Creare mentalità e competenze imprenditoriali nell'UE - Serie di guide
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Come sostenere la politica per Serie di guide le PMI con i fondi strutturali Creare mentalità e competenze imprenditoriali nell’UE Imprese e industria 1
3 Come sostenere la politica per Serie di guide le PMI con i fondi strutturali Creare mentalità e competenze imprenditoriali nell’UE Guida intelligente su come promuovere e age- volare la formazione all’imprenditorialità per i giovani con l’aiuto dei fondi strutturali dell’UE
4 La presente guida è stata realizzata dalla Commissione europea e si basa sulle informazioni raccolte in una serie di progetti e studi condotti in questo campo. Sebbene i lavori si siano svolti sotto la direzione di funzionari della Commissione, le opinioni espresse nel presente documento non rappresentano necessariamente il parere della Commissione europea. Per ulteriori informazioni contattare: Commissione europea Direzione generale Imprese e industria Unità D.1: Imprenditorialità 2020 e-mail: Entr-entrepreneurship@ec.europa.eu URL: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/promoting-entrepreneurship/index_en.htm Il presente documento è disponibile su Internet in varie lingue europee. La presente guida è stata elaborata nell’intento di fornire informazioni sull’impiego dei fondi strutturali dell’UE, ma si declina ogni responsabilità giuridica per quanto riguarda la correttezza e la completezza delle informazioni fornite. Le richieste specifiche di impiego dei fondi strutturali dell’UE dovranno sempre essere valutate con riferimento alle norme applicabili in vigore alla data e nel paese in cui si presenta la domanda. La presente guida fa parte di una serie. I titoli pubblicati finora sono i seguenti: N.1 Creare mentalità e competenze imprenditoriali nell’UE N.2 Impiego delle norme a sostegno della crescita, della competitività e dell’innovazione N.3 Favorire il trasferimento d’impresa N.4 Guida intelligente all’innovazione dei servizi N.5 Attuazione dello Small Business Act a livello regionale N.6 Utilizzo dei fondi strutturali nel quadro della politica per le PMI e l’imprenditorialità AVVISO LEGALE Né la Commissione europea né alcuna persona che agisca per suo conto possono essere ritenute responsabili dell’uso delle informazioni contenute in questa pubblicazione, né di eventuali errori che possano rilevarsi in essa nonostante la cura posta nella redazione e nel controllo della qualità. La pubblicazione non riflette necessariamente l’opinione o la posizione dell’Unione europea. Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea, 2012. ISBN 978-92-79-26347-7 DOI 10.2769/56894 Copyright: Unione europea, 2012 La riproduzione è autorizzata con citazione della fonte, salvo ove diversamente indicato. Per l’uso/la riproduzione di materiale protetto da copyright di terzi e indicato come tale è necessario il consenso dei detentori dei diritti.
5 Premessa È dimostrato che la creazione di una mentalità imprenditoriale è un ingrediente fondamentale della crescita endogena e un elemento imprescindibile per lo sviluppo sostenibile a livello locale e regionale e per la coesione sociale. Il ruolo dell’istruzione nel promuovere atteggiamenti e comportamenti imprenditoriali è oggi ampia- mente riconosciuto. Competenze trasversali come creatività, spirito di iniziativa e imprenditorialità aiuteranno i giovani a sviluppare la loro capacità di pensiero creativo e di innovazione, nonché l’at- teggiamento proattivo, la flessibilità, l’autonomia, la capacità di gestire un progetto e di ottenere dei risultati. Gli effetti positivi della formazione all’imprenditorialità sono sempre più evidenti. I giovani che par- tecipano a questi programmi sviluppano un atteggiamento più imprenditoriale, entrano più rapida- mente nel mondo del lavoro una volta finiti gli studi e sono più propensi ad avviare nuove imprese, creando di conseguenza un maggior numero di posti di lavoro. I programmi in materia di imprenditorialità offrono una eccellente opportunità di collegare i sistemi d’istruzione con l’economia locale, poiché si basano su attività a progetto e sulla partecipazione vo- lontaria di imprenditori reali. Gli studenti che stabiliscono contatti con la comunità imprenditoriale locale tendono a rimanere nella loro regione o nel loro paese dopo aver completato gli studi, come dipendenti in un’azienda locale o fondando un’impresa propria. Per tutti questi motivi, ci sentiamo di raccomandare questa Guida ai responsabili delle politiche e a tutte le parti coinvolte nello sviluppo locale e incoraggiamo a promuovere iniziative per l’istruzione e la formazione all’imprenditorialità nei programmi operativi, sfruttando tutte le risorse che l’UE ha da offrire. Antonio TAJANI Johannes HAHN LászlÓ ANDOR Vicepresidente della Membro della Membro della Commissione europea Commissione europea Commissione europea responsabile per l’industria e responsabile per la politica regionale responsabile per l’occupazione, l’imprenditoria gli affari sociali e l’integrazione
7 Indice 1 Sintesi ...................................................................9. 3.4.2 Definizione di obiettivi, indicatori 1.1 Finalità della relazione.......................................... 9 e target................................................................... 29 1.2 Contesto politico....................................................... 9 3.4.3 Metodologie di insegnamento................... 29 1.3 Formulare politiche e prassi efficaci: 3.4.4 Opportunità di progressione....................... 29 applicare le buone prassi a sostegno 3.4.5 Valutazione, convalida della progressione................................................ 11 e riconoscimento............................................... 30 3.4.6 Transizioni scuola-impresa ......................... 30 2 La situazione attuale: formazione 3.4.7 Formazione e coinvolgimento all’imprenditorialità, uno scenario degli insegnanti.................................................. 30 diversificato...................................................... 13 3.4.8 Coinvolgimento sistematico 2.1 Introduzione............................................................. 14 delle imprese....................................................... 30 2.2 Finalità e obiettivi della formazione 3.4.9 Coinvolgimento sistematico all’imprenditorialità.............................................. 14 di associazioni e organizzazioni 2.3 Verso una logica di intervento private..................................................................... 30 condivisa.................................................................... 15 3.4.10 Ruolo di autorità locali, regionali 2.4 Caratteristiche fondamentali delle prassi e nazionali e della Commissione correnti nella formazione europea................................................................... 31 all’imprenditorialità.............................................. 