DALLE TRINCEE DEL CARSO A BASE TUONO - Conservazione, recupero e valorizzazione del paesaggio di guerra in Italia nel nuovo millennio. Problemi e ...

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DALLE TRINCEE DEL CARSO A BASE TUONO - Conservazione, recupero e valorizzazione del paesaggio di guerra in Italia nel nuovo millennio. Problemi e ...
DALLE TRINCEE DEL CARSO A
       BASE TUONO
       Conservazione, recupero e
     valorizzazione del paesaggio di
   guerra in Italia nel nuovo millennio.
          Problemi e prospettive
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Il paesaggio storico “artificiale”: l’invasione degli ultracorpi

     Cengia Martini, Piccolo Lagazuoi (BL): 1916 - 2012. Il vero e il falso.
     Perché non si è collocato un tabellone didattico invece di ricostruire?
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“Dio sia lodato: un rudere!” (Charles Dickens, Letters from Italy, 1846)

  Corriamo il rischio che fra alcuni anni non avremo più siti originali.
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PAESAGGIO
  “Un’area, così come
  viene percepita dalla
   popolazione, la cui
caratteristica è il risultato
       dell’azione e
dell’interazione di fattori
   umani e/o naturali”
     (European Landscape
      Convention, 2002)

   Paesaggio di guerra:
      il Monte Sief
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PAESAGGIO              DI        GUERRA             (WARSCAPE)

E’ dato da tutti quei reperti immobili, quei manufatti di medie e
piccole dimensioni (trincee, postazioni, camminamenti, caverne
ricovero, gallerie) che sono ancora numerosissimi sul terreno e
che sono quelli oggi oggetto di un’ondata di restauri e per i quali,
però, non c’è ancora una metodologia condivisa e stabilita.

Perché parliamo di paesaggio o, meglio, di “paesaggio di guerra”,
di Warscape? Perché tutti questi manufatti presi di per sé,
singolarmente, non hanno un grande valore intrinseco dal punto
di vista architettonico o monumentale: erano fatti in serie, con
metodologie simili e abbastanza semplici, fatti per durare poco.
Ma presi nel loro insieme, studiandone la loro collocazione e,
soprattutto, il loro significato tattico e strategico in rapporto alla
conformazione del terreno e alla logica del sistema di difesa, tutti
questi manufatti acquistano tutto il loro significato e la loro
importanza.
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Paesaggio di guerra urbano: scritta austro-ungarica in piazza a Feltre.
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Paesaggio di guerra urbano:
l’ospedale militare “Bisleri”
di Corsico (MI).
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Paesaggio di guerra: il riuso. Tabià costruito con legnami di recupero di
baraccamenti di guerra austro-ungarici (Valle di San Nicolò, TN).
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INTERESSE TURISTICO ECONOMICO, NON SCIENTIFICO

