Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva fenomenologica

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Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva fenomenologica
RIVISTA INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA E PSICOLOGIA                                      ISSN 2039-4667; E-ISSN 2239-2629
DOI: 10.4453/rifp.2019.0022                                                               Vol. 10 (2019), n.3, pp. 250-264

  RICERCHE

Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva
fenomenologica
         (α)
Martina Properzi

Ricevuto: 1 maggio 2019; accettato: 24 ottobre 2019

█ Riassunto Può la corporalità dirsi ancora una condizione costitutiva dell’esperienza nella presente era
digitale? Esistono due fondamentali modi di affrontare la questione, la cui rilevanza è stata di recente sot-
tolineata da ricercatori attivi nei campi dell’Intelligenza Artificiale Incorporata. Il primo interpreta la que-
stione come incentrata su un’indagine della relazione fra corporalità e digitalizzazione, il processo cioè di
digitalizzare dati il quale rende possibile simulare, aumentare e perfino costruire la realtà all’interno di
uno spazio di esperienza virtuale (realtà aumentata e realtà virtuale), assumendo l’idea tradizionale del
computing come un’attività che utilizza dispositivi artificiali, elettronici, per processare, gestire e comuni-
care informazioni. Il secondo considera la stessa relazione da una diversa prospettiva, facendo cioè riferi-
mento al computing come a un’attività naturale, secondo l’emergente ricerca di computing naturale con-
dotta nel campo del computing non convenzionale. Seguendo quest’ultima prospettiva, che sta acquisen-
do un crescente consenso all’interno della comunità scientifica, il lavoro indagherà il ruolo costitutivo del-
la corporalità rispetto all’esperienza virtuale associata a una nota ed oramai autonoma area di ricerca del
computing naturale, vale a dire il computing morfologico, utilizzando il metodo della fenomenologia geneti-
ca.
PAROLE CHIAVE: Computing naturale e computing artificiale; Corporeità; Morfologia naturale e morfolo-
gia artificiale; Fenomenologia genetica

█ Abstract Lived Body and Virtual experience. A Phenomenological Perspective – In what sense can corpo-
rality still be considered a constitutive condition for experience in the current digital age? Recent scholar-
ship in the fields of Embodied Artificial Intelligence and the philosophy of Embodied Artificial Intelligence
has probed the relevance of two approaches to this question. The first queries the relationship between
corporality and digitization, i.e., examining how it is possible to simulate, augment, and even construct
reality within a space of virtual experience (Augmented Reality and Virtual Reality) by digitizing data.
This approach builds on the traditional idea of computing as an activity that uses artificial, mostly elec-
tronic, devices to process, manage, and communicate information. The second approach, increasingly fa-
vored by computer scientists, considers computing to be a natural activity, and approaches this same rela-
tionship from the perspective of emerging research in unconventional computing, specifically Natural
Computing. This paper follows the latter approach, addressing the constitutive role of corporality in vir-
tual experience associated with a well-known and still autonomous research area within Natural Compu-
ting, that is, Morphological Computing, from the from the point of view of genetic phenomenology.
KEYWORDS: Artificial and Natural Computing; Corporality; Natural and Artificial Morphology; Genetic
Phenomenology

(α)
   Dipartimento di Filosofia, Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 –
00184 Roma (I)
E-mail: martinaproperzi@alice.it ()

             Creative Commons - Attribuzione - 4.0 Internazionale
Corpo vissuto ed esperienza virtuale. Una prospettiva fenomenologica
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                              251

