CRI TI INCA RTE10 - Alterazioni Video
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Comune di Ravenna Presidente onorario Amministrazione Sindaco Andrea Emiliani Responsabile amministrativo Fabrizio Matteucci Presidente Lara Savorelli Assessore alla Cultura Uber Dondini Alberto Cassani Monica Arceri, Dirigente servizio turismo Consiglio d’Amministrazione Paola Lontani, e attività culturali Rosetta Berardi Simona Marangoni Maria Grazia Marini Lanfranco Gualtieri Bookshop Antonio Panaino Tiziana Cicognani, Vittorio Pranzini Maria Santolini Direttore Allestimento, sorveglianza e Claudio Spadoni custodia Collezioni permanenti Franco Cirella, Carmelo Corazza, Conservatore Mauro Focaccia, Emanuela Folli, Nadia Ceroni Roberto Gabelli, Agostino Melandri, con il supporto di Archivio e documentazione Giuseppe Arnò, Luca Comanducci Marisa Bruno Collaborano all’attività istituzionale Centro internazionale del MAR di documentazione Cecilia Benzoni, Davide Caroli, sul mosaico Daniele Torcellini Curatore Linda Kniffitz Sara Andruccioli, Chiara Pausini Esposizioni temporanee Responsabile Claudia Casali Esperto attività museali Alberta Fabbri Sezione didattica Filippo Farneti Ufficio Relazioni esterne e promozione Francesca Boschetti, Nada Mamish
Critica in Arte Mostra Catalogo 3 critici per 3 artisti a cura di a cura di Progetto ideato da Claudia Casali Claudia Casali Claudio Spadoni Segreteria organizzativa Testi, apparati e redazione con il patrocinio di Davide Caroli Claudia Casali Regione Emilia-Romagna con la collaborazione di Provincia di Ravenna Virginia Laghi Traduzioni David Smith Enti promotori Responsabile amministrativo Comune di Ravenna Lara Savorelli Crediti fotografici Assessorato alla Cultura Olimpia Lalli per la foto di Misses, Museo d’Arte della città di Segreteria amministrativa Chiara Lecca, Ravenna Monica Arceri, Paola Lontani, Ezio Manciucca Simona Marangoni Si ringraziano Sezione didattica Galleria Fumagalli, Bergamo Filippo Farneti Giuseppe e Simonetta Casarotto Paolo Curti e Annamaria Ufficio relazioni esterne e promozione Gambuzzi Francesca Boschetti, Marco Ghigi Nada Mamish Barbara Maccaferri Supporto tecnico all’allestimento Un particolare ringraziamento a Davide Caroli, Germano Gentilini Mauro Focaccia Antonio Gramentieri con la collaborazione di Annamaria Maggi Roberto Gabelli Moki, Marco Piffari Progettazione immagine coordinata e Maria Katia Tufano grafica materiali promozionali Con il contributo di Filippo Farneti Bookshop Monica Arceri, Tiziana Cicognani, Maria Santolini Sorveglianza e accoglienza sale espositive Euro&Promos Group, Udine Assicurazioni Ina Assitalia, Ravenna
i l Comune di Ravenna attraverso l’Assessorato alla Cultura promuove il quarto ciclo espositivo di Critica in Arte, progetto dedicato ai giovani artisti, organizzato ed allestito negli spazi del MAR Museo d’Arte della città. Come già accaduto lo scorso anno, anche per questa edizione si è consolidata la sinergia con il Festival Ammutinamenti, creando un lega- me importante tra realtà che operano nel settore della danza e in quello delle arti visive, con la particolare attenzione al lavoro dei giovani artisti. Il quarto appuntamento di Critica in Arte vede protagonisti artisti che utilizzano poetiche, procedure e linguaggi diametralmente opposti che li distinguono a livel- lo nazionale ed internazionale. Chiara Lecca lavora –– Fabrizio Matteucci Sindaco di Ravenna sulla sottile linea della percezione, dell’intreccio tra –– Alberto Cassani Assessore alla Cultura mondo animale ed umano, del primordiale e del quotidiano; Ettore Favini si mette in gioco speri- mentando una sorta di laboratorio ambientale attraverso il metodo walden; Alterazioni Video sono invece un collettivo, noto a livello internazionale, carat- terizzato per lo più da indagini socio-culturali e politiche. In tutti e tre i casi è l’uomo posto al centro della scena e l’arte ne filtra le sensazioni, i disagi, le in- quietudini fornendo uno sguardo privilegiato sulla realtà che ci circonda. Le tre mostre testimoniano l’attenzione della città di Ravenna ai temi della contem- poraneità e ai nuovi linguaggi dell’arte contemporanea, elementi fondamen- tali per una città candidata ad essere Capitale Europea della Cultura nel 2019. Un particolare ringraziamento va a coloro che si sono adoperati nella riuscita di questo significativo progetto, segno di un impegno che Ravenna pone nei confronti della cultura in toto, supportando le tante sinergie culturali che si possono e devono creare all’interno della città. –– 4 criticainarte–presentazione
