ECONERRE - Soccorso all'agricoltura colpita dalle gelate

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ECONERRE - Soccorso all'agricoltura colpita dalle gelate
ECONERRE - Soccorso all’agricoltura colpita
dalle gelate

Danni da gelate 2021: attiva la piattaforma online della Regione per la ricognizione dei danni delle
imprese agricole. Chiuso il bando da 4,2 milioni per l’acquisto di attrezzature per prevenire o
limitare gli effetti sulle coltivazioni. Altri 4 milioni per sistemi antibrina previsti nel PSR 2021-2022

Maledetta primavera. In questo caso, non è il titolo della canzone di Loretta Goggi, ma quanto
stanno pensando gli agricoltori in questi giorni, dopo le gelate che hanno colpito in maniera pesante
frutteti e coltivazioni, rischiando di compromettere le raccolte estive. Un evento che si ripete
come accaduto nel 2020 e pure nel 2019. Il gelo è arrivato dopo giorni di temperature miti che
avevano favorito il risveglio della vegetazione.

Ciò che si era salvato dopo l’ultima ondata di gelo del 18-20 marzo, rischia di andare perso con
l’abbassamento delle temperature nella notte tra il 6 e il 7 aprile, al momento quella decisiva per la
frutticoltura regionale. Ciliegi in fioritura, ma anche pereti e meleti, stanno infatti pagando a caro
prezzo il gelo con il crollo delle temperature fino a -4 e -6 gradi. In Romagna e Centro Emilia il
peggio è toccato anche agli ortaggi a foglia destinati al consumo fresco, ma anche ai vigneti, con i
germogli del Lambrusco completamente lessati dal freddo. C’è il rischio concreto che la frutta
romagnola possa sparire dai banchi del mercato come pure le ciliegie del comprensorio vignolese. Il
brusco e prolungato crollo delle temperature, accompagnato un po’ ovunque da forti precipitazioni,
gelate notturne e neve anche nella prima fascia collinare, ha interessato, in maniera estesa, tutta la
regione e diverse produzioni agricole e vitivinicole.
ECONERRE - Soccorso all'agricoltura colpita dalle gelate
La mappa delle gelate
Come sottolineato dalle organizzazioni dei produttori (Cia, Confagricoltura e Coldiretti) poco o
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nulla si raccoglierà sugli alberi di albicocche, susine, pesche, nettarine e ciliegie nell’area che va da
Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna fino a Bologna, Ferrara e Modena, in pianura e collina. Danni anche
sulle piante già germogliate di kaki e kiwi, sia giallo che verde, soprattutto negli impianti privi di un
sistema antibrina e reti antigrandine, un mix che di fatto può far salire il termometro anche di 1 o 2
gradi. Le piogge e l’umidità hanno accentuato gli effetti delle temperature rigide nelle specie
frutticole in piena fioritura, come il melo; danneggiati gli ovari dei fiori di pero. Come sottolinea
Confagricoltura “Sono in sofferenza, in Romagna, i vigneti del Sangiovese e del Trebbiano e quelli
di uve bianche precoci, Pinot e Chardonnay; danni ingenti, nella zona di Modena, alle produzioni di
Lambrusco e di Pignoletto ma anche ai ceraseti di amarene e ciliegie del comprensorio vignolese.
Colpita tutta la provincia di Ferrara, in particolare il comparto frutticolo, dalle drupacee alle fragole
in campo. Preoccupa infine – rileva l’organizzazione agricola regionale – lo stato di salute delle
barbabietole da zucchero sui 18.000 ettari complessivi coltivati nel bacino emiliano-romagnolo di sui
5.000 ha nel ferrarese“.

Coldiretti Emilia Romagna ha inviato all’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi una
lettera in cui sottolinea come “le aziende che non sono riuscite a sottoscrivere polizze assicurative
efficaci devono poter manifestare i danni subiti a causa delle gelate ed essere risarcite attraverso
una deroga alla Legge 102/2004 come già accaduto nel 2020”.