PUÒ LA CORPORALITÀ DIRSI ANCORA una                   dell’oggetto tramite una sua descrizione di-
condizione costitutiva dell’esperienza nella          scretizzata che, istanziata nella forma fisica di
presente era digitale? Esistono due fonda-            segnale, rende possibile, fra l’altro, la realtà
mentali modi di affrontare tale questione, la         aumentata e la realtà virtuale.
cui rilevanza è stata di recente sottolineata da          Nel computing artificiale la neurorealtà
ricercatori attivi nel campo dell’intelligenza        fornisce oggi l’esempio di forse maggiore im-
artificiale incorporata.1 Il primo modo inter-        patto teorico e tecnologico, puntando al su-
preta la questione come incentrata su                 peramento della distinzione fra realtà effetti-
un’indagine della relazione fra corporalità e         va e realtà virtuale − quanto meno nel senso
digitalizzazione, il processo cioè di digitaliz-      in cui tale distinzione è stata sino ad ora arti-
zare dati il quale rende possibile simulare,          colata – attraverso la creazione di un sistema
aumentare e perfino costruire la realtà               centrale integrato analogico-digitale di elabo-
all’interno di uno spazio di esperienza virtua-       razione artificiale dell’informazione ambien-
le (realtà aumentata e realtà virtuale ),2 as-        tale. In questa direzione la tendenza è già
sumendo l’idea tradizionale della computa-            chiara: dispositivi digitali micro- e nano-
zione come un’attività che utilizza dispositivi       metrizzati, nello specifico brain chips bidire-
artificiali, elettronici, per processare, gestire e   zionali, sostituiranno i tradizionali tracking
comunicare informazioni.3 Il secondo modo             devices della realtà virtuale e, insieme a una
considera la stessa relazione da una diversa          completa mappa funzionale del cervello
prospettiva, facendo cioè riferimento alla            umano e a tecniche di impianto non invasive,
computazione come a un’attività naturale,             permetteranno in un prossimo futuro la mes-
secondo la ricerca emergente nel campo sul            sa a punto di un’innovativa interfaccia whole-
computing naturale condotta nel campo del             brain/computer. Lo scopo principale di questa
computing non convenzionale. Entrambi gli             tecnologia è il controllo del comportamento
approcci sono legittimi. Uno studio compa-            umano, del coupling sensomotorio, quindi
rativo degli stessi è tuttavia ancora da realiz-      dell’interazione fra corpo biologico e ambiente
zare, perlomeno alla luce della questione sol-        circostante. Come sottolinea il fondatore di
levata.4 A questo scopo, introduttivamente,           EyeMynd, D. Cook, ciò significa in primo luogo
presenterò le principali differenze fra i due ap-     sottrarre evidenze ad una costituzione genui-
procci, delineando in particolare la diversa in-      namente corporea dell’esperienza senso-
terpretazione proposta per la digitalizzazione e      percettiva: «puoi dimenticarti del tuo corpo
la connessa virtualizzazione dell’esperienza cir-     umano animato e focalizzarti solo su ciò che
costante.                                             accade di fronte a te».6 Dove «ciò che accade
                                                      di fronte a te» è un nuovo tipo di realtà vir-
█ Computing artificiale vs computing naturale         tuale ad alto contenuto tecnologico indotta
                                                      da dispositivi bidirezionali e biocompatibili,
    L’origine dell’area di ricerca nota oggi co-      impiantati in modo non invasivo, i quali in-
me computing artificiale risale allo sviluppo di      terfacciano direttamente con l’intero cervello
modelli astratti di un computer digitale: non         umano. Lungo questa linea, uno dei membri
solo Macchine di Turing, ma anche modelli             fondatori di Neuralink, F. Sabes, afferma che
equivalenti che utilizzano il lambda calcolo,         «non abbiamo bisogno di capire il cervello
funzioni ricorsive e altre tecniche affini.5          per fare progressi ingegneristici».7 Vale a di-
L’implementazione di questi modelli, realizza-        re, è sufficiente implementare il progetto in-
ta su supporti elettronici partire dagli anni ‘40     gegneristico («to get neurons to talk to com-
del XX secolo, ha aperto l’era dei dispositivi        puters») e l’apprendimento automatico sosti-
digitali. Come anticipato, in questo contesto         tuirà lo studio delle dinamiche cerebra-
digitalizzazione significa rappresentazione o,        li/comportamentali («Machine Learning can
per meglio dire, modellizzazione digitale             do much of the rest»).8
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    Quest’ultima idea, in particolare, è avver-      bile nel diagramma commutativo della figura
sata dagli esponenti del computing naturale.         1. Quest’ultima è caratteristica del computing
Come anticipato, il computing naturale è una         progettato o computing artificiale. Come chia-
ricerca emergente nel campo del computing            riscono gli autori, la direzione della relazione
non convenzionale. Quest’ultimo nasce alla           fra i livelli astratto e fisico nel computing arti-
fine degli anni ’90 con l’obbiettivo di superare     ficiale inverte la direzione della relazione fra i
la teoria della computabilità classica, la cosid-    livelli tipica delle scienze naturali matematiz-
detta Turing-computability Theory, in partico-       zate.13
lare la tesi di Church-Turing e il suo significa-
to per la fisica del computing.9 I curatori dello
Handbook of Natural Computing, G. Rozen-
berg, T. Bäck e J.N. Kok, forniscono la se-
guente definizione del computing naturale:

