Di denaro e dati e la nostra insaziabile smania di possesso
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Aspettando il Black Friday 2021: tra i numeri dei titani dell'e-commerce, i fiumi di denaro e dati e la nostra insaziabile smania di possesso Negli ultimi 10 anni è diventato uno degli appuntamenti più attesi anche da noi: stiamo parlando del Black Friday (venerdì nero), il giorno dopo la festa del Ringraziamento, che negli Stati Uniti dà inizio alla stagione dello shopping natalizio. Come sappiamo i negozi, le grandi catene, ma soprattutto i grandi portali di e-commerce sono soliti offrire promozioni e sconti eccezionali per incrementare le proprie vendite. In America è un giorno molto atteso dai clienti, che in molti casi sono pronti ad accamparsi fuori dai negozi la notte prima per essere i primi in fila all’apertura. Ma se sappiamo cosa è e quali sono gli effetti del Black Friday, più sfumata resta la sua introduzione e l’origine del nome. Sembrerebbe, secondo la tesi più accreditata, che il nome faccia riferimento alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti che, tradizionalmente, passavano dal colore rosso (perdite) al colore nero (guadagni), per cui il Black Friday indicherebbe un giorno di grandi guadagni per le attività commerciali. F o t o d i m m i 9 d a P i x a bay. Ma, al netto delle sua introduzione e dell’origine del nome, quello che è davvero interessante del Black Friday sono i numeri ed il volume d’affari che riesce a generare. Per fare un esempio, nel 2020, segnato dalla pandemia globale da Covid-19, le sole vendite online legate a questo periodo cruciale – dal Black Friday a fine dicembre – hanno, come ha rilevato il sito Mailup, raggiunto il record di 789 miliardi di dollari solo nel mercato americano, circa il 30% dei
profitti complessivi del 2020. Un fiume di denaro ma anche di dati che comincia a fluire proprio con il Black Friday e che negli ultimi anni è attentamente osservato e atteso dagli analisti finanziari e dagli ambienti borsistici statunitensi e internazionali, perché rappresenta un valido indicatore sia sulla predisposizione agli acquisti sia, indirettamente, sulla capacità di spesa dei consumatori statunitensi, che insieme ai consumatori cinesi rappresentano i due più grandi mercati mondiali. Ovviamente il grosso dei guadagni online lo fa Amazon insieme a pochi altri competitor, anche se, a scompaginare tutto, è arrivata la notizia bomba di qualche giorno fa che riguardava la “Giornata dei Single” asiatica (che cade 11 novembre) ed il colosso di vendite online Alibaba. Stando alle informazioni fornite, il gruppo di Hangzhou ha centrato 84,5 miliardi di dollari di vendite in un solo giorno. Un record che ha spazzato via i 74 miliardi del 2020, malgrado in Cina come in altri paesi asiatici siano alle prese con la stretta normativa del governo e con la pandemia del Covid-19, che come si sa è alla base della grave situazione della supply chain globale. Per inquadrare meglio questi numeri incredibili di Alibaba bisogna considerare che il Prime Day, il Cyber Monday e il Black Friday di Amazon, messi insieme, hanno toccato SOLO, si fa per dire, i 30,7 miliardi di dollari di vendite nel 2020. F o t o d i M a x F i s c h e r d a P exels. Non sappiamo chi la spunterà, di sicuro il Black Friday rimane uno degli eventi più attesi non solo negli Stati Uniti ed in Cina, ma anche qui in Europa, nel terzo più grande mercato mondiale, che da sempre si fa importatore e promotore non solo delle merci ma anche delle mode e manie sopratutto americane.
Il nostro suggerimento è quello di comprare e spendere con attenzione, affinché la smania di possesso non soppianti la vostra personalità, la vostra voglia di essere. Perchè alla fine, come ci diceva molto profeticamente, già nel 1976, lo psicoanalista e sociologo tedesco Erich Fromm: La differenza tra essere e avere non è essenzialmente quella tra Oriente e Occidente, ma piuttosto tra una società imperniata sulle persone e una società imperniata sulle cose. L’atteggiamento dell’avere è caratteristico della società industriale occidentale [non solo, a quanto pare, N.d.R.], in cui la sete di denaro, fama e potere, è divenuta la tematica dominante della vita. Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre. Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati Qui, se vuoi, puoi consultare la nostra Privacy Policy Iscriviti alla newsletter “La Matematica che trasforma il Mondo”, la nuova collana edita da RBA, ogni settimana in edicola, spiega quanta matematica c’è nella rivoluzione digitale in cui viviamo Vi ricordate Numb3rs, la serie tv, in sei stagioni, della CBS, prodotta dai fratelli Ridley e Tony Scott, andata in onda, anche in Italia, dal 2006, prima su Fox Crime e poi sulla Rai?
