N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi

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N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
n.   6-7
                                                                      maggio - dicembre 2018

in questo Pag. 6                                   Pag. 45
  numero  Il cammino dell'anno pastorale 2018/2019 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia
N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
Periodico della diocesi di Tursi-Lagonegro
Reg. Trib. Lagonegro (Pz) n. 1/95 del 22/02/1995

Anno XVIII, n. 6-7 Maggio-Dicembre 2018

Direttore Responsabile Francesco Addolorato

Direttore di Redazione don Giovanni Lo Pinto

Redazione:
don Gianluca Bellusci, don Antonio Caputo,
don Vincenzo Iacovino, don Antonio Lo Gatto,
don Paolo Pataro, Pasquale Crecca,
Cristina Libonati, Cosimo Stigliano,
Pino Suriano, Antonietta Zaccara

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                                                                             embre
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                                                                       Grest:
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                                                     2018/2019
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N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
Parola del Vescovo                                                                  di Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Orofino

Santo Natale
Sorelle e fratelli carissimi,
     il tempo liturgico dell’Avvento ci insegna che
la vita cristiana è «un nuovo cammino con Gesù
Cristo, che ci guida nella storia verso il compi-
mento del Regno di Dio. Questo cammino non è
mai concluso. Nella vita di ognuno di noi c’è sem-
pre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il
senso della mèta della propria esistenza» (Papa
Francesco).
     Ripartiamo! Rialziamoci! Fissiamo intensa-
mente la meta con uno sguardo lieto e puro!
     L’Avvento ci offre la possibilità di ricomincia-
re, ci dona la grazia di un nuovo inizio. Un inizio
vero, che non dobbiamo mai dare per scontato,
né come percorso, né come esito. Un nuovo ini-
zio che accade nella nostra vita solo se lo desi-
deriamo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza
e con tutta la volontà, poiché ogni cambiamento
è preannunciato dalla curiosità che sgorga dal
presentimento del bello e del vero, inizia con il
desiderio, è pregustato nell’attesa, accade nello
stupore dell’incontro, si alimenta della vigilanza,
dura nella fedeltà umile e coraggiosa.
     Siamo ormai vicini al Natale! Chiediamo al                 Particolare del Polittico di Simone da Firenze (1520),
                                                                     Duomo parrocchiale di San Chirico Raparo
Signore di donarci la stessa curiosità e il mede-
simo desiderio che spinsero Zaccheo a uscire dal
guscio angusto di una esistenza totalmente de-             Anche per noi, come per Zaccheo, quello sguar-
terminata dal possesso delle cose e delle persone          do, tenero e accogliente, penetrante ed esi-
per “vedere chi era Gesù” e accoglierlo a casa sua         gente, può cambiare per sempre la nostra vita.
“pieno di gioia”.                                               A tutti voi i miei migliori auguri per il Santo
     Anche noi, se vogliamo riconoscere nel                Natale del Signore. Mi piace farlo con le paro-
“Bambino Gesù” il Figlio di Dio e accoglierlo come
Signore della nostra vita e nella nostra casa, dob-
                                                           le pronunciate da San Francesco di Assisi nella
                                                           notte di Natale a Greccio: «Questo Bambino è il
                                                                                                                         Parola del Vescovo
biamo metterci in movimento. È questa la con-              Signore del Mondo. Noi siamo salvati, o fratelli!
dizione per non rimanere ripiegati su noi stessi           Mai più soli, mai più abbandonati nei nostri errori,
e non lasciarci intrappolare dalle “faccende” di           nella nostra vergogna, nella nostra disperazione:
ogni giorno nelle “cose” del mondo.                        niente ci può separare dalla tenerezza del Padre.
     Anche noi, come Zaccheo, pur essendo “pic-            Questa notte di Natale è una lunga Natività, un
coli di statura”, pieni di limiti e di peccati, siamo      perpetuo nascere al quale partecipiamo noi tutti.
“cercati” e “ricercati” da Gesù per renderci parte-        È la notte in cui avviene la nascita dell’uomo alla
cipi della sua vita e della sua gloria. A noi la libertà   vita di Dio».
e la docilità di lasciarci trovare e di permettergli di
incrociare il suo sguardo con il nostro.                       Santo Natale a tutti!
     Lasciamoci “guardare” da Gesù! Quel Bam-
bino avvolto in fasce che giace nella mangiatoia è
Cristo Signore, il nostro Salvatore! (cfr. Lc 2,10-11).

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N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
Parola del Vescovo               di Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Orofino

          L’armonia sinfonica della comunione ecclesiale:
                           la corresponsabilità sinodale
                                                            Christifideles laici, 18). Quindi la        «La comunione ecclesiale –
                                                            comunione con Dio e con i fra-         ci insegna San Giovanni Paolo
                                                            telli è indispensabile per l’identi-   II – si configura come una co-
                                                            tà dei cristiani. Per questo Gesù      munione «organica», analoga a
                                                            ha pregato il Padre «perché tutti      quella di un corpo vivo e operan-
                                                            siano una cosa sola. Come tu,          te: essa, infatti, è caratterizzata
                                                            Padre, sei in me e io in te, siano     dalla compresenza della diversi-
                                                            anch’essi in noi una cosa sola,        tà e della complementarietà del-
                                                            perché il mondo creda che tu mi        le vocazioni e condizioni di vita,
                                                            hai mandato» (Gv 17,20). La co-        dei ministeri, dei carismi e delle
                                                            munione ecclesiale, perciò, non        responsabilità. Grazie a questa
                                                            può essere pensata come una            diversità e complementarietà
                                                            realtà sociologica e psicologica:      ogni fedele laico si trova in re-
                                                            essa attiene alla natura stessa        lazione con tutto il corpo e ad
                                                            della Chiesa che è nel tempo e         esso offre il suo proprio contri-
                                                            nello spazio la continuità di Cri-     buto» (Giovanni Paolo II, Esorta-
                                                            sto e della sua opera. I membri        zione apostolica postsinodale
                                                            del nuovo Popolo sono uniti tra        Christifideles laici, 20).
                                                            di loro non da vincoli di «car-             Dalla natura della Chie-

                     M
                                   ediante il Battesi-      ne» e di «sangue», bensì dallo         sa – “Mistero di Comunione”
                                   mo, è la Chiesa ad       Spirito Santo, che ricevono nel        (LG, 4) – deriva il metodo della
                                   accoglierci e a do-      Battesimo (cfr. Gl 3, 1)» (CfL,8).     sua missione: ogni azione della
                                   narci la fede e la            Solo all’interno del mistero      Chiesa per essere “ecclesiale”
                     vita nuova che sgorga dalla ri-        della Chiesa come mistero di           deve scaturire dalla comunio-
                     surrezione di Gesù. La fede va         comunione si rivela l’«identi-         ne, deve essere vissuta nella
                     da persona a persona, da inizio        tà» dei fedeli laici e si possono      comunione, deve essere finaliz-
                     a inizio, nella dinamica dell’es-      definire la loro vocazione e la        zata alla comunione. Tutto nella
                     sere chiamati e del rispondere.        loro missione nella Chiesa e nel       Chiesa dice riferimento al “Po-
                     Ogni cristiano crede ciò che la        mondo (cfr. CfL,8).                    polo credente”, sia in quanto
                     Chiesa crede e crede insieme a              L’esperienza concreta della       soggetto che destinatario delle
                     tutta la Chiesa, di tutti i luoghi e   comunione ecclesiale scaturi-          azioni. La Chiesa è comunione
                     di tutti i tempi.                      sce da una profonda vita spiri-        e si realizza attraverso la comu-
Parola del Vescovo