17 2.5 La necessità di un’azione politica 4 Sviluppare politiche e prassi efficaci: a livello nazionale................................................. 19 buone prassi a sostegno della 2.6 Punto della situazione nello sviluppo progressione..................................................... 33 di strategie nazionali........................................... 20 4.1 Introduzione............................................................. 34 4.2 Elementi chiave di una strategia 3 Verso un modello di progressione per nazionale.................................................................... 34 una maggiore cooperazione 4.3 Sviluppo del quadro politico nazionale..... 37 e coerenza ....................................................... 23 4.4 Sviluppare prassi efficaci.................................. 42 3.1 Il modello di progressione: scopo 4.4.1 Insegnanti, il fattore critico di successo... 42 e fondamento logico............................................ 24 4.4.2 Coinvolgere imprese e associazioni/ 3.2 Struttura e contenuto del modello.............. 24 organizzazioni private......................................... 48 3.3 Sintesi del modello............................................... 27 4.4.3 Promuovere il ruolo attivo delle 3.3.1 Obiettivi generali................................................... 27 autorità locali e regionali.................................. 54 3.3.2 Fasi fondamentali................................................. 28 4.4.4 Educazione imprenditoriale efficace 3.4 Implicazioni del modello: sfide nelle scuole: creare l’ecosistema locale e opportunità nel progredire........................... 28 e regionale per la formazione all’imprenditorialità.............................................. 55 3.4.1 Finanziamenti.......................................................... 28
5 Portare avanti l’agenda .............................. 59 5.1 Introduzione............................................................. 60 5.2 Implicazioni politiche ........................................ 60 5.2.1 L’UE come promotrice: sostenere nuovi sviluppi e rafforzare i programmi................. 60 5.2.2 Ruoli e responsabilità a livello dell’UE....... 61 6 Un menù di azioni - L’agenda di Oslo per la formazione all’imprenditorialità in Europa .......................................................... 63 7 Esempi di buone prassi................................. 69 7.1 Fondazione danese per l’imprenditorialità ................................................. 69 7.2 Programma d’azione istruzione e impresa .................................................................. 70 7.3 TF-Fest ....................................................................... 72 7.4 Programma per imprese di studenti........... 73 7.5 Certificato delle competenze dell’imprenditore.................................................... 74 7.6 Lucy et Valentin … créent leur entreprise! ....................................... 74 7.7 Università estiva di Kitzbühel per l’imprenditorialità ................................................. 75 7.8 Unternehmergymnasium Bayern................. 76 7.9 Programma per la promozione dell’imprenditorialità .......................................... 76 7.10 Øresund Entrepreneurship Academy ........ 77 7.11 Altri esempi di buone prassi............................ 78
9 Sintesi 1.1 Finalità della relazione Questa guida si basa prevalentemente sul la- voro svolto dalla Commissione negli ultimi cin- I fondi strutturali (in particolare FSE e FESR) que anni, in stretta collaborazione con le au- hanno un ruolo importante da svolgere nel so- torità nazionali, per promuovere la formazione stegno a progetti concreti intesi a promuovere all’imprenditorialità nelle scuole e nelle univer- la mentalità, le competenze e gli atteggiamenti sità, concentrandosi in particolare sul sostegno imprenditoriali dei giovani. Tuttavia, finora que- all’attuazione di strategie nazionali in materia. sta opportunità non è stata sfruttata appieno in tutti gli Stati membri dell’UE. Il presente docu- 1.2 Contesto politico mento intende pertanto fornire un’indicazione sulle iniziative utili che si potrebbero prendere in Da molti anni lo sviluppo e la promozione tutti i paesi e in tutte le regioni con il sostegno dell’imprenditorialità sono obiettivi strategici dei fondi strutturali europei. delle politiche dell’UE e degli Stati membri e hanno acquisito un’importanza crescente nel Il documento presenta corso del tempo, con l’adozione di una serie di a) il fondamento logico generale e lo status misure da parte della Commissione europea e della formazione all’imprenditorialità nell’UE di singoli Stati membri. Tra queste, è fondamen- b) un modello di progressione su come mettere tale il rafforzamento della cultura dell’impren- a punto e attuare le varie fasi di evoluzione ditorialità e della mentalità imprenditoriale tra i della politica di formazione all’imprendito- cittadini europei, in particolare i giovani. L’istru- rialità zione e la formazione sono motori fondamentali di questo processo. Tutti gli studenti dovrebbero c) una serie di esempi di buone prassi come avere accesso alla formazione all’imprenditoria- fonte di ispirazione di progetti per i piani lità, che si dovrebbe offrire in tutti i tipi e a tutti operativi dei fondi strutturali. Questi esempi i livelli di istruzione. si trovano nei box illustrativi del capitolo 4 e nell’Allegato. La strategia UE 2020 mette in evidenza la ne-
10 cessità di inserire la creatività, l’innovazione e come “la capacità di una persona di tradurre le l’imprenditorialità nei corsi di studio e propone idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’in- una serie di azioni volte a sbloccare le capacità novazione e l’assunzione di rischi, come anche imprenditoriali e innovative d’Europa attraverso la capacità di pianificare e di gestire progetti le iniziative faro “Youth on the Move”, “Un’agen- per raggiungere obiettivi. È una competenza che da per nuove competenze e nuovi posti di lavo- aiuta gli individui, non solo nella loro vita quo- ro” e “Unione dell’innovazione”. Inoltre, nel pro- tidiana, nella sfera domestica e nella società, gramma di lavoro della DG Istruzione e cultura ma anche nel posto di lavoro, ad avere consa- (Istruzione e formazione 2020) uno dei quattro pevolezza del contesto in cui operano e a poter obiettivi strategici1 è la promozione dell’innova- cogliere le opportunità che si offrono ed è un zione e della creatività, compresa l’imprendito- punto di partenza per le abilità e le conoscenze rialità, a tutti i livelli di istruzione e formazione. più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un’attività sociale o Nel 2008, lo Small Business Act per l’Europa commerciale. Essa dovrebbe includere la consa- (SBA) ha dato impulso allo sviluppo e all’intensi- pevolezza dei valori etici e promuovere il buon ficazione della formazione all’imprenditorialità, governo”. affermando