E altro ancora GLI ALUNNI PRESENTANO LA SCUOLA PORTA-AGNESI

Pagina creata da Erika Marra
 
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E altro ancora GLI ALUNNI PRESENTANO LA SCUOLA PORTA-AGNESI
Un punto può
                        GLI ALUNNI
 diventare…
                       PRESENTANO
                        LA SCUOLA
                          PORTA-
                          AGNESI

               e altro ancora…
E altro ancora GLI ALUNNI PRESENTANO LA SCUOLA PORTA-AGNESI
In questo numero…

Il buon viaggio ………………………………….pag.3

Io vado a scuola ………………………………..pag.9

Un punto può diventare………………………pag.11

È autunno ………………………………………pag.13

La scuola presentata dai bambini …...…… pag.14

Giovani scrittori alla prova..…………………pag.22

Leggendo leggendo…………………………..pag.26
E altro ancora GLI ALUNNI PRESENTANO LA SCUOLA PORTA-AGNESI
Porta Agnesi in Diretta n°12                                               ottobre – novembre 2020

                                      …ma quand’è che un viaggio è buono?

                                                    Nel frattempo si erano formati minacciosi
   Quando sai dove andare,                          cumuli grigi sopra le nostre teste che
                                                    portavano pioggia; questo mi spinse a voler
      ma anche quando                               tornare indietro, non volevo per niente
                                                    bagnarmi. Ero terrorizzato, perché, se fosse
     non lo sai e lo scopri                         arrivato un forte temporale, non avremmo
      strada facendo…                               trovato riparo e quindi ci saremmo inzuppati
                                                    da capo a piedi. Dopo le prime gocce ero già
                                                    in tilt ma, passati cinque minuti, capii che il
Il quattordici giugno andammo al Parco delle        temporale si stava allontanando e fui più
Cave: è il terzo parco più grande di Milano,        calmo e rilassato. Dopo un breve tragitto,
situato a ovest della città. Ci recammo lì per      girammo a destra e… finalmente vedemmo
vedere le lucciole, che in quel periodo si          le lucciole: era uno spettacolo soave e
accoppiavano. Per trovare le lucciole sapevamo      meraviglioso. Emettevano forti bagliori di
di dover circumnavigare il laghetto che si trova    luce a intermittenza, come un albero di
al centro del parco, era la prima volta e non       Natale. Scoprimmo la vera identità delle
avevamo ben chiaro il percorso, ma pian piano,      lucciole, quando il mio amico ne prese una in
insieme, lo scoprimmo. Una piccola stradina,        mano e vedemmo che erano insetti piccoli,
lungo la quale c’era una fitta vegetazione,         neri, ma magici.
portava fino al laghetto. La percorsi molto         Rimanemmo lì per più di mezz’ora a
lentamente guardandomi intorno, con un              osservare quella danza emozionante e infine
grande stato d’ansia, perché avevo paura di         tornammo alla nostra auto.
sbagliare strada e di finire in un posto oscuro e
cupo.                                                                           Tommaso V.
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Porta Agnesi in Diretta n°12                                          ottobre – novembre 2020

Quest’estate con il nonno andavamo a
fare i tuffi dagli scogli, altri un metro,
che si trovavano su un lato della
spiaggia. Un pomeriggio abbiamo
visto dei ragazzi tedeschi che si                    Quando succede
tuffavano da una rupe alta circa sei             un imprevisto e si rivela
metri. Il nonno allora mi invitò a
                                                   una bella sorpresa.
provarci. All’inizio avevo paura e
continuavo a lasciare il posto agli altri:
                                             Mi ricordo dell’America e di Boston…
non mi ero mai tuffata da così in alto.      Quando il mio babbo disse che saremmo
Il nonno mi incoraggiò dicendomi che,        andati a vivere a Boston, io ero triste. Ero
se riuscivo a tuffarmi dagli scogli          impaurita perché non conoscevo nessuno e
bassi, potevo farcela anche da lì. Lui si    non conoscevo neanche la lingua. Poi, invece, è
tuffò prima di me e allora mi decisi e       stata un’esperienza bellissima.
vinsi la paura. Mi tuffai e … mi
                                             Ogni giorno dovevo affrontare degli ostacoli e,
sembrava di volare. Ero molto felice di      a volte, non ero sicura di farcela. Però non mi
aver superato la pura, così ho fatto         sono arresa, alla fine ho trovato il modo di
molti altri tuffi.                           superarli tutti ed ero contenta e soddisfatta.
                              Matilde C.                                     Lucrezia G.
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Porta Agnesi in Diretta n°12                                                  ottobre – novembre 2020

Nei viaggi c’è sempre un peso da sopportare.
Nel mio viaggio «attraverso il Covid» di pesi
ce ne sono tanti. Questi pesi sono le regole
anti-Covid che ci salvano la vita.
La nonna è anziana, quindi è a forte rischio di
contagio ed io sono costretto a rispettare le
norme anche per lei.
Ma se siamo tutti uniti in questo viaggio e
rispettiamo tutti le regole, non solo
preveniamo il contagio della mia nonna, ma
preveniamo quello di tutti i nonni.
                            Andrea S.