                         Tutta la vita della Chiesa è       tuale e arriva a noi come dono         nione. La sinodalità ne esprime
                     definita nel rapporto vitale con il    da accogliere, vivere, manife-         e ne sottolinea il concreto ef-
                     mistero trinitario.                    stare e comunicare nella sto-          fettuarsi: la comunione si attua
                         Chiunque vuole vivere la pie-      ria. Una comunione sinfonica,          «camminando insieme», cioè
                     na comunione ecclesiale, quin-         che non scade mai nella piatta         attraverso una corresponsabili-
                     di, deve rivolgere lo sguardo, il      uniformità o nella sterile omo-        tà sinodale.
                     cuore e l’intelligenza a Dio, Trini-   logazione, frutto di molteplici e            La vita della Chiesa nella
                     tà Santissima. Solo da Dio i cri-      convergenti carismi, ministeri e       sua più intima verità è sempre
                     stiani possono imparare a vivere       vocazioni. Una comunione vera,         e tutta sinodale, per cui ogni
                     in unità, con la consapevolezza        essenziale e creativa, che ren-        azione ecclesiale è di per sé si-
                     che la comunione non è uno dei         de liberi e spalanca il cuore, che     nodale. La sinodalità è dimen-
                     tanti aspetti della vita della Chie-   ama e accoglie tutti, che non          sione permanente e costitutiva
                     sa ma «il mistero stesso della         pretende niente e non giudica          della Chiesa. Non si tratta di
                     Chiesa» (Giovanni Paolo II, Esor-      nessuno, che esalta le attitudini      una strategia pastorale, né di
                     tazione apostolica postsinodale        e la storia di ognuno.                 una semplice esigenza peda-

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gogica, o di una consultazione      la sinodalità non solo come un          laici e delle laiche, al cui servi-
che capita di tanto in tanto. La    fattore interno alla Chiesa e alla      zio sta il sacerdozio ministeriale
prassi sinodale tocca l’essenza     vita delle sue strutture, bensì         [i due sacerdozi si differenzia-
e l’identità della Chiesa e ha il   come il metodo più adeguato             no essenzialmente, ma sono
fondamento nella comunione          e credibile per “uscire” come           ordinati l’uno all’altro (cfr LG 10,
trinitaria. La sinodalità è pila-   popolo di Dio che “cammina              14, 24)];
stro portante della Chiesa e sua    insieme” nella storia, testimo-
struttura fondamentale; non già     niando e annunciando la gioia               3) l’ascolto come perma-
un qualche elemento accesso-        cristiana. Solo così è possibile        nente stile ecclesiale, poiché
rio o contingente. Essa attiene     passare da una «sinodalità af-          «una Chiesa sinodale è una
alla Chiesa necessariamente         fettiva» a una «sinodalità effet-       Chiesa dell’ascolto – ha af-
da sempre. Non si tratta dun-       tiva», come ci ha insegnato San         fermato Papa Francesco il 10
que di scoprire qualcosa di nuo-    Giovanni Paolo II.                      ottobre 2015 in occasione del
vo, bensì di riandare a qualcosa
che accompagna la Chiesa fin            L’esercizio concreto della
                                                                            50° anniversario di istituzione
                                                                            del Sinodo dei Vescovi – l’uno
                                                                                                                   Parola del Vescovo
dalle origini, pur avendo magari    sinodalità nella Chiesa si fonda        in ascolto degli altri e tutti del-
subito oscuramenti o dimenti-       su alcuni principi fondamentali:        lo Spirito Santo per conoscere
canze. Oggi vogliamo recupe-                                                ciò che Egli dice alla Chiesa.
rare qualcosa che non ha mai            1) la reale uguaglianza di          (…) Il cammino sinodale inizia
smesso di connotare la Chiesa.      tutti i battezzati, poiché «vige        ascoltando il Popolo di Dio, …
La sinodalità è qualità essen-      una vera uguaglianza riguardo           prosegue ascoltando i Pastori (i
ziale della Chiesa nel suo insie-   alla dignità e all’azione comu-         Vescovi) … culmina nell’ascolto
me, non già di una sua struttura    ne a tutti i fedeli nell’edificare il   del Vescovo di Roma»;
particolare (collegio episcopale)   Corpo di Cristo» (LG, 32);
o di un suo momento esempla-                                                      4) i soggetti della vita sino-
re (Concilio universale, Sinodo         2) il riferimento fondamen-         dale sono, pertanto, i Fedeli lai-
dei Vescovi, ecc.).                 tale al sacerdozio comune di            ci, i Vescovi, il Vescovo di Roma;
     Papa Francesco considera       tutti i battezzati, soprattutto dei     gli strumenti la “corresponsa-

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N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
Parola del Vescovo
                     bilità” di tutto il popolo di Dio,   e quasi l’anima della società         dell’ecclesiologia di comunio-
                     la “collegialità” episcopale in      umana, destinata a rinnovarsi         ne ci permette di sottolineare
                     comunione con il Vescovo di          in Cristo e a trasformarsi in fa-     il concetto di “corresponsabi-
                     Roma e – a livello diocesano –       miglia di Dio» (GS, 40).              lità” di tutti i battezzati nella
                     la “cooperazione” dei Presbiteri         La sinodalità – così intesa       vita e nella missione della Chie-
                     con il loro Vescovo; le fasi dello   – funge anche da cornice in-          sa. Una corresponsabilità che
                     svolgimento sono l’ascolto, la       terpretativa del ministero ge-        concretamente viene eserci-
                     decisione e l’attuazione (tutti i    rarchico, nel senso che nella         tata soprattutto nella corretta
                     soggetti partecipano a tutte le      Chiesa non abbiamo due prin-          funzionalità degli organismi di
                     fasi).                               cipi ecclesiologici, quello ge-       partecipazione ecclesiale, sia
                          L’espressione “sinodalità”      rarchico e quello sinodale, c’è       a livello diocesano (Collegio dei
                     suggerisce un camminare-in-          invece un unico principio, quel-      Consultori, Consiglio Presbite-
                     sieme di laici, pastori e vescovi    lo sinodale, al cui servizio sta il   rale, Consiglio Pastorale, Con-
                     non solo tra di loro, ma anche       ministero gerarchico/ordinato.        siglio per gli Affari Economici)
                     con tutta l’umanità, secondo         Il ministero ordinato è insomma       che parrocchiale (Consiglio per
                     l’insegnamento conciliare: «La       funzionale al camminare-in-           gli Affari Economici e Consiglio
                     Chiesa, che è insieme «società       sieme. Non però al cammina-           Pastorale).
                     visibile e comunità spirituale»,     re-insieme solo dei laici, ma al
                     cammina insieme con l’umani-         comune camminare insieme di
                     tà tutta e sperimenta assieme        tutti nella edificazione del Re-
                     al mondo la medesima sorte           gno di Dio.
                     terrena; ed è come il fermento           Il recupero pieno e concreto
Parola del Vescovo

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N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
Editoriale                                                                                    di Francesco Addolorato

Chiesa e territorio in dialogo
   Ripartire dalla complessità della realtà
  e superare le semplificazioni degli slogan

