E altro ancora GLI ALUNNI PRESENTANO LA SCUOLA PORTA-AGNESI
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In questo numero… Il buon viaggio ………………………………….pag.3 Io vado a scuola ………………………………..pag.9 Un punto può diventare………………………pag.11 È autunno ………………………………………pag.13 La scuola presentata dai bambini …...…… pag.14 Giovani scrittori alla prova..…………………pag.22 Leggendo leggendo…………………………..pag.26
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 …ma quand’è che un viaggio è buono? Nel frattempo si erano formati minacciosi Quando sai dove andare, cumuli grigi sopra le nostre teste che portavano pioggia; questo mi spinse a voler ma anche quando tornare indietro, non volevo per niente bagnarmi. Ero terrorizzato, perché, se fosse non lo sai e lo scopri arrivato un forte temporale, non avremmo strada facendo… trovato riparo e quindi ci saremmo inzuppati da capo a piedi. Dopo le prime gocce ero già in tilt ma, passati cinque minuti, capii che il Il quattordici giugno andammo al Parco delle temporale si stava allontanando e fui più Cave: è il terzo parco più grande di Milano, calmo e rilassato. Dopo un breve tragitto, situato a ovest della città. Ci recammo lì per girammo a destra e… finalmente vedemmo vedere le lucciole, che in quel periodo si le lucciole: era uno spettacolo soave e accoppiavano. Per trovare le lucciole sapevamo meraviglioso. Emettevano forti bagliori di di dover circumnavigare il laghetto che si trova luce a intermittenza, come un albero di al centro del parco, era la prima volta e non Natale. Scoprimmo la vera identità delle avevamo ben chiaro il percorso, ma pian piano, lucciole, quando il mio amico ne prese una in insieme, lo scoprimmo. Una piccola stradina, mano e vedemmo che erano insetti piccoli, lungo la quale c’era una fitta vegetazione, neri, ma magici. portava fino al laghetto. La percorsi molto Rimanemmo lì per più di mezz’ora a lentamente guardandomi intorno, con un osservare quella danza emozionante e infine grande stato d’ansia, perché avevo paura di tornammo alla nostra auto. sbagliare strada e di finire in un posto oscuro e cupo. Tommaso V.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Quest’estate con il nonno andavamo a fare i tuffi dagli scogli, altri un metro, che si trovavano su un lato della spiaggia. Un pomeriggio abbiamo visto dei ragazzi tedeschi che si Quando succede tuffavano da una rupe alta circa sei un imprevisto e si rivela metri. Il nonno allora mi invitò a una bella sorpresa. provarci. All’inizio avevo paura e continuavo a lasciare il posto agli altri: Mi ricordo dell’America e di Boston… non mi ero mai tuffata da così in alto. Quando il mio babbo disse che saremmo Il nonno mi incoraggiò dicendomi che, andati a vivere a Boston, io ero triste. Ero se riuscivo a tuffarmi dagli scogli impaurita perché non conoscevo nessuno e bassi, potevo farcela anche da lì. Lui si non conoscevo neanche la lingua. Poi, invece, è tuffò prima di me e allora mi decisi e stata un’esperienza bellissima. vinsi la paura. Mi tuffai e … mi Ogni giorno dovevo affrontare degli ostacoli e, sembrava di volare. Ero molto felice di a volte, non ero sicura di farcela. Però non mi aver superato la pura, così ho fatto sono arresa, alla fine ho trovato il modo di molti altri tuffi. superarli tutti ed ero contenta e soddisfatta. Matilde C. Lucrezia G.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Nei viaggi c’è sempre un peso da sopportare. Nel mio viaggio «attraverso il Covid» di pesi ce ne sono tanti. Questi pesi sono le regole anti-Covid che ci salvano la vita. La nonna è anziana, quindi è a forte rischio di contagio ed io sono costretto a rispettare le norme anche per lei. Ma se siamo tutti uniti in questo viaggio e rispettiamo tutti le regole, non solo preveniamo il contagio della mia nonna, ma preveniamo quello di tutti i nonni. Andrea S. Le persone alcune volte dicono che i compiti sono semplici, ma forse è perché sono state aiutate. Ma se tu, o io, non abbiamo capito il compito e