CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020

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CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
Spedizione in Abb.Post. D.L. 353/2003 (N.46
        2004) art.1 comma 2 E 3 • ANNO 2020 N. 1
                                                                 CUORE E PSICHE
                                                                 ESSERE FELICI
                                                                 SI IMPARA

   1/2020                                             SOGNI D’ORO,
                                                      QUANDO DORMIRE
                                                                         A TAVOLA
                                                                         SENZA STRESS
I quadrimestre                                        FA BENE            PUNTIAMO SU CIBI
gennaio/aprile                                        AL CUORE           INTELLIGENTI
         2020                                         pp. 7-13           pp. 23-26
CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
N. 1 gennaio/aprile 2020

                                                                                                   Sommario
                       ___________________________________ pag                          ___________________________________ pag
                       Editoriale
                                                                                        A tavola senza stress:
                       Quando la testa
                       influenza la malattia______________ 3                            cibi in e cibi out_________________ 25

                       ESISTE UN RAPPORTO DI INTERCONNESSIONE                           La Massaia si ribella...!_______ 27
                       PROFONDA TRA QUELLO CHE 'SENTE' IL NOSTRO
                       MOTORE E COSA COMANDA IL CERVELLO                                L’USO DELLE SPEZIE A TAVOLA NON È SOLTANTO
                       Tra cuore e mente                                                UN MODO INTELLIGENTE PER RENDERE PIÙ
                       Una relazione affascinante_________ 4                            SAPORITI I CIBI
                                                                                        Le tre “C” da ricordare: coriandolo,
                       Sonno… o son desto?
                       Fisiopatologia del sonno e funzione                              cumino, curcuma________________ 28
                       cardiovascolare__________________ 7                              IL RAPPORTO TRA RINNOVO DELLA PATENTE E
                                                                                        PATOLOGIA CARDIACA È STRETTISSIMO
                       Disturbi neurologici del sonno
                       e rischio cardiovascolare___________ 9                           Cuore e motori, gioie e dolori ______ 31
                       Sogni d’oro, il cuore vi ringrazierà___ 12                       Psiche, testa e diabete
                                                                                        Tra fantasia e realtà______________ 34
                       Ansia, stress e benessere migliore
                       Più sereni con l’allenamento_______ 14                           GLI EFFETTI SALUTARI DI QUESTA SPEZIA LO
                                                                                        DIMOSTRANO: ALMENO QUATTRO VOLTE LA
                       Depressi dopo l’infarto: che fare?___ 17                         SETTIMANA SONO IDEALI
                       SE IL RUMORE SI AVVICINA O SUPERA                                Peperoncino re della tavola
                       I 10 SECONDI SAREBBE MEGLIO FARLO                                Mangiare piccante allunga la vita___ 36
                       CONTROLLARE DA UNO SPECIALISTA
                       Il vostro partner russa?                                         Cosa significa fare volontariato
                       Aiutatevi con la tecnologia________ 19                           nel 2020, un’energia preziosa______ 39
                       Allungare la vita,                                               Scheda Privacy Associazione
                       una questione di stile____________ 22                            Amici del Cuore Piemonte O.D.V. ____ 41
                       Batti lo stress, scegli                                          IN CAMPO CON AMICI DEL CUORE AL LAVORO
                       il cibo intelligente_______________ 23                           La prevenzione prima di tutto______ 43

                                                                                                                       CARDIO PIEMONTE
                                                                                                                    ANNO XVI - N. 44 (2020)
                                                                                                      Numero di Ruolo Generale: 14737/2019 già 4447
                                                                                                            Direttore Responsabile: Federico Danesi
                         Il Consiglio Direttivo Amici del Cuore O.D.V.                                               ORGANO UFFICIALE DE
                                                                                                                  AMICI DEL CUORE PIEMONTE
 Presidente: Sebastiano Marra                     Comoglio, Dott. Maurizio D’Amico,                                    Associazione O.D.V.
                                                  Dott. Roberto Grimaldi, Dott. Tullio Usmiani.     Associazione di Volontariato, no-profit, per la prevenzione
 Vice Presidenti: Mauro Rinaldi, Enrico Zanchi                                                             e la ricerca delle malattie cardiovascolari
                                                  Comitato di Redazione: Michelangelo Chiale,
 Tesoriere: Michelangelo Chiale                                                                       Sede A.O.Città della Salute e della Scienza di Torino
                                                  Carla Giacone
                                                                                                             Corso Bramante, 88 • 10126 Torino
 Segreteria: Carla Giacone
                                                  Coordinatrice volontari: Rita Porta                    Reparto di Cardiologia • Tel. 011.633.59.45
 Consiglieri: Maurizio Benetti, Enrico                                                                        Presidente: Dottor Sebastiano Marra
 Boglione, Carlo Budano, Michelangelo Chiale,     Direttore Editoriale: Beppe Fossati
                                                                                                                    www.amicidelcuoretorino.it
 Gaetano Maria De Ferrari, Carla Giacone,
                                                  Direttore Responsabile: Federico Danesi                   e-mail: direzione@amicidelcuoretorino.it
 Renate Heissig, Sebastiano Marra, Paolo                                                                        segreteria@amicidelcuoretorino.it
 Monferino, Ernesto Ovazza, Rita Porta, Mauro                                                                    tesoreria@amicidelcuoretorino.it
                                                  Progetto grafico e impaginazione:
 Rinaldi, Enrico Zanchi.                                                                                     vicepresidenza@amicidelcuoretorino.it
                                                  Roberta Serasso
 Sindaci: Michele Falanga, Giancarlo Piccinelli                                                                  volontari@amicidelcuoretorino.it
                                                  Segreteria di redazione: Carla Giacone                         Segreteria cell. 392.2214972
 Comitato Scientifico: Dott. Sebastiano Marra,                                                                 Coord. Volontari cell. 392.2716163
                                                  Fotografie: Michelangelo Chiale,
 Prof. Mauro Rinaldi, Prof. Fiorenzo Gaita,
 Prof. Gaetano Maria De Ferrari, Prof. Massimo    Antonio Cirillo                                          Tipografia: Grafart s.r.l. - Venaria Reale (TO)
 Porta, Dott. Armando De Berardinis,              Webmaster: Candeloro Buttiglione,
                                                                                                  Illustrazione in copertina del dott. Francesco
 Dott. Alessandro Comandone, Dott.ssa Chiara      Antonio Cirillo
                                                                                                  Morteo di Vigevano

2 - Cardio Piemonte
CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
N. 1 gennaio/aprile 2020

                                                                                                                    Editoriale

                                                Quando la testa
                                             influenza la malattia
                                                                       di Federico Danesi

                                 S
                                        ono tempi difficili, quelli che stiamo attraversando. Fatti di dubbi e di paure, di
                                        mille domande che rimangono inevase. Sono tempi che anche solo immaginarli sa-
                                        rebbe stato impossibile. Covid-19, come dicono gli specialisti. Coronavirus, come
                                 sappiamo noi che ormai i termini medici abbiamo iniziato a masticarli.
                                 Un incubo per molti, anche per chi non ne è stato toccato direttamente. Ed è di questo
                                 che parliamo diffusamente da qui alle prossime pagine.
                                 Accettare una diagnosi, oppure la presenza persistente di una malattia, impone cam-
                                 biamenti, è una fase delicata e spesso non semplice da affrontare. Il collegamento tra
                                 cuore e cervello non è solo un fatti di nervi, di cellule, di terminazioni. C'è molto di più,
                                 di profondo e di radicato.
                                 Lo stato d’animo personale incide profondamente sul nostro cuore. Il cuore sente e se ne
                                 può anche risentire, sia che si tratti di emozioni positive o di quelle negative. Senza en-
                                 trare nei dettagli, che sono doviziosamente spiegati da chi lo conosce a fondo, il legame
                                 fra mente e cuore è quello che ci fa stare bene, nel senso letterale del termine.
                                 Lo stato della nostra psiche in ogni sua forma (ansia, stress, depressione) ha un'in-
                                 fluenza profonda sulla salute del cuore e può essere un fattore di rischio per malattie
                                 cardiovascolari? Chi ha affrontato un evento cardiovascolare acuto, come un infarto, o
                                 subito un intervento delicato può essere più soggetto ad una depressione che rallenta
                                 la ripresa? La scienza se ne occupa da anni, adesso lo facciamo anche noi mettendo
                                                                                     insieme una serie di consigli e di situa-
                                                                                       zioni per entrare un una dimensione
                                                                                          nuova, migliore.
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                                                                                            Fondamentale è porre attenzione
                                                                                              al profilo personale di ogni pa-
                                                                                                ziente. Altrettanto fondamen-
                                                                                                 tale, a monte, è cominciare a
                                                                                                  prestare attenzione a tutti i
                                                                                                   particolari, grandi e picco-
                                                                                                    li che siano. Un buon son-
                                                                                                      no, una buona tavola,
                                                                                                       uno stile di vita sano.
                                                                                                        Perché la sofferenza
                                                                                                         della mente e quella
                                                                                                          del cuore sono due
                                                                                                          essenze così stretta-
                                                                                                           mente connesse che
                                                                                                           sarebbe un peccato
                                                                                                           mortale trascurarle.