In
           un’Italia in cui ci si di-   un dualismo ancor più semplifi-
           vide su slogan, tweet e      cato, senza sfumature e senza
           ashtag la Chiesa ten-        complessità. È il male dell’u-
ta di ripartire dai problemi reali.     niverso contemporaneo quello
È l’unico modo per abbassare i          della semplificazione a tutti i
toni e cominciare a ragionare,          costi, che però, rinunciando alla
perché i problemi, come i fatti e       complessità, spesso rinuncia a
i numeri, hanno la testa dura e         una lettura sapiente e obiettiva
rimangono lì fino a quando qual-        della realtà. E l’unica realtà che
cuno non li risolve.                    da sempre la Chiesa mette al
Lo sa bene chi questi proble-           centro dell’attività politica è l’uo-
mi li vive ogni giorno. Il lavoro       mo, con le sue dinamiche com-
che manca, i servizi che non ri-        plesse, le contraddizioni e i limiti
spondono alle attese, il lento ma       del suo operare e, nel contempo,
inesorabile spopolamento dei            la sua forza di rinascere sempre
comuni, specie quelli dell’en-          da ogni crisi, sia essa economi-
troterra, e le mille difficoltà di      ca, sociale o di altro genere.          stesse comunità e le cui esi-
chi si ostina a fare impresa in         Ripartire dall’uomo, centro della       genze, così come le potenzia-
una realtà sempre più difficile         creazione, è dunque il modo per         lità, non si prestano a divisioni
e ostile al rischio dell’imprendi-      rimettere al centro una politica        semplicistiche calate dall’alto di
toria. L’inventario delle proble-       che sappia costruire un ordine          un dibattito politico sempre più
matiche da affrontare è vasto           sociale modellato su un umane-          polarizzato.
e se la politica si soffermasse         simo cristiano che consideri i bi-      La complessità è ricchezza se
a confrontarsi sulle soluzioni si       sogni di ciascuno come urgenza          è ricerca dei talenti e delle op-
scoprirebbe che le energie sono         di tutti, e l’attività politica delle   portunità per far crescere il bene
sempre troppo poche per essere          istituzioni come lo sforzo per co-      comune. Problemi complessi
spese in sterili contrapposizioni       struire un ordine sociale ed eco-       necessitano di soluzioni artico-
e in quotidiane guerre a colpi di       nomico modellato sulla dignità          late e condivise e il dialogo tra
social.                                 dell’uomo.                              chi ha a cuore le sorti dell’uomo
L’ultima frontiera del duello uni-      Da qui la necessità da parte del-       più del proprio tornaconto o del
versale vede oggi contrapposti          la nostra Chiesa diocesana di           consenso fine a se stesso è es-
sovranisti e globalisti, ma l’elen-     stare vicino alle istituzioni per       senziale. A patto che sia sincero,
co è lungo e le liste di proscrizio-    portare la voce della gente, con        costruttivo e scevro da semplifi-
ne reciproche sono pari a quelle        il desiderio di far sentire la pro-     cazioni di comodo, e che abbia
di attesa per salire sul carro de-      pria vicinanza operosa a chi por-       tavoli aperti e trasparenti su cui
gli uni o degli altri. Non si riesce    ta il peso del governo della cosa       si lavora insieme partendo dalla
                                                                                                                     Editoriale

a leggere la realtà, ormai, senza       pubblica. In questa prospettiva         conoscenza del territorio e del-
iscriverla a una delle categorie        il modello della chiesa-comu-           le sue problematiche, dalle sue
in cui il gioco delle parti ha sud-     nità è senz’altro di aiuto per la       potenzialità e da quelle di un po-
diviso l’umano operare. È come          costruzione di reti territoriali        polo che va motivato e guidato,
se lo svuotamento delle catego-         che uniscano i diversi comuni           ma anche aiutato e spronato a
rie di destra e sinistra avesse in      intorno al valore della persona,        prendere in mano il proprio de-
qualche modo ceduto il posto a          delle persone, che sono già esse        stino.

                                                                                                                         5
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Vita della Diocesi                                                                                     di don Gianluca Bellusci

                     Le persone cuore della pastorale
                                              Il cammino dell’Anno pastorale 2018-2019

                     L
                           ’assemblea di inizio settem-     stenza che vivono in famiglia, in      mente culturali diversi sono i
                           bre è diventata l’occasione      parrocchia o in un territorio, ca-     percorsi offerti a livello dioce-
                           di presentazione e conse-        ratterizzate dalla loro specifica      sano: Scuola di Cristianesimo
                     gna dell’Agenda diocesana che          situazione esistenziale: ragazzi,      e tre focus tematici sui giovani.
                     raccoglie le attività programma-       giovani, adulti, anziani. Persone      Quest’anno la Scuola di Cristia-
                     te per l’anno e offre le linee e gli   incontrate e servite nei momenti       nesimo si concentrerà sulla ca-
                     orizzonti dell’impegno ecclesiale      concreti della loro vita, che siano    tegoria di persona, affrontata
                     della Chiesa locale di Tursi-La-       nella gioia, nel dolore, nella con-    a livello biblico presentando al-
                     gonegro.                               dizione di lavoratori o di studenti,   cuni profili di profeti e apostoli
                     Nell’introduzione       all’Agenda     di sofferenza fisica, morale ed        che nella concretezza della loro
                     2018-2019 Monsignor Vincenzo           economica. L’icona biblica che         vita sono stati scelti e inviati per
                     Orofino indica le coordinate che       fa da sfondo a tutto il percorso       l’annuncio della Parola. Seguirà
                     daranno unità e spessore ec-           delle iniziative diocesane è quel-     l’approccio filosofico, che farà
                     clesiale alle iniziative pastorali     la di Zaccheo (Lc 19, 1-10), perso-    il punto sulla storia del perso-
                     diocesane e parrocchiali: la for-      na trasformata dall’incontro con       nalismo nel pensiero antico e
                     mazione e la missione. Innanzi-        Gesù.                                  contemporaneo; mentre nell’ap-
                     tutto continuare e intensificare       Dentro questa cornice teologi-         proccio dogmatico ed ecumeni-
                     l’opera di educazione alla fede,       co-pastorale, la Diocesi ha indi-      co si analizzerà la categoria di
                     alla speranza e alla carità, se-       cato delle iniziative da vivere in     persona a partire dal dibattito
Vita della Diocesi

                     guendo le indicazioni contenute        modo comunitario e che avranno         trinitario e cristologico nei primi
                     nella Lettera Pastorale Al fine di     un duplice registro: uno più spe-      quattro Concili Ecumenici e infi-
                     edificare il Corpo dio Cristo (Ef      cificatamente di tipo culturale        ne nella Costituzione pastorale
                     4,12); e poi crescere in consape-      e l’altro più di tipo testimoniale.    Gaudium et spes del Concilio Va-
                     volezza ecclesiale e favorire una      La scelta di questa dualità nella      ticano II. Infine il nostro Vescovo
                     più concreta corresponsabilità         proposta è in sintonia con il cam-     offrirà la sintesi di tutto il percor-
                     pastorale secondo la vocazione,        mino diocesano sinodale scelto         so nell’approccio teologico-pa-
                     il carisma e il ministero di cia-      fin dal Convegno ecclesiale di         storale, sottolineando soprattut-
                     scuno approfondendo il fonda-          Paestum nel 2015. Crescere in          to i temi della sinodalità e corre-
                     mento teologico e antropologico        conoscenza per saper discerne-         sponsabilità dell’intero popolo di
                     dell’identità personale. Infatti       re e testimoniare il Vangelo nella     Dio nella vita e missione Chiesa.
                     al centro di ogni azione eccle-        nostra storia, nei nostri territori,   La Consulta delle Aggregazioni
                     siale ci sono sempre le persone        tra la nostra gente.                   laicali offre un percorso di studio
                     nella concretezza della loro esi-      Nelle iniziative più specificata-      e approfondimento sui quattro

   6
N.6-7 - Pag. 45 Feste e Grest: la vendemmia della Grazia - Diocesi di Tursi
principi fondativi della Dottrina
Sociale della Chiesa, organizzan-
do dei laboratori tematici sul bene
comune che incrociano le sfide del
nostro territorio regionale e dioce-
sano.
Accanto a queste iniziative di tipo
culturale, saranno presenti inizia-
tive di carattere più testimoniale.
Attraverso la collaborazione degli
uffici di Pastorale familiare, giova-
nile, vocazionale e scolastica ven-
gono offerti degli eventi e dei per-
corsi al fine di incrociare gli adole-
scenti, i giovani studenti e lavora-
tori e le famiglie nel loro specifico vissuto e rispettosi
delle diverse responsabilità che vengono affrontate.
Perché ci sia una ricezione fedele e attualizzante dei
risultati del Sinodo dei Vescovi, sono in programma
tre grandi focus tematici da vivere in forma diocesa-
na e unitaria: il primo coincide con la festa di inizio
anno scolastico, incentrato sul tema dell’esperienza
di fede dei giovani. Il secondo focus è incentrato sul
tema della comunicazione nei social: giovani, fami-
glie, educatori e mondo della scuola in dialogo per
costruire nuove alleanze educative.
Infine nel terzo evento il tema che sarà affrontato in
modo testimoniale è quello della Scuola.
Si desidera creare le condizioni per un dialogo con
docenti, famiglie e giovani studenti al fine di rigene-
rare una nuova passione per lo studio, la ricerca e
la passione educativa intergenerazionali. Fare del-
la scuola un luogo e tempo significativo da abita-
re attraverso un approccio generativo e dialogico.
Infine a conclusione del percorso e delle iniziative
diocesane, il 2 giugno si celebrerà la seconda edizio-
ne della festa della fede.
Una intera giornata dove conflui-                            Vita della Diocesi
rà tutto il popolo della Diocesi per
sperimentare la gioia e la bellezza
della fede vissuta nelle parrocchie
e la rinnovata passione e impegno
per il nostro territorio.
I diversi uffici diocesani mostre-
ranno tutto quello che è stato vis-
suto durante l’anno e le sfide futu-
re. In appositi stand si offriranno
spazi di riflessione e confronto; di
conoscenza e di dialogo sulle te-
matiche incrociate e sviluppate
durante l’anno. Concluderà la gior-
nata il nostro Vescovo.

