CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA - 1/2020 I quadrimestre gennaio/aprile 2020
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Spedizione in Abb.Post. D.L. 353/2003 (N.46 2004) art.1 comma 2 E 3 • ANNO 2020 N. 1 CUORE E PSICHE ESSERE FELICI SI IMPARA 1/2020 SOGNI D’ORO, QUANDO DORMIRE A TAVOLA SENZA STRESS I quadrimestre FA BENE PUNTIAMO SU CIBI gennaio/aprile AL CUORE INTELLIGENTI 2020 pp. 7-13 pp. 23-26
N. 1 gennaio/aprile 2020 Sommario ___________________________________ pag ___________________________________ pag Editoriale A tavola senza stress: Quando la testa influenza la malattia______________ 3 cibi in e cibi out_________________ 25 ESISTE UN RAPPORTO DI INTERCONNESSIONE La Massaia si ribella...!_______ 27 PROFONDA TRA QUELLO CHE 'SENTE' IL NOSTRO MOTORE E COSA COMANDA IL CERVELLO L’USO DELLE SPEZIE A TAVOLA NON È SOLTANTO Tra cuore e mente UN MODO INTELLIGENTE PER RENDERE PIÙ Una relazione affascinante_________ 4 SAPORITI I CIBI Le tre “C” da ricordare: coriandolo, Sonno… o son desto? Fisiopatologia del sonno e funzione cumino, curcuma________________ 28 cardiovascolare__________________ 7 IL RAPPORTO TRA RINNOVO DELLA PATENTE E PATOLOGIA CARDIACA È STRETTISSIMO Disturbi neurologici del sonno e rischio cardiovascolare___________ 9 Cuore e motori, gioie e dolori ______ 31 Sogni d’oro, il cuore vi ringrazierà___ 12 Psiche, testa e diabete Tra fantasia e realtà______________ 34 Ansia, stress e benessere migliore Più sereni con l’allenamento_______ 14 GLI EFFETTI SALUTARI DI QUESTA SPEZIA LO DIMOSTRANO: ALMENO QUATTRO VOLTE LA Depressi dopo l’infarto: che fare?___ 17 SETTIMANA SONO IDEALI SE IL RUMORE SI AVVICINA O SUPERA Peperoncino re della tavola I 10 SECONDI SAREBBE MEGLIO FARLO Mangiare piccante allunga la vita___ 36 CONTROLLARE DA UNO SPECIALISTA Il vostro partner russa? Cosa significa fare volontariato Aiutatevi con la tecnologia________ 19 nel 2020, un’energia preziosa______ 39 Allungare la vita, Scheda Privacy Associazione una questione di stile____________ 22 Amici del Cuore Piemonte O.D.V. ____ 41 Batti lo stress, scegli IN CAMPO CON AMICI DEL CUORE AL LAVORO il cibo intelligente_______________ 23 La prevenzione prima di tutto______ 43 CARDIO PIEMONTE ANNO XVI - N. 44 (2020) Numero di Ruolo Generale: 14737/2019 già 4447 Direttore Responsabile: Federico Danesi Il Consiglio Direttivo Amici del Cuore O.D.V. ORGANO UFFICIALE DE AMICI DEL CUORE PIEMONTE Presidente: Sebastiano Marra Comoglio, Dott. Maurizio D’Amico, Associazione O.D.V. Dott. Roberto Grimaldi, Dott. Tullio Usmiani. Associazione di Volontariato, no-profit, per la prevenzione Vice Presidenti: Mauro Rinaldi, Enrico Zanchi e la ricerca delle malattie cardiovascolari Comitato di Redazione: Michelangelo Chiale, Tesoriere: Michelangelo Chiale Sede A.O.Città della Salute e della Scienza di Torino Carla Giacone Corso Bramante, 88 • 10126 Torino Segreteria: Carla Giacone Coordinatrice volontari: Rita Porta Reparto di Cardiologia • Tel. 011.633.59.45 Consiglieri: Maurizio Benetti, Enrico Presidente: Dottor Sebastiano Marra Boglione, Carlo Budano, Michelangelo Chiale, Direttore Editoriale: Beppe Fossati www.amicidelcuoretorino.it Gaetano Maria De Ferrari, Carla Giacone, Direttore Responsabile: Federico Danesi e-mail: direzione@amicidelcuoretorino.it Renate Heissig, Sebastiano Marra, Paolo segreteria@amicidelcuoretorino.it Monferino, Ernesto Ovazza, Rita Porta, Mauro tesoreria@amicidelcuoretorino.it Progetto grafico e impaginazione: Rinaldi, Enrico Zanchi. vicepresidenza@amicidelcuoretorino.it Roberta Serasso Sindaci: Michele Falanga, Giancarlo Piccinelli volontari@amicidelcuoretorino.it Segreteria di redazione: Carla Giacone Segreteria cell. 392.2214972 Comitato Scientifico: Dott. Sebastiano Marra, Coord. Volontari cell. 392.2716163 Fotografie: Michelangelo Chiale, Prof. Mauro Rinaldi, Prof. Fiorenzo Gaita, Prof. Gaetano Maria De Ferrari, Prof. Massimo Antonio Cirillo Tipografia: Grafart s.r.l. - Venaria Reale (TO) Porta, Dott. Armando De Berardinis, Webmaster: Candeloro Buttiglione, Illustrazione in copertina del dott. Francesco Dott. Alessandro Comandone, Dott.ssa Chiara Antonio Cirillo Morteo di Vigevano 2 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 Editoriale Quando la testa influenza la malattia di Federico Danesi S ono tempi difficili, quelli che stiamo attraversando. Fatti di dubbi e di paure, di mille domande che rimangono inevase. Sono tempi che anche solo immaginarli sa- rebbe stato impossibile. Covid-19, come dicono gli specialisti. Coronavirus, come sappiamo noi che ormai i termini medici abbiamo iniziato a masticarli. Un incubo per molti, anche per chi non ne è stato toccato direttamente. Ed è di questo che parliamo diffusamente da qui alle prossime pagine. Accettare una diagnosi, oppure la presenza persistente di una malattia, impone cam- biamenti, è una fase delicata e spesso non semplice da affrontare. Il collegamento tra cuore e cervello non è solo un fatti di nervi, di cellule, di terminazioni. C'è molto di più, di profondo e di radicato. Lo stato d’animo personale incide profondamente sul nostro cuore. Il cuore sente e se ne può anche risentire, sia che si tratti di emozioni positive o di quelle negative. Senza en- trare nei dettagli, che sono doviziosamente spiegati da chi lo conosce a fondo, il legame fra mente e cuore è quello che ci fa stare bene, nel senso letterale del termine. Lo stato della nostra psiche in ogni sua forma (ansia, stress, depressione) ha un'in- fluenza profonda sulla salute del cuore e può essere un fattore di rischio per malattie cardiovascolari? Chi ha affrontato un evento cardiovascolare acuto, come un infarto, o subito un intervento delicato può essere più soggetto ad una depressione che rallenta la ripresa? La scienza se ne occupa da anni, adesso lo facciamo anche noi mettendo insieme una serie di consigli e di situa- zioni per entrare un una dimensione nuova, migliore. Photo by Hybrid on Unsplash Fondamentale è porre attenzione al profilo personale di ogni pa- ziente. Altrettanto fondamen- tale, a monte, è cominciare a prestare attenzione a tutti i particolari, grandi e picco- li che siano. Un buon son- no, una buona tavola, uno stile di vita sano. Perché la sofferenza della mente e quella del cuore sono due essenze così stretta- mente connesse che sarebbe un peccato mortale trascurarle. Cardio Piemonte - 3