g iunto alla quarta edizione, Critica in Arte intende confermarsi come un appuntamento autunnale, ormai tradizionale per il MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna, dedicato all’ultima generazione arti- stica. A maggior ragione se si considerano i precedenti di No border, manifestazione anche questa riservata ai giovani, e sia pure con- cepita con una formula diversa. S’è già scritto in una precedente occasione come Critica in Arte, intendendo evidenziare il ruolo, la fisionomia del criti- co, insieme alla figura dell’artista da lui prescelto, non rappresenti semplice- mente un’incursione nel multiforme panorama della creatività giovanile per offrire, nel corso degli anni, uno spaccato significativo dello ‘stato’ dell’arte del nostro tempo. Ponendo in eguale rilievo la funzione del critico, vengono contestualmente documentate le propensioni, le attitudini, le modalità con cui la critica in arte critica d’oggi si confronta con le vicende dell’arte. Si parla, dunque, di identità e ruolo della critica, oltre 3 critici per 3 artisti che dei diversi linguaggi attraverso i quali gli artisti –– Claudio Spadoni Direttore MAR della sua stessa generazione si esprimono. Per quan- to concerne gli artisti non è difficile cogliere un’attenzione molto diffusa a temi di stringente attualità e di interesse ormai universale. Vale a dire un rinnovato impegno non solo di documentazione ma spesso di esplicita par- tecipazione emotiva a motivi sociali, ambientali, ecologici, politici nel senso più pieno del termine. Certo, col ricorso al più largo ventaglio di possibilità espressive quale da tempo è entrato nella pratica corrente, e dunque ancor più caratterizzate da una specificità di accenti che garantisce appunto l’iden- tità d’ogni singolo artista. Lo si può ben constatare in Chiara Lecca, presentata da Claudia Casali, nella sua ispirazione al mondo animale e alla natura. Così come nel collettivo mi- lanese, ma attivo anche a New York e Berlino, di Alterazioni Video, presentato da Camilla Boemio, nel suo uso alternativo della comunicazione su temi di arte-politica, arte e impegno sociale. E su tematiche del territorio e dell’am- biente è incentrato il lavoro di Ettore Favini, presentato da Lorenzo Giusti. Queste nuove proposte di Critica in Arte giungono dunque come ulteriori oc- casioni di una verifica condotta sull’ultima generazione, che si affianca, nella sua proiezione sul presente, agli scandagli condotti sul passato dalle mostre storiche che il MAR, fin dalla sua costituzione poco meno di un decennio fa, ha prefigurato come linea programmatica. –– 5
indice contents crediti credits – p. 6-7 acapulco – p. 9-39 camilla boemio – p. 40-41 enrico sgarbi – p. 42-45 chi è who is Alterazioni Video – p. 46-47 acapulco – a cura di curated by camilla boemio
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i lavori delle Alterazioni Video si posizionano in un mosaico nel quale la storia dell’arte ufficiale e tradizionale si amalgama con una visione poliedrica dell’arte contemporanea nella quale confluiscono: cinema, architettura e grafica. Le opere della collezione, rese duttili, vengono sospese in un cortocircuito come fossero materiali digitali della rete in grado di mutare forma e contesto. L’immaginario classico rinascimentale viene ricontestualizzato in chiave pulp. Una trasformazione nella quale tuffatori coraggiosi si lanceranno tra le onde di Acapulco fiduciosi in una rinascita. Una scelta non anacronistica nella quale ho subito percepito le basi della mia trasversale ricerca che abbraccia tracce e percorsi da Aby Warburg ad Eugenio Battisti, a retaggi storici assemblati con i linguaggi internazionali del contemporaneo. Sono gli elementi quotidiani e non ACAPULCO. Un anti – rinascimento ufficiali ritenuti “popolani” a creare le radici storiche, debordante di immagini a sedimentare la cultura; ed è questo percorso