Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva fenomenologica
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RIVISTA INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA E PSICOLOGIA ISSN 2039-4667; E-ISSN 2239-2629 DOI: 10.4453/rifp.2019.0022 Vol. 10 (2019), n.3, pp. 250-264 RICERCHE Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva fenomenologica (α) Martina Properzi Ricevuto: 1 maggio 2019; accettato: 24 ottobre 2019 █ Riassunto Può la corporalità dirsi ancora una condizione costitutiva dell’esperienza nella presente era digitale? Esistono due fondamentali modi di affrontare la questione, la cui rilevanza è stata di recente sot- tolineata da ricercatori attivi nei campi dell’Intelligenza Artificiale Incorporata. Il primo interpreta la que- stione come incentrata su un’indagine della relazione fra corporalità e digitalizzazione, il processo cioè di digitalizzare dati il quale rende possibile simulare, aumentare e perfino costruire la realtà all’interno di uno spazio di esperienza virtuale (realtà aumentata e realtà virtuale), assumendo l’idea tradizionale del computing come un’attività che utilizza dispositivi artificiali, elettronici, per processare, gestire e comuni- care informazioni. Il secondo considera la stessa relazione da una diversa prospettiva, facendo cioè riferi- mento al computing come a un’attività naturale, secondo l’emergente ricerca di computing naturale con- dotta nel campo del computing non convenzionale. Seguendo quest’ultima prospettiva, che sta acquisen- do un crescente consenso all’interno della comunità scientifica, il lavoro indagherà il ruolo costitutivo del- la corporalità rispetto all’esperienza virtuale associata a una nota ed oramai autonoma area di ricerca del computing naturale, vale a dire il computing morfologico, utilizzando il metodo della fenomenologia geneti- ca. PAROLE CHIAVE: Computing naturale e computing artificiale; Corporeità; Morfologia naturale e morfolo- gia artificiale; Fenomenologia genetica █ Abstract Lived Body and Virtual experience. A Phenomenological Perspective – In what sense can corpo- rality still be considered a constitutive condition for experience in the current digital age? Recent scholar- ship in the fields of Embodied Artificial Intelligence and the philosophy of Embodied Artificial Intelligence has probed the relevance of two approaches to this question. The first queries the relationship between corporality and digitization, i.e., examining how it is possible to simulate, augment, and even construct reality within a space of virtual experience (Augmented Reality and Virtual Reality) by digitizing data. This approach builds on the traditional idea of computing as an activity that uses artificial, mostly elec- tronic, devices to process, manage, and communicate information. The second approach, increasingly fa- vored by computer scientists, considers computing to be a natural activity, and approaches this same rela- tionship from the perspective of emerging research in unconventional computing, specifically Natural Computing. This paper follows the latter approach, addressing the constitutive role of corporality in vir- tual experience associated with a well-known and still autonomous research area within Natural Compu- ting, that is, Morphological Computing, from the from the point of view of genetic phenomenology. KEYWORDS: Artificial and Natural Computing; Corporality; Natural and Artificial Morphology; Genetic Phenomenology (α) Dipartimento di Filosofia, Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 – 00184 Roma (I) E-mail: martinaproperzi@alice.it () Creative Commons - Attribuzione - 4.0 Internazionale
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 251 PUÒ LA CORPORALITÀ DIRSI ANCORA una dell’oggetto tramite una sua descrizione di- condizione costitutiva dell’esperienza nella scretizzata che, istanziata nella forma fisica di presente era digitale? Esistono due fonda- segnale, rende possibile, fra l’altro, la realtà mentali modi di affrontare tale questione, la aumentata e la realtà virtuale. cui rilevanza è stata di recente sottolineata da Nel computing artificiale la neurorealtà ricercatori attivi nel campo dell’intelligenza fornisce oggi l’esempio di forse maggiore im- artificiale incorporata.1 Il primo modo inter- patto teorico e tecnologico, puntando al su- preta la questione come incentrata su peramento della distinzione fra realtà effetti- un’indagine della relazione fra corporalità e va e realtà virtuale − quanto meno nel senso digitalizzazione, il processo cioè di digitaliz- in cui tale distinzione è stata sino ad ora arti- zare dati il quale rende possibile simulare, colata – attraverso la creazione di un sistema aumentare e perfino costruire la realtà centrale integrato analogico-digitale di elabo- all’interno di uno spazio di esperienza virtua- razione artificiale dell’informazione ambien- le (realtà aumentata e realtà virtuale ),2 as- tale. In questa direzione la tendenza è già sumendo l’idea tradizionale della computa- chiara: dispositivi digitali micro- e nano- zione come un’attività che utilizza dispositivi metrizzati, nello specifico brain chips bidire- artificiali, elettronici, per processare, gestire e zionali, sostituiranno i tradizionali tracking comunicare informazioni.3 Il secondo modo devices della realtà virtuale e, insieme a una considera la stessa relazione da una diversa completa mappa funzionale del cervello prospettiva, facendo cioè riferimento alla umano e a tecniche di impianto non invasive, computazione come a un’attività naturale, permetteranno in un prossimo futuro la mes- secondo la ricerca emergente nel campo sul sa a punto di un’innovativa interfaccia whole- computing naturale condotta nel campo del brain/computer. Lo scopo principale di questa computing non convenzionale. Entrambi gli tecnologia è il controllo del comportamento approcci sono legittimi. Uno studio compa- umano, del coupling sensomotorio, quindi rativo degli stessi è tuttavia ancora da realiz- dell’interazione fra corpo biologico e ambiente zare, perlomeno alla luce della questione sol- circostante. Come sottolinea il fondatore di levata.4 A questo scopo, introduttivamente, EyeMynd, D. Cook, ciò significa in primo luogo presenterò le principali differenze fra i due ap- sottrarre evidenze ad una costituzione genui- procci, delineando in particolare la diversa in- namente corporea dell’esperienza senso- terpretazione proposta per la digitalizzazione e percettiva: «puoi dimenticarti del tuo corpo la connessa virtualizzazione dell’esperienza cir- umano animato e focalizzarti solo su ciò che costante. accade di fronte a te».6 Dove «ciò che accade di fronte a te» è un nuovo tipo di realtà vir- █ Computing artificiale vs computing naturale tuale ad alto contenuto tecnologico indotta da dispositivi bidirezionali