quanto segue: L’impatto dell’educazione all’imprenditorialità “Il sistema educativo, con i suoi programmi sco- sui singoli individui, ma anche sulla società e lastici, non tiene abbastanza conto dello spirito sull’economia, è sempre più dimostrato. I paesi imprenditoriale e non conferisce le competenze o le regioni con una strategia consolidata per la di base di cui necessita un imprenditore. I bam- formazione all’imprenditorialità stanno già valu- bini possono invece imparare ad apprezzare lo tando gli effetti delle loro iniziative. I risultati di spirito imprenditoriale fin dalla più tenera età.” un recente studio commissionato dalla Direzione Nel principio I, l’SBA rileva l’esigenza di “stimo- generale Imprese e Industria della Commissione lare il talento imprenditoriale e l’interesse verso sull’impatto dei programmi di imprenditorialità chi intraprende”, e in particolare invita gli Stati a livello universitario mostra chiaramente che la membri a: formazione all’imprenditorialità fa la differenza. I giovani che hanno partecipato a programmi e • stimolare mentalità innovative e imprendi- iniziative di questo tipo evidenziano atteggia- toriali fra i giovani introducendo l’imprendi- menti e intenzioni più imprenditoriali, entrano torialità come competenza chiave nei pro- prima nel mondo del lavoro una volta comple- grammi scolastici soprattutto nelle scuole tati gli studi, sono più propensi all’innovazione, secondarie e garantire che sia adeguata- anche come dipendenti, e tendono ad avviare un mente accolta nel materiale didattico; maggior numero di imprese. • far sì che l’importanza dell’imprenditorialità Le principali fonti del presente documento sono: si rifletta correttamente nella formazione dei docenti e - le raccomandazioni dell’“Agenda di Oslo per la formazione all’imprenditorialità in Euro- • intensificare i legami con il mondo delle im- pa”, pubblicata dalla Commissione nel 2007; prese per sviluppare strategie sistematiche di formazione allo spirito imprenditoriale a - i risultati dei cinque panel di riflessione di alto tutti i livelli. livello con politici e principali parti interessate che si sono tenuti tra il 2009 e il 2010; Nel quadro di riferimento europeo, una delle otto competenze chiave per l’apprendimento - i risultati di due simposi sulla formazione permanente di cui i cittadini hanno bisogno per degli insegnanti in materia di imprendito- la realizzazione e lo sviluppo personali, la citta- rialità, organizzati nel 2011; dinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazio- - la banca dati di pratiche esemplari dello ne in una società basata sulla conoscenza è lo “Small Business Act per l’Europa”. “spirito di iniziativa e imprenditorialità”, definito 1 Cfr. http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc28_en.htm
11 La relazione fornisce: a scuola, e da semplice “aggiunta” al corso di • informazioni sulla situazione attuale nella studi, disponibile soprattutto al livello dell’i- formazione all’imprenditorialità, in partico- struzione secondaria superiore, come parte lare per quanto concerne la formulazione e integrante del curricolo a tutti i livelli; l’attuazione di strategie in materia. • lo sviluppo di una visione condivisa a livel- • Un quadro di riferimento per una mappatu- lo nazionale da tutte le parti interessate, ra del settore della formazione all’impren- che comprende risultati di apprendimento, ditorialità, la formulazione di strategie, la obiettivi, traguardi e indicatori, nonché mec- definizione di priorità e l’azione, utilizzando canismi più efficaci per la cooperazione in- un modello di progressione elaborato nelle terministeriale e il coinvolgimento delle parti discussioni dei panel. sociali; e • Un “ricettario” di buone prassi che illustra • un ruolo fondamentale per lo sviluppo di come affrontare i punti principali del modello approcci più sistematici e sostenibili assun- di progressione. to da insegnanti, scuole e imprese a livello locale, con il sostegno di associazioni e or- • Raccomandazioni per interventi a tutti i livel- ganizzazioni private e di infrastrutture loca- li a sostegno dello sviluppo all’interno degli li, regionali e nazionali che comprendono la Stati membri dell’UE e nelle rispettive regioni. formazione dei docenti, risorse e strumenti didattici, meccanismi di condivisione di buo- 1.3 F ormulare politiche e prassi ne prassi, cluster e partenariati. efficaci: applicare le buone prassi a sostegno della progressione Esistono già diversi esempi di buone prassi in molte aree della formulazione e dell’attuazione In presenza di un modello di formazione all’im- di strategie di formazione all’imprenditorialità. prenditorialità fortemente diversificato a livello Per assistere le parti interessate, la relazione europeo, occorrono approcci più sistematici per descrive i contenuti di una strategia ideale, che garantire che sia disponibile per ogni studente comprende i seguenti elementi: coinvolgimento in ogni scuola. È necessario sviluppare tutte le interministeriale; consultazione, o anche inte- componenti dell’ecosistema della formazione grazione, delle parti interessate per garantire all’imprenditorialità. l’ampia accettazione; inserimento delle compe- In risposta a questa esigenza, la relazione de- tenze chiave nei programmi di studio nazionali; scrive un modello di progressione rivolto agli finalità e obiettivi strategici di alto livello; diffu- Stati membri e alle parti interessate del settore, sione di buone prassi; formazione dei docenti; che fornisce un quadro concettuale generale per opportunità di progressione e finanziamenti. definire le priorità di intervento e identifica gli La relazione esamina inoltre in maggior det- “elementi di base” che gli attori possono istituire. taglio le principali azioni richieste nelle cinque Il modello presenta quattro fasi in sequenza, aree fondamentali del modello di progressione e dalla “pre-strategia” al “mainstreaming”, e spe- individua le buone prassi esistenti che possono cifica nel dettaglio le misure da prendere con influire sugli sviluppi: riferimento a strategie e quadri nazionali, scuo- 1. Sviluppo del quadro politico nazionale. le, insegnanti, autorità regionali e locali, nonché Benché di solito i principali responsabili sia- associazioni e organizzazioni private di imprese. no i ministeri dell’istruzione, anche i ministeri Il modello prevede: dell’economia/ impresa/commercio sono im- portanti e il coordinamento interministeria- • uno spostamento del concetto di formazione le è fondamentale per il successo. Inoltre, è all’imprenditorialità, da “come gestire un’im- essenziale l’impegno dei soggetti interessati presa” a come sviluppare una serie di com- e delle parti sociali e nei processi di coinvol- petenze generali applicabili in tutte le attivi- gimento occorre riconoscere le loro differenti tà della vita sperimentandone l’applicazione esperienze, prospettive e competenze.