                                                    Le persone alcune volte dicono che i compiti
                                                    sono semplici, ma forse è perché sono state
                                                    aiutate. Ma se tu, o io, non abbiamo capito il
                                                    compito e non ci aiutano i nostri genitori,
                                                    perché può essere che abbiano un impegno, tu
                                                    rimani su quell’esercizio finché non riesci a
                                                    completarlo.
                                                    Trovi un ostacolo e un altro e un altro ancora…
                                                    ma poi alla fine li superi e completi il compito.

                                                                                      Matteo P.

Un sabato mattina andai al corso di nuoto settimanale ed era il mio primo giorno dopo qualche
mese. Alla fine della lezione dovevamo tutti tuffarci, ma io avevo molta paura: la paura di
annegare, le vertigini ed infine la paura di farmi male. Vedevo, verso l’alto, i miei genitori
incoraggiarmi e sorridere, o almeno così immaginavo. Ad un certo punto arrivò il mio turno, allora
feci un bel respiro, presi coraggio e mi tuffai. Quando risalii a galla mi accorsi che non dovevo
avere paura e che era stato divertentissimo. Allora continuai a tuffarmi.
Arrivata a casa dissi ai miei genitori che era stato super-divertente e che volevo tornarci subito il
giorno dopo ma , per mia sfortuna, dovetti aspettare sino al sabato successivo.

                                                                      Limar M.
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   E quando la sera sei così stanco           Un sabato sera sono andato per la prima volta
       che non riesci a dormire               allo stadio di San Siro a vedere Milan-Sassuolo,
     e rivedi quello che hai visto            ero molto emozionato perché dovevo entrare in
                                              campo con i giocatori.
   e fatto di giorno e sei contento.
                                              Arrivato in spogliatoio mi hanno dato la tuta del
                                              Milan: ero pronto per entrare in campo, la
Anche a me, come è detto nell’albo            tensione saliva sempre di più mentre mi
illustrato, è capitato di vivere una          domandavo        quale          giocatore     avrei
giornata così intensa da non riuscire ad      accompagnato. Alla fine sono sceso con Leao,
addormentarmi, la sera.                       un discreto giocatore del Milan. Stavo tremando
Era un pomeriggio splendente ed io e          dall’emozione, davanti a me c’erano diverse
papà decidemmo di andare a pescare sul        telecamere che mi riprendevano e lo stadio
molo con la canna. Subito dopo aver           colmo di persone. Quando la partita iniziò, ho
lanciato le lenze, i pesci iniziarono ad      raggiunto i miei genitori e l’abbiamo seguita
abboccare, così che già alle sei ci eravamo   insieme; si è conclusa con la vittoria del Milan.
portati a casa: uno scorfano, tre occhiate    Appena tornato a casa sono andato a letto, ma
e due saraghi. Quella sera mangiammo          non sono riuscito a dormire per tutta la notte
una grigliata deliziosa con gli amici.        perché stavo pensando a quella bellissima
Riuscii ad addormentarmi soltanto alle        serata con la mia famiglia.
undici e mezza perché ero troppo
emozionato.
                               Filippo L.                                   Alessandro G.
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Quest’estate ho vissuto un’esperienza che mi ha
profondamente colpito.
Ho visitato le Grotte di Frasassi che mi hanno
emozionata per la bellezza e la magia che
trasmettono e credo che sia il luogo più bello che io
abbia mai visto in tutta la mia vita.
Nel percorso per raggiungerle, dall’auto si vedeva solo
il paesaggio meraviglioso pieno di alberi che
circondavano la strada. C’era un forte odore di zolfo, e
tantissime persone che aspettavano di prendere il
pulmino che conduceva all’ingresso del sito delle
grotte. Una volta entrati la temperatura si abbassò
improvvisamente a 14 gradi, ma purtroppo noi non
avevamo abiti pesanti, mentre le altre persone erano
super attrezzate con abiti da montagna. Io non mi
aspettavo nulla di speciale e invece mi ritrovai una
meraviglia davanti agli occhi, ero molto sorpresa ed
emozionata.
Dopo varie precauzioni, date dalla guida, cominciammo
ad addentrarci in una foresta di stalattiti e stalagmiti di
calcite, alcune erano più bianche e splendenti, segno
che la calcite era più pura, e altre un po’ più scure. La
cosa sorprendente era che alcune erano sottili e
ondulate grazie a impercettibili correnti di aria che nei
secoli hanno fatto sì che le gocce d’acqua non
cadessero in modo perpendicolare.                                E quando la sera sei così stanco
Abbiamo, poi, scorto alcuni laghetti, anche a centoventi             che non riesci a dormire
metri di profondità, composti sia da acqua piovana, sia            e rivedi quello che hai visto
da acqua delle sorgenti sotterranee. Si creavano giochi          e fatto di giorno e sei contento.
di colore per la composizione diversa delle due fonti
d’acqua, dal blu di quella sotterranea al bianco quasi
trasparente di quella piovana.                                La mia più grande emozione è
C’erano due sale, la prima era talmente grande da             quando sono in campo e segno un
poter contenere il Duomo di Milano, la seconda invece         goal. Ma mi ricordo di quella volta
conteneva delle vere e proprie statue naturali a cui gli      che sono andato con tutta la mia
speleologi avevano attribuito diversi nomi anche per          squadra di calcio, la Rogoredo 84, al
creare punti di riferimento e per non perdersi durante        torneo del Milan, al centro Vismara,
le prime spedizioni esplorative.                              che si trova a Milano.
Dopo aver percorso alcuni chilometri nelle grotte
                                                              Ero emozionato e felice perché mi
tornammo a casa molto stanchi e la sera non riuscivo a
                                                              sentivo grande e importane come i
dormire perché riflettevo sulle emozioni provate
durante la giornata. Quello che mi ha lasciato                veri giocatori di calcio che si vedono
maggiormente stupita è lo spettacolo che può creare la        in TV. C’era tutta la mia famiglia a
natura.                                                       vedermi. È stata una grande
                                                              giornata per tutti e rimarrà per
                                                              sempre nella mia mente.
                                           Virginia S.
                                                                                      Daniele P.
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Porta Agnesi in Diretta n°12                              ottobre – novembre 2020