e biocompatibili, L’origine dell’area di ricerca nota oggi co- impiantati in modo non invasivo, i quali in- me computing artificiale risale allo sviluppo di terfacciano direttamente con l’intero cervello modelli astratti di un computer digitale: non umano. Lungo questa linea, uno dei membri solo Macchine di Turing, ma anche modelli fondatori di Neuralink, F. Sabes, afferma che equivalenti che utilizzano il lambda calcolo, «non abbiamo bisogno di capire il cervello funzioni ricorsive e altre tecniche affini.5 per fare progressi ingegneristici».7 Vale a di- L’implementazione di questi modelli, realizza- re, è sufficiente implementare il progetto in- ta su supporti elettronici partire dagli anni ‘40 gegneristico («to get neurons to talk to com- del XX secolo, ha aperto l’era dei dispositivi puters») e l’apprendimento automatico sosti- digitali. Come anticipato, in questo contesto tuirà lo studio delle dinamiche cerebra- digitalizzazione significa rappresentazione o, li/comportamentali («Machine Learning can per meglio dire, modellizzazione digitale do much of the rest»).8
252 Properzi Quest’ultima idea, in particolare, è avver- bile nel diagramma commutativo della figura sata dagli esponenti del computing naturale. 1. Quest’ultima è caratteristica del computing Come anticipato, il computing naturale è una progettato o computing artificiale. Come chia- ricerca emergente nel campo del computing riscono gli autori, la direzione della relazione non convenzionale. Quest’ultimo nasce alla fra i livelli astratto e fisico nel computing arti- fine degli anni ’90 con l’obbiettivo di superare ficiale inverte la direzione della relazione fra i la teoria della computabilità classica, la cosid- livelli tipica delle scienze naturali matematiz- detta Turing-computability Theory, in partico- zate.13 lare la tesi di Church-Turing e il suo significa- to per la fisica del computing.9 I curatori dello Handbook of Natural Computing, G. Rozen- berg, T. Bäck e J.N. Kok, forniscono la se- guente definizione del computing naturale: il campo di ricerca che indaga sia il compu- ting progettato ispirato dalla natura che la computazione che si svolge in natura, essa indaga cioè modelli e tecniche computa- zionali ispirati dalla natura e anche feno- Figura 1. Diagramma commutativo che descrive la rela- meni che si verificano in natura in termini zione fra livello fisico e astratto nel computing progettato di processamento dell’informazione.10 Computing Artificiale stabilita dalla teoria T. L’evoluzione o dinamica del sistema astratto da uno stato iniziale (mp) a uno stato finale (m’p) è descritta da CT. Ai nostri fini, l’aspetto da porre in eviden- L’evoluzione o dinamica del sistema fisico da uno stato za è il seguente: il computing naturale esprime iniziale (p) a uno stato finale (p’) è descritta da H. RT è la una computazione intrinseca in cui l’orga- relazione di modellizzazione o decodifica fisico → astrat- nizzazione spontanea in natura, il modo cioè to. IT è la relazione di istanziazione o codifica astratto → fisico. Fonte: V.C. MÜLLER, M. HOFFMANN, What Is in cui le correlazioni sono organizzate Morphological Computation? On How the Body Contrib- all’interno di un sistema dinamico complesso, utes to Cognition and Control, in: «Artificial Life», vol. è usata come base per il computing progettato XXIII, n. 1, 2017, pp. 1-24, qui p. 9. dall’essere umano o computing artificiale, il quale, in questo caso, può essere implementa- Su queste basi è dato capire come la com- to sia su tradizionali supporti elettronici sia putazione intrinseca non coincida né con il su supporti alternativi (sistemi fisici non elet- computing ubiquo, il quale esplora «il poten- tronici, per esempio, quantistici, ottici, ecc., ziale ‘di implementare il computing ovun- sistemi chimici e/o biologici).11 I diagrammi que’»,14 né con il cosiddetto offloaded compu- elaborati da C. Horsman, S. Stepney, R. ting, in cui memorizzazione/processamento Wagner e V. Kendon per rappresentare il dell’informazione sono distribuiti, affidati cioè computing come attività fisica consentono di a parti non centrali del sistema. Essa va inoltre visualizzare la relazione fra i livelli astratto e distinta dal pancomputazionalismo, la prospet- fisico caratteristica della computazione in- tiva teorica secondo cui ogni evento/processo trinseca.12 La relazione è in questo caso rap- in natura è di carattere computazionale.15 Nel presentata da un diagramma commutativo computing naturale è infatti il riferimento al composto che descrive una relazione duale di modo “intrinseco” in cui i sistemi naturali modellizzazione dell’organizzazione naturale, memorizzano/processano informazione a de- vale a dire la codifica astratto → fisico e la de- terminare il superamento della rigida distin- codifica fisico → astratto, la quale precede la zione fra software e hardware tipica del compu- relazione duale di istanziazione fisica del ting artificiale, quindi dell’interpretazione del modello computazionale astratto visualizza- virtuale che lo contraddistingue. Il virtuale è
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 253 re-interpretato come predizione basata su un menologica, come tenterò di mostrare, quale modello di organizzazione spontanea, in que- dimensione costitutiva, fondativa. Secondo sto senso dunque una predizione non a priori, quanto anticipato, l’indagine si focalizzerà sulle dell’evoluzione del sistema fisico, la quale è basi fenomenologiche dell’esperienza associata usata a sua volta per predire l’evoluzione del al computing morfologico. sistema astratto.16 Semplificando, si può dire Nel presente articolo il tema della costitu- che nel contesto del computing naturale il vir- zione corporale dell’esperienza virtuale sarà tuale è esperienza anticipatoria della dinamica affrontato nella prospettiva del computing fisica, tanto quella temporale generativa di in- naturale, una prospettiva che sta acquisendo formazione storica, quanto quella adattativa crescente consenso all’interno della comunità generativa di informazione spaziale. scientifica.17 Schematicamente, nella seconda sezione introdurrò la componente genetica o esplicativa del metodo fenomenologico come strumento utile per trattare il suddetto tema in relazione al presente stato delle scienze computazionali. Nella terza sezione proporrò uno studio genetico dell’esperienza associata al computing morfologico cellula-mediato che ha recentemente permesso la riproduzione della curvatura corneale in artefatti ottenuti con bio-stampa 3D a partire da un modello di cornea naturale umana. Concluderò questo lavoro con una quarta sezione in cui argo- menterò a favore di una transizione, nell’ambito dell’orizzonte costitutivo geneti- co cosiddetto “primordiale”, l’orizzonte cioè passivo corporeo, da dati associativi a dati selettivi e da