Cosa ti giochi ogni giorno - Smart Marketing

Pagina creata da Michele Poggi
 
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Cosa ti giochi ogni giorno - Smart Marketing
Cosa ti giochi ogni giorno.
Ogni giorno facciamo delle promesse e ogni giorno ci giochiamo un pezzetto di reputazione.
Questa considerazione vale sia a livello personale che professionale, e sia a livello corporate:
“Rispondo alla mail entro fine giornata” ma poi arriva il giorno seguente; “Il prodotto sarà
consegnato entro 48 ore” mentre poi aspettiamo per più di 72; “Prenoto io al ristorante” ma poi non
lo si fa; e così via.

Se ci fai caso, ci sono persone di cui ti fidi ciecamente ed altre molto meno. E se ci fai caso, ci sono
brand che hanno la tua stima (o nei quali addirittura ti riconosci) ed altri che non hanno la tua
massima fiducia. Sui primi sai di poter contare e sai che faranno di tutto per supportarti e per non
deludere le aspettative; sui secondi sai di non poter fare affidamento. E lo spazio che si crea tra
gli uni e gli altri prende il nome di valore.

Ti sei mai chiesto come mai?
La caratteristica in comune che hanno sia le persone che le aziende di valore è quella di mantenere
le promesse che fanno. Attraverso una serie di attività ripetute nel tempo riescono a costruire un
rapporto di fiducia non basato su facili proclami, ma su azioni tangibili. Danno corpo alle loro
dichiarazioni facendo qualcosa di “semplice”: le rispettano. Ed è proprio grazie a questa
caratteristica che scegliamo un brand piuttosto che un altro, un professionista piuttosto che un altro,
etc.

Oggi, sia che tu sia un brand, un libero professionista, una persona che lavora per un’organizzazione
o che “solo” vuole costruire e mantenere relazioni di valore, per emergere non serve fare qualcosa di
eccezionale, basta soltanto far coincidere quello che dici con quello che fai e rispettare quel
patto di fiducia che si è venuto a creare nel tempo.

E questo non significa essere o trasformarsi in dei robot. A tutti può capitare un inciampo, è
naturale. Ma se sarai stato in grado di mantenere le tue promesse nel tempo, vedrai che ti sarà
perdonato.

La costruzione della tua reputazione, e quindi del tuo valore, passa da questa piccola
consapevolezza. Non giocarci, tienilo a mente.

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100 anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini,
artista versatile ed intellettuale impegnato
che si distinse in svariati ambiti culturali.
Noi vi proponiamo un percorso di scoperta
attraverso tre opere + 1
Poeta, scrittore, traduttore, regista, drammaturgo, intellettuale: tutto questo è stato PPP, ovvero
Pier Paolo Pasolini, che nasceva il 5 marzo del 1922, esattamente 100 anni fa.

Riuscì a distinguersi in svariati ambiti culturali, grazie ad una curiosità e ad una versatilità uniche e,
se come scrittore, poeta e drammaturgo la sua fama fu soprattutto nazionale ed europea, come
regista travalicò i confini, giungendo con i suoi film fino negli Stati Uniti. Ancora oggi, a 47 anni
dalla morte, in America, e non solo, la sua filmografia è spesso al centro di rassegne e corsi
cinematografici universitari.

Pasolini fu un anche un attento e profondo osservatore dei cambiamenti della società italiana dal
secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta; il suo pensiero lucido e mai allineato suscitò
spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici in merito alle
abitudini borghesi, alla nascente società dei consumi, alla televisione ed ai media di massa in
generale, come pure nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti.

Pasolini fu anche un omossessule dichiarato e convinto in un’epoca, ricordiamoci che la Democrazia
Cristiana era al potere, in cui non solo non era alla moda, ma era anche pericoloso.

Definire ed incasellare un intellettuale dissidente, anticonformista e originale come Pier Paolo
Pasolini non è cosa semplice, ma forse basterebbero tre opere, appartenenti a tre media diversi, alla
letteratura, al cinema ed al giornalismo, per cominciare ad approcciarlo e comprenderne la
grandezza e scoprire il suo pensiero.. Stiamo parlando del romanzo “Ragazzi di vita” del 1955, del
film “Il Vangelo secondo Matteo” del 1964 e dei suoi articoli, soprattutto sulle pagine del Corriere
della Sera, del Tempo illustrato e de Il Mondo, raccolti poi nel saggio “Scritti Corsari” del 1975.

Noi di Smart Marketing, vogliamo introdurvi al pensiero di questo grande intellettuale
approfondendo queste tre opere e proponendovi un bonus in più, lo stralcio di un intervento
televisivo, nella trasmissione “Terza B facciamo l’appello” di Enzo Biagi, dove Pasolini parla, fra
le altre cose, proprio della televisione come medium di massa e del suo potere di mercificare ed
alienare gli spettatori, un intervento che sarebbe perfetto anche oggi per parlare del potere dei
social network e del capitalismo della sorveglianza più in generale.