      “Uno ti dice Buon viaggio
        quando ti vede pronto
             per andar via
           e non sai dove vai
          e nemmeno perché
    ma crede che tu sappia tutto
        e invece non sai niente
            ma va bene così.
        A volte non sai niente
          nemmeno alla fine,
  perché non sai se quella è la fine
        o se è solo una tappa.
Allora vuol dire che hai fatto davvero
             Buon viaggio,
         perché sei già pronto
      per cominciarne un altro”.
                   Beatrice Masini, Gianni De Conno,
                      Il Buon Viaggio, Ed. Carthusia

                                                       Classe 5°B
                                                       a.s. 2020/21
                                                       Scuola Primaria
                                                        Porta Agnesi
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Porta Agnesi in Diretta n°12   ottobre – novembre 2020
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Porta Agnesi in Diretta n°12   ottobre – novembre 2020
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          AUTUNNO
   Dove vanno le foglie arrossate
   che il vento stacca dagli alberi?
Volano e passano: il brusio del vento
è tutto ciò che rimane dell’autunno.

                         Saionji Kinmochi

                                            CLASSE 2°B
Porta Agnesi in Diretta n°12                                             ottobre – novembre 2020

L’edificio                                      Maestre

La scuola Porta Agnesi ospita molti             Le maestre della scuola di via Quadronno
bambini, è molto grande e c’è un tunnel         sono molto brave, premurose e divertenti. Le
che collega le due parti. La scuola è gialla,   maestre ti aiutano a imparare nuove lingue, il
esiste da molti anni però è stata               corsivo, a fare calcoli e altre cose importanti
ristrutturata e ora sembra nuova. Oltre il      che ti serviranno nella vita di tutti i giorni. Le
cancello c’è un parco così, quando finisce      maestre della Porta Agnesi sono molto
la scuola, puoi fermarti a giocare e c’è        attente alla tua istruzione e ti difendono
anche un signore che vende gelati e             quando ti bullizzano, ti danno anche il
crepes. Finite le lezioni puoi partecipare a    ghiaccio se ti fai male. Di solito ogni maestra
dei corsi, per esempio musica, calcio, ecc.     insegna più di una materia, tranne quella di
Oppure, nel caso tu debba stare più tempo       religione.
a scuola, puoi andare al doposcuola dove
                                                                          Francesco
puoi giocare con altri bambini.

                                Edoardo         Gite

                                                Ogni anno alla scuola Porta Agnesi si fa una
                                                gita: prima di tutto si sceglie l’argomento
                                                dell’anno, poi si organizza la gita. Milano
                                                Ristorazione dà ai bambini i panini. Le gite
                                                sono interessanti. State tranquilli che sarà
                                                molto divertente. Se qualcuno si sente male
                                                sul pullman ha diritto di stare davanti e, per i
                                                posti vicini, si va a piedi. Spero che la scuola
                                                Porti Agnesi vi piacerà! Ciao!