                                                                                                                              Cardio Piemonte - 3
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N. 1 gennaio/aprile 2020

                  ESISTE UN RAPPORTO DI INTERCONNESSIONE PROFONDA TRA QUELLO CHE
                        'SENTE' IL NOSTRO MOTORE E COSA COMANDA IL CERVELLO

                            Tra cuore e mente
                        Una relazione affascinante
                         Diversi studi già a cominciare dagli anni '90 hanno dimostrato che
                      un umore depresso o alterato può essere l'inizio di un problema cardiaco.
                                        Come comportarsi per ridurre i rischi?
                                                         di Riccardo Torta

                                  Il fatto che le emozioni ne-      connotazione negativa quando contribu-
                                  gative coinvolgessero sfa-        isce alla riduzione dell'aderenza verso i
                                  vorevolmente il cuore è già       trattamenti.
                                  stato osservato da Sir Wil-       D’altro canto i disturbi emozionali (ansia,
                                  liam Harvey più di 350 anni       depressione del tono dell’umore, stress
                                  or sono. Quando William           cronico) impattano sul cuore e sul siste-
                                  Harvey descrisse il sistema       ma circolatorio, favorendo la comparsa
                                  circolatorio per la prima         di patologia ed il mantenimento della
                                  volta, durante il XVII seco-      stessa.
                                  lo, egli mise in guardia sul      Fra le patologie emozionali quella più ri-
                                  fatto che i disturbi emozio-      levante a tale riguardo è la depressione
                                  nali potessero danneggiare        del tono dell’umore tende ad essere pre-
                                  il cuore e la circolazione.       sente in tutte le forme di patologia car-
                                  Lo stress è stato correlato       diovascolare: nella malattia coronarica
                                  con le malattie cardiache         (CAD) la prevalenza di depressione si at-
Prof. Riccardo
Torta             a partire dagli anni ’50, ma le ipotesi           testa fa il 15 ed il 20%; nel bypass aorto-
Prof. Ordinario   scientifiche del rapporto fra caratteri-          coronarico (CABG) i pazienti dimostrano
di Psicologia     stiche comportamentali e cuore datano             un disturbo dell'umore tra il 20 e il 30%
Clinica –
Dipartimento di   dagli anni ’70 quando Rosenman e Fri-             dei casi; nello scompenso cardiaco cro-
Neuroscienze,     edman ipotizzarono una connessione,               nico (CHF) la prevalenza di depressione
Università di
Torino
                  poi ridimensionata, fra la “personalità di        si colloca all'intorno del 20%. Purtroppo,
                  tipo A” (caratterizzata da elevata compe-         nonostante tali tassi elevati la depressio-
                  titività, senso di urgenza, tendenza all’o-       ne rimane frequentemente sia sotto-dia-
                  stilità) e la cardiopatia ischemica.              gnosticata che sotto-trattata.
                  La relazione fra cuore e psiche è dunque
                  bidirezionale: la malattia cardiaca de-
                  termina frequentemente alcune reazioni
                  psicologiche che vanno dalla preoccupa-
                  zione per le perdite, ai timori per la vita-
                  lità e la sessualità, alla paura di morte.
                  Ma anche preoccupazioni per l'autono-
                  mia, per la ridotta funzione sociale, con
                  una frequente perdita di autostima. Un
                  problema rilevante è l'utilizzo del mec-
                  canismo di negazione da parte dei pa-
                  zienti che, entro certi limiti, riveste una
                  funzione protettiva, ma che assume una

4 - Cardio Piemonte
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N. 1 gennaio/aprile 2020

   In realtà che la depressione dell’umore
   possa favorire l’esordio della patologia
   coronarica è stato confermato già a par-
   tire dagli anni ’90: uno studio fondamen-
   tale è stato quello della cardiologa Nancy
   Frasure Smith, (vedi figura a lato) che
   dimostrò, nel 1993, in una popolazione
   di pazienti dopo infarto del miocardio,
   come la presenza di depressione del tono
   dell’umore (a parità di fattori organici:
   frazione di eiezione, ipertensione, disli-
   pidemia, iper-aggregazione piastrinica,
   etc.) potesse determinare un aumento
   della mortalità, a sei mesi, che risultava
   superiore al 15% nei soggetti depressi,
   rispetto al 5% nei non depressi, quindi
   con un aumento del rischio di tre volte.      emozionali di ansia, depressione e stress
   Un altro fattore emozionale rilevante è       e rischio cardio-vascolare è rappresen-
   quello dello stress cronico che può favo-     tato dalla sindrome metabolica (3 in fi-
   rire sia la comparsa di malattia coronari-    gura), che comporta un aumento della
   ca e/o di artimie, sia complicare il decor-   massa grassa viscerale, dislipidemia,
   so medico dopo un evento cardiologico.        ipertensione e disregolazione glicidica
                                                 (sindrome da resistenza all’insulina).
   La depressione e le malattie cardiovasco-     Le conseguenze vasali (vedi figura 4) che
   lari si presentano frequentemente asso-       ne conseguono sono note: vasocostri-
   ciate (comorbilità), ma, in realtà, con-      zione, formazione di trombi, occlusioni
   dividono anche fattori biologici comuni       arteriose, formazione di placche ate-
   (copatogenesi).                               rosclerotiche, patologia endoteliale da
   Quali legami favoriscono dunque tale re-      componenti flogistiche, etc.
   lazione fra depressione e patologia car-      Il contenimento dei fattori emoziona-
   dio-vascolare?                                li, sovente trascurato, dando esclusiva
   Un primo fattore è rappresentato dalla        attenzione agli aspetti biologici, risulta
   iperfunzione dell'asse ipotalamo-ipofisi-     invece di estrema importanza in quanto
   surrene (HPA), presente in entrambe le        in grado di migliorare la prognosi della
   patologie, e che comporta un aumento          patologia cardio-vascolare.
   degli ormoni dello stress (ad esempio del     I possibili interventi sugli aspetti psichici
   cortisolo) ed un incremento di vasopres-      (ansia, depressione, stress cronico) sono
   sina, (sostanza che, fra le varie funzioni,   sia di tipo farmacologico che non farma-
   innalza la pressione arteriosa). Ne risul-    cologico.
   ta una situazione di ipersimpaticotonia,
   cioè un aumento del tono vegetativo di        Fra gli interventi non farmacologici di
   tipo simpatico che determina un incre-        particolar rilevanza sono le psicoterapie.
   mento dell’eccitabilità cardiaca, una va-     Queste sono principalmente di due tipi.
   socostrizione (con aumento della PAO) e       Le psicoterapie psicodinamiche lavorano
   ridotti meccanismi di inibizione vagale.      basandosi sul presupposto che il compor-
   In tale contesto, se la lesione ischemica     tamento dell’individuo sia determinato
   prodotta dall’ infarto miocardico attiva      da motivazioni, cause e dinamiche pro-
   un focolaio ectopico, questo non viene        fonde o inconsce. L’interpretazione, che
   inibito per il ridotto tono parasimpatico,    avviene nel corso della terapia, si pone
   cosicché risulta più facile la comparsa di    come uno strumento mirato ad agire sui
   una fibrillazione ventricolare.               comportamenti patologici: il disagio psi-
   Un ulteriore fattore che unisce gli aspetti   cologico può essere il risultato di un con-

