ETIOPIA STORICA chiese rupestri e patrimoni UNESCO dal Tigrai al Nilo Azzurro 25 aprile - 5 maggio 2020 - La forma del viaggio
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ETIOPIA STORICA chiese rupestri e patrimoni UNESCO dal Tigrai al Nilo Azzurro 25 aprile – 5 maggio 2020
PIANO VOLI: 25/4 Venezia – Francoforte 10.40 – 12.05 25/4 Francoforte 13.20 – Addis Abeba 21.15 27/4 Addis Abeba – Makalle 8.00 – 9.25 29/4 Axum – Lalibela 12.10 – 12.50 4/5 Bahar Dar – Addis Abeba 12.00- 13.00 4/5 Addis Abeba – Francoforte 23.15 – 05.30 5/5 Francoforte – Venezia 08.35 – 09.55 I DATI TECNICI IN PILLOLE: massimo 15 partecipanti spostamenti interni in aereo e pullman o minibus privato pensione completa visite guidate da antropologo italiano GLI INGREDIENTI DEL VIAGGIO: architettura rupestre e chiese monolitiche architettura modernista italiana natura incontaminata e paesaggi città storiche e castelli religiosità copta e tradizioni popolari IL NOSTRO ITINERARIO
il racconto Forse l’Etiopia è soprattutto questo: il magico tuffo in un passato senza tempo! Attraverseremo gli sconfinati spazi del Tigrai le cui alture schiacciate emergono come panettoni al primo diradarsi delle foschie notturne. Solcheremo le acque del lago Tana, da cui scaturisce il Nilo Azzurro con le sue cascate. Sfioreremo il mistero degli antichi sovrani axumiti, sempre sospesi fra storia e leggenda, e toccheremo con mano le origini sbalorditive della specie a cui apparteniamo davanti ai resti degli ominidi più antichi della terra. Viaggeremo in una macchina del tempo che ci trasporterà dalle crociate alla controversa storia coloniale del nostro ‘900. Visiteremo gli impressionanti parchi archeologici delle steli di Axum e delle chiese ipogee di Lalibela, Gerusalemme africana. Compiremo balzi arditi, dalle architetture razionaliste dei centri urbani alle commoventi chiesette in paglia e argilla, tonde come capanne, sulle sponde del lago. Immagineremo scene cavalleresche tra i castelli di Gondar, così lontani cronologicamente eppure così somiglianti a quelli del nostro medioevo! Osserveremo un territorio naturale che cambia e che sa stupire, dalle rupi dell’Amba Gheralta, scavate dal vento, dalle piogge e dall’uomo, ai paesaggi montani, dalle distese verdeggianti a quelle desertiche, fino ai contesti lacustri e fluviali. Dissimuleremo infine un pizzico di curiosità infantile sostando a pochi metri dal luogo inaccessibile che celerà ai nostri occhi l’arca dell’alleanza: sì, proprio quella di Mosè e delle tavole della legge, che Salomone avrebbe donato al figlio avuto dalla regina di Saba e che si conserva ancora qui, ovviamente in Etiopia!