N. 1 gennaio/aprile 2020 ESISTE UN RAPPORTO DI INTERCONNESSIONE PROFONDA TRA QUELLO CHE 'SENTE' IL NOSTRO MOTORE E COSA COMANDA IL CERVELLO Tra cuore e mente Una relazione affascinante Diversi studi già a cominciare dagli anni '90 hanno dimostrato che un umore depresso o alterato può essere l'inizio di un problema cardiaco. Come comportarsi per ridurre i rischi? di Riccardo Torta Il fatto che le emozioni ne- connotazione negativa quando contribu- gative coinvolgessero sfa- isce alla riduzione dell'aderenza verso i vorevolmente il cuore è già trattamenti. stato osservato da Sir Wil- D’altro canto i disturbi emozionali (ansia, liam Harvey più di 350 anni depressione del tono dell’umore, stress or sono. Quando William cronico) impattano sul cuore e sul siste- Harvey descrisse il sistema ma circolatorio, favorendo la comparsa circolatorio per la prima di patologia ed il mantenimento della volta, durante il XVII seco- stessa. lo, egli mise in guardia sul Fra le patologie emozionali quella più ri- fatto che i disturbi emozio- levante a tale riguardo è la depressione nali potessero danneggiare del tono dell’umore tende ad essere pre- il cuore e la circolazione. sente in tutte le forme di patologia car- Lo stress è stato correlato diovascolare: nella malattia coronarica con le malattie cardiache (CAD) la prevalenza di depressione si at- Prof. Riccardo Torta a partire dagli anni ’50, ma le ipotesi testa fa il 15 ed il 20%; nel bypass aorto- Prof. Ordinario scientifiche del rapporto fra caratteri- coronarico (CABG) i pazienti dimostrano di Psicologia stiche comportamentali e cuore datano un disturbo dell'umore tra il 20 e il 30% Clinica – Dipartimento di dagli anni ’70 quando Rosenman e Fri- dei casi; nello scompenso cardiaco cro- Neuroscienze, edman ipotizzarono una connessione, nico (CHF) la prevalenza di depressione Università di Torino poi ridimensionata, fra la “personalità di si colloca all'intorno del 20%. Purtroppo, tipo A” (caratterizzata da elevata compe- nonostante tali tassi elevati la depressio- titività, senso di urgenza, tendenza all’o- ne rimane frequentemente sia sotto-dia- stilità) e la cardiopatia ischemica. gnosticata che sotto-trattata. La relazione fra cuore e psiche è dunque bidirezionale: la malattia cardiaca de- termina frequentemente alcune reazioni psicologiche che vanno dalla preoccupa- zione per le perdite, ai timori per la vita- lità e la sessualità, alla paura di morte. Ma anche preoccupazioni per l'autono- mia, per la ridotta funzione sociale, con una frequente perdita di autostima. Un problema rilevante è l'utilizzo del mec- canismo di negazione da parte dei pa- zienti che, entro certi limiti, riveste una funzione protettiva, ma che assume una 4 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 In realtà che la depressione dell’umore possa favorire l’esordio della patologia coronarica è stato confermato già a par- tire dagli anni ’90: uno studio fondamen- tale è stato quello della cardiologa Nancy Frasure Smith, (vedi figura a lato) che dimostrò, nel 1993, in una popolazione di pazienti dopo infarto del miocardio, come la presenza di depressione del tono dell’umore (a parità di fattori organici: frazione di eiezione, ipertensione, disli- pidemia, iper-aggregazione piastrinica, etc.) potesse determinare un aumento della mortalità, a sei mesi, che risultava superiore al 15% nei soggetti depressi, rispetto al 5% nei non depressi, quindi con un aumento del rischio di tre volte. emozionali di ansia, depressione e stress Un altro fattore emozionale rilevante è e rischio cardio-vascolare è rappresen- quello dello stress cronico che può favo- tato dalla sindrome metabolica (3 in fi- rire sia la comparsa di malattia coronari- gura), che comporta un aumento della ca e/o di artimie, sia complicare il decor- massa grassa viscerale, dislipidemia, so medico dopo un evento cardiologico. ipertensione e disregolazione glicidica (sindrome da resistenza all’insulina). La depressione e le malattie cardiovasco- Le conseguenze vasali (vedi figura 4) che lari si presentano frequentemente asso- ne conseguono sono note: vasocostri- ciate (comorbilità), ma, in realtà, con- zione, formazione di trombi, occlusioni dividono anche fattori biologici comuni arteriose, formazione di placche ate- (copatogenesi). rosclerotiche, patologia endoteliale da Quali legami favoriscono dunque tale re- componenti flogistiche, etc. lazione fra depressione e patologia car- Il contenimento dei fattori emoziona- dio-vascolare? li, sovente trascurato, dando esclusiva Un primo fattore è rappresentato dalla attenzione agli aspetti biologici, risulta iperfunzione dell'asse ipotalamo-ipofisi- invece di estrema importanza in quanto surrene (HPA), presente in entrambe le in grado di migliorare la prognosi della patologie, e che comporta un aumento patologia cardio-vascolare. degli ormoni dello stress (ad esempio del I possibili interventi sugli aspetti psichici cortisolo) ed un incremento di vasopres- (ansia, depressione, stress cronico) sono sina, (sostanza che, fra le varie funzioni, sia di tipo farmacologico che non farma- innalza la pressione arteriosa). Ne risul- cologico. ta una situazione di ipersimpaticotonia, cioè un aumento del tono vegetativo di Fra gli interventi non farmacologici di tipo simpatico che determina un incre- particolar rilevanza sono le psicoterapie. mento dell’eccitabilità cardiaca, una va- Queste sono principalmente di due tipi. socostrizione (con aumento della PAO) e Le psicoterapie psicodinamiche lavorano ridotti meccanismi di inibizione vagale. basandosi sul presupposto che il compor- In tale contesto, se la lesione ischemica tamento dell’individuo sia determinato prodotta dall’ infarto miocardico attiva da motivazioni, cause e dinamiche pro- un focolaio ectopico, questo non viene fonde o inconsce. L’interpretazione, che inibito per il ridotto tono parasimpatico, avviene nel corso della terapia, si pone cosicché risulta più facile la comparsa di come uno strumento mirato ad agire sui una fibrillazione ventricolare. comportamenti patologici: il disagio psi- Un ulteriore fattore che unisce gli aspetti cologico può essere il risultato di un con- Cardio Piemonte - 5
N. 1 gennaio/aprile 2020 flitto, nel quale l’inconscio volge un ruolo Per quanto riguarda l’insonnia, per la ne- fondamentale che può essere modificato, cessità di un trattamento abitualmente dalla terapia, in senso positivo. protratto, e quindi inadatto alle benzodia- La psicoterapia cognitivo-comportamen- zepine, si preferisce l’utilizzo della mela- tale si basa sull’assunto che i problemi tonina, che ristabilisce una corretta strut- emotivi siano in gran parte il prodotto di tura del sonno e non induce fenomeni di persistenti credenze, e di conseguenza, dipendenza, anche nel lungo termine. comportamenti disfunzionali (disadatti- Gli antidepressivi sono la classe più vi) che si mantengono nel tempo e risul- importante nel trattamento dei distur- tano difficili da modificare. Il terapeuta bi emozionali, in particolare nelle pro- analizza, con il Paziente, quali strategie blematiche di comorbilità (cioè di quei possano invece risultare più efficaci nella problemi di ansia, depressione e stress gestione del problema e, gradualmente, che compaiono nel corso di malattie porta il soggetto a modificare in senso organiche, proprio come quella cardio- vantaggioso (adattivo) i propri comporta- vascolare). Gli antidepressivi di prima menti. La psicoterapia