                                                                                            Cardio Piemonte - 5
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                 flitto, nel quale l’inconscio volge un ruolo   Per quanto riguarda l’insonnia, per la ne-
                 fondamentale che può essere modificato,        cessità di un trattamento abitualmente
                 dalla terapia, in senso positivo.              protratto, e quindi inadatto alle benzodia-
                 La psicoterapia cognitivo-comportamen-         zepine, si preferisce l’utilizzo della mela-
                 tale si basa sull’assunto che i problemi       tonina, che ristabilisce una corretta strut-
                 emotivi siano in gran parte il prodotto di     tura del sonno e non induce fenomeni di
                 persistenti credenze, e di conseguenza,        dipendenza, anche nel lungo termine.
                 comportamenti disfunzionali (disadatti-        Gli antidepressivi sono la classe più
                 vi) che si mantengono nel tempo e risul-       importante nel trattamento dei distur-
                 tano difficili da modificare. Il terapeuta     bi emozionali, in particolare nelle pro-
                 analizza, con il Paziente, quali strategie     blematiche di comorbilità (cioè di quei
                 possano invece risultare più efficaci nella    problemi di ansia, depressione e stress
                 gestione del problema e, gradualmente,         che compaiono nel corso di malattie
                 porta il soggetto a modificare in senso        organiche, proprio come quella cardio-
                 vantaggioso (adattivo) i propri comporta-      vascolare). Gli antidepressivi di prima
                 menti. La psicoterapia cognitivo-compor-       generazione (denominati triciclici), pur
                 tamentale opera quindi attraverso l’ana-       essendo molto efficaci, erano carichi di
                 lisi della relazione esistente tra pensieri,   effetti collaterali avversi, anche in senso
                 emozioni e comportamenti.                      cardiologico. I farmaci delle generazioni
                                                                successive (in particolare gli SSRI, cioè
                 Nell’ambito di tali terapie esistono poi in-   gli inibitori della ricaptazione della se-
                 terventi specificamente mirati a raggiun-      rotonina) si sono invece dimostrati sia
                 gere stati di rilassamento (come il trai-      efficaci che ben tollerati anche nel pa-
                 ning autogeno, una serie di esercizi su        ziente cardiologico e/o anziano, come
                 vari distretti corporei atti ad ottenere una   confermato da svariati studi in lettera-
                 commutazione da uno stato tensivo ad           tura. Gli antidepressivi rappresentano il
                 uno di distensione) o come la mindfull-        trattamento di prima scelta nei disturbi
                 nes (attitudine che si raggiunge attraver-     dell’umore, nell’ansia strutturata (attac-
                 so una pratica di meditazione, mirata a        chi di panico, ansia generalizzata persi-
                 portare l'attenzione del soggetto, in ma-      stente, etc.) ma anche nella modulazione
                 niera non giudicante, verso il momento         del sistema dello stress, correggendo sia
                 presente, raggiungendo un'accettazione         l’eccessivo rilascio di ormoni dello stress
                 di sé attraverso una maggiore consape-         che ribilanciando il rapporto fra sistema
                 volezza della propria esperienza di sen-       simpatico attivante e sistema parasimpa-
                 sazioni, percezioni, emozioni, pensieri ed     tico inibente.
                 azioni ).
                                                                Non ultimi per importanza sono gli inter-
                 Gli interventi farmacologici riguardano        venti fisici mirati, attraverso un’attività
                 svariate classi di psicofarmaci.               regolare (marcia, corsa, nuoto, biciclet-
                 Le benzodiazepine sono farmaci molto           ta, palestra, etc,) a scaricare la tensione
                 diffusi, talora anche abusati, che riduco-     somatica che induce sintomi e che, con-
                 no i sintomi d’ansia attraverso un poten-      testualmente, dimostra un’efficacia sui
                 ziamento di un trasmettitore cerebrale di      meccanismi di difesa immunitaria e di
                 tipo inibitorio (il GABA): hanno un’azio-      trofismo cerebrale.
                 ne molto rapida, hanno effetti collaterali
                 modesti e dose-dipendenti, ma dovreb-          Fondamentale è ricordare come tutti gli
                 bero rappresentare un intervento limita-       interventi terapeutici (farmacologici e
                 to nel tempo, per evitare la comparsa di       non) possano essere sinergici, e mai in
                 fenomeni di dipendenza (correlati a dosi       contrapposizione fra di loro: le terapie
                 elevate e tempi protratti di impiego). Agi-    integrate sono quelle che garantiscono
                 scono sull’ansia e sui sintomi di stress,      la migliore e più persistente efficacia nel
                 ma non sulla depressione.                      tempo.

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N. 1 gennaio/aprile 2020

             Sonno… o son desto?
           Fisiopatologia del sonno e
           funzione cardiovascolare
                                                 di Alessandro Cicolin

   Nonostante le aggressive iniziative intraprese              fuorviante: durante il sonno il
   dalla sanità pubblica negli ultimi anni per con-            cervello non si “spegne”, non è
   trastare i tradizionali fattori di rischio, i disturbi      inattivo, ma esegue compiti che
   cardiocerebrovascolari restano la principale cau-           semplicemente non sono com-
   sa di morte nel mondo e questo ha fatto sì che              patibili con la veglia. Il fatto che
   la ricerca si sia progressivamente focalizzata su           la corteccia si trovi in sonno o in
   fattori concomitanti differenti. In particolare, la         veglia è determinato da 4 siste-
   durata del sonno ed i suoi disturbi hanno dimo-             mi: l’oscillatore circadiano, l’o-
   strato forti legami epidemiologici e fisiopatolo-           scillatore ultradiano, il sistema
   gici con ipertensione, diabete mellito di tipo 2,           omeostatico e il sistema dell’a-
   scompenso cardiaco congestizio e malattia co-               rousal.
   ronarica.                                                   Durante la giornata periodi-
   Studi di coorte condotti a fine anni ’90 hanno              camente trascorriamo un pe-
   evidenziato una relazione con andamento ad U                riodo di tempo addormentati
   tra durata percepita del sonno e mortalità (per             (ritmo circadiano), usualmente
   qualunque causa), con il flesso localizzato attor-          in coincidenza con la notte; il
                                                                                                                       Alessandro
   no alle 7 ore ed un progressivo incremento per              sistema (oscillatore circadiano) è regolato dal-        Cicolin, Centro
   durate inferiori alle 5 ore e superiori alle 9 ore.         la melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale         di Riferimento
   Successivi studi hanno cercato di definire l’anda-          su istanza del nucleo sovrachiasmatico, ed è in-        Regione
                                                                                                                       Piemonte per i
   mento della curva sulla base della causa di mor-            fluenzato dalla luce (sensori retinici). Durante il
                                                                                                                       disturbi del sonno
   te (cancro, disturbi cardiocerebrovascolari) e di           sonno, inoltre, il funzionamento della corteccia        Dipartimento di
   metterla in relazione con altri fattori di rischio,         cerebrale viene modulato da strutture profon-           Neuroscienze
                                                                                                                       AOU Città
   quali obesità, dislipidemie, diabete mellito ed             de sottocorticali (talamo, ipotalamo, corteccia
                                                                                                                       della Salute e
   ipertensione. In sintesi, per quanto concerne gli           frontobasale, sostanza reticolare) che di fatto in-     della Scienza –
   aspetti vascolari, le pubblicazioni più recenti di-         terrompono/limitano il contatto con l’ambiente          Università degli
   mostrano che sia una protratta durata di sonno              esterno e la consapevolezza di sé.                      Studi di Torino
   (>9 ore) che una ridotta durata di sonno (
CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
N. 1 gennaio/aprile 2020

