazzo
che è stato ricoverato per una candidosi esofagea circa un mese fa, e
durante il ricovero, alle analisi è risultato positivo al test dell’HIV. Già
durante il ricovero la mamma mi aveva parlato di alcuni problemi del
figlio. La settimana scorsa alla visita di controllo abbiamo pensato di
fissargli un colloquio con te. Ho visto che questo ragazzo ha bisogno di
essere aiutato. Ho già detto, sia a lui che alla mamma, che non fai
ambulatorio tutte le mattine. La mamma ti contatterà per prendere
un appuntamento, ma sono anche disposti a venire la mattina ed
aspettarti, a loro va bene qualsiasi giorno a qualsiasi ora. Cerchiamo di
aiutarlo…ha bisogno di un supporto»

1) Definite e descrivete le vostre emozioni/sentimenti riguardo a
questo invio.

                                                                                 31
CASO 2

          ESTREMO                     IDEALIZZAZIONE
         ADATTAMENTO
                                          DELL’ALTRO
         ALLE REGOLE
            ALTRUI

                       ACCONDISCENDENZA
                        RELAZIONALE

              AUTOSTIMA

CASO 2

         FUNZIONAMENTO DEL PAZIENTE
                (Esercitazione)

           VISIONE
            DEGLI
            ALTRI
                                                       STRATEGIE
                                                       PRINCIPALI

                                                                    32
CASO 2
                       PROFILO COGNITIVO DEL PAZIENTE 2

VISIONE DI SE’                          Debole, bisognoso, indifeso, incapace

VISIONE DEGLI ALTRI                     Idealizzati. Capaci di dare nutrimento e
                                        sostegno, competenti

PENSIERI CARATTERISTICI                 Ho bisogno degli altri per sopravvivere.
                                        Ho bisogno di un flusso continuo di
                                        sostegno

STRATEGIE PRINCIPALI                    Persegue relazioni basate sulla
                                        dipendenza

                               Comportamento
                                 dell’inviante

                               INDICATORI SUL
                              FUNZIONAMENTO
  EMOZIONI CHE SI            PSICO‐RELAZIONALE                 FANTASIE
  INSEDIANO DOPO               DELLA PERSONA                AUTOMATICHE SUL
    IL CONTATTO                                                PAZIENTE

                                                                                   33
UTILIZZO DELLE EMOZIONI IN AMBITO
        PSICODIAGNOSTICO

                          EQUILIBRIO
                        IMMAGINE DI SE’

 ESTERNALIZZAZIONE DI                      APPOGGIO
  RELAZIONI DI RUOLO                      OGGETTUALE

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IMMAGINE DI SE’: LO SPECIFICO ASSEMBLAGGIO DEI PROCESSI IDEO‐AFFETTIVI CHE
    CONSENTE AD OGNI INDIVIDUO DI MANTENERE UN SENSO DI UNITA’, COERENZA
    INTERNA E DI EQUILIBRIO

    APPOGGIO OGGETTUALE: LA REGOLAZIONE RELAZIONALE CHE OGNI SOGGETTO AGISCE
    NELLE PROPRIE RELAZIONI VICINE E DURATURE IN FUNZIONE DELLA PROPRIA
    ECONOMIA PERSONALE, DELLA STRUTTURA DELLA PROPRIA PERSONALITA’ O DELLA
    PROPRIA PSICOPATOLOGIA (IMMAGINE DI SE’)

    ROLE RESPONSIVNESS (ESTERNALIZZAZIONE DI RELAZIONI DI RUOLO): LA REAZIONE CHE
    IL SOGGETTO CERCA INCONSAPEVOLMENTE DI OTTENERE DAGLI ALTRI IN FUNZIONE DEL
    MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO DELLA SUA COERENZA INTRAPSICHICA E
    DELL’IMMAGINE DI SE’.

                         IL PRIMO CONTATTO TELEFONICO

Quando non è direttamente l’interessato che contatta:

‐    Scarsa consapevolezza di malattia?

‐    Scarsa autonomia?

‐    Scarsa motivazione?

‐    Il problema coinvolge le relazioni. I sintomi del soggetto minacciano
     l’equilibrio del suo ambiente, e così l’ambiente è spinto ad intervenire?

               INFERENZE SUL LIVELLO EVOLUTIVO DI ORGANIZZAZIONE DELLA
                                     PERSONALITA’

                                                                                    35
IL PRIMO CONTATTO

Come si presenta la persona?

‐ Si presenta senza nome
• strutturazione dell’identità (difficoltà a presentarsi con una
  identità ben precisa)?

‐ Ci chiede un appuntamento dandoci del «tu»
• personalità poco differenziata?
• accorciamento delle distanze?

‐ Ci vomita tutta la problematica per telefono
• non riconoscimento dell’?
• difficoltà a controllare gli impulsi?

‐

FATTORI DI
SCOMPENSO
                                           Riequilibrio
• PERDITA AFFETTIVA
                         PERTURBAZIONE
                        DELL’IMMAGINE DI
                                                                 Role responsivness

• CAMBIAMENTI
                               SE’
• GRAVE MALATTIA
(es. diagnosi di HIV)

                                                           RICERCA DI
                                                           APPOGGIO
                             CRISI                        OGGETTUALE

                                                                                      36
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