non ci aiutano i nostri genitori, perché può essere che abbiano un impegno, tu rimani su quell’esercizio finché non riesci a completarlo. Trovi un ostacolo e un altro e un altro ancora… ma poi alla fine li superi e completi il compito. Matteo P. Un sabato mattina andai al corso di nuoto settimanale ed era il mio primo giorno dopo qualche mese. Alla fine della lezione dovevamo tutti tuffarci, ma io avevo molta paura: la paura di annegare, le vertigini ed infine la paura di farmi male. Vedevo, verso l’alto, i miei genitori incoraggiarmi e sorridere, o almeno così immaginavo. Ad un certo punto arrivò il mio turno, allora feci un bel respiro, presi coraggio e mi tuffai. Quando risalii a galla mi accorsi che non dovevo avere paura e che era stato divertentissimo. Allora continuai a tuffarmi. Arrivata a casa dissi ai miei genitori che era stato super-divertente e che volevo tornarci subito il giorno dopo ma , per mia sfortuna, dovetti aspettare sino al sabato successivo. Limar M.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 E quando la sera sei così stanco Un sabato sera sono andato per la prima volta che non riesci a dormire allo stadio di San Siro a vedere Milan-Sassuolo, e rivedi quello che hai visto ero molto emozionato perché dovevo entrare in campo con i giocatori. e fatto di giorno e sei contento. Arrivato in spogliatoio mi hanno dato la tuta del Milan: ero pronto per entrare in campo, la Anche a me, come è detto nell’albo tensione saliva sempre di più mentre mi illustrato, è capitato di vivere una domandavo quale giocatore avrei giornata così intensa da non riuscire ad accompagnato. Alla fine sono sceso con Leao, addormentarmi, la sera. un discreto giocatore del Milan. Stavo tremando Era un pomeriggio splendente ed io e dall’emozione, davanti a me c’erano diverse papà decidemmo di andare a pescare sul telecamere che mi riprendevano e lo stadio molo con la canna. Subito dopo aver colmo di persone. Quando la partita iniziò, ho lanciato le lenze, i pesci iniziarono ad raggiunto i miei genitori e l’abbiamo seguita abboccare, così che già alle sei ci eravamo insieme; si è conclusa con la vittoria del Milan. portati a casa: uno scorfano, tre occhiate Appena tornato a casa sono andato a letto, ma e due saraghi. Quella sera mangiammo non sono riuscito a dormire per tutta la notte una grigliata deliziosa con gli amici. perché stavo pensando a quella bellissima Riuscii ad addormentarmi soltanto alle serata con la mia famiglia. undici e mezza perché ero troppo emozionato. Filippo L. Alessandro G.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Quest’estate ho vissuto un’esperienza che mi ha profondamente colpito. Ho visitato le Grotte di Frasassi che mi hanno emozionata per la bellezza e la magia che trasmettono e credo che sia il luogo più bello che io abbia mai visto in tutta la mia vita. Nel percorso per raggiungerle, dall’auto si vedeva solo il paesaggio meraviglioso pieno di alberi che circondavano la strada. C’era un forte odore di zolfo, e tantissime persone che aspettavano di prendere il pulmino che conduceva all’ingresso del sito delle grotte. Una volta entrati la temperatura si abbassò improvvisamente a 14 gradi, ma purtroppo noi non avevamo abiti pesanti, mentre le altre persone erano super attrezzate con abiti da montagna. Io non mi aspettavo nulla di speciale e invece mi ritrovai una meraviglia davanti agli occhi, ero molto sorpresa ed emozionata. Dopo varie precauzioni, date dalla guida, cominciammo ad addentrarci in una foresta di stalattiti e stalagmiti di calcite, alcune erano più bianche e splendenti, segno che la calcite era più pura, e altre un po’ più scure. La cosa sorprendente era che alcune erano sottili e ondulate grazie a impercettibili correnti di aria che nei secoli hanno fatto sì che le gocce d’acqua non cadessero in modo perpendicolare. E quando la sera sei così stanco Abbiamo, poi, scorto alcuni laghetti, anche a centoventi che non riesci a dormire metri di profondità, composti