                      Figura 1: nel corso della notte il sonno oscilla tra fasi di sonno
                      REM e NREM (N1, N2, N3), organizzato in cicli che durano
                                                                                           do” per pochi il sonno (microrisveglio, anche de-
                      approssimativamente 90 minuti; le fasi omeostaticamente più
                      rilevanti sono quelle REM e N3 (anche definito sonno ad onde         finito arousal) (Fig. 2). Questo sistema (sistema
                      lente): la loro compromissione in termini di durata o frammen-       dell’arousal) svolge un ruolo fondamentale nella
                      tazione comportano una compromissione sistemica (vascolare           protezione dell’individuo e delle specie durante
                      e metabolica) ed una riduzione della performance diurna.
                                                                                           il sonno: in fondo è questo che consente alle gaz-
                                                                                           zelle addormentate di sfuggire al predatore not-
                                                                                           turno. La contropartita peraltro è significativa:
                                                                                           durante gli arousals si assiste ad una improvvisa
                                                                                           elevazione dei valori pressori e della frequenza
                                                                                           cardiaca con liberazione di sostanze pro-infiam-
                                                                                           matorie a livello endoteliale. È inoltre necessario
                                                                                           un lungo periodo di tempo (a volte decine di mi-
                                                                                           nuti) per far sì che il cervello ritorni alla fase di
                                                                                           sonno antecedente lo stimolo (Pace-Schott EF e
                                                                                           Hobson JA, 2002).
                                                                                           Tornando alla curva a U che lega durata del son-
                                                                                           no e rischio cardiocerebrovascolare possiamo a
                      Figura 2: registrazione polisonnografica della durata di 30          questo punto fare alcune considerazioni. Ridu-
                      secondi; sulle tracce elettroencefalografiche si evidenzia un’im-    cendo il tempo di sonno si incrementa la percen-
                      provvisa variazione della frequenza di fondo di breve durata
                      (arousal; evidenziato in figura): indipendentemente dalla causa      tuale del tempo trascorso in veglia e si riduce il
                      che lo genera (spontaneo, secondario ad evento apnoico, movi-        tempo disponibile per il sonno ad onde lente e il
                      mento degli arti o rumore esterno), esso determina un’attivazio-     sonno REM e, conseguentemente, si impedisce
                      ne simpatica con incremento transitorio di frequenza cardiaca,
                      pressione arteriosa ed increzione di molecole proinfiammatorie;      che questi possano espletare le fondamentali
                      incide inoltre sull’ architettura generale del sonno: è necessario   funzioni non solo cerebrali, ma anche sistemi-
                      un periodo di tempo talora protratto (minuti) perché il sonno        che. D’altro canto anche un sonno di normale
                      ritorni al livello di profondità preesistente.
                                                                                           durata, se disturbato da frequenti e significativi
                      lo rielabora il contenuto della memoria storica                      stimoli, è caratterizzato da una frammentazione
                      integrandolo con le esperienze recenti. Il sonno                     (e conseguente incremento dell’attività vegeta-
                      NREM è invece caratterizzato da ritmi elettroen-                     tiva) e da una riduzione dell’opportunità di po-
                      cefalografici progressivamente sempre più lenti                      ter trascorrere un tempo adeguato nelle fasi di
                      (per certi versi assimilabili a quelli riscontrabi-                  sonno ad onde lente e di sonno REM. Il soggetto
                      li nel coma) e viene distinto, proprio sulla base                    pertanto cercherà di compensare la scarsa qua-
                      delle frequenze elettroencefalografiche, in diffe-                   lità di sonno attraverso un incremento della sua
                      renti stadi, N1, N2 e N3; il sonno N3, proprio per                   durata, protraendo il tempo di sonno anche oltre
Bibliografia essen-   la caratteristica attività elettroencefalografica,                   le 9 ore. Si comprende quindi come mai una du-
ziale                 viene definito anche sonno ad onde lente (Slow                       rata di sonno ridotta o protratta possano deter-
Naima Covassin,                                                                            minare un analogo significativo incremento del
                      Wave Sleep, SWS) (Fig. 1). Durante il sonno ad
Prachi Singh
                      onde lente la frequenza cardiaca e respiratoria                      rischio cardiocerebrovascolare: nel primo caso
Sleep Duration
and Cardiovascu-      rallentano, si riduce l’adenosina accumulata du-                     sarà il tempo di sonno ad essere ridotto, nel se-
lar Disease Risk:     rante la veglia nella corteccia frontobasale (che                    condo sarà la qualità (in termini di frequenza de-
Epidemiologic
                      rappresenta uno dei principali ipnoinduttori fi-                     gli arousals) ad essere deteriorata. Si consideri
and Experimental
Evidence              siologici; sistema omostatico) e si incrementa                       infine che, se la frequenza degli arousals è cor-
Sleep Med Clin.       l’attività del sistema glinfatico, favorendo la clea-                relata ad un disturbo specifico del sonno (eventi
2016 Mar; 11(1):
                      rance di rifiuti interstiziali (β-amiloide, glutama-                 apnoici, movimenti periodici degli arti, arousals
81–89
                      to, ecc). Gli stadi REM e N3 (SWS) rappresenta-                      spontanei), l’incremento compensatorio della
Edward F. Pace-       no rispettivamente il 25 ed il 22% del tempo di                      durata del sonno risulterà inefficace dal momen-
Schott and J. Allan
                      sonno totale e sono entrambi caratterizzati da                       to che esso continuerà ad essere frammentato
Hobson
The neurobiology      un’elevata soglia del risveglio, ovvero sono fasi di                 ad opera del disturbo primario.
of sleep: genetics,   sonno estremamente profondo, e costituiscono,                        Da quanto sopra risulta evidente come solo un
cellular physiology
                      sul piano omeostatico e metabolico, le fasi più                      sonno adeguato in termini sia di quantità che
and subcortical
networks.             preziose del sonno, di fatto irrinunciabili.                         di qualità è in grado di esplicare le funzioni si-
Nature reviews Neu-   Durante il sonno, uno stimolo di adeguata inten-                     stemiche e cerebrali che ci consentono di “ve-
roscience 2002: 3,    sità è in grado di determinare una interruzione                      gliare” in maniera adeguata, una sorta di pegno
591-605
                      del sonno, riportando il soggetto in condizioni di                   che dobbiamo pagare per vivere bene, in salute
                      veglia (risveglio) o semplicemente “alleggeren-                      ed a lungo.

8 - Cardio Piemonte
CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
N. 1 gennaio/aprile 2020

    Disturbi neurologici del sonno
      e rischio cardiovascolare
                                            di Alessandro Cicolin

   È da tempo nota la negativa influenza dei di-         quenti peraltro sono le forme in cui ad una
   sturbi respiratori nel sonno (l’OSAS in primis)       predisposizione organica si associano condi-
   sulle affezioni cardio- e cerebro-vascolari sia       zioni favorenti la slatentizzazione e/o la persi-
   diretta, in termini di malattia coronarica, di-       stenza del disturbo.
   sturbi del ritmo e di insufficienza d’organo,         La diagnosi è sostanzialmente clinico-anam-
   sia indiretta, attraverso il potenziamento dei        nestica (e deve discriminare l’eziopatogenesi
   fattori di rischio tradizionali (ipertensione ar-     sottesa), ma possono essere impiegate tecni-
   teriosa, incremento ponderale, diabete melli-         che di monitoraggio del ritmo sonno veglia di
   to di tipo 2). Minor attenzione è stata fino ad       tipo soggettivo (diario del sonno) o strumen-
   oggi riservata ai disturbi del sonno apparte-         tali, mediante actigrafia (sensore di movimen-
   nenti alla sfera neuropsichiatrica.                   to posto al polso del paziente per almeno una
   I disturbi del sonno possono schematicamen-           settimana).
   te essere suddivisi in quantitativi, caratte-         Il trattamento nelle forme transitorie è auspi-
   rizzati da una riduzione del tempo totale di          cabile viste le ripercussioni sulla performance
   sonno nella giornata, e quantitativi, nei quali       diurna, ma nelle forme croniche, considerate
   la durata totale appare aumentata (talora con         le ripercussioni sistemiche e cerebrali, è fon-
   franca sonnolenza diurna) ma il riposo not-           damentale. La terapia prevede approcci far-
   turno appare gravemente frammentato dagli             macologici e non farmacologici. Le tecniche
   arousals e quindi viene percepito come scar-          non farmacologiche (che rappresentano la
   samente ristoratore.                                  prima linea di intervento) si applicano sia alle
   I disturbi del sonno che prevalentemente ri-          forme transitorie che alle forme croniche e
   ducono la quantità del sonno, di maggior rile-        sono basate sul ripristino di un’adeguata igie-
   vanza epidemiologica, sono rappresentati dal-         ne del sonno (Fig. 1) e sulla cosiddetta restri-
   le insonnie, dai disturbi del ritmo circadiano        zione di sonno (il tempo di letto viene ridotto
   e dalla sindrome delle gambe senza riposo.            orientativamente a 6 ore e viene mantenuto
   Le insonnie, presenti nel 10-12% della popo-          fino a quando il sonno risulti soddisfacente,
   lazione generale, sono caratterizzate da sin-         si provvede quindi ad incrementare progres-
   tomi notturni (indifferentemente difficoltà di        sivamente il tempo di letto fino a raggiungere
   addormentamento, difficoltà a mantenere il            orientativamente le 7-7,5 ore). Sul piano far-
   sonno o risveglio precoce) a cui devono essere        macologico, nelle forme transitorie si impie-
   associati sintomi diurni (stanchezza e meno           gano preferenzialmente farmaci GABAergici a
   spesso franca sonnolenza, difficoltà di con-          breve emivita (3-4 ore) quali triazolam, zolpi-
   centrazione e di memoria, irritabilità, ansia,        dem, brotizolam al fine di evitare sonnolenza
   tono dell’umore depresso).                            residua al risveglio che si dimostrano più utili
   Si distinguono forme transitorie/situazionali         nelle forme con difficoltà di addormentamen-
   (di durata inferiore ai 3 mesi) e forme croni-        to; qualora sia presente una maggiore compro-
   che (oltre 3 mesi).                                   missione del sonno nella seconda parte della
   Sul piano eziopatogenetico si riconoscono             notte ne potrà essere impiegata una minima
   forme secondarie (principalmente a stressors          dose attorno alle 2 am (middle of the night
   emozionali-ambientali, inadeguata igiene del          treatment, MONT); il trattamento non dovreb-
   sonno, disturbi d’ansia e dell’umore, iperti-         be essere protratto oltre i 2-3 mesi e pro-
   roidismo, abuso di caffeina o benzodiazepine,         gressivamente sospeso. Nelle forme croniche
   terapie con betabloccanti) e forme primitive          l’impiego dei composti GABAergici non risulta
   caratterizzate da una sorta di fragilità “in-         sempre efficace, non tanto in termini di ripri-
   trinseca” del sistema sonno (desensibilizza-          stino del sonno, quanto piuttosto di recidiva
   zione/riduzione dei recettori per l’adenosina,        al momento della sospensione; considerati i
   alterazione del sistema oressinergico); fre-          fenomeni di tolerance (riduzione dell’efficacia

