Dei giornali Non mi fido - INFORMAZIONE ALLA DERIVA - icsaic

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Dei giornali Non mi fido - INFORMAZIONE ALLA DERIVA - icsaic
Bimestrale | Poste Italiane S.p.A. | sped. in abbonamento postale 139/2020 del 31.01.2020 periodico ROC - Codice ISSN 2704-8608
                                                                                                                                                                              numero 8 2021 - 6,90 euro

                                                                                                                                  pensierinuovi, parolediverse

                                                                                                                                    Non mi fido
                                                                                                                                     dei giornali
                                                                                                                                    INFORMAZIONE ALLA DERIVA

                                                                                                                                       UNIVERSITÀ • ERGASTOLO OSTATIVO • CALABRIA
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Amara
                            Calabria
        potere corruzione

                            In mano alla ’ndrangheta, in mano alla mas-       settimana si legge di inchieste nuove e rivo-
                            soneria deviata, in mano a vecchie e nuove        luzionarie, ogni volta è come se si scopris-
                            lobby politiche, economiche e finanziarie,        sero le carte per la prima volta. Prendiamo
                            tutte coalizzate per spolparle le ossa, che       l’inchiesta Rinascita-Scott, che di per sé nei
                            quelle sono rimaste. In mano pure a Satana…       numeri e nella ipotesi accusatoria svela
                            Croce, dunque, sulla Calabria che galleggia in    scenari cupi e mette nuovamente al centro
                            un pericoloso deficit di legalità. Ma è davvero   di trame criminali il ruolo di uomini delle
                            la ’ndrangheta la madre di tutti i problemi del   istituzioni che vanno a braccetto con poteri
                            mancato sviluppo? Oppure anch’essa è figlia       occulti e crimine organizzato, per cui non
                            di una storia plurisecolare d’abbandono? E        avrebbe bisogno di enfatizzazioni. Ma chi
                            quanto è completo il suo racconto?                si ricorda di altre inchieste ormai storiche
                            C’è una tendenza a estremizzare tutto quel        con numeri identici quando non superiori
                            che avviene a queste latitudini. È la cifra di    su mafiosi e manutengoli, incappucciati e
                            come vanno le cose, una regola di successo,       barbe finte, politici corrotti e corruttori, che
                            a cui pochi si sottraggono, secondo la qua-       hanno saccheggiato e messo a ferro e fuoco
Pantaleone                  le bisogna usare tinte forti nel raccontare       la regione nell’ultimo quarto del secolo pas-
Sergi                       la Calabria. Senza edulcorazioni linguisti-       sato e oltre? Senza memoria prevale l’attua-
giornalista,                che. Anche quando i fatti parlano da soli.        lità. E così da anni si assiste a una affanno-
scrittore                   Anche nella lotta alla mafia, perché non c’è      sa ricerca mediatica nel dare della Calabria
e storico                   memoria della mafia e dell’antimafia. Ogni        una rappresentazione crescente di alterità.
      lavialibera