sia da acqua piovana, sia e rivedi quello che hai visto da acqua delle sorgenti sotterranee. Si creavano giochi e fatto di giorno e sei contento. di colore per la composizione diversa delle due fonti d’acqua, dal blu di quella sotterranea al bianco quasi trasparente di quella piovana. La mia più grande emozione è C’erano due sale, la prima era talmente grande da quando sono in campo e segno un poter contenere il Duomo di Milano, la seconda invece goal. Ma mi ricordo di quella volta conteneva delle vere e proprie statue naturali a cui gli che sono andato con tutta la mia speleologi avevano attribuito diversi nomi anche per squadra di calcio, la Rogoredo 84, al creare punti di riferimento e per non perdersi durante torneo del Milan, al centro Vismara, le prime spedizioni esplorative. che si trova a Milano. Dopo aver percorso alcuni chilometri nelle grotte Ero emozionato e felice perché mi tornammo a casa molto stanchi e la sera non riuscivo a sentivo grande e importane come i dormire perché riflettevo sulle emozioni provate durante la giornata. Quello che mi ha lasciato veri giocatori di calcio che si vedono maggiormente stupita è lo spettacolo che può creare la in TV. C’era tutta la mia famiglia a natura. vedermi. È stata una grande giornata per tutti e rimarrà per sempre nella mia mente. Virginia S. Daniele P.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 “Uno ti dice Buon viaggio quando ti vede pronto per andar via e non sai dove vai e nemmeno perché ma crede che tu sappia tutto e invece non sai niente ma va bene così. A volte non sai niente nemmeno alla fine, perché non sai se quella è la fine o se è solo una tappa. Allora vuol dire che hai fatto davvero Buon viaggio, perché sei già pronto per cominciarne un altro”. Beatrice Masini, Gianni De Conno, Il Buon Viaggio, Ed. Carthusia Classe 5°B a.s. 2020/21 Scuola Primaria Porta Agnesi
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 AUTUNNO Dove vanno le foglie arrossate che il vento stacca dagli alberi? Volano e passano: il brusio del vento è tutto ciò che rimane dell’autunno. Saionji Kinmochi CLASSE 2°B
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 L’edificio Maestre La scuola Porta Agnesi ospita molti Le maestre della scuola di via Quadronno bambini, è molto grande e c’è un tunnel sono molto brave, premurose e divertenti. Le che collega le due parti. La scuola è gialla, maestre ti aiutano a imparare nuove lingue, il esiste da molti anni però è stata corsivo, a fare calcoli e altre cose importanti ristrutturata e ora sembra nuova. Oltre il che ti serviranno nella vita di tutti i giorni. Le cancello c’è un parco così, quando finisce maestre della Porta Agnesi sono molto la scuola, puoi fermarti a giocare e c’è attente alla tua istruzione e ti difendono anche un signore che vende gelati e quando ti bullizzano, ti danno anche il crepes. Finite le lezioni puoi partecipare a ghiaccio se ti fai male. Di solito ogni maestra dei corsi, per esempio musica, calcio, ecc. insegna più di una materia, tranne quella di Oppure, nel caso tu debba stare più tempo religione. a scuola, puoi andare al doposcuola dove Francesco puoi giocare con altri bambini. Edoardo Gite Ogni anno alla scuola Porta Agnesi si fa una gita: prima di tutto si sceglie l’argomento dell’anno, poi si organizza la gita. Milano Ristorazione dà ai bambini i panini. Le gite sono interessanti. State tranquilli che sarà molto divertente. Se qualcuno si sente male sul pullman ha diritto di stare davanti e, per i posti vicini, si va a piedi. Spero che la scuola Porti Agnesi vi piacerà! Ciao! Nina