                                                                     7
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Vita della Diocesi                                                                               di don Giovanni Lo Pinto

                     Il Vescovo dialoga con i sindaci e i parroci
                      A giugno,
                     settembre
                       e ottobre
                        tre serie
                      di incontri
                     nelle zone
                       pastorali
                     D
                             a lunedì 4 a giovedì 7 giu-
                             gno monsignor Vincenzo
                             Orofino ha programmato
                     i primi quattro incontri con i sin-
                     daci e i parroci delle zone pasto-
                     rali della Diocesi. Un momento
                     informale per dirsi il comune de-
                     siderio di essere al servizio del-
                     le stesse persone che abitano il
                     territorio nel quale si è presenti.
                     L’obiettivo è creare le condizioni
                     per un confronto cordiale, sem-
                     plice e ricco al contempo. “Per-
                     ché – ha detto Orofino al primo
Vita della Diocesi

                     di questi incontri che si è tenuto
                     nell’Episcopio di Tursi, il 4 giu-
                     gno con la zona Jonica – sindaci
                     e parroci guardano e amano la
                     stessa realtà e devono prendersi
                     cura delle stesse persone. Credo
                     nell’unità armonica e sinfonica e
                     non nell’omologazione, quell’u-
                     nità che fa diventare creativi.       che dei nostri paesi: agricoltu-    cammino che la Chiesa di Tur-
                     Incontriamoci per discutere su        ra, turismo, sostegno ai deboli     si-Lagonegro porta avanti sin
                     problematiche e tematiche so-         e percorsi educativi e formativi,   dallo scorso anno pastorale. Lo
                     ciali, per aiutarci a guardare il     dialogando anche con gli istituti   ha precisato don Gianluca Bel-
                     territorio nel suo insieme, va-       scolastici”.                        lusci, vicario episcopale per la
                     lorizzando le vocazioni specifi-      Ricchezza che si inserisce in un    pastorale, richiamando le atte-

   8
se della gente all’indomani del        to anche sulle criticità delle in-     la Chiesa che ha pensato anche
Convegno ecclesiale di Paestum         frastrutture che non agevolano         a una “giornata mondiale” per
(aprile 2017) di incontri fattivi e    investimenti di grandi aziende         la preghiera, la riflessione e ge-
di collaborazione tra le istitu-       e l’inserimento in processi eco-       sti concreti a favore di chi spe-
zioni territoriali. Tutto questo       nomici importanti per le attività      rimenta disagio e bisogno. Tutti
è espresso anche nella lettera         presenti, soprattutto a livello di     i parroci e i sindaci presenti si
pastorale del Vescovo “Al fine         produzioni agricole e di turismo,      sono detti fiduciosi anche acco-
di edificare il Corpo di Cristo”:      nonostante qualche bella ecce-         gliendo il terzo invito del vescovo
la centralità dell’appartenenza        zione nel Lagonegrese, nel cuore       Orofino nel mese di ottobre per
ecclesiale e delle persone, cuore      della valle del Sinni e nel Meta-      riflettere su lavoro e beni cul-
della pastorale, oltre alla dimen-     pontino.                               turali. C’è desiderio di fare rete
sione del territorio e della cultura   Richiamata più volte la questio-       tra Chiesa e comuni, ascoltarsi
come apertura della Chiesa alle        ne del ridimensionamento sco-          e cercarsi, ciascuno nelle sue
istanze della gente. Siamo or-         lastico, c’è stato modo di riflet-     possibilità e competenze, per
mai al secondo anno di Scuola          tere anche sui processi virtuosi       essere fedeli alla propria missio-
di Cristianesimo. Lo scorso anno       di integrazione che avvengono          ne. Tutti concordi quanto al fatto
abbiamo vissuto quattro incontri       e sulle esperienze di valorizza-       che sia necessario promuovere
sui principi della Dottrina Socia-     zione del patrimonio storico-ar-       culturalmente una mentalità del
le: con il vescovo Filippo Santoro     tistico e delle iniziative esistenti   lavoro come valorizzazione delle
che ha presentato il concetto di       in alcuni comuni che possono           persone. Sono state richiamate
persona, sottolineando la cor-         avere ricadute sociali ed econo-       tante esperienze di piccola im-
relazione tra ambiente, lavoro e       miche a vantaggio della colletti-      prenditorialità che ha permes-
sviluppo del territorio; con Enrico    vità.                                  so di ottenere buoni risultati.
Letta sul bene comune che ha           Tutti concordi anche sul fatto         Importante anche la presenza
aiutato ad allargare l’orizzonte       che occorra rafforzarsi facen-         dei delegati della Consulta del-
leggendoci dentro un “sistema          do coesione: andare oltre i faci-      le Aggregazioni laicali a questi
paese” che dialoga con il mondo        li allarmismi su problematiche         incontri che hanno raccordato
più agevolmente perché è in un         come l’acqua, i tumori e l’inqui-      il mondo dell’associazionismo
contesto comunitario; con Mau-         namento e investire in cultura,        ecclesiale con quanto è venuto
rizio Lupi riflettendo sulla sus-      ricerca e conoscenza scientifica       fuori dai dialoghi tra i presenti.
sidiarietà, volendo promuovere         e creare vere strutture di terzietà    Degna di nota anche l’attenzio-
tutti e custodire ciascuno; con        nel controllo, a tutela dei cittadi-   ne manifestata dai presenti sui
il cardinale Montenegro che ha         ni. Anche a proposito di petrolio      beni culturali, mobili e immobili:
messo in correlazione la valoriz-      e di compensazioni da questi in-       è necessaria sinergia tra le realtà
zazione di ogni uomo e la testi-       contri è emerso che non si può         che operano sul territorio per la
monianza della carità.                 dilapidare un patrimonio natura-       promozione dell’arte, della sto-
Sin dai primi è venuto fuori che       le non rinnovabile senza creare        ria, fino a predisporre guide turi-
non esistono questioni campa-          le condizioni per un futuro degno      stiche integrate e a prospettare       Vita della Diocesi
nilistiche da privilegiare perché      da consegnare alle nuove gene-         percorsi unitari comprensoriali
è importante sapersi leggere,          razioni.                               per andare oltre una mentalità
anche a livello amministrativo,        Nella seconda metà di settem-          turistica “mordi e fuggi”. Con-
come pure si prospetta a livello       bre la seconda serie di quattro        sapevoli anche delle prospettive
pastorale, in contesti compren-        incontri ha permesso di accen-         lavorative che si possono imma-
soriali, riconoscendoci all’inter-     dere i riflettori sui giovani (a       ginare con un turismo culturale e
no di un territorio che ha tante ri-   pochi giorni dal Sinodo), con-         storico-artistico strutturato, dai
sorse. Paesi piccoli e grandi che,     siderando le loro speranze e le        primi dodici incontri lo sguardo
insieme, possono sostenere l’in-       conquiste, senza rinunciare a          ora si slancia in avanti, sperando
traprendenza dei privati anche         leggere la realtà anche con le         anche in frutti abbondanti. In-
con l’aiuto di risorse pubbliche       sue criticità e le problemati-         tanto il seme è stato piantato e
e fondi europei per dare occu-         che presenti in tutti i paesi. Uno     tutti si sono resi disponibili a so-
pazione e sostenere la creatività      sguardo al mondo della povertà         stenere la crescita di qualcosa
dei giovani. L’accento è cadu-         e un richiamo all’attenzione del-      di importante.