                                                                                                        Cardio Piemonte - 9
CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
N. 1 gennaio/aprile 2020

Figura 1: le norme di igiene del sonno costituiscono l’approccio       tamento e con risveglio precoce. Una condi-
fondamentale non farmacologico per la terapia dell’insonnia            zione esogena correntemente classificata tra i
                                                                       disturbi del ritmo circadiano è rappresentata
Non rimanere a letto più del necessario, ma dormire quel tanto         dalla sindrome da turnismo.
che basta per sentirsi riposati ed efficienti durante il giorno        La riduzione del tempo di sonno, in partico-
                                                                       lare nelle forme con ritardo di fase e nei tur-
Coricarsi e risvegliarsi al mattino sempre alla stessa ora per         nisti, è sostenuta dalla necessità di allinearsi
rafforzare la ciclicità dai ritmi biologici e favorire un regolare     alle richieste sociali (attività scolastiche e la-
addormentamento alla sera                                              vorative) mantenendo orari poco compatibili
Evitare l’attività fisica intensa nelle ore serali                     con l’organizzazione del ritmo circadiano en-
                                                                       dogeno (correlato alla produzione di melato-
Insonorizzare il più possibile la stanza e mantenere una tempe-        nina). In tale ambito possono essere inqua-
ratura non superiore ai 24°                                            drate inoltre le “insonnie” che esordiscono
Non coricarsi a digiuno ed evitare eccessi alimentari, non con-        nella terza età (spesso legate ad una ridotta
cedersi sonnellini pomeridiani                                         produzione di melatonina endogena) e quelle
                                                                       secondarie all’impiego di betabloccanti (che,
Evitare di bere caffè, tè, coca cola alla sera                         interagendo con il recettore betadrenergico
                                                                       posto sui pinealociti, bloccano la produzione
Limitare l’uso di bevande alcoliche
                                                                       di melatonina endogena).
Limitare il fumo                                                       La diagnosi è anamnestica, ponendo parti-
                                                                       colare attenzione all’andamento della per-
Se non si dorme è preferibile alzarsi e fare qualcosa
                                                                       formance diurna nei periodi in cui il soggetto
Evitare di dormire davanti alla televisione prima di coricarsi         può, per assenza di vincoli sociali, adeguare
                                                                       il periodo di sonno al suo ritmo spontaneo;
                                                                       di aiuto può essere il monitoraggio del ritmo
                    nel tempo con necessità di incremento del do-
                                                                       sonno-veglia su base soggettiva (diario del
                    saggio) caratteristici di questa classe farma-
                                                                       sonno) e/o su base strumentale (actigrafia)
                    cologica, sarà talora necessario spostarsi su
                                                                       includendo periodi lavorativi e periodi feriali.
                    trattamenti off label con enhancers del sonno
                                                                       Il trattamento si avvale di tecniche non far-
                    ad onde lente (quali trazodone, mirtazapina,
                                                                       macologiche quali la cronoterapia (progres-
                    quetiapina, pregabalin) usualmente impiegati
                    a basso dosaggio, considerando che l’effetto       sivo riallineamento del periodo di sonno alle
                    in questo caso inizia a manifestarsi a distanza    esigenze sociali) e la fototerapia (esposizione
                    di 3-4 settimane. Particolarmente utile risulta    a luce brillante ottenuta con particolari lam-
                    l’associazione contemporanea delle tecniche        pade al mattino o alla sera in relazione allo
                    non farmacologiche e farmacologiche.               shift di fase) eventualmente associate e/o di
                    L’insonnia ed un sonno percepito come inade-       terapia farmacologica (melatonina a rilascio
                    guato se associato a un ridotto tempo di son-      controllato somministrata attorno alle 22:30,
                    no (
N. 1 gennaio/aprile 2020

   serale). Il disturbo, interferendo o impedendo        Il disturbo da movimenti periodici degli arti
   l’addormento, può essere facilmente confuso           nel sonno (Periodic Limb Movement Disorder,
   con una forma di insonnia di addormenta-              PLMD) è caratterizzato dalla frequente com-
                                                                                                              Bibliografia essenziale
   mento (e spesso viene riferita come tale dal          parsa (>15 per ora nell’ adulto), durante il
   paziente).                                            sonno, di movimenti ripetitivi e stereotipati        Vgontzas AN,
   La diagnosi è essenzialmente anamnestica e            degli arti (tipicamente estensione dell’allu-        Fernandez-Mendoza J,
                                                         ce con flessione parziale della caviglia), con       Liao D, Bixler EO
   non richiede abitualmente supporto strumen-
                                                                                                              Insomnia with
   tale.                                                 compromissione del sonno (frammentazione             objective short sleep
   La causa è genetica (alterazione della tra-           e/o insonnia) e/o della funzionalità diurna          duration: the most
   smissione DOPAminergica a livello del nucleo          (sensazione di sonno non ristoratore al risve-       biologically severe
                                                                                                              phenotype of the
   striato) o secondaria (deficit di ferro, di acido     glio, sonnolenza, disturbi attentivi e mnesici,
                                                                                                              disorder.
   folico, B12, vit D, insufficienza renale, ipotiroi-   ansia, depressione dell’umore). È spesso as-         Sleep Med Rev. 2013
   dismo, canale stretto del rachide, neuropatie,        sociato alla sindrome delle gambe senza ri-          Aug;17(4):241-54
   neurolettici, inibitori del reuptake della sero-      poso (70-90% dei pazienti con RLS), con la
                                                                                                              Suzanne M Bertisch,
   tonina); frequente la comparsa in gravidanza.         quale condivide eziopatogenesi e terapia.            Benjamin D Pollock,
   La terapia delle forme secondarie è volta a           La diagnosi, a parte quanto valutabile nella         Murray A Mittleman,
   correggere le condizioni morbose sottese,             fase di preaddormentamento (cfr sindrome             Daniel J Buysse, Lydia
                                                         delle gambe senza riposo), si avvale del mo-         A Bazzano, Daniel
   mentre nelle forme primitive la terapia di                                                                 J Gottlieb, Susan
   elezione è il pramipexolo a basso dosaggio            nitoraggio notturno dei muscoli tibiali, usual-      Redline
   (0.18mg in monodose serale; monitorizzando            mente eseguito nell’ambito del monitoraggio          Insomnia with