il diario di viaggio 25 aprile: ore 8.40 ritrovo in aeroporto per il volo di andata ore 21.15 arrivo in aeroporto ad Addis Abeba e trasferimento in hotel 26 aprile: visita del centro di Addis Abeba tra mercati e musei, chiese e moschee, vecchi e nuovi caffè visita del Museo Etnografico dell’Istituto per gli Studi Etiopici, dedicato alle tradizioni e alla storia del paese visita del Museo Nazionale d’Etiopia cena e pernottamento ad Addis Abeba in hotel 5* 27 aprile: trasferimento in aeroporto 8.00 volo Addis Abeba – Makalle con arrivo alle 9.25 esplorazione della regione del Tigrai e visita della chiesa ipogea di Abrhaha Atsebha escursione a piedi lungo il sentiero in salita (circa 45’) per visitare la chiesa rupestre di Debre Tsion nell’Amba Gheralta cena e pernottamento in lodge nell’area di Hawsien 28 aprile: trasferimento ad Axum visita del tempio della Luna di Yeha nel pomeriggio visita del Parco delle Steli di Axum chiesa di Maryam Tsion dove si venera l’inaccessibile arca dell’alleanza cena e pernottamento in hotel ad Axum 29 aprile: trasferimento in aeroporto 12.10 volo Axum – Lalibela con arrivo alle 12:50 itinerario le principali chiese monolitiche di Lalibela cena e pernottamento in lodge presso Lalibela
30 aprile: itinerario di completamento della visita alle chiese monolitiche visita della chiesa di Nakute Laab cena e pernottamento in lodge presso Lalibela 1 maggio: giornata di trasferimento a Gondar attraversamento dell’altopiano abitato dalla popolazione Amara pernottamento in hotel a Gondar 2 maggio: visita di Gondar con le sue fortificazioni medievali e gli edifici del razionalismo italiano visita della chiesa di Debre Brahan Sillasie con il celebre soffitto ricoperto di angeli visita del castello di Fassil nel pomeriggio trasferimento a Bahir Dar cena e pernottamento in hotel a Bahir Dar 3 maggio: escursione sul Lago Tana con visita delle chiese circolari con tetto in paglia di Ura Kidane Meheret e di Azwa Maryam nel pomeriggio escursione alle cascate Tis Isat sul Nilo Azzuro cena e pernottamento in hotel a Bahir Dar 4 maggio: trasferimento in aeroporto 12.00 volo Bahar Dar – Addis Abeba con arrivo alle 13.00 nel pomeriggio tempo libero per alcuni acquisti cena tradizionale e trasferimento in aeroporto per il volo di rientro
cosa vedremo: arte e storia Addis Abeba con il Museo Etnografico e il Museo Nazionale: concepita a fine ‘800 come capitale del nuovo impero d’Etiopia da Menilik II, Addis Abeba sorse a 2400 metri, sulle pendici del monte Entoto, nel luogo in cui la moglie del sovrano, Taitù, aveva avviato il restauro di una chiesa. Con l’occupazione italiana, dal 1936 al 1941, divenne capoluogo della colonia fino al rientro di Hailé Selassié che completò la cattedrale copta della Santissima Trinità, dove è sepolto, ed eresse l’Università, il Teatro e il Museo Nazionale. Museo Nazionale e Museo Etnografico: se di Lucy, l’ominide più celebre al mondo, rinvenuto nel 1974, il Museo Nazionale espone ai visitatori soltanto una replica, è invece possibile ammirare l’originale del cranio di Selam, un australopithecus afarensis di sesso femminile dell’età di 3 anni scoperto nel 2000. Né si possono perdere i reperti archeologichi del regno di Axum e le molte opere d’arte di differenti epoche. Il Palazzo Guenete Leul, detto Piccolo Ghebbi, fu residenza imperiale dalla sua costruzione, nei primi anni ’30, al 1960 quando Selassié si trasferì nel nuovo Palazzo del Giubileo donando la vecchia, semplicissima dimora all’Università. Questa vi allestì un Museo Etnografico tra i più rilevanti d’Africa lasciandovi visitabile la camera del negus. chiese rupestri del Tigrai: fu a partire dal 1868 che una spedizione inglese scoprì a Wukro una delle molte chiese ipogee di quest’area, scavate nella roccia nel I millennio e quindi utilizzate ed ornate nei secoli successivi. La chiesa di Abreha e Atsbeha, nella quale sono custoditi i resti degli antichi sovrani a cui è appunto dedicata, sorge su uno sperone roccioso e custodisce il letto del re axumita Ezana, che per primo abbracciò il cristianesimo intorno al 325, e le croci del cristiano siriaco Frumenzio che lo aveva convertito e che fu consacrato primo vescovo d’Etiopia dal patriarca di Alessandria Sant’Atanasio il Grande. La chiesa di Debre Tsion, realizzata nel ‘300, è invece scavata a mezza altezza nell’Amba Gheralta, una