CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)

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CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)
CRONACA meteo -- CICLONE con severo maltempo,
venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale
a Venezia, VITTIME

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     Ciclone sull'Italia con forte maltempo, vento e mareggiate

Ciclone sull'Italia, altri rovesci e temporali anche forti nelle ultime ore - Il vortice ciclonico si è
portato nella notte in prossimità del Centro Italia e dal suo centro si è dipartita un'intensa perturbazione
che nella notte ha causato condizioni di forte maltempo su molte regioni da sud a nord. Colpite
Calabria, Campania, gran parte delle regioni centrali e il Nordest con piogge abbondanti e accumuli
pluviometrici fino a 140mm sul versante ionico della Calabria. Proprio in Calabria si registra una
vittima, un clochard ucciso probabilmente dal freddo, un ferito invece a Scandale, nel Crotonese.
Allagamenti in molte zone del Catanzarese e alcuni smottamenti sulla strada provinciale di
Sant'Andrea dello Ionio. Nella giornata di martedì il maltempo ha colpito duro in Puglia e Basilicata,
dove si sono avute trombe d'aria, piogge torrenziali ed anche una vittima nel Barese, colpito da un
ramo staccatosi da un albero del proprio giardino in contrada Malerba ad Altamura. Tanti danni anche
a Matera dopo l'alluvione di ieri mattina che ha trasformato le strade come fiumi.

     Alberi abbattuti a Messina dal forte vento. Foto via fb di Andrea di Vita
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Tempeste di vento, probabile raffica record di 190km/h in Sicilia - In Sicilia il maltempo è stato
accompagnato da forti raffiche di vento che hanno provocato un'eccezionale mareggiata a Messina
sul versante ionico, direttamente esposto al forte vento da sud che si incanala nello Stretto. A Santa Teresa
di Riva il mare ha scavalcato il muro di cinta riversandosi sul lungomare e rendendo difficoltoso il transito
delle automobili, mentre in altre zone diversi sono stati pali e alberi divelti dalla furia del vento.

Altra neve sulle Alpi specie orientali - E mentre su Emilia Romagna e Triveneto è stata una notte
molto piovosa in quota i fenomeni si sono trasformati in neve sulle Alpi già a partire anche dai
500/600m in Trentino e accumuli abbondanti in quota dove oltre i 1500m si registrano altri
30/50cm di neve fresca.

Acqua alta eccezionale a Venezia - La Laguna Veneta è interessata da una marea eccezionale che è
continuata a crescere fino a questa notte raggiungendo il valore eccezionale di 187cm che rappresenta il
record dall'alluvione del 1966 e il secondo da quando vengono effettuate le misurazioni negli ultimi
cent'anni. L'acqua ha raggiunto addirittura la Basilica di San Marco, mentre nella adiacente
piazza alcune persone per spostarsi erano costrette a nuotare. L'acqua alta ha provocato inoltre due
vittime a Pellestrina, a causa dell'acqua che ha invaso l'abitazione di un anziano creando un
cortocircuito. Prima dell'alba il livello della marea è iniziato a calare. A Porto Tolle la marea eccezionale ha
sommerso le case dei pescatori lungo la foce del Po, lasciandosi dietro solo cumuli di legno e macerie ed è
in corso una riunione per chiedere lo stato di calamità naturale.

Previsioni prossime ore - Si attenuerà gradualmente il tempo al Nordest con piogge in esaurimento in
pianura dal pomeriggio e ultime nevicate sulle Dolomiti venete e friulane fino a sera; bel tempo
invece al Nordovest. Ultime piogge fino al mattino al Centro tra regioni adriatiche e basso Lazio, ma in
esaurimento. In serata peggiora però in Sardegna con piogge e temporali in arrivo sulle aree
meridionali. Al Sud piogge su Campania e Calabria tirrenica, in attenuazione nel pomeriggio
ed in esaurimento in serata, qualche pioggia anche in Lucania e sul Salento ma in attenuazione in serata.
Sempre in serata peggiora da ovest in Sicilia con piogge e temporali a partire dal Trapanese. Marea
in temporaneo abbassamento a Venezia, ma è prevista una ripresa i serata con un picco di 120cm.
Per tutti i dettagli entra nella sezione Meteo Italia.