cognitivo-compor- generazione (denominati triciclici), pur tamentale opera quindi attraverso l’ana- essendo molto efficaci, erano carichi di lisi della relazione esistente tra pensieri, effetti collaterali avversi, anche in senso emozioni e comportamenti. cardiologico. I farmaci delle generazioni successive (in particolare gli SSRI, cioè Nell’ambito di tali terapie esistono poi in- gli inibitori della ricaptazione della se- terventi specificamente mirati a raggiun- rotonina) si sono invece dimostrati sia gere stati di rilassamento (come il trai- efficaci che ben tollerati anche nel pa- ning autogeno, una serie di esercizi su ziente cardiologico e/o anziano, come vari distretti corporei atti ad ottenere una confermato da svariati studi in lettera- commutazione da uno stato tensivo ad tura. Gli antidepressivi rappresentano il uno di distensione) o come la mindfull- trattamento di prima scelta nei disturbi nes (attitudine che si raggiunge attraver- dell’umore, nell’ansia strutturata (attac- so una pratica di meditazione, mirata a chi di panico, ansia generalizzata persi- portare l'attenzione del soggetto, in ma- stente, etc.) ma anche nella modulazione niera non giudicante, verso il momento del sistema dello stress, correggendo sia presente, raggiungendo un'accettazione l’eccessivo rilascio di ormoni dello stress di sé attraverso una maggiore consape- che ribilanciando il rapporto fra sistema volezza della propria esperienza di sen- simpatico attivante e sistema parasimpa- sazioni, percezioni, emozioni, pensieri ed tico inibente. azioni ). Non ultimi per importanza sono gli inter- Gli interventi farmacologici riguardano venti fisici mirati, attraverso un’attività svariate classi di psicofarmaci. regolare (marcia, corsa, nuoto, biciclet- Le benzodiazepine sono farmaci molto ta, palestra, etc,) a scaricare la tensione diffusi, talora anche abusati, che riduco- somatica che induce sintomi e che, con- no i sintomi d’ansia attraverso un poten- testualmente, dimostra un’efficacia sui ziamento di un trasmettitore cerebrale di meccanismi di difesa immunitaria e di tipo inibitorio (il GABA): hanno un’azio- trofismo cerebrale. ne molto rapida, hanno effetti collaterali modesti e dose-dipendenti, ma dovreb- Fondamentale è ricordare come tutti gli bero rappresentare un intervento limita- interventi terapeutici (farmacologici e to nel tempo, per evitare la comparsa di non) possano essere sinergici, e mai in fenomeni di dipendenza (correlati a dosi contrapposizione fra di loro: le terapie elevate e tempi protratti di impiego). Agi- integrate sono quelle che garantiscono scono sull’ansia e sui sintomi di stress, la migliore e più persistente efficacia nel ma non sulla depressione. tempo. 6 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 Sonno… o son desto? Fisiopatologia del sonno e funzione cardiovascolare di Alessandro Cicolin Nonostante le aggressive iniziative intraprese fuorviante: durante il sonno il dalla sanità pubblica negli ultimi anni per con- cervello non si “spegne”, non è trastare i tradizionali fattori di rischio, i disturbi inattivo, ma esegue compiti che cardiocerebrovascolari restano la principale cau- semplicemente non sono com- sa di morte nel mondo e questo ha fatto sì che patibili con la veglia. Il fatto che la ricerca si sia progressivamente focalizzata su la corteccia si trovi in sonno o in fattori concomitanti differenti. In particolare, la veglia è determinato da 4 siste- durata del sonno ed i suoi disturbi hanno dimo- mi: l’oscillatore circadiano, l’o- strato forti legami epidemiologici e fisiopatolo- scillatore ultradiano, il sistema gici con ipertensione, diabete mellito di tipo 2, omeostatico e il sistema dell’a- scompenso cardiaco congestizio e malattia co- rousal. ronarica. Durante la giornata periodi- Studi di coorte condotti a fine anni ’90 hanno camente trascorriamo un pe- evidenziato una relazione con andamento ad U riodo di tempo addormentati tra durata percepita del sonno e mortalità (per (ritmo circadiano), usualmente qualunque causa), con il flesso localizzato attor- in coincidenza con la notte; il Alessandro no alle 7 ore ed un progressivo incremento per sistema (oscillatore circadiano) è regolato dal- Cicolin, Centro durate inferiori alle 5 ore e superiori alle 9 ore. la melatonina, prodotta dalla ghiandola pineale di Riferimento Successivi studi hanno cercato di definire l’anda- su istanza del nucleo sovrachiasmatico, ed è in- Regione Piemonte per i mento della curva sulla base della causa di mor- fluenzato dalla luce (sensori retinici). Durante il disturbi del sonno te (cancro, disturbi cardiocerebrovascolari) e di sonno, inoltre, il funzionamento della corteccia Dipartimento di metterla in relazione con altri fattori di rischio, cerebrale viene modulato da strutture profon- Neuroscienze AOU Città quali obesità, dislipidemie, diabete mellito ed de sottocorticali (talamo, ipotalamo, corteccia della Salute e ipertensione. In sintesi, per quanto concerne gli frontobasale, sostanza reticolare) che di fatto in- della Scienza – aspetti vascolari, le pubblicazioni più recenti di- terrompono/limitano il contatto con l’ambiente Università degli mostrano che sia una protratta durata di sonno esterno e la consapevolezza di sé. Studi di Torino (>9 ore) che una ridotta durata di sonno (
N. 1 gennaio/aprile 2020 Figura 1: nel corso della notte il sonno oscilla tra fasi di sonno REM e NREM (N1, N2, N3), organizzato in cicli che durano do” per pochi il sonno (microrisveglio, anche de- approssimativamente 90 minuti; le fasi omeostaticamente più rilevanti sono quelle REM e N3 (anche definito sonno ad onde finito arousal) (Fig. 2). Questo sistema (sistema lente): la loro compromissione in termini di durata o frammen- dell’arousal) svolge un ruolo fondamentale nella tazione comportano una compromissione sistemica (vascolare protezione dell’individuo e delle specie durante e metabolica) ed una riduzione della performance diurna. il sonno: in fondo è questo che consente alle gaz- zelle addormentate di sfuggire al predatore not- turno. La contropartita peraltro è significativa: durante gli arousals si assiste ad una improvvisa elevazione dei valori pressori e della frequenza cardiaca con liberazione di sostanze pro-infiam- matorie a livello endoteliale. È inoltre necessario un lungo periodo di tempo (a volte decine di mi- nuti) per far sì che il cervello ritorni alla fase di sonno antecedente lo stimolo (Pace-Schott EF e Hobson JA, 2002). Tornando alla curva a U che lega durata del son- no e rischio cardiocerebrovascolare possiamo a Figura 2: registrazione polisonnografica della durata di 30 questo punto fare alcune considerazioni. Ridu- secondi; sulle tracce elettroencefalografiche si evidenzia un’im- cendo il tempo di sonno si incrementa la percen- provvisa variazione della frequenza di fondo di breve durata (arousal; evidenziato in figura): indipendentemente dalla causa tuale del tempo