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Dopo la morte
Cinici o incantati, troppi pregiudizi. Bi-
                                                     di Jole Santelli,
sogna domandarsi quanto è dovuto agli
occhiali deformanti del pregiudizio che c’è
                                                     si vota per il nuovo
– grande, antico, storico, difficile da scardi-      Consiglio regionale
nare (anche Giuda era calabrese e calabrese
era pure chi inchiodò Cristo alla croce!) –, se      che anche nell’ultima
questa regione è ancora vista come un in-
ferno in terra, come un altrove, socialmen-          legislatura è stato
te e geograficamente lontana, ultima, irre-
cuperabile. Sta di fatto che, tra affarismo,
                                                     interessato da arresti
clientele, criminalità granghignolesca e un
sistema di potere che divora le risorse pub-
                                                     per mafia
bliche, troppe mani predatrici la ghermisco-
no da tempo portandola all’anticamera del
soffocamento economico e sociale.                  E se non appare politicamente corretto de-
Per cui, davanti alla lenta dissoluzione delle     finirla maledetta, come pure è stato fatto,
istituzioni locali e non solo, alla progressiva    allora si dice che è una regione perduta e ir-
dequalificazione della rappresentanza poli-        recuperabile, dove la malagestione diventa
tica e al crollo di ogni riferimento sociale, si   malaffare. Contro tanta gravità descrittiva
può anche comprendere – ma non giustifi-           che, a ragionarci un po’, non è una conse-
care – l’esercizio di giornalisti che s’improv-    guenza dell’antico pregiudizio ma può es-
visano sociologi, i quali, nel tentativo di        sere anche, in verità, un esercizio letterario
collegare la realtà alle parole, fanno a gara      esasperato, solitamente si scagliano, con
a chi è più bravo nel trovare una definizione      altrettanta violenza verbale, guarnigioni di
forte, estrema, per definire il male non tanto     tutori dell’idea di una Calabria agli antipo-
oscuro che opprime la Calabria. Si assiste,        di, vista con gli occhi di François Deseine
così, a un florilegio di aggettivi definitori:     («piena di meraviglie della natura… come
regione aspra, inquieta, trascurata, abban-        d’antichità») o di Gabriele Muccino col suo
donata, derelitta, disgregata, criminale, di-      corto inguardabile.
menticata e chi più ne trova più ne mette.
                                                   Il dopoguerra, ancora oggi. Non tralascia,
                                                   però, di aprire gli occhi sulla realtà l’econo-
                                                   mista dell’Università della Calabria Rosan-
                Catanzaro, 28 marzo 2021.          na Nisticò che, su solide basi statistiche,
                   V. Ferraro/Sopa images          l’ha classificata come l’ultima regione della
                            via Zuma wire
                                                   penisola non tanto per fatto geografico ben-
                                                   sì per qualità della vita, produzione della
                                                   ricchezza e soprattutto estrema disoccu-
                                                   pazione. Un’endemica mancanza di lavoro
                                                   che costringe braccia e cervelli a una nuova
                                                   fuga, drenando così la base demografica del
                                                   capitale giovanile che avrebbe potuto esse-
                                                   re attore del cambiamento.
                                                   D’altra parte, basta dare uno sguardo alle
                                                   serie statistiche degli ultimi decenni e alle
                                                   indagini socio-economiche recenti per ren-
                                                   dersi conto che la Calabria di oggi presenta
                                                   tutti quei caratteri sventurati del dopoguer-
                                                   ra che nel 1943 sconfortarono gli anglo-a-
                                                                                                     n° 8 2021

                                                   mericani appena sbarcati in regione e che
                                                   dubitarono di poterla salvare. Quel dopo-

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Lamezia Terme,        guerra si è prolungato fino a oggi, aggravato       Una Regione nata da un compromesso
30 gennaio 2021.      da un divario civile dal resto del Paese, anche     al ribasso. Ci mancava solo la pandemia
Inaugurazione
dell’anno giudi-      per mancata programmazione degli investi-           per acutizzare ancora di più un quadro già
ziario. V. Ferraro/   menti, nonostante le non poche risorse rove-        di per sé fosco, anche perché i commissari
Sopa images
via Zuma wire         sciate da Roma e negli ultimi decenni anche         non hanno nemmeno presentato uno strac-
                      da Bruxelles. Risorse destinate alla moder-         cio di piano anti-covid e le vaccinazioni
                      nizzazione ma dissipate da politiche miopi          vanno così a rilento che regalano alla re-
                      e clientelari, grazie alle quali la ’ndrangheta,    gione l’ultimo primato negativo: con questo
                      che restituisce consenso, s’è ingrassata e ha       ritmo ci vorranno otto anni – è il risultato di
                      creato sconquassi sociali.                          una ricerca – per vaccinare tutti i calabresi!
                      L’intervento della vituperata Cassa del Mez-        Nulla è mutato, dunque. Questa è la Cala-
                      zogiorno, se si pensa, in qualche modo è sta-       bria stagnante, così ce la consegnano cin-
                      to incisivo nella trasformazione strutturale.       quant’anni di Regione – con la “R” maiusco-
                      Ma l’eredità di cinquant’anni di (mal)governi       la – che hanno contribuito ad alimentare il
                      regionali con cui confrontarsi è ancora, nella      senso antico di separatezza intraregionale e
                      sostanza, quella del 1943. E cioè, una regio-       dal resto del Paese.
                      ne – con la “r” minuscola – che come allora,        Si è costretti a prendere atto che sono diver-
                      con i dovuti rapporti, è disarticolata, carente     se le Calabrie percepite e raccontate, come
                      di infrastrutture di base, con i collegamenti       diverse sono le Calabrie territoriali che la
                      penalizzanti, un’industria che salvo alcune         nascita della Regione avrebbe dovuto pla-
                      eccellenze del settore alimentare resta anco-       smare e condurre a unità. Ma quel che in
                      ra allo stato infantile e un’agricoltura senza
                      imprenditori, stretta nella morsa dei vincoli
                      comunitari e dell’incapacità sistemica di pro-
                      grammazione dei governi regionali. Una re-            Senza memoria
                      gione, infine, senza concrete garanzie sociali,
                      se solo si pensa a quel che resta del Servizio        prevale l’attualità:
                      sanitario, con disavanzi colossali e servizi as-
                      sistenziali scadenti, utilizzato per carriere po-     chi ricorda
                      litiche, fatto a misura di predatori economici
                      e in camice bianco, da dieci anni affidato a
                                                                            le inchieste,
                                                                            con numeri identici
        lavialibera