temporalità a dinamicità adatta- tiva come, rispettivamente, materia e forma primaria dell’esperienza virtuale naturale as- sociata al computing morfologico. █ Metodo Figura 2. Approccio convenzionale e fisico al reservoir computing. (a) Nei sistemi convenzionali di reservoir Come noto, la fenomenologia husserliana computing il reservoir è basato su RNR. (b) Nei sistemi è lo studio filosofico, descrittivo e costitutivo, di physical reservoir computing il reservoir descrive un delle strutture intenzionali della mente nella sistema/dispositivo fisico, per meglio dire naturale (fi- misura in cui esse sono “vissute” dal(i) sog- sico, chimico e/o biologico). Fonte: G. TANAKA, T. YA- MANE, J. B. HÉROUXC, R. NAKANE, N. KANAZAWA, S. getto(i), vale a dire (auto)coscientemente TAKEDA, H. NUMATA, D. NAKANO, A. HIROSE, Recent esperite (esperienza in prima persona).18 “In- Advances, cit., p. 6. tenzionale” indica in generale il potere della mente di essere diretta verso un oggetto o Concludendo questo paragrafo, l’aspetto da uno stato di cose. L’intenzionalità fenomeno- evidenziare è quello per cui, a differenza del logica è specificamente “direzionalità verso” computing artificiale, il computing naturale si- l’essere essenziale dell’oggetto (o stato di cose), mula un’ampia classe di sistemi dinamici com- il quale, in virtù della perfetta conversione sal- plessi, prospettando con ciò una rinascita va veritate dei termini soggetto e predicato, si dell’estetica, specificamente dell’estetica feno- “auto-dà” (selbst gibt) come fenomeno “idea-
254 Properzi to”, contenuto cioè di un’intuizione ideale o trattati in questo articolo.25 Così, per sempli- eidetica (eidetisch).19 ficare, mi limiterò a richiamare i caratteri di- Come noto, oltre alla riduzione eidetica stintivi del metodo genetico insieme ai tre (eidetische Reduktion) del dato all’idea auto- significati distinti da Husserl riguardo alla data, base metodica della fenomenologia de- nozione di “genesi”, l’origine/evoluzione dei scrittiva, a partire dal 1913, con la pubblica- vissuti intenzionali. Per le finalità specifiche zione cioè del primo libro delle Ideen zur ei- del presente articolo queste considerazioni so- ner reinen Phänomenologie und phänomenolo- no rilevanti nella misura in cui esse evidenzia- gischen Philosophie,20 un ulteriore passo me- no un percorso storiografico-concettuale ver- todico è introdotto da Husserl: (il sistema de) so una formulazione dell’estetica trascenden- la “riduzione fenomenologica” (phänomeno- tale fenomenologica la quale è in grado di in- logische Reduktion) o “epoché fenomenologi- terpretare le questioni fondative emergenti nel ca” (phänomenologische epoché), base metodi- settore di ricerca del computing morfologico. ca della fenomenologia costitutiva.21 Nella sua prima formulazione, quella cosiddetta █ Metodo genetico e i tre significati della “cartesiana”, la riduzione fenomenologica è nozione husserliana di “genesi” sospensione metodica, epoché dell’attitudine naturale sia ordinaria sia scientifica Il metodo genetico approfondisce l’analisi nell’esperienza del dato. Una tale attitudine descrittiva e la costituzione fenomenologiche esperienziale (Einstellung) è metodicamente attraverso una spiegazione “pura”, vale a dire sospesa, disattivata o neutralizzata a scopo non naturalistica e quindi non causale, dei fe- fondativo. Il livello interessato dall’epoché fe- nomeni di coscienza. In questo modo, i puri nomenologica è quindi quello tematico, il li- nessi motivazionali, le leggi cioè genetiche, so- vello cioè dell’attitudine naturale in quanto no rilevate e studiate. Adottando una prospet- tematicamente espressa nei giudizi fattuali tiva regressiva, l’indagine husserliana si applica concernenti l’esserci (dasein) dell’oggetto (o anche e soprattutto all’originario momento stato di cose) nel mondo attuale.22 d’indistinzione di atto e oggetto allo stadio Nel corso del secondo decennio del XX se- primitivo della coscienza percettiva, mostrando colo, in una fase ormai matura della propria l’origine e quindi l’evoluzione dei due poli della riflessione, Husserl introduce il metodo gene- relazione intenzionale nel contesto di esperien- tico con l’obbiettivo di sviluppare una “nuova ze vissute “complesse” (intenzionalità percetti- estetica trascendentale” come impresa fonda- va + intenzionalità di ordine superiore). tiva.23 Questo progetto di ricerca nasce dalla Husserl distingue (1) una genesi attiva che necessità di condurre un’indagine “regressiva” occorre all’interno della sfera indicata come at- (rückfragen) sulle formazioni logiche e ontolo- tiva dell’esperienza; (2) una genesi collocata fra giche, in particolare sul nesso sistematico della le sfere attiva e passiva dell’esperienza; (3) una scienza, oltre il livello “astratto” della logica genesi primordiale all’interno della sfera passi- trascendentale approfondito dall’autore in va dell’esperienza.26 La distinzione fra attività e particolare nell’opera del 1929 Formale und passività è tracciata da Husserl in relazione al transzendentale Logik.24 L’estetica trascenden- poter costitutivo dell’io, il potere cioè di sinte- tale fenomenologica indaga così l’origine del tizzare o identificare l’oggetto: se la sintesi og- significato e dell’oggetto (o stato di cose) nella gettuale occorre all’interno della sfera dell’auto- sfera ante-predicativa, una sfera pre-logica e coscienza soggettiva, essa genera una esperien- pre-ontologica. za attiva del (l’oggetto come) correlato inten- Un’estesa presentazione del metodo gene- zionale. Per altro verso, se l’identificazione tico implicherebbe il riferimento agli aspetti dell’oggetto dipende dall’originaria e universale metodologici complementari statico e gene- coscienza temporale, quindi dalla legalità asso- rativo, i quali, tuttavia, non possono essere ciativa del corpo vissuto (Leib), la corrispon-