   il campo di ricerca che indaga sia il compu-
   ting progettato ispirato dalla natura che la
   computazione che si svolge in natura, essa
   indaga cioè modelli e tecniche computa-
   zionali ispirati dalla natura e anche feno-       Figura 1. Diagramma commutativo che descrive la rela-
   meni che si verificano in natura in termini       zione fra livello fisico e astratto nel computing progettato
   di processamento dell’informazione.10             Computing Artificiale stabilita dalla teoria T.
                                                     L’evoluzione o dinamica del sistema astratto da uno stato
                                                     iniziale (mp) a uno stato finale (m’p) è descritta da CT.
     Ai nostri fini, l’aspetto da porre in eviden-   L’evoluzione o dinamica del sistema fisico da uno stato
za è il seguente: il computing naturale esprime      iniziale (p) a uno stato finale (p’) è descritta da H. RT è la
una computazione intrinseca in cui l’orga-           relazione di modellizzazione o decodifica fisico → astrat-
nizzazione spontanea in natura, il modo cioè         to. IT è la relazione di istanziazione o codifica astratto →
                                                     fisico. Fonte: V.C. MÜLLER, M. HOFFMANN, What Is
in cui le correlazioni sono organizzate              Morphological Computation? On How the Body Contrib-
all’interno di un sistema dinamico complesso,        utes to Cognition and Control, in: «Artificial Life», vol.
è usata come base per il computing progettato        XXIII, n. 1, 2017, pp. 1-24, qui p. 9.
dall’essere umano o computing artificiale, il
quale, in questo caso, può essere implementa-            Su queste basi è dato capire come la com-
to sia su tradizionali supporti elettronici sia      putazione intrinseca non coincida né con il
su supporti alternativi (sistemi fisici non elet-    computing ubiquo, il quale esplora «il poten-
tronici, per esempio, quantistici, ottici, ecc.,     ziale ‘di implementare il computing ovun-
sistemi chimici e/o biologici).11 I diagrammi        que’»,14 né con il cosiddetto offloaded compu-
elaborati da C. Horsman, S. Stepney, R.              ting, in cui memorizzazione/processamento
Wagner e V. Kendon per rappresentare il              dell’informazione sono distribuiti, affidati cioè
computing come attività fisica consentono di         a parti non centrali del sistema. Essa va inoltre
visualizzare la relazione fra i livelli astratto e   distinta dal pancomputazionalismo, la prospet-
fisico caratteristica della computazione in-         tiva teorica secondo cui ogni evento/processo
trinseca.12 La relazione è in questo caso rap-       in natura è di carattere computazionale.15 Nel
presentata da un diagramma commutativo               computing naturale è infatti il riferimento al
composto che descrive una relazione duale di         modo “intrinseco” in cui i sistemi naturali
modellizzazione dell’organizzazione naturale,        memorizzano/processano informazione a de-
vale a dire la codifica astratto → fisico e la de-   terminare il superamento della rigida distin-
codifica fisico → astratto, la quale precede la      zione fra software e hardware tipica del compu-
relazione duale di istanziazione fisica del          ting artificiale, quindi dell’interpretazione del
modello computazionale astratto visualizza-          virtuale che lo contraddistingue. Il virtuale è
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                                      253