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Calabria assediata da vento forte, mareggiate e pioggia: scuole chiuse ed evacuazioni a
Crotone
Maltempo Calabria: 300 persone a Crotone, residenti a ridosso di un canale considerato a rischio esondazione, sono
state evacuate ieri in via precauzionale
  12 Novembre 2019 08:42 |     Filomena Fotia

La Calabria è sferzata da ieri da forti raffiche di vento, mareggiate e pioggia: le scuole sono rimaste chiuse in gran parte del territorio regionale.
Molti sindaci hanno firmato ordinanze di sospensione dell’attività anche negli impianti sportivi e ricreativi e nelle aree mercatali. Nei comuni sono
stati istituiti i centri operativi.
Trecento persone residenti nel quartiere Margherita a Crotone, a ridosso di un canale considerato a rischio esondazione, sono state evacuate ieri
in via precauzionale. In città il vento ha provocato il crollo di alberi, uno dei quali si è abbattuto su un’auto.

Notte di vento e pioggia in tutta la provincia di Catanzaro: molti gli allagamenti segnalati lungo tutta la fascia ionica, ma anche a Catanzaro città.
Durante la notte, in molti centri della provincia sono stati superati i livelli 2 e 3 di pioggia, con particolare attenzione nella fascia Presolana. Gravi
danni causati dal forte vento: molti gli alberi abbattuti con diverse strade della Presila interrotte. Segnalati anche tetti danneggiati, insegne
pubblicitarie divelte e cavi elettrici spezzati.

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                                                                       
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                                                                
                                                                                
                                                                          
                                                                          
                                                                           
                                                                         
                                                                          
                                                                                
                                                                       
                                                                                    
                                                                             
                                                                        
                                                                           
                                                                        
                                                                         
                                                                            
                                                                        
                                                                          
                                                                           
                                                                            
                                                                           
                                                                           
                                                                           
                                                                         
                                                                         
                                                                        
                                                                             
                                                                         
                                                                           
                                                                          
                                                                          
                                                                         
                                                                      
                                                                
CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)


                             
                                                                                                                                                                                                                  

                                                                                
                                                                                                  
                                                                               
                                                                            
                                                                        
                                                                     
                                                                            
                                                                         
                                                                         
                                                                            
                                                                            
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                                                                          
                                                                          
                                                                          
                                                                           
                                                                         
                                                                           
                                                                             
                                                                        
                                                                            
                                                 
                                                     
                                                  
                                                      
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CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)
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CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)
Il Paese è in dissesto idrogeologico, ma in tre anni spesi solo il
20% dei (pochi) fondi disponibili

“Allerta rossa su Calabria, Basilicata e Sicilia orientale. Allerta arancione sulla Puglia. Allerta gialla su Emilia-
Romagna, Lazio, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Campania, su settori di Lombardia, Veneto, Toscana e Sardegna e
sui restanti settori di Basilicata”. Acqua alta a Venezia e alluvione a Matera. È l’ordinaria emergenza che vive l’Italia
ogni volta che è attraversata da una perturbazione anche solo leggermente fuori dalla norma, quotidianità di un Paese in
conclamato dissesto idrogeologico. Una piaga che tutti i governi promettono di combattere con piani Marshall “che
creano anche lavoro”, ma che poi si risolvono in tante parole, molte leggi, nuove strutture “speciali” e pochissimi fatti. Come
sottolinea la Corte dei conti nella relazione sul “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico
(2016-2018)” del 31 ottobre scorso.

Un documento che riepiloga gli innumerevoli interventi legislativi varati dai vari esecutivi, dal quale si evince una unica
verità: “Le risorse del Fondo progettazione effettivamente erogate alle Regioni, a partire dal 2017, rappresentano ad oggi
solo il 19,9 % del totale complessivo in dotazione, a testimonianza dell’inadeguatezza delle procedure, della debolezza delle
strutture attuative degli interventi, dell’assenza di controlli e monitoraggi. Infatti, è stata erogata dal MATTM (Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mar, ndr), soltanto la prima tranche del 26% dell’importo
richiesto da ciascuna Regione; non è stata erogata la seconda tranche, pari al 47%, non avendo nessuna
Regione completate le progettazioni finanziate”. Rispetto all’indagine precedente del 2015, annotano i giudici, “il
quadro complessivo delle problematiche risulta immutato, nonostante gli interventi correttivi posti in essere”.