12 2. Insegnanti, il fattore critico di successo. 4. Promozione di un ruolo attivo per le au- Gli insegnanti hanno bisogno del giusto torità locali e regionali. Le autorità locali sostegno: ricerche approfondite per capire e regionali possono mettere a punto misure come concepiscono la formazione all’im- di sostegno per scuole e insegnanti e sono prenditorialità e quali approcci adottano in in una posizione privilegiata per assumere proposito; una formazione efficace, iniziale e un ruolo guida nello sviluppo di cluster di permanente; forme di supporto contestua- istituti scolastici e collegamenti tra scuola le, quali strumenti per lo scambio di buone e imprese. Inoltre, possono garantire che la prassi, lo sviluppo di banche di contenuti, formazione all’imprenditorialità sia integrata strumenti, metodologie e risorse, l’istituzio- in altre strategie locali/regionali, ad esempio ne di reti di sostegno efficaci. in materia di affari sociali (giovani) e di svi- 3. Coinvolgimento di imprese e associa- luppo economico. zioni e organizzazioni private. Le imprese 5. Formazione efficace nelle scuole: crea- sono la fonte di esempi reali ed esperienze re l’ecosistema locale e regionale per che sono essenziali per l’apprendimento de- la formazione all’imprenditorialità. L’o- gli studenti, come visite, esperienze sul cam- biettivo finale del modello di progressione è po, studi di casi e modelli di comportamento; il coinvolgimento di tutte le scuole, a tutti i inoltre, sostengono l’attività di associazioni e livelli, nella formazione all’imprenditorialità, organizzazioni private come Junior Achieve- con chiari collegamenti tra livelli/tipi di istru- ment-Young Enterprise (JA-YE) ed EUROPEN, zione, nonché lo sviluppo di connessioni più fondamentali per offrire opportunità di ap- ampie nell’ambito di ecosistemi di imprendi- prendimento pratico ed esperienziale, come torialità locali. Come primo passo, le scuole mini-imprese e società virtuali. adottano un proprio approccio coerente alla formazione all’imprenditorialità, creando ambienti di apprendimento esperienziale, per poi istituire collegamenti più ampi attra- verso attività di cluster e partenariati.
13 La situazione attuale: Formazione all’imprenditorialità, uno scenario diversificato Punti chiave del capitolo 2 Anche le imprese private e le organizzazio- ni senza fini di lucro come JuniorAchieve- Tra gli Stati membri esiste ampio consenso in ment-Young Enterprise svolgono un ruolo merito a finalità e obiettivi della formazione essenziale, fornendo agli insegnanti le risorse all’imprenditorialità: dovrebbe promuovere necessarie ed esperienze pratiche dirette. competenze generali, quali fiducia in se stes- si, adattabilità, creatività, oltre a specifiche Le autorità locali e regionali hanno un ruo- competenze imprenditoriali. lo molto variabile, ma possono svolgere una funzione essenziale in qualità di promotori e Attualmente, la formazione all’imprendito- facilitatori. rialità nei sistemi scolastici tende ad essere proposta come “aggiunta” al curricolo gene- La trasformazione della formazione all’im- rale fino al livello secondario inferiore e come prenditorialità da “aggiunta” extracurricola- componente facoltativa di una disciplina se- re a parte integrante del curricolo comporta parata, come gestione aziendale o economia, quanto segue: a partire dal livello secondario superiore. • cambiamenti nei metodi didattici: maggior In Europa la prassi è molto varia, con la mag- ricorso all’apprendimento basato sull’e- gior parte dell’offerta che si è sviluppata dal sperienza e un nuovo ruolo di tutore/mo- basso verso l’alto e la mancanza di una pre- deratore per gli insegnanti, che aiutano gli senza sistematica nel programma di studi. studenti a diventare più indipendenti e a prendere l’iniziativa nella loro formazione Insegnanti e istituti scolastici sono elementi fondamentali: le probabilità di ricevere una • cambiamenti nel contesto formativo: gli formazione all’imprenditorialità di buona studenti escono dalle classi per entrare nel qualità dipende soprattutto dall’entusiasmo mondo reale delle imprese, e si riducono i del personale docente e dalla sua capacità di rapporti gerarchici all’interno delle scuole; e reperire le giuste risorse.
14 • ruolo fondamentale dei governi: sono gli Un aspetto significativo che emerge da questa unici in grado di generare il necessario analisi è il consenso tra gli Stati membri sugli cambiamento epocale nella diffusione e obiettivi che si perseguono con la formazione nella qualità della formazione all’impren- all’imprenditorialità e anche sulle conseguenze ditorialità. che questo comporta per le modalità con cui Il livello dei progressi compiuti finora nella viene proposta attualmente e per i cambiamenti formulazione e nell’attuazione di strategie che si dovranno apportare se si vuole che i si- varia in misura significativa da paese a pa- stemi d’istruzione producano i risultati auspicati. ese. Alcuni dispongono di strategie dedicate 2.2 F inalità e obiettivi della alla formazione all’imprenditorialità, mentre formazione all’imprenditorialità altri hanno messo a punto le relative politiche tramite altri canali, in particolare i quadri cur- Come rilevato nel capitolo 1, la formazione ricolari; altri ancora sono nella fase di pianifi- all’imprenditorialità è oggi un obiettivo premi- cazione. Nella maggior parte dei casi, le politi- nente dell’attività di governo in tutta Europa. In che offrono ampio spazio per l’azione, talvolta effetti, è considerata una componente vitale di attribuendo la responsabilità dell’attuazione