Cosa ti giochi ogni giorno - Smart Marketing
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Cosa ti giochi ogni giorno. Ogni giorno facciamo delle promesse e ogni giorno ci giochiamo un pezzetto di reputazione. Questa considerazione vale sia a livello personale che professionale, e sia a livello corporate: “Rispondo alla mail entro fine giornata” ma poi arriva il giorno seguente; “Il prodotto sarà consegnato entro 48 ore” mentre poi aspettiamo per più di 72; “Prenoto io al ristorante” ma poi non lo si fa; e così via. Se ci fai caso, ci sono persone di cui ti fidi ciecamente ed altre molto meno. E se ci fai caso, ci sono brand che hanno la tua stima (o nei quali addirittura ti riconosci) ed altri che non hanno la tua massima fiducia. Sui primi sai di poter contare e sai che faranno di tutto per supportarti e per non deludere le aspettative; sui secondi sai di non poter fare affidamento. E lo spazio che si crea tra gli uni e gli altri prende il nome di valore. Ti sei mai chiesto come mai? La caratteristica in comune che hanno sia le persone che le aziende di valore è quella di mantenere le promesse che fanno. Attraverso una serie di attività ripetute nel tempo riescono a costruire un rapporto di fiducia non basato su facili proclami, ma su azioni tangibili. Danno corpo alle loro dichiarazioni facendo qualcosa di “semplice”: le rispettano. Ed è proprio grazie a questa caratteristica che scegliamo un brand piuttosto che un altro, un professionista piuttosto che un altro, etc. Oggi, sia che tu sia un brand, un libero professionista, una persona che lavora per un’organizzazione o che “solo” vuole costruire e mantenere relazioni di valore, per emergere non serve fare qualcosa di eccezionale, basta soltanto far coincidere quello che dici con quello che fai e rispettare quel patto di fiducia che si è venuto a creare nel tempo. E questo non significa essere o trasformarsi in dei robot. A tutti può capitare un inciampo, è naturale. Ma se sarai stato in grado di mantenere le tue promesse nel tempo, vedrai che ti sarà perdonato. La costruzione della tua reputazione, e quindi del tuo valore, passa da questa piccola consapevolezza. Non giocarci, tienilo a mente. Ti è piaciuto? Hai qualche riflessione da condividere? Fammelo sapere nei commenti. Rispondo sempre. Rimaniamo in contatto: www.linkedin.com/in/ivanzorico Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome
Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati Qui, se vuoi, puoi consultare la nostra Privacy Policy Iscriviti alla newsletter 100 anni fa nasceva Pier Paolo Pasolini, artista versatile ed intellettuale impegnato che si distinse in svariati ambiti culturali. Noi vi proponiamo un percorso di scoperta attraverso tre opere + 1 Poeta, scrittore, traduttore, regista, drammaturgo, intellettuale: tutto questo è stato PPP, ovvero Pier Paolo Pasolini, che nasceva il 5 marzo del 1922, esattamente 100 anni fa. Riuscì a distinguersi in svariati ambiti culturali, grazie ad una curiosità e ad una versatilità uniche e, se come scrittore, poeta e drammaturgo la sua fama fu soprattutto nazionale ed europea, come regista travalicò i confini, giungendo con i suoi film fino negli Stati Uniti. Ancora oggi, a 47 anni dalla morte, in America, e non solo, la sua filmografia è spesso al centro di rassegne e corsi cinematografici universitari. Pasolini fu un anche un attento e profondo osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta; il suo pensiero lucido e mai allineato suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici in merito alle abitudini borghesi, alla nascente società dei consumi, alla televisione ed ai media di massa in generale, come pure nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Pasolini fu anche un omossessule dichiarato e convinto in un’epoca, ricordiamoci che la Democrazia Cristiana era al potere, in cui non solo non era alla moda, ma era anche pericoloso. Definire ed incasellare un intellettuale dissidente, anticonformista e originale come Pier Paolo Pasolini non è cosa semplice, ma forse basterebbero tre opere, appartenenti a tre media diversi, alla letteratura, al cinema ed al giornalismo, per cominciare ad approcciarlo e comprenderne la grandezza e scoprire il suo pensiero.. Stiamo parlando del romanzo “Ragazzi di vita” del 1955, del film “Il Vangelo secondo Matteo” del 1964 e dei suoi articoli, soprattutto sulle pagine del Corriere della Sera, del Tempo illustrato e de Il Mondo, raccolti poi nel saggio “Scritti Corsari” del 1975. Noi di Smart Marketing, vogliamo introdurvi al pensiero di questo grande intellettuale