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Merenda Il Giardino Prima di andare a scuola prendiamo una Nel giardino ci sono tanti alberi e c’è tanto scatola e la riempiamo di cibo, poi quando spazio per correre velocissimo. Si possono siamo a scuola, dopo due ore di lezione, anche lasciare le bici e i monopattini. ognuno mangia la sua merenda. In giardino, io e i miei amici, costruiamo la Se non l’hai portata i tuoi compagni ti città per gli insetti, poi prendiamo gli insetti prestano un pezzo della loro merenda e li mettiamo dentro la città che si chiama (ovviamente chi vuole, non per forza). “Insettilandia”. Quando è il compleanno di qualcuno si può A volte facciamo i tacos con le foglie e con la portare una merenda per tutta la classe. terra e usiamo i sassi per schiacciare la terra. Come ingrediente segreto usiamo il mattone Lila schiacciato e poi vendiamo i tacos. In giardino si va anche per il doposcuola. Samy Intervallo Per fare l’intervallo delle 10:30 ci portiamo una merenda da casa. Dopo che tutti hanno finito di mangiare, possiamo giocare dalle 10:30 alle 10:45, ma a volte anche un po’ di più. Tutti insieme giochiamo e ci divertiamo un sacco. Quando c’è una bella giornata usciamo in giardino, invece se c’è una brutto tempo restiamo in classe e giochiamo o leggiamo i libri che abbiamo in classe. Anche dopo pranzo facciamo un sacco di intervallo, dalle 13:00 alle 14:30. Jacopo
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 La mensa Nella scuola Porta Agnesi c’è la mensa. La mensa è al piano terra. È dove si mangia: la pasta, la pizza, ecc… Chi ha la dieta mangia il cibo in bianco. Ci sono i cibi autunnali, invernali, primaverili e estivi, così come è scritto nel menù della scuola. Sithila Musica Aula di musica Ogni settimana andiamo in un’aula e la maestra Nell’aula di musica ci sono degli strumenti e di musica ci fa delle lezioni incredibili. un piano da suonare. Puoi giocare, cantare e Suoniamo, cantiamo e per divertirci abbiamo suonare. realizzato delle maracas! È vuota: puoi creare poesie, canzoni e costruire degli strumenti. Oppure puoi creare La maestra suona con il pianoforte che c’è dei gruppi per suonare e cantare. nell’aula e ci divertiamo un sacco. Cecilia L’aula di musica è straordinaria, creativa e musicale. Zaira Compiti In Prima elementare si iniziano a fare i compiti. I compiti sono molto importanti, servono per capire la lezione. Oltre ai compiti devi studiare. Lo so che sono noiosi, però li devi fare. Andando avanti con le classi i compiti saranno sempre più difficili. A un certo punto ti accorgerai che sono importanti e li farai per il tuo bene. Thea
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Aula di inglese Maestra madrelingua Nell’aula di inglese si studia l’inglese. L’inglese è una lingua straniera. Nell’aula La maestra madrelingua ogni tanto viene in classe a di inglese ci sono i banchi e una LIM, che è farci inglese, propone dei giochetti e così una lavagna tecnologica. All’inizio impariamo l’inglese. La maestra è molto simpatica. dell’anno l’aula è vuota, non c’è niente e La nostra maestra, quando insegna inglese, ci porta così noi la decoriamo. In aula di inglese si nell’aula di inglese, alcune volte. fanno degli esercizi sulla LIM. Soprattutto in Prima si studiano i colori, i numeri fino È molto facile imparare l’inglese. Mario al dieci, gli animali. Poi man mano impari sempre più cose. In Prima per aiutarti a studiare servono molto i cartelloni. L’inglese ti aiuta per la vita, quindi comportatevi bene e studiatelo! Alessandro Aula video e Aula di scienze e arte Esperimenti di scienze All’ultimo piano (il terzo) ci sono un’aula Nella mia scuola le video e un’aula per scienze e arte, oltre ad maestre che fanno scienze altri laboratori. per approfondire l’argomento a volte ci L’aula video è bellissima, c’è anche un fanno fare degli lettore CD. Nell’aula video ci sono anche esperimenti. più di venti sedie di legno e si possono vedere film o cartoni animati. L’aula video, Mi ricordo che in seconda oltre alla LIM, ha anche una tv un po’ ci avevano portato vecchiotta che ormai non si usa più. nell’aula di scienze e ci avevano fatto fare un Invece l’aula di scienze e di arte non è esperimento sulla pellicina come pensate: è stupenda! Là si fanno i dell’acqua. Era stato molto lavoretti di arte e inoltre c’è uno scheletro interessante ed era come dove ci sono TUTTE le parti del corpo. se stessimo studiando sul C’è inoltre una bellissima lavagna! Ci sono libro, ma in un modo anche i pennelli e i colori per pitturare! molto più divertente! Gaetano Beatrice
