Cultura agile Bacheca di 2020 - Roma Capitale

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Cultura agile Bacheca di 2020 - Roma Capitale
Bacheca di
                              cultura agile

                                               2020

a cura dell’Ufficio Cultura, Sport ed Eventi
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Cultura agile Bacheca di 2020 - Roma Capitale
Pensato   per voi
La passeggiata
                                       di   Marc Chagall
                                Israel Museum di Gerusalemme

Marc Chagall, “La passeggiata” , 1919. Israel Museum di Gerusalemme. (da “I capolavori del Museo di
Israele, Firenze”, 1995)

Cominciamo da una “passeggiata”.                     ta la cui mancanza sembra ora come sof-
Da questo semplice gesto dai contorni                focare i nostri pensieri.
quotidiani quasi banali, abitudine sconta-           L’immagine che abbiamo scelto quale ca-

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BACHECA di cultura agile, Pensato per voi

pofila riproduce un acquarello di Marc                     Marc Chagall nacque il 7 luglio 1887, primo
Chagall, pittore che ha attraversato tutto                 di nove figli, nei pressi di Vitebsk, cittadina a
il ‘900 e i suoi drammi storici, e che oggi                cavallo del fiume Dvina nell’odierna Bielorussia,
vogliamo invitarvi a scoprire (o riscoprire).              da una famiglia ebrea molto povera. Di questa
L’artista raffigura nella “Passeggiata”                    cittadina, rasa al suolo durante la seconda guer-
se stesso e la prima moglie Bella mentre                   ra mondiale, restano solo le tracce contenute
camminano innamorati, sollevati in aria                    nell’autobiografia dell’artista.
dalla loro stessa felicità e contornati da                 Per seguire il suo desiderio di arte si trasferì,
uno sfondo di campagna.                                    ventenne, a San Pietroburgo, allora capitale del-
La diagonale che formano le loro braccia                   la Russia, per studiare alla locale accademia.
tese, la sua e quella della moglie che vola                Nel 1910 realizzò il suo sogno di arrivare a Pa-
in aria quasi fosse un aquilone, disegna                   rigi, “città della luce e soprattutto della libertà”,
una linea di forza che comunica un’inten-                  dove frequentò le accademie d’arte e le più im-
sità emotiva impossibile da contenere in                   portanti gallerie.
un solo attimo.                                            Lo scoppio della prima guerra mondiale lo ri-
Chagall si dimostra anche in questa sem-                   porta a Vitebsk e poi, nel 1920 a Mosca.
plice opera, come lo definì Henry Miller,                  L’ascesa artistica di cui fu protagonista lo fece
“un poeta con le ali da pittore”.                          viaggiare per le maggiori città d’Europa fino a
                                                           quando, con la presa di forza del Nazismo, do-
                                                           vette rifugiarsi in America.
                                                           Solamente nel 1947 potrà tornare a Parigi e ri-
Io non ho visto che Pietroburgo, Mosca, il picco-          prendere in pieno la sua attività; nel 1949 si sta-
lo sottoborgo di Lyonzo e Vitebsk. Quest’ultimo            bilirà a Vence, ove morirà il 28 marzo del 1985.
è un paese del tutto a sé, una città singolare, una
città infelice, una città noiosa. Una città piena di
fanciulle che io, per mancanza di tempo o di spi-
rito, non ho neppure avvicinate. Decine, centinaia
di sinagoghe, macellerie, passanti. Era dunque la
Russia?
Non è che la mia città, la mia, che ho ritrovato,
Vi ritorno con emozione.
(M. Chagall, La mia vita, Milano 1998, p. 122)

“Pensato per voi”, approfondimenti online su Marc Chagall:
(link attivi)

Dario Fo racconta “La fantastica storia di Chagall”

”Mostra “Chagall, un sogno d’amore”, Napoli (2015) - Basilica di S. M. Maggiore alla Pietrasanta

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Le città invisibili
                                               di Italo     Calvino
                                                        1972

