Customer Experience - TREND 1/2019
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Sommario TREND CheBanca! — P. 6 Essere e fare banca, oggi. 1/2019 L’ossessione della customer experience SCENARI — P. 23 La customer experience di successo? Mette il cliente in secondo piano Customer Experience 1 Customer Experience Trend
Editoriale Benvenuta economia dell’esperienza L a società in cui viviamo ci ha abituati molto in fretta a una nuova normalità, quella del cambiamento continuo. Ridefinendo le mo- dalità di relazione, comunicazione e interazione tra brand/aziende e persone. Si parla di economia dell‘esperienza a indicare una forte richiesta da parte della domanda non più di prodotti ma di esperienze uniche, personalizzate, addirittura, ‘memorabili’ attraverso servizi e contenuti (meglio se in chiave digitale). Un contesto che porta i clienti a essere meno fedeli a un brand, disposti in breve tempo a instaurare una nuova relazione, anche temporanea, con qualcun altro che offre servizi e contenuti più vicini ai desideri del momento. Ecco che allora anche i processi aziendali cambiano e che innovazione tecnologica e Customer Experience di entrano a gamba tesa nelle strategie di qualsiasi business. Secondo una Luciano D‘Arcangelo, recente indagine di IDC, circa il 52% delle aziende europee identifica la Analytics e Customer Customer Experience come massima priorità di business insieme al tema Intelligence Solution dell‘innovazione. Una sfida che sarebbe erroneo pensare di affrontare con Manager SAS una vista unidirezionale sul cliente e senza le adeguate tecnologie a suppor- to. Siamo sicuri che il cliente sia solo quello esterno? Senza svelarvi troppo, vi anticipo che all‘interno di questo numero “ vedremo come l‘employee experience, ad Si parla di economia dell‘esperienza a esempio, sia fondamentale nelle strategie indicare una forte richiesta da parte aziendali rivolte alla customer experience. E della domanda non più solo di prodotti ma come gli analytics in real-time siano cruciali nell‘identificare il bisogno, palese o latente, anche di esperienze uniche, personalizzate, delle persone nell‘esatto ‘moment of truth’. addirittura ‘memorabili’ attraverso servizi Da una recente ricerca condotta da Harvard e contenuti Business Review Analytic Services risulta tuttavia che la maggior parte delle azien- de non è ancora pronta nel fornire servizi in real-time*. Certo il contesto di continuo cambiamento non aiuta, non abbiamo ancora fatto in tempo ad adattarci alla sfida dell‘omnicanalità che già si parla di no-canalità. Eppure, esempi virtuosi, come quello di L‘Oréal o del Ristorante Radici e dello chef Valentinetti, di CheBanca! e di altri vir- tuosi brand che trovate nelle pagine di questo numero, dimostrano che la via è tracciata. Una via fatta di costante e continua attenzione al cliente, di relazioni e reazioni emozionali che, se opportunamente analizzate, portano l‘esperienza di marca a un livello molto più profondo. Scarica la ricerca ‘Real-Time Analytics. La chiave per comprendere i clienti e garantire la miglior customer experience’ realizzata da Harvard Business Review Analytics Service, con la collaborazione di SAS, Accenture Applied Intelligence e Intel e scopri il punto di vista di oltre 500 manager a livello global 2 Customer Experience Trend
Content 13 casi applicativi L‘Oréal e l‘esperienza ‘del bello’: il senso della felicità e della diversità Per declinare il concetto del bello, occorre essere al servizio del consumatore per permettergli di esprimere il meglio di sé. La bellezza deve partire 6 da una ricerca personale, da uno stato di benessere che è molto più profondo. COVER STORY Essere e fare banca, oggi. L‘ossessione della customer experience Intervista ad antonio Fratta Pasini, CMO di CheBanca! L‘eccellenza si costruisce ogni giorno attraverso una relazione continua fatta di attenzione ai bisogni 17 e una perfetta simmetria informativa real-time tra i diversi canali della banca. 9 scenari Fiducia, conoscenza e servizio INSIGHT alla base della nuova relazione Customer Experience: una reale con il cliente opportunità di differenziazione Dall'omnicanalità alla No-canalità: l'esperienza DI Ivano Ortis, Vice President IDC Financial, del cliente si modella attraverso la capacità dell'a- Manufacturing and Retail Insights zienda di conoscere, capire e servire il cliente. Nuovi modelli di consumo portano le aziende a Quando vuole lui. 21 creare modelli di business basati sulla customer experience, dove le esperienze diventano conte- stuali e servizi e prodotti trovano i clienti. Dati, con- siderazione e raccomandazioni per differenziarsi. INFOGRAFICA Marketing Agenda: le priorità sul tavolo del CMO
35 MERCATI EMERGENTI Customer Experience, vista dal cliente di Gianluca Diegoli, professore in E-commerce e Web Marketing Università IULM Oggi i clienti non sono più disposti ad aspettare, 23 faticare, nemmeno per i sedicenti lovebrand. Non fanno sconti. Il brand più importante per loro sono loro stessi. Scenari La customer experience di successo? Mette il cliente in secondo piano DI Alberto Maestri, Digital Editor, Chief Content Officer e influencer Non esistono una ‘customer’ experience e una ‘employee’ experience: piuttosto, esiste l‘expe- rience pensata per le persone. 27 FUTURO 38 CASI APPLICATIVI Emozioni, esperienze, opinioni, Radici: tra terra e gusto lo Chef sentimenti, valori delle persone: Andrea Valentinetti vuole far un futuro di umanizzazione ‘stare bene’ i suoi clienti Ricerca dell‘eccellenza attraverso qualità e spe- del dato rimentazione; obiettivi che, come in una grande di Furio Camillo, Professore di Statistica azienda moderna, si raggiungono con il gioco aziendale Università di Bologna e di squadra, le giuste competenze e una visione Responsabile scientifico DataScienceLAB imprenditoriale che non trascura marketing e Misurare l‘experience attraverso alcuni esempi comunicazione. concreti: modello Glaxi, progetto di Fondazione 43 Cariplo, caso La Barbiera. Perché non c‘è azienda o settore che non sia oggi ossessionato dalla customer experience. Approfondimenti 31 L‘intelligenza Artificiale per migliorare la CX Futuro di VINCENZO COSENZA, Marketing Director di Buzzoole Ottosunove, le emozioni sono la L‘impatto che le tecnologie stanno avendo sulle porta di ingresso dell‘experience nostre vite è più profondo ed esteso che in pas- Il ruolo delle neuroscienze per capire al meglio sato. Ogni aspetto della nostra esistenza ne è l‘impatto degli stimoli di marketing e comunica- coinvolto: dalla gestione del lavoro, alla relazione zione sull‘emozione delle persone. Le scelte sono interpersonale, fino a toccare il nostro rapporto un bilanciamento tra istinto e razionalità. con le aziende, il nostro essere consumatori.