filmico –– di Camilla Boemio rappresentato con uno story board ad accompagnarci nel pensiero mai interrotto tra tradizione volgare e cultura ufficiale. Lo spirito di analisi arriva ad utilizzare un genere della poetica volgare popolare italiana per raccontare un “fotoromanzo” in un modo brillante, per dimostrare che la tradizione sapeva raccontare la quotidianità senza scendere a compromessi con il potere. Costruire una grande farsa nella quale i protagonisti assoluti sono i visitatori ed il loro pensiero, in cui risiedono principi ed immaginari integri, nei quali le società democratiche impostano i cardini fondamentali. Spaziare tra il sacro e il profano, la cultura “alta” e la cultura popolare, quella ufficiale e tradizionale e quella underground - controcultura; assemblando tutte queste parti emerge una visione “altra” dell’ arte. Ri - dimostrando che esiste sempre una visione “anti” dell’arte. Un “counter - renaissance” *contemporanea nella quale elementi distanti, e a primo acchito non appaganti, confluiscono rendendo le gesta leggendarie dei protagonisti della pinacoteca, quotidiane relazioni il cui perno diviene il film sensuale che racconta le avventure amorose del dandy dal “pullover d’ oro”: il Guidarelli. Le Alterazioni Video ci incoraggiano a guardare sotto il coperchio, mostrando la tremenda attrazione verso il consumo del mito, l’accettazione del significato come fatto determinato, come figura autonoma. Ogni personaggio mostra di essere formato attraverso una concatenazione di codici separati, alcuni sono significanti o agenti della differenza (maschio - femmina - giovane vecchio - ricco - povero), altri operatori di un richiamo a più generale conoscenza (il loro ruolo esercitato nella storia dell’arte: papi, nobili, nobildonne, pastori, frati) fino ad arrivare ad un cambiamento di direzione nel quale le figure cambiano l’entità primaria. Da uno stile all’altro, da una tematica allegorizzante a una profana, dal simbolismo alla decorazione, dall’enfasi religiosa al realismo illustrativo, realizzano uno scarto, una seconda opzione nella quale paiono incarnare una fisionomia contemporanea. Una manipolazione degli stereotipi nella quale un fumetto incalzante crea un repertorio di nuove immagini in un luogo della fantasia, il cui contenuto mitico diventa “cultura comune”. Il mito è ideologia, il cui contenuto è portatore dell’importanza dell’ordine; sovvertire questo ordine incontestabile apre prospettive: antimoralistiche, anti-sintetizzanti, anti-intellettualistiche, antiautoritarie. L’impatto narrativo di queste immagini funziona nell’ensemble generale nel quale emergono come significanti importanti per il risultato semantico. L’adattamento delle immagini allo spazio, inteso come luogo, diventa essenziale. I lavori incominciano in una parete e finiscono ai margini del pavimento, assemblandone i quadri preesistenti, o continuando sulla parete adiacente rispetto a quella da cui cominciano. Gli oggetti sono inclinati dal pavimento verso la parete; oppure incominciano stendendosi sul piano orizzontale solo per curvarsi, seguendo l’angolo, e arrampicarsi lungo il piano verticale. Perduti i limiti dei confini della narrazione, straripa un’ossessiva presenza filmica delle immagini. Un tutt’uno narcotizzante. Risultato di un’indimenticabile mostra strutturata in due complesse installazioni che dialogano, ed un film nel quale l’“imagerie” della fiaba rinascimentale diviene traslata nel più naturale racconto retrò di Debord, trasformando la percezione temporale ed il linguaggio. * Termine usato inizialmente in relazione a Shakespeare da Theodore Spencer nel 1938, e divenuto il titolo dell’importante libro di Hiram Haydn (The counter – renaissance, New York, 1950) che sarà a sua volta ripreso e analizzato con spunti dirompenti da Eugenio Battisti (L’Antirinascimento, 1962). 40 criticainarte–acapulco. Un anti - rinascimento debordante di immagini