                                                                                                                             9
Vita della Diocesi                                                                                         di Pino Suriano

                     Tutti stretti attorno a Madre Chiesa
                     A Policoro la Festa diocesana delle Famiglie
                     “S
                               arebbe bello se fossimo più di 1.500”. Il      Betania hanno comunicato la gioia di aver potuto
                               vescovo aveva puntato in alto, ma il di-       toccare con mano la grazia che il Signore ha usa-
                               rettore dell’Ufficio di Pastorale familiare,   to alle loro persone, alle loro famiglie.
                     don Michelangelo Crocco, era stato più prudente.         Momento molto intenso anche nel pomeriggio,
                     Aveva ragione il vescovo. Anzi, era stato fin trop-      con la rappresentazione teatrale “La bottega
                     po prudente, perché le presenze sono state anche         dell’orefice”, testo del 1960 dell’allora vescovo
                     più alte.                                                ausiliare di Cracovia Karol Wojtyla. Fondamenta-
                     È stato imponente il segnale comunitario di tante        le il sottotitolo: “Meditazioni sul sacramento del
                     persone desiderose di stringersi attorno a questa        matrimonio che di tanto in tanto si trasformano
                     “Madre” per la Festa diocesana delle Famiglie.           in dramma”. Ha letto i testi l’attrice Claudia Koll,
                     L’evento è stato curato dagli organizzatori con          protagonista di una straordinaria storia di conver-
                     un’attenzione a tutti i livelli: dall’animazione per i   sione, accompagnata musicalmente dall’Orche-
                     più piccoli fino all’accoglienza e al refrigerio per i   stra Mercadante di Altamura e da una bravissima
                     momenti di massima calura. In particolare han-           artista di Sand Art.
                     no inciso le testimonianze offerte al mattino da         Dopo l’esibizione, intervistata in pubblico da don
                     due coppie di Nova Siri (Anna e Pasquale; Nadia          Michelangelo Crocco, l’attrice ha richiamato la
                     e Francesco): attraverso il cammino annuale di           sua vita, le fragilità e anche il cammino di riap-
Vita della Diocesi

  10
propriazione di un’identità che si era smarrita:       Alessandra Vicino e Gaetano Antonucci, respon-
“Andavo tutti i giorni a Messa ma solo al capez-       sabili della Commissione per la Pastorale familia-
zale di un malato ho capito cosa significhi ama-       re, insieme al gruppo musicale che ha guidato la
re. Con il tempo ho capito perché Dio ha voluto        festa del mattino e la celebrazione della Messa,
il sacramento della Confessione: il momento in         hanno aiutato i presenti a sperimentare gioia e
cui consegnare la fragilità e chiedere a Dio di es-    fraternità respirate anche per merito dell’ottima
sere rigenerati, resi nuovamente belli nell’anima.     accoglienza da parte di don Giuseppe Gazzaneo
L’incontro con un malato di Aids, Giuseppe, nel        e dei parrocchiani del Buon Pastore di Policoro e
2000, mi ha premesso di attraversare una porta         dalla logistica curata da Filippo Oriolo.
santa. Ho avuto a che fare con tante persone, ma-      Il vescovo, monsignor Vincenzo Orofino, duran-
lati terminali, che portavano con loro il bisogno di   te l’Omelia ha rinnovato il grazie per aver accol-
trovare senso alle sofferenze... Così cominciavo a     to l’invito con un grande sì: “l’anno pastorale non
comprendere e a poter dire loro che il Signore mi      può essere una fatica ma deve essere un cammi-
stava dando la forza di affrontare le mie sofferen-    no lieto che si fa insieme agli amici, senza lasciare
ze, quindi ne avrebbe data tanta anche a loro”.        indietro nessuno”.

                                                                                                               Vita della Diocesi

                                                                                                                  11
Vita della Diocesi
           TESTIMONIANZA DI                                                    cata la grande notizia: il linfoma (tumore) si era
                                                                               cicatrizzato. Il Signore aveva ascoltato le nostre

           ANNA E PASQUALE                                                     preghiere, quelle di tanti fratelli che avevano in-
                                                                               terceduto per noi e guidato i medici che lo aveva-
                     (Parrocchia Sant’Antonio in Nova Siri)                    no in cura a portare avanti la terapia giusta.
                                                                               Avevo il desiderio di ringraziare il Signore per

                     A
                              ppena seppi dei ritiri spirituali per famiglie   questa guarigione facendo celebrare una Messa.
                              fui subito attratta. Era da tempo che desi-      Anglona era il luogo ideale… è il santuario dove
                              deravo poter fare un cammino di fede e di        avevamo celebrato le nostre nozze. Mio marito di
                     crescita con mio marito. La cosa difficile era con-       sicuro non avrebbe detto di no!
                     vincere lui a partecipare. Quando mi sono sposata         Con la complicità di don Michelangelo e di Ales-
                     pensavo che tutto fosse più facile, ero certa che         sandra Vicino decisi di non dire nulla a lui di que-
                     mio marito avrebbe da subito, visto il suo animo          sto desiderio e che il tutto fosse una sorpresa.
                     docile e il carattere mite, abbracciato e seguito il      Miracolosamente riuscii a portare sia mio marito
                     mio stesso cammino di fede. Mi sbagliavo! Con il          che i bambini ad Anglona al ritiro spirituale delle
                     tempo ho capito che ognuno ha i suoi tempi.               famiglie... Fu un momento molto forte!
                     Nei primi anni di matrimonio riuscivamo a vivere          La meditazione del giorno era sul vangelo delle
                     insieme alcune esperienze spirituali e ad andare          “Nozze di Cana” (Gv 2). Una Parola da me letta,
                     a messa tutte le domeniche… ma poi l’arrivo dei           riletta, meditata… pregata tante volte, ma quel
                     bambini, l’eccessivo lavoro, e soprattutto alcuni         giorno si presentava con degli spunti nuovi e pro-
                     dispiaceri familiari, ci hanno inaridito. Per anni mio    fondi. Entrambi, sia io che lui, ci accorgemmo che
                     marito non è venuto più a Messa, non ha ricevuto          nel nostro matrimonio mancava il “vino della gio-
                     i sacramenti, se non nelle occasioni importanti, il       ia”. Con cuore aperto e con grande umiltà acco-
                     Battesimo dei figli, Natale, Pasqua… pochissimi i         gliemmo l’invito di don Michelangelo di avvicinarci
                     momenti di preghiera.                                     all’altare, prendere un bicchiere di acqua e versar-
                     Un anno fa, nel marzo 2017, la nostra vita fami-          lo nella giara. Quell’acqua rappresentava tutto ciò
                     liare viene sconvolta da una notizia: a mio marito        che impediva al nostro matrimonio di essere nella
                     viene diagnosticato un tumore allo stomaco.               gioia piena, nella gioia vera.
                     Iniziammo così il nostro calvario... ospedali,            Dopo aver fatto il segno, da subito percepimmo
                     chemioterapia, sofferenza, solitudine… e difficoltà       qualcosa di nuovo… tutto stava avvenendo nel
                     varie. Tutto accadeva in un periodo molto difficile       luogo dove anni prima ci eravamo detti il nostro
                     e di crisi del nostro matrimonio.                         “sì”. Gesù voleva rinnovare il nostro matrimonio, il
                     La notizia di questa malattia però non mi ha              nostro amore.
                     spaventata, non mi ha tolto
                     la serenità interiore. Dopo un
                     forte momento di preghiera
                     ho avuto la certezza che Gesù
                     era con noi e che lui si sarebbe
Vita della Diocesi

                     preso cura di ogni cosa e che
                     da questa prova avremmo
                     raccolto frutti. Mio marito infatti
                     in questo anno, a piccoli passi,
                     si è riavvicinato alla Chiesa e ai
                     sacramenti. Noi due ci siamo
                     ritrovati e riavvicinati… però il
                     desiderio di un qualcosa di più
                     era sempre forte, avvertivo che
                     come coppia avevamo bisogno
                     di un cammino di fede che ci
                     facesse crescere e ci aiutasse
                     a superare le difficoltà.
                     Ad ottobre ci viene comuni-