COVER STORY Essere e fare banca, oggi. L‘ossessione della customer experience Una customer experience ‘diversa’ significa anche ‘migliore’? Per Antonio Fratta Pasini, CMO di CheBanca! l‘eccellenza si costruisce ogni giorno attraverso una relazione continua fatta di attenzione ai bisogni e una perfetta simmetria informativa real-time tra i diversi canali della banca. Intervista ad Antonio Fratta Pasini, CMO di CheBanca!
L Cover story a digitalizzazione dei processi e i nuovi modelli di servizio hanno portato a grandi cambiamenti nel settore banca- rio. L’integrazione fisico-digitale, in una parola ‘phigital’ sta riscrivendo le regole della customer experience. Ma non basta. Serve una vera ‘ossessione’ per la customer experience perché il rischio è di essere condannati a una perenne e frustrante rincorsa. Si tratta di un tema non solo di capability IT, ma anche di organizzazione del lavoro – come ci spiega Antonio Fratta Pasini, CMO di Che Banca! – tra i precursori del modello mul- ticanale in Italia, con un layout completamente nuovo di servizio, e tra le realtà che hanno saputo meglio rimodulare la customer experience, coniugando conoscenza del cliente e livello di servizio. La digitalizzazione dei processi ha introdotto grandi cambiamenti nel mondo bancario. Qual è il suo punto di vista? Siamo passati dalla digitalizzazione come strumen- to di efficienza alla digitalizzazione come strumento di relazione e valorizzazione della customer base. Oggi, per una banca ci sono tutte le premesse per la piena realizzazione del precision banking, ovvero la possibilità di disegnare modelli di servizio su misura in funzione del valore generato dal cliente. Sul fronte della customer experience, le banche stanno cercando di recuperare terreno. Inseguire il modello Fintech è la strada giusta? Il modello Fintech sta avendo il grande ruolo di acceleratore del cambiamento all’interno di un settore che fino a pochi anni fa guardava alla digital transformation più come a un adeguamento normativo che a una reale opportunità di business. Le banche più virtuose si troveranno alla fine del percorso con i loro clienti, con un ecosistema digitale ‘vivo’ e in grado di adattarsi più velocemente ai bisogni dei diversi stakeholder, clienti, investitori, imprese, famiglie e privati. I tre elementi in ordine di importanza del modello Fintech. 1. Single Focus 2. Digital First 3. Pricing & Data Le Fintech si caratterizzano per una Il customer journey è totalmente Le Fintech offrono servizi in strategia d‘ingresso estremamente ottimizzato per il mobile. E non si modalità gratuita o al più freemium, mirata su una specifica area d‘affari tratta della conseguenza di una coerentemente con una strategia della banca (come i pagamenti, il strategia focalizzata su un target aggressiva di customer acquisition. lending, il wealth management, etc.), specifico. Partire dal mobile significa Dall‘interazione dei clienti con le loro e con i presupposti architetturali per ripensare i processi, semplificandoli al piattaforme, è possibile elaborare scalare molto rapidamente anche in massimo. molti più dati e monetizzarli. partnership con altri soggetti/Fintech. 6 Customer Experience Trend
Cover story CheBanca! Che cosa è l‘eccellenza nella customer experience? L‘eccellenza è innanzitutto un giudizio che deve essere espresso dal mercato e quindi riconosciuto dai clienti, dalla popolarità positiva del brand e dai ricavi. Le nuove realtà devono confrontarsi continuamente con la capacità di attrarre nuovi clienti e con il costante fine-tuning del modello di servizio. E non a caso, molte fintech, hanno aggiunto un elemento umano in appoggio all’esperienza full-digital. La comprensione delle esigenze del cliente e la conoscenza della sua storia sono i veri KPI su cui sviluppare una customer experience eccellente e personalizzata. Ma è possibile costruire un vero rapporto personalizzato che includa esperienza fisica e digitale? L’ascolto è sicuramente la base per riuscirci. Molti misurano la customer experience, ma non sono in grado di gestirla realmente e di trasformarla in valore per il cliente. La mancanza di integrazione tra le diverse fonti di dati e di riconoscimento del cliente è tra le prime cause di una bad experience. In una società di servizi multicanale come la banca, è indispensabile che i diversi canali siano costantemente aggiornati e condividano le medesime informazioni nello stesso momento. La banca può diventare una piattaforma di nuovi servizi per il cliente? È una possibilità, a patto che prima sappia fare bene quello per cui è nata ribadendo e rimarcando la sua peculiarità. Più che sviluppare nuovi servizi direttamente, oggi esistono concrete opportunità per mettere a fattor comune le proprie customer base offrendo accesso in maniera integrata a numerosi prodotti e servizi sviluppati in collaborazione con altri partner. Personalmente, riten- go più facile che la banca si aggreghi a piattaforme già esistenti, piuttosto che lanciarsi nel mondo dell’e-com in generale. “ Siamo passati dalla digitalizzazione come strumento di efficienza alla digitalizzazione come strumento di relazione e valorizzazione della customer base, un fenomeno trasversale sia in termini di età che di patrimonio. 7 Customer Experience Trend
Cover story CheBanca! Le nuove regole sui pagamenti digitali aprono le porte a nuovi soggetti, come Apple, Amazon e Google. Con quale rischio per le banche? Con la PSD2 i clienti continueranno ad avere conti presso diversi operatori, ma potranno monitorare e disporre paga- menti da un unico conto che offrirà servizi di account aggregation. Non è detto che i clienti scelgano una banca per fare tutto ciò, e soprattutto non è detto che nei prossimi anni non si arrivi a inclu- dere anche il mondo degli investimenti, oggi fuori perimetro PSD2. E quale potrebbe essere l‘impatto sulla customer experience? La spinta a fornire i dati, oltre che dal regolatore, arriverà dai clienti stessi che domanderanno alle proprie banche di ‘agganciarsi’ agli AISP. Tra performance di business e customer experience esiste una correlazione diretta, le aziende lo sanno. Più le banche riusciranno a riempire l’esperienza del cliente di contenuti pertinenti e personalizzati in ottica omnicanale, più le persone intera- giranno e svilupperanno un attaccamento nei confronti dell’istituto. È possibile un futuro senza banche? Certamente. La vera domanda è che futuro sarebbe? Se poi vogliamo distinguere le banche dai servizi che offrono, già nel 1994, Bill Gates affermava che ‘banking is necessary, but banks are not’. Dietro questa frase, che personalmente scrivo in tutte le mie agende, c’è un monito per chi fa questo mestiere: Dobbiamo trasformare il banking da qualcosa che ‘devo’ fare a qualcosa che ‘voglio’ fare. Solo cosi avremo davvero guadagnato la fiducia dei nostri clienti. La customer experience tra digital e mobile banking: cosa scelgono i clienti oggi? Boom del mobile banking con il raddoppio degli utenti (+106%), passati dai 3,5 milioni del 2015 ai 7,3 del 2018: quasi quattro 19,2 mln (il 62,4% degli italiani online maggiorenni) di italiani accedono correntisti online su dieci (38%) sono utenti regolarmente ai propri conti correnti attraverso di mobile banking l’online, tramite web o app Fonte: CheBanca! Digital Banking Index 2018 Fonte: CheBanca! Digital Banking Index 2018 Lo smartphone si attesta come Nel periodo 2011–2017, i dati disegnano il dispositivo preferito sia per un panorama di grandissima concentrazione operazioni informative che che ha portato da 740 banche a 538. Nello dispositive stesso periodo di tempo, gli sportelli sono Fonte: ABI Lab-Doxa passati da 33.607 a 27.347: 6.260 in meno Fonte: Banca d‘Italia 8 Customer Experience Trend