trascorso in veglia e si riduce il che lo genera (spontaneo, secondario ad evento apnoico, movi- tempo disponibile per il sonno ad onde lente e il mento degli arti o rumore esterno), esso determina un’attivazio- sonno REM e, conseguentemente, si impedisce ne simpatica con incremento transitorio di frequenza cardiaca, pressione arteriosa ed increzione di molecole proinfiammatorie; che questi possano espletare le fondamentali incide inoltre sull’ architettura generale del sonno: è necessario funzioni non solo cerebrali, ma anche sistemi- un periodo di tempo talora protratto (minuti) perché il sonno che. D’altro canto anche un sonno di normale ritorni al livello di profondità preesistente. durata, se disturbato da frequenti e significativi lo rielabora il contenuto della memoria storica stimoli, è caratterizzato da una frammentazione integrandolo con le esperienze recenti. Il sonno (e conseguente incremento dell’attività vegeta- NREM è invece caratterizzato da ritmi elettroen- tiva) e da una riduzione dell’opportunità di po- cefalografici progressivamente sempre più lenti ter trascorrere un tempo adeguato nelle fasi di (per certi versi assimilabili a quelli riscontrabi- sonno ad onde lente e di sonno REM. Il soggetto li nel coma) e viene distinto, proprio sulla base pertanto cercherà di compensare la scarsa qua- delle frequenze elettroencefalografiche, in diffe- lità di sonno attraverso un incremento della sua renti stadi, N1, N2 e N3; il sonno N3, proprio per durata, protraendo il tempo di sonno anche oltre Bibliografia essen- la caratteristica attività elettroencefalografica, le 9 ore. Si comprende quindi come mai una du- ziale viene definito anche sonno ad onde lente (Slow rata di sonno ridotta o protratta possano deter- Naima Covassin, minare un analogo significativo incremento del Wave Sleep, SWS) (Fig. 1). Durante il sonno ad Prachi Singh onde lente la frequenza cardiaca e respiratoria rischio cardiocerebrovascolare: nel primo caso Sleep Duration and Cardiovascu- rallentano, si riduce l’adenosina accumulata du- sarà il tempo di sonno ad essere ridotto, nel se- lar Disease Risk: rante la veglia nella corteccia frontobasale (che condo sarà la qualità (in termini di frequenza de- Epidemiologic rappresenta uno dei principali ipnoinduttori fi- gli arousals) ad essere deteriorata. Si consideri and Experimental Evidence siologici; sistema omostatico) e si incrementa infine che, se la frequenza degli arousals è cor- Sleep Med Clin. l’attività del sistema glinfatico, favorendo la clea- relata ad un disturbo specifico del sonno (eventi 2016 Mar; 11(1): rance di rifiuti interstiziali (β-amiloide, glutama- apnoici, movimenti periodici degli arti, arousals 81–89 to, ecc). Gli stadi REM e N3 (SWS) rappresenta- spontanei), l’incremento compensatorio della Edward F. Pace- no rispettivamente il 25 ed il 22% del tempo di durata del sonno risulterà inefficace dal momen- Schott and J. Allan sonno totale e sono entrambi caratterizzati da to che esso continuerà ad essere frammentato Hobson The neurobiology un’elevata soglia del risveglio, ovvero sono fasi di ad opera del disturbo primario. of sleep: genetics, sonno estremamente profondo, e costituiscono, Da quanto sopra risulta evidente come solo un cellular physiology sul piano omeostatico e metabolico, le fasi più sonno adeguato in termini sia di quantità che and subcortical networks. preziose del sonno, di fatto irrinunciabili. di qualità è in grado di esplicare le funzioni si- Nature reviews Neu- Durante il sonno, uno stimolo di adeguata inten- stemiche e cerebrali che ci consentono di “ve- roscience 2002: 3, sità è in grado di determinare una interruzione gliare” in maniera adeguata, una sorta di pegno 591-605 del sonno, riportando il soggetto in condizioni di che dobbiamo pagare per vivere bene, in salute veglia (risveglio) o semplicemente “alleggeren- ed a lungo. 8 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 Disturbi neurologici del sonno e rischio cardiovascolare di Alessandro Cicolin È da tempo nota la negativa influenza dei di- quenti peraltro sono le forme in cui ad una sturbi respiratori nel sonno (l’OSAS in primis) predisposizione organica si associano condi- sulle affezioni cardio- e cerebro-vascolari sia zioni favorenti la slatentizzazione e/o la persi- diretta, in termini di malattia coronarica, di- stenza del disturbo. sturbi del ritmo e di insufficienza d’organo, La diagnosi è sostanzialmente clinico-anam- sia indiretta, attraverso il potenziamento dei nestica (e deve discriminare l’eziopatogenesi fattori di rischio tradizionali (ipertensione ar- sottesa), ma possono essere impiegate tecni- teriosa, incremento ponderale, diabete melli- che di monitoraggio del ritmo sonno veglia di to di tipo 2). Minor attenzione è stata fino ad tipo soggettivo (diario del sonno) o strumen- oggi riservata ai disturbi del sonno apparte- tali, mediante actigrafia (sensore di movimen- nenti alla sfera neuropsichiatrica. to posto al polso del paziente per almeno una I disturbi del sonno possono schematicamen- settimana). te essere suddivisi in quantitativi, caratte- Il trattamento nelle forme transitorie è auspi- rizzati da una riduzione del tempo totale di cabile viste le ripercussioni sulla performance sonno nella giornata, e quantitativi, nei quali diurna, ma nelle forme croniche, considerate la durata totale appare aumentata (talora con le ripercussioni sistemiche e cerebrali, è fon- franca sonnolenza diurna) ma il riposo not- damentale. La terapia prevede approcci far- turno appare gravemente frammentato dagli macologici e non farmacologici. Le tecniche arousals e quindi viene percepito come scar- non farmacologiche (che rappresentano la samente ristoratore. prima linea di intervento) si applicano sia alle I disturbi del sonno che prevalentemente ri- forme transitorie che alle forme croniche e ducono la quantità del sonno, di maggior rile- sono basate sul ripristino di un’adeguata igie- vanza epidemiologica, sono rappresentati dal- ne del sonno (Fig. 1) e sulla cosiddetta restri- le insonnie, dai disturbi del ritmo circadiano zione di sonno (il tempo di letto viene ridotto e dalla sindrome delle gambe senza riposo. orientativamente a 6 ore e viene mantenuto Le insonnie, presenti nel 10-12% della popo- fino a quando il sonno risulti soddisfacente, lazione generale, sono caratterizzate da sin- si provvede quindi ad incrementare progres- tomi notturni (indifferentemente difficoltà di sivamente il tempo di letto fino a raggiungere addormentamento, difficoltà a mantenere il orientativamente le 7-7,5 ore). Sul piano far- sonno o risveglio precoce) a cui devono essere macologico, nelle forme transitorie si impie- associati sintomi diurni (stanchezza e meno gano preferenzialmente farmaci GABAergici a spesso franca sonnolenza, difficoltà di con- breve emivita (3-4 ore) quali triazolam, zolpi- centrazione e di memoria, irritabilità, ansia, dem, brotizolam