una serie di politiche studiate per sostenere lo ad altri organismi, quali enti governativi o sviluppo di una base più ampia, più profonda e associazioni e organizzazioni private. Esiste più vivace per le piccole imprese: è parte inte- un’ampia varietà di prassi nella definizione di grante di uno dei dieci principi dello Small Busi- traguardi per il monitoraggio dei progressi e ness Act per l’Europa e un elemento a sostegno negli standard di apprendimento. In genera- di molti degli altri. Ma qual è l’esatta natura del le, gli Stati membri hanno una forte esigenza contributo che dovrebbe fornire? di integrare nei curricoli la formazione all’im- La traiettoria della politica dell’UE evidenzia che prenditorialità e di approfondirne l’attuazione. la formazione all’imprenditorialità così come è attualmente articolata nella politica e nella pra- tica presenta il potenziale per produrre una se- 2.1 Introduzione rie di effetti. In definitiva, si ritiene che presenti Questo capitolo presenta la situazione attuale in il potenziale per contribuire allo sviluppo della materia di formazione all’imprenditorialità. Nel mentalità imprenditoriale tra i giovani cittadini complesso, ciò che emerge è uno scenario molto europei e all’aumento dei tassi di creazione e diversificato, tra paesi, comuni, scuole e persino sopravvivenza di nuove imprese, nonché alla singole aule e auditorium. promozione della crescita e dell’innovazione Il capitolo è diviso in tre parti. La prima parte nelle PMI, e quindi alla crescita delle opportunità considera le finalità e gli obiettivi della forma- di occupazione nel medio termine. Tuttavia, dal- zione all’imprenditorialità, così come attualmen- la fine degli anni ’90 la si considera sempre più te articolati nella politica e impliciti nella pratica. collegata ad una gamma più ampia di effetti, tra Su questa base, è possibile formulare e presen- cui lo sviluppo di popolazioni più creative e inno- tare un’ampia “logica di intervento” per la for- vative in Europa e la promozione della coesione mazione all’imprenditorialità che attualmente sociale e del senso di cittadinanza grazie ai suoi sostiene l’attività pratica. effetti positivi in termini di fiducia in se stessi, indipendenza e adattabilità (di qui il ruolo im- Nella seconda parte del capitolo, la relazione portante da svolgere nella politica per i giovani). presenta una panoramica delle caratteristiche fondamentali della pratica attuale nella forma- Così com’è attualmente intesa, la formazione zione all’imprenditorialità e discute il ruolo dei all’imprenditorialità si prefigge di sviluppare diversi attori nei vari processi. competenze “imprenditoriali” nell’intera popola- zione di scolari e studenti, compresi gli adulti. Da La terza parte del capitolo prende spunto dalle questo più ampio bacino di individui più impren- prime due per discutere la necessità di un’azione ditoriali, una certa percentuale finirà per avviare a livello nazionale. la propria impresa, ma tutti saranno comunque
15 meglio equipaggiati per rispondere alla crescente un notevole sforzo da parte dei politici a tutti i esigenza di adattabilità nel mercato del lavoro. livelli per riuscire a comprenderla e a convertirla La formazione all’imprenditorialità contribuisce in politiche e prassi realistiche. anche a favorire una maggiore comprensione del La figura 2.1 illustra il tipo di competenze che nel mondo delle imprese e degli imprenditori e un complesso producono i risultati auspicati della atteggiamento più positivo della popolazione nei formazione all’imprenditorialità, che insegna in confronti dell’imprenditorialità. In termini più ge- primo luogo a tradurre le idee in azione con la nerali, le persone saranno maggiormente in grado creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi; di fornire un contributo positivo alla società, gra- ma implica anche la capacità di strutturare, piani- zie a una cittadinanza più attiva. È chiaro che si ficare e gestire tali processi. tratta di un’agenda molto ampia, per cui occorre Conoscenza Competenze/Know-how Comprensione dell’economia e del mondo del lavoro. Lavorare in autonomia e all’interno di un gruppo. Capacità di individuare opportunità. Individuare e giudicare punti di forza e punti deboli. Comprensione dell’etica aziendale. Valutazione del rischio. Comprensione dell’avviamento e del funzionamento di Pianificazione e gestione di progetti. un’impresa (ad es. produzione, gestione, marketing) Gestione finanziaria. Negoziazione e rappresentanza. Tradurre le idee in azione Creatività, innovazione, assunzione di rischi Iniziativa, atteggiamento proattivo, indipendenza, tenacia, creatività, innovazione, motivazione a raggiungere obiettivi, responsabilità (tra cui responsabilità sociale/buona cittadinanza), leadership Attitudini/Qualità personali Fonti: discussioni in seno al panel di riflessione di alto livello; Competenze chiave per l’apprendimento permanente Figura 2.1 Competenze/Risultati chiave della formazione all’imprenditorialità 2.3 V erso una logica di intervento spesso sono impliciti nella pratica “sul campo” in condivisa singole località e aule scolastiche, tanto quanto sono componenti fondamentali di quadri di rife- Le finalità e gli obiettivi discussi sopra sono at- rimento generali. tualmente trattati con modalità diverse nei vari Stati membri. Come si spiegherà meglio in se- Alla luce di quanto precede, è stato possibile guito, talvolta sono ben articolati nelle strategie elaborare una logica di intervento basata su formulate in materia di imprenditorialità, ma più queste opinioni condivise.