INSIGHT Customer Experience: una reale opportunità di differenziazione di Ivano Ortis, Vice President – IDC Financial, Manufacturing and Retail Insights @ivanoortis IDC prevede che la spesa mondiale relativa ai software di customer experience passerà dai 121 miliardi di dollari del 2018 ai 169 miliar- di del 2022, con una crescita di circa il 40%. In Europa si attesterà a 47 miliardi di dollari nel 2022, dai 34 del 2018. Basterebbero solo questi numeri per far comprendere le proporzioni di questo feno- meno e quanto la customer experience sia diventata una priorità strategica per la maggior parte delle aziende in diversi settori, dal retail al manifatturiero, dal finanziario alle telco, senza dimenticare il comparto energetico e la sanità. Di fatto, come evidenziato da una recente ricerca IDC, circa il 52% delle aziende europee identifica la customer experience come massima priorità di business insieme al tema dell‘innovazione. Anche il 48% delle organizzazioni italiane riconosce l‘importanza di questi due ambiti per poter competere nel breve e nel lungo periodo. CASI DI SUCCESSO I casi di successo di aziende che stanno investendo in progetti di customer experience sono sempre più frequenti e con risultati tangibili. Ad esempio, il gruppo bancario Santander ha identificato alcune metriche legate alla customer experience come fattori chia- ve della propria crescita. Ha inserito nel proprio piano strategico l‘aumento della percentuale di clienti fidelizzati, e l‘incremento dei clienti digitalizzati che ha raggiunto 25,4 milioni. Nonché il Custo- mer Satisfaction Index che ad oggi è pari a 88,2%, risultando una delle banche con il maggior numero di clienti soddisfatti. Il focus specifico sulle iniziative di customer experience ha avuto un impatto diretto sulle revenue, che sono cresciute del 14% nell‘ultimo anno. 9 Customer Experience Trend
insight IDC Oppure Porsche che, tramite il suo programma di abbonamento chiamato Passport, offre la possibilità ai suoi clienti di scegliere tra differenti modelli di auto in base alle occasioni, tutto gestito trami- te un‘applicazione mobile. Anche nell‘ambito automotive, dove il concetto di proprietà del bene era uno dei principi fondanti, ci si muove verso quelle che sono pure esperienze. I nuovi modelli di consumo stanno portando le aziende a cre- are modelli di business basati sulla customer experience, dove le esperienze divengono contestuali, e servizi e prodotti trovano i clienti. Non esistono più i canali di comunicazione ma interfacce, e la personalizzazione è a livello individuale. In questo contesto di forte evoluzione, rimane una finestra di opportunità per potersi differenziare. Ad oggi, solo il 5% delle aziende in tutto il mondo ha un livello di maturità in ambito customer experience, tale da poter supportare questi nuovi modelli di business. La gestione dei dati e l‘adozione degli analytics avanzati rimangono le principali sfide da affrontare, ma anche i due elementi fondanti di quella che IDC ha definito la nuova Architettura di customer experience. Architettura concettuale di Customer Experience real-time Interfaces contextual engagement Image Touch Web AR/VR Store Robot Human Connected Text Voice Product level Dynamic Actions Alert Identify Personalize Execute Monitor Analyze Experience Services process level Connect Discover Engage Sell Service AI Unified Info Lake Structured and Customer Product Inventory 3rd party Unstructured Data information level Acquisition Ingestion Integration hyper-micro segmentation Back Office Partners Fonte: IDC 11 Customer Experience Trend
insight IDC Questa architettura si basa su tre principali livelli, che sono le in- formazioni, i processi e le interazioni con i clienti, dove l‘Intelligenza Artificiale supporta la composizione dinamica delle esperienze clienti sfruttando sia dati ‘storici’ sia dati di contesto. L‘implementazione di una piattaforma di customer experience che supporti esperienze contestuali, indirizzate da capacità analitiche avanzate, conformi alle nuove norme sulla privacy e misurabili attraverso nuovi KPI, “ è divenuta una necessità primaria per le aziende di qualunque settore, sia esso B2C o B2B. La rivoluzione della customer experience è già in atto e offre nuove, enormi opportunità, Le esperienze diventano dalla data monetization alla creazione di nuovi contestuali, i servizi ecosistemi di business, facendo leva su nuovi mo- delli di commercio per una reale differenziazione e i prodotti trovano i clienti, dell‘esperienza. non esistono più i canali di comunicazione ma interfacce, e la personalizzazione è a livello individuale. I 3 passi per implementare una strategia di CX Definire nuove metriche che siano centrate sul cliente (e.g. Customer Effort Score), sulle informazioni (e.g. Rilevanza del dato) e sui processi (e.g. rischio e sicurezza) Implementare capacità analitiche avanzate per comporre i servizi dinamicamente e assicurare esperienze clienti contestuali Creare una roadmap per l‘implementazione di una piattaforma di customer experience, che supporti la personalizzazione dei customer journey, la rilevanza e l‘automazione, tenendo conto delle normative legate alla privacy 12 Customer Experience Trend
CASI APPLICATIVI L‘Oréal e l‘esperienza ‘del bello‘: il senso della felicità e della diversità Intervista a Veronica Civiero, Head of social, content and influencer strategies L‘Oréal