re-interpretato come predizione basata su un                menologica, come tenterò di mostrare, quale
modello di organizzazione spontanea, in que-                dimensione costitutiva, fondativa. Secondo
sto senso dunque una predizione non a priori,               quanto anticipato, l’indagine si focalizzerà sulle
dell’evoluzione del sistema fisico, la quale è              basi fenomenologiche dell’esperienza associata
usata a sua volta per predire l’evoluzione del              al computing morfologico.
sistema astratto.16 Semplificando, si può dire                  Nel presente articolo il tema della costitu-
che nel contesto del computing naturale il vir-             zione corporale dell’esperienza virtuale sarà
tuale è esperienza anticipatoria della dinamica             affrontato nella prospettiva del computing
fisica, tanto quella temporale generativa di in-            naturale, una prospettiva che sta acquisendo
formazione storica, quanto quella adattativa                crescente consenso all’interno della comunità
generativa di informazione spaziale.                        scientifica.17 Schematicamente, nella seconda
                                                            sezione introdurrò la componente genetica o
                                                            esplicativa del metodo fenomenologico come
                                                            strumento utile per trattare il suddetto tema
                                                            in relazione al presente stato delle scienze
                                                            computazionali. Nella terza sezione proporrò
                                                            uno studio genetico dell’esperienza associata
                                                            al computing morfologico cellula-mediato che
                                                            ha recentemente permesso la riproduzione
                                                            della curvatura corneale in artefatti ottenuti
                                                            con bio-stampa 3D a partire da un modello di
                                                            cornea naturale umana. Concluderò questo
                                                            lavoro con una quarta sezione in cui argo-
                                                            menterò a favore di una transizione,
                                                            nell’ambito dell’orizzonte costitutivo geneti-
                                                            co cosiddetto “primordiale”, l’orizzonte cioè
                                                            passivo corporeo, da dati associativi a dati
                                                            selettivi e da temporalità a dinamicità adatta-
                                                            tiva come, rispettivamente, materia e forma
                                                            primaria dell’esperienza virtuale naturale as-
                                                            sociata al computing morfologico.

                                                            █ Metodo
Figura 2. Approccio convenzionale e fisico al reservoir
computing. (a) Nei sistemi convenzionali di reservoir           Come noto, la fenomenologia husserliana
computing il reservoir è basato su RNR. (b) Nei sistemi     è lo studio filosofico, descrittivo e costitutivo,
di physical reservoir computing il reservoir descrive un    delle strutture intenzionali della mente nella
sistema/dispositivo fisico, per meglio dire naturale (fi-   misura in cui esse sono “vissute” dal(i) sog-
sico, chimico e/o biologico). Fonte: G. TANAKA, T. YA-
MANE, J. B. HÉROUXC, R. NAKANE, N. KANAZAWA, S.
                                                            getto(i), vale a dire (auto)coscientemente
TAKEDA, H. NUMATA, D. NAKANO, A. HIROSE, Recent             esperite (esperienza in prima persona).18 “In-
Advances, cit., p. 6.                                       tenzionale” indica in generale il potere della
                                                            mente di essere diretta verso un oggetto o
    Concludendo questo paragrafo, l’aspetto da              uno stato di cose. L’intenzionalità fenomeno-
evidenziare è quello per cui, a differenza del              logica è specificamente “direzionalità verso”
computing artificiale, il computing naturale si-            l’essere essenziale dell’oggetto (o stato di cose),
mula un’ampia classe di sistemi dinamici com-               il quale, in virtù della perfetta conversione sal-
plessi, prospettando con ciò una rinascita                  va veritate dei termini soggetto e predicato, si
dell’estetica, specificamente dell’estetica feno-           “auto-dà” (selbst gibt) come fenomeno “idea-
254                                                                                           Properzi