Per avere un’idea di quanto chiesto dalle regioni – o meglio, da quelle pochissime regioni che sono state in grado di
presentare progetti cantierabili – basta dare un’occhiata alla tabella riguardante il “Piano stralcio per le aree
metropolitane” (sorta di percorso preferenziale per erogare i finanziamenti più velocemente) allegata alla relazione e
aggiornata al 31 maggio 2019:

la Liguria, per esempio, regione regolarmente e tristemente colpita dalle alluvioni, si vede assegnare un importo totale di
275 milioni di euro, dei quali ne sono stati realmente erogati solo 41,2; la Lombardia aspettava 112.430.001 euro, ne
ha visti 16.864.500,15; il Veneto ha ricevuto 15.620.035,98 euro a fronte di un’assegnazione di 104.133.573,19.

Cinque regioni (Abruzzo, Liguria, Lombardia, Sardegna, Toscana e Veneto) hanno ricevuto la prima tranche di
finanziamento a titolo di anticipo, pari al 15% delle risorse spettanti (solo l’Emilia Romagna ha ottenuto le prime
cinque tranches pari a 20 milioni su 27 attesi), per un importo complessivo di 114,4 milioni di euro, somma che ha
esaurito “le risorse di bilancio del MATTM pari a euro 96.438.142”. Poi nulla più. E ripetiamo, queste erano le regioni
virtuose, le altre, soprattutto del Mezzogiorno, non avevano neanche gli studi di fattibilità avviati. Solo segnalazioni di
intervento.

Anche il Fondo Nazionale piange: la Puglia – che nel triennio 2016-18 ha contato 32 alluvioni, 26 frane, 1
cedimento di costa – dovrebbe ricevere 405.276.375 euro totali, se n’è vista assegnare 11,5, ne ha ricevuti 2,9. La
Sicilia – 14 alluvioni, 48 frane, 10 cedimenti di costa – aspetta 357 milioni, ne ha ricevuti 16, ne ha incassati 4,1 e così
via…

“A distanza di tre anni dalla istituzione del Fondo e da oltre un anno e mezzo dall’erogazione della prima quota del
finanziamento, si rileva che le Regioni non sono state ancora in grado di avviare la progettazione degli
interventi, come attesta la mancata erogazione della seconda quota di finanziamento”, annotano i giudici.

E, naturalmente, più il tempo passa senza interventi reali sul territorio, più la situazione del Paese si aggrava, con
conseguente esplosione dei costi. Se infatti nella programmazione 2000-2014 si contavano richieste per 1.781
interventi sull’intero territorio nazionale, per un fabbisogno stimato di 9,5 miliardi (solo un quarto di questi, circa 2,26
miliardi, riguardavano interventi che, pur finanziati, non erano mai stati avviati), a luglio 2015 il numero di interventi era
già lievitato a oltre 7.000 “per un valore di circa 22 miliardi, il 90% dei quali rappresentato da opere ancora da
progettare, specie nel Mezzogiorno”, annota la Corte. Due anni dopo, a maggio 2017, “il fabbisogno presunto di opere
richieste dalle Regioni era aumentato a 9.420 interventi, per un valore di circa 28 miliardi, di cui la grandissima
parte ancora da progettare (solo il 14% dei progetti risultavano cantierabili)”.

Ma cosa blocca i cantieri, visto anche la corsia preferenziale concessa a queste opere con la nomina dei presidenti di regione
a Commissari di Governo, con poteri speciali, stabilita dal decreto “Sblocca Italia”nel 2014?

La risposta l’ha data il MATTM, elencando: “problemi di spesa da parte dei soggetti attuatori (Presidenti di Regione)
dovuti in parte a problemi di ordine burocratico e amministrativo e in parte alla cronica mancanza di progettazione di
livello adeguato”. Una posizione sposata dalla speciale struttura della presidenza del Consiglio, Italia Sicura
(recentemente soppressa, ma sostituita dalla “Cabina di regia Strategia Italia”), che nel settembre 2017 si giustificava
così: “il vero ritardo, a dimostrazione di un lavoro di prevenzione mai realizzato finora, sta nelle progettazioni. Delle
9.397 opere richieste dalle Regioni solo l’11% dei progetti pervenuti sono esecutivi e pronti per gare e finanziamento”.