Casi applicativi L'Oréal Ritrovare se stessi e la propria bellezza con un senso molto più profondo del ‘bello’, più vicino allo star bene e alla felicità. È con questa visione che L‘Oréal costruisce il customer journey dove l‘esperienza del cliente si fonde tra digitale e fi- sico con servizi e contenuti personalizzati che incontrano le specificità di ognuno. L‘Oréal è per tutti sinonimo di bellezza: quali sono i ‘valori’ che volete trasferire? La mission di L‘Oréal è ‘Sharing beauty with all’. Siamo convinti infatti che non ci sia un unico modello di ‘bellezza’ ma che bellezza e diversità viaggino in parallelo. È per questo che per- sonalizzazione e differenziazione diventano per noi importantissime. Vogliamo che i nostri clienti si sentano bene per ciò che sono e desiderano essere. Da una parte ci sono giovani consumatori che vogliono ispirarsi a brand e icone riconoscibili, dall‘altra parte c‘è una nuova domanda del lusso molto selettiva. Questo ci porta a ideare esperienze esclusive con un forte aumento della persona- lizzazione per far vivere ai clienti un‘esperienza speciale attraverso la ricerca della differenziazione. Che ruolo hanno i canali digitali nella strategia di posizionamento e riconoscimento di L‘Oréal? I canali digitali sono per noi fondamentali: attraver- so l‘online possiamo raggiungere ogni consumatore e cerchiamo di farlo nel modo più personalizzato ed unico possibile. Dobbiamo affrontare una competizione di mercato che è sempre più aggressiva: ci sono molteplici brand, soprattutto di nicchia, che arrivano dall‘Asia e altri paesi emergenti che stanno acquisendo quote di mercato. Ci stiamo focalizzando sulle nuove tecnologie per far vivere al cliente l‘esperienza che ha sempre ricevuto entrando nelle profu- merie e che oggi si sta forse un po‘ perdendo. Un‘esperienza che vogliamo arricchire, ripartendo proprio dal digitale. Quando il pri- mo punto di contatto con i nostri prodotti avviene online, diventa cruciale far vivere al cliente un‘esperienza indimenticabile anche in assenza del prodotto. Un risultato che si può raggiungere solo attraverso la raccolta dei dati e l‘analisi approfondita delle informazioni che si nascondono alle analisi più superficiali. 14 Customer Experience Trend
Visto che l‘esperienza del cliente con il brand deve essere eccellente e che ha parlato di ‘coccola’, in che modo avvicinate le persone al vostro brand? Stiamo costruendo soluzioni digitali che permet- tono ai nostri clienti di entrare quotidianamente in contatto con i nostri dermatologi e make up artist, vogliamo far vivere loro i nostri brand attraverso personalizzazioni di prodotto ed esperienze reali di vicinanza al brand. Grazie all‘avvento dell‘Augmented Reality cerchiamo anche di dare un‘esperienza online quanto più possibile personalizzata e vicina all‘esperienza che si vivrebbe offline. Nel sito di Lancôme è possibile provare su se stessi il rossetto Absolu Rouge (attraverso la telecamera del Pc o dello smartphone) testando i diversi colori per vedere quale si addice meglio al nostro incarnato stando comodamente a casa. Può farci qualche esempio di come deliziate i vostri migliori clienti in ottica phygital? Uno dei nostri migliori servizi omnichannel è Le Teint Particulier di Lancôme, una macchina che permette di creare il proprio fondotinta su misura nel punto vendita La Rinascente di Roma. Il sistema analizza la pelle di ciascun cliente e crea un fondotinta unico e adatto per quella persona. Una volta terminato è possibile riordinarlo online e riceverlo a casa. Ugualmente se il cliente si abbronza può farlo sapere al negozio che adatterà in modo automatico la shade del fondotinta sulla base del fototipo di pelle registrato. 15 Customer Experience Trend
Casi applicativi L'Oréal Gli italiani sono particolarmente attenti all‘estetica, anche quando si tratta di experience: come si fa a declinare il ‘concetto del bello’ in una strategia di business? Per declinare il concetto del bello, occorre essere al servizio del consumatore per permettergli di esprimere il meglio di sé. La bellezza deve partire da una ricerca personale, da uno stato di benessere che è molto più profondo: noi abbiamo un‘enorme responsabilità in questo senso anche nei confronti delle nuove gene- razioni che oggi, sull‘online e i digital e social media, hanno il difficile compito di distinguere cosa è reale da cosa non lo è. Spesso ciò che “ si vede nel mondo digitale è distante dalla vera bellezza reale: noi vogliamo accorciare questa distanza rac- Ci stiamo focalizzando sulle nuove contando la bellezza tecnologie per far vivere al cliente in tutte le sue forme e sfaccettature, in tutte l‘esperienza che ha sempre ricevuto le sue diversità. entrando nelle profumerie e che oggi si sta forse un po‘ perdendo. Un‘esperienza che vogliamo arricchire, ripartendo proprio dal digitale. La nuova relazione ibrida tra consumatore e brand. Leggi il post di Michela Guerra, Sr Regional Head Digital Marketing, Content & Communication SAS 16 Customer Experience Trend
SCENARI Fiducia, conoscenza e servizio alla base della nuova relazione con il cliente Tutti i punti di contatto e relazione devono essere integrati e incrociarsi in una visione più ampia. Perchè l'esperienza del cliente si modella attraverso la capacità dell'azienda di cono- scere, capire e servire il cliente. Quando vuole lui. di Federico Alberto Pozzi, Senior Solution Expert Analytics e Customer Intelligence SAS @fedealbpozzi R ispetto l passato le aziende oggi per riuscire ad avere una efficace strategia di Customer Experience devono rivedere tutto il processo di vendita: se in passato si dava più attenzione al prodotto e a ciò che ruotava attorno ad esso (dagli acquisti delle materie prime alla distribuzione), oggi è necessario focalizzare l‘attenzione, da un lato sui processi interni, dall‘altro, su tutto ciò che porta un prodotto o un servizio a essere venduto. Esigenze che richiedono una vista sul cliente pervasiva in tutti i processi aziendali. Tutta questione di fiducia! Ci si è spostati da una vendita ‘prodotto centrica’ a un modello di proposta che oggi definiamo ‘esperienziale’ proprio perché ci si riferisce all‘esperienza che vive un cliente/utente nella relazione con un brand o un‘azienda, di qualunque natura essa sia (di acquisto/ vendita, di assistenza, di comunicazione, ecc.). Fa tutto parte di quella che oggi è comunemente descritta come sharing economy dove il termine sharing non deve far pensare solo al prodotto ma anche all‘esperienza: le persone vogliono condivi- dere informazioni, ricordi, conoscenza… esperienze. 17 Customer Experience Trend