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Palestra La palestra della scuola è molto bella, è grande e la maestra di motoria è bravissima. Prima di andare in palestra ci mettiamo le scarpe da ginnastica. Ci sono tanti attrezzi per fare ginnastica. Giochiamo a calcio, palla prigioniera, ecc. C’è un bagno, c’è una stanza dove si Biblioteca mettono gli attrezzi e ci sono delle La biblioteca è al terzo piano, è un aula uguale alle panche per sedersi e cambiarsi le scarpe. altre, se non più grande, con quattro tavoli solo, Le scarpe poi restano in una sacca a ma grandissimi. C’è una cattedra di legno munita scuola. Maria Eduarda di computer e alle pareti ci sono scaffali di legni con i libri (anche Scooby Doo e Geronimo Stilton). Abbiamo un’ora di tempo per scegliere un libro, per poi riportarlo dopo quattordici giorni, cioè due settimane, ma se non riesci a leggerlo tutto anche di più. Si porta il libro alla maestra di biblioteca che di solito è una, ma a volte sono due. Una coi capelli castani e una bionda. La nostra maestra ci legge un libro e l’ascoltiamo o sui tavoli o per terra. Si possono anche donare dei libri. Aula di informatica Quando si torna in classe, si mette il libro dentro la L’aula di informatica è la mia preferita cartella e lo si legge a casa. perché ha tanti computer. Ci sono A un certo punto non si è potuto andare in tantissime cose divertenti da fare sul biblioteca per dei lavori, quindi ce ne siamo fatti computer tipo il coding e Tux Paint, cioè una nostra: si donavano per quattordici giorni e si un programma per disegnare. scambiavano. Era più brutto della biblioteca Nicolò normale, ma poteva bastare. Leone
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 La festa di fine anno Ogni anno, o meglio alla fine dell’anno, si fa la festa di fine anno. La festa si fa in giardino nello spazio tra le due aree della scuola, dove c’è il cemento e lì si cantano le canzoni. Poi, quando tutte le classi hanno cantato, si va verso una tavola enorme piena di bontà e dopo, a est della scuola, si vende il gelato e Commessi i ghiaccioli e a volte c’è il signore delle crepes. Sofia In prima i commessi sono molto simpatici, se fate i bravi, e, a volte, quando le maestre vanno in bagno, vengono a controllare. Per la sicurezza mettono i cartelli quando il pavimento è bagnato. Quando arriverete vi accoglieranno come si deve. Ciao! Sharon
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Classroom Le elezioni di ConsigliaMi Ciao bambini, io vi parlerò di una app che Una volta l’anno in questa scuola, le classi abbiamo usato durante la quarantena per quarta e quinta possono partecipare al progetto fare i compiti, si chiama Classroom. ConsigliaMi. Le vostre future maestre, se ci sarà ancora I bambini possono eleggere con attraverso questo brutto Coronavirus, ve lo faranno votazioni i propri rappresentanti. usare e quindi vi spiego come si usa: le I candidati per farsi eleggere possono realizzare maestre metteranno un corso per ogni dei cartelloni in cui indicano le proprie idee e materia. Per esempio per italiano vi perché gli elettori dovrebbero votarli. metteranno il corso di italiano. Durante la votazione si scrivono i nomi sulla Per accedere dovrete andare su Safari o lavagna e a ogni voto si mette affianco, al nome votato, una crocetta e i due nomi che ottengono Goggle Chrome e scrivere “Classroom”, poi più crocette diventano i nuovi rappresentanti. vedrete tutti i corsi. Voi dovrete cliccare sul corso e troverete tutti i compiti. I rappresentanti poi partecipano alle riunioni con gli altri bambini delle altre scuole. Se volete scrivere qualcosa alla maestra e ai compagni, cliccate su “condividi qualcosa sul Quest’anno i candidati sono stati sei e, dopo una divertente campagna elettorale, sono stati corso”. scelti Beatrice e Leo. Bea e Leo porteranno i Ciao bambini, spero di vedervi qui!! nostri progetti alle riunioni al Municipio 1. Leo Valentina P. Classe 4°C