a lterazioni Video’s works take their place in a mosaic where official and traditional art history is amalgamated with a polyhedral vision of contemporary art in which cinema, architecture and graphics converge. The works in the collection, rendered ductile, are suspended in a short-circuit as if they were digital materials from the web, capable of altering form and context. The classic renaissance collective imagination is re-contextualised in a pulp key. A transformation in which courageous divers plunge into the waves at Acapulco, trusting in a rebirth. A not anachronistic choice in which I at once perceived the bases of my across the board research that embraces traces and itineraries from Aby Warburg to Eugenio Battisti, to historical legacies assembled with the international languages of the contemporary. It is the everyday and unofficial elements held to be ACAPULCO. A counter-renaissance “of the people” that create historic roots, cause the overflowing with images sedimentation of culture; and it is this filmic course –– by Camilla Boemio represented with a storyboard that accompanies us in the never interrupted thought between common tradition and official culture. The spirit of analysis comes to employ a genre of popular and vulgar Italian poetics to brilliantly recount a “picture story” in order to demonstrate that the tradition could deal with the everyday without stooping to compromises with power. To build up a great farce in which the undisputed leading players are the visitors and their thought that contains intact principles and imaginations in which democratic societies set the fundamental cornerstones. To range between the sacred and the profane, “high” culture and popular culture, the official and traditional and the underground-counterculture; assembling all these parts there emerges an “other” vision of art. Once more demonstrating that an “anti” vision of art always exists. A contemporary “counter-renaissance”* in which distant elements, not at once satisfying, converge and turn the legendary deeds of the picture gallery heroes into everyday relations whose hub becomes the sensual film about the amorous adventures of a dandy in a “golden pullover”: Guidarelli. Alterazioni Video encourage us to look beneath the lid, showing the tremendous attraction of the consumption of myth, the acceptance of the signified as determined fact, as autonomous figure. Each character shows that he has been formed through a concatenation of separate codes, some of them signifiers or agents of difference (male-female- young-old-rich-poor), others operators of a call to more general knowledge (their role in the history of art: popes, noblemen, noblewomen, shepherds, friars) to the extent of arriving at a change of direction in which the figures change the primary entity. From one style to the other, from an allegorising theme to a profane one, from symbolism to decoration, from religious emphasis to illustrative realism they create a discard, a second option in which they appear to embody a contemporary physiognomy. A manipulation of stereotypes in which a pursuing comic strip creates a repertoire of new images in a place of the imagination whose mythical content becomes “popular culture”. Myth is ideology whose content is bearer of the importance of order. Subverting this incontestable order opens up perspectives: anti-moralistic, anti-synthesising, anti-intellectual and antiauthoritarian. The narrative impact of these images functions in the general ensemble in which they emerge as important signifiers for the semantic result. Adaptation of the images to the space, understood as place, becomes essential. The works begin on a wall and end up at the margins of the floor, assembling their pre-existing pictures or continuing on the wall adjacent to their starting point. The objects slope from floor to wall or they begin by extending themselves on the horizontal plane only to curve, following the angle, and climb up the vertical plane. With the boundaries of narration lost, an obsessive filmic presence of the images overflows. A narcotising whole. The outcome of an unforgettable exhibition structured in two complex installations in mutual dialogue and a film in which the imagerie of the renaissance fable is translated into the most natural retro tale of Debord, transforming temporal perception and language. * Term first used in relation to Shakespeare by Theodore Spencer in 1938 and borrowed for the title of Hiram Haydn’s important book (The Counter-Renaissance, New York, 1950) which was in turn reprised and analysed with explosive ideas by Eugenio Battisti (L’Antirinascimento, 1962). 41