to”, contenuto cioè di un’intuizione ideale o        trattati in questo articolo.25 Così, per sempli-
eidetica (eidetisch).19                              ficare, mi limiterò a richiamare i caratteri di-
    Come noto, oltre alla riduzione eidetica         stintivi del metodo genetico insieme ai tre
(eidetische Reduktion) del dato all’idea auto-       significati distinti da Husserl riguardo alla
data, base metodica della fenomenologia de-          nozione di “genesi”, l’origine/evoluzione dei
scrittiva, a partire dal 1913, con la pubblica-      vissuti intenzionali. Per le finalità specifiche
zione cioè del primo libro delle Ideen zur ei-       del presente articolo queste considerazioni so-
ner reinen Phänomenologie und phänomenolo-           no rilevanti nella misura in cui esse evidenzia-
gischen Philosophie,20 un ulteriore passo me-        no un percorso storiografico-concettuale ver-
todico è introdotto da Husserl: (il sistema de)      so una formulazione dell’estetica trascenden-
la “riduzione fenomenologica” (phänomeno-            tale fenomenologica la quale è in grado di in-
logische Reduktion) o “epoché fenomenologi-          terpretare le questioni fondative emergenti nel
ca” (phänomenologische epoché), base metodi-         settore di ricerca del computing morfologico.
ca della fenomenologia costitutiva.21 Nella
sua prima formulazione, quella cosiddetta            █ Metodo genetico e i tre significati della
“cartesiana”, la riduzione fenomenologica è             nozione husserliana di “genesi”
sospensione metodica, epoché dell’attitudine
naturale sia ordinaria sia scientifica                   Il metodo genetico approfondisce l’analisi
nell’esperienza del dato. Una tale attitudine        descrittiva e la costituzione fenomenologiche
esperienziale (Einstellung) è metodicamente          attraverso una spiegazione “pura”, vale a dire
sospesa, disattivata o neutralizzata a scopo         non naturalistica e quindi non causale, dei fe-
fondativo. Il livello interessato dall’epoché fe-    nomeni di coscienza. In questo modo, i puri
nomenologica è quindi quello tematico, il li-        nessi motivazionali, le leggi cioè genetiche, so-
vello cioè dell’attitudine naturale in quanto        no rilevate e studiate. Adottando una prospet-
tematicamente espressa nei giudizi fattuali          tiva regressiva, l’indagine husserliana si applica
concernenti l’esserci (dasein) dell’oggetto (o       anche e soprattutto all’originario momento
stato di cose) nel mondo attuale.22                  d’indistinzione di atto e oggetto allo stadio
    Nel corso del secondo decennio del XX se-        primitivo della coscienza percettiva, mostrando
colo, in una fase ormai matura della propria         l’origine e quindi l’evoluzione dei due poli della
riflessione, Husserl introduce il metodo gene-       relazione intenzionale nel contesto di esperien-
tico con l’obbiettivo di sviluppare una “nuova       ze vissute “complesse” (intenzionalità percetti-
estetica trascendentale” come impresa fonda-         va + intenzionalità di ordine superiore).
tiva.23 Questo progetto di ricerca nasce dalla           Husserl distingue (1) una genesi attiva che
necessità di condurre un’indagine “regressiva”       occorre all’interno della sfera indicata come at-
(rückfragen) sulle formazioni logiche e ontolo-      tiva dell’esperienza; (2) una genesi collocata fra
giche, in particolare sul nesso sistematico della    le sfere attiva e passiva dell’esperienza; (3) una
scienza, oltre il livello “astratto” della logica    genesi primordiale all’interno della sfera passi-
trascendentale approfondito dall’autore in           va dell’esperienza.26 La distinzione fra attività e
particolare nell’opera del 1929 Formale und          passività è tracciata da Husserl in relazione al
transzendentale Logik.24 L’estetica trascenden-      poter costitutivo dell’io, il potere cioè di sinte-
tale fenomenologica indaga così l’origine del        tizzare o identificare l’oggetto: se la sintesi og-
significato e dell’oggetto (o stato di cose) nella   gettuale occorre all’interno della sfera dell’auto-
sfera ante-predicativa, una sfera pre-logica e       coscienza soggettiva, essa genera una esperien-
pre-ontologica.                                      za attiva del (l’oggetto come) correlato inten-
    Un’estesa presentazione del metodo gene-         zionale. Per altro verso, se l’identificazione
tico implicherebbe il riferimento agli aspetti       dell’oggetto dipende dall’originaria e universale
metodologici complementari statico e gene-           coscienza temporale, quindi dalla legalità asso-
rativo, i quali, tuttavia, non possono essere        ciativa del corpo vissuto (Leib), la corrispon-
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                              255