    L’offerta turistica sfrutta sempre di più il tema Grande Guerra.
Un altro esempio di percorso storico dedicato alla Grande Guerra.
Tutela legislativa del
paesaggio di guerra
- Legge 7 marzo 2001, n. 78
Tutela del patrimonio storico
della Prima guerra mondiale
- Legge Regionale 14
novembre 2008, n. 28
Promozione e valorizzazione
del patrimonio storico della
Prima guerra mondiale in
Lombardia
• Il D.M. 4 ottobre 2002 (Criteri tecnico scientifici per l’attuazione della
  legge 78/2001), a proposito del restauro dei manufatti dice: “Le
  modifiche dovranno essere documentate e non imitative, al limite del
  falso, delle preesistenze” (1.2.2, d) e quanto al ripristino precisa: “La
  ricostruzione di manufatti (trincee, ricoveri ecc.) è limitata a tratti
  dimostrativi per i quali è ammessa la riproduzione imitativa degli
  elementi                 mancanti”                 (1.2.2.                e).
  Quindi la legge vieta di fare dei falsi e ne consente solo brevi tratti a
  scopo dimostrativo - didattico. Non è quello che succede.
• La stessa legge 78/2001 all’articolo 1 dice che:
• 5. Gli interventi di alterazione delle caratteristiche materiali e storiche
  delle cose di cui al comma 2 sono vietati.
• E all’Art. 10 - Sanzioni
• 2. Qualora dagli interventi indicati al comma 1 derivi la perdita o il
  danneggiamento irreparabile delle cose ovvero in caso di esecuzione di
  interventi di alterazione delle loro caratteristiche materiali o storiche si
  applica, salvo che il fatto costituisca diverso reato, la pena dell’arresto
  da sei mesi a un anno e l’ammenda da lire un milione a lire cinquanta
  milioni.
Ricostruzioni “totali”: camminamenti e trincee in Valparola e sui Lagorai. Fra
50 anni chi distinguerà più l’originale dal falso, dal ricostruito?
Per il passo Fedaia (TN) esiste un progetto per il ripristino di trincee,
     caverne e cucine. Ma non è previsto un euro per queste due
 magnifiche lapidi del Deutsche Alpenkorps a rischio di distruzione.
Dopo 100 anni si riaprono le ferite: danno ambientale? (trincea sul Sief).
PROBLEMA ETICO E FILOLOGICO

Realizzare Disneyland della storia in luoghi che furono teatro
di guerra, di morte e di sofferenze manca di rispetto nei
confronti di Coloro che in quei luoghi combatterono e
morirono e della memoria stessa.

“Il senso di autenticità di un luogo”, scrive Paul Schofield, un
archeologo inglese autore di un fondamentale studio sulla
Combat Archaeology, “è dato soprattutto dall’esperienza
individuale e dalla conoscenza del luogo e della sua storia; un
paesaggio culturale che conserva le tracce fisiche che legano
il passato col presente è la condizione necessaria per sentire i
luoghi del conflitto in una maniera sensibile e coinvolgente”.
“Ma la chiave è che le cose che il visitatore vede
siano autentiche”.
Cinque Torri: eccesso di didattica o Disneyland?
Cinque Torri: eccesso   di
        didattica?
Pesante intervento di “ripristino” della postazione austriaca
Edelweiss sotto il passo di Valparola. Il risultato finale è
quello di una specie di villaggio turistico.
Postazione Edelweiss: le ricostruzioni dei baraccamenti modello “bungalow”.
    Non è più possibile distinguere le murature originali da quelle rifatte.
Restauro filologico: rispettare le metodologie originarie.
Simboli intagliati e dipinti sulle travi per la costruzione veloce dei baraccamenti
autro-ungarici. Informazioni di cultura materiale che si perdono con le ricostruzioni.
Costabella: la scala originale di guerra sostituita con una più
   “comoda” per gli escursionisti (foto Guido Alliney).
“Indietro, Savoia!”.
La fontana degli
Standschützen di Malga
Sadole prima (a
sinistra) e dopo il
restauro (sotto).
Riportata all’origine e
cancellata la fase storica
del dopoguerra.
Concentrare l’azione di
tutela e conservazione su
 reperti di grande valore
   storico: le LAPIDI
Concentrare l’azione di tutela e conservazione su reperti di
    grande valore storico: ARCHI MONUMENTALI
Concentrare l’azione di tutela e conservazione su reperti di
 grande valore storico: CHIAVI DI VOLTA DECORATE
Un paesaggio a rischio
                                    Due iscrizioni rubate dai
                                    “collezionisti” che non potremo
                                    più vedere né studiare.