delle alture isolate del Tigrai, ed è raggiungibile al termine di un’affascinante percorso in salita. Axum e il Parco delle Steli: divenuta a partire dal IV secolo a.C. capitale del regno axumita che si sarebbe sviluppato straordinariamente grazie ai commerci fra l’India e il bacino mediterraneo, Axum raggiunse il proprio apogeo fra il I e il III secolo, per poi conoscere la cristianizzazione e una lenta fase di declino in seguito all’espansione islamica del VII secolo. Dello splendore di questa civiltà resta un’impressionante estensione di monumenti nel cosiddetto Parco delle Steli, tra le quali è il monolite di oltre 20 metri eretto in onore del primo re cristiano Ezana e quello del suo predecessore Ramhai, l’obelisco monolitico più grande al mondo, eretto nel III secolo e oggi spezzato in quattro tronconi. Tra di essi
è anche la stele di circa 24 metri che fu spezzata in tre parti e trasportata a Roma tramite i porti di Massaua e di Napoli dai soldati italiani. Collocata nel 1937 in Piazza di Porta Capena per i 15 anni della marcia su Roma, fu poi oggetto di una restituzione controversa che, dopo i primi accordi del 1947, si sarebbe conclusa solo nel 2008. tempio della Luna di Yeha: 50km a est di Axum il villaggio di Yeha custodisce le imponenti rovine di un edificio cultuale precristiano eretto forse fra VIII e V secolo a.C. da una popolazione sabea con monumentali conci in pietra, ciascuno della larghezza di alcuni metri, uniti fra loro con connessure perfette senza alcun uso di malte. Lalibela, la Gerusalemme d’Africa: secondo la tradizione fu il re Gebre Mesqel Lalibela, che era stato pellegrino a Gerusalemme, a voler costruire in questo luogo, non senza l’aiuto degli angeli, una replica simbolica della città santa, dopo che questa era stata conquistata da Saladino nel 1187. Ad oggi il sito Unesco comprende quattro gruppi di edifici sacri per un totale di undici chiese, alcune delle quali erette in un sol blocco di pietra. Per fare un esempio, le chiese del primo gruppo comprendono Bet Medani Alem, la casa del Salvatore del mondo, quindi Bet Maryam, la casa di Maria, e ancora le case della Croce, delle Vergini e del Golgota, dove è sepolto Lalibela, ma anche la cappella della Trinità e perfino la tomba di Adamo. A pochi chilometri è il monastero rupestre del nipote di re Lalibela, Nakute Laab, con la sua piccola collezione di suppellettili liturgiche tra cui croci, icone e manoscritti, mentre qui sorgenti naturali alimentano pozze d’acqua che i fedeli ritengono benedetta. Gondar, la Camelot d’Etiopia: intorno al 1635 il negus Fasilidas fondò una nuova capitale fortificata a nord del lago Tana, nel luogo acquitrinoso indicatogli da un bufalo secondo la predizione di un vecchio eremita. Alla fine del secolo Gondar contava già 60mila abitanti suddiviti in quartieri secondo l’appartenenza religiosa cristiana, ebraica o islamica e sarebbe rimasta capitale d’Etiopia fino al 1855. Le turrite fortificazioni che ne caratterizzavano la cinta muraria, e soprattutto la cittadella imperiale, hanno contribuito a creare uno skyline e un’atmosfera che ricordano, a sorpresa, certi castelli medievali europei più che una storica città etiope. Un clima, questo, che vive di contrasti con gli edifici del razionalismo italiano che cinque anni di colonizzazione non mancarono di inserire nel centro storico! chiesa di Debre Brahan Sillasie: fondata a Gondar nel ‘600 dall’imperatore Eyasu II, nipote di Fasilidas, e restaurata in seguito agli attacchi dei dervisci sudanesi a fine ‘800, è uno dei monumenti più amati d’Etiopia per le pitture parietali e soprattutto per il soffitto dipinto con i volti di 123 cherubini intenti a fissare i propri occhi in quelli dei fedeli. Impossibile non sentirsi osservati dall’alto! le chiese circolari del lago Tana: situata nella penisola di Zege e raggiungibile in barca da Bahar Dar, la Ura Kidane Meheret è tra le più belle chiese del lago Tana. Il monastero fu fondato nel ‘300 da San Betre Mariyam e arricchito nel XVII secolo da una nuova chiesa circolare, all’interno ampiamente dipinta con storie di imperatori e di santi. Anche la chiesa di Azwa Maryam, poco lontana, conserva la sua struttura circolare in legno, argilla e pietre con tetto di paglia, che la fa assomigliare a una capanna di villaggio preparata per Dio in mezzo a quelle degli uomini.