16 Figura 2.2 Una logica di intervento per la formazione all’imprenditorialità Aumento del tasso di avviamento Effetti Maggiore coesione Imprese più produttive e sopravvivenza di nuove imprese globali sociale e innovative e maggiori opportunità di occupazione in PMI Effetti intermedi Maggiore cittadinanza Forza lavoro più creativa Un maggior numero di attiva e adattabile potenziali imprenditori Risultati Atteggiamenti Maggiore fiducia in se Individui più adattabili Maggiori capacità di più positivi verso stessi e motivazione e creativi gestione aziendale l’assunzione di rischi Realizzazioni Sviluppo di competenze Sviluppo di capacità specifiche imprenditoriali di gestione aziendale Attività Integrazione di insegnamento e apprendimento Insegnamento e apprendimento di competenze chiave nel percorso di capacità e know-how di istruzione e formazione di gestione aziendale Figura 2.2 Lógica de intervención en la educación emprendedora Per quanto concerne le misure attraverso le torialità e garantirne una più ampia diffusione oc- quali si stanno ottenendo, o si otterranno in fu- corre integrarla nel sistema d’istruzione generale. turo, questi risultati, è chiaro che la formazione A sua volta, questo comporta alcuni importanti all’imprenditorialità s’intende attuabile secondo adattamenti nell’insegnamento e nell’apprendi- un duplice approccio: mento. In effetti, la trasformazione della for- mazione all’imprenditorialità da “aggiunta” (i) può essere integrata nel curricolo a tutti i livelli, extracurricolare tradizionalmente incen- dove tende a focalizzarsi su competenze gene- trata sulla pratica aziendale a componente rali quali creatività, iniziativa e autonomia intrinseca del curricolo di studi, che com- (ii) può anche essere insegnata come una com- prende un’ampia gamma di capacità e com- ponente di una materia separata, tipicamen- petenze imprenditoriali, è un vero e proprio te a partire dal livello secondario superiore. spostamento paradigmatico nel sistema In questo caso, tende a concentrarsi mag- d’istruzione. Questo vale in particolare quando giormente sull’apprendimento delle compe- la formazione all’imprenditorialità dev’essere in- tenze e del know-how per la costituzione e tegrata in percorsi formativi generali/accademici, la gestione di un’impresa e ad essere una e dove sono attualmente utilizzati metodi di inse- parte facoltativa, piuttosto che obbligatoria, gnamento più tradizionali. Un elemento cruciale del corso di studi. in tutte le fasi è l’apprendimento esperienziale e non limitato ai metodi di insegnamento “tradizio- Nei primi anni del percorso formativo quindi si nali”. può creare una base di competenze imprendito- riali, sulle quali in seguito si possono innestare Lo sviluppo della gamma di competenze illu- capacità più specifiche in campo aziendale. strate nella figura 2.1 richiede l’adattamento delle prassi di insegnamento e la creazione di In generale, per adottare un approccio più strut- contesti formativi adeguati, in alternativa all’of- turato e sistematico alla formazione all’imprendi-
17 ferta più tradizionale. Ciò che importa mag- il fatto che la formazione all’imprenditorialità giormente non è tanto che cosa si insegna così come la vediamo oggi si è sviluppata pre- quanto come si insegna, in particolare privi- valentemente “dal basso verso l’alto”, con un in- legiando l’apprendimento basato sull’esperienza tervento minimo delle autorità statali. e smantellando le gerarchie più tradizionali tra In parte, questa diversificazione dipende da una insegnanti e studenti, affinché l’insegnante as- diversa comprensione e interpretazione del con- suma più un ruolo di mentore e/o moderatore. cetto di formazione all’imprenditorialità in as- Questo genere di approccio consente agli stu- senza, a tutt’oggi, di un’opinione condivisa e/o denti di diventare più indipendenti e prendere ufficiale, nella maggior parte dei paesi, di quello l’iniziativa durante l’apprendimento, rafforzan- a cui dovrebbe servire. Inoltre, rispecchia una se- do la loro capacità di sviluppare le competenze rie di fattori contestuali e culturali di più ampia chiave dell’imprenditorialità e il contesto dove portata che possono rappresentare delle sfide avviene l’apprendimento – in particolare fa- e delle opportunità. Questa diversità di atteg- cendoli uscire dal tradizionale ambiente della giamento nei confronti dell’imprenditorialità nei classe per creare collegamenti con la comunità vari Stati membri, unita alla struttura e alla na- locale e sperimentare la realtà delle imprese, e tura delle economie nazionali, può rappresenta- creando un ambiente scolastico dove i rapporti re un fattore significativo. In Svezia, ad esempio, siano meno gerarchici. la strategia per la formazione all’imprenditoria- Occorre quindi concentrare l’attenzione su quan- lità si è sviluppata in un contesto culturale dove to segue: ottenere la giusta combinazione di tradizionalmente i cittadini sono poco interessa- componenti teoriche e pratiche ed elimina- ti ad avviare una propria impresa e in un conte- re le barriere tra il mondo delle imprese e della sto economico caratterizzato da una prevalenza scuola. Occorre spostare l’accento dagli approc- di grandi aziende e da un vasto settore pubblico. ci tradizionali verso metodi che consentano alle Date queste caratteristiche generali, che cosa persone di sperimentare e conoscersi. È utile che si può dire in maggior dettaglio della situazione questi sviluppi siano in sintonia con le tendenze attuale in Europa? in atto nella formazione in molti paesi. Tuttavia, in altri indubbiamente sarà richiesto un muta- Primo, in un sistema fortemente caratterizzato mento significativo nella politica e nella pratica dal volontariato, gli insegnanti spesso hanno in materia di istruzione. svolto un ruolo fondamentale, facendo i primi passi nell’insegnamento dell’imprenditorialità e Di conseguenza, la formazione all’imprenditoria- dando forma alle prassi attuali. Questo vale an- lità copre un ambito piuttosto vasto in termini di che nei paesi dove la formazione all’imprendito- risultati auspicati e mezzi previsti per realizzarli. rialità si potrebbe definire ampiamente diffusa e Occorrerà prestare un’attenta considerazione progredita, come il Regno Unito2 prima del recen- a come avviare il processo di cambiamento a te sviluppo stimolato dal governo centrale. lungo termine, in gran parte piuttosto radicale, individuando le priorità e i passi realizzabili. Secondo, la formazione all’imprenditoriali- tà tende a non essere inserita sistematica- 2.4 C aratteristiche fondamentali mente nel curricolo. Anzi, si tratta tipicamente delle prassi correnti nella un’attività extracurricolare, aggiunta ai margini formazione all’imprenditorialità della formazione principale, dipendente dall’en- Una delle caratteristiche salienti della formazio- tusiasmo di singoli docenti e istituti. Per questo ne all’imprenditorialità è la grande varietà di motivo: (i) l’attenzione tendenzialmente si con- prassi adottate in Europa, nei diversi paesi ma centra su argomenti più direttamente correlati anche al loro interno, addirittura al livello dei al funzionamento delle imprese o sull’appren- singoli istituti d’istruzione, che si tratti di scuole, dimento di conoscenze generali sul mondo del enti di formazione professionale o università, e lavoro, piuttosto che su competenze più gene- anche tra i docenti. Questa situazione rispecchia rali relative all’imprenditorialità in quanto tale; (ii) tende a fornire opportunità di interazione con 2 Cfr., ad esempio, Bennett RJ e McCoshan A (1993) Enterprise and Human Resource Development: Local Capacity Building