   l’eventuale comparsa di disturbi del controllo        cardiorespiratorio notturno (come per lo stu-        objective short sleep
                                                                                                              duration and risk of in-
   degli impulsi quali il gioco d’ azzardo) o la         dio della sindrome delle apnee ostruttive nel
                                                                                                              cident cardiovascular
   supplementazione marziale (prima linea di             sonno).                                              disease and all-cause
   trattamento in età infantile-adolescenziale);         Con riferimento alla sindrome delle apnee            mortality: Sleep Heart
                                                         ostruttive nel sonno e al disturbo da movi-          Health Study
   nelle forme resistenti vengono impiegati trat-                                                             Sleep. 2018 Jun;
   tamenti off label (LDOPA, gabapentin, clona-          menti periodici degli arti nel sonno è oppor-        41(6): 1-9
                                                         tuno ricordare che solo le forme caratterizza-
   zepam, pregabalin, opioidi). Nel tempo il di-
                                                         te da una significativa compromissione della         Christopher J. Morris,
   sturbo assume un andamento fluttuante, con                                                                 Taylor E. Purvis, Kun
                                                         qualità del sonno determinano sonnolenza
   periodi anche protratti francamente asinto-                                                                Hu, Frank A. J. L.
                                                         diurna; nelle forme di minore gravità infatti        Scheer
   matici, durante i quali la terapia potrà essere
                                                         è frequente che il soggetto riferisca sempli-        Circadian misali-
   sospesa.                                                                                                   gnment increases
                                                         cemente una frammentazione del riposo not-
   La sindrome delle gambe senza riposo ed il                                                                 cardiovascular
                                                         turno (a tipo insonnia), creando non poche
   disturbo da movimenti periodici degli arti nel                                                             disease risk factors in
                                                         difficoltà diagnostiche.                             humans
   sonno (descritto più avanti) hanno dimostrato
                                                         In conclusione, appare evidente che una signi-       Proc Natl Acad Sci
   una relazione con incidenti cardiovascolari in                                                             U S A. 2016 Mar 8;
                                                         ficativa riduzione del tempo di sonno (l’inson-
   studi di popolazione trasversali (OR=2-2.5) e,                                                             113(10): E1402–
                                                         nia in particolare quando associata alla ridu-       E1411
   pur con risultati meno omogenei, longitudi-
                                                         zione del tempo di sonno), il disallineamento
   nali (OR=0.53-2.3). L’incremento del rischio
                                                         del ritmo circadiano e la sindrome delle gam-        Daniel J. Gottlieb,
   verosimilmente è sostenuto da un incremento                                                                Virend Somers,
                                                         be senza riposo determinano un aumento del
   della frequenza cardiaca e dei valori pressori                                                             Naresh Punjabi, John
                                                         rischio cardiovascolare di poco inferiore a          W. Winkelman
   in questi pazienti e, ipoteticamente, mediata         quello già evidenziato per la sindrome delle         Restless legs syndro-
   da fattori neurali (alterato bilancio simpato-        apnee ostruttive nel sonno. L’eziopatogenesi         me and cardiovascular
   vagale), metabolici (incremento ponderale, ri-        è verosimilmente sostenuta dall’alterazione
                                                                                                              disease: A research
                                                                                                              roadmap
   dotta tolleranza glicidica e ridotta sensibilità      del bilancio simpato-vagale e dall’aumentata         Sleep Med. 2017 Mar;
   insulinica), incremento dello stress ossidativo       increzione di molecole proinfiammatorie se-          31: 10–17
   e delle sostanze proinfiammatorie (proteina C         condaria agli arousals indipendentemente dal
   reattiva, TNF-α, IL6, ICAM), analogamente a                                                                Michael A. Grandner,
                                                         disturbo del sonno che li genera (Grandner           Pamela Alfonso-Mil-
   quanto succede nei pazienti affetti da sindro-        MA et al, 2016).                                     ler, Julio Fernandez-
   me delle apnee ostruttive nel sonno (Gottlieb         Considerata l’elevata prevalenza dei disturbi        Mendoza, Safal Shet-
   DJ, 2017).                                                                                                 ty, Sundeep Shenoy,
                                                         del sonno, la possibilità di trattamento e la        Daniel Combs
   I disturbi del sonno che interferiscono con la        risposta usualmente buona, appare evidente           Sleep: Important
   qualità del sonno sono prevalentemente rap-           che la quantità e la qualità del sonno vadano        Considerations for the
   presentati dalla sindrome delle apnee ostrut-         indagati, quanto meno sul piano anamnesti-           Prevention of Cardio-
                                                                                                              vascular Disease
   tive nel sonno (v. articolo dedicato in questo        co, al pari di quanto avviene per altri fattori di   Curr Opin Cardiol.
   numero) e dal disturbo da movimenti periodi-          rischio più tradizionali (quali fumo, obesità,       2016 Sep; 31(5):
   ci degli arti nel sonno.                              sedentarietà, diabete di tipo 2).                    551–565

                                                                                                        Cardio Piemonte - 11
N. 1 gennaio/aprile 2020

                                                  Sogni d’oro,
                                             il cuore vi ringrazierà
                                              La corretta e buona qualità del riposo notturno incide
                                                in maniera favorevole sulla salute cardiovascolare
                                                                               di Tullio Usmiani
                                            Avete letto l’articolo sulle carat-            ti. Il meccanismo di correlazione sarebbe piutto-
                                            teristiche del sonno e sui distur-             sto complesso e coinvolgerebbe in caso di sonno
                                            bi del sonno del Prof. Cicolin; a              di breve durata, ad esempio, secondo alcune
                                            questo punto sorge spontanea                   ipotesi cliniche, il sistema immunitario, l’appa-
                                            una domanda: cosa succede al                   rato endocrino tramite l’azione della leptina che
                                            cuore durante il sonno? Riposa                 regola il senso della sazietà e la grelina che sti-
                                            anche lui? Certamente il sonno è               mola il senso dell’appetito. E’ chiamata in causa
                                            di ristoro per l’intero organismo              anche l’infiammazione sistemica attraverso le
                                            e quindi anche il cuore riduce                 citochine (Tumor Necrosis Factor alfa - le inter-
                                            il suo lavoro e batte più lenta-               leuchine 1, 6, 17, la proteina C reattiva, molecole
                                            mente e la pressione arteriosa si              della coagulazione e dell’adesione cellulare e la
                                            abbassa. Così dovrebbe essere                  visfatina). Sarebbe quindi piuttosto complesso il
                                            come confermano i parametri                    meccanismo di danno all’organismo per alterata
                                            di normalità negli esami di con-               durata del sonno. Tramite l’interazione con uno o
                                            trollo del ritmo cardiaco (holter              più dei fattori sopra citati era stata associata una
                                            ECG) e nella monitorizzazione                  relazione tra durata del sonno sia breve, definita
 Dottor Tullio                              della pressione per 24 ore dove                come inferiore alle 6 ore, sia lunga, definita come
 Usmiani,                i valori di normalità pressoria notturna sono più                 superiore alle 9 ore poteva essere associata ad
 Responsabile            bassi di quella diurna. I disturbi del sonno inci-                eventi cardiovascolari come episodi di coronaro-
 UTIC p.t.,              dono sull’attività cardiaca? Ovviamente si e ve-                  patia e/o di vasculopatia cerebrale ischemica.
 Cardiologia Città
 della Salute e          diamo quindi cosa succede nei casi di alterazioni                 Fig 1 Infatti è stato ipotizzato che il sonno di
 della Scienza di        della durata e della qualità del sonno.                           breve durata sia legato ad alterata produzione di
 Torino                  La correlazione tra durata del sonno ed aumenta-                  grelina e leptina che giocano un ruolo nel con-
                         to rischio di malattie cardiovascolari e mortalità                trollo della glicemia e nel rilascio del cortisolo
                         cardiovascolare è ben nota in letteratura con re-                 da parte delle ghiandole surrenali e nel rilascio
                         centi articoli di revisione dei fenomeni sopra cita-              dell’ormone della crescita e nella calcificazio-
                                                                                           ne delle arterie coronarie. In contrasto il sonno
                                                                                           di lunga durata potrebbe essere associato alle
                                                                                           malattie cardiovascolari attraverso fattori come
                                                                                           disoccupazione, basso stato socioeconomico e
                                                                                           patologia non diagnosticate (1 ).
                                                                                           Un lavoro recente di metanalisi (2), cioè di analisi
                                                                                           statistica dei risultati di più studi pubblicati , ha
                                                                                           accumunato ed analizzato i risultati di 28 studi
                                                                                           epidemiologici ed osservazionali su interazione
                                                                                           tra durata del sonno e insorgenza di patologie
                                                                                           cardiache coinvolgenti globalmente 816.995
                                                                                           pazienti che sono stati osservati per un periodo
                                                                                           variante tra i 4 ed i 22 anni. Quali sono state le
                                                                                           correlazioni tra durata del sonno e rischi cardio-
Fig. 1: illustrazione schematica che raffigura la correlazione tra la durata del
sonno autovalutata da pazienti ed il rischio di sviluppare o di morire per pato-           vascolari emersi?
logia cardiovascolare. La linea nera raffigura il rischio di sviluppare malattia           Nelle persone che dormono meno di 6 ore al gior-
cardiovascolare , cosa che aumenta sia per breve sia per lunga durata del son-             no vi è un lieve maggior rischio di morte cardiova-
no. La linea rossa raffigura il rischio di mortalità che è associato solo alla breve
                                                                                           scolare specialmente nei pazienti ipertesi e con
durata del sonno. In studi con misurazione obiettiva della durata del sonno è
confermata la mortalità solo per la breve durata e non per la lunga (Spiesshoe-            sindrome metabolica o diabetici; analizzando le
fer et al European Journal of Preventive Cardiology 0; 1-15 2019 )                         aree geografiche questa correlazione sarebbe più