                                                                                   Nina
Porta Agnesi in Diretta n°12                                         ottobre – novembre 2020

Merenda                                      Il Giardino

Prima di andare a scuola prendiamo una       Nel giardino ci sono tanti alberi e c’è tanto
scatola e la riempiamo di cibo, poi quando   spazio per correre velocissimo. Si possono
siamo a scuola, dopo due ore di lezione,     anche lasciare le bici e i monopattini.
ognuno mangia la sua merenda.
                                             In giardino, io e i miei amici, costruiamo la
Se non l’hai portata i tuoi compagni ti      città per gli insetti, poi prendiamo gli insetti
prestano un pezzo della loro merenda         e li mettiamo dentro la città che si chiama
(ovviamente chi vuole, non per forza).       “Insettilandia”.

Quando è il compleanno di qualcuno si può    A volte facciamo i tacos con le foglie e con la
portare una merenda per tutta la classe.     terra e usiamo i sassi per schiacciare la terra.
                                             Come ingrediente segreto usiamo il mattone
                               Lila
                                             schiacciato e poi vendiamo i tacos.

                                             In giardino si va anche per il doposcuola.

                                                                            Samy

                                             Intervallo

                                             Per fare l’intervallo delle 10:30 ci portiamo
                                             una merenda da casa. Dopo che tutti hanno
                                             finito di mangiare, possiamo giocare dalle
                                             10:30 alle 10:45, ma a volte anche un po’ di
                                             più. Tutti insieme giochiamo e ci divertiamo
                                             un sacco.

                                             Quando c’è una bella giornata usciamo in
                                             giardino, invece se c’è una brutto tempo
                                             restiamo in classe e giochiamo o leggiamo i
                                             libri che abbiamo in classe.

                                             Anche dopo pranzo facciamo un sacco di
                                             intervallo, dalle 13:00 alle 14:30.

                                                                            Jacopo
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                  ottobre – novembre 2020

                                                     La mensa

                                                     Nella scuola Porta Agnesi c’è la mensa. La
                                                     mensa è al piano terra.

                                                     È dove si mangia: la pasta, la pizza, ecc…

                                                     Chi ha la dieta mangia il cibo in bianco.

                                                     Ci sono i cibi autunnali, invernali, primaverili e
                                                     estivi, così come è scritto nel menù della
                                                     scuola.                Sithila

Musica                                               Aula di musica

Ogni settimana andiamo in un’aula e la maestra       Nell’aula di musica ci sono degli strumenti e
di musica ci fa delle lezioni incredibili.           un piano da suonare. Puoi giocare, cantare e
Suoniamo, cantiamo e per divertirci abbiamo          suonare.
realizzato delle maracas!                            È vuota: puoi creare poesie, canzoni e
                                                     costruire degli strumenti. Oppure puoi creare
La maestra suona con il pianoforte che c’è           dei gruppi per suonare e cantare.
nell’aula e ci divertiamo un sacco. Cecilia          L’aula di musica è straordinaria, creativa e
                                                     musicale.
                                                                                          Zaira

Compiti

In Prima elementare si iniziano a fare i compiti. I compiti sono molto importanti, servono per capire
la lezione. Oltre ai compiti devi studiare. Lo so che sono noiosi, però li devi fare. Andando avanti
con le classi i compiti saranno sempre più difficili. A un certo punto ti accorgerai che sono
importanti e li farai per il tuo bene.

                                                                   Thea
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                   ottobre – novembre 2020

Aula di inglese
                                                Maestra madrelingua
Nell’aula di inglese si studia l’inglese.
L’inglese è una lingua straniera. Nell’aula     La maestra madrelingua ogni tanto viene in classe a
di inglese ci sono i banchi e una LIM, che è    farci inglese, propone dei giochetti e così
una lavagna tecnologica. All’inizio             impariamo l’inglese. La maestra è molto simpatica.
dell’anno l’aula è vuota, non c’è niente e      La nostra maestra, quando insegna inglese, ci porta
così noi la decoriamo. In aula di inglese si    nell’aula di inglese, alcune volte.
fanno degli esercizi sulla LIM. Soprattutto
in Prima si studiano i colori, i numeri fino    È molto facile imparare l’inglese.       Mario
al dieci, gli animali. Poi man mano impari
sempre più cose.

In Prima per aiutarti a studiare servono
molto i cartelloni.