Ulteriore collo di bottiglia per i progetti sono state le norme che prevedevano due banche dati differenti nelle quali le regioni
avrebbero dovuto caricare situazioni a rischio, progetti, bandi di gara e stato di avanzamento delle opere ecc… La Banca
Dati Unitaria (BDU) istituita presso il MEF e la ReNDiS, gestita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (ISPRA). Due data base con differenti criteri di accesso e che tra loro non interagiscono, col
risultato di aver raddoppiato i tempi di attesa e il lavoro del personale regionale. La Corte sottolinea come per alcuni
progetti siano stati inseriti nel ReNDiS nel 2014, ma, protraendosi a dismisura i tempi per “il completarsi della procedura
di presentazione della documentazione utile alla valutazione positiva del progetto stesso da parte del MATTM ha generato
la necessità, in molti casi, di ulteriori indagini geologiche e rilievi topografici per aggiornare le tipologie di
interventi inizialmente individuate e il rinvio delle procedure di gara. Ciò a dimostrazione che la sola
disponibilità di risorse in bilancio non sempre è sufficiente a garantire la realizzazione di interventi efficaci”.

Per la Corte è però un complesso di fattori che ha determinato lo stallo. Scrive infatti che l’allarmante stato attuale dipende
da: “l’inadeguatezza delle procedure e la debolezza delle strutture attuative; la mancata interoperabilità informativa tra
CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)
Stato e Regioni; la necessità di revisione dei progetti approvati e/o delle procedure di gara ancora non espletate; la
frammentazione e disomogeneità delle fonti dei dati sul dissesto”. E dall’assenza di un sistema di controlli e
monitoraggi che “è risultato carente e pressoché assente, atteso che il controllo si è concentrato esclusivamente sui
dati relativi alla spesa e non è stato esercitato in corso d’opera”.

Inoltre, sommando tutte le fonti di investimento e le previsioni di spesa per le opere necessarie – che sono due cose diverse,
perché le prime sono soldi disponibili, le seconde soldi che servirebbero – si arriva oggi a circa 2,4 miliardi di euro (stima
al 23 dicembre 2018). Una cifra molto al di sotto delle reali necessità del Paese.

E se da un lato non si interviene sulle emergenze, dall’altro si continua a consumare suolo: il dato aggiornato a dicembre
2018 recita 23.033 chilometri quadrati di territorio intaccato, con una crescita netta di 5.211 ettari (52 km2) tra il
2017 e il 2018, con una media di circa 14 ettari al giorno, cioè 2 metri quadrati irreversibilmente persi ogni
secondo. E dove si è perso questo territorio? Soprattutto in Veneto e nelle pianure del Settentrione, in Toscana, nell’area
metropolitana di Roma e nel basso Lazio, in Campania, in Salento, in Abruzzo, lungo le coste romagnole, in Campania. Cioè
proprio lì dove le regioni poi chiedono i finanziamenti d’emergenza.
CRONACA meteo - CICLONE con severo maltempo, venti tempestosi, esondazioni, ACQUA ALTA eccezionale a Venezia, VITTIME (CS)
Alluvione a Matera: la città dei Sassi invasa da acqua e fango

Di Carlo Maria Righetto, 12 Novembre 2019

La strada tra i Sassi di Matera è completamente sparita e si è trasformata in un fiume di fango e acqua: impressionanti i video dell’alluvione che ha colpito la città patrimonio
dell’Unesco. Fiumi d’acqua si sono riversati nei Sassi e in alcune vie degli storici rioni la violenza dell’acqua è penetrata con molta forza in alcune abitazioni provocando danni. In città strade
allagate e molti disagi per la circolazione stradale.

Un violento temporale ha interessato Matera e la zona di Metapontino, con l’aggravante di una tromba d’aria registrata a Policoro. Il vento ha raggiunto raffiche di 150 km/h e la città
patrimonio mondiale dell’Unesco è stata completamente investita dall’acqua andando ad allagare anche il pronto soccorso, allagando i piani inferiori delle case e andando ad abbattere
alcuni alberi e pali dell’illuminazione pubblica.

I Vigili del fuoco sono al lavoro dalle prime ore dell’alba fornendo aiuto alla popolazione. La pioggia intensa ha causato uno smottamento sulla strada provinciale 3, nei pressi di Ferrandina
(Matera). Finora è comunque sotto controllo la situazione dei fiumi e dei torrenti.

Fortunatamente il Sindaco della città di Matera, vista l’allerta arancione diramata dalla Protezione Civile per tutta la Basilicata, aveva già firmato l’ordinanza di chiusura delle scuole
altrimenti la situazione sarebbe stata ancora più delicata. I fiumi d’acqua non hanno risparmiato i Sassi e la parte antica della città creando grandi problemi anche alla viabilità: la
richiesta è di limitare il più possibile gli spostamenti.

