DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO

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DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
ANNO 93 - N. 1073 - € 3,00
               POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO
                               POSTALE DECRETO LEGGE 353/2003,
                        (CONVERTITO IN LEGGE IL 27/02/2004 N. 46)
                              ARTICOLO 1, COMMA 1, DCB VERONA

                                    numero 6
                                 giugno 2019

Il mio nome
è Anne Frank

DIVERSI SGUARDI
stesso orizzonte
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
Buona
          !
                                                            parola

    estate                                                  di direttore

                                               Perché nel tuo cuore non può non esser-
                                               ci sempre uno spazio per accogliere l’al-
scritto da padre ELIO BOSCAINI

E
                                               tro. Fosse anche chi abita dall’altra parte
                                               del mondo.
           ccole, finalmente, le vacanze,      Una mamma mi raccontava un giorno
           quelle vere, quelle d’estate. E     che la sua bambina, al parco giochi, le
           ora, mare, lago o montagna?         aveva indicato una sua amica dicendo
           O semplicemente in città o in       «la bambina con la maglia blu». Aveva
           paese, cioè a casa tua, però        la pelle nera. Qualunque adulto l’avreb-
con tanti amici e amiche, giochi all’aper-     be indicata, per qualificarla, nera. Lei no.
to, al grest o in oratorio, piscina il pome-   Alla mamma piaceva pensare che questo
riggio…                                        suo sguardo fosse frutto anche dei suoi
Il mio augurio è che tu possa comunque         tanti viaggi.
viaggiare, non necessariamente molto           Nei momenti liberi, che non mancano
lontano, e farti “abitante temporaneo”         mai, nemmeno in vacanza, c’è tempo
di luoghi nuovi che scopri, e non da           anche per qualche lavoretto manuale. La
semplice turista. Per incontrare le tante      manualità suscita in te iniziativa e imma-
bellezze della nostra Italia. E scoprendo      ginazione. E tempo anche per leggere.
anche che c’è tanta gente da conosce-          Mai dimenticare che il nostro cervello,
re e che avvicinarti a un altro ragazzo        per funzionare bene, ha bisogno di esse-
o ragazza, soprattutto se meno felice o        re tenuto in azione, sempre.
fortunato di te, ti apre cuore e mente.        Buona estate, dunque!

                                                                                          PIXABAY

                                                                  GIUGNO 2019           3
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
scritto dalla REDAZIONE               to. Perché le vacanze hanno sempre un
                                                   gusto particolare.
                                                   Prima di staccare la spina però, vogliamo
                                                   parlarvi di una scuola particolare che noi
         IL FATTO È...                             del PM abbiamo conosciuto qui a Vero-
                                                   na, all’ospedale di Borgo Trento: la scuo-
                                                   la in ospedale…
...CHE QUESTO MESE                                 È una scuola che esce dagli istituti per
                                                   entrare nei reparti dove sono ricovera-
FINISCE LA SCUOLA

E
                                                   ti bambini e bambine, ragazzi e ragaz-
                                                   ze che hanno bisogno di non rimanere
           voi iniziate di certo a tirare i remi   indietro con i programmi e i compiti.
           in barca, aspettando di affon-          Pensate che, in queste scuole davvero
           darli in acque estive… stanche          speciali, ci insegnano 740 docenti e lo
           e stanchi di un anno scolastico         scorso anno scolastico hanno fatto lezio-
           che volge (finalmente, diciamo-         ne 70mila studenti e studentesse, per lo
celo tra di noi…) al termine.                      più di scuole materne e primarie (il 70%)
Certo, vi mancheranno alcuni amici e               ma anche di scuole medie e superiori.
amiche. Magari con quest’anno si chiu-             Grazie a queste scuole nate in tutta Italia,
de il ciclo delle elementari (ehm, prima-          in tantissimi sono riusciti a chiudere l’an-
rie…) o delle medie (ehm, ehm, seconda-            no, affrontare l’esame finale e rimettersi
rie di primo grado…) e quindi sentirete            al passo con la salute.
anche nostalgia per quel che vi lasciate           A queste e questi insegnanti e ai loro
alle spalle, in vista di una scuola diversa,       alunni e alunne speciali, va l’augurio di
insegnanti e classi nuove. Ma il pensie-           una buona estate da parte di chi scrive
ro dei tre mesi di libertà ha il sopravven-        e legge il Piccolo Missionario!