Ragazzi di vita è il romanzo d’esordio di Pasolini, che
contiene già molti degli elementi del suo pensiero e della sua
poetica; il libro racconta la vita quotidiana di un gruppo, ma
meglio sarebbe dire di una banda, di ragazzi delle borgate
romane. Noi lettori vediamo la miseria ed il degrado estremo
del secondo dopoguerra attraverso gli occhi del protagonista
Riccetto. Gli anni del boom economico stanno per arrivare,
da qualche parte stanno già facendo sentire i loro effetti, ma
la maggior parte della popolazione vive di stenti, espedienti e
piccoli e grandi crimini, i ragazzi di vita di Pasolini sono la
cartina di tornasole di un intero Paese. Vero e proprio
romanzo neorealista, “Ragazzi di vita” finì sotto processo per
“oscenità” e “pornografia” nel 1955 perchè parlava
apertamenete di prostituzione maschile. Il processo finirà poi
con una sentenza di assoluzione con formula piena.

Il Vangelo secondo Matteo è considerato da molti critici e
storici del cinema come il capolavoro di Pasolini. Benché
l’autore fosse dichiaratamente laico, questo film presenta
uno dei ritratti di Gesù più intenso, profondo e potente mai
realizzato. Un film che, benchè avesse ricevuto diverse ed
aspre critiche perché colpevole di aver rappresentato un
Cristo troppo umano, fu, con il tempo, rivalutato e lodato
persino dagli ambienti ecclesiastici che non nutrivano
particolare simpatia per le opere di Pasolini. Girato, come
per altri film del regista, con attori non professionisti, Il
Vangelo secondo Matteo richiese un grande lavoro di
ricerca ed individuazione delle location. Dopo diversi
sopralluoghi, anche in Israele, il regista deciderà di girarlo
nel sud Italia, con il grosso delle riprese fra la Basilicata e la
Puglia. Sarà Matera a diventare la scenografia naturale
perfetta per il film, insieme ad altre scene girate nelle
gravine di Ginosa e nei vicoli di Massafra, in provincia di
Taranto.
Scritti Corsari è un saggio pubblicato dall’editore Garzanti
nel 1975, che raccoglie gli articoli di Pasolini pubblicati fra il
1973 ed il 1975, principalmente sulle colonne del Corriere
della Sera e delle riviste Tempo illustrato, Il Mondo, Nuova
Generazione e Paese Sera. Si tratta di una raccolta di
interventi sulle trasformazioni sociali, economiche e politiche
della società Italiana. Pasolini indaga con profonda passione e
tagliente lucidità quel mondo di perbenismo e conformismo che
ritiene responsabile del degrado culturale della società
consumistica. Da vero analista controcorrente, egli riesce ad
esprimere tesi politiche di grande attualità, trattando
tematiche sociali alla base dei grandi scontri culturali
dell’epoca, come l’aborto, il divorzio, il potere della Chiesa, la
rivoluzione del ‘68.

Terza B facciamo l’appello era una trasmissione televisiva di Enzo Biagi che raccoglieva intorno
ad un tavolo personaggi della cultura e della politica italiana invitati a parlare degli argomenti più
importanti ed attuali della società italiana. Nel 1971 Pier Paolo Pasolini viene invitato e risponde alle
domande incalzanti di Biagi con una lucidità e acume non comuni, particolarmente significativa per
noi rimane la sua profonda analisi della televisione come medium di massa alienante e mercificante.
La puntata fu censurata e “sospesa” per quasi 4 anni, a causa di alcune faccende giudiziarie che
riguardavano Pasolini, e fu trasmessa solo nel 1975. La versione integrale dell’intervista è
disponibile sulla piattaforma di Rai Play a questo link.

Insomma, Pier Paolo Pasolini, che nasceva a Bologna il 5 marzo del 1922, è stato uno dei più
grandi ed “impegnati” artisti italiani del 20 secolo: il suo pensiero, il suo incessante scandagliare la
società consumistica e piccolo borghese attraverso i media più disparati tratteggiano la figura di un
vero intellettuale, originale, scomodo, controcorrente, che seppe gettare uno sguardo lucido,
profondo e affilato sui tanti vizi e le poche virtù di una nuova classe dirigente, quella dei baby
boomer, che si andava costituendo e che è quella che oggi detiene le posizioni apicali e di potere
nella politica, nell’economia e nella cultura del nostro Paese.

Riscoprire Pier Paolo Pasolini oggi, attraverso le sue poesie, i suoi articoli, i film ed i libri, ci farà
capire da dove veniamo, come ci siamo arrivati e dove “probabilmente” ci porterà la strada che
stiamo percorrendo sempre più velocemente.