Scenari Titolo Oggi la customer experience è diventata per certi brand non solo una vera e propria cultura ma anche una disciplina di busi- ness (Customer Experience Management) all‘interno della quale il concetto di ‘trust’ trova una collocazione anche nei modelli B2B e si declina sia nella fiducia tra le persone che lavorano insieme all‘interno o all‘esterno di una organizzazione, sia nella fiducia tra un‘azienda e i suoi partner. Customer Journey, non ci si può fermare al proprio giardino Tuttavia, le aziende devono ancora fare i conti con delle problema- tiche irrisolte, prima fra tutte la gestione dell‘esperienza degli utenti in una logica di customer journey che tenga conto della persona in un percorso (ed esperienza) di acquisto che va ben oltre i confini del giardino della propria azienda. Come consumatori, quanto ci irrita il fatto di vedere su Facebook la pubblicità di un prodotto che abbiamo già acquistato su Amazon? La Customer Experience su Amazon magari è stata fantastica, ma dopo aver già acquistato un prodotto vederne lo spot su un altro canale diventa fastidioso; anche se sappiamo bene che le piattafor- me sono differenti e rappresentano due aziende completamente diverse, quel contenuto non ha più valore per l‘utente. Paradossalmente potremmo anche non parlare più di omnica- nalità: il canale in sé perde d‘importanza (se non per il fatto che “ debba ovviamente essere gestito come asset aziendale), il cuore dell‘esperienza del cliente si mo- della attraverso contenuti coerenti Oggi persino il packaging e personalizzati, servizi di valore, proposte capaci di ‘deliziare’ l‘u- è diventato ‘esperienziale’, tente… al punto che ci sono youtuber che realizzano video cosiddetti di ‘unpackaging’ 18 Customer Experience Trend
Scenari La nuova relazione con il cliente È l‘analisi real-time che fa la differenza Per arrivare a uno scenario in cui un‘azienda riesce a offrire con- tenuti personalizzati e servizi precisi rispetto alle reali esigenze di ciascun cliente, è necessario avere una padronanza estrema sui dati interni all‘azienda. Ma per riuscire ad avere una conoscenza molto granulare degli utenti/clienti è necessario dotarsi di piattaforme flessibili e scalabili che tengano conto dei nuovi processi di acquisto delle persone, innanzitutto, ma anche delle nuove abitudini dei consumatori. Se, come abbiamo visto, la conoscenza del cliente è la base necessaria da cui partire a costruire il customer journey, fiducia e relazione si creano con la capacità di dare risposte e valore ai bisogni degli utenti/clienti e solo un‘analisi real-time sui dati lo permette. Deliziare il cliente quando ha bisogno di te Oggi quello finanziario è forse uno dei settori che più ha dimostrato di poter ‘cambiare pelle’ offrendo accanto ai prodotti tradizionali (credito alle imprese, operazioni bancarie, ecc.) una serie di servizi molto vicini al concetto di ‘cura del cliente’ alla base della nuova idea di experience. Se la fiducia tra una banca e un cliente si è sempre costruita su pilastri come affidabilità e sicurezza di un isti- tuto di credito, oggi questi valori vengono dati quasi per scontati e la relazione deve essere alimentata attraverso altre fondamenta. Customer experience e Intelligenza Artificiale Le nuove frontiere della relazione cliente-banca passano dall'AI: • chatbot con riconoscimento del linguaggio naturale per la gestione dei servizi di help desk di primo livello. Molte richieste possono essere gestite autonomamente da un bot con grande soddisfazione delle persone che vedono il loro problema risolto in tempi rapidi senza rimbalzi da un dipartimento a un altro; • riconoscimento facciale e machine learning per la gestione più efficace delle agenzie del territorio e servizi personalizzati ai clienti; comunione uomo-macchina Intelligenza collaborativa: • machine learning per apprendere abitudini ed esigenze specifiche dei clienti e poterne persino anticipare i bisogni. Dati, analytics e relazione umana sono alla base della un futuro possibile di customer experience 4.0. di Nicoletta Boldrini Benchè il real-time sia il tassello fondamentale per massimissare l’esperienza dei clienti, solo il 23% delle aziende è in grado di integrare informazioni sui clienti su tutti i canali, in tempo reale. Leggi il white paper Maximizing Moments of Truth: creare interazioni di valore e in tempo reale con i clienti 19 Customer Experience Trend
Scenari La nuova relazione con il cliente Intelligenza collaborativa: un futuro possibile di comunione uomo-macchina Le macchine non ci ruberanno il lavoro, faranno ciò che per noi risulta troppo pesante e oneroso (oppure che non ci va di fare). E saremo noi ad insegnarglielo. Nicoletta Boldrini, Direttore Responsabile di AI4Business N egli ultimi due anni lo abbia- Tuttavia, perché questa intelligenza 3. Etica: l’uso responsabile delle mo sentito e letto in tutte le collaborativa possa prendere forma macchine dipenderà dagli esse- versioni possibili, le macchi- in modo proficuo ed etico allo stesso ri umani, dal comportamento di ne, grazie all’intelligenza artificiale, tempo, è necessario che le persone quei ‘sostenitori’ dell’intelligenza ci ruberanno il lavoro. Quello che inizino a capire quale sarà il loro artificiale che avranno il compito ancora non riusciamo ad ammettere ruolo all’interno di questo nuovo di verificare come vengono utiliz- è che andrà bene così! E andrà bene scenario lavorativo. Tre gli ambiti zati i dati, come si comportano le perché non verremmo ‘semplice- cruciali (e i ruoli degli esseri umani) macchine, che tipo di relazione si mente’ sostituiti ma troveremo nuovi grazie ai quali questa trasformazione innesca con le persone… nel pieno modi di lavorare collaborando in potrà generare valore per le aziende rispetto degli esseri umani e nella modo smart per potenziare le capa- e la società civile: reale collaborazione tra uomo e cità di entrambi: quelle di creatività, macchina. In sostanza, sarà l’uomo leadership, comunicazione e abilità 1. Education: saranno gli uomini a insegnare alle macchine cosa fare sociali, teamwork, pensiero laterale a ‘educare’ le macchine, a formar- e come comportarsi. Saremo noi, e creative problem solving tipiche le e addestrarle al compimento di quindi, a decidere se farci rubare il degli esseri umani; quelle di velocità un’azione, allo svolgimento di un’at- lavoro dai robot o se ‘cedere’ a loro e scalabilità, estrema capacità di tività, al calcolo o alla risoluzione qualcosa che sappiamo potranno calcolo, multitasking quantitativo di un problema. L’apprendimento fare meglio, dedicandoci a qualco- tipiche delle macchine. automatico dei sistemi (il machine sa che ci permetterà di esprimere Le aziende che sfrutteranno l’AI e learning), a titolo di esempio, ha ancora meglio il valore del nostro le macchine per sostituire le persone bisogno dell’uomo e di grandi moli lato umano. non otterranno i vantaggi sperati. A di dati perché possa funzionare; dirlo sono H. James Wilson e Paul R. Daugherty (nel libro “Collaborative 2. Controllo: saranno sempre gli Ascolta il podcast Intelligence: Humans and AI are uomini a dover spiegare il compor- “Working With AI: A joining force” – edito da Harvard tamento di una macchina, verificare Glance Into the Reality Business Review) secondo i quali perché un sistema di intelligenza ar- chi sfrutterà le macchine con il mero tificiale è giunto ad una determinata of Predictive Analytics” scopo dell’efficienza di processo conclusione e se il lavoro svolto è sulla ‘collaborazione’ (automazione e riduzione dei costi) corretto, soprattutto in casi di con- tra uomini e macchine, otterrà qualche vantaggio solo a bre- troversie. Non solo, dovrà essere ve termine. La via più proficua per le l’uomo a controllare i dati in uso di Wilson Raj, Global aziende sembra essere quella della dalle macchine, un aspetto critico Director Customer collaborazione, quella che vedrà che non potrà essere ‘delegato’; uomini e macchine lavorare insieme. Intelligence SAS 20 Customer Experience Trend