L’inglese ti aiuta per la vita, quindi
comportatevi bene e studiatelo!
                     Alessandro

Aula video e Aula di scienze e arte             Esperimenti di scienze

All’ultimo piano (il terzo) ci sono un’aula     Nella mia scuola le
video e un’aula per scienze e arte, oltre ad    maestre che fanno scienze
altri laboratori.                               per          approfondire
                                                l’argomento a volte ci
L’aula video è bellissima, c’è anche un
                                                fanno      fare      degli
lettore CD. Nell’aula video ci sono anche
                                                esperimenti.
più di venti sedie di legno e si possono
vedere film o cartoni animati. L’aula video,    Mi ricordo che in seconda
oltre alla LIM, ha anche una tv un po’          ci     avevano      portato
vecchiotta che ormai non si usa più.            nell’aula di scienze e ci
                                                avevano fatto fare un
Invece l’aula di scienze e di arte non è
                                                esperimento sulla pellicina
come pensate: è stupenda! Là si fanno i
                                                dell’acqua. Era stato molto
lavoretti di arte e inoltre c’è uno scheletro
                                                interessante ed era come
dove ci sono TUTTE le parti del corpo.
                                                se stessimo studiando sul
C’è inoltre una bellissima lavagna! Ci sono     libro, ma in un modo
anche i pennelli e i colori per pitturare!      molto più divertente!

                          Gaetano                               Beatrice
Porta Agnesi in Diretta n°12                                               ottobre – novembre 2020

Palestra

La palestra della scuola è molto bella, è
grande e la maestra di motoria è
bravissima. Prima di andare in palestra ci
mettiamo le scarpe da ginnastica. Ci sono
tanti attrezzi per fare ginnastica.
Giochiamo a calcio, palla prigioniera, ecc.
C’è un bagno, c’è una stanza dove si          Biblioteca
mettono gli attrezzi e ci sono delle          La biblioteca è al terzo piano, è un aula uguale alle
panche per sedersi e cambiarsi le scarpe.     altre, se non più grande, con quattro tavoli solo,
Le scarpe poi restano in una sacca a          ma grandissimi. C’è una cattedra di legno munita
scuola.              Maria Eduarda            di computer e alle pareti ci sono scaffali di legni
                                              con i libri (anche Scooby Doo e Geronimo Stilton).
                                              Abbiamo un’ora di tempo per scegliere un libro,
                                              per poi riportarlo dopo quattordici giorni, cioè due
                                              settimane, ma se non riesci a leggerlo tutto anche
                                              di più. Si porta il libro alla maestra di biblioteca
                                              che di solito è una, ma a volte sono due. Una coi
                                              capelli castani e una bionda. La nostra maestra ci
                                              legge un libro e l’ascoltiamo o sui tavoli o per
                                              terra. Si possono anche donare dei libri.
Aula di informatica
                                              Quando si torna in classe, si mette il libro dentro la
L’aula di informatica è la mia preferita      cartella e lo si legge a casa.
perché ha tanti computer. Ci sono
                                              A un certo punto non si è potuto andare in
tantissime cose divertenti da fare sul
                                              biblioteca per dei lavori, quindi ce ne siamo fatti
computer tipo il coding e Tux Paint, cioè
                                              una nostra: si donavano per quattordici giorni e si
un programma per disegnare.
                                              scambiavano. Era più brutto della biblioteca
                                Nicolò        normale, ma poteva bastare.       Leone
Porta Agnesi in Diretta n°12                             ottobre – novembre 2020

La festa di fine anno

Ogni anno, o meglio alla fine
dell’anno, si fa la festa di fine anno.

La festa si fa in giardino nello spazio
tra le due aree della scuola, dove
c’è il cemento e lì si cantano le
canzoni.

Poi, quando tutte le classi hanno
cantato, si va verso una tavola
enorme piena di bontà e dopo, a
est della scuola, si vende il gelato e
                                          Commessi
i ghiaccioli e a volte c’è il signore
delle crepes.               Sofia         In prima i commessi sono molto
                                          simpatici, se fate i bravi, e, a volte,
                                          quando le maestre vanno in bagno,
                                          vengono a controllare.

                                          Per la sicurezza mettono i cartelli
                                          quando il pavimento è bagnato.

                                          Quando arriverete vi accoglieranno
                                          come si deve.

                                          Ciao!

                                                                  Sharon
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                   ottobre – novembre 2020

Classroom                                         Le elezioni di ConsigliaMi
Ciao bambini, io vi parlerò di una app che        Una volta l’anno in questa scuola, le classi
abbiamo usato durante la quarantena per           quarta e quinta possono partecipare al progetto
fare i compiti, si chiama Classroom.              ConsigliaMi.

Le vostre future maestre, se ci sarà ancora       I bambini possono eleggere con attraverso
questo brutto Coronavirus, ve lo faranno          votazioni i propri rappresentanti.
usare e quindi vi spiego come si usa: le          I candidati per farsi eleggere possono realizzare
maestre metteranno un corso per ogni              dei cartelloni in cui indicano le proprie idee e
materia. Per esempio per italiano vi              perché gli elettori dovrebbero votarli.
metteranno il corso di italiano.                  Durante la votazione si scrivono i nomi sulla
Per accedere dovrete andare su Safari o           lavagna e a ogni voto si mette affianco, al nome
                                                  votato, una crocetta e i due nomi che ottengono
Goggle Chrome e scrivere “Classroom”, poi
                                                  più crocette diventano i nuovi rappresentanti.
vedrete tutti i corsi. Voi dovrete cliccare sul
corso e troverete tutti i compiti.                I rappresentanti poi partecipano alle riunioni
                                                  con gli altri bambini delle altre scuole.
Se volete scrivere qualcosa alla maestra e ai
compagni, cliccate su “condividi qualcosa sul     Quest’anno i candidati sono stati sei e, dopo
                                                  una divertente campagna elettorale, sono stati
corso”.
                                                  scelti Beatrice e Leo. Bea e Leo porteranno i
Ciao bambini, spero di vedervi qui!!              nostri progetti alle riunioni al Municipio 1.