12 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020

   evidente in Giappone e Corea.
   Per quanto riguarda la lunga durata del sonno,
   cioè quella maggiore di 9 ore al giorno, è stata
   riscontrata una correlazione per gli stessi eventi
   anche se entità inferiore a quella della breve du-
   rata del sonno; le aree geografiche con maggior         Fig 2 : rappresentazione di un polisonnogramma che dimostra un corretto
   incidenza di mortalità ed eventi cardiovascolari        svolgimento del sonno con un ciclico passaggio tra le sue varie fasi. NR3 rap-
   sarebbero il Giappone la Svezia e gli Stati Uniti.      presenta il sonno slow wave che capita maggiormente nella prima metà della
                                                           notte mentre il sonno R cioè quello REM (Rapid Eye Moviment) è più comune
   Un articolo più recente, del 2019, pubblicato da        nella seconda metà della notte. Il sonno patologico è caratterizzato da una
   un gruppo di lavoro tedesco, ha analizzato il rap-      riduzione del sonno NR3 e/o del sonno REM e/o dalla frammentazione esposta
   porto tra malattie cardiovascolari e sonno sia dal      nella figura.
                                                           Legenda: W = veglia; R = sonno REM; NR1 = sonno non REM 1; NR2 = sono
   punto di vista della durata come primum movens
                                                           non REM 2 NR3 = sonno non REM 3
   sia dal punto di vista dei pazienti con determina-      (Spiesshoefer et al European Journal of Preventive Cardiology 0; 1-15 2019)
   ta cardiopatia e correlate alterazioni del sonno.
   (3) L’articolo inizia statuendo che, secondo l’A-
   merican Academy of Sleep Medicine e secondo             Gli autori mettono però anche il dubbio che la
   la Sleep Research Society la durata ottimale del        relazione possa essere bidirezionale, nel senso
                                                           che si possa ipotizzare che chi ha fibrillazione
   sonno è di 7 o più ore al giorno. Non solo la durata
                                                           atriale possa avere disturbi del sonno e come chi
   è importante ma anche “l’architettura” del son-
                                                           ha grave cardiopatia che genera aritmie ventrico-
   no è importante con una alternanza dei tipi del
                                                           lari maligne possa dormire male. E’ anche stato
   sonno come illustrato dalla figura 2. Una precisa-
                                                           riportato che, pur in assenza di cardiopatia im-
   zione circa i dati espressi nell’articolo: sono dati
                                                           portante, ci sia una correlazione tra sonno di bre-
   rilevati nella stragrande maggioranza dei casi da
                                                           ve durata (inferiore alle 5 ore per notte) e morte
   studi dove la durata del sonno era riportata dalla
                                                           improvvisa.
   persona e non rilevata da un qualche strumento
                                                           Quindi da questa analisi di articoli risulterebbe
   e quindi “soggettiva” e non rigorosamente “ og-
                                                           importante una corretta durata con buona qua-
   gettiva “ Tuttavia viene riportato che una durata
                                                           lità del riposo; il peso dei disturbi del sonno
   del sonno inferiore o uguale a 5 ore correla con
                                                           sull’incidenza di problemi cardiaci è presente
   l’insorgenza o il peggioramento dell’ipertensione
                                                           ma non percentualmente molto severo. È una
   arteriosa. Indubbiamente le due patologie più
                                                           cosa da tenere presente, da prendere in conside-
   indagate in correlazione al sonno sono state la
                                                           razione; se un cardiopatico è anche insonne o ha
   cardiopatia ischemica e le aritmie.
                                                           apnee è utile che lo segnali al suo cardiologo. Per
   Per quanto riguarda la cardiopatia ischemica, in
                                                           sdrammatizzare ho cercato un po’ sul web se c’è
   uno studio (4) fatto con valutazione TAC ripetuta       o c’è stato qualche personaggio con notoria bre-
   nel tempo del calcio coronarico, è stato notato         ve durata del sonno; la veridicità può essere tutta
   che un sonno di maggior durata correla con ri-          da confermare ma guardate cosa ho trovato.
   dotta calcificazione coronarica quindi con ridotta      Pare che Leonardo da Vinci dormisse solo 2 ore
   aterosclerosi coronarica e viceversa altri ricerca-     al giorno e facesse brevi pisolini ed è vissuto 67
   tori, usando la stessa metodica, hanno verificato       anni, molti per il 1400-1500. Winston Churchill
   che una ridotta durata o un sonno meno fram-            che beveva whisky e fumava sigari dormiva 4 ore
   mentato hanno una maggior progressione delle            al giorno ed è vissuto fino a 90 anni; anche l’altra
   calcificazioni coronariche. Ovviamente valutando        premier inglese Margaret Thatcher dormiva solo
   il sonno come fattore indipendente slegato da           4 ore al giorno e si è spenta a 87 anni. L’inven-           Bibliografia:
   associazione confondente con gli altri fattori di                                                                   1) Cappuccio et al
                                                           tore Thomas Edison dormiva anche lui solo 4 ore             Eur Heart J 2011;
   rischio classici della malattia coronarica come il      ed oltre ad essere un inventore con un grande               32: 1484
   diabete, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arte-     numero di brevetti, tra i quali la lampadina, è vis-        2) Krittanawong et
   riosa ed il fumo. L’aumento del rischio di patolo-                                                                  al EurHeart Journal
                                                           suto fino a 84 anni nascendo nel 1847 ed allora
                                                                                                                       Acute Cardiovascu-
   gia coronarica nelle persone che dormono 5 ore          la speranza di vita media era meno di 50 anni.              lar Care 2017
   o meno è stato calcolato essere 1.45 volte quello       Attualmente dormono poche ore Barack Obama                  3) Spiesshoefer et
   di chi dorme regolarmente.                              , poco meno di 6 ore e Donald Trump (3- 4 ore ).            al European Journal
   Per quanto riguarda le aritmie (5) c’è un ampio                                                                     of Praventive Car-
                                                           Tra gli italiani contemporanei pare che Silvio Ber-
                                                                                                                       diology 2019
   corpo di evidenze che corroborano l’ipotesi che i       lusconi dorma anche lui meno di 4 ore al giorno             4) Domınguez
   disturbi del sonno correlino con le alterazioni del     ed è over 80.                                               F et al Am Coll
   ritmo cardiaco. In special modo la correlazione è       Quindi ci sono esempi illustri di persone che dor-          Cardiol 2019; 73:
                                                                                                                       134–144.
   tra le apnee notturne di tipo ostruttivo e la fibril-   mono poche ore e sono state longeve; prendiamo
                                                                                                                       5) Gami A et al. J
   lazione atriale, ma anche con aritmie minaccio-         in considerazione durata e qualità del sonno ma             Am Coll Cardiol
   se per la vita come quelle ventricolari maligne.        senza drammatizzare; sogni d’oro a tutti.                   2013; 62: 16–26

                                                                                                              Cardio Piemonte - 13
N. 1 gennaio/aprile 2020

                         Ansia, stress e benessere migliore
                           Più sereni con l’allenamento
                                                         Prima parte: L’attività fisica
                                                                  di Paolo Piazza