 12
Inizia la Santa Messa… la sor-         Il 18 marzo eravamo nuova-          agli altri il profumo di Cristo e
presa! Don Michelangelo an-            mente lì… per entrambi l’ap-        poter testimoniare con la pro-
nuncia che la celebrazione è in        puntamento era diventato cibo       pria vita l’appartenenza a Lui.
ringraziamento per la guarigione       necessario ad alimentare le         Tutto è stato molto forte e in-
di Pasquale; i suoi occhi si illu-     nostre anime. È stata una gior-     tenso: le catechesi, i momenti
minano… i nostri bambini erano         nata dura e inizialmente arida,     esperienziali, i momenti di aga-
con noi… è stato un momento            la catechesi era sulle mancan-      pe… ci siamo sentiti nella Chie-
forte. Al momento dell’agape           ze di amore e di perdono. C’era     sa, abbiamo sperimentato la
con le altre famiglie abbiamo ta-      molta tensione tra noi, in quel     comunione.
gliato anche la torta con su scrit-    mese era capitato di tutto… poi     Siamo certi che non manche-
to “Grazie Gesù” per festeggiare       pensare al passato, alle ferite…    ranno le difficoltà, i momenti
e condividere la nostra gioia.         Durante il momento di preghie-      di tensione, forse torneranno i
Il 28 gennaio, terzo appunta-          ra il Signore ci ha consolato… ad   lunghi periodi di deserto ma nel
mento, entrambi abbiamo avuto          un certo punto Pasquale mi ha       deserto ci sono le oasi e Gesù è
il desiderio di ritornare sul monte    preso la mano e me l’ha stretta     e deve diventare la nostra oasi
di Anglona. La meditazione del         fortemente… nessuna parola! In      di ristoro, pronta a dissetarci e a
giorno, la Parola che ci è stata       quell’attimo mi sono venute in      darci ristoro nel bisogno.
spezzata ci chiedeva ancora un         mente le parole che mi diceva       Lui è il vino della gioia, è la roc-
passo in avanti rispetto alla vol-     durante il nostro breve fidanza-    cia sulla quale appoggiare le
ta precedente. Il Signore ci invi-     mento: «Io no parlo molto, devi     nostre vite, è la fonte del nostro
tava a fare una scelta radicale:       imparare a interpretare i miei      dialogo, è l’amore che si dona a
costruire la “nostra casa” sulla       gesti, le mie espressioni». Con     noi, che ci perdona e che ci da
roccia o sulla sabbia. Sentii nel      quel gesto, con quella stretta di   la forza di perdonare, è lo Spirito
cuore che dovevo far scegliere a       mano, mi chiedeva perdono e io      Santo che si effonde su di noi e
mio marito dove piantare la no-        chiedevo perdono a lui. Dopo un     ci spinge ad aprirci agli altri.
stra casa, che dovevo abbando-         po’ ci è stato chie-
narmi. Mano nella mano ci siamo        sto di andare ver-
avvicinati all’altare, abbiamo un      so Gesù crocifis-
attimo pregato in silenzio e poi       so posto davanti
mio marito ha piantato il ba-          all’altare e conse-
stoncino con i nostri nomi nella       gnare a lui il no-
cassettina con le pietre. Aveva        stro peccato, rap-
scelto Gesù, aveva così deciso         presentato da un
di costruire la nostra casa sulla      chiodo. Durante
roccia della salvezza. La con-         il breve percorso
divisione con i fratelli, con altre    mano nella mano,
famiglie, i momenti di agape,          abbiamo deciso
sono stati per noi una ricchezza       di scambiarci i                                                            Vita della Diocesi
immensa. Ascoltare le testimo-         chiodi a indicare
nianze, condividere i problemi, ci     che ognuno si im-
ha fatto sempre tornare a casa         pegnava a portare
con un cuore nuovo. Ogni volta         i pesi dell’altro.
però era come scendere dal Ta-         Nell’ultimo incon-
bor; la vita frenetica, i problemi,    tro, dopo aver me-
le difficoltà non erano scompar-       ditato il vangelo di
si… anzi il più delle volte aumen-     Giovanni sull’un-
tati e a volte tentati a lasciare il   zione di Betania,
cammino intrapreso. Qualcosa           siamo stati unti
però tra noi era cambiato, ab-         con olio profuma-
biamo iniziato a cercarci di più       to di nardo, affin-
e a piccoli passi a vivere diver-      ché ogni coppia
samente la nostra quotidianità.        potesse portare

                                                                                                                      13
Vita della Diocesi                                                                                   di don Giovanni Messuti

                                                                                                  risultato di sentirsi profonda-
                                                                                                  mente amati e a casa; Tabor è
                                                                                                  un luogo in cui si sperimenta la
                                                                                                  maternità della Chiesa.
                                                                                                  E le emozioni non passano in se-
                                                                                                  condo piano.
                     la maturità della fede per giovani in cammino                                Già, le emozioni: spesso si pen-
                                                                                                  sa che esse rivestano un ruolo

                     I
                         l percorso di fede e spirituali-   dalla misericordia di Dio, ho         piccolo nella crescita e noi gran-
                         tà che, ormai da due anni, la      fra le mani le lacrime e i sorrisi,   di, erroneamente, insegniamo ai
                         nostra diocesi sta vivendo è       raccolti in questi anni, di quan-     ragazzi a mutilarle.
                     ricominciato anche quest’anno          ti hanno compreso che l’amore         L’emozione contro la razionali-
                     con grande entusiasmo.                 di Dio conta più di un bel voto a     tà, per fare scelte mature biso-
                     In questo tempo l’esperienza è         scuola o di qualche like su fa-       gna usare la testa non il cuore.
                     cresciuta con chi ne ha preso          cebook. Ricordo con non poca          Le emozioni vanno abitate, ac-
                     parte e, ormai al suo terzo anno,      commozione le ore trascorse a         cettate non maltrattate.
                     possiamo dire che Tabor è              raccogliere sogni.                    Tabor è anche il luogo in cui si
                     l’esperienza alta che la diocesi       Sì, i ragazzi sognano e quando        prova a dare un volto e un nome
                     di Tursi-Lagonegro propone ai          si accorgono che i sogni profon-      alle proprie emozioni, con sere-
                     ragazzi e alle ragazze dai 15 ai       di del loro cuore coincidono col      nità davanti al Signore e davanti
                     20 anni.                               sogno di Colui che li ha creati, la   ai fratelli.
                     In questa crescita Tabor si è          gioia diventa incontenibile.          Da quest’anno l’esperienza ve-
                     come modellato sulle domande           Tabor non è una proposta per          drà la guida di tutti e quattro i
                     di quanti, desiderosi sempre di        ragazzi stanchi della loro giovi-     responsabili zonali di Pastorale
                     più di discernimento vocazio-          nezza, ma per chi al contrario è      Giovanile e sarà un’occasione di
                     nale, ascolto della parola di Dio      stanco di piegarsi alle logiche       ulteriore arricchimento per i ra-
                     e preghiera notturna, vi hanno         del mondo, e il mondo giovanile       gazzi che avranno la possibilità
                     partecipato.                           a volte sa essere crudele.            di assaporare stili e carismi dif-
                     Se dovessi dire, in due parole,        Tabor è un luogo e un tempo in        ferenti sempre nella ricerca del
                     l’essenza di Tabor non farei fa-       cui ci si prende cura di sé nel       volto di Dio, attraverso la guida
                     tica a menzionare l’Adorazione         vero senso della Parola, con il       rassicurante della Chiesa.
                     Notturna. L’aspetto che all’inizio
                     poteva sembrare il più rischioso
                     è diventato in realtà il più fecon-
                     do. Si potrebbe rinunciare alla
                     merenda al pomeriggio, forse
                     anche alla meditazione del sa-
                     cerdote la sera, si potrebbe fare
Vita della Diocesi

                     a meno dei canti del dopo cena
                     o della condivisione al mattino,
                     ma nessuno mai rinuncerebbe
                     ad alzarsi nel cuore della notte
                     per mendicare, alla luce fioca
                     della stanza adibita per l’occa-
                     sione a cappella, le risposte che
                     il cuore stanco e assetato cerca
                     più di ogni altra cosa.
                     Ho negli occhi e nel cuore i tan-
                     ti colloqui con i giovani appena
                     usciti dall’adorazione, ho nella
                     mente i volti “trasfigurati” dei
                     ragazzi e delle ragazze toccati

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di don Antonio Lo Gatto

COME PIETRO
A TIBERIADE
alla scoperta della vocazione
U
      n anno fa il nostro Vescovo, Mons. Vincenzo Orofino, mi chiedeva la disponibilità a collaborare con
      don Giovanni Messuti per quanto riguarda la pastorale vocazionale nella Diocesi. Così mi sono
      posto accanto a don Giovanni, il quale mi ha introdotto in un cammino già avviato nei mesi prece-
denti e mi ha chiesto, in accordo con il Vescovo, di occuparmi più da vicino degli incontri di “Tiberiade”.