al fine di evitare sonnolenza tono dell’umore depresso). residua al risveglio che si dimostrano più utili Si distinguono forme transitorie/situazionali nelle forme con difficoltà di addormentamen- (di durata inferiore ai 3 mesi) e forme croni- to; qualora sia presente una maggiore compro- che (oltre 3 mesi). missione del sonno nella seconda parte della Sul piano eziopatogenetico si riconoscono notte ne potrà essere impiegata una minima forme secondarie (principalmente a stressors dose attorno alle 2 am (middle of the night emozionali-ambientali, inadeguata igiene del treatment, MONT); il trattamento non dovreb- sonno, disturbi d’ansia e dell’umore, iperti- be essere protratto oltre i 2-3 mesi e pro- roidismo, abuso di caffeina o benzodiazepine, gressivamente sospeso. Nelle forme croniche terapie con betabloccanti) e forme primitive l’impiego dei composti GABAergici non risulta caratterizzate da una sorta di fragilità “in- sempre efficace, non tanto in termini di ripri- trinseca” del sistema sonno (desensibilizza- stino del sonno, quanto piuttosto di recidiva zione/riduzione dei recettori per l’adenosina, al momento della sospensione; considerati i alterazione del sistema oressinergico); fre- fenomeni di tolerance (riduzione dell’efficacia Cardio Piemonte - 9
N. 1 gennaio/aprile 2020 Figura 1: le norme di igiene del sonno costituiscono l’approccio tamento e con risveglio precoce. Una condi- fondamentale non farmacologico per la terapia dell’insonnia zione esogena correntemente classificata tra i disturbi del ritmo circadiano è rappresentata Non rimanere a letto più del necessario, ma dormire quel tanto dalla sindrome da turnismo. che basta per sentirsi riposati ed efficienti durante il giorno La riduzione del tempo di sonno, in partico- lare nelle forme con ritardo di fase e nei tur- Coricarsi e risvegliarsi al mattino sempre alla stessa ora per nisti, è sostenuta dalla necessità di allinearsi rafforzare la ciclicità dai ritmi biologici e favorire un regolare alle richieste sociali (attività scolastiche e la- addormentamento alla sera vorative) mantenendo orari poco compatibili Evitare l’attività fisica intensa nelle ore serali con l’organizzazione del ritmo circadiano en- dogeno (correlato alla produzione di melato- Insonorizzare il più possibile la stanza e mantenere una tempe- nina). In tale ambito possono essere inqua- ratura non superiore ai 24° drate inoltre le “insonnie” che esordiscono Non coricarsi a digiuno ed evitare eccessi alimentari, non con- nella terza età (spesso legate ad una ridotta cedersi sonnellini pomeridiani produzione di melatonina endogena) e quelle secondarie all’impiego di betabloccanti (che, Evitare di bere caffè, tè, coca cola alla sera interagendo con il recettore betadrenergico posto sui pinealociti, bloccano la produzione Limitare l’uso di bevande alcoliche di melatonina endogena). Limitare il fumo La diagnosi è anamnestica, ponendo parti- colare attenzione all’andamento della per- Se non si dorme è preferibile alzarsi e fare qualcosa formance diurna nei periodi in cui il soggetto Evitare di dormire davanti alla televisione prima di coricarsi può, per assenza di vincoli sociali, adeguare il periodo di sonno al suo ritmo spontaneo; di aiuto può essere il monitoraggio del ritmo nel tempo con necessità di incremento del do- sonno-veglia su base soggettiva (diario del saggio) caratteristici di questa classe farma- sonno) e/o su base strumentale (actigrafia) cologica, sarà talora necessario spostarsi su includendo periodi lavorativi e periodi feriali. trattamenti off label con enhancers del sonno Il trattamento si avvale di tecniche non far- ad onde lente (quali trazodone, mirtazapina, macologiche quali la cronoterapia (progres- quetiapina, pregabalin) usualmente impiegati a basso dosaggio, considerando che l’effetto sivo riallineamento del periodo di sonno alle in questo caso inizia a manifestarsi a distanza esigenze sociali) e la fototerapia (esposizione di 3-4 settimane. Particolarmente utile risulta a luce brillante ottenuta con particolari lam- l’associazione contemporanea delle tecniche pade al mattino o alla sera in relazione allo non farmacologiche e farmacologiche. shift di fase) eventualmente associate e/o di L’insonnia ed un sonno percepito come inade- terapia farmacologica (melatonina a rilascio guato se associato a un ridotto tempo di son- controllato somministrata attorno alle 22:30, no (
N. 1 gennaio/aprile 2020 serale). Il disturbo, interferendo o impedendo Il disturbo da movimenti periodici degli arti l’addormento, può essere facilmente confuso nel sonno (Periodic Limb Movement Disorder, con una forma di insonnia di addormenta- PLMD) è caratterizzato dalla frequente com- Bibliografia essenziale mento (e spesso viene riferita come tale dal parsa (>15 per ora nell’ adulto), durante il paziente). sonno, di movimenti ripetitivi e stereotipati Vgontzas AN, La diagnosi è essenzialmente anamnestica e degli arti (tipicamente estensione dell’allu- Fernandez-Mendoza J, ce con flessione parziale della caviglia), con Liao D, Bixler EO non richiede abitualmente supporto strumen- Insomnia with tale. compromissione del sonno (frammentazione objective short sleep La causa è genetica (alterazione della tra- e/o insonnia) e/o della funzionalità diurna duration: the most smissione DOPAminergica a livello del nucleo (sensazione di sonno non ristoratore al risve- biologically severe phenotype of the striato) o secondaria (deficit di ferro, di acido glio, sonnolenza, disturbi attentivi e mnesici, disorder. folico, B12, vit D, insufficienza renale, ipotiroi- ansia, depressione dell’umore). È spesso as- Sleep Med Rev. 2013 dismo, canale stretto del rachide, neuropatie, sociato alla sindrome delle gambe senza ri- Aug;17(4):241-54 neurolettici, inibitori del reuptake della sero- poso (70-90% dei pazienti con RLS), con la Suzanne M Bertisch, tonina); frequente la comparsa in gravidanza. quale condivide eziopatogenesi e terapia. Benjamin D Pollock, La terapia delle forme secondarie è volta a La diagnosi, a parte quanto valutabile nella Murray A Mittleman, correggere le condizioni morbose sottese, fase di preaddormentamento (cfr sindrome Daniel J Buysse, Lydia delle gambe senza riposo), si avvale del mo- A Bazzano, Daniel mentre nelle forme primitive la terapia di J Gottlieb, Susan elezione è il pramipexolo a basso dosaggio nitoraggio notturno dei muscoli tibiali, usual- Redline (0.18mg in monodose serale; monitorizzando mente eseguito nell’ambito del monitoraggio Insomnia with l’eventuale comparsa di disturbi del controllo cardiorespiratorio notturno (come per lo stu- objective short sleep duration and risk of in- degli impulsi quali il gioco d’ azzardo) o la dio della sindrome delle apnee ostruttive nel cident cardiovascular supplementazione marziale (prima linea di sonno). disease and all-cause trattamento in età infantile-adolescenziale); Con riferimento alla sindrome delle apnee mortality: Sleep Heart ostruttive nel sonno e al disturbo da movi- Health Study nelle forme resistenti vengono impiegati trat- Sleep. 