cosa vedremo: paesaggi gli amba del Tigrai: la regione del Tigrai è estesa e variegata, comprendendo anche ampie estensioni a prateria, aree coltivate e vette fino ai 3400 metri. Il fenomeno orografico più caratteristico è quello degli amba, alture rocciose isolate dalla sommità piatta che assomigliano a fortezze naturali inespugnabili e che per questo furono utilizzate non di rado come rifugi inespugnabili a fini militari o per scavarvi monasteri ed eremi isolati dal mondo, di cui si conservano ancora oggi le chiese rupestri. Lago Tana: giace disteso a quasi 1800 metri di altitudine il lago più ampio d’Etiopia, sul quale affacciano la città di Bahir Dar e un gran numero di chiese e monasteri. Ancora oggi non è raro vederne le acque solcate da minuscole imbarcazioni in papiro, simili a rudimentali canoe, utilizzate per la pesca, mentre sull’isoletta Daga Estifanos sorge un popoloso monastero copto raggiungibile da un battello a vapore, ma inaccessibile, almeno al pubblico femminile! Nilo Azzurro e cascate Tis Isat: emissario del lago Tana, il fiume più affascinante d’Etiopia scorre verso sud prima di virare a settentrione, attraversare il Sudan e unirsi al Nilo Bianco per formare il Nilo propriamente detto, per intenderci quello dei faraoni e di Agatha Christie! Pochi chilometri dopo essere nato, già grande e maestoso, origina le cascate Tis Isat, il cui nomwe significa “grande fumo”, le più imponenti d’Africa dopo le Vittoria. Ovviamente il periodo migliore per godere dello spettacolo in tutta la sua maestosità sarebbe la stagione delle piogge, ma anche negli altri periodi dell’anno l’escursione merita.
religione e tradizioni l’arca dell’alleanza… in Etiopia: è il “Libro della gloria dei re” a narrare come Salomone avrebbe donato l’arca al figlio avuto dalla regina di Saba, re Menilik I, mentre altre tradizioni sostengono che il re di Irsaele gliene avrebbe data una copia che lo scaltro e devoto Menelik avrebbe nascostamente sostituito con l’originale. Fatto sta che ad Axum, in una cappella che dipende dalla chiesa di Santa Maria di Sion, sarebbe custodita l’arca su cui ha favoleggiato il mondo, dagli storici ebrei e cristiani alla più recente filmografia d’avventura! Peccato che nessun occhio umano possa contemplarla eccetto quelli del monaco eremita che, senza avere alcun contatto con l’esterno, vive ritirato in preghiera all’interno. Secondo i libri biblici dell’Esodo e del Deuteronomio si tratta di una cassa di acacia rivestita di oro puro, con coperichio aureo sormontato da due cherubini affrontati ad ali spiegate, all’interno della quale furono collocate le tavole della legge consegnate da Dio a Mosè sul monte Sinai. Secondo il Nuovo Testamento vi sarebbero state poste anche la verga fiorita di Aronne e un’urna d’oro contenente una porzione di manna. i copti: tra le eresie cristologiche dei primi secoli, il monofisismo di Eutiche aveva sancito un netto prevalere della divinità di Cristo sulla sua umanità, arrivando a sminuire di fatto la realtà dell’incarnazione. Quando nel 451 il concilio ecumenico di Calcedonia condannò tale dottrina definendo quelle di Cristo “due nature (umana e divina) in un’unica persona” (diofisismo), i cristiani d’Etiopia e di Egitto continuarono invece a seguire le definizioni tradizionali di San Cirillo d’Alessandria del concilio di Efeso del 431, che aveva parlato di “perfetta unione della divinità e dell’umanità di Cristo” senza invocare l’esistenza in lui di due nature. Come recita la professione di fede copta Cristo ha infatti un’unica natura (miafisismo), la “natura del Verbo incarnato” in cui umanità e divinità “non si sono separate nemmeno per un attimo o per un battito di ciglia”. In questo modo si intendeva evitare una sorta di sdoppiamento tra un Cristo umano e uno divino affinchè non ne risultasse deformata la stessa concezione trinitaria di Dio.