La serie era un interessate mistery/police drama incentrato sulle figure dell’agente speciale dell’FBI Don Eppes (interpretato da Rob Morrow) e del suo giovane fratello, nonché genio matematico Charlie Eppes (interpretato da David Krumholtz), che lo aiutava a risolvere i casi ed i crimini più intricati proprio grazie alla matematica. Nella serie, per risolvere i casi erano citate ed utilizzate diverse discipline, come: crittoanalisi, teoria della probabilità, teoria dei giochi, equazioni differenziali alle derivate parziali, teoria dei grafi, data mining e astrofisica. La produzione si avvalse della consulenza di diversi matematici e scienziati per la realizzazione di ciascun episodio. Il risultato fu che la serie presentava molti aspetti della matematica contemporanea, e moltissimi esperti di matematica l’hanno lodata ed hanno affermato che le equazioni usate negli episodi erano valide e applicabili. https://www.youtube.com/watch?v=PJWmi7Ovaag Questo ha portato Numb3rs a vincere numerosi premi, tra cui i prestigiosi Premio Carl Sagan per la comprensione pubblica della scienza nel 2006, e il National Science Board’s Public Service Award nel 2007. La tagline della serie recitava: Tutti noi ogni giorno usiamo la matematica: per prevedere il tempo, per dire l’ora, per contare il denaro. Usiamo la matematica anche per analizzare i crimini, comprendere gli schemi, prevedere i comportamenti. Usando i numeri, possiamo svelare i più grandi misteri della vita! Perché ve ne sto parlando ora? Perché credo che la pubblicazione editoriale “La Matematica che trasforma il Mondo” della RBA, uscita in questi giorni in edicola, lavori, come la serie Numb3rs, sugli aspetti pratici con cui le diverse teorie matematiche stanno trasformando profondamente, diffusamente ed irrimediabilmente la nostra vita. Per rendere lo studio e l’approfondimento della matematica interessante e stimolante l’editore ha deciso di partire proprio dalla rivoluzione dei dati e dell’informatica che, volenti o nolenti, ogni giorno ci propone termini e nozioni che appartengono al mondo della matematica. Sul sito dell’editore la presentazione della collana recita: UNA COLLEZIONE UNICA E INNOVATIVA La prima biblioteca di matematica nata dopo la rivoluzione dei dati che sta trasformando il mondo. Ed il testo continua dicendo:
Oggi più che mai, le menti matematiche trasformano il mondo. Per la prima volta la matematica e i suoi protagonisti, con tutti gli strumenti per comprenderla. Da un lato, uno stile piacevole, un’organizzazione chiara e un’ampia varietà di elementi grafici. Dall’altro, attraverso i case studies scoprirete come i concetti matematici trattati nel volume influiscano sulla nostra vita quotidiana. Storie avvincenti che vi guideranno alla scoperta di WhatsApp e Google, passando attraverso la lotta ai cambiamenti climatici e la prevenzione delle crisi future. Formule che stanno cambiando il pianeta I calcoli matematici sono alla base di tutto: dai big data all’intelligenza artificiale e dai social network alla privacy digitale, ma anche dei modelli climatici, finanziari o epidemiologici che ci aiutano a comprendere il nostro ambiente. In tutte le aree, la matematica segna la strada da seguire e anticipa il futuro. Ed infatti, scorrendo i primi titoli della collana, scopriamo sia gli effetti di questo innovativo approccio sia argomenti interessantissimi, come nel 1° volume incentrato su “La Privacy Digitale & i Teoremi di Fermat”, che spiega “praticamente” quanto la crittografia sia importante per salvaguardare la privacy dei nostri messaggi su applicazioni come WhastApp; oppure, il 2° volume dal titolo “I Big Data, il Machine Learning & la Statistica”, che spiega attraverso quali meccanismi, applicazioni come Spotify riescano ad “indovinare” i nostri gusti musicali; od ancora, il 3° volume che ci parla di “Le Reti Sociali & la Teoria dei Grafi”, spiegandoci, ad esempio, come Facebook riesca ad “ottimizzare” il nostro profilo e la nostra esperienza sociale. Insomma, “La Matematica che trasforma il Mondo” rappresenta un’originale opera di divulgazione scientifica che mette insieme uno degli spauracchi peggiori della nostra esperienza scolastica, la