Ecco alcuni video di utenti condivisi nei social network che spiegano meglio di molte parole la situazione su Matera.
Venezia: acqua alta record allaga la città, ingenti danni

Di Carlo Maria Righetto, 13 Novembre 2019

La città di Venezia ha subito la seconda più grande acqua alta nella storia dai tempi dell’acqua granda del 1966, palazzi e alberghi allagati. La città è in piena emergenza e l’acqua ha
raggiungo ogni calle, ogni palazzo: saranno ingenti i danni una volta che l’acqua sarà andata via.

Un’ acqua alta così impressionante non si vedeva da molti anni a Venezia, la scorsa notte l’acqua ha toccato il 1metro e 90 mentre per le 10.20 di questa mattina è prevista una marea di 1
metro 40 centimetri, una misura che allagherà nuovamente quasi tutta la città. Sospesi i lavori ieri sera anche al Palazzo della Regione del Veneto dove era in corso il consiglio regionale,
l’aula del Consiglio è stata completamente invasa dall’acqua e i consiglieri hanno trovato rifugio nei piani superiori.

Ci sono anche delle vittime. Due persone sono morte nell’isola di Pellestrina: all’anziano di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa
allagata, si è aggiunto un secondo abitante dell’isola, trovato deceduto anche lui in casa, probabilmente per cause naturali.

Il sindaco Luigi Bugnano ha chiuso tutte le scuole in città. Sono però regolarmente in funzione i vaporetti dell’Actv, che possono essere fermati per motivi di sicurezza solo quando la
marea supera il metro e 50. Anche la sede municipale di Ca’ Farsetti, affacciata sul Canal Grande, è rimasto isolato a causa della dalla marea.

Potrebbero essere gravi i danni provocati dall’acqua alta eccezionale alla Basilica di San Marco, gioiello di Venezia. Dal comando della Polizia municipale si apprende che tutta la cripta è
stata sommersa e dentro la basilica.

Il Sindaco Brugnaro dice: “Venezia continua a essere angustiata dalle acque alte eccezionali. L’anno scorso, quest’anno uguale.Chiediamo al governo di partecipare e di capire a che livello è
l’organizzazione del Mose, perché qui si rischia veramente di non farcela più”.

Impressionanti i video che vengono condivisi nei social e che vi riportiamo qui sotto.
Maltempo in Calabria, notte di lavoro straordinario per i vigili del
fuoco

redazione

     Di
     13 Novembre 2019

Diverse le squadre impegnate senza sosta per rimettere in sicurezza alcune strade provinciali ostruite dalla caduta di alberi e
da smottamenti

Prosegue senza sosta l’opera dei vigili del fuoco del comando di Catanzaro per far fronte ai danni provocati dal maltempo.
La squadra del distaccamento volontario di Taverna è intervenuta sulla SP 109 della Sila tra i comuni di Taverna e Sorbo
San Basile per uno smottamento che ha parzialmente occupato la sede stradale.

L’intervento dei soccorritori è valso alla rimozione del materiale franato ed alla messa in sicurezza della zona ripristinando il
transito veicolare. Si è proceduto tramite la SO115 a contattare i tecnici della provincia per le verifiche di competenza.
Successivamente la stessa squadra ha proceduto alla rimozione di un albero abbattuto dal forte vento sulla sede stradale
della SP25 Arsanise/Catanzaro.

Zoom24.it é un quotidiano online di notizie in Calabria iscritto al Registro della Stampa presso il Reg. Trib. Vibo Valentia n.
3 del 07/08/2015. Direttore Responsabile Mimmo Famularo
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Nubifragio a Roma, due auto bloccate dall'acqua alta
sull'Ardeatina: 4 soccorsi, anche 2 bimbi. Caos metro

Lunedì 11 Novembre 2019

Allagamenti di cantine, garage e abitazioni piano terra, alberi abbattuti e strade allagate a Roma e Provincia a causa delle
forti piogge delle ultime ore. I vigili del fuoco hanno soccorso quattro persone con due bambini rimaste bloccate in due auto
dall'acqua alta in via Ardeatina. Sono oltre 50 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco di Roma per il maltempo. A quanto
riferito dai pompieri, sono intervenuti anche per un incendio di una centrale elettrica che ha bloccato le forniture di energia,
in via Giuseppe Parini nei pressi del comune di Padiglione. Al momento non si segnalano feriti.