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Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Il racconto giallo LA SCOMPARSA DI JACK C’era una volta a Londra una bambina che si Purtroppo, di lui non c’era traccia, ma Ginny chiamava Ginny. Abitava insieme ai suoi sapeva che sarebbe dovuto ritornare a casa genitori, Kate e Johnny, e a suo fratello piccolo sua per prendere altre cose: lo aspettò nella Jack. Erano una famiglia come tutte le altre: sua camera insieme ai suoi amici e, appena lo felice, senza essere troppo ricca, e, soprattutto, vide entrare, lo fermò e gli chiese come mai quando incontravano una persona povera la entrasse sempre in camera di suo fratello per aiutavano sempre dandole in dono qualcosa: prendere indumenti e giochi. Lui non le vestiti, denaro, cibo… Un giorno, quando Ginny rispose, ma sapeva che prima o poi sarebbe tornò a casa da scuola, trovò la polizia e chiese stato scoperto. Aveva infatti rapito lui il al papà cosa fosse successo. Il papà non le volle bambino facendogli credere che i rispondere, ma Ginny lo scoprì presto, perché suoi genitori erano partiti per sempre, perché la polizia nominò molte volte suo fratello Jack e era invidioso di non avere una famiglia come lei si rese conto che lui non era in casa. tutte le altre persone. Pochi giorni dopo Erano tutti tristi e impauriti, perché non quando la polizia tornò a casa loro, Ginny capivano il motivo della scomparsa di Jack. Lo chiese di poter parlare con un poliziotto in cercarono ovunque, andarono anche dai privato; gli raccontò del poliziotto che giornalisti per fare un annuncio di scomparsa, prendeva i vestiti e il cibo e gli raccontò ma nessuno sembrava aver visto il bambino. anche che lei stava svolgendo, insieme ai suoi Pochi giorni dopo, la polizia ritornò a casa della amici, le indagini. Per ultima cosa, chiese alla famiglia e riferì loro che avevano trovato lo polizia se avesse potuto andare con loro in zaino di Jack nell’armadietto della scuola e che caserma per interrogare insieme a loro il avrebbero proseguito le ricerche soprattutto poliziotto e se veramente avesse rapito lui negli ambienti scolastici. Interrogarono gli Jack. insegnanti, i commessi, il portinaio e i La polizia disse che era d’accordo. Allora compagni, ma nessuno l’aveva più visto dal andarono anche i genitori e dopo giorno della sua scomparsa. Pareva sparito nel l’interrogatorio, il poliziotto fu costretto a nulla! Intanto Ginny insieme ai suoi amici stava confessare di aver rapito lui Jack, perché svolgendo segretamente delle indagini, perché voleva avere un figlio. I genitori quando aveva visto uno dei poliziotti entrare con fare rividero il figlio furono molto felici. Il sospetto nella stanza di Jack e uscire con un poliziotto non finì in prigione, ma fu costretto sacchetto pieno di vestiti e giochi. Allora Ginny ai lavori forzati. andò alla centrale di polizia e chiese di vedere tutti i poliziotti che erano entrati a casa sua: voleva capire meglio cosa stesse nascondendo Chiara C. 5°D quel poliziotto
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Il racconto giallo UN’ AVVENTURA IN COLLEGIO C’era una volta, un collegio in un paesino Il giorno successivo decisero di inventarsi sperduto. Quel collegio, per essere un collegio, qualcosa ma prima di fare tutto pensarono che era molto divertente, ma un giorno successe forse ci fosse una spia. I più bravi matematici e i una cosa strana. più bravi tecnologici inventarono trappole e Era un giorno come gli altri, con le solite armi di ogni tipo. sgridate e i soliti scherzi, ma successe un fatto Quella notte, precisamente all’una e mezza, si strano: mentre stavano finendo le lezioni si sentirono rumori di macchine in avvicinamento, sentì un grido, subito i maestri insieme agli i professori ancora svegli si riunirono e decisero