                                 Leo                                                     Valentina P.

                                                                     Classe 4°C
Porta Agnesi in Diretta n°12   ottobre – novembre 2020
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                  ottobre – novembre 2020

    Il racconto giallo
                                    LA SCOMPARSA DI JACK
C’era una volta a Londra una bambina che si          Purtroppo, di lui non c’era traccia, ma Ginny
chiamava Ginny. Abitava insieme ai suoi              sapeva che sarebbe dovuto ritornare a casa
genitori, Kate e Johnny, e a suo fratello piccolo    sua per prendere altre cose: lo aspettò nella
Jack. Erano una famiglia come tutte le altre:        sua camera insieme ai suoi amici e, appena lo
felice, senza essere troppo ricca, e, soprattutto,   vide entrare, lo fermò e gli chiese come mai
quando incontravano una persona povera la            entrasse sempre in camera di suo fratello per
aiutavano sempre dandole in dono qualcosa:           prendere indumenti e giochi. Lui non le
vestiti, denaro, cibo… Un giorno, quando Ginny       rispose, ma sapeva che prima o poi sarebbe
tornò a casa da scuola, trovò la polizia e chiese    stato scoperto. Aveva infatti rapito lui il
al papà cosa fosse successo. Il papà non le volle    bambino facendogli credere che i
rispondere, ma Ginny lo scoprì presto, perché        suoi genitori erano partiti per sempre, perché
la polizia nominò molte volte suo fratello Jack e    era invidioso di non avere una famiglia come
lei si rese conto che lui non era in casa.           tutte le altre persone. Pochi giorni dopo
Erano tutti tristi e impauriti, perché non           quando la polizia tornò a casa loro, Ginny
capivano il motivo della scomparsa di Jack. Lo       chiese di poter parlare con un poliziotto in
cercarono ovunque, andarono anche dai                privato; gli raccontò del poliziotto che
giornalisti per fare un annuncio di scomparsa,       prendeva i vestiti e il cibo e gli raccontò
ma nessuno sembrava aver visto il bambino.           anche che lei stava svolgendo, insieme ai suoi
Pochi giorni dopo, la polizia ritornò a casa della   amici, le indagini. Per ultima cosa, chiese alla
famiglia e riferì loro che avevano trovato lo        polizia se avesse potuto andare con loro in
zaino di Jack nell’armadietto della scuola e che     caserma per interrogare insieme a loro il
avrebbero proseguito le ricerche soprattutto         poliziotto e se veramente avesse rapito lui
negli ambienti scolastici. Interrogarono gli         Jack.
insegnanti, i commessi, il portinaio e i             La polizia disse che era d’accordo. Allora
compagni, ma nessuno l’aveva più visto dal           andarono anche i genitori e dopo
giorno della sua scomparsa. Pareva sparito nel       l’interrogatorio, il poliziotto fu costretto a
nulla! Intanto Ginny insieme ai suoi amici stava     confessare di aver rapito lui Jack, perché
svolgendo segretamente delle indagini, perché        voleva avere un figlio. I genitori quando
aveva visto uno dei poliziotti entrare con fare      rividero il figlio furono molto felici. Il
sospetto nella stanza di Jack e uscire con un        poliziotto non finì in prigione, ma fu costretto
sacchetto pieno di vestiti e giochi. Allora Ginny    ai lavori forzati.
andò alla centrale di polizia e chiese di vedere
tutti i poliziotti che erano entrati a casa sua:
voleva capire meglio cosa stesse nascondendo                                      Chiara C. 5°D
quel poliziotto
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                  ottobre – novembre 2020