s eguono alcune considerazioni critiche sulla poetica e sulle opere di Alterazioni Video. At- traverso una serie di scritti “in presa diretta” le scelte, le indecisioni, le paure, le ansie e la pochezza artistica di questo collettivo di artisti internazionali emergono in tutta la loro dilaniante verità. Attenti! L’esperienza italiana può diventare esperienza globale. ASPETTANDO LO TSUNAMI, parliamone. “…bello eh quando ti alzi al mattino con quell’ansia che ti strozza la gola, quel vuoto che avverti, ma chi sei? cosa fai? quando realizzi che sei un fallito che vuol fare l’artista... bello eh?!? quel panico che ti fa scoppiare la testa.... ...ti alzi e non riconosci niente torno ... la testa? com’è la AQUI SE TOCA EL FUNDO! testa in quei momenti? bello eh ?.... ”*. Aspettando lo Tsunami si è manifestato come prodot- Cronistoria di un clamoroso to artistico molto avanzato sotto il profilo linguistico e fallimento estetico tecnologico, frutto di un intenso “processo d’infusione” –– di Enrico Sgarbi nell’attuale contesto culturale, sociale, politico, nonché risultato di un de-fatigante disimparare a memoria la più alta tradizione artistico - letteraria del Novecento (…). “...da grande voglio fare tutto quello che voglio, voglio essere come gli eroi della tivù... ” (A. Came- rini, TV baby, 1976) Attraverso l’uso originalissimo di nuove tecnologie e un plurilinguismo allucinato il web tv live show di Alterazioni Video non tradisce indecisioni nel perseguire innovative strategie di insinua- zione nel reale. L’uso di riferimenti esplicitamente “bassi”, volgari fino al blasfemo, osceni fino al pornografico serve a questo collettivo di randagi addomesticati dalle buone letture per: 1) cercare di creare un’atmosfera ironica e irriverente; 2) per mettere a disagio e quindi a “fare da commento” all’insulsaggine della cultura in cui siamo più o meno consapevolmente immersi; 3) la cosa più importante di questi tempi: per essere semplicemente realistici. Alterazioni Video riscatta così, senza volerlo, il miglior repertorio di stereotipi offerto dalla comuni- cazione di massa e diffonde in rete la sua prima diretta mondiale mettendo in scena un inevitabile, sonoro, clamoroso fallimento stagliato su di un nauseante sottofondo d’imbarazzo intestinale. In- servibile come format per la tv generalista, Aspettando lo Tsunami interpreta le paure, le ansie e le contraddizioni di una nuova generazione di giovani artisti “grassa e disperata” che ha letteralmente fagocitato tutte le precedenti, dalla Pepsi generation alla Mtv generation. Cavalcare uno streaming on line è uno sport estremo! “La televisione è sempre stato un sistema comunicativo centralistico. Il modello di relazione tra emit- tente e ricevente è sempre stato unidirezionale con effetto passivizzante sui riceventi-telespettatori […]” 1. “ […] Che devi fare quando la rivolta postmoderna diventa un’istituzione della cultura pop?”2. (…) L’onda è ancora debole, per molti impercettibile, ma la notizia è di quelle da non sottovalutare: “signore e signori... sta arrivando lo Tsunami”. PER UNA ESTETICA BASTARDA! Amare considerazioni critiche sulla poiesis di AV Il collettivo artistico Alterazioni Video è portatore sano di una nuova, potentissima infezione este- tica. L’estetica bastarda L’estetica bastarda ha trasformato l’intera produzione di Alterazioni Video in una profondissima metafora del mondo contemporaneo. (…) Truffando, raggirando, circuendo chiunque a 360° at- torno a loro il branco si è presto riciclato in s.r.l., i randagi in imprenditori. Così facendo Alterazioni Video si è ripulita e resa credibile per accedere al mondo dell’arte contemporanea che gli ha aperto le porte della Biennale di Venezia e di alcune altre sedi prestigiose in cui è solita celebrarsi. ACAPULCO BABY Inevitabili assurdità nel confronto con la storia La blasfemia non è blasfemia, l’osceno non è osceno, la volgarità non è volgarità, il disgusto non è disgusto, l’imbecillità non è imbecillità. Ricordare è una ginnastica per fannulloni, soprattutto di questi tempi gonzi. Quando poi l’attività 42 criticainarte–aqui se toca el fundo!