                                                                                              MARCO FRA NCESCATO

                                                                     GIUGNO 2019            7
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
scritto e disegnato da MARCO PACI
8   GIUGNO 2019
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
GIUGNO 2019   9
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
Ma madou
  racconta

      a
scritto da MAMADOU MBENGAS

   n
 Ie cieco
    e il                                    Notò che quando quell’uomo recitava

I
                                            delle formule magiche, la gente usciva
                                            dalle case per offrirgli del cibo che ripo-
    ena se ne stava nella savana sola e     neva dentro dei sacchi. Alla fine della
    senza nulla da mangiare. Aveva una      giornata i sacchi dell’uomo erano stracol-
    gran fame. Di tanto in tanto si avvi-   mi di prelibatezze.
    cinava a un villaggio per cercare       Iena osservava i sacchi con l’acquolina in
    qualcosa da mettere sotto i denti.      bocca.
Un giorno, durante uno dei suoi appo-       Un giorno decise di imitare il cieco,
stamenti, vide un cieco seduto davanti al   nella speranza di riuscire a metter qual-
portone di alcune case.                     cosa sotto i denti. Si avvicinò dunque al

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DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
uno scambio: io ti regalo i miei occhi e tu
                                                               regali a me i tuoi. Con gli occhi, però, mi
                                                               devi regalare anche le tue formule magi-
                                                               che».
                                                               «Certo – rispose il cieco –, ti insegnerò le
                                                               mie formule magiche così potrai chiede-
                                                               re l’elemosina, come faccio io».
                                                               Così Iena divenne cieca e il cieco ritrovò
                                                               la vista. L’uomo mantenne la promessa e
                                                               insegnò a Iena le formule da recitare.
                                                               Il primo giorno da cieca, Iena riuscì a
                                                               ripetere perfettamente le formule e tornò
                                                               a casa con i sacchi pieni di alimenti. Era
                                                               davvero felice. Finalmente i morsi della
                                                               fame erano svaniti. Quella notte dormì
                                                               con i sacchi di cibo ben sistemati nel suo
                                                               giaciglio.
                                                               Ma Iena era molto pigra. Non aveva
                                                               voglia di andare tutti i giorni al villaggio.
                                                               Decise di razionare il cibo così da poter
                                                               rimanere a riposare sul suo giaciglio il più
                                                               a lungo possibile.
                                                               I giorni passavano. Iena era felice perché,
                                                               finalmente, ogni giorno aveva di che
                                           GUGLIELMO SIGNORA

                                                               saziarsi. Quando ebbe consumato tutte
                                                               le provviste, fece ritorno al villaggio
                                                               per chiedere l’elemosina. Ma quando si
                                                               apprestava a recitare le formule, si rese
                                                               conto di aver passato troppo tempo
                                                               nell’ozio e di aver dimenticato quel-
                                                               le magiche parole che il cieco le aveva
                                                               regalato.
villaggio e si diresse verso i portoni, ma                     Pensò allora di partire alla ricerca di
quando gli abitanti la videro in prossimità                    quell’uomo cui aveva donato gli occhi,
delle loro case, la cacciarono via pronta-                     ma quello, felice di poter finalmente
mente.                                                         godere delle bellezze offerte dalla natu-
Iena capì di aver sbagliato qualcosa.                          ra, aveva lasciato il villaggio per andare
Decise allora di osservare il cieco con                        a conoscere altri luoghi e altre persone.
attenzione. Notò che ogni volta che                            Iena allora si abbandonò alla disperazione...
pronunciava Lahi lala!, i suoi sacchi veni-                    E noi che abbiamo avuto la fortuna di
vano riempiti sino all’orlo.                                   conoscere Iena e la sua storia, che cosa
Allora Iena si avvicinò all’uomo e chiese:                     abbiamo impara-
«Ciao, amico! Vorresti ritrovare la vista?».                   to? Che, come dice
«È ciò che chiedo al Signore tutti i gior-                     il proverbio africa-
ni!», rispose quello.                                          no, «chi sciupa del
Iena gli disse dunque: «Io invece vorrei                       tempo, ruba a sé
diventare cieca! Se vuoi, possiamo fare                        stesso».