dente esperienza è di carattere passivo. Genera-     special modo le scienze umane, all’interno di
lizzando, è possibile affermare che, stando          «un framework esplicativo in cui ogni pro-
all’approccio husserliano, la genetica fenome-       prietà accettabile è resa continua con le pro-
nologica presuppone la fenomenologia descrit-        prietà ammesse dalle scienze naturali».33 Una
tiva e costitutiva riformulate, rispettivamente,     questione aperta concerne quindi la possibili-
come descrizione e costituzione statiche alla        tà di costruire e/o confermare teorie scienti-
luce della complementarietà esistente fra le di-     fico-naturali in grado di spiegare anche “dati
mensioni metodologiche statica e genetica.           fenomenologici”, l’esperienza cioè vissuta nei
                                                     suoi molteplici aspetti.34 Tuttavia, come avrò
█ Fondazioni del computing morfologico: il           modo di illustrare nella prossima sezione,
   metodo genetico in contesto                       quando adeguatamente riformulato, il pro-
                                                     getto trascendentale avviato da Husserl a li-
    Un orientamento generalmente condiviso           vello genetico può essere adattato al presente
nel settore degli studi fondazionali sul compu-      scenario scientifico in vista, specificamente,
ting morfologico è quello di affrontare problemi     di una fondazione dell’emergente settore di
paradigmatici per l’approccio di computing ar-       ricerca del computing morfologico.
tificiale, come per esempio il symbol grounding
problem27 e il frame-of-reference problem,28 at-     █ Fenomenologia
traverso uno studio rivolto alle strutture che si
trovano alla base dei linguaggi computazionali            Nell’era della computazione come scienza
perché definibili a un livello minimale, vale a      naturale il ruolo trascendentale dell’io appare
dire sub-simbolico e pre-progettuale. In que-        fortemente indebolito. Come si è visto, infatti,
sto contesto, gli studi meta-computazionali          il computing naturale interpreta l’oggetto astrat-
più aggiornati si concentrano su strutture di        to e quello fisico, nonché la loro interazione,
cognizione enattiva.29                               tramite relazioni inverse di codifica/decodifica
    Tentando di risolvere problemi quali la          e corrispondenti composizioni. Una nozione
fondazione del significato dei simboli che com-      cattura il riferimento di tali relazioni
pongono i linguaggi di programmazione (sym-          all’osservatore del sistema computazionale rap-
bol grounding problem) in relazione all’agente e     presentante la fonte di significato dei dati di
non al programmatore esterno al sistema com-         sistema, la nozione cioè di “agente”: le relazioni
putazionale (frame-of-reference problem), la pro-    commutative dipendono oggettivamente, vale a
spettiva enattiva abbandona la nozione di rap-       dire risultano trattabili matematicamente e
presentazione simbolica, in taluni casi persino      quindi rigorosamente (approccio di ricerca in
quella di rappresentazione minimale (minimal         terza persona), da un’entità che le interpreta,
representation).30 L’attenzione si concentra allo-   per l’appunto l’agente.35 I più aggiornati studi
ra su una «forma percettivamente basata di           meta-computazionali relativi in particolare al
intelligenza online che genera l’azione ‘attraver-   computing morfologico propongono una defini-
so complesse interazioni causali in un sistema       zione della nozione la quale è applicabile tanto
esteso corpo-ambiente’».31                           a sistemi biologici, quanto a sistemi non-
    Come sottolineano T. Froese e T. Ziemke,32       biologici fisici e/o chimici: l’agente è in questa
ciò implica un indebolimento del ruolo tra-          prospettiva «un sistema capace di agire», di
scendentale, fondativo della fenomenologia           compiere cioè per lo meno un’operazione di
applicata allo studio meta-computazionale. In-       computing, «per conto proprio».36
fatti, le strutture enattive sono strutture               L’approccio di ricerca in prima persona
d’interazione causale, come tali trattabili in       della fenomenologia trascendentale consente
termini naturalistici in linea con il programma      di analizzare l’esperienza vissuta associata
di ricerca di naturalizzazione. Quest’ultimo         alla nozione di agente, l’esperienza di
mira ad integrare le scienze non-naturali, in        un’agentività corporea dispiegata nel conte-
256                                                                                        Properzi

