Dialogo con i genitori di Zibido San Giacomo - Camilla LANDI Rossella PESENTI - Comune di Zibido San ...

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Dialogo con i genitori di Zibido San Giacomo - Camilla LANDI Rossella PESENTI - Comune di Zibido San ...
Dialogo con i genitori di Zibido San Giacomo

                             Camilla LANDI
                           Rossella PESENTI
Dialogo con i genitori di Zibido San Giacomo - Camilla LANDI Rossella PESENTI - Comune di Zibido San ...
 Video
«Un comportamento bullo è un tipo di azione che mira deliberatamente
a far del male o a danneggiare; spesso è persistente, talvolta dura per
settimane, mesi, persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne
sono vittime. Alla base della maggior parte dei comportamenti
sopraffattori c’è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e
dominare»                                          (Sharp e Smith, 1995)

    INTENZIONALITA’                PERSISTENZA NEL TEMPO

              ASIMMETRIA NELLA RELAZIONE
Forme di aggressione, molestia e discriminazione che trovano fertile
terreno di sviluppo in tutte le nuove opportunità di comunicazione,
condivisione e scambio di informazioni rese possibili dall’ormai diffuso
e generalizzato accesso alla rete Internet (social network, forum, chat e
altri servizi di messaggistica, piattaforme di gioco, ecc…).

    PERVASIVITA’                   PERSISTENZA NEL TEMPO

           ANONIMATO E MANCANZA DI EMPATIA
BULLO/I   VITTIMA/E
GREGARI   SPETTATORI
Dati raccolti di Osservatorio Indifesa – nel 2020 hanno
                   partecipato all’indagine 6.000 ragazzi dai 13 ai 23 anni.

                                      Il 93% ha affermato di
                                      sentirsi solo/a; il 48%
     Il 61% dei ragazzi                 dei ragazzi/e prova
dichiara di essere/essere            sentimenti di solitudine
stata vittima di bullismo                 «molto spesso»
 e il 68% di aver assistito
     ad atti di bullismo
Articolo 1 - Finalità e definizioni
1.   La presente legge si pone l'obiettivo di contrastare il fenomeno del
     cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo
     e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei
     minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di
     illeciti, assicurando l'attuazione degli interventi senza distinzione di età
     nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
2.   Ai fini della presente legge, per «cyberbullismo» si intende qualunque forma
     di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione,
     diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione,
     trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via
     telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche
     uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e
     predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo
     in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.
Art. 4 - Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto in ambito scolastico
 adozione linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle
 scuole che includono per il triennio 2017-2019:
 la formazione del personale scolastico, prevedendo la partecipazione di un proprio
 referente per ogni autonomia scolastica;
 la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già
 operato all'interno dell'istituto scolastico in attività di peer education, nella prevenzione
 e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole;
 la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti;
 un efficace sistema di governance diretto dal Ministero dell'istruzione, dell’ Università e
 della ricerca
La legge Regionale ritiene importante promuovere azioni per prevenire e contrastare il
fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, al fine di “tutelare e valorizzare la crescita
educativa, sociale e psicologica dei minori” soprattutto per proteggere e aiutare quelli più
fragili.
Gli interventi previsti sono inerenti quattro aree di attenzione :
• la diffusione della cultura della legalità;
• il rispetto della dignità della persona;
• la tutela dell’integrità psico-fisica dei minori;
• educazione all’uso consapevole delle nuove tecnologie.
 Artt. 2047 e 2048 cod. civ.: si tratta di norme alternative l’una rispetto all’altra e
 destinate ad applicarsi, rispettivamente, nei casi in cui a provocare un danno sia
 stato un minore ritenuto incapace d’intendere e volere al momento del fatto o,
 viceversa, un minore che per età e grado di sviluppo possa invece valutarsi
 sufficientemente maturo e consapevole delle proprie azioni.
 Nel primo caso la responsabilità dei genitori è fondata sull’insufficiente
 sorveglianza; nel secondo caso invece la responsabilità dei genitori per il fatto
 commesso da un giovane comunque in grado di comprendere l’eventuale
 disvalore delle proprie azioni è dal legislatore attribuita ad un non perfetto
 assolvimento da parte loro del fondamentale “onere di impartire ai figli
 l'educazione necessaria per non recare danni a terzi nella loro vita di relazione”.
Ogni istituto scolastico, nell'ambito della propria autonomia,
                          individua fra i docenti un referente
        con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto
                                  del cyberbullismo,
             anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia
nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.
 Collaborazione e dialogo con gli insegnanti
 Attenzione ai segnali che potrebbero emergere in seguito a episodi di bullismo
 (es. lividi, tagli, graffi, isolamento, calo rendimento scolastico, non voglia di andare
 a scuola, disturbi del sonno …)
 Se temiamo che nostro figlio metta in atto comportamenti «da bullo»: non
 sottovalutiamo la questione, non colludiamo, non tolleriamo questi comportamenti
 MA ribadiamo che ci sono regole, creiamo alleanza educativa con altri adulti di
 riferimento, affrontiamo i problemi
 Informarsi sulla vita dei nostri figli: con chi è? Chi sono i suoi amici? Cosa gli piace
 fare? Cosa fa?  Non abbiate paura a essere invadenti!
 Segnalare alla scuola ogni atto di bullismo agito o subito dal proprio figlio
 Sostenere e incoraggiare i propri figli ad esprimere ciò che sentono e ciò di cui
 hanno paura: non siate iper-protettivi!
Ribadire loro:
 Se qualcuno ti infastidisce online: segnalare o bloccare utenti e
 contenuti
 Se qualcuno ha comportamenti sbagliati: chiedi aiuto, segnala, blocca