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Come migliorare più velocemente.
“Sbagliando si impara” recita un vecchio adagio. E in effetti molte delle lezioni che abbiamo
appreso nella nostra vita sono dovute proprio ai nostri errori. O meglio, non tanto all’errore in sé,
tanto quanto alla nostra capacità di scomporlo, analizzarlo ed imparare da esso.

Quando si parla di errori da cui comprendere qualcosa, spesso si fa riferimento a grandi sbagli: un
progetto imprenditoriale fallimentare, una scelta di vita sbagliata, etc. Certo più grande è l’errore e
più saremo costretti a farci i conti e, quindi, a lavorarci su. Ma la vita non è fatta solo da grandi
errori. Quotidianamente commettiamo piccoli errori che, se corretti, sono in grado di arricchire
sensibilmente la nostra vita: una risposta sbagliata ad un collega che potrebbe inclinare un rapporto
di collaborazione, una dimenticanza nella vita privata, ignorare alcuni piccoli segnali del nostro
corpo (stanchezza o stress) e così via. Piccoli errori quotidiani che, se non perpetrati, possono fare la
differenza tra una vita sana e felice e una completamente opposta.

Se ci pensi, quindi, ogni giorno abbiamo la possibilità di migliorare facendo attenzione ai nostri
errori.

Ma come si fa a migliorare più velocemente? …sbagliando di più? Anche,
ma non solo.
Sin qui abbiamo parlato degli errori che possiamo compiere nella nostra vita, ma puoi migliorare
molto più velocemente osservando gli errori degli altri. Il mondo intorno a te non è perfetto come
sembra, non siamo quello che accade su Instagram dove tutto è bello e pettinato. Le persone
attorno a te compiono errori dai quali puoi imparare. Cerca di sintonizzarti su questa
frequenza, non certo per puntare loro contro il dito (anzi se puoi offrire il tuo aiuto non esimerti dal
farlo), ma per cercare di trovare spunti di miglioramento per la tua vita.

Un altro modo è quello di iniziare a leggere le biografie delle persone di successo. Come vedrai
molte sono costellate da errori. Errori che dopo un lungo percorso di crescita li hanno portati a
raggiungere i loro obiettivi. Puoi pensare che le loro vite non siano paragonabili alla tua, e magari
può essere anche vero dato che ci sono sempre mille variabili diverse, ma quello che ti devi portare a
casa è l’atteggiamento che hanno adottato di fronte a quelle situazioni.

Fai tesoro degli errori, dei tuoi e di quelli degli altri, e migliorerei molto più velocemente.

  Piccola nota: anche se dovrebbe essere superfluo dirlo, è bene ricordare che dagli errori
  possiamo imparare solo se non li minimizziamo, ci prendiamo la responsabilità, non li
  ricommettiamo e, quando serve, chiediamo scusa.

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Che strategia stai usando?
Ciao, ti sei accorto che di come sta passando veloce il tempo?
Tante cose sono cambiate: le giornate si sono allungate, il clima si sta via via mitigando e
parafrasando Riccardo Garrone, “…anche questo Sanremo se lo semo levati…”. Sembra ieri che era
inizio gennaio e si parlava di buoni propositi, mentre ora sono passati già un paio di mesi. Te ne sei
reso conto? Ne parlavo proprio qualche giorno fa con un mio amico che mi ha detto “sì,
praticamente è già estate”. In effetti, se non ci fai caso, il tempo vola.

E tu cosa hai fatto in questo tempo?

Il tempo passa, è inevitabile e lo fa per tutti allo stesso modo. Ma c’è chi lo riempie di
significato e di senso e c’è chi lo vede trascorrere. I primi vivono a pieno ogni singolo giorno, mentre
i secondi lo vivono con indifferenza.

Se c’è una cosa positiva nel tempo che passa è che possiamo utilizzare questo flusso a nostro favore.
Se ad esempio a inizio anno avessi avuto il desiderio di scrivere un libro, ti sarebbe bastato scrivere
cinque pagine al giorno per completarlo (dopo cinquanta giorni avresti scritto duecentocinquanta
pagine). Inserendo anche una piccola routine quotidiana, quasi senza accorgetene, puoi ricavare
moltissimo dalle tue giornate.

Tornando all’esempio del libro, sperare di riuscire a scrivere un libro o di raggiungere un
qualsiasi obiettivo in pochi giorni è pura fantasia e, sicuramente, non è una strategia, come
direbbe Chris Voss.

E ora che puoi fare?
Davanti a te hai due scelte: iniziare ad introdurre una piccola abitudine potenziante per migliorare
un qualsiasi aspetto della tua vita (professionale e non) o continuare a sperare che le cose
magicamente cambino e si trasformino in meglio. La domanda che devi realmente farti è questa: tra
qualche mese, guardandoti indietro, vorrai vedere solo un tempo trascorso o un tempo vissuto?
Rispondi tu, a te la scelta.

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