INFOGRAFICA Marketing Agenda: le priorità sul tavolo del CMO Il marketing manager è oggi chiamato a «digitalizzare Termini come user personas, customer journey, l’impresa», ma spesso non sa da che parte cominciare. seo, Pay per click diventano non solo di uso comune I nuovi obiettivi richiedono un ripensamento generale nel glossario del CMO, ma soprattutto vengono gestiti del framework di lavoro di ogni marketer. Ecco quindi e utilizzati come veri e propri strumenti di lavoro per che l’azione del CMO si integra in un piano strategico il raggiungimento degli obiettivi (lead, brand, loyalty) sempre più interdipendente rispetto alle altre funzioni che l’azienda si pone. aziendali. Non ha più senso infatti parlare di sales & mar- keting, ha senso solo parlare di customer experience. 1 Definire Macro-obiettivi della campagna 2 Verificare le user personas e customer journey Costruire il 3 Marketing Plan in ottica Phygital (automazione, relazione ed esperienza) 21 Machine Learning Trend
infografica 4 Distribuire le ownership 5 Mappare le leve operative di Marketing in una timeline Fissare i KPI di progetto 6 Integrarsi con il CRM/ 7 Database aziendale Contenuti dell‘infografica estratti dal libro Marketing Agenda di Giorgio Soffiato, edito da Egea 22 Machine Learning Trend
SCENARI La customer experience di successo? Mette il cliente in secondo piano Client-first, customer-centricity e altri termini noti sono ormai entrati a pieno titolo nel vocabolario quotidiano dei CXO. Ma per progettare customer experience rilevanti, le prime per- sone da considerare non sono i clienti. Almeno, non subito. di Alberto Maestri, keynote speaker e analista di scenari digitali @albertomaestri Il paradosso della Customer Experience Il valore della CX Di esperienze, negli ultimi tempi, si fa un gran parlare. A volte, an- Studio condotto su che in modo esagerato ed eccessivo. Dalla food experience alla un campione di 403 executives travel experience passando per la driving experience - solo per citarne alcune. Il tema dell‘esperienza sembra quindi cruciale per le marche e le organizzazioni alla continua ricerca di nuove modalità di interazione 45% e dialogo con le persone. Qui, però, si incontra un ostacolo: se infatti vede la CX la progettazione e la fruizione di esperienze rilevanti, vivide, efficaci, come una priorità è ormai la variabile strategica di differenziazione, d‘altra parte in strategica azienda esistono ancora dubbi e perplessità su come disegnare e gestire customer experience (CX) di successo. ha difficoltà a Già dal 2014, alcuni risultati ottenuti dallo studio ‘Lessons From the collegare gli Leading Edge of Customer Experience Management’ pubblicato da investimenti Harvard Business Review Analytic Services in collaborazione con SAS 45% per disegnare, su un campione di 403 executives, sono indicativi. Se infatti il 45% implementare e dei rispondenti vede la CX come una priorità strategica, la stessa ottimizzare percentuale ha difficoltà a collegare gli investimenti sostenuti per la CX con il ROI disegnarla, implementarla e ottimizzarla con il ROI, principalmen- te a causa della difficile integrazione tra i sistemi aziendali (41%), della complessità portata dall‘omni-canalità (37%) e dalle strutture organizzative non sempre capaci di incanalare correttamente gli insight (33%). 41% 37% 33% Le statistiche sono sintomatiche di un disallineamento di fondo tra volontà desiderata e possibilità effettiva, paradosso che genera un effetto pericoloso: stimolare — o addirittura generare — la perce- difficile complessità difficoltà ad zione da parte di manager e altri decisori aziendali che la customer integrazione dell'omnicanalità incanalare tra sistemi gli insight experience sia niente più che un gesto estetico, artistico o creativo. aziendali Spesso, anche solo grafico. La CX viene allora resa sinonimo di un restyling del sito web, dell‘organizzazione di un evento aziendale Dati dallo studio ‘Lessons From the Leading Edge of customer experience’ condotto da coinvolgente, del corretto sviluppo di un sistema di engagement Harvard Business Review Analytic Services per la community. in collaborazione con SAS. 23 Customer Experience Trend
Scenari Alberto Maestri, keynote speaker e analista di scenari digitali
Scenari Customer Experience di successo La realtà è ben diversa e complessa: la customer experience è l‘insieme di tutte queste esperienze, che genera a sua volta una risposta razionale ed emotiva sull‘audience. La sfida, allora, diventa un‘altra: in che modo risolvere il paradosso dell‘esperienza? Per una CX di successo Due delle 10 sfide da vincere per una CX di successo citate da un campione di 357 senior executive 27% 22% Integrazione delle Avere una vista stesse esperienze unica e univoca tra diversi canali dell‘utente Dati dallo studio ‘Data Elevates the customer experience’ a cura di Forbes Insights in collaborazione con SAS Progettare l’esperienza: dal Cluetrain Manifesto a Airbnb È passato (molto) tempo dal 1999, anno di pubblicazione del Clue- train Manifesto dove, tra i tanti pregi delle tesi scritte da Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David Weinberger, è palese la ca- pacità dello stesso Cluetrain Manifesto di avere ‘connesso i puntini’, parlando dell‘impatto del web nelle interazioni tra un‘organizzazione e i propri pubblici esterni (consumatori attuali e potenziali) e interni (dipendenti e collaboratori). Tale approccio così permeabile rispetto ai confini organizzativi è tuttora argomento di attualità e interesse per i professionisti e gli analisti di trasformazione digitale. Sono tante le analisi che elencano tra le priorità delle organizzazioni contemporanee l‘abbattimento dei silos tra le funzioni aziendali, in particolare quelle che lavorano con i pubblici interni (HR) e quelle che si rivolgono al mercato (Mar- keting, Comunicazione e Sales). Abbattere con decisione tali silos permette la diffusione del mindset digitale, elevandolo a cultura e filosofia aziendale. Coerentemente, le esperienze nel rapporto con i consumatori devono trovare corrispondenza con quelle rivolte ai dipendenti, cioè verso i clienti interni all‘impresa. Cosa implica tutto questo? Quali sono i costi e i benefici de- rivanti dal cercare di allineare meglio employee experience e customer experience? Una risposta illuminante viene da alcune pratiche delle aziende illuminate che sono in grado di progettare e creare workplace as an experience, dove il responsabile HR è ora Chief Employee Experience Officer, ruolo che rompe le distinzioni tradizionali tra Risorse Umane, Marketing, Comunicazione, CSR. Aziende che ‘mescolano’ le tradizionali linee di confine tra casa e lavoro dando vita in azienda ad ambienti familiari (cucina, libreria, palestra, assistenza medica, etc.). Aziende attente alla formazione continua dei propri collaboratori e impegnate socialmente. 25 Customer Experience Trend