Che cos’è “Tiberiade”?
È un’esperienza di comunione, fatta da giovani dall’età compresa tra 13 e 18 anni, al fine di vivere, più
da vicino e con respiro più ampio, la realtà della Chiesa di Cristo e, così, scoprire, seppur in forma
germinale, la loro personale vocazione all’interno della Chiesa stessa.
È, quindi, un’esperienza personale e comunitaria, che ha la finalità di far emergere un orientamento
verso lo stato di vita a cui si è chiamati nella Chiesa e per la Chiesa.
È, perciò, in estrema sintesi, un’esperienza di discernimento vocazionale.
Viviamo questo cammino, i ragazzi e io, insieme, con cadenza mensile, durante un weekend, in un
paese della Diocesi che ci ospita, vivendo nello stupore, nella gioia e nella condivisione. I momenti
centrali di quest’esperienza sono la celebrazione della Santa Messa e la condivisione delle esperienze
di vita e di ricerca.
“Tiberiade” offre la possibilità di riflettere sul significato della vocazione e sul discernimento vocazio-
nale.

Che cos’è la “vocazione”?
La dinamica della vocazione è assai complessa. Consta di una dimensione generale che, tuttavia, non
prescinde da una particolare. Tutti siamo “chiamati” - è questa la traduzione della origine etimologica
del termine “vocazione” - a vivere nella volontà del Padre, rivelataci dal Figlio incarnato, che altro non
significa che riconoscere la signoria di Dio nella nostra vita, così da vivere la realtà del Regno in questo
tipo di relazionalità con Dio, Uno e Trino. Tuttavia questa “chiamata generale” - cioè
rivolta a tutti - non prescinde dalla “chiamata particolare” - cioè personale -, la                            Vita della Diocesi
quale dice il modo nel quale realizzare la vocazione nella concretezza della
storia. Per questo il Concilio Vaticano II dice: “[…] Tutti i fedeli di ogni stato
e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una
santità la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste” (LG 11); e               TIBERIADE
Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate dice:                CALENDARIO DEL
“[…] Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria                   CAMMINO ANNUALE
strada e faccia emergere il meglio di sé […]” e – continua – “[…]
Perché la vita divina si comunica ad alcuni in un modo e ad altri in
                                                                                      27-28 ottobre 2018
un altro” (n.11).                                                                   15-16 dicembre 2018
La realtà della vocazione riguarda ognuno di noi e, quindi, non può                  19-20 gennaio 2019
lasciarci indifferenti, in quanto solo un’esistenza santa, che rifugge                 9-10 febbraio 2019
la mediocrità e l’inconsistenza, offre “[…] la vera vita, la felicità per               16-17 marzo 2019
la quale siamo stati creati […]” (Gaudete et exultate, 1).
                                                                                         6-7 aprile 2019

                                                                                                                  15
Vita della Diocesi                                                                                     Vincenzo Di Tomaso

                     Il servizio e la vita:
                     campo scuola
                     dei Ministranti
                     “[…] Potete essere apostoli che
                     sanno attirare gli altri a Gesù.
                     Questo succede se voi stessi
                     siete pieni di entusiasmo per
                     Lui, per Gesù, se Lo avete incon-
                     trato, conosciuto personalmen-
                     te, e siete stati, voi per primi,     Antonio Lo Gatto, don Serafino       il momento più importante del
                     “conquistati” da Lui. Per questo      La Sala, don Agostino Mosca,         campo: la presenza del Vesco-
                     vi dico: cercate di conoscere e       nonché il parroco di Trecchina,      vo, il quale ha celebrato l’Euca-
                     amare sempre di più il Signo-         don Guido Barbella, e dei semi-      restia e ha condiviso la cena con
                     re Gesù, […] incontrandolo nel-       naristi.                             i giovani ministranti. Il Vesco-
                     la preghiera, nella Messa, nella      Dopo la sistemazione nelle ca-       vo ha sottolineato la bellezza
                     lettura del Vangelo, nel volto dei    mere, nel primo giorno, i ragazzi    dell’appartenenza alla Chiesa e
                     piccoli e dei poveri. E cercate       hanno fatto conoscenza tra loro,     ha esortato i ministranti a sen-
                     di essere amici, con gratuità, di     mettendo in comune esperienze        tirsi sempre più parte viva e re-
                     chi è attorno a voi […]”. Queste      e condividendo le aspettative        sponsabile nella Chiesa stessa.
                     parole di papa Francesco, pro-        sul campo-scuola. Dopodiché          La serata, dopo una lunga pas-
                     nunciate in occasione del pel-        ci si è spostati nella chiesa par-   seggiata per Trecchina e il “tifo”
                     legrinaggio internazionale dei        rocchiale di Trecchina, dove si è    per una partita dei Mondiali di
                     ministranti, riassumono in ma-        celebrata l’Eucaristia, insieme      calcio, si è conclusa presso la
                     niera efficace quanto avvenu-         alla comunità del luogo. Dopo la     struttura ospitante.
                     to a Trecchina dal 2 al 4 luglio:     cena, vi è stato lo spazio per un    Una breve escursione, tenutasi
                     il campo-scuola diocesano dei         momento di gioco.                    nella mattinata del terzo giorno,
                     ministranti, in continuità con la     Nel secondo giorno, dopo la pre-     ha voluto trasmettere la condi-
                     Giornata vissuta il primo maggio      ghiera e la colazione, i ragaz-      zione pellegrinante di ogni cri-
                     all’oratorio di Nova Siri.            zi hanno potuto approfondire         stiano, con momenti di difficoltà
                     In quei giorni, circa trenta ragaz-   le proprie conoscenze circa la       e gioia, ma che assume un sa-
                     zi, da tutta la diocesi, hanno de-    Sacra Scrittura, la Liturgia e i     pore diverso e autentico se vis-
                     ciso di condividere momenti di        Sacramenti mediante giochi a         suto con gli altri alla luce della
                     preghiera e riflessione, gioco e      tema, in cui importante è stata      relazione con Gesù Cristo.
                     allegria, esperienze e conoscen-      la “messa in rete” delle cono-       Dopo il ritorno e il pranzo, i mini-
                     ze, sotto l’attenta guida di alcu-    scenze dei membri delle varie        stranti si sono salutati e hanno
Vita della Diocesi

                     ni sacerdoti della diocesi, don       squadre. Il pomeriggio ha visto      raggiunto le rispettive parroc-
                                                                                                chie, dove hanno ripreso il pro-
                                                                                                prio servizio nella celebrazione
                                                                                                eucaristica, ma con una visione
                                                                                                di Chiesa un po’ più bella e am-
                                                                                                pia.