approfondendo queste tre opere e proponendovi un bonus in più, lo stralcio di un intervento televisivo, nella trasmissione “Terza B facciamo l’appello” di Enzo Biagi, dove Pasolini parla, fra le altre cose, proprio della televisione come medium di massa e del suo potere di mercificare ed alienare gli spettatori, un intervento che sarebbe perfetto anche oggi per parlare del potere dei social network e del capitalismo della sorveglianza più in generale. Ragazzi di vita è il romanzo d’esordio di Pasolini, che contiene già molti degli elementi del suo pensiero e della sua poetica; il libro racconta la vita quotidiana di un gruppo, ma meglio sarebbe dire di una banda, di ragazzi delle borgate romane. Noi lettori vediamo la miseria ed il degrado estremo del secondo dopoguerra attraverso gli occhi del protagonista Riccetto. Gli anni del boom economico stanno per arrivare, da qualche parte stanno già facendo sentire i loro effetti, ma la maggior parte della popolazione vive di stenti, espedienti e piccoli e grandi crimini, i ragazzi di vita di Pasolini sono la cartina di tornasole di un intero Paese. Vero e proprio romanzo neorealista, “Ragazzi di vita” finì sotto processo per “oscenità” e “pornografia” nel 1955 perchè parlava apertamenete di prostituzione maschile. Il processo finirà poi con una sentenza di assoluzione con formula piena. Il Vangelo secondo Matteo è considerato da molti critici e storici del cinema come il capolavoro di Pasolini. Benché l’autore fosse dichiaratamente laico, questo film presenta uno dei ritratti di Gesù più intenso, profondo e potente mai realizzato. Un film che, benchè avesse ricevuto diverse ed aspre critiche perché colpevole di aver rappresentato un Cristo troppo umano, fu, con il tempo, rivalutato e lodato persino dagli ambienti ecclesiastici che non nutrivano particolare simpatia per le opere di Pasolini. Girato, come per altri film del regista, con attori non professionisti, Il Vangelo secondo Matteo richiese un grande lavoro di ricerca ed individuazione delle location. Dopo diversi sopralluoghi, anche in Israele, il regista deciderà di girarlo nel sud Italia, con il grosso delle riprese fra la Basilicata e la Puglia. Sarà Matera a diventare la scenografia naturale perfetta per il film, insieme ad altre scene girate nelle gravine di Ginosa e nei vicoli di Massafra, in provincia di Taranto.
Scritti Corsari è un saggio pubblicato dall’editore Garzanti nel 1975, che raccoglie gli articoli di Pasolini pubblicati fra il 1973 ed il 1975, principalmente sulle colonne del Corriere della Sera e delle riviste Tempo illustrato, Il Mondo, Nuova Generazione e Paese Sera. Si tratta di una raccolta di interventi sulle trasformazioni sociali, economiche e politiche della società Italiana. Pasolini indaga con profonda passione e tagliente lucidità quel mondo di perbenismo e conformismo che ritiene responsabile del degrado culturale della società consumistica. Da vero analista controcorrente, egli riesce ad esprimere tesi politiche di grande attualità, trattando tematiche sociali alla base dei grandi scontri culturali dell’epoca, come l’aborto, il divorzio, il potere della Chiesa, la rivoluzione del ‘68. Terza B facciamo l’appello era una trasmissione televisiva di Enzo Biagi che raccoglieva intorno ad un tavolo personaggi della cultura e della politica italiana invitati a parlare degli argomenti più importanti ed attuali della società italiana. Nel 1971 Pier Paolo Pasolini viene invitato e risponde alle domande incalzanti di Biagi con una lucidità e acume non comuni, particolarmente significativa per noi rimane la sua profonda analisi della televisione come medium di massa alienante e mercificante. La puntata fu censurata e “sospesa” per quasi 4 anni, a causa di alcune faccende giudiziarie che riguardavano Pasolini, e fu trasmessa solo nel 1975. La versione integrale dell’intervista è disponibile sulla piattaforma di Rai Play a questo link. Insomma, Pier Paolo Pasolini, che nasceva a Bologna il 5 marzo del 1922, è stato uno dei più grandi ed “impegnati” artisti italiani del 20 secolo: il suo pensiero, il suo incessante scandagliare la società consumistica e piccolo borghese attraverso i media più disparati tratteggiano la figura di un vero intellettuale, originale, scomodo, controcorrente, che seppe gettare uno sguardo lucido, profondo e affilato sui tanti vizi e le poche virtù di una nuova classe dirigente, quella dei baby boomer, che si andava costituendo e che è quella che oggi detiene le posizioni apicali e di potere nella politica, nell’economia e nella cultura del nostro Paese. Riscoprire Pier Paolo Pasolini oggi, attraverso le sue poesie, i suoi articoli, i film ed i libri, ci farà capire da dove veniamo, come ci siamo arrivati e dove “probabilmente” ci porterà la strada che stiamo percorrendo sempre più velocemente. Ti è piaciuto? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti. Rispondiamo sempre.
Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati Qui, se vuoi, puoi consultare la nostra Privacy Policy Iscriviti alla newsletter Come migliorare più velocemente. “Sbagliando si impara” recita un vecchio adagio. E in effetti molte delle lezioni che abbiamo appreso nella nostra vita sono dovute proprio ai nostri errori. O meglio, non tanto all’errore in sé, tanto quanto alla nostra capacità di scomporlo, analizzarlo ed imparare da esso. Quando si parla di errori da cui comprendere qualcosa, spesso si fa riferimento a grandi sbagli: un progetto imprenditoriale fallimentare, una scelta di vita sbagliata, etc. Certo più grande è l’errore e più saremo costretti a farci i conti e, quindi, a lavorarci su. Ma la vita non è fatta solo da grandi errori. Quotidianamente commettiamo piccoli errori che, se corretti, sono in grado di arricchire sensibilmente la nostra vita: una risposta sbagliata ad un collega che potrebbe inclinare un rapporto di collaborazione, una dimenticanza nella vita privata, ignorare alcuni piccoli segnali del nostro corpo (stanchezza o stress) e così via. Piccoli errori quotidiani che, se non perpetrati, possono fare la differenza tra una vita sana e felice e una completamente opposta. Se ci pensi, quindi, ogni giorno abbiamo la possibilità di migliorare facendo attenzione ai nostri errori. Ma come si fa a migliorare più velocemente? …sbagliando di più? Anche, ma non solo. Sin qui abbiamo parlato degli errori che possiamo compiere nella nostra vita, ma puoi migliorare molto più velocemente osservando gli errori degli altri. Il mondo intorno a te non è perfetto come sembra, non siamo quello che accade su Instagram dove tutto è bello e pettinato. Le persone
attorno a te compiono errori dai quali puoi imparare. Cerca di sintonizzarti su questa frequenza, non certo per puntare loro contro il dito (anzi se puoi offrire il tuo aiuto non esimerti dal farlo), ma per cercare di trovare spunti di miglioramento per la tua vita. Un altro modo è quello di iniziare a leggere le biografie delle persone di successo. Come vedrai molte sono costellate da errori. Errori che dopo un lungo percorso di crescita li hanno portati a raggiungere i loro obiettivi. Puoi pensare che le loro vite non siano paragonabili alla tua, e magari può essere anche vero dato che ci sono sempre mille variabili diverse, ma quello che ti devi portare a casa è l’atteggiamento che hanno adottato di fronte a quelle situazioni. Fai tesoro degli errori, dei tuoi e di quelli degli altri, e migliorerei molto più velocemente. Piccola nota: anche se dovrebbe essere superfluo dirlo, è bene ricordare che dagli errori possiamo imparare solo se non li minimizziamo, ci prendiamo la responsabilità, non li ricommettiamo e, quando serve, chiediamo scusa. Ti è piaciuto? Hai qualche riflessione da condividere? Fammelo sapere nei commenti. Rispondo sempre. Rimaniamo in contatto: www.linkedin.com/in/ivanzorico Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati Qui, se vuoi, puoi consultare la nostra Privacy Policy Iscriviti alla newsletter Che strategia stai usando?
Ciao, ti sei accorto che di come sta passando veloce il tempo? Tante cose sono cambiate: le giornate si sono allungate, il clima si sta via via mitigando e parafrasando Riccardo Garrone, “…anche questo Sanremo se lo semo levati…”. Sembra ieri che era inizio gennaio e si parlava di buoni propositi, mentre ora sono passati già un paio di mesi. Te ne sei reso conto? Ne parlavo proprio qualche giorno fa con un mio amico che mi ha detto “sì, praticamente è già estate”. In effetti, se non ci fai caso, il tempo vola. E tu cosa hai fatto in questo tempo? Il tempo passa, è inevitabile e lo fa per tutti allo stesso modo. Ma c’è chi lo riempie di significato e di senso e c’è chi lo vede trascorrere. I primi vivono a pieno ogni singolo giorno, mentre i secondi lo vivono con indifferenza. Se c’è una cosa positiva nel tempo che passa è che possiamo utilizzare questo flusso a nostro favore. Se ad esempio a inizio anno avessi avuto il desiderio di scrivere un libro, ti sarebbe bastato scrivere cinque pagine al giorno per completarlo (dopo cinquanta giorni avresti scritto duecentocinquanta pagine). Inserendo anche una piccola routine quotidiana, quasi senza accorgetene, puoi ricavare moltissimo dalle tue giornate. Tornando all’esempio del libro, sperare di riuscire a scrivere un libro o di raggiungere un qualsiasi obiettivo in pochi giorni è pura fantasia e, sicuramente, non è una strategia, come direbbe Chris Voss. E ora che puoi fare? Davanti a te hai due scelte: iniziare ad introdurre una piccola abitudine potenziante per migliorare un qualsiasi aspetto della tua vita (professionale e non) o continuare a sperare che le cose magicamente cambino e si trasformino in meglio. La domanda che devi realmente farti è questa: tra qualche mese, guardandoti indietro, vorrai vedere solo un tempo trascorso o un tempo vissuto? Rispondi tu, a te la scelta. Ti è piaciuto? Hai qualche riflessione da condividere? Fammelo sapere nei commenti. Rispondo sempre. Rimaniamo in contatto: www.linkedin.com/in/ivanzorico Resta aggiornato sulle nostre pubblicazioni e sulle ultime novità dal mondo del marketing e della comunicazione. Nome Cognome Email * Consenso Consentici di usare i tuoi dati
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