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 255 dente esperienza è di carattere passivo. Genera- special modo le scienze umane, all’interno di lizzando, è possibile affermare che, stando «un framework esplicativo in cui ogni pro- all’approccio husserliano, la genetica fenome- prietà accettabile è resa continua con le pro- nologica presuppone la fenomenologia descrit- prietà ammesse dalle scienze naturali».33 Una tiva e costitutiva riformulate, rispettivamente, questione aperta concerne quindi la possibili- come descrizione e costituzione statiche alla tà di costruire e/o confermare teorie scienti- luce della complementarietà esistente fra le di- fico-naturali in grado di spiegare anche “dati mensioni metodologiche statica e genetica. fenomenologici”, l’esperienza cioè vissuta nei suoi molteplici aspetti.34 Tuttavia, come avrò █ Fondazioni del computing morfologico: il modo di illustrare nella prossima sezione, metodo genetico in contesto quando adeguatamente riformulato, il pro- getto trascendentale avviato da Husserl a li- Un orientamento generalmente condiviso vello genetico può essere adattato al presente nel settore degli studi fondazionali sul compu- scenario scientifico in vista, specificamente, ting morfologico è quello di affrontare problemi di una fondazione dell’emergente settore di paradigmatici per l’approccio di computing ar- ricerca del computing morfologico. tificiale, come per esempio il symbol grounding problem27 e il frame-of-reference problem,28 at- █ Fenomenologia traverso uno studio rivolto alle strutture che si trovano alla base dei linguaggi computazionali Nell’era della computazione come scienza perché definibili a un livello minimale, vale a naturale il ruolo trascendentale dell’io appare dire sub-simbolico e pre-progettuale. In que- fortemente indebolito. Come si è visto, infatti, sto contesto, gli studi meta-computazionali il computing naturale interpreta l’oggetto astrat- più aggiornati si concentrano su strutture di to e quello fisico, nonché la loro interazione, cognizione enattiva.29 tramite relazioni inverse di codifica/decodifica Tentando di risolvere problemi quali la e corrispondenti composizioni. Una nozione fondazione del significato dei simboli che com- cattura il riferimento di tali relazioni pongono i linguaggi di programmazione (sym- all’osservatore del sistema computazionale rap- bol grounding problem) in relazione all’agente e presentante la fonte di significato dei dati di non al programmatore esterno al sistema com- sistema, la nozione cioè di “agente”: le relazioni putazionale (frame-of-reference problem), la pro- commutative dipendono oggettivamente, vale a spettiva enattiva abbandona la nozione di rap- dire risultano trattabili matematicamente e presentazione simbolica, in taluni casi persino quindi rigorosamente (approccio di ricerca in quella di rappresentazione minimale (minimal terza persona), da un’entità che le interpreta, representation).30 L’attenzione si concentra allo- per l’appunto l’agente.35 I più aggiornati studi ra su una «forma percettivamente basata di meta-computazionali relativi in particolare al intelligenza online che genera l’azione ‘attraver- computing morfologico propongono una defini- so complesse interazioni causali in un sistema zione della nozione la quale è applicabile tanto esteso corpo-ambiente’».31 a sistemi biologici, quanto a sistemi non- Come sottolineano T. Froese e T. Ziemke,32 biologici fisici e/o chimici: l’agente è in questa ciò implica un indebolimento del ruolo tra- prospettiva «un sistema capace di agire», di scendentale, fondativo della fenomenologia compiere cioè per lo meno un’operazione di applicata allo studio meta-computazionale. In- computing, «per conto proprio».36 fatti, le strutture enattive sono strutture L’approccio di ricerca in prima persona d’interazione causale, come tali trattabili in della fenomenologia trascendentale consente termini naturalistici in linea con il programma di analizzare l’esperienza vissuta associata di ricerca di naturalizzazione. Quest’ultimo alla nozione di agente, l’esperienza di mira ad integrare le scienze non-naturali, in un’agentività corporea dispiegata nel conte-
256 Properzi sto di un ambiente ad alto contenuto tecno- formazioni dell’agente immediato, dinamico logico. Alla luce di questa nuova prospettiva e finale, mostrando come, con l’adozione di emergono le seguenti distinzioni essenziali un punto di vista genetico, queste formazio- concernenti l’agente, quindi diversi modi ni, insieme alle corrispondenti distinzioni dell’azione computazionale da esso perfor- materiali fra progettatore, attore e utente fi- mata. Vale a dire, (1) La distinzione fra uten- nale, riappaiono unificate all’interno della te finale (final user) e progettista (designer); correlazione concreta agente-ambiente. In (2) La distinzione fra attore (actor), utente particolare, il mio intento sarà quello di porre finale e progettista. in evidenza l’essenza concreta dell’oggetto Considerando la prima distinzione, il com- sintetizzato all’interno di un’esperienza pas- puter naturale/morfologico è adoperabile solo siva di tipo artificiale. secondo il modo di utilizzo (employment) dell’utente finale; mentre il programma – da █ Un caso di studio: la fase di ri-modelliz- intendersi qui lato sensu – a base naturale è zazione cellula-mediata della curvatura in programmabile in base al modo di progetta- cornee artificiali zione (design) riferibile al designer o progetta- tore. Il primo (employment) rivela le relazioni La ricerca condotta dal gruppo guidato da di codifica/decodifica come costitutive, fon- Connon si distingue per risultati computa- dative nell’accezione fenomenologica della zionali e conquiste tecnologiche. Partendo da sintesi trascendentale dell’oggetto, nel senso quest’ultime, brevemente, come in parte già della finalità, della teleologia, poiché il compu- anticipato, il gruppo di ricerca ha utilizzato ter naturale è utile per un utente finale che lo una tecnica avanzata di bio-stampa 3D per utilizzi. D’altro canto, il secondo (design) mo- ingegnerizzare strutture corneali artificiali. stra la costituzione oggettiva come immedia- Sotto questo rispetto, quindi, il passo in ta, vale a dire immediatamente generata a li- avanti compiuto concerne il settore vello astratto o modellistico e implementata dell’ingegneria tessutale, con la realizzazione dalla relazione di codifica, in quanto il pro- di protesi corneali sintetiche che, nel breve e gramma a base naturale è progettato da un medio termine, garantiranno un’alternativa designer. Due diverse formazioni vanno praticabile al trapianto. Nelle speranze dei quindi distinte, l’agente finale e quello im- ricercatori, il gap esistente fra domanda ed mediato. Nell’eseguire un’attività che com- offerta dell’organo trapiantabile sarà così porta per lo meno un’operazione di compu- colmato. Il principale ambito applicativo del- tazione intrinseca l’attore computa nel corso la tecnologia è quindi quello della medicina del proprio comportamento, la dinamica o rigenerativa.37 evoluzione di sistema (fisico). La seconda di- Ai fini del presente lavoro, di maggiore stinzione aggiunge così all’agente finale e interesse sono però i risultati computazionali immediato un’altra formazione, l’agente di- dello studio. In questa direzione, i primi dati namico. da evidenziare riguardano l’attività di proget- Questi dati essenziali, sia materiali sia tazione. Il gruppo di ricerca ha costruito un formali-generali, possono essere meglio com- modello di cornea umana usando una presi tramite lo studio di un caso esemplifica- Scheimpflug camera rotante dotata di un che- tivo: la fase di ri-modellizzazione cellula- ratoscopio (disco di placido). Il modello ot- mediata della curvatura corneale in artefatti tenuto è stato poi discretizzato grazia al me- recentemente prodotti con tecnica di bio- todo a elementi finiti.38 La fase di progetta- stampa 3D dal gruppo di ricerca guidato da zione si è conclusa con la codifica di un tale C.J. Connon presso l’Istituto di Medicina Ge- modello a base naturale: nelle vesti di desi- netica dell’Università di Newcastle. Partirò gner, i ricercatori hanno dato così corpo alla da questo caso di studio per esaminare le formazione dell’agente immediato, contrad-