sto di un ambiente ad alto contenuto tecno-          formazioni dell’agente immediato, dinamico
logico. Alla luce di questa nuova prospettiva        e finale, mostrando come, con l’adozione di
emergono le seguenti distinzioni essenziali          un punto di vista genetico, queste formazio-
concernenti l’agente, quindi diversi modi            ni, insieme alle corrispondenti distinzioni
dell’azione computazionale da esso perfor-           materiali fra progettatore, attore e utente fi-
mata. Vale a dire, (1) La distinzione fra uten-      nale, riappaiono unificate all’interno della
te finale (final user) e progettista (designer);     correlazione concreta agente-ambiente. In
(2) La distinzione fra attore (actor), utente        particolare, il mio intento sarà quello di porre
finale e progettista.                                in evidenza l’essenza concreta dell’oggetto
    Considerando la prima distinzione, il com-       sintetizzato all’interno di un’esperienza pas-
puter naturale/morfologico è adoperabile solo        siva di tipo artificiale.
secondo il modo di utilizzo (employment)
dell’utente finale; mentre il programma – da         █ Un caso di studio: la fase di ri-modelliz-
intendersi qui lato sensu – a base naturale è           zazione cellula-mediata della curvatura in
programmabile in base al modo di progetta-              cornee artificiali
zione (design) riferibile al designer o progetta-
tore. Il primo (employment) rivela le relazioni          La ricerca condotta dal gruppo guidato da
di codifica/decodifica come costitutive, fon-        Connon si distingue per risultati computa-
dative nell’accezione fenomenologica della           zionali e conquiste tecnologiche. Partendo da
sintesi trascendentale dell’oggetto, nel senso       quest’ultime, brevemente, come in parte già
della finalità, della teleologia, poiché il compu-   anticipato, il gruppo di ricerca ha utilizzato
ter naturale è utile per un utente finale che lo     una tecnica avanzata di bio-stampa 3D per
utilizzi. D’altro canto, il secondo (design) mo-     ingegnerizzare strutture corneali artificiali.
stra la costituzione oggettiva come immedia-         Sotto questo rispetto, quindi, il passo in
ta, vale a dire immediatamente generata a li-        avanti compiuto concerne il settore
vello astratto o modellistico e implementata         dell’ingegneria tessutale, con la realizzazione
dalla relazione di codifica, in quanto il pro-       di protesi corneali sintetiche che, nel breve e
gramma a base naturale è progettato da un            medio termine, garantiranno un’alternativa
designer. Due diverse formazioni vanno               praticabile al trapianto. Nelle speranze dei
quindi distinte, l’agente finale e quello im-        ricercatori, il gap esistente fra domanda ed
mediato. Nell’eseguire un’attività che com-          offerta dell’organo trapiantabile sarà così
porta per lo meno un’operazione di compu-            colmato. Il principale ambito applicativo del-
tazione intrinseca l’attore computa nel corso        la tecnologia è quindi quello della medicina
del proprio comportamento, la dinamica o             rigenerativa.37
evoluzione di sistema (fisico). La seconda di-            Ai fini del presente lavoro, di maggiore
stinzione aggiunge così all’agente finale e          interesse sono però i risultati computazionali
immediato un’altra formazione, l’agente di-          dello studio. In questa direzione, i primi dati
namico.                                              da evidenziare riguardano l’attività di proget-
    Questi dati essenziali, sia materiali sia        tazione. Il gruppo di ricerca ha costruito un
formali-generali, possono essere meglio com-         modello di cornea umana usando una
presi tramite lo studio di un caso esemplifica-      Scheimpflug camera rotante dotata di un che-
tivo: la fase di ri-modellizzazione cellula-         ratoscopio (disco di placido). Il modello ot-
mediata della curvatura corneale in artefatti        tenuto è stato poi discretizzato grazia al me-
recentemente prodotti con tecnica di bio-            todo a elementi finiti.38 La fase di progetta-
stampa 3D dal gruppo di ricerca guidato da           zione si è conclusa con la codifica di un tale
C.J. Connon presso l’Istituto di Medicina Ge-        modello a base naturale: nelle vesti di desi-
netica dell’Università di Newcastle. Partirò         gner, i ricercatori hanno dato così corpo alla
da questo caso di studio per esaminare le            formazione dell’agente immediato, contrad-
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                                257