matematica appunto, e tutte quelle applicazioni come Facebook, Twitter, WhastApp, Spotify, etc., che invece conosciamo bene ed adoperiamo tutti i giorni, cercando di farci comprendere meglio l’importanza della prima attraverso la spiegazione del funzionamento “profondo” delle seconde. https://youtu.be/MKLqXPyxRe4 Un obbiettivo lodevole ed insieme un approccio originale in questa nuova proposta editoriale della RBA, che rappresenta un ottimo investimento per accrescere alcune di quelle competenze scientifico/matematiche oggi più che mai necessarie, visto che siamo immersi in un mondo fatto di numeri, schemi e algoritmi, che spesso e volentieri fatichiamo a comprendere. Certo, 60 volumi non sono pochi, anche se la cadenza delle uscite settimanali ed il prezzo di ogni volume a soli € 9,99, rappresenta, tutto sommato, un piccolo investimento (circa €1,30 al giorno, il prezzo di un cappuccino) per migliorare noi stessi e il nostro approccio all’odiata/amata matematica. Dopo l’acquisto e la lettura appassionata del primo volume di “La Matematica che trasforma il Mondo”, sono molto tentato dal tuffarmi a capofitto in questa nuova collana editoriale, gli unici handicap sono la mancanza di spazio in casa, già sommersa da tantissimi altri libri, e le minacce,
sempre più inquietanti, della mia compagna, pronta, come nel romanzo Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, a risolvere definitivamente i miei problemi di spazio e quelli ben più gravi di lettore compulsivo con una fiammata purificatrice (sperando che se un giorno decida di passare all’azione bruci i libri e non chi li legge). Speriamo di no. Perché credo che questa collana, che vi consiglio, sia davvero una delle cose più interessanti uscite in edicola nell’ultimo anno. Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre. Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati Qui, se vuoi, puoi consultare la nostra Privacy Policy Iscriviti alla newsletter Ma cosa ci dice il cervello - Il film Iniziamo dall’epilogo: Ma cosa ci dice il cervello consegna a Paola Cortellesi, splendida protagonista del film, il Nastro d’Argento come miglior attrice di commedia, un giusto riconoscimento ad una donna del cinema, che ogni anno che passa diventa sempre più brava, sempre più interprete dei vizi e delle virtù della donna italiana. In questo potremmo forse paragonarla a Monica Vitti? Probabilmente è la più vicina, perché è quella che più di tutte, al giorno d’oggi, nell’ambito della commedia riesce meglio a comprendere come siano le donne italiane del nuovo millennio. Le avrà probabilmente giovato l’accoppiata non solo artistica con Riccardo Milani, regista del suddetto film e suo compagno di vita. Al suo quarto film con il regista, dopo Scusate se esisto, Mamma o papà e Come un gatto in tangenziale, Paola Cortellesi è utilizzata in una parodia delle spy story di spionaggio all’americana, che mette in risalto il suo grande talento comico.
P a r t e d e l c a s t d e l f i l m “Ma cosa ci dice il cervello”. Come in tutti i film di spionaggio che si rispettino, anche quelli parodistici, si viaggia per il mondo. Si gira a Roma, a Mosca proprio nella Piazza Rossa, a Siviglia e perfino per le vie del mercato di Marrakech. Lo stesso regista, all’ottava edizione di Ciné-Giornate di cinema, ha descritto così il suo film, che poi sarebbe uscito qualche giorno dopo, ovvero il 18 aprile scorso: “Una commedia sociale per raccontare un Paese che ha bisogno di risvegliarsi dal torpore. Proprio come farà la sua protagonista, Paola Cortellesi, donna abituata alle angherie del quotidiano, alle prepotenze del traffico e che un giorno, rincontrando amici di vecchia data, avrà la forza per alzare la testa e smuovere qualcosa, magari rimettendo le cose al proprio posto”. Le avventure che vive l’agente segreto interpretato da Paola Cortellesi, con sferzante ironia, possono essere viste come un tentativo comunque riuscito, di raccontare il nostro Paese, in chiave di divertimento e di riflessione sui tempi moderni. Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre. Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del
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