Quello che sta a cuore al mio Marco Polo è scopri-             Le città.
re le ragioni segrete che hanno portato gli uomini             Sono i nostri occhi i giudici più severi del
a vivere nelle città, ragioni che possono valere al di         paesaggio urbano in cui viviamo, quello
là di tutte le crisi. Le città sono un insieme di tante        stesso paesaggio di cui siamo contempo-
cose: di memoria, di desideri, di segni d’un lin-              raneamente autori e dissipatori.
guaggio; le città sono luoghi di scambio, ma questi            Già Calvino, agli inizi degli anni ’70,
scambi non sono soltanto di merci, ma scambi di                aveva ben chiaro che era diventato sem-
parole, di desideri, di ricordi.                               pre più difficile per l’uomo vivere le città
                                                               come tali.
Italo Calvino                                                  Decise allora di dedicare a questo tema
                                                               un percorso di riflessione che, per suo

“Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni
stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello di un’altra Fedora”
                   Italo Calvino, Le città invisivili, “le città e il desiderio: Fedora”.
               (nell’immagine il cortile interno della Sapienza Università di Roma in una sera d’inverno)

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BACHECA di cultura agile, Pensato per voi

stesso desiderio, doveva avere quale fine         di scambio, ma questi scambi non sono
quello di dar vita ad un libro che fosse          soltanto di merci, ma scambi di parole, di
“un ultimo poema d’amore per le città”.           desideri, di ricordi.”
Così nasce “Le città invisibili”, grande          La loro vera essenza sta perciò dentro di
racconto dalle forme di un libro di viag-         noi, in quell’equilibrio tra ideale e reale,
gio.                                              e non possiamo vederla fin a quando il
In una struttura a “quadri concentrici”,          racconto, il linguaggio, non la portano
tecnica tipica del movimento cosiddetto           alla luce.
strutturalista, Calvino ci descrive, con il
suo stile leggero, ma sempre elegante, 55
città raggruppate per tema (“città e me-
moria”, “città e desiderio”…), ognuna
delle quali porta volutamente un nome di
donna.
Tutti questi quadri vengono poi legati,
con la maestria di un artigiano, dalla cor-
nice scelta dall’autore, quella del viaggio
che il veneziano Marco Polo racconta al
Gran Khan, imperatore dei Tartari.
Si generano in questo modo tutta una se-
rie di capitoletti che possono essere im-                Italo Calvino (da www.raiscuola.it)
maginati come i tanti spigoli di un po-
liedro, ognuno necessario per arrivare a          Italo Calvino nacque nel 1923 a Cuba da genitori
comprendere il significato complessivo            itaiani. La sua famiglia tornò nel 1925 a Sanremo,
dell’opera.                                       città di cui Calvino amò profondamente l’aspet-
Ma l’intento di Calvino non è meramente           to più intimo e nascosto. Durante l’adolescenza
descrittivo; suo scopo era infatti quello         si oppose al Fascismo epartecipò all Resistenza.
di ingenerare nel lettore la famosa rifles-       Laureatosi nel 1957 si trasferì a Torino ove fu as-
sione di partenza.                                sunto presso Einaudi. Sposatosi nel 1967, si tra-
Ci resta tuttavia una curiosità: cosa rende       sferì a Parigi ove proseguì la sua carriera di scrit-
queste città invisibili?                          tore, saggista, redattore. Morì nel 1985 a Siena.
La loro stessa natura. Come ci dice pro-          Tra le sue opere possiamo ricordare Il sentiero dei
prio l’autore, le città sono “un insieme          nidi di ragno (1947), romanzo sulla guerra parti-
di tante cose: di memoria, di desideri, di        giana, Il visconte dimezzato (1957), Il barone ram-
segni d’un linguaggio; le città sono luoghi       pante (1957), Marcovaldo (1963).

“Pensato per voi”, approfondimenti online su “Le città invisibili”:
(link attivi)

“Le città invisibili” di Italo Calvino raccontate e spiegate da Gian Luca Favetto (raiplay
radio)
Le città di Italo Calvino lette dall’attrice Sonia Bergamasco (brani tratti da "Marcovaldo",
"Palomar", "Un giorno un viaggiatore")

Peppe Servillo legge il “Barone rampante”

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