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 257 distinta, come si è appena visto, dalla genera- zare una computazione intrinseca, il processa- zione immediata a livello astratto della rela- mento cioè progettato degli scambi spontanei zione di codifica del modello naturale. di informazione incorporati negli scambi di Alla fase di progettazione ha fatto seguito energia-materia (rivestimento enzima-sensitivo l’uso del modello computazionale naturale. In del sostrato plastificato) che il bio-fabbricato questa fase di applicazione l’artefatto corneale stabilisce con l’ambiente interno (matrice cellu- bio-fabbricato è un supporto fisico, un hard- lare) ed esterno (matrice extra-cellulare). ware cioè alternativo. In dettaglio, il gruppo di ricerca ha indotto nella cornea artificiale un █ Verso una fenomenologia della morfolo- processo di ri-modellizzazione cellula-mediato gia artificiale della curvatura simmetrica rotazionale che, nell’organo naturale, attualizza il potere pro- Dall’analisi condotta nel precedente para- tettivo corneale consentendo rifrazione otti- grafo è possibile derivare una serie di risultati. ca.39 Intesi come possibili utenti finali di un Innanzitutto, come instance di un modello di tale sistema di computing morfologico – tornerò progettazione (design model) la cornea artificia- a breve su questo punto −, (futuri) pazienti le è un oggetto immediato che non esercita al- con impianti di protesi corneali sintetiche cuna forza motivazionale nei confronti del pro- manifestano la finalità della costituzione come gettatore o designer che la rappresenta. D’altro legge formale-generale: la costituzione appare canto, come oggetto dinamico, essa non mostra infatti qui incorporata nella riacquisita capaci- ancora quelle proprietà ottiche e funzionali ne- tà dell’occhio di rifrangere e trasmettere raggi cessarie ai fini della performance di un compor- di luce incidente, capacità che nell’individuo tamento visivo. Come oggetto finale, infine, la condiziona l’espressione di un comportamen- cornea artificiale è solo un prodotto (fabbricato to visivo normale, non patologico. di bio-stampa 3D) da testare in vista della futu- Utilizzando tessuti stromali bio-fabbricati ra fruizione da parte di un utente finale. I nessi per generare la matrice di fibrille allineate di motivazionali emergono quando il potere otti- collagene e alginato dell’artefatto corneale, il co dell’artefatto corneale è attualizzato nel- gruppo di ricerca guidato da Connon ha ripro- l’esercizio effettivo della visione. dotto la microarchitettura dell’organo naturale. Nell’agente umano la rifrazione e la tra- La creazione di un tessuto corneale altamente smissione dei raggi di luce incidente effettuata organizzato e funzionale è stata ottenuta sfrut- dalla cornea − insieme a umor acqueo, cristal- tando solamente la forma curvata del sostrato lino e umor vitreo − producono un’immagine plastificato dell’artefatto dotato di un sottilis- invertita ridotta sulla retina la quale, nell’arco simo rivestimento enzima-sensitivo, senza ag- di un processamento neurale che ha luogo nel- giuntivi segni topografici. I cheratociti corneali la corteccia visiva esteso ad appena qualche sono stati così indotti ad allinearsi e a deposita- centinaio di millisecondi, è di fatto connessa a re la matrice extra-cellulare (fibrille di collagene un contenuto prominente del campo visivo e alginato) secondo un’organizzazione equiva- dell’agente. Tale connessione occorre di nor- lente al tessuto naturale.40 Questa strategia di ma tramite operazioni di riscontro basato su formazione di pattern è un esempio di compu- modello (template matching) e di raggrup- ting morfologico: implementa infatti un modello pamento (pooling)41 appartenenti alla sfera di physical reservoir computing con un meccani- passiva dell’esperienza, operazioni che si ba- smo di readout hardware-basato. Essa consente sano su relazioni di indicazione per mezzo di di evidenziare la formazione dell’agente dina- segni. È questa rappresentazione minimale mico rivelata dai cheratociti corneali, la cui basata-su-indice, utile per l’agente perché di morfologia, il tessuto cioè stromale bio- bassa complessità di campione (sample com- fabbricato altamente organizzato e funzionale, plexity),42 a motivare, determinare cioè nel è effettivamente usata dai ricercatori per realiz- senso della legalità trascendentale genetica,
258 Properzi l’identificazione e la categorizzazione visive di riamo da vicino questa serie di passaggi. oggetti prominenti, nonostante i mutevoli dati Husserl guarda all’associazione come a una ambientali a cui l’agente ha sensorialmente originaria e universale costituzione o sintesi accesso, per esempio, le variazioni di illumina- temporale dell’oggetto, tale in quanto lavora zione e posizione dell’oggetto visivo.43 all’interno della sfera passiva dell’esperienza. La struttura appena evidenziata è alla base Qui la temporalità appare come una forma della memoria e aspettazione visive a breve universale di connessione la quale stabilisce un termine coinvolte in quello che Husserl chiama ordinamento totale di dati sensoriali (“hyleti- il “presente vivente” (lebendinge Gegenwart), il ci”)44 prominenti e materialmente uniformi, i momento cioè presente della coscienza sogget- quali occorrono come varietà (Mannigfal- tiva, il quale corrisponde qui alla risposta adat- tigkeiten) fluenti. Da notare come, secondo tativa “forte” innescata dal coupling sensomoto- l’autore, la temporalità in-formi il campo spa- rio, quindi dall’interazione fra corpo biologico e ziale e quindi quello cinestetico: è quest’ultimo ambiente circostante. Nel nostro caso di studio, a determinare i dati pre-prominenti e mate- la tecnologia di computing morfologico, vale a rialmente non ancora uniformi appartenenti a dire la cornea artificiale, svolge le attività quello che Husserl chiama l’“orizzonte” (Hori- dell’organo naturale (rifrazione e trasmissione zont) dell’aspettazione sensoriale. Infatti, moti- di raggi di luce incidente), supportando quindi vando una reazione motoria, il dato hyletico, l’intelligenza visiva umana. Come nella visione l’input cioè sensoriale, attiva il sistema cineste- naturale, la transizione verso nuovi oggetti e tico, il suo campo operazionale, pre-orientando categorie visive segue la processualità dei cam- in questo