Scenari Titolo Anche l‘edizione dell‘Edelman Trust Barometer 2018 vede la voce dei dipendenti come uno dei touch point aziendali più credibili ed efficaci: un indicatore importante del ruolo delle persone non solo in quanto (bravi) lavoratori, ma anche come efficaci e appassionati advocate delle interazioni verso i consumatori finali. Storyteller quindi, ma soprattutto storydoer appassionati, che vivono la vita aziendale da protagonisti 24/7, raccontandola ai pubblici connessi. Si tratta comunque di una sfida virtuosa ma ancora complessa e in divenire — almeno, stando alle ricerche Gallup che riportano come un sorprendente (e allarmante!) 87% delle persone non sia ingaggiata rispetto al posto di lavoro. Il futuro dell‘employee experience e della customer experience? Si chiama, semplicemente, experience Sembra dunque che sia fondamentale partire dalle (e focalizzarsi sulle) persone interne all‘organizzazione, e che l‘employee expe- rience sia la nuova customer experience. O meglio, un tutt’uno: non esistono più la ‘customer’ experience e l’employee’ experience: piuttosto, esiste l‘experience pensata per le persone. Esperienza che non deve rimanere un tag scritto su qualche ufficio o firma digitale, ma deve permeare i confini di tutte le organizzazioni future-fit. Prestare attenzione ai diversi significati che le persone danno al concetto di esperienza, nonché a come esse vivono le stesse espe- rienze durante i diversi momenti della quotidianità. Deve essere previsto uno studio minuzioso, attento e continuativo: perché il punto di partenza di una buona experience è – o meglio, dovrebbe essere Vuoi saperne di più – sempre la persona, nelle sue tante sfaccettature personali e profes- su come progettare “ sionali. Basta par- esperienze di marca lare di ‘customer’ Non esistono una experience e di memorabili sui media ‘employee’ expe- digitali? Leggi il libro ‘customer’ experience rience. Tu chiamala, Customer Experience e una ‘employee’ experience: se vuoi, experience. Design di Alberto piuttosto, esiste l‘experience Buon noi. lavoro a tutti Maestri e Joseph pensata per le persone Sassoon 26 Customer Experience Trend
FUTURO Emozioni, esperienze, opinioni, sentimenti, valori SUR delle persone: un futuro PRIS di umanizzazione del dato ED di Furio Camillo, Professore di Statistica aziendale presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell‘Università di Bologna e Responsabile scientifico di DataScienceLAB SAD HAP ISGU PY ANG STED RY
‘C FUTURO hi vive nel «mondo» non può esperire in sé nient‘altro che la lotta tra una moltitudine di valori. Egli deve scegliere quale di questi vuole o deve servire.’ È una famosa frase del sociologo Max Weber, il quale argomenta l‘esistenza di una specie di dibattito interno circa l‘adesione a una o più modalità di declinazione che ognuno di noi, uomini moderni, assegna all‘in- sieme dei valori fondanti la propria personalità. I comportamenti arrivano poi di conseguenza, partendo da emozioni, bisogni, de- sideri, giudizi di valore. Aspetti che non possono essere trascurati quando si parla di esperienza. Ma cos‘è davvero l‘esperienza? Nel linguaggio scientifico significa esperimento. In filosofia il termine ha invece diversi significati: nella conoscenza è il momento in cui interviene la sensazione; riguardo alla sensibilità interiore è la percezione intuitiva, immediata, di un sentimento o un‘emozione. Con tutte queste sfaccettature, come si può misurare l‘experience? Cerchiamo di capirlo attraverso l‘analisi di alcuni esempi concreti. Riconoscere e codificare le emozioni 1. misurando le espressioni facciali Un primo caso interessante è dato dall‘introduzione dei software di riconoscimento e decodifica delle emozioni mediante la misura delle espressioni facciali in grandi web-panel di consumatori e intervistati. Un caso concreto di ‘misurazione analitica delle emo- zioni’ è quello incorporato nel Modello Glaxi (www.glaxi.it) che ha proposto di recente la somministrazione visiva di un famoso spot di uno dei più importanti brand del fashion italiano della durata di 30 secondi al suo web-panel di riferimento. Il panel sottoposto allo stimolo è stato di quasi 1000 italiani che hanno prodotto altrettante “serie storiche”: un clustering di queste serie storiche consente oggi di segmentare i clienti non per i loro comportamenti o le loro opinioni, ma addirittura per la loro reazione emotiva a uno stimolo multimediale come uno spot promozionale. 1.2 Andamento dell‘emozione ‘felicità’ durante uno spot 1 promozionale di 30 secondi 0.8 (ogni colore corrisponde Reazione alla felicità a un individuo) 0.6 0.4 0.2 0 - 0.2 - 0.4 1 6 11 16 21 26 Secondi 28 Customer Experience Trend
FUTURO Emozioni, esperienze, opinioni, sentimenti, valori delle persone 2. La città intorno: analisi dei big data e “comportamento ” degli smartphone per far vivere meglio i quartieri cittadini La Fondazione Cariplo sta promuovendo un interessante program- ma chiamato “La città intorno” (lacittaintorno.fondazionecariplo.it) che si propone di sviluppare e migliorare il benessere e la qualità della vita per gli abitanti dei quartieri intorno al centro storico di Milano. Come? Aumentando le iniziative culturali, economiche, cre- ative, rendendo la comunità locale attiva e partecipe, protagonista del proprio quartiere. Modellando il comportamento degli smartphone è possibi- le stimare aree di gravitazione spaziale e definire delle matrici di interazione fra micro-aree naturalmente definite con modelli geo-statistici. Decodificando poi l‘impiego del tempo dei cittadini in un set di attività quotidiane desumibili da cosa c‘è nell‘intorno più vicino agli smartphone quando risultano fermi per un tempo più lungo del solito, è stato possibile associare traiettorie, sposta- menti e geolocalizzazioni con i ‘cluster’ di opinioni emersi da una survey campionaria somministrata ai cittadini milanesi, oltre 3000 questionari per la precisione. Il sistema diventa così uno strumento valido sia per la pianifica- zione di attività territoriali mirate ma anche per modellare la valu- tazione di impatto di attività sul territorio che mirano a cambiare le abitudini dei cittadini. Figura 1 – Geolocalizzazione di cluster di opinioni in movimento in relazione alle esperienze vissute dalle persone nel tempo libero serale. I diversi colori indicano la combinazione fra quartiere di residenza e tipo di esperienza serale vissuta 29 Customer Experience Trend