2018 Jun; tamenti off label (LDOPA, gabapentin, clona- menti periodici degli arti nel sonno è oppor- 41(6): 1-9 tuno ricordare che solo le forme caratterizza- zepam, pregabalin, opioidi). Nel tempo il di- te da una significativa compromissione della Christopher J. Morris, sturbo assume un andamento fluttuante, con Taylor E. Purvis, Kun qualità del sonno determinano sonnolenza periodi anche protratti francamente asinto- Hu, Frank A. J. L. diurna; nelle forme di minore gravità infatti Scheer matici, durante i quali la terapia potrà essere è frequente che il soggetto riferisca sempli- Circadian misali- sospesa. gnment increases cemente una frammentazione del riposo not- La sindrome delle gambe senza riposo ed il cardiovascular turno (a tipo insonnia), creando non poche disturbo da movimenti periodici degli arti nel disease risk factors in difficoltà diagnostiche. humans sonno (descritto più avanti) hanno dimostrato In conclusione, appare evidente che una signi- Proc Natl Acad Sci una relazione con incidenti cardiovascolari in U S A. 2016 Mar 8; ficativa riduzione del tempo di sonno (l’inson- studi di popolazione trasversali (OR=2-2.5) e, 113(10): E1402– nia in particolare quando associata alla ridu- E1411 pur con risultati meno omogenei, longitudi- zione del tempo di sonno), il disallineamento nali (OR=0.53-2.3). L’incremento del rischio del ritmo circadiano e la sindrome delle gam- Daniel J. Gottlieb, verosimilmente è sostenuto da un incremento Virend Somers, be senza riposo determinano un aumento del della frequenza cardiaca e dei valori pressori Naresh Punjabi, John rischio cardiovascolare di poco inferiore a W. Winkelman in questi pazienti e, ipoteticamente, mediata quello già evidenziato per la sindrome delle Restless legs syndro- da fattori neurali (alterato bilancio simpato- apnee ostruttive nel sonno. L’eziopatogenesi me and cardiovascular vagale), metabolici (incremento ponderale, ri- è verosimilmente sostenuta dall’alterazione disease: A research roadmap dotta tolleranza glicidica e ridotta sensibilità del bilancio simpato-vagale e dall’aumentata Sleep Med. 2017 Mar; insulinica), incremento dello stress ossidativo increzione di molecole proinfiammatorie se- 31: 10–17 e delle sostanze proinfiammatorie (proteina C condaria agli arousals indipendentemente dal reattiva, TNF-α, IL6, ICAM), analogamente a Michael A. Grandner, disturbo del sonno che li genera (Grandner Pamela Alfonso-Mil- quanto succede nei pazienti affetti da sindro- MA et al, 2016). ler, Julio Fernandez- me delle apnee ostruttive nel sonno (Gottlieb Considerata l’elevata prevalenza dei disturbi Mendoza, Safal Shet- DJ, 2017). ty, Sundeep Shenoy, del sonno, la possibilità di trattamento e la Daniel Combs I disturbi del sonno che interferiscono con la risposta usualmente buona, appare evidente Sleep: Important qualità del sonno sono prevalentemente rap- che la quantità e la qualità del sonno vadano Considerations for the presentati dalla sindrome delle apnee ostrut- indagati, quanto meno sul piano anamnesti- Prevention of Cardio- vascular Disease tive nel sonno (v. articolo dedicato in questo co, al pari di quanto avviene per altri fattori di Curr Opin Cardiol. numero) e dal disturbo da movimenti periodi- rischio più tradizionali (quali fumo, obesità, 2016 Sep; 31(5): ci degli arti nel sonno. sedentarietà, diabete di tipo 2). 551–565 Cardio Piemonte - 11
N. 1 gennaio/aprile 2020 Sogni d’oro, il cuore vi ringrazierà La corretta e buona qualità del riposo notturno incide in maniera favorevole sulla salute cardiovascolare di Tullio Usmiani Avete letto l’articolo sulle carat- ti. Il meccanismo di correlazione sarebbe piutto- teristiche del sonno e sui distur- sto complesso e coinvolgerebbe in caso di sonno bi del sonno del Prof. Cicolin; a di breve durata, ad esempio, secondo alcune questo punto sorge spontanea ipotesi cliniche, il sistema immunitario, l’appa- una domanda: cosa succede al rato endocrino tramite l’azione della leptina che cuore durante il sonno? Riposa regola il senso della sazietà e la grelina che sti- anche lui? Certamente il sonno è mola il senso dell’appetito. E’ chiamata in causa di ristoro per l’intero organismo anche l’infiammazione sistemica attraverso le e quindi anche il cuore riduce citochine (Tumor Necrosis Factor alfa - le inter- il suo lavoro e batte più lenta- leuchine 1, 6, 17, la proteina C reattiva, molecole mente e la pressione arteriosa si della coagulazione e dell’adesione cellulare e la abbassa. Così dovrebbe essere visfatina). Sarebbe quindi piuttosto complesso il come confermano i parametri meccanismo di danno all’organismo per alterata di normalità negli esami di con- durata del sonno. Tramite l’interazione con uno o trollo del ritmo cardiaco (holter più dei fattori sopra citati era stata associata una ECG) e nella monitorizzazione relazione tra durata del sonno sia breve, definita Dottor Tullio della pressione per 24 ore dove come inferiore alle 6 ore, sia lunga, definita come Usmiani, i valori di normalità pressoria notturna sono più superiore alle 9 ore poteva essere associata ad Responsabile bassi di quella diurna. I disturbi del sonno inci- eventi cardiovascolari come episodi di coronaro- UTIC p.t., dono sull’attività cardiaca? Ovviamente si e ve- patia e/o di vasculopatia cerebrale ischemica. Cardiologia Città della Salute e diamo quindi cosa succede nei casi di alterazioni Fig 1 Infatti è stato ipotizzato che il sonno di della Scienza di della durata e della qualità del sonno. breve durata sia legato ad alterata produzione di Torino La correlazione tra durata del sonno ed aumenta- grelina e leptina che giocano un ruolo nel con- to rischio di malattie cardiovascolari e mortalità trollo della glicemia e nel rilascio del cortisolo cardiovascolare è ben nota in letteratura con re- da parte delle ghiandole surrenali e nel rilascio centi articoli di revisione dei fenomeni sopra cita- dell’ormone della crescita e nella calcificazio- ne delle arterie coronarie. In contrasto il sonno di lunga durata potrebbe essere associato alle malattie cardiovascolari attraverso fattori come disoccupazione, basso stato socioeconomico e patologia non diagnosticate (1 ). Un lavoro recente di metanalisi (2), cioè di analisi statistica dei risultati di più studi pubblicati , ha accumunato ed analizzato i risultati di 28 studi epidemiologici ed osservazionali su interazione tra durata del sonno e insorgenza di patologie cardiache coinvolgenti globalmente 816.995 pazienti che sono stati osservati per un periodo variante tra i 4 ed i 22 anni. Quali sono state le correlazioni tra durata del sonno e rischi cardio- Fig. 1: illustrazione schematica che raffigura la correlazione tra la durata del sonno autovalutata da pazienti ed il rischio di sviluppare o di morire per