alunni si recarono nel punto dove era partito di fare una sorpresa agli assassini. Radunarono l’urlo ma arrivati videro il corpo della gli alunni e decisero di mettere su un bel piano, vicedirettrice mezzo insanguinato. Il dottore di venne fuori un bel piano ma era molto quel collegio la ispezionò per un secondo ma complicato e comprendeva tutto quello che confermò che era morta. Quella sera tutti erano avevano costruito. Diedero a ognuno un abbastanza spaventati visto che nel loro collegio pugnale in caso di estrema necessità, girava per i corridoi un assassino ma non si piazzarono tutte le trappole e ritornarono a capiva chi fosse e quale fosse il suo prossimo letto come se non avessero visto niente, ma colpo. Il giorno dopo tutti erano stressati, erano pronti a combattere. tranne qualche d’uno ma non Appena arrivati, gli assassini si assicurarono che potevamo essere sicuri che fosse uno di loro o nessuno li avesse visti e entrarono dentro, le se ci fossero dei collegamenti fra di loro. Come trappole funzionarono per un po’ ma era ora di tutti i giorni andarono in classe ma nella sezione un vero corpo a corpo. Molti ragazzi si recarono H non arrivava il proprio professore, andarono a nella stanza dove tenevano il necessario e bussare alla sua porta ma il professore non presero tutto il possibile e iniziarono a rispondeva, quindi decisero di scassinarla, ma combattere mentre i appena la aprirono lo trovarono impiccato e un loro compagni chiamavano la polizia. Giusto in coltello sul pavimento, ma la cosa che attirò più tempo arrivò la polizia che aiutò a catturare gli di tutte era un rialzo nel pavimento. Spostarono scagnozzi della DDT. Ma dove era finita la il tappeto e ci trovarono una botola. Andarono a direttrice? Si guardarono intorno e la videro chiamare tutti, compresa la direttrice. In pochi scappare. entrarono e videro cose tremende, per fortuna Alla fine la polizia catturò anche la direttrice che ritornarono, oramai nessuno si fidava di confessò che era il capo della DDT e voleva nessuno, quindi decisero di fare un’indagine eliminare tutti dal collegio perché aveva mettendo telecamere, ma non bastava. Quando individuato dell’oro e una sostanza che la spariva qualcuno le telecamere non poteva aiutare a rubare tutto quello che voleva. registravano niente, come se fossero fantasmi. Dopo tre settimane ci fu un altro assassinio, venne assassinata una studentessa di nome Achille Bev. 5°D Laura che prima di essere assassinata urlò: ”DDT!”. Dopo un po’ di ricerche scoprirono che in realtà era una agenzia di assassini, ma non si capì cosa volessero da loro.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Il racconto storico IO, DIMITRI Splash, le onde s infrangevano sugli scogli senza Passeggiando, spiegava a tutti noi la filosofia, pietà, mentre io, Dimitri, un ragazzino di la logica e il fatto che il più grande sapere è Crotone, ero imbarcato con mio padre e i suoi quello di non sapere. Le sue lezioni erano uomini su una nave commerciale col suo carico talmente accattivanti che dopo pranzo di vasi pregiati, quando ci imbattemmo in una passavo parte del pomeriggio ad terribile tempesta. Il vento soffiava e si approfondirle, tuttavia praticavo anche sport scagliava sulle fiancate della nave. I marinai all’aria aperta. furono quasi tutti soffocati dall’acqua che Infine dopo un bagno preparato dalle ancelle, invadeva la prua e io persi di vista mio padre. cenavo con tali prelibatezze che non Mi spaventai a morte e un brivido mi percorse ricordavo di averne mai mangiate a Crotone. la schiena. Cercando riparo, fui spazzato via da Dopo cena, prima di dormire, leggevo gli una potente onda. Poi, incosciente, tenuto a scritti del mio maestro. In quei giorni mi galla solo da un pezzo dell’albero maestro, fui mancava assai mio padre, ma mai tanto condotto dal mare sulla costa di Atene. Io, mio quando salpai per rivedere la mia città, padre e i suoi uomini eravamo diretti proprio lì, Crotone. ma il destino volle