                                       Tutti gli studi scientifici su       capacità complementari: quelle motorie e
                                       stress, ansia e depressio-           quelle cognitive. Possedere elevate abilità
                                       ne mettono in luce la stret-         motorie e la possibilità di immaginare le
                                       ta connessione tra stati fi-         conseguenze delle azioni prima di compier-
                                       siologici e mentali. Grazie          le, ci ha permesso di sviluppare tecnolo-
                                       all'influenza reciproca, è           gie sempre più sofisticate e di intervenire
                                       possibile agire sul corpo per        con impressionante efficacia sull'ambiente
                                       influenzare la psiche, e vice-       (per la verità commettendo anche molti
                                       versa. In questo articolo ve-        disastri!). Numerosi ricercatori ritengono
                                       dremo i meccanismi di base           che l’espansione delle aree cerebrali fron-
                                       dello stress e in che modo           tali, deputate a un più fine controllo del
                                       l'attività fisica ci permetta di     movimento, sia stata il presupposto per lo
                                       gestirlo. Nel prossimo parle-        sviluppo di quelle prefrontali (foto 1), re-
                                       remo della profonda funzio-          sponsabili delle nostre facoltà intellettive
                                       ne calmante di manipolazio-          superiori. Detto in altro modo, la capacità
                                       ne osteopatica, respirazione         di manipolare idee è un’estensione di quel-
Dott. Paolo             e rilassamento. Le forme di approccio cor-          la che ci consente di manipolare oggetti. È
Piazza                  poreo trattate nei due articoli sono solo in
Dottore in                                                                  la corteccia prefrontale – l’ultima area cere-
Scienze motorie,        parte sovrapponibili e, per avere massima           brale a maturare negli esseri umani, intorno
Osteopata,              efficacia, vanno integrate.                         ai 25 anni d’età – a esaltare caratteristiche
Wellness coach
                                                                            quali pensiero speculativo e creativo, con-
www.
allenatiastarebene.it   CULTURA VS NATURA?                                  sapevolezza e introspezione, gestione delle
                        Gli studi genetici ci informano che gli esse-       emozioni e spirito di cooperazione. La men-
                        ri umani condividono con gli scimpanzé il           te scaturisce dalla complessa relazione tra
                        98,5% del DNA, sebbene le due specie si             corpo, cervello e ambiente e sono necessari
                        siano separate da più di cinque milioni di          stimoli adeguati affinché queste qualità non
                        anni! Questa fortissima tendenza conserva-          rimangano solo potenziali. Come avviene
                        trice della natura spiega – insieme a molte         per la padronanza del linguaggio, per rea-
                        altre cose – la diffusione di gran parte delle      lizzare al meglio le nostre risorse, abbiamo
                        attuali patologie: cardiovascolari, metabo-         bisogno di un po’ di fortuna – una genetica
                        liche, muscolo scheletriche, psichiatriche,         e un ambiente favorevoli – e di tanto alle-
                        ecc. In sintesi, il disagio galoppa sotto varie     namento. La buona notizia è che ognuno di
                        forme perché, mantenendo una struttura              noi può scegliere – almeno in parte e con
                        psicofisica preistorica, dobbiamo adattarci         le informazioni adeguate – come evolvere.
                        ad ambienti e stili di vita che strapazzano
                        la nostra natura. Paragonando l’estrema             EMOZIONI, STRESS E ANSIA
                        lentezza dell’evoluzione biologica e l’incre-       Le aree evolutivamente più antiche del cer-
                        dibile velocità con cui continua a cambiare         vello – tronco cerebrale, talamo e ipotalamo
                        il mondo intorno a noi, è facile comprende-         (foto 1) – ricevono dall’ambiente esterno e
                        re perché lo stress sia un mal comune (ma           dal corpo un’enorme quantità di informa-
                        senza gaudio).
                                                                            zioni. Anche se solo una minima parte di
                                                                            esse diventa conscia, quella ritrasmessa
                        IL LEGAME CORPO-CERVELLO-MENTE                      alla corteccia, è la loro totalità a genera-
                        Nel corso dell’evoluzione, l’aumento di vo-         re riflessi e comportamenti volti a mante-
                        lume del cervello umano è stato contrad-            nere equilibrio interno e sopravvivenza; ad
                        distinto dalla considerevole crescita di due        esempio se glicemia e temperatura scen-

14 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020
                                                     Foto 2

   dono, lo stomaco protesta e rabbrividisco,
   dunque cercherò qualcosa da mangiare e
   per scaldarmi. La somma degli stimoli de-
   termina un livello di attivazione che parte
   dal minimo, nel sonno quieto, e cresce con
   il coinvolgimento psicorganico. I livelli ele-
   vati di attivazione sono spesso associati a
   emozioni specifiche – che dipendono da
   un’ampia area cerebrale posta tra tronco
   encefalico e corteccia: il sistema limbico
   (foto 1). Ad esempio, in condizioni di peri-
   colo, vero o presunto, posso provare rabbia
   o paura; al contrario le situazioni conforte-
   voli e gratificanti susciteranno gioia e grati-
   tudine. La forza delle emozioni si manifesta      muscolare e mobilizzazione di zuccheri/
   innanzitutto attraverso modificazioni cor-        grassi di deposito; riduce il flusso sangui-
   poree e orienta la ragione nel determinare        gno a visceri addominali ed epidermide per
   i comportamenti. Quando siamo stressati           convogliarlo verso gli organi che ne han-
   e ansiosi, le emozioni generano uno stato
                                                     no più bisogno: muscoli, cuore, polmoni.
   di allarme psicorganico, indirizzando la no-
                                                     Il parasimpatico, invece, prevale nelle fasi
   stra attenzione verso ciò che è negativo e
                                                     di recupero e governa i processi di rigene-
   pilotando i pensieri di conseguenza. Data la
                                                     razione (anabolismo): quando dormiamo,
   stretta connessione corpo-mente, un modo
                                                     digeriamo o ci rilassiamo. Ogni stress di
   efficace e salutare per ridurre lo stress e
                                                     breve durata – un rumore improvviso, una
   placare le emozioni, è modificare lo stato
                                                     frenata brusca, una piccola arrabbiatura,
   fisiologico agendo sul corpo.
                                                     una breve corsa – genera uno stato di al-
                                                     lerta, come quando, in natura, ci si trova
   GLI ORMONI DELLO STRESS:                          di fronte a un pericolo; simpatico e ghian-
   ADRENALINA E CORTISOLO                            dole surrenali secernono adrenalina per
   Nel regolare attivazione ed energia, tronco       supportare la cosiddetta reazione di lotta o
   cerebrale, talamo e ipotalamo (foto 1) sono       fuga. Se godiamo di un buon equilibrio psi-
   affiancati dai due rami del sistema nervoso       cofisico, cessata la “minaccia”, i due rami
   autonomo (SNA, foto 2) che controllano il         del SNA riprendono a lavorare in modo si-
   funzionamento di organi, visceri e ghian-         nergico e l'insieme corpo-mente torna alla
   dole. Il ramo simpatico prevale durante           normalità nel giro di breve tempo. Se gli
   l’attività e aumenta il consumo di energia        stress sono frequenti e/o se ne aggiungo-
   (catabolismo): stimola le reazioni nervo-         no di importanti, oltre al simpatico si attiva
   se; accelera cuore e respiro; aumenta tono        anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (foto
                                                     3). In questo caso, i surreni, insieme all'a-
                                                     drenalina, secernono cortisolo, un ormone
                                                     che amplifica e prolunga le risposte psico-
                                                     fisiologiche. A livello cerebrale, il cortisolo
                                                     ha una funzione eccitante sull'amigdala
                                                     (foto 1, 3) – una sorta di sistema d'allarme
                                                     che attiva i rapidi riflessi di sopravvivenza
                                                     ancestrali e frena l'attività della lenta e ra-
                                                     zionale corteccia prefrontale – mentre sul
                                                     sistema immunitario ha un effetto iniben-
                                                     te. Se gli episodi stressanti si sommano e
                                                     ripetono nel tempo, cortisolo e amigdala
                                                     mantengono costante lo stato di allerta, an-
                                                     che se, nella nostra vita, non fuggiamo né
                                                     lottiamo mai, se non in senso metaforico.
                                                     In assenza delle naturali risposte motorie
                                                     che chiuderebbero il ciclo dello stress, la
   Foto 1                                            situazione si cronicizza: riposo e digestione

                                                                                                 Cardio Piemonte - 15
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