pato- vascolari emersi? logia cardiovascolare. La linea nera raffigura il rischio di sviluppare malattia Nelle persone che dormono meno di 6 ore al gior- cardiovascolare , cosa che aumenta sia per breve sia per lunga durata del son- no vi è un lieve maggior rischio di morte cardiova- no. La linea rossa raffigura il rischio di mortalità che è associato solo alla breve scolare specialmente nei pazienti ipertesi e con durata del sonno. In studi con misurazione obiettiva della durata del sonno è confermata la mortalità solo per la breve durata e non per la lunga (Spiesshoe- sindrome metabolica o diabetici; analizzando le fer et al European Journal of Preventive Cardiology 0; 1-15 2019 ) aree geografiche questa correlazione sarebbe più 12 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 evidente in Giappone e Corea. Per quanto riguarda la lunga durata del sonno, cioè quella maggiore di 9 ore al giorno, è stata riscontrata una correlazione per gli stessi eventi anche se entità inferiore a quella della breve du- rata del sonno; le aree geografiche con maggior Fig 2 : rappresentazione di un polisonnogramma che dimostra un corretto incidenza di mortalità ed eventi cardiovascolari svolgimento del sonno con un ciclico passaggio tra le sue varie fasi. NR3 rap- sarebbero il Giappone la Svezia e gli Stati Uniti. presenta il sonno slow wave che capita maggiormente nella prima metà della notte mentre il sonno R cioè quello REM (Rapid Eye Moviment) è più comune Un articolo più recente, del 2019, pubblicato da nella seconda metà della notte. Il sonno patologico è caratterizzato da una un gruppo di lavoro tedesco, ha analizzato il rap- riduzione del sonno NR3 e/o del sonno REM e/o dalla frammentazione esposta porto tra malattie cardiovascolari e sonno sia dal nella figura. Legenda: W = veglia; R = sonno REM; NR1 = sonno non REM 1; NR2 = sono punto di vista della durata come primum movens non REM 2 NR3 = sonno non REM 3 sia dal punto di vista dei pazienti con determina- (Spiesshoefer et al European Journal of Preventive Cardiology 0; 1-15 2019) ta cardiopatia e correlate alterazioni del sonno. (3) L’articolo inizia statuendo che, secondo l’A- merican Academy of Sleep Medicine e secondo Gli autori mettono però anche il dubbio che la la Sleep Research Society la durata ottimale del relazione possa essere bidirezionale, nel senso che si possa ipotizzare che chi ha fibrillazione sonno è di 7 o più ore al giorno. Non solo la durata atriale possa avere disturbi del sonno e come chi è importante ma anche “l’architettura” del son- ha grave cardiopatia che genera aritmie ventrico- no è importante con una alternanza dei tipi del lari maligne possa dormire male. E’ anche stato sonno come illustrato dalla figura 2. Una precisa- riportato che, pur in assenza di cardiopatia im- zione circa i dati espressi nell’articolo: sono dati portante, ci sia una correlazione tra sonno di bre- rilevati nella stragrande maggioranza dei casi da ve durata (inferiore alle 5 ore per notte) e morte studi dove la durata del sonno era riportata dalla improvvisa. persona e non rilevata da un qualche strumento Quindi da questa analisi di articoli risulterebbe e quindi “soggettiva” e non rigorosamente “ og- importante una corretta durata con buona qua- gettiva “ Tuttavia viene riportato che una durata lità del riposo; il peso dei disturbi del sonno del sonno inferiore o uguale a 5 ore correla con sull’incidenza di problemi cardiaci è presente l’insorgenza o il peggioramento dell’ipertensione ma non percentualmente molto severo. È una arteriosa. Indubbiamente le due patologie più cosa da tenere presente, da prendere in conside- indagate in correlazione al sonno sono state la razione; se un cardiopatico è anche insonne o ha cardiopatia ischemica e le aritmie. apnee è utile che lo segnali al suo cardiologo. Per Per quanto riguarda la cardiopatia ischemica, in sdrammatizzare ho cercato un po’ sul web se c’è uno studio (4) fatto con valutazione TAC ripetuta o c’è stato qualche personaggio con notoria bre- nel tempo del calcio coronarico, è stato notato ve durata del sonno; la veridicità può essere tutta che un sonno di maggior durata correla con ri- da confermare ma guardate cosa ho trovato. dotta calcificazione coronarica quindi con ridotta Pare che Leonardo da Vinci dormisse solo 2 ore aterosclerosi coronarica e viceversa altri ricerca- al giorno e facesse brevi pisolini ed è vissuto 67 tori, usando la stessa metodica, hanno verificato anni, molti per il 1400-1500. Winston Churchill che una ridotta durata o un sonno meno fram- che beveva whisky e fumava sigari dormiva 4 ore mentato hanno una maggior progressione delle al giorno ed è vissuto fino a 90 anni; anche l’altra calcificazioni coronariche. Ovviamente valutando premier inglese Margaret Thatcher dormiva solo il sonno come fattore indipendente slegato da 4 ore al giorno e si è spenta a 87 anni. L’inven- Bibliografia: associazione confondente con gli altri fattori di 1) Cappuccio et al tore Thomas Edison dormiva anche lui solo 4 ore Eur Heart J 2011; rischio classici della malattia coronarica come il ed oltre ad essere un inventore con un grande 32: 1484 diabete, l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arte- numero di brevetti, tra i quali la lampadina, è vis- 2) Krittanawong et riosa ed il fumo. L’aumento del rischio di patolo- al EurHeart Journal suto fino a 84 anni nascendo nel 1847 ed allora Acute Cardiovascu- gia coronarica nelle persone che dormono 5 ore la speranza di vita media era meno di 50 anni. lar Care 2017 o meno è stato calcolato essere 1.45 volte quello Attualmente dormono poche ore Barack Obama 3) Spiesshoefer et di chi dorme regolarmente. , poco meno di 6 ore e Donald Trump (3- 4 ore ). al European Journal Per quanto riguarda le aritmie (5) c’è un ampio of Praventive Car- Tra gli italiani contemporanei pare che Silvio Ber- diology 2019 corpo di evidenze che corroborano l’ipotesi che i lusconi dorma anche lui meno di 4 ore al giorno 4) Domınguez disturbi del sonno correlino con le alterazioni del ed è over 80. F et al Am Coll ritmo cardiaco. In special modo la correlazione è Quindi ci sono esempi illustri di persone che dor- Cardiol 2019; 73: 134–144. tra le apnee notturne di tipo ostruttivo e la fibril- mono poche ore e sono state longeve; prendiamo 5) Gami A et al. J lazione atriale, ma anche con aritmie minaccio- in considerazione durata e qualità del sonno ma Am Coll Cardiol se per la vita come quelle ventricolari maligne. senza drammatizzare; sogni d’oro a tutti. 2013; 62: 16–26 Cardio Piemonte - 13