del ricordare si risolve in un esercizio di zapping in ciabatte e canottiera (macchiata) allora è me- glio riscrivere tutto daccapo. La psicadelia può diventare la forma più avanzata di conoscenza sintetica del mondo. Un gruppo di tuffatori professionisti che si esibisce diverse volte al giorno tuffandosi da altezze variabili (fino a 35 metri di altezza) in un’insenatura larga pochi metri e profonda ancora meno è una delle attrazioni turistiche più apprezzate. E’ come in un fotoromanzo a colori in cui nessuno fa come se fosse a casa propria. L’imbarazzo è crescente eppure non succede niente, niente di niente. Sapessi come soffro, sapessi come mi sento male. Questa estate sulla spiaggia di Acapulco ho sentito una fitta allo stomaco, una fitta fortissima e ho creduto che fosse la fine. Ci sono voluti quattro vodke lisce, poi ho iniziato a vedere tutto diversamente inclinato e non è che mi sia sen- tito meglio. Ho iniziato a considerare le cose sotto una diversa luce negli occhi. La figura del pornodivo (o della pornodiva) ha iniziato ad emergere negli anni settanta, con il sorgere dell’affare della pornografia legalizzata in diverse nazioni. Erano gli anni di Gola profonda e Linda Lovelace era una delle prime attrici di genere pornografico a diventare famosa per la sue toccanti interpretazioni. Dopo Lovelace, diversi altri attori si conquistarono i favori del pubblico di genere: si possono ricordare, tra gli altri, John Holmes, Veronica Hart, Amber e Ginger Lynn. In Italia, la svedese Marina Lotar fu la prima pornodiva, poi nei primi anni ottanta salirono alla ribalta, tra le altre, Moana Pozzi, Ilona Staller (Cicciolina), Lilli Carati, Barbarella. In molti casi, queste pornodive erano tanto celebrate che i loro nomi divennero familiari anche al pubblico disinteressato alla pornografia. In seguito, il mercato del porno ha continuato a crescere e diversificare la propria offerta con la conseguenza che molti pornodivi sono noti solo a un pubblico di nicchia. Tuttavia, restano casi di attrici e attori particolarmente note al grande pubblico, come Jenna Jameson nonché, in Italia, Selen, Eva Henger e Rocco Siffredi. La fama di personaggi come Selen, Henger e Siffredi ha consen- tito loro di conquistarsi uno spazio nell’ambiente dello spettacolo anche dopo aver abbandonato l’hardcore. Chiedendoci poi se tutti noi, anziché osservare il tratto, leggere il mondo attraverso la lente am- bigua di un’opera o la ricerca spaziale di un’installazione siamo stati drogati da queste cifre che, consapevoli o meno, ci turbinavano nel cervello e ci annebbiavano lo sguardo. Il loro messaggio implicito è: fan culo il contesto. Diceva quello di guardarsi dai randagi. I randagi vanno errando. Errano in continuazione e siamo noi a farne le spese. 1 M. PASQUINELLI, Media Activism, Strategie e pratiche della comunicazione indipendente, 2002, Roma, Derive Approdi, pp. 27-28 2 D.F. WALLACE, Tennis, tv, trigonometria e tornado (e altre cose divertenti che non rifarò mai più), 1999, Roma, Minimum Fax 43
w hat follows is a number of critical considerations on the poetics and works of Alterazioni Video. Through a series of “live” writings the choices, fears, anxieties and artistic paucity of this international artists’ collective emerge in all their lacerating truth. Watch out! The Italian experience may become global experience. WAITING FOR THE TSUNAMI, let’s talk about it. “…great isn’t it when you get up in the morning with that anxiety that chokes you, that emptiness you feel, but who are you? what do you do? when you realise you’re a failure who wants to be an artist… great, isn’t it? that head-splitting panic... you get up and don’t recognise anything around you... your head? AQUI SE TOCA EL FUNDO! how’s your head in those moments? great, eh?... ”*. Chronicle of a clamorous Waiting for the Tsunami appeared as a highly advanced aesthetic failure. artistic product from a linguistic and technical angle, fruit of an intense “process of infusion” in the current –– by Enrico Sgarbi cultural, social and political context as well as the result of a wearing unlearning by heart of the highest artistic-literary tradition of the twentieth century (…). “...when I grow up I want to do everything I want, I want to be like TV heroes...” (A. Camerini, TV baby, 1976) Through the very original use of new technologies and a hallucinated multilingualism, Alterazioni Video’s web tv live show evinces no indecision in pursuing innovative strategies of insinuation into the real. The use of explicitly “low” references, vulgar to the point of blasphemy, obscene to the point of pornography, is employed by this collective of strays domesticated by good reading in order 1) to try and create an ironic and irreverent atmosphere, 2) to make people uneasy and therefore “comment” on the dullness of the culture in which we are more or less aware of being immersed, and 3) the most important thing in these times: to be simply realistic. Thus without wanting to Alterazioni Video redeems the best repertoire of stereotypes offered by mass communication and broadcasts its first world live show on the web, staging an inevitable, resounding, clamorous failure set against a nauseating backdrop of intestinal embarrassment. Useless as a format for generalist TV, Waiting for the Tsunami interprets the fears, anxieties and contradictions of a new “fat and desperate” generation of young artists that has literally absorbed all the previous ones, from the Pepsi generation to the Mtv generation. Riding online streaming is an extreme sport! “Television has always been a centralistic communication system. The model of the relationship between broadcaster and receiver has always been unidirectional with the effect of rendering the receiver-viewer passive […]”1. “[…] What do you have to do when the post-modern revolt becomes an institution of pop culture?”2. (…) The wave is still weak, imperceptible to many, but the news should not be underestimated: “ladies and gentlemen... the Tsunami is coming”. TOWARDS A BASTARD AESTHETIC! Bitter critical considerations on the poiesis of AV The artists’ collective Alterazioni Video is a healthy bearer of a new, very powerful aesthetic infection. The bastard aesthetic The bastard aesthetic has transformed Alterazioni Video’s entire production into a very profound metaphor of the contemporary world. (…) Swindling, conning, entrapping everyone around them through 360°, the pack was soon recycled into a limited company and the strays into entrepreneurs. In this way Alterazioni Video cleaned up its act and made itself credible for access to the world of contemporary art, such as the Venice Biennale and other prestigious venues where that world usually celebrates itself. ACAPULCO BABY Inevitable absurdities with regard to history Blasphemy is not blasphemy, the obscene is not obscene, vulgarity is not vulgarity, disgust is not disgust, imbecility is not imbecility. Remembering is a gymnastic exercise for layabouts, especially of these foolish times. And when 44 criticainarte–aqui se toca el fundo!