Passo Fedaia (TN) e Passo Pramollo (UD).
METODOLOGIE DI INTERVENTO NEL RESTAURO
DEL PAESAGGIO DI GUERRA

                         I mezzi più usati negli
                         interventi di “pulizia delle
                         trincee” e “sgombero dei
                         detriti”: pala, piccone e…
                         ruspa.
A sinistra: sul Col di Lana si
“ripuliscono” i manufatti con le
ruspe. Sotto, gli archeologi
inglesi al lavoro su una trincea
del Fronte Occidentale con
cazzuola e pennello.
La perdita dei
dati scientifici
Camicetta da donna in
lino di inizio ‘900: si
trovava in una galleria
di guerra di una
famosa cima
dolomitica sottoposta
a lavori di recupero e
“valorizzazione”: è
stata gettata via con il
materiale di risulta
durante i lavori di
“pulizia” e recuperata
casualmente da un
appassionato.
Lo scavo stratigrafico di una
trincea in Belgio ad opera
degli archeologi inglesi del
No Man’s Land Group.
Il contesto: anche i reperti più comuni danno informazioni. Pale di San Martino (TN).
NON SOLO
 TRINCEE
   - PARCHI E VIALI
DELLA RIMEMBRANZA

  - MONUMENTI AI
      CADUTI

- SINGOLE TOMBE DI
CADUTI NEI CIMITERI
       CIVILI

  - TARGHE, LAPIDI,
      ISCRIZIONI
UN BUON
ESEMPIO
il Brestovec
Un allestimento “scenico” che senza ingannare dà informazioni e suggestioni.
NUOVI
 PERICOLI
   PER IL
PAESAGGIO
DI GUERRA
 il Centenario
  2014 - 2018
NUOVI (?)
PERICOLI
 gli impianti
   sciistici
Una cabinovia su Cima Presena?
Toponomastica
 Si eliminano le tracce fisiche ma si inventa
      una toponomastica della memoria:

- pista Strafexpedition
- pista Sgualdrina
- residence Sussy
ESPORTAZIONE
DEL MODELLO
“DISNEYLAND”
 El Alamein
Qui mancano anche le motivazioni turistico-economiche. Chi vedrà tutto ciò?
LA GUERRA
 FREDDA
 BASE TUONO:
UN’OCCASIONE
    COLTA
DOSSO DEI
  GALLI
UN’OCCASIONE
  MANCATA
Indicazione generale: Attenersi alla pulizia dalla vegetazione e alla messa in sicurezza
      dei percorsi e alla posa in opera di tabelle con documentazione fotografica
      d’epoca e testo          descrittivo    del luogo e degli            avvenimenti.
      Evitare le ricostruzioni e ancor meno gli allestimenti scenici modello
      Disneyland, limitandosi a qualche intervento circoscritto a scopo didattico.

Ove si decida, invece, di intervenire sul terreno e sul sito, cercare di attenersi ad
     alcune buone pratiche:
        1) Ricerca preventiva di documentazione e cartografia storica. Il paragone fra
             la cartografia e quanto poi realizzato concretamente può portare ad
             interessanti osservazioni e scoperte, soprattutto per quanto riguarda sistemi
             di gallerie e gallerie di mina. Sapere su cosa si va ad intervenire.
        2) Organizzare corsi per gli operatori.
        3) Prevedere la presenza di un archeologo o di uno studente di archeologia sul
             cantiere che possa intervenire in prima persona con scavo scientifico nel
             caso di rinvenimento di resti umani o di siti di particolare interesse.
        4) Evitare l’uso di escavatori e intervenire con delicatezza sul sito. I siti della
             Grande Guerra vanno considerati a tutti gli effetti siti archeologici con
             depositi e come tali vanno affrontati e trattati.
        5) Compilare una relazione giornaliera di scavo-lavoro.
6) Georeferenziare, schedare e conservare ogni ritrovamento.
7) Documentare fotograficamente tutte le fasi del lavoro (il prima, il durante e
il dopo) e ogni ritrovamento.
8) Evidenziare in maniera permanente ogni intervento di ricostruzione, in
maniera da poter sempre distinguere l’originale dal ricostruito.
9) Evitare negli interventi di restauro o ricostruzione la posa in opera di
targhe che alterino la struttura originaria del manufatto.
10) Compilare una scheda tecnica – relazione generale alla fine di ogni
cantiere.
11) Creare un archivio database generale dei lavori effettuati.
12) Prevedere costi, finanziamenti e lavori di manutenzione dei siti
recuperati.
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