modo il corso sensoriale indetermina- biamenti adattativi che interessano la correla- to dell’intenzionalità percettiva e, quindi, un zione dinamica corpo biologico-ambiente cir- orizzonte relativamente libero di intenzioni an- costante, cambiamenti che producono tanto ticipatorie o aspettazioni.45 graduali quanto improvvise transizioni di con- Tuttavia, già nel corso della prima decade testi di senso. del secolo l’essenza concreta dell’oggetto in- variante, quindi la pura legalità che ne regola █ Un focus sulla genesi primordiale il riconoscimento, sono state approfondite da pioneristiche ricerche genetiche le quali rap- Nella sezione metodologica abbiamo visto presentano un aspetto rilevante della fase come nel contesto del programma di ricerca produttiva centrale, la prima d’interesse fe- di estetica trascendentale inaugurato nel se- nomenologico, del fenomenologo tedesco condo decennio del secolo Husserl identifichi Max Scheler.46 lo studio della genesi primordiale con una fe- Scheler ha evidenziato una regolarità di ti- nomenologia dell’associazione. Tuttavia, su po selettivo, discriminativo di dati hyletici tali basi, alcuni fra i più rilevanti risultati re- prominenti e materialmente simili, ma non centemente conseguiti in particolare nel set- uniformi, regolarità stabilita sopra una fon- tore delle neuroscienze della visione non ri- damentale forma di dinamicità adattativa, la sultano tematizzabili. Infatti, come rilevato “variazione” (Variation) del sistema corpo nel precedente paragrafo, il processamento biologico-ambiente circostante.47 La variazio- neurale degli input che ha luogo nella cortec- ne ordina parzialmente dati pre-prominenti cia visiva umana è controllato, a livello passi- secondo un puro “divenire-altro” (Anderswer- vo o primordiale, da una dinamica di ricono- den) e, come tale, vale a dire come ordinamen- scimento invariante (identificazione e cate- to parziale in cui non tutti i dati sono necessa- gorizzazione basate-su-indice) la quale coin- riamente in relazione fra di loro, è fondazio- volge rappresentazioni minimali che non so- nalmente anteriore rispetto all’ordinamento di no associative ma selettive, discriminative successione dove i dati sono invece totalmente riguardo a dati ambientali varianti. Conside- ordinati:
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 259 Nel concetto della “variazione” quale puro re del segno-indice.50 Attivato contestualmen- “divenire-altro” non è inclusa alcuna trac- te alla dinamica adattativa del sistema corpo cia di un tempo che renda possibile il dive- biologico-ambiente circostante, il rinvio in- nire-altro e, tanto meno, di un’alterazione dessicale opera la selezione dei dati prominen- fisica; manca del tutto l’implicazione d’una ti che, strutturati secondo la relazione di so- “successione” in questo divenire-altro.48 miglianza, compongono la materia del percet- to a cui si applicano l’ordinamento temporale Secondo Scheler, il dato acquista promi- (successione) e spaziale (co-esistenza), quindi nenza quando soggetto all’ordinamento par- le forme morfologiche (sfera esperienziale an- ziale di variazione. La relazione che è alla base te-predicativa) e quelle oggettive (sfera espe- della distinzione fra un background e un fore- rienziale predicativa).51 ground sensoriali all’interno dell’intenzionalità Riassumendo, Scheler propone una tran- percettiva è descritta in vari luoghi della prima sizione da dati associativi a dati selettivi e da opera fenomenologica scheleriana come “so- temporalità a dinamicità adattativa come, miglianza” (Ähnlichkeit). Per esempio, nella rispettivamente, materia e forma primaria Biologievorlesung tenuta come privato docente dell’orizzonte fondativo corporeo connesso all’Università di Monaco nel semestre inver- all’esperienza passiva. Ciò gli consente di nale dell’anno accademico 1908-1909: evidenziare l’essenza concreta dell’oggetto invariante, apportando anticipatamente un Non è necessario che rappresentazioni contributo decisivo a quella che, circa un de- simili debbano essere state nella coscienza cennio dopo, sarà l’indagine genetica husser- affinché si giunga alla cosiddetta riprodu- liana. Per concludere questo breve articolo, zione tramite somiglianza […] Per ciò è in quanto segue mostrerò come la proposta sufficiente piuttosto che una cosa A (ad scheleriana possa essere usata per una fonda- es. una sfera di pietra rossa) sia stata data zione del computing morfologico, al di là quin- all’individuo in un fenomeno qualsiasi di della sua originaria applicazione alla (fon- (contenuto visivo sfera rossa) che abbia dazione della) fisiologia/psicologia della sen- attivato in lui determinati stimoli e pro- so-percezione, così come dell’applicazione cessi nervosi rα; e che una cosa B (altra suggerita alle contemporanee neuroscienze sfumatura di rosso e più grande, vetro), la della visione umana. quale è obbiettivamente simile ad A, eser- citi in parte gli stessi stimoli rαβ: allora sarà █ Considerazioni conclusive dato all’individuo un fenomeno, il quale nel fenomeno è identico ad α.49 Come rilevato nella sezione introduttiva, sistemi standard di computing morfologico sono Nel passo citato, la connotazione oggetti- sistemi di physical reservoir computing in cui il va attribuita da Scheler alla relazione di so- reservoir, il sistema dinamico astratto che ga- miglianza si chiarisce quando il senso rantisce il mapping degli input su spazi di stati dell’anti-rappresentazionalismo qui espresso di dimensionalità di ordine superiore, descrive («non è necessario che rappresentazioni si- la dinamica di sistemi naturali, sia fisici e/o mili debbano essere state nella coscienza af- chimici, sia biologici. Oltre alla dimensionalità finché si giunga alla cosiddetta riproduzione di ordine superiore (high-dimensionality), le tramite somiglianza») venga esplicitato. Esso altre due principali proprietà dei sistemi di non si riferisce alla rappresentazione tout physical reservoir computing sono la non- court, ma alla sua interpretazione come feno- linearità (non-linearity) e la memoria evane- meno interno alla coscienza, alla quale Scheler scente (fading memory).52 oppone un’interpretazione basata sulla fun- Iniziando dalla prima, la dimensionalità zione di rinvio propria del segno, in particola- di ordine superiore consente di separare in-