 Se internet è un posto che ti piace, dove succedono cose belle:
 prenditene cura
 Ricorda che le parole non sono solo parole e lo schermo non è un vero
 scudo. Alcune cose fanno male, anche quando non sei tu a subirle.
 Parlane con una persona di cui ti fidi
 Dialogo: parlare dell’online come degli altri aspetti del quotidiano.

 Ascolto: sospensione del giudizio

 Proporre screen time condiviso

 Non demonizzare i mezzi tecnologici ma puntare su responsabilità
 individuale

 Informarsi sulle Policy delle piattaforme, visitarle, comprenderle….
1. Un computer in soggiorno o un computer gestito dai genitori ha un significato diverso da un
   computer lasciato in esclusiva e posto nella cameretta.
2. Sapete con sicurezza quanti strumenti digitali maneggiati dai vostri figli possono accedere
   alla rete? (non solo pc, tablet e smartphone, ma anche play Station, Nintendo ecc).
3.Cellulare a che età? E lo smartphone quando? Oltre al “sì o no”, è importante chiedersi
   perché e con quali regole.
4.Filtri e password sono un aiuto importante per i ragazzi più giovani, ma crescendo non
   basteranno più, dovranno esserci la fiducia e il dialogo.
5.Un buon antivirus sempre aggiornato è utile anche contro le truffe on line.
6.Un bel discorsetto sulla diffusione dei dati personali e delle fotografie…
7.L’insegnamento delle buone maniere e del rispetto degli altri deve riguardare anche il web.
8.Spiegare che non tutto quello che si legge nei social è vero, come nella vita presenziale non è
  tutto esattamente come sembra.
9.Cyberbullismo, sexting…siamo sempre pronti a pensare che i nostri figli possano esserne
   vittime, e se invece avessero altri ruoli?
10. Non temere la realtà digitale senza sottovalutarne i pericoli connessi,
    è il miglior atteggiamento che si può trasmettere a un figlio.
 Il sapore della vittoria (di Boaz Yakin, 2000)
 Wonder (di Stephen Chbosky, 2017)
 Cyberbully (di Charles Binamé, 2011)
 Disconnect (di Henry Alex Rubin, 2012)
 Audrie & Daisy (di Bonni Cohen e Job Shenk, 2016)
 Paola Cortellesi con Marco Mengoni - Monologo sul bullismo
  (https://www.youtube.com/watch?v=Ia2uT8n6_lI)
 Morire di cyberbullsimo: la storia di Carolina Picchio
  (https://www.youtube.com/watch?v=S0t39JoghVM)
 La tua vita è online(Spot belga sulla web reputation)
  (https://www.youtube.com/watch?v=qYnmfBiomlo)
 Flavia, vittima di sexting
  (https://www.youtube.com/watch?v=NA0bBiWE-OE)
 La legge n.71/2017 spiegata ai ragazzi
  (https://www.youtube.com/watch?v=kFYlulwBox0)
Landi Camilla camilla.landi@unicatt.it
Pesenti Rossella rossella.pesenti@cbm-milano.it
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