FUTURO Emozioni, esperienze, opinioni, sentimenti, valori delle persone 3. La Barbiera di Sasso Marconi che arriva fino a Cortina Se si pensa che le analisi dei big data e le capacità di costruire e gestire una efficace customer experience siano prerogativa solo delle grandi aziende, ci si sbaglia. Simona Fabbri, “La Barbiera” (gruppolabarbiera.it), è l‘ideatrice di un format innovativo di barberia partito nella piccola cittadina di Sasso Marconi, ai piedi dell‘Appennino bolognese. La piccola società sfrutta la naturale produzione di dati che i suoi clienti determinano sui social o quando usano le app dello smartphone, affiancata però da un sistema analitico di modella- zione predittiva e di lookalike basato su delle survey motivazionali “gamificate”, corroborate da modelli valoriali, utili a decodificare desideri, bisogni e attitudini rispetto all‘uso del tempo, all‘esperienza e ai servizi che una barberia può offrire ai suoi segmenti di clientela (Scopri i comportamenti e le abitudini degli italiani). Che funziona, lo dimostra il successo del brand: oggi ‘La Barbiera’ si sta espandendo anche in altri territori d‘Italia con lo stesso format (Cortina, Bologna Centro e prossimamente dovrebbe sbarcare in altre 3 città d‘Italia) e il modello di analisi e customer experience management sta diventando un vero e proprio punto di riferimento dell‘intero settore. Simona Fabbri, Founder di ‘La Barbiera’ Quali strumenti e soluzioni analitiche mettere in atto per essere competitivo in ambito CX? Quali sono i 10 passi per diventare un retailer di successo nell’era del Darwinismo digitale? A questi e altri interrogativi risponde Brian Solis, Principal Analyst and Futurist presso Alimeter nel report ‘The Real-Time and Predictive Commerce Playbook for CMO’ 30 Customer Experience Trend
FUTURO OTTOSUNOVE, le emozioni sono la porta di ingresso dell‘experience Come misurare le emozioni per migliorare l‘engagement dei consumatori. Secondo Luca Florentino, CEO di OTTOSUNOVE, le scelte sono un bilanciamento tra istinto e razionalità. L o sapevate che il nostro non conscio riesce ad elaborare le informazioni diecimila volte più velocemente della nostra razionalità? E lo sapevate che la nostra mente è attratta naturalmente dai contrasti, dai colori accesi, dal bianco e nero, dagli oggetti grandi vicino a quelli piccoli? Che la propensione al consumo aumenta negli spazi ampi e che la musica ad alto volume induce a velocizzare gli acquisti, spingendo a com- piere scelte più impulsive? Le neuroscienze ci offrono la possibilità di studiare l’impatto degli stimoli di marketing e comunicazione sull’emozione delle persone, offrendoci una lettura più completa “ e misurabile dei processi deci- sionali che spingono all’acquisto – come ci spiega Luca Florentino Le nostre scelte sono il risultato CEO di OTTOSUNOVE, che ha sfruttato funzionalità tecnologi- dell‘incontro, o per meglio dire, che e analitiche in collaborazione dello scontro tra percezioni consce con il centro di ricerca Behavior & Brain Lab dell’università IULM e e percezioni di cui non abbiamo SAS per misurare la risposta non consapevolezza conscia a un video promozionale realizzato per un cliente. Come si bilanciano emozione e razionalità? Come le neuroscienze ci aiutano a capire i nostri interlocutori? Dall’economia alle dinamiche finanziarie, la razionalità da sola non è in grado di spiegare i fenomeni sociali. Abbiamo intuitivamente compreso che c’era altro sotto la superficie delle cose, ma non ave- vamo né la possibilità né gli strumenti adatti per misurare questa conoscenza sommersa. Oggi, le neuroscienze ci offrono l’opportunità di misurare l’attività non conscia del nostro cervello, analizzando la risposta agli stimoli, ed il ruolo delle emozioni nella costruzione di un framework decisionale, su cui la razionalità successivamente interviene. L’attività non coscia è la porta di ingresso di ogni stimolo. 31 Customer Experience Trend
FUTURO Luca Florentino, CEO di OTTOSUNOVE
FUTURO OTTOSUNOVE È logico che un prodotto debba rispondere anche a requisiti e bisogni razionalmente espressi del consumatore. Ma è l’emozione che determina la struttura nella quale verrà elaborato il processo decisionale di acquisto e ne influenzerà l’output finale: la scelta è un bilanciamento tra non conscio e conscio, tra emozione e razionalità. Le emozioni condizionano i nostri comportamenti d’acquisto? La nostra mente razionale riesce a processare 10 alla seconda bit di informazioni al secondo, ma attraverso i nostri sensi ne acquisiamo circa dieci alla nona. Di conse- guenza, abbiamo uno scarto molto ampio (dieci alla settima) di informazioni che ci possono condizionare, ma di cui non siamo consapevoli. I nostri apparati istintivi sono più veloci e più efficienti proprio perché si sono formati e si sono dovuti “allenare” in un contesto evolutivo in cui la rapidità della decisione faceva la differenza tra la vita e la morte. La razionalità interviene per sistematizzare e correggere le intuizioni sbagliate. L’importanza delle emozioni nel processo decisionale era chiara anche agli antichi ma oggi, potendo analizzare questi meccanismi, possiamo convertirli in dati e quindi possiamo avere informazioni per comprendere i fenomeni, anche in una chiave comportamentale. La prima impressione è quasi sempre sbagliata? In realtà, le neuroscienze ci dicono che la prima impressione è quasi sempre giusta. Esistono tipi diversi di intelligenza, ed è probabile che il nostro sistema decisionale sia più vasto e articolato di quello che sappiamo. Per esempio, sono stati isolati neu- roni nel cuore. Abbiamo degli apparati cerebrali che sono in grado di accorgersi intuitivamente se qualcuno ci sta parlando alle spalle. Nel pensiero occidentale, abbiamo considerato la conoscenza razionale come unico e affidabile decisore. La realtà, però, è più complessa. Tra le sette motivazioni principali che spingono l‘uomo all‘azione, già Aristotele collocava la razionalità solo al terz‘ultimo posto. Dobbiamo recuperare un approccio più olistico al processo decisionale, non perché siamo naïf ma perché la scienza ci sta “ insegnando, attraverso i dati e le ricerche, le enormi potenzialità del nostro cervello. Così ogni azione dipende da una o più delle seguenti sette cause: le possibilità, la natura, le costrizioni, l‘abitudine, il ragionamento, la rabbia e l‘appetito Dall‘opera La Retorica di Aristotele 1. POSSIBILITÀ 2. NATURA 3. COSTRIZIONI 4. ABITUDINE AZIONE 5. RAGIONAMENTO 6. RABBIA 7. APPETITO 33 Customer Experience Trend
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