260 Properzi put per task di classificazione, nonché di vi- spaziotemporali emergenti dallo sviluppo a sualizzare pattern spaziotemporali in task un ordine superiore di connessioni non linea- predittivi. La non linearità trasforma invece ri di input parzialmente ordinati, “vicini nel input da non linearmente a linearmente sepa- recente passato”. Una volta realizzato il rabili in task di classificazione ed estrae di- summenzionato shift di prospettiva (dai si- pendenze non lineari in task predittivi. Infi- stemi computazionali come portatori di po- ne, la memoria evanescente garantisce la di- tenza di calcolo ai sistemi computazionali pendenza dello stato di riserva solo da input come elementi interagenti del coupling sen- recenti53 in task di rappresentazione che con- somotorio), allora, la legge genetico- cernono dati sequenziali. essenziale di selezione dei dati varianti può Semplificando, si può dire che i sistemi di essere riconosciuta come regolante la sintesi physical reservoir computing individuano (di- oggettiva che fornisce un fondamento tra- mensionalità di ordine superiore) e selezio- scendentale all’interpretazione (fisica) opera- nano (non linearità) matrici di peso − le qua- ta dal meccanismo addestrato di readout nei li, come noto, esprimono l’efficacia di con- sistemi di physical reservoir computing del nessione (“sinaptica”) degli input in una real- computing morfologico. Benché preliminare, il tà naturale −, producendo quei cambiamenti risultato discusso apre uno spazio di ricerca adattativi (memoria evanescente) necessari nel contesto dei più avanzati studi fondazio- per addestrare i pesi del meccanismo di rea- nali sul computing morfologico precedente- dout – che può essere anche un meccanismo mente introdotti, evidenziando la centralità hardware-based, come si è visto nel caso del che la prospettiva trascendentale della feno- computing morfologico cellula-mediato impie- menologia genetica può acquisire in vista, se- gato nella riproduzione della curvatura in gnatamente, di un loro futuro sviluppo. cornee artificiali −, il quale “legge”, vale a di- Per concludere questo articolo, recupe- re (fisicamente) interpreta, i pattern spazio- rando la questione introduttivamente solle- temporali prodotti. vata, alla luce del percorso analitico svolto è Seguendo la prospettiva adottata in que- possibile affermare che la corporalità si di- sto articolo, la prospettiva cioè trascendenta- mostra essere una condizione costitutiva le della fenomenologia genetica, i sistemi di dell’esperienza associata alla generazione physical reservoir computing del computing emergente di sistemi non convenzionali di morfologico possono essere considerati sotto computing morfologico nella presente era del una luce diversa rispetto a quella tipica delle computing come scienza naturale. contemporanee scienze computazionali foca- lizzate sulla prestazione, quindi sulla potenza █ Note di calcolo dei sistemi. Essi possono infatti es- sere studiati come elementi interagenti del 1 In particolare si vedano: H.L. DREYFUS, Why coupling sensomotorio, analizzato in accordo Heideggerian AI Failed and How Fixing It Would ai principi dell’analisi motivazionale genetica. Require Making It More Heideggerian, in: «Artifi- In questa direzione, un risultato da evidenzia- cial Intelligence», vol. CLXXI, n. 18, 2007, pp. re è l’essenza concreta dell’oggetto invariante 1137-1160; T. FROESE, T. ZIEMKE, Enactive Artifi- quale legge genetico-essenziale che regola la cial Intelligence: Investigating the Systemic Organi- zation of Life and Mind, in: «Artificial Intelli- sintesi passiva dell’oggetto nell’interazione gence», vol. CLXXIII, n. 3-4, 2009, pp. 466-500. agente-ambiente ad alto contenuto tecnologi- 2 La realtà aumentata mira ad arricchire la perce- co contraddistinta dalla presenza di perlome- zione sensoriale umana tramite un aumen- no un sistema di physical reservoir computing. to/diminuzione artificiale del flusso d’infor- Come si è appena visto, in un tale sistema mazioni ambientali affidato a dispositivi fissi (per l’interpretazione (fisica) affidata al meccani- esempio, personal computer con webcam) o mo- smo di readout addestrato interessa pattern bili (per esempio, smartphone oppure occhiali a
Corpo vissuto ed esperienza virtuale 261 proiezione sulla retina). Diversamente, nella real- finito di passi elementari e non ambigui, i quali so- tà virtuale è l’informazione artificiale a essere no detti dunque Turing-computabili. La nota tesi preponderante rispetto a quella ambientale. In di Church-Turing assume l’equivalenza dei modelli questo caso, infatti, dispositivi mobili come visori, classici di algoritmo summenzionati ed esclude la guanti, tute, ecc. muniti di tecnologie computa- possibilità di modelli di algoritmo non-Turing- zionali − in particolare dispositivi che tracciano la computabili. Afferma infatti che qualsiasi algorit- posizione dell’oggetto all’interno di coordinate mo è modellizzabile con una Macchina di Turing. 6 spaziali e quindi l’orientamento sensomotorio Citato in K. HOUSER, Neuroreality, cit. (trad. it. dell’utente che le indossa − garantiscono la co- mia). 7 struzione più o meno realistica di un ambiente Citato in T. URBAN, Neuralink and the Brain’s circostante tridimensionale ed interattivo rispetto Magical Future, in: «Wait but Why», 20 aprile al(i) sistema(i) sensoriale(i) dell’utente. Queste 2017. Accesso in data 19 dicembre 2018. URL: caratteristiche, note come presenza e immersione https://waitbutwhy.com/2017/04/neuralink.html (nel caso in cui tutti i sistemi sensoriali siano (trad. it. mia). 8 coinvolti), si stanno oggi evolvendo in un vero e Cfr. ibidem. 9 proprio controllo, un regolamento cioè del fun- Cfr. C.S. CALUDE, Unconventional Computing: A zionamento, del coupling sensomotorio per mezzo Brief Subjective History, in: «CDMTCS Report», di nuove tecnologie di interfaccia (cfr. infra). Nel- vol. 480, 2015, pp. 1-10. I modelli di computazione la cosiddetta neurorealtà, per esempio, il flusso non convenzionale generano output non Turing- d’informazioni ambientali è artificialmente media- computabili attraverso la simulazione di un’ampia to da brain chips bidirezionali: l’esperienza percet- classe di sistemi dinamici complessi caratterizzata tiva, non solo il suo contenuto, diventa così virtua- da evoluzione temporale (dinamica di sistema) ed le. Ciò sembra imporre un ripensamento della no- adattativa (dinamica sistema-ambiente). Per zione stessa di “realtà”. Si veda K. HOUSER, Neuro- un’introduzione alla teoria dei sistemi dinamici reality: The New Reality is Coming. And It’s a Brain complessi cfr. A. JUARRERO, Complex Dynamical Sy- Computer Interface, in: «Futurism.com.», 26 luglio stems Theory, in: «Cognitive Edge», 8 giugno 2010, 2017, ultimo accesso 17 dicembre 2018. URL: ultimo accesso 24 aprile 2019 - URL: old.cognitive- https://futurism.com/neuroreality-the-new- edge.com/wp-content/uploads/2010/06/100608- reality-is-coming-and-its-a-brain-computer- Complex-Dynamical-Systems-Theory.pdf. La loro interface. importanza è connessa al discusso declino della 3 La nozione di “computazione” si riferisce all’uso legge di Moore (invalidata per la prima volta dai (o allo studio) del computer come dispositivo di dati del 2000), una legge di scala per tecnologie memorizzazione e processamento