18 le imprese invece di promuovere competenze ropee, attuando progetti europei e fornendo come la creatività e la propensione al rischio, e il quadro di riferimento per la cooperazione (iii) tende a non essere valutata come parte del transfrontaliera in materia di studi multi- corso di studi principale: docenti e istituti scola- nazionali. Organizza congressi e incontri in- stici si affidano invece all’assegnazione di premi ternazionali che favoriscono lo scambio di o riconoscimenti interni, o alla partecipazione a conoscenze ed esperienze, collaborazioni in- concorsi gestiti da organizzazioni note, come Ju- terculturali e promuove l’idea dell’Europa. La nior Achievement-Young Enterprise (JA-YE), al di rete JADE attualmente conta 20 000 mem- fuori delle qualifiche convenzionali. bri in 11 paesi dell’UE e comprende 150 Ju- nior Enterprise. Terzo, in assenza di una trattazione sistematica della formazione all’imprenditorialità, gli inse- Inoltre, esistono molte associazioni nazionali gnanti hanno attinto a un’ampia varietà di e regionali con ruoli e modelli operativi diversi risorse, molto spesso preparate e fornite nei vari paesi. Negli ultimi due decenni, queste da imprese private e/o organizzazioni sen- organizzazioni si sono ampliate e consolidate e za fini di lucro (v. sotto). La gamma di approcci, offrono programmi preconfezionati per scuole e metodi e strumenti comprende l’utilizzo di simu- insegnanti. Si possono considerare una risorsa lazioni virtuali di situazioni imprenditoriali, espe- particolarmente utile per lo sviluppo della for- rienze pratiche dirette in azienda, e “giornate/ mazione all’imprenditorialità nei paesi dove i settimane dell’imprenditorialità” dove gli studenti collegamenti tra scuola e impresa sono scarsi formulano idee e svolgono attività come ricerche o addirittura inesistenti, in particolare i paesi ex di mercato e studi di design per trasformare le comunisti. Più in generale, consentono un ap- idee in finti prodotti o servizi. In tutti i casi, la for- proccio “dal basso verso l’alto” che in qualche mazione all’imprenditorialità offre metodi alter- modo isola la pratica a livello locale da muta- nativi all’insegnamento tradizionale. menti imprevedibili nella politica nazionale, con- sentendo una maggiore continuità. Quarto, associazioni e organizzazioni priva- te svolgono un ruolo significativo. Le prin- Quinto, mentre molti programmi e simulazioni cipali sono le seguenti organizzazioni di profilo possono essere gestiti dagli insegnanti all’interno internazionale: della scuola, solo le imprese possono offrire agli studenti un’esperienza reale, pratica e • JA-YE, che si serve di esperienze dirette per diretta di imprenditorialità. Purtroppo, la pre- aiutare i giovani a capire le dinamiche dell’e- senza di imprese disponibili e in grado di sostene- conomia, con programmi di formazione azien- re la formazione all’imprenditorialità varia forte- dale ed economica studiati per giovani di età mente nei diversi paesi e anche all’interno di uno compresa tra 6 e 25 anni e attuati tramite par- stesso paese. Scuole e insegnanti spesso devono tenariati tra imprese locali e istituti scolastici. dipendere dalla fortuna quando si tratta di crea- • EUROPEN, la rete delle imprese di pratican- re collegamenti con imprese locali: in molti casi tato, che sostiene, coordina e sviluppa servi- sono i singoli genitori a fornire i contatti. Tuttavia, zi che promuovono e rafforzano il concetto in alcune aree l’interazione tra imprese e scuole è di apprendimento in un contesto aziendale ormai ben strutturata e formalizzata, con istituti simulato. EUROPEN si prefigge l’obiettivo di scolastici che creano partenariati scuola-impresa, agevolare lo scambio di informazione, for- talvolta sotto la guida dei comuni, e coinvolgono nire strumenti di formazione innovativi ai organizzazioni commerciali locali (ad esempio le propri membri, promuovere il concetto di im- camere di commercio). Per le imprese, la parteci- presa di praticantato e rappresentare i propri pazione rappresenta un impegno significativo e la membri a diversi livelli governativi e in istitu- motivazione spesso deriva dal senso di respon- zioni private. sabilità sociale dell’azienda. In molti paesi, molte piccole imprese sarebbero disposte a collaborare, • JADE (nell’istruzione superiore), che pro- ma non hanno il tempo per prendere un impegno muove lo sviluppo di Junior Enterprise eu- a lungo termine.
19 Sesto, in assenza di una politica nazionale, le alcuni istituti di istruzione superiore offrono cor- autorità regionali e locali possono svolgere si di specializzazione mirati all’imprenditorialità un ruolo importante in qualità di promoto- e in alcuni paesi hanno creato centri di impren- ri e facilitatori, promuovendo la formazione ditorialità al loro interno. La sfida nell’istruzione all’imprenditorialità presso le scuole e favoren- superiore consiste nel garantire l’integrazione do i collegamenti tra scuola e impresa, come già delle competenze imprenditoriali in tutti i corsi. rilevato, dove i comuni possono offrire servizi di intermediazione, fungere da centri di risorse, ecc. 2.5 La necessità di un’azione politica a livello nazionale Benché spesso siano previste per legge funzioni relative all’istruzione e alla formazione, questo Questo scenario fortemente diversificato pre- non garantisce che l’educazione all’imprendito- senta due aspetti contrastanti. Da un lato, è rialità rientri nelle politiche locali3. chiaro che gli Stati membri non stanno affat- to “cominciando da zero”. Per definizione, uno Infine, in questo quadro generale, la formazione scenario irregolare comprende “fertili pianure” all’imprenditorialità varia a seconda dei di- e “aridi deserti”. Sono già in corso molte atti- versi livelli/tipi di istruzione e formazione. vità, in alcuni casi ambiziose, e il quadro non Il quadro presentato sopra è più comune nell’i- è statico, anzi evidenzia una tendenza positiva struzione primaria e nella secondaria in- al cambiamento verso una pratica più diffusa. feriore generalista. In queste fasi, la forma- D’altro canto, la variabilità di queste pratiche e il zione all’imprenditorialità di solito è un’attività fatto che si svolgano su base prevalentemente extracurricolare, che spesso prevede visite a volontaria implicano che le probabilità di un imprese o incontri con imprenditori nelle scuo- singolo studente di partecipare ad attivi- le ed è strutturata