separarci. Provai ad aprire gli Margherita D. 5°B occhi, ma li richiusi subito dalla stanchezza. Quando mi risvegliai mi trovavo in una stanza splendida, circondata da ancelle. Esse mi medicarono le ferite e quando finirono se ne andarono, mentre entrò un ricco aristocratico, o così a me sembrò. Egli mi fece diverse domande: «Grazie a Zeus sei rinvenuto, come ti chiami ragazzo? Sei scampato ad un naufragio, ti abbiamo trovato disteso sulla spiaggia. Da dove vieni?» Io gli raccontai tutta la mia storia e Joannes, così si chiamava il mio soccorritore, mi comunicò che mi avrebbe preso sotto la sua protezione e da quel giorno, per lui, io fui come un figlio. La mia giornata era organizzata in questo ordine: la mattina per colazione, io, Joannes e sua moglie Marea, mangiavamo focaccia, ricotta, olive e bevevamo dell’ottimo latte di capra. Dopo colazione andavo a scuola e il mio insegnante, Aristotele, allievo di Platone, grande filosofo, utilizzava lo stesso metodo del suo maestro.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 IL LANCIO DEL DISCO MARATONA Il lancio del disco fu inventato «Ecco che cosa dobbiamo fare», grida il nostro nel Il V secolo a.C. capo. Noi sapevamo che non potevamo Il lancio del disco è una disciplina vincere contro i Persiani, erano quasi antichissima molto amata dai greci, che la cinquecento mila uomini e noi solo diecimila, praticarono fin dai tempi di Omero. Il disco così mettemmo in atto la nostra tattica poteva essere di pietra o di metallo (ferro, migliore: usare il nostro scudo, l’oplon, per bronzo, rame) con un diametro di 22 cm e fermare i Persiani che tornarono sulle loro poteva pesare da 1250 gr. fino ai 5000 gr. Il navi. Quando i Persiani arrivarono, non lanciatore si posizionava nella pedana di tiro, sapevano che avremmo teso loro una detta balbis, e, impugnato il disco, tendeva il trappola. Appena ci attaccarono, il nostro braccio all’indietro per un quarto di giro, si capo urlò: «Per Atene!» Allora combattemmo ripiegava su se stesso per alzarsi di scatto con coraggio; dietro gli scudi alcuni dei nostri con tutto il corpo e scagliava l’attrezzo in amici morirono, ma noi abbiamo fatto più avanti. vittime dei Persiani. I Persiani tornarono indietro e scapparono, ma quelli rimasti li Nell'antichità potevano partecipare solo gli abbiamo massacrati. E ci fu così la vittoria per uomini, ora anche le donne. La disciplina del Atene. Un nostro amico Fidippide corse lancio del disco si pratica ancora oggi nelle quarantadue chilometri, da Maratona ad olimpiadi moderne. Vince colui che tira il Atene, ma arrivato, diede la notizia della disco più lontano degli altri. vittoria e morì poco dopo. BALBIS= il luogo, contrassegnato da strisce Matteo P. 5°B disegnate per terra o da una sbarra, da cui si slanciavano alla partenza i corridori, i cavalli La corsa lunga oltre 42 chilometri è chiamata “maratona” proprio dal mito di Fidippide e della sua corsa. La distanza o gli atleti. della maratona olimpica moderna (42,195 km) venne stabilita Matilda M. 5°D e ufficializzata nel 1921.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 ALLA SCOPERTA DI RENÈ MAGRITTE Dipingeva l’impossibile perché fosse possibile. Dipingeva lo straordinario perché fosse ordinario. Magritte ha dipinto quadri in cui l'immaginazione e la realtà si fondono, realizzando immagini molto particolari e fuori dal comune, attraverso la rappresentazione di oggetti quotidiani.
Porta Agnesi in Diretta n°12 ottobre – novembre 2020 Decalcomania è una delle ultime opere di Magritte, realizzata nel 1966. Un uomo anonimo e di spalle, è come «ritagliato» in un certo senso, da una tenda. La figura dell’uomo pare apparentemente spostarsi per lasciarci vedere cosa l’uomo stesso vede al di là della tenda. Falso Specchio (1928) Il dipinto raffigura un grande occhio in cui l'iride è una finestra che si apre su un cielo attraversato da nuvole bianche. La pupilla è un sole nero. Classe 5°B
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