                                 Il racconto giallo
                                UN’ AVVENTURA IN COLLEGIO
C’era una volta, un collegio in un paesino           Il giorno successivo decisero di inventarsi
sperduto. Quel collegio, per essere un collegio,     qualcosa ma prima di fare tutto pensarono che
era molto divertente, ma un giorno successe          forse ci fosse una spia. I più bravi matematici e i
una cosa strana.                                     più bravi tecnologici inventarono trappole e
Era un giorno come gli altri, con le solite          armi di ogni tipo.
sgridate e i soliti scherzi, ma successe un fatto    Quella notte, precisamente all’una e mezza, si
strano: mentre stavano finendo le lezioni si         sentirono rumori di macchine in avvicinamento,
sentì un grido, subito i maestri insieme agli        i professori ancora svegli si riunirono e decisero
alunni si recarono nel punto dove era partito        di fare una sorpresa agli assassini. Radunarono
l’urlo ma arrivati videro il corpo della             gli alunni e decisero di mettere su un bel piano,
vicedirettrice mezzo insanguinato. Il dottore di     venne fuori un bel piano ma era molto
quel collegio la ispezionò per un secondo ma         complicato e comprendeva tutto quello che
confermò che era morta. Quella sera tutti erano      avevano costruito. Diedero a ognuno un
abbastanza spaventati visto che nel loro collegio    pugnale in caso di estrema necessità,
girava per i corridoi un assassino ma non si         piazzarono tutte le trappole e ritornarono a
capiva chi fosse e quale fosse il suo prossimo       letto come se non avessero visto niente, ma
colpo. Il giorno dopo tutti erano stressati,         erano pronti a combattere.
tranne qualche d’uno ma non                          Appena arrivati, gli assassini si assicurarono che
potevamo essere sicuri che fosse uno di loro o       nessuno li avesse visti e entrarono dentro, le
se ci fossero dei collegamenti fra di loro. Come     trappole funzionarono per un po’ ma era ora di
tutti i giorni andarono in classe ma nella sezione   un vero corpo a corpo. Molti ragazzi si recarono
H non arrivava il proprio professore, andarono a     nella stanza dove tenevano il necessario e
bussare alla sua porta ma il professore non          presero tutto il possibile e iniziarono a
rispondeva, quindi decisero di scassinarla, ma       combattere mentre i
appena la aprirono lo trovarono impiccato e un       loro compagni chiamavano la polizia. Giusto in
coltello sul pavimento, ma la cosa che attirò più    tempo arrivò la polizia che aiutò a catturare gli
di tutte era un rialzo nel pavimento. Spostarono     scagnozzi della DDT. Ma dove era finita la
il tappeto e ci trovarono una botola. Andarono a     direttrice? Si guardarono intorno e la videro
chiamare tutti, compresa la direttrice. In pochi     scappare.
entrarono e videro cose tremende, per fortuna        Alla fine la polizia catturò anche la direttrice che
ritornarono, oramai nessuno si fidava di             confessò che era il capo della DDT e voleva
nessuno, quindi decisero di fare un’indagine         eliminare tutti dal collegio perché aveva
mettendo telecamere, ma non bastava. Quando          individuato dell’oro e una sostanza che la
spariva      qualcuno     le    telecamere     non   poteva aiutare a rubare tutto quello che voleva.
registravano niente, come se fossero fantasmi.
Dopo tre settimane ci fu un altro assassinio,
venne assassinata una studentessa di nome                                   Achille Bev. 5°D
Laura che prima di essere assassinata urlò:
”DDT!”. Dopo un po’ di ricerche scoprirono che
in realtà era una agenzia di assassini, ma non si
capì cosa volessero da loro.
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                    ottobre – novembre 2020

                       Il racconto storico
                                          IO, DIMITRI
Splash, le onde s infrangevano sugli scogli senza     Passeggiando, spiegava a tutti noi la filosofia,
pietà, mentre io, Dimitri, un ragazzino di            la logica e il fatto che il più grande sapere è
Crotone, ero imbarcato con mio padre e i suoi         quello di non sapere. Le sue lezioni erano
uomini su una nave commerciale col suo carico         talmente accattivanti che dopo pranzo
di vasi pregiati, quando ci imbattemmo in una         passavo      parte     del     pomeriggio    ad
terribile tempesta. Il vento soffiava e si            approfondirle, tuttavia praticavo anche sport
scagliava sulle fiancate della nave. I marinai        all’aria aperta.
furono quasi tutti soffocati dall’acqua che           Infine dopo un bagno preparato dalle ancelle,
invadeva la prua e io persi di vista mio padre.       cenavo con tali prelibatezze che non
Mi spaventai a morte e un brivido mi percorse         ricordavo di averne mai mangiate a Crotone.
la schiena. Cercando riparo, fui spazzato via da      Dopo cena, prima di dormire, leggevo gli
una potente onda. Poi, incosciente, tenuto a          scritti del mio maestro. In quei giorni mi
galla solo da un pezzo dell’albero maestro, fui       mancava assai mio padre, ma mai tanto
condotto dal mare sulla costa di Atene. Io, mio       quando salpai per rivedere la mia città,
padre e i suoi uomini eravamo diretti proprio lì,     Crotone.
ma il destino volle separarci. Provai ad aprire gli                             Margherita D. 5°B
occhi, ma li richiusi subito dalla stanchezza.
Quando mi risvegliai mi trovavo in una stanza
splendida, circondata da ancelle. Esse mi
medicarono le ferite e quando finirono se ne
andarono, mentre entrò un ricco aristocratico,
o così a me sembrò.
Egli mi fece diverse domande: «Grazie a Zeus
sei rinvenuto, come ti chiami ragazzo? Sei
scampato ad un naufragio, ti abbiamo trovato
disteso sulla spiaggia. Da dove vieni?»
Io gli raccontai tutta la mia storia e Joannes,
così si chiamava il mio soccorritore, mi
comunicò che mi avrebbe preso sotto la sua
protezione e da quel giorno, per lui, io fui
come un figlio. La mia giornata era organizzata
in questo ordine: la mattina per colazione, io,
Joannes e sua moglie Marea, mangiavamo
focaccia, ricotta, olive e bevevamo dell’ottimo
latte di capra. Dopo colazione andavo a scuola
e il mio insegnante, Aristotele, allievo di
Platone, grande filosofo, utilizzava lo stesso
metodo del suo maestro.
Porta Agnesi in Diretta n°12                                                            ottobre – novembre 2020