attorno al tema “compren- tà di formazione all’imprenditorialità sono dere il mondo del lavoro”. Attività più mirate o ampiamente dovute al caso. progetti per la gestione di mini-imprese sono La natura accidentale e non sistematica di molte piuttosto rari. In generale, la formazione all’im- delle pratiche attuali comporta che la qualità e la prenditorialità ha una rilevanza minima nella profondità della formazione all’imprenditorialità fase dell’istruzione primaria. dipendano da alcune variabili: (a) che a uno stu- Anche al livello secondario superiore la for- dente capiti di avere un insegnante e/o un preside mazione all’imprenditorialità è un’attività ex- disposto ad attuare la formazione all’imprendito- tracurricolare, ma i corsi facoltativi assumono rialità e in grado di farlo e/o (b) che gli insegnanti maggiore rilevanza e materie come gestione abbiano accesso ad imprese locali che siano di- aziendale ed economia possono comprendere sposte a fornire opportunità di apprendimento e l’imprenditorialità come componente importan- in grado di farlo. Benché sia evidente che negli te. L’apprendimento esperienziale organizzato in ultimi anni le scuole e gli insegnanti possono ac- imprese reali o in mini-imprese assume un ruolo cedere con maggiore facilità a materiali e buone preminente. prassi per la formazione all’imprenditorialità, esi- stono ancora una serie di ostacoli che possono Nell’istruzione e formazione professionale impedire o frenare l’attività e che dovrebbero es- iniziale (IFPI) di tipo scolastico4, spesso la for- sere affrontati dalle autorità. mazione all’imprenditorialità è integrata nel cur- ricolo, in corsi di economia e gestione aziendale. Inoltre, dall’esperienza di paesi a livelli già avan- zati emerge che, sebbene sia possibile pro- Nell’istruzione superiore, l’imprenditorialità è muovere la formazione all’imprenditoriali- una materia specifica di alcuni corsi di laurea tà “dal basso verso l’alto”, solo i governi del primo e secondo ciclo, quali gestione azien- sono in grado di generare il necessario dale ed economia, ed è sempre più diffusa per cambiamento epocale nella diffusione e alcuni diplomi specifici postuniversitari. Inoltre, 3 Le responsabilità variano in misura sostanziale. Ad esempio, in alcuni paesi i poteri delle autorità locali riguardano anche il curricolo, mentre in altri si possono limitare ad esempio agli edifici scolastici e al personale non docente. 4 L’età dell’istruzione e formazione professionale iniziale di tipo scolastico varia a seconda degli Stati membri.
20 nella qualità della formazione all’impren- In termini di contenuti, molte delle strategie de- ditorialità e uno spostamento paradigma- dicate o “indipendenti” sulla formazione all’im- tico nei sistemi di istruzione. Ad esempio, prenditorialità forniscono un quadro all’interno nel Regno Unito, dopo circa vent’anni nei quali del quale altre parti interessate, quali autorità la formazione all’imprenditorialità si era ampia- regionali o locali, scuole e insegnanti, elaborano mente diffusa dal basso verso l’alto5, un inter- piani di attuazione più dettagliati. In questi casi, vento governativo nel 2003 ha fatto aumentare i governi nazionali fungono da coordinatori stra- il numero di scuole con questo tipo di offerta tegici di una serie di altri enti e parti interessate, formativa dal 10 al 90 % nei cinque anni suc- che svolgono effettivamente il lavoro di defini- cessivi, fino al 20086. zione e attuazione. La strategia nazionale sve- dese è un notevole esempio di questo approccio. L’azione politica a livello nazionale presenta le seguenti potenzialità: Esistono anche dei casi in cui la politica per la formazione all’imprenditorialità negli Stati (i) superare gli ostacoli che si frappongono alla membri è sfociata nella formulazione di piani diffusione e all’approfondimento della for- d’azione strategici più dettagliati. Nel caso del mazione all’imprenditorialità; Belgio, ad esempio, nel 2006 il governo ha ap- (ii) stabilire un’enfasi e una direzione strategica e provato il piano Ondernemend Onderwijs, il pia- no d’azione fiammingo per l’educazione all’im- (iii) realizzare un approccio più coerente e strut- prenditorialità. Il piano prevede azioni specifiche turato. e una tabella di marcia (2007-2009), nonché lo Nei casi in cui gli Stati membri partono da una stanziamento di fondi per componenti particola- base di attività relativamente scarsa, l’approccio ri quali lo sviluppo di “progetti ponte” tra scuola più coerente e strutturato dell’intervento gover- e impresa e la costituzione di società “simulate” nativo è particolarmente importante. o “ombra” che coinvolgono i giovani di scuole o Ma qual è la situazione attuale dello sviluppo università8. A questo proposito, i fondi sono vei- strategico negli Stati membri dell’UE? colati direttamente alle scuole e/o organizzazio- ni intermediarie. 2.6 P unto della situazione nello Indipendentemente dalla loro natura, le strate- sviluppo di strategie nazionali gie nazionali tendono a condividere alcuni ele- Il livello dei progressi compiuti finora nella for- menti comuni. In generale, si può osservare una mulazione di una strategia varia in misura signi- tendenza comune nello spostamento dei ficativa nei diversi paesi, che circa per un terzo curricoli nazionali dai contenuti alle com- hanno prodotto un documento strategico nazio- petenze, che offre una nuova opportunità nale specifico e separato in materia di formazio- per introdurre nelle scuole l’imprendito- ne all’imprenditorialità7. rialità come competenza fondamentale. In relazione alla prospettiva generale sulla forma- In una serie di paesi, le strategie sono in corso zione all’imprenditorialità, le strategie adottano di preparazione. Un recente esempio positivo a tendenzialmente un approccio di ampia portata. questo proposito è la Danimarca, dove quattro ministeri nel 2009 hanno varato una strategia Quindi, in Norvegia non è solo una questione nazionale per la formazione all’imprenditorialità. di come sostenere i futuri imprenditori, ma an- che di come chi è già occupato possa adottare In alcuni casi, la formazione all’imprenditorialità un atteggiamento imprenditoriale sul lavoro, o è compresa nei programmi di studio nazionali anche di come ci si possa comportare da buoni (come in Finlandia) o non esiste a livello nazio- cittadini e in modo innovativo nella società nel nale perché il sistema di governo è fortemente suo complesso. In base a un simile approccio, la decentrato, come in Germania. formazione all’imprenditorialità riguarda fonda- 5 Cfr. ad esempio, Bennett, RJ e McCoshan A (1993) Enterprise and Human Resource Development: Local Capacity Building 6 Governo del Regno Unito, Tesoro di Sua Maestà (2008) Enterprise: Unlocking the UK’s talent. http://www.hm-treasury.gov.uk 7 Relazione Towards Greater Cooperation and Coherence in Entrepreneurship Education, Commissione europea 2010. 8 Va notato che non è specificato uno stanziamento che copre il piano nel suo complesso.
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