Risorse finanziarie per sostenere il comparto

E proprio per sostenere le imprese che si trovano, per il terzo anno consecutivo, alle prese con una
situazione estremamente difficile che si somma alle difficoltà legate all’emergenza pandemica, la
Regione si è attivata subito mettendo in campo diversi strumenti.

È già attiva, infatti, la piattaforma online all’indirizzo https://questionari.regione.-
emilia-romagna.it/643362?lang=it per raccogliere tutte le segnalazioni dei potenziali danni alle
imprese agricole e permettere così una precisa ricognizione sul territorio.

Si è appena concluso il bando regionale che ha messo a disposizione 4,2 milioni di euro di
contributi alle imprese fino a un massimo di copertura dei costi del 70% per l’acquisto di materiali
dedicati alla prevenzione dei danni causati dalle gelate primaverili.

Le domande sono state 62, suddivise in tutto il territorio regionale, con una prevalenza di imprese
colpite nella provincia di Ravenna. I fondi residui saranno destinati ad altri interventi per la
prevenzione dei danni da brina: verranno anche garantiti dalla Regione altri 4 milioni di euro
di risorse per i sistemi antibrina col Programma di sviluppo rurale 2021-2022, per nuovi bandi.
“Siamo molto preoccupati per i danni delle gelate dovute al
cambiamento climatico, che genera fenomeni meteo devastanti sempre più frequenti– afferma
l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Tre anni consecutivi di gelate colpiscono
duramente la frutticoltura, in difficoltà già da tempo. Dobbiamo aiutare il sistema ortofrutticolo a
resistere attraverso investimenti, ricerca e sostegno promozionale. Chiederemo ancora al Governo la
deroga al decreto legislativo 102 e ci stiamo confrontando sulla proposta di riparto fatta dal
ministero Politiche agricole per rendere subito disponibili i 20 milioni di euro ottenuti nel corso del
2020 sempre sul decreto 102 (sostegni alle imprese nelle emergenze e nei rischi) e metterli a
disposizione delle imprese agricole, tenendo conto di chi ha avuto effettivamente i danni, con la
stessa procedura che è stata applicata per i danni da cimice asiatica”.

“E sempre nell’ambito delle risorse– incalza Mammi-, chiediamo al Governo la disponibilità dei 70
milioni di euro che erano stati stanziati per calamità del 2019 e 2020 grazie alla legge di stabilità. La
Regione ha presentato al ministero delle Politiche agricole il progetto di rilancio concreto e
dettagliato per il comparto ortofrutta in sei assi strategici. Ho chiesto personalmente in queste ore al
ministro, Stefano Patuanelli, di convocare il tavolo nazionale dell’ortofrutta, chiedendo di lavorare
subito sul miglioramento delle condizioni assicurative, per incentivare le aziende ad assicurarsi”.
“Inoltre– chiude l’assessore- bisogna che il Ministero ci aiuti a trovare soluzioni sul tema del costo
del lavoro che andrebbe ridotto fortemente nei territori che da tempo subiscono danni enormi
derivanti da fitopatie e cambiamenti climatici, come già accade in alcune parti del Paese. È
indispensabile utilizzare le risorse del Recovery Fund per il comparto ortofrutta, dalla logistica
all’innovazione per le aziende, con sistemi di protezione anche dalle gelate. Abbiamo bisogno di
difendere e sostenere le buone produzioni della nostra terra, insieme al reddito dei nostri agricoltori.
La Regione è al loro fianco”.

Gli assi del programma della Regione Emilia-Romagna di
rilancio del settore ortofrutta
Il progetto strategico di sostegno e di rilancio per il settore frutticolo, da rendere operativo già dal
2021 e con una prospettiva almeno triennale, mira a ridurre i costi di produzione e a sostenere gli
investimenti necessari per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la ricerca di nuove tecniche di
difesa chimica e biologica, l’attivazione di strumenti per la gestione del rischio, l’incremento della
sostenibilità lungo tutta la filiera, la riconversione varietale in funzione delle preferenze di gusto e
della nuova domanda espressa dai consumatori e la promozione delle eccellenze regionali.

                             Direttore responsabile: Claudio Pasini. Segreteria di redazione c/o Unioncamere
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