        IL LANCIO DEL DISCO                                          MARATONA
        Il lancio del disco fu inventato           «Ecco che cosa dobbiamo fare», grida il nostro
               nel Il V secolo a.C.                capo. Noi sapevamo che non potevamo
Il lancio del disco è una disciplina               vincere contro i Persiani, erano quasi
antichissima molto amata dai greci, che la         cinquecento mila uomini e noi solo diecimila,
praticarono fin dai tempi di Omero. Il disco       così mettemmo in atto la nostra tattica
poteva essere di pietra o di metallo (ferro,       migliore: usare il nostro scudo, l’oplon, per
bronzo, rame) con un diametro di 22 cm e           fermare i Persiani che tornarono sulle loro
poteva pesare da 1250 gr. fino ai 5000 gr. Il      navi. Quando i Persiani arrivarono, non
lanciatore si posizionava nella pedana di tiro,    sapevano che avremmo teso loro una
detta balbis, e, impugnato il disco, tendeva il    trappola. Appena ci attaccarono, il nostro
braccio all’indietro per un quarto di giro, si     capo urlò: «Per Atene!» Allora combattemmo
ripiegava su se stesso per alzarsi di scatto       con coraggio; dietro gli scudi alcuni dei nostri
con tutto il corpo e scagliava l’attrezzo in       amici morirono, ma noi abbiamo fatto più
avanti.                                            vittime dei Persiani. I Persiani tornarono
                                                   indietro e scapparono, ma quelli rimasti li
Nell'antichità potevano partecipare solo gli       abbiamo massacrati. E ci fu così la vittoria per
uomini, ora anche le donne. La disciplina del      Atene. Un nostro amico Fidippide corse
lancio del disco si pratica ancora oggi nelle      quarantadue chilometri, da Maratona ad
olimpiadi moderne. Vince colui che tira il         Atene, ma arrivato, diede la notizia della
disco più lontano degli altri.                     vittoria e morì poco dopo.

BALBIS= il luogo, contrassegnato da strisce                                         Matteo P. 5°B
disegnate per terra o da una sbarra, da cui si
slanciavano alla partenza i corridori, i cavalli   La corsa lunga oltre 42 chilometri è chiamata “maratona”
                                                   proprio dal mito di Fidippide e della sua corsa. La distanza
o gli atleti.                                      della maratona olimpica moderna (42,195 km) venne stabilita
                             Matilda M. 5°D        e ufficializzata nel 1921.
Porta Agnesi in Diretta n°12                        ottobre – novembre 2020

                                                    ALLA
                                                  SCOPERTA
                                                     DI
                                                    RENÈ
                                                  MAGRITTE

                                    Dipingeva l’impossibile
                                     perché fosse possibile.
                                   Dipingeva lo straordinario
                                    perché fosse ordinario.

      Magritte ha dipinto quadri
       in cui l'immaginazione
        e la realtà si fondono,
        realizzando immagini
           molto particolari
          e fuori dal comune,
               attraverso
         la rappresentazione
        di oggetti quotidiani.
Porta Agnesi in Diretta n°12                                               ottobre – novembre 2020

                                                  Decalcomania è una delle ultime opere
                                                     di Magritte, realizzata nel 1966.

                                     Un uomo anonimo e di spalle, è come «ritagliato» in un certo
                                     senso, da una tenda.

                                     La figura dell’uomo pare apparentemente spostarsi per
                                     lasciarci vedere cosa l’uomo stesso vede al di là della tenda.

                               Falso Specchio (1928)

                               Il dipinto raffigura un
                               grande occhio in cui
                               l'iride è una finestra
                               che si apre su un cielo
                               attraversato da nuvole
                               bianche. La pupilla è un
                               sole nero.

                                                                                Classe 5°B
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