dell’informa- digitali introdotta nel 1965 dal co-fondatore di zione. Come tale, essa è usualmente distinta dalla Intel Gordon Moore, la quale descrive un trend nozione di computazione (“computation”), la quale empirico: il numero dei transistor in un circuito connota più in generale il calcolo non necessaria- integrato raddoppia approssimativamente ogni mente svolto tramite operazioni matematiche e/o due anni. Come è stato osservato, alla luce da un computer. dell’attuale fisica dello stato solido, «entro il 2020 4 Per uno studio comparativo di natura tecnica si la velocità, scala spaziale, dimensione di circuito, veda: G. DODIG-CRNKOVIC, M. BURGIN, Uncon- dissipazione energetica e manifattura richieste ventional Algorithms: Complementarity of Axioma- dalla legge di Moore non saranno più sostenibili» tics and Construction, in: «Entropy», vol. XIV, n. (J.P. CRUTCHFIELD, W.L. DITTO, S. SINHA, Intro- 11, 2012, pp. 2066-2080. duction to Focus Issue: Intrinsic and Designed 5 Cfr. R. TURNER, Machines, in: E. ZENIL (ed.), A Computation: Information Processing in Dynami- Computable Universe. Understanding and Exploring cal Systems-Beyond the Digital Hegemony, in: Nature as Computation. Foreword by Sir Roger Pen- «Chaos», vol. XX, n. 3, 2010, pp. 1-6, citazione a rose, World Scientific Publishing, Singapore 2013, p. 1 (trad. it mia)). 10 pp. 63-76. In breve, una Macchina di Turing è un G. ROZENBERG, T. BÄCK, J.N. KOK (eds.), modello astratto, una descrizione o rappresenta- Handbook of Natural Computing, Springer, Ber- zione formale, di una macchina capace di eseguire lin/Heidelberg 2012, p. v (trad. it. mia). 11 algoritmi, procedimenti cioè terminanti ed effettivi Per un’analisi tecnica si veda: J.P. CRUTCH- di problem-solving, contraddistinti da un numero FIELD, The Calculi of Emergence: Computation,
262 Properzi Dynamics, and Induction, in: «Physica D», vol. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XIX, hrsg. von LXXV, 1994, pp. 11-54. Misure di organizzazione U. PANZER, Nijhoff, Den Haag 1984. 20 spontanea sono generalmente indicate come E. HUSSERL, Ideen zu einer reinen Phänomenolo- complessità strutturale. Come tali, esse sono di- gie und phänomenologischen Philosophie. Erstes stinte dalla complessità deterministica o misura Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phäno- dei gradi di casualità (randomness), vale a dire menologie (1913), in: E. HUSSERL, Gesammelte non-predicibilità, del sistema dinamico comples- Werke, Bd. III/I, hrsg. von K. SCHUMANN, so. La complessità strutturale espressa in termini Nijhoff, Den Haag 1976. 21 non analitici, calcolata cioè induttivamente Cfr. E. HUSSERL, Zur phänomenologischen Re- dall’osservazione di configurazioni (sequenze di duktion. Texte aus dem Nachlass (1926-1935), in: simboli) del modello astratto (per esempio, una ε- E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XXXIV, hrsg. macchina, una rappresentazione cioè ottimale, von S. LUFT, Kluwer, Dordrecht 2002. Si veda an- minimale e unica del processo generato dal siste- che: S. LUFT, Husserl’s Theory of the Phenomeno- ma, oppure, come si vedrà a breve, un reservoir), è logical Reduction: Between Lifeworld and Cartesi- computazione intrinseca. In merito, cfr. D.P. anism, in: «Research in Phenomenology», 2004, FELDMAN, C.S. MCTAGUE, J.P. CRUTCHfiELD, The vol. XXXIV, pp. 198-234. 22 Organization of Intrinsic Computation: Complexi- Cfr. E. HUSSERL, Ideen, cit., § 32. 23 ty-Entropy Diagrams and the Diversity of Natural Cfr. E. HUSSERL, Erfahrung und Urteil. Untersu- Information Processing, in: «arxiv [nlin.CD]», 29 chungen zur Genealogie der Logik (1939), hrsg. giugno 2008; ultimo accesso in data 7 febbraio von L. Landgrebe, Meiner, Leipzig 19997; E. 2019. URL: https://arxiv.org/pdf/0806.4789.pdf. HUSSERL, Analysen zur passiven Synthesis. Aus 12 Cfr. C. HORSMAN, S. STEPNEY, R.C. WAGNER, Vorlesungs- und Forschungsmanuskripten (1918- V. KENDON, When Does a Physical System Com- 1926), in: E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XI, pute?, in: «Proceedings of the Royal Society A», hrsg. von M. FLEISCHER, Nijhoff, Den Haag 1966. 24 vol. CDLXX, n. 2169, 2014, pp. 1-25. E. HUSSERL, Formale und transzendentale Logik. 13 Cfr. ivi, pp. 9-12. Versuch einer Kritik der logischen Vernunft (1929), 14 R. PFEIFER, J. BONGARD, How the Body Shapes the in: E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XVII, Way We Think. A New View of Intelligence, MIT hrsg. von P. JANSSEN, Nijhoff, Den Haag 1974. 25 Press, Cambridge (MA) 2007, p. xxii - trad. it. mia. Per il rapporto fra metodo statico (analisi de- 15 Cfr. M. PROPERZI, On the Role of Quantum scrittiva e costituzione) e metodo genetico (analisi Computing in Grounding Morphological Complexi- motivazionale) si veda: E. HUSSERL, Analysen zur ty, in: «International Journal of Current Ad- passiven Synthesis, cit., pp. 336-345. Il metodo ge- vanced Research», vol. VII, n. 9, 2018, pp. 15444- nerativo (analisi teleologica) non è esplicitamente 15448, qui p. 15444. elaborato da Husserl. Ciononostante, la distinzione 16 Cfr. S. MARZEN, Intrinsic Computation of a fra il contesto tematico genetico e quello generati- Monod-Wyman-Changeux Molecule, in: «Entro- vo è da egli tratteggiata. Si veda: E. HUSSERL, Car- py», vol. XX, n. 8, 2018, pp. 1-13, p. 1. tesianische Meditationen und Pariser Vorträge, in: E. 17 Cfr. P.J. DENNING, Computing is a Natural Sci- HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. I, hrsg. von S. ence, in: «Communication of the ACM», 2007, STRASSER, Nijhoff, Den Haag 1973, p. 163. Feno- vol. L, n. 7, pp. 13-18; L. KARI, G. ROZENBERG, meni generativi sono inoltre oggetto dei manoscrit- The Many Facets of Natural Computing, in: ti husserliani dei gruppi A, C, E. Per «Communication of the ACM», vol. LI, n. 10, un’introduzione a questi temi si vedano: A.J. 2008, pp. 72-83; H. ZENIL (ed.), A Computable STEINBOCK, Generativity and the Scope of Generati- Universe, cit.; G. DODIG-CRNKOVIC, R. GIO- ve Phenomenology, in: D. WELTON (ed.), The New VAGNOLI (eds.), Computing Nature: Turing Cen- Husserl: A Critical Reader, Indiana University tenary Perspective, Springer, New York 2013. Press, Bloomington 2003, pp. 289-325; D. WELT- 18 Cfr. A. ALES BELLO, Introduzione alla fenomenolo- ON, Genetic Phenomenology, in: G. STANGHELLINI, gia, Aracne, Roma 2009; S. GALLAGHER, Phenome- M. BROOME, A.V. FERNANDEZ, P. FUSAR-POLI, A. nology, Palgrave Macmillan, Basingstoke 2012. RABALLO, R. ROSFORT (eds.), The Oxford Hand- 19 Cfr. E. HUSSERL, Logische Untersuchungen. book of Phenomenological Psychopathology, Oxford Zweites Buch: Untersuchungen zur Phänomenolo- University Press, Oxford 2018, pp. 225-234. 26 gie und Theorie der Erkenntnis (1901), in: E. Cfr. E. HUSSERL, Erfahrung und Urteil, cit; E.
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