N. 1 gennaio/aprile 2020 Ansia, stress e benessere migliore Più sereni con l’allenamento Prima parte: L’attività fisica di Paolo Piazza Tutti gli studi scientifici su capacità complementari: quelle motorie e stress, ansia e depressio- quelle cognitive. Possedere elevate abilità ne mettono in luce la stret- motorie e la possibilità di immaginare le ta connessione tra stati fi- conseguenze delle azioni prima di compier- siologici e mentali. Grazie le, ci ha permesso di sviluppare tecnolo- all'influenza reciproca, è gie sempre più sofisticate e di intervenire possibile agire sul corpo per con impressionante efficacia sull'ambiente influenzare la psiche, e vice- (per la verità commettendo anche molti versa. In questo articolo ve- disastri!). Numerosi ricercatori ritengono dremo i meccanismi di base che l’espansione delle aree cerebrali fron- dello stress e in che modo tali, deputate a un più fine controllo del l'attività fisica ci permetta di movimento, sia stata il presupposto per lo gestirlo. Nel prossimo parle- sviluppo di quelle prefrontali (foto 1), re- remo della profonda funzio- sponsabili delle nostre facoltà intellettive ne calmante di manipolazio- superiori. Detto in altro modo, la capacità ne osteopatica, respirazione di manipolare idee è un’estensione di quel- Dott. Paolo e rilassamento. Le forme di approccio cor- la che ci consente di manipolare oggetti. È Piazza poreo trattate nei due articoli sono solo in Dottore in la corteccia prefrontale – l’ultima area cere- Scienze motorie, parte sovrapponibili e, per avere massima brale a maturare negli esseri umani, intorno Osteopata, efficacia, vanno integrate. ai 25 anni d’età – a esaltare caratteristiche Wellness coach quali pensiero speculativo e creativo, con- www. allenatiastarebene.it CULTURA VS NATURA? sapevolezza e introspezione, gestione delle Gli studi genetici ci informano che gli esse- emozioni e spirito di cooperazione. La men- ri umani condividono con gli scimpanzé il te scaturisce dalla complessa relazione tra 98,5% del DNA, sebbene le due specie si corpo, cervello e ambiente e sono necessari siano separate da più di cinque milioni di stimoli adeguati affinché queste qualità non anni! Questa fortissima tendenza conserva- rimangano solo potenziali. Come avviene trice della natura spiega – insieme a molte per la padronanza del linguaggio, per rea- altre cose – la diffusione di gran parte delle lizzare al meglio le nostre risorse, abbiamo attuali patologie: cardiovascolari, metabo- bisogno di un po’ di fortuna – una genetica liche, muscolo scheletriche, psichiatriche, e un ambiente favorevoli – e di tanto alle- ecc. In sintesi, il disagio galoppa sotto varie namento. La buona notizia è che ognuno di forme perché, mantenendo una struttura noi può scegliere – almeno in parte e con psicofisica preistorica, dobbiamo adattarci le informazioni adeguate – come evolvere. ad ambienti e stili di vita che strapazzano la nostra natura. Paragonando l’estrema EMOZIONI, STRESS E ANSIA lentezza dell’evoluzione biologica e l’incre- Le aree evolutivamente più antiche del cer- dibile velocità con cui continua a cambiare vello – tronco cerebrale, talamo e ipotalamo il mondo intorno a noi, è facile comprende- (foto 1) – ricevono dall’ambiente esterno e re perché lo stress sia un mal comune (ma dal corpo un’enorme quantità di informa- senza gaudio). zioni. Anche se solo una minima parte di esse diventa conscia, quella ritrasmessa IL LEGAME CORPO-CERVELLO-MENTE alla corteccia, è la loro totalità a genera- Nel corso dell’evoluzione, l’aumento di vo- re riflessi e comportamenti volti a mante- lume del cervello umano è stato contrad- nere equilibrio interno e sopravvivenza; ad distinto dalla considerevole crescita di due esempio se glicemia e temperatura scen- 14 - Cardio Piemonte
N. 1 gennaio/aprile 2020 Foto 2 dono, lo stomaco protesta e rabbrividisco, dunque cercherò qualcosa da mangiare e per scaldarmi. La somma degli stimoli de- termina un livello di attivazione che parte dal minimo, nel sonno quieto, e cresce con il coinvolgimento psicorganico. I livelli ele- vati di attivazione sono spesso associati a emozioni specifiche – che dipendono da un’ampia area cerebrale posta tra tronco encefalico e corteccia: il sistema limbico (foto 1). Ad esempio, in condizioni di peri- colo, vero o presunto, posso provare rabbia o paura; al contrario le situazioni conforte- voli e gratificanti susciteranno gioia e grati- tudine. La forza delle emozioni si manifesta muscolare e mobilizzazione di zuccheri/ innanzitutto attraverso modificazioni cor- grassi di deposito; riduce il flusso sangui- poree e orienta la ragione nel determinare gno a visceri addominali ed epidermide per i comportamenti. Quando siamo stressati convogliarlo verso gli organi che ne han- e ansiosi, le emozioni generano uno stato no più bisogno: muscoli, cuore, polmoni. di allarme psicorganico, indirizzando la no- Il parasimpatico, invece, prevale nelle fasi stra attenzione verso ciò che è negativo e di recupero e governa i processi di rigene- pilotando i pensieri di conseguenza. Data la razione (anabolismo): quando dormiamo, stretta connessione corpo-mente, un modo digeriamo o ci rilassiamo. Ogni stress di efficace e salutare per ridurre lo stress e breve durata – un rumore improvviso, una placare le emozioni, è modificare lo stato frenata brusca, una piccola arrabbiatura, fisiologico agendo sul corpo. una breve corsa – genera uno stato di al- lerta, come quando, in natura, ci si trova GLI ORMONI DELLO STRESS: di fronte a un pericolo; simpatico e ghian- ADRENALINA E CORTISOLO dole surrenali secernono adrenalina per Nel regolare attivazione ed energia, tronco supportare la cosiddetta reazione di lotta o cerebrale, talamo e ipotalamo (foto 1) sono fuga. Se godiamo di un buon equilibrio psi- affiancati dai due rami del sistema nervoso cofisico, cessata la “minaccia”, i due rami autonomo (SNA, foto 2) che controllano il del SNA riprendono a lavorare in modo si- funzionamento di organi, visceri e ghian- nergico e l'insieme corpo-mente torna alla dole. Il ramo simpatico prevale durante normalità nel giro di breve tempo. Se gli l’attività e aumenta il consumo di energia stress sono frequenti e/o se ne aggiungo- (catabolismo): stimola le reazioni nervo- no di importanti, oltre al simpatico si attiva se; accelera cuore e respiro; aumenta tono anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (foto 3). In questo caso, i surreni, insieme all'a- drenalina, secernono cortisolo, un ormone che amplifica e prolunga le risposte psico- fisiologiche. A livello cerebrale, il cortisolo ha una funzione eccitante sull'amigdala (foto 1, 3) – una sorta di sistema d'allarme che attiva i rapidi riflessi di sopravvivenza ancestrali e frena l'attività della lenta e ra- zionale corteccia prefrontale – mentre sul sistema immunitario ha un effetto iniben- te. Se gli episodi stressanti si sommano e ripetono nel tempo, cortisolo e amigdala mantengono costante lo stato di allerta, an- che se, nella nostra vita, non fuggiamo né lottiamo mai, se non in senso metaforico. In assenza delle naturali risposte motorie che chiuderebbero il ciclo dello stress, la Foto 1 situazione si cronicizza: riposo e digestione Cardio Piemonte - 15
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