the act of remembering is resolved in the practice of zapping, wearing slippers and a (stained) undershirt, then it’s better to rewrite everything from the top. Psychedelia may become the world’s most advanced form of synthetic knowledge. A group of professional divers who give several performances a day, diving from heights up to 35 metres into an inlet a few metres wide and less deep. This is one of the best appreciated tourist attractions. It’s like in a colour photo-romance where nobody behaves as if they were at home. Embarrassment increases but nothing happens, nothing at all. If you knew how much I suffer, if you knew how bad I feel. This summer on the beach at Acapulco I had a stabbing pain in my stomach, really strong, and I thought it was all up. It took four straight vodkas, then I started to see everything sloping in a different way, but it wasn’t that I felt any better. I began to see things under a different light in my eyes. The figure of the porn star (be it he or she) first emerged in the 70s with the rise of the legalised pornography business in various countries. Those were the years of Deep Throat, and Linda Lovelace was the first actress in the pornography genre to become famous for her touching interpretations. After Lovelace many other actors won the favour of the genre public, including John Holmes, Veronica Hart, Amber and Ginger Lynn. In Italy the first porn star was Marina Lotar, from Sweden. Then others stepped into the spotlight in the early 80s, such as Moana Pozzi, Ilona Staller (Cicciolina), Lilli Carati and Barbarella. In many cases these porn stars became so celebrated that their names were familiar even to a public without interest in pornography. The pornography market subsequently grew and diversified, with the consequence that many stars are known only to a niche public. Nonetheless, there are cases in which actors and actresses have remained particularly well known to the public at large, such as Jenna Jameson and, in Italy, Selen, Eva Henger and Rocco Siffredi. The fame of the latter allowed them to take a place in show-business even after giving up hardcore. So we ask ourselves whether all of us, instead of observing the trait, interpreting the world through the ambiguous lens of a work or the spatial research of an installation, have been drugged by these ciphers which, consciously or not, whirl around our brain and mist up our eyes. Their implicit message is: screw the context. We were told to watch out for strays. Strays go wandering. They stray from the path in continuation, and at our expense. 1 M. PASQUINELLI, Media Activism, Strategie e pratiche della comunicazione indipendente, 2002, Rome, Derive Approdi, pp. 27-28 2 D.F. WALLACE, Tennis, tv, trigonometria e tornado (e altre cose divertenti che non rifarò mai più), 1999, Rome, Minimum Fax 45
chi è who is Alterazioni Video (Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu, Giacomo Porfidi) colletivo nato a Milano nel 2004, vive e lavora a New York, Milano e Berlino group born in Milan in 2004, lives and works in New York, Milan and Berlin mostre personali solo exhibitions 2010 – Critica in Arte, curated by C. Boemio, project – T.I.C.A.B. Tirana International Contemporary Art devised by C. Spadoni, Ravenna, MAR Museo Biannual, curated by STEALTH.unlimited, d’Arte della città Tirana (AL), Hotel Dajti – Up Against The Wall, curated by R. Pinto, – Violent Paintings, Brescia, Fabio Paris Art Gallery Athens (G), Ileana Tounta Contemporary 2009 Art Center – I would prefer not to, Milano, Prometeo Gallery – Hyperlucid, curated by D. Quaranta, Prague (CZ), Prague Biennale 4, Karlin Hall 2008 – Green Platform, curated by L. Giusti, – DEA, curated by J. Hill, Taipei (Taiwan - PRC), Firenze, CCCS Centro Culture