                                                                                  GIUGNO 2019          29
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
La plastica è di certo importante. Non
                                           possiamo negarlo. Ma, quando è possi-
                                           bile, è di certo meglio limitarne l’utiliz-
   MAYDAY                                  zo, visto quanto è inquinante. Sappia-
                                           mo quante plastiche che usiamo tutti i
PIANETA TERRA                              giorni necessitano di centinaia di anni
                                           per degradarsi e, lasciate in giro per
                                           l’ambiente, danneggiano vite marine e
                                           terrestri. Si parla negli oceani di “isole
                                           di plastica”… pensa che schifo! Le cose
                                           stanno talmente cambiando che alcune
                                           specie marine si stanno modificando
scritto dalla REDAZIONE                    geneticamente, arrivando a digerire la

C
                                           plastica! Ci pensi?
          erto che ora che c’è la nostra
          amica Greta Thunberg a
          parlare di ambiente, sembra
          più facile avere attenzione.
          Di certo ne avrete parla-
to anche in classe, con le compagne
e compagni, o nel vostro gruppo di
amicizie… ora che andiamo verso
l’estate occorre tenere alta l’attenzio-
ne! Mi raccomando!!!

  Avrai di certo sentito
  parlare alla televisione
  del ciclone Idai che, lo
  scorso marzo, ha raggiun-
  to Beira, città costiera del
  Mozambico. Mentre anco-
  ra non si sa esattamente
  quante sono le vittime,
  il portavoce dell’Orga-
  nizzazione metereologi-
  ca mondiale ha parlato
  di uno dei peggiori disa-
  stri ambientali avvenuti
  nell’emisfero australe. I
  cicloni, tempeste accom-
  pagnate da venti fortis-
  simi e dall’innalzamen-
  to dei mari, provocano
  alluvioni, erodono coste
  e distruggono case…
  Non ti stupirai nel sape-
  re che anche per questi
  fenomeni, ahinoi sempre
  più frequenti, si parla di
  cambiamento climatico…

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DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
Ricordati ora che
                                                     andrai al mare di
                                                     fare la tua parte!
                                                     E raccogliere il più
                                                     possibile i rifiuti
                                                     che trovi in spiag-
                                                     gia e in acqua.
                                                     Come hanno fatto
                                                     vari gruppi di
                                                     persone che amano
                                                     la pesca subacquea
                                                     e l’apnea e che,
                                                     attraverso Facebo-
                                                     ok, si sono orga-
                                                     nizzati dando vita
                                                     a una campagna
                                                     contro l’inquina-
                                                     mento delle micro-
                                                     plastiche che sta
                                                     facendo ammalare
                                                     i nostri mari. Sotto
                                                     l’hashtag #pesca-
                                                     s u b _ p l a s t i c _ f re e
                                                     si sono richiama-
                                                     ti all’ordine… A
                                                     oggi sono già quasi
                                                     2400 coloro che
                                                     hanno aderito all’i-
                                                     niziativa per questa
                                                     estate 2019.
Perché ciascuno può fare la sua parte di differen-
za. Come hanno fatto il foto-giornalista Sebastião
Salgado e sua moglie Lélia Deluiz, che hanno unito
ridato vita a ettari di terra
della Valle del fiume
Doce, fra gli stati di
Minas Gerais ed Espírito
Santo, in Brasile. Da anni
deserti, solo lo 0.5% del
terreno era ricoperto da
alberi. Nel 1998, i due
hanno fondato l’Istituto
Terra, e insieme ad altri
volontari hanno pian-
tato 2milioni di alberi
in 17mila acri devasta-
ti dalla deforestazio-
ne. Oggi, dopo 20 anni,
la foresta è rifiorita,
tanto che ci abitano 172
specie diverse di uccelli,
33 di mammiferi, 293 di
piante, 15 di rettili e 15
di anfibi. Si può fare la
differenza o no?
                                                     GIUGNO 2019                45
DIVERSI SGUARDI stesso orizzonte - Il mio nome è Anne Frank - PICCOLO MISSIONARIO
Ringraziamo Zoe di San Giovanni Lupato e
 caro PM...                       Costanza di Verona per averci mandato i loro
                                  bellissimi disegni!!! Scriveteci ancoraaaaaaa

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