la cucina etiope la cucina etiope: injera e wat, questi sconosciuti! I nomi certo sono inusuali, ma in realtà si tratta di pietanze meno astruse di quanto possiate immaginare. L’Injera, base assoulta della cucina locale, è una spece di “piadina” spessa e spugnosa che si usa al posto del pane e che è realizzata di solito partendo dalla farina di teff, un cereale tra l’altro privo di glutine! A questa si abbina di solito proprio il wat, ossia una sorta di stufato di carne e/o di verdura cotto lentamente e leggermente speziato, che varia molto a seconda delle proteine utilizzate e dalla regione dove lo assaggerete. Non vi parliamo del kifto, del tire siga, del berbere, del tibs e dello yetsom beyaynetu, ma vi consigliamo di provare il maggior numero possibile di questi piatti tradizionali! Siamo certi che vi stupiranno…
Il pacchetto, comprensivo di voli internazionali Lufthansa a/r e voli interni Ethiopian Airlines come da programma, alloggio 9 notti in hotel e lodge con trattamento di pensione completa, trasferimenti in loco con pullman o minibus privato, escursione in barca sul lago Tana, ingressi ai monumenti, visite guidate condotte da antropologo italiano, assicurazione medico-bagaglio, ha un costo di 2970 euro a persona in camera doppia con 15 partecipanti (dagli 11 ai 14 partecipanti di 3140 euro, dai 9 ai 10 partecipanti di 3290 euro). Sconto con tessera “viaggi” de laformadelviaggio: 20 euro. Supplemento camera singola: 390 euro. Assicurazione annullamento, opzionale e da richiedere al momento dell’iscrizione. L’acconto del 25% va versato al momento dell’iscrizione. NB: non sono inclusi nella quota i trasferimenti da e per l’aeroporto di Venezia, le tasse aeroportuali (circa 210 euro: quotazione in attesa di conferma), la quota di gestione pratica (10 euro a persona), il visto d’ingresso per il paese (circa 50 euro), eventuali mance e quanto non specificato nelle voci precedenti. Il programma potrà subire piccole variazioni indipendenti dalla volontà dell’organizzazione. L’agenzia di viaggi laformadelviaggio.it srl ricorda che il viaggiatore è tenuto ad informarsi sui documenti necessari per l’espatrio e sulla loro validità. Iscrivendosi a questo viaggio si accettano termini e condizioni elencati nel contratto di vendita di pacchetti turistici (disciplinata - fino alla sua abrogazione ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 79 del 23 maggio 2011 [il "Codice del Turismo"] - dalla L. 27/12/1977 n° 1084 di ratifica ed esecuzione della Convenzione Internazionale relativa al contratto di viaggio [CCV], firmata a Bruxelles il 23.4.1970 - in quanto applicabile - nonché dal Codice del Turismo [artt. 32-51] e sue successive modificazioni) che potete consultare sul nostro sito alla pagina www.viaventisettembre.it/condizioni-generali o richiedere presso la nostra sede. WWW.LAFORMADELVIAGGIO.IT via xx settembre 63, 35122, Padova agenzia@viaventisettembre.it 0499817473 p. iva 04431400284 aut. prov. 76243 del 12/05/2010 n° REA PD389068 n° assicurazione RC27325
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