Contemporanee Chi Wen Gallery La Strozzina 2007 – Concrete Island (Incompiuto Siciliano), 2008 Roma, VM21artecontemporanea – Pixxelpoint, International New Media Art Festival, – Incompiuto Siciliano, New York (USA), curated by D. Quaranta, Nova Gorica (SLO), The Italian Academy, Columbia University Kulturni Dom – The aesthetics of drugs (DEA Project), – Videoreport Italia 2006_07, curated by Reggio Emilia, Dispari&Dispari Gallery A. Bruciati, Monfalcone, GC.AC – Night talk of the forbidden city, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea Shanghai (PRC), DDM Warehouse Gallery – The Video Lounge, curated by Latitudes (Max Andrews & Mariana Cánepa Luna), Turin, Artissima 15, The International Fair mostre collettive group exhibitions of Contemporary Art 2010 Galleria Comunale d’Arte Contemporanea – Ailati, curated by L. Molinari, Venezia, – Manifesta 7, The European Biennial of Padiglione Italiano, 12th Contemporary Arts, curated by A. Budak, International Architecture Exhibition, Arsenale Trentino - South Tyrol, – DWELLING IN TRAVEL, curated by Manifattura Tabacchi Rovereto K. Anguelova - A. Wiarda, Plovdiv (BG), – Museum in the Street, curated by Z. Badovinac Art Today Association nd Bojana Piškur, Ljubljana (SLO), – 21x21, 21 Artisti per il 21° secolo, curated Moderna Galerija by F. Bonami, Torino, Fondazione Sandretto – Industrial Lies, curated by G. De Donà, Re Rebaudengo Reggio Emilia, Dispari&Dispari Gallery – Ibrido, Genetica delle forme d’arte, curated by G. Di Pietrantonio - F. Garutti, Milano, 2007 PAC Padiglione d’Arte Contemporanea – 52° International Art Exhibition, Think with the senses - Feel with the mind, Venice Biennial, 2009 curated by R. Storr, Venezia – SZHKB - Shenzhen & Hong Kong Bi-city – Forms of Resistance, Artists and the desire for Biennale of Urbanism\Architecture, curated by social change from 1871 to the present, O. Ning - B. Galilee, Shenzhen (PRC) curated by M. Scotini, Eindhoven (NL), – Symphony n°1, in collaboration with Ragnar Van Abbemuseum Kjartansson, curated by B. Casavecchia – Laws of Relativity, curated by A. Colin C. Corbetta, New York (USA), PERFORMA 09, E. Sorokina, Guarene d’Alba (Cn), Performance Space 122 Palazzo Re Rebaudengo – Mnemosine – L’Atlante dell’immagini, – Remote Control, curated by W. Teo - Ella Liao, curated by C. Boemio, Pesaro, Shanghai (PRC), MoCA Centro Arti Visive Pescheria 46 criticainarte–chi è alterazioni video
bibliografia bibliography 2010 – C. Boemio, Alterazioni video in Critica in Arte, exhibition catalogue, Renna, MAR Museo d’Arte della città – F. Bonami, 21X21. 21 artisti per il 21° secolo, exhibition catalogue, Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo – G. Di Pietrantonio - F. Garutti, Ibrido, Genetica delle forme d’arte, exhibition catalogue, Milano, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2009 – C. Boemio, MNEMOSYNE - L’ Atlante dell’immagini, exhibition catalogue, Pesaro, Centro Arti Visive ex Pescheria – L. Giusti, Green Platform, exhibition catalogue, Firenze, CCCS Centro Culture Contemporanee La Strozzina – F. Pietropaolo, Alterazioni Video, in “Art in America”, june-july – A. Fiorillo, I monumenti allo spreco diventano monumenti veri, in “Il Venerdì di Repubblica”, august 14 2008 – F. Gallanti, Incompiuto siciliano, in “Abitare”, october – A. Budak, Manifesta 7 the European Biennial of Contemporary Arts, exhibition catalogue, Trentino Alto Adige - Südtirol, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale – D. Gianella - M.C. Piccioli, Junkbuilding, Milano, Triennale Bovisa 2007 – La Biennale di Venezia. 52 Esposizione Internazionale d’Arte. Pensa con i sensi, senti con la mente. Arte al presente, exhibition catalogue, Venezia, Marsilio 47
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