                      commissari governativi, qualcuno inquisito,
                      che non risolvono nulla quando non aggrava-
                      no l’esistente.                                       a Rinascita-Scott,
                                                                            su mafiosi, massoni,
                                                                            spie e politici corrotti?
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Ultima per qualità
                                                     della vita, ricchezza
un’epica del regionalismo avrebbe dovuto
rappresentare il mito della creazione, per           e lavoro, la Calabria
la Calabria diventò il fattore primigenio di
una nuova frammentazione sociale. Questa             presenta
Regione, infatti, è nata malata: l’idea nobile
di trasformare le Calabrie in Calabria, in se-
                                                     quei caratteri
guito alla rivolta dei Boia chi molla, di fatto
venne affossata in un quadro di compro-
                                                     che nel 1943
messo politico al ribasso che ha avallato an-
tiche separatezze, con il Governo regionale
                                                     sconfortarono
a Catanzaro e il Consiglio a Reggio, creando         gli alleati appena
così una nuova situazione di polverizzazio-
ne, fonte di nuovi sprechi e di intrallazzi,         sbarcati
dove è accaduto che le scelte pubbliche si-
ano state il frutto di quelle private e magari
criminali.                                        Questo periodo così difficile – e non solo per
Questa storica fragilità sociale e istituzio-     la pandemia che ha messo in ginocchio la
nale finisce obiettivamente per favorire          già fragile economia regionale con 42mila
l’economia criminale della ’ndrangheta-im-        occupati persi, peggioramento delle pro-
presa e fa della Calabria una terra difficil-     spettive occupazionali, calo del Pil dell’8,9
mente recuperabile a meno di uno shock            per cento nell’anno nero – imporrebbe scelte
economico che nessuno per ora si è sognato        ragionate su programmi chiari. Si continua
e si sogna di mettere in atto. Se non negli       ad assistere, invece, alla solita tragicom-
slogan elettorali che nascondono un vuoto         media da teatrino d’oratorio con personaggi
di idee e di obiettivi da perseguire. In questo   navigati, spolverati e riverniciati, populisti,
contesto frutto di uno sviluppo distorto e in-    masanielli di mestiere, narcisi autoreferen-
controllato, dopo la recente scomparsa del-       ziali, personaggi che puntano di fatto alla
la presidente in carica Jole Santelli, si va al   loro perpetuazione e all’occupazione eterna
voto per eleggere il nuovo presidente della       del potere.
Regione e il nuovo Consiglio regionale che        Calabria, paese e gente difficile, diceva Cor-
anche nell’ultima legislatura è stato interes-    rado Alvaro. Cosa potrebbe aiutare la regio-
sato da arresti per mafia. Se non proprio un      ne a uscire dal pantano lo ha indicato con
«padre della patria», cosa che puzzerebbe         parole semplici e dirette il vescovo di Cas-
di vuota retorica («sventurata la terra che       sano allo Jonio Francesco Savino: liste tra-
ha bisogno di eroi», diceva Bertolt Brecht),      sparenti, programmi concreti, personalità
la Calabria cerca ora il salvatore che non ha     competenti e figure pulite, «che non siano
ancora trovato. Ci hanno provato in tanti –       strette in ingranaggi particolari che possa-
qualcuno con un serio progetto di sviluppo        no sfuggire, anche se momentaneamente,
azzoppato dalla sua stessa maggioranza – a        alla giustizia e alla verità e che incoraggino,
dare un futuro a questa regione che non fos-      con il loro operato, lo sviluppo integrale di
se quello di Cenerentola del Paese.               persone e territori». Che non abbiano, cioè,
                                                  oscuri legami, non abbiano da spendere
La tragicommedia elettorale. Quale sarà,          solo il loro personaggio, non siano masche-
adesso, il comportamento dei calabresi che        re. Il guaio è, però, che per quel che si è visto
andranno a votare e a scegliere? Anche per        in questa vigilia elettorale, in cui si (auto)
loro c’è una letteratura giornalistica che        promuovono uomini ma non idee, non sem-
ciclicamente, in maniera immaginifica, li         bra affiorare ancora una consapevolezza di
vuole prossimi alla rivoluzione. Polveriera,      scelte capaci di cancellare stigmi antichi.
bomba sociale pronta a esplodere ma che           Questo è il contesto. Ma ora andiamo, è tem-
                                                                                                      n° 8 2021

non esplode mai. E quando non in punto di         po di votare. Ricordando almeno che per
rivoluzione, li indica tutti collusi o compia-    provare a vincere la mafia c’è da combattere
centi con la ’ndrangheta.                         prima l’asfissia dell’arretratezza

                                                                                                      65
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