Cyberbullismo dall' analisi psicologica e legale, alla centralità del gruppo nell' intervento: il questionario di valutazione
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Cyberbullismo dall’ analisi psicologica e legale, alla centralità del gruppo nell’ intervento: il questionario di valutazione Dott.ssa Federica Bertin 25 Settembre 2018
«Siamo narcisi che palpitano al ritmo di like, desiderando una sola cosa: essere visibili e ammirati.» (Pietropolli Charmet, 2018)
Alla ricerca dell’ammirazione Il concetto di ammirazione lega molteplici aspetti della postmodernità. (Pietropolli Charmet, 2018). Il fatto di avere la certezza di catturare lo sguardo dell’altro e di non attivare nell’altro solo disgusto, riprovazione o disinteresse, ma invece ammirazione muove molti comportamenti. La paura di fare brutta figura, di non essere all’altezza e che ciò sia evidente agli altri è una grande fonte di vergogna, dalla quale si tende a scappare Le persone da un lato sono costrette ad aspirare al successo, alla bellezza, alla ricchezza, dall’altro sono alle prese con l’impossibile rassegnazione a contare molto poco ed essere appena intravisti nella folla che plaude agli idoli, ove forse riusciranno a scattare un selfie di consolazione, destinato a durare poco.
La ricerca di visibilità e i social network I social network permettono visibilità molto ampia, raggiungendo contemporaneamente e in tempi rapidi gli sguardi di molti. «Siamo alla ricerca della bellezza, del successo in ogni campo, della ricchezza e della planetaria notorietà, inseguiti dal timore di far invece brutta figura, di risultare goffi e ridicoli, di non essere neanche sfiorati dall’occhio delle telecamere» (Pietropolli Charmet, 2018) Vi è la spinta a mostrare imprese particolarmente originali e dotate di valore creativo. Crisi del pudore Il nostro cervello: studi nell’ambito delle neuroscienze hanno dimostrato che il gradimento e il parlare di sé stessi sui social attiva una particolare attività neurosinaptica, che dà piacere e per cui siamo destinati a chiederne e ricercane sempre di più (Tamir & Mitchell, 2012; Netburn, 2012; Meshi et al., 2015).
Dalla colpa alla vergogna: il nuovo modello educativo Se il modello educativo familiare e il contesto sociale favoriscono la realizzazione del sé, il soggetto cerca di ottenere il massimo livello di visibilità sociale possibile. Se una volta si temeva il castigo e quindi si provava un sentimento di colpa, oggi si teme l’invisibilità e quindi di provare vergogna di fronte agli altri.
La vergogna “Ciò che anticipa la paura della vergogna è una cronica fame di successo, ammirazione, rispecchiamento positivo, valorizzazione sociale: se tali aspettative si scontrano con il limite, ciò che si avvera è il timore crescente che si possa essere messi a nudo nello spazio sociale, con la conseguenza di dover poi dedicare un tempo non irrilevante al restauro della propria credibilità e bellezza” (Pietropolli Charmet, 2018) La rete difficilmente perdona. Quando il sé è in accordo con gli ideali c’è autostima, quando il sé non è all’altezza degli ideali subentra la vergogna, che è un sentimento sociale: si teme lo sguardo dell’altro.
Crisi del limite e cyberbullismo Queste tematiche allargano lo spettro del solo cyberbullismo, ad altri fenomenI connessi. In questa prospettiva il cyberbullismo può essere riletto come una modalità violenta di travalicare il limite, che è stato sostituito dal bisogno di emergere. La vittima, che sia di cyberbullismo o bullismo o di mobbing, viene scelta proprio per la sua predisposizione a soffrire intensamente di vergogna sociale.
Questionario Il questionario rappresenta da un lato un momento per riflettere autonomamente sulle tematiche a conclusione di questi incontri e dall’altro un feedback di quanto è stato trasmesso. E’ stato coordinato dalla Prof.ssa Sabina Albonetti e Prof.ssa Maria Monica Ratti, in collaborazione con l‘équipe di Dentro l'Adolescenza, in particolare dalla Dott.ssa Federica Bertin che si occuperà dell'elaborazione dei dati di ricerca. Si inserisce in un progetto più ampio rivolto sia ad adulti che a ragazzi. E’ anonimo e non verrà mai ricondotto alla persona che l’ha compilato.
Grazie dell’attenzione
Puoi anche leggere