LEGGI ANCHE --> Acqua alta a Venezia: per domani prevista marea a 145 centimetri

Tangenziale, chiusa la galleria della Nuova circonvallazione interna direzione Nomentana/Salaria per lavori. Riaperta invece
la galleria direzione San Giovanni. Era chiusa per incidente La città di Roma si è risvegliata con i soliti, forti disagi a causa
delle forti piogge notturne. Si sono verificati allagamenti e il traffico risulta congestionato fin dalle prime ore del mattino.

Sulla metro A si registrano i primi blocchi. Alle 12:30 è stata chiusa la fermata Manzoni. Si tratta del quarto stop in otto
giorni per via della pioggia che ha allagato la stazione e le scale mobili. Si possono utilizzare le stazioni San Giovanni o
Vittorio Emanuele. Chiusa e riaperta dopo mezz'ora anche la fermata di San Giovanni attiva solo per viaggiatori in discesa
dai treni e uscita dalla stazione. Stesso problema verificatosi dalle 10:30 alle 12:45 nella stazione di Furio Camillo che è
rimasta attiva solo per i viaggiatori in discesa dai treni e in uscita dalla fermata per un guasto tecnico. I viaggiatori in
partenza sono stati costretti a utilizzare le vicine stazioni Ponte Lungo o Colli Albani. Permangono le chiusure della stazione
Barberini (ormai otto mesi) e per lavori programmati a Baldo degli Ubaldi e Barberini. Questa mattina, inoltre alla stazione
Cornelia della metro A, è stato chiuso l'accesso all'angolo tra Circonvallazione Cornelia e via Giovan Battista Pagano,
l'ingresso alla metro è consentito soltanto dagli ingressi nei pressi di piazza Irnerio. E piove anche dentro gli autobus. Sul
bus 409 un utente ha girato un video pubblicato su Twitter.

La stazione Flaminio della metro A allagata

La circolazione è fortemente rallentata su via Cristoforo Colombo e via del Mare in direzione Roma centro, nel quadrante
sud della Capitale. Sul posto ci sono pattuglie della polizia locale per agevolare la circolazione. Traffico intenso anche su via
Trionfale, via Appia, via Tiburtina e Prenestina. Chiuso per allagamento un tunnel su via dei Due Ponti, nel quadrante nord
della città, così come piazzale del Verano all'altezza di via dell'Università, via Fosso della Magliana e via Tiburtina 358.
Anche la galleria Giovanni XXIII è chiusa da stanotte per allagamenti in direzione San Giovanni e Tiburtina.

Chiusa la Tangenziale est in direzione Nomentana-Salaria per un incidente senza feriti, accaduto sotto la galleria a 200
metri dall'uscita della stessa.

Roma-Lido nel caos: ad Acilia treno fermo per guasto, bloccati migliaia di pendolari Ultimo aggiornamento: 17:43 ©
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LE VOCI DEL MESSAGGERO

Nel bagno delle donne il messaggio che gli uomini non scriverebbero
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Violento maltempo in Calabria e Sicilia, campi sott’acqua: danneggiati duramente i
raccolti autunnali
Maltempo in Calabria e Sicilia, Coldiretti: “olive a terra e ortaggi affogati, è calamità”
  12 Novembre 2019 11:43 |       Ilaria Calabrò

Alberi abbattuti, serre divelte dal vento, olive sbattute a terra prima della raccolta e campi sott’acqua per i nubifragi che stanno flagellando le
regioni del sud con l’allerta rossa della protezione civile su Calabria, Basilicata e Sicilia ed arancione invece in Puglia. E’ quanto emerge dal primo
bilancio dei violenti nubifragi effettuato dalla Coldiretti che chiede di verificare le condizioni per lo stato di calamita’ nelle zone colpite dal maltempo
che ha danneggiato duramente i raccolti autunnali a macchia di leopardo e provocato frane e smottamenti. A soffrire del violento cambiamento
climatico – sottolinea la Coldiretti – sono state principalmente le coltivazioni di stagione in un momento in cui si e’ fortunatamente quasi conclusa
la vendemmia ma e’ in pieno svolgimento la raccolta delle olive e sono state fatte o si preparano i terreni per le semine autunnali. Campi di agrumi
e ortaggi allagati sulla costa Jonica della Calabria mentre in Sicilia sono pesanti gli effetti degli smottamenti che stanno mettendo a rischio la
viabilita’ interna.

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