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di don Giovanni Lo Pinto

Simposio regionale sul discernimento
famiglie, giovani, vocazioni di speciale consacrazione

M
          artedì 1° maggio, pres-      sulla Famiglia, le cui conclusio-
          so l’Hotel Kiris a Viggia-   ni si leggono nell’esortazione
          no (Potenza) si è svolto     apostolica postsinodale Amoris
il simposio regionale promosso         Laetitia; sui Giovani: il 2018 è
dalla Conferenza Episcopale            l’anno in cui la Chiesa ha cele-
di Basilicata, organizzato dagli       brato il Sinodo dei Vescovi nel       I laboratori sono stati un mo-
uffici di pastorale familiare, vo-     mese di ottobre scorso.               mento di reciproco arricchi-
cazionale e giovanile. Tema: “Il       A Viggiano si sono ritrovate sei-     mento di racconto delle pro-
discernimento. Famiglie, giova-        cento persone, a titolo di rap-       spettive pastorali a cui tendere
ni, vocazioni di speciale consa-       presentanti del Popolo di Dio         in una terra che offre, assieme a
crazione”.                             delle diocesi lucane, insieme ai      tante risorse, anche tanta uma-
Il n.7 degli Orientamenti pasto-       rispettivi vescovi.                   nità buona e numerose situa-
rali CEI per il decennio 2010-         Il tempo dedicato ai racconti dei     zioni belle nei contesti pastorali.
2020 titolava: “È tempo di             vissuti è seguito ai percorsi visi-   La testimonianza della ballerina
discernimento”.                        vi attraverso i quali ogni dioce-     Simona Atzori, senza braccia,
La Chiesa, negli ultimi anni, ha       si ha comunicato le meraviglie        è divenuta esempio di realizza-
aperto tre “cantieri” sul discer-      che, ordinariamente, compie la        zione dei sogni, nonostante le
nimento: sul Rinnovamento del          grazia di Dio a partire dalle atti-   difficoltà della vita. Un’autenti-
Clero, le cui conclusioni si leg-      vità proposte per ogni fascia di      ca iniezione di speranza per le
gono in Lievito di Fraternità;         età.                                  Chiese di Basilicata.

                                                                                                                   Vita della Diocesi

                                                                                                                       17
di Filippo Oriolo
                                                                                    testimonianza della carità. Oggi respiriamo il profumo
                                                                                    di una fraternità ritrovata tra cristiani e tante occasio-
                                                                                    ni ci hanno permesso di conoscere le Chiese e i fratelli
                                                                                    presenti sul territorio.
                                                                                    Dieter Kampen, pastore della Chiesa Valdese di Trento
                                                                                    e fondatore dell’Istituto per gli studi luterani di Venezia,
                                                                                    è intervenuto richiamando che da poco abbiamo cele-
                                                                                    brato i 500 anni dalla Riforma. Nel 1500 ci sono sta-
                     Dal Conflitto alla Comunione                                   te occasioni di grandi cambiamenti che hanno creato
                     Incontro ecumenico con Kampen a Policoro                       incertezze esistenziali e nuove domande: Chi si salva?
                                                                                    Come ci si salva? Martin Lutero, meditando sulla giusti-
                                                                                    zia di Dio, cominciò a riflettere su come Dio giustifica

                     A
                                 lla vigilia del Viaggio di Papa Francesco a Gi-    mediante la fede, e, studiando Sant’Agostino, accolse
                                 nevra per l’occasione dei 70 anni del Consi-       la verità che Dio dona la sua giustizia. La teologia di Lu-
                                 glio ecumenico delle Chiese, a Policoro, nei       tero è costruita attorno a un’esperienza fondamentale:
                                 locali dell’Oratorio del Buon Pastore, merco-      Dio giustifica per sola grazia. Le 95 tesi di Lutero, che
                     ledì 20 giugno si è svolto un Convegno dal titolo: “Dal        parlano della penitenza e criticano le indulgenze “ven-
                     Conflitto alla Comunione: i 500 anni dalla Riforma di          dute” dalla Chiesa Cattolica, grazie all’invenzione della
                     Martin Lutero”, promosso dall’Ufficio Ecumenico della          stampa vennero diffuse velocemente in tutta la Ger-
                     diocesi di Tursi-Lagonegro.                                    mania. Ne scaturì una grande riflessione. A Lutero fu
                     Luigi Angelucci di Policoro ha introdotto dicendo che          chiesto di ritirare le tesi, ma lui affermò che non avreb-
                     per spiegare cos’è l’ecumenismo occorre richiamare le          be potuto perché la sua coscienza era convinta di aver
                     parole di Papa Giovanni XXIII: “Ciò che ci unisce è mol-       fatto bene, pertanto, nel 1521, ci fu la scomunica papale,
                     to di più di ciò che ci divide, perché a unirci è la fede      a cui seguì quella imperiale. Il Luteranesimo si diffuse a
                     in Gesù Cristo”, consapevole che la fede ci rende fra-         partire dalla Germania. La Riforma poi fu accolta in al-
                     telli, indipendentemente dalle specificità delle Chiese.       tri paesi europei, e ci si divise ulteriormente in Luterani,
                     Il fondamento della fratellanza è nella comune fede in         Calvinisti e Anglicani. La Chiesa cattolica è entrata nel
                     Cristo.                                                        dialogo ecumenico con il Concilio Ecumenico Vaticano
                     Don Giovanni Messuti, direttore dell’Ufficio Ecumenico         II. Nel 1999 è stata emanata la Dichiarazione congiunta
                     e docente di Ecumenismo presso l’Istituto Teologico di         sulla dottrina della giustificazione, nella quale si affer-
                     Basilicata, ha declinato le finalità del Convegno: il gusto    ma che le opere non sono la causa della giustificazione,
                     della conoscenza e il desiderio dell’unità. Ha poi spie-       ma è Dio che sceglie e salva. Negli scorsi anni è stato
                     gato che l’ecumenismo è il movimento che tende all’u-          istituito un gruppo bilaterale di lavoro che mettesse in-
                     nità dei Cristiani, che comprende attività e iniziative, a     sieme il risultato del cammino, in vista della comunio-
                     seconda delle varie necessità della Chiesa e dell’oppor-       ne: nel 2013 si arriva al documento “Dal Conflitto alla
                     tunità dei tempi, suscitate e ordinate a promuovere l’u-       Comunione” nel quale il racconto della storia della Ri-
                     nità dei Cristiani (Unitatis Redintegratio, 4).                forma è finalmente condiviso da Cattolici e Luterani. Si
                     Nato in ambito protestante, l’Ecumenismo, con Giovan-          precisa che al tempo della Riforma non poteva avvenire
Vita della Diocesi

                     ni XXIII, è diventato una necessità anche per la Chiesa        un dialogo sereno a causa di questioni economiche e
                     Cattolica, perché si riscopre che di unità dei Cristiani       politiche. Anche sulle realtà rituali e sacramentali oggi
                     ha parlato per primo Gesù che prega il Padre “perché           ci sono accordi sostanziali, a partire proprio dalla Cena
                     tutti siano una sola cosa, perché il mondo creda” (Gv 17,      del Signore. A oggi la parte più complicata del dialogo
                     21). Se il mondo fatica a credere, dunque, è perché non        ecumenico è legata al “livello ecclesiologico” e ad alcu-
                     siamo “uno”: la divisione è la prima fonte di non credi-       ne questioni tra Tradizione e Bibbia. Il Professor Kam-
                     bilità nell’annuncio del Vangelo. L’Ecumenismo esiste          pen ha raccontato, infine, che in Germania circa il 25%
                     proprio perché siamo divisi. Messuti ha continuato rac-        dei matrimoni è di tipo misto cattolico-protestante e
                     contando come si stia riscoprendo negli ultimi anni l’e-       che le conferenze episcopali hanno lavorato per met-
                     sperienza di camminare insieme, di confrontarci con le         tere a punto un documento condiviso che permetta a
                     altre confessioni cristiane. Gli ultimi Papi, da Giovanni      marito e moglie di partecipare liberamente alle cele-
                     XXIII in poi, si sono spesi per la causa dell’unità della      brazioni della Cena del Signore, secondo i riti cattolico
                     Chiesa, a favore di una possibile riconciliazione tra i cri-   e protestante; tale documento è attualmente al vaglio
                     stiani e per una concordia che renda visibile la comune        dei competenti uffici del Vaticano.​

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