distinta, come si è appena visto, dalla genera-        zare una computazione intrinseca, il processa-
zione immediata a livello astratto della rela-         mento cioè progettato degli scambi spontanei
zione di codifica del modello naturale.                di informazione incorporati negli scambi di
    Alla fase di progettazione ha fatto seguito        energia-materia (rivestimento enzima-sensitivo
l’uso del modello computazionale naturale. In          del sostrato plastificato) che il bio-fabbricato
questa fase di applicazione l’artefatto corneale       stabilisce con l’ambiente interno (matrice cellu-
bio-fabbricato è un supporto fisico, un hard-          lare) ed esterno (matrice extra-cellulare).
ware cioè alternativo. In dettaglio, il gruppo di
ricerca ha indotto nella cornea artificiale un         █ Verso una fenomenologia della morfolo-
processo di ri-modellizzazione cellula-mediato            gia artificiale
della curvatura simmetrica rotazionale che,
nell’organo naturale, attualizza il potere pro-            Dall’analisi condotta nel precedente para-
tettivo corneale consentendo rifrazione otti-          grafo è possibile derivare una serie di risultati.
ca.39 Intesi come possibili utenti finali di un        Innanzitutto, come instance di un modello di
tale sistema di computing morfologico – tornerò        progettazione (design model) la cornea artificia-
a breve su questo punto −, (futuri) pazienti           le è un oggetto immediato che non esercita al-
con impianti di protesi corneali sintetiche            cuna forza motivazionale nei confronti del pro-
manifestano la finalità della costituzione come        gettatore o designer che la rappresenta. D’altro
legge formale-generale: la costituzione appare         canto, come oggetto dinamico, essa non mostra
infatti qui incorporata nella riacquisita capaci-      ancora quelle proprietà ottiche e funzionali ne-
tà dell’occhio di rifrangere e trasmettere raggi       cessarie ai fini della performance di un compor-
di luce incidente, capacità che nell’individuo         tamento visivo. Come oggetto finale, infine, la
condiziona l’espressione di un comportamen-            cornea artificiale è solo un prodotto (fabbricato
to visivo normale, non patologico.                     di bio-stampa 3D) da testare in vista della futu-
    Utilizzando tessuti stromali bio-fabbricati        ra fruizione da parte di un utente finale. I nessi
per generare la matrice di fibrille allineate di       motivazionali emergono quando il potere otti-
collagene e alginato dell’artefatto corneale, il       co dell’artefatto corneale è attualizzato nel-
gruppo di ricerca guidato da Connon ha ripro-          l’esercizio effettivo della visione.
dotto la microarchitettura dell’organo naturale.           Nell’agente umano la rifrazione e la tra-
La creazione di un tessuto corneale altamente          smissione dei raggi di luce incidente effettuata
organizzato e funzionale è stata ottenuta sfrut-       dalla cornea − insieme a umor acqueo, cristal-
tando solamente la forma curvata del sostrato          lino e umor vitreo − producono un’immagine
plastificato dell’artefatto dotato di un sottilis-     invertita ridotta sulla retina la quale, nell’arco
simo rivestimento enzima-sensitivo, senza ag-          di un processamento neurale che ha luogo nel-
giuntivi segni topografici. I cheratociti corneali     la corteccia visiva esteso ad appena qualche
sono stati così indotti ad allinearsi e a deposita-    centinaio di millisecondi, è di fatto connessa a
re la matrice extra-cellulare (fibrille di collagene   un contenuto prominente del campo visivo
e alginato) secondo un’organizzazione equiva-          dell’agente. Tale connessione occorre di nor-
lente al tessuto naturale.40 Questa strategia di       ma tramite operazioni di riscontro basato su
formazione di pattern è un esempio di compu-           modello (template matching) e di raggrup-
ting morfologico: implementa infatti un modello        pamento (pooling)41 appartenenti alla sfera
di physical reservoir computing con un meccani-        passiva dell’esperienza, operazioni che si ba-
smo di readout hardware-basato. Essa consente          sano su relazioni di indicazione per mezzo di
di evidenziare la formazione dell’agente dina-         segni. È questa rappresentazione minimale
mico rivelata dai cheratociti corneali, la cui         basata-su-indice, utile per l’agente perché di
morfologia, il tessuto cioè stromale bio-              bassa complessità di campione (sample com-
fabbricato altamente organizzato e funzionale,         plexity),42 a motivare, determinare cioè nel
è effettivamente usata dai ricercatori per realiz-     senso della legalità trascendentale genetica,
258                                                                                            Properzi

l’identificazione e la categorizzazione visive di     riamo da vicino questa serie di passaggi.
oggetti prominenti, nonostante i mutevoli dati             Husserl guarda all’associazione come a una
ambientali a cui l’agente ha sensorialmente           originaria e universale costituzione o sintesi
accesso, per esempio, le variazioni di illumina-      temporale dell’oggetto, tale in quanto lavora
zione e posizione dell’oggetto visivo.43              all’interno della sfera passiva dell’esperienza.
    La struttura appena evidenziata è alla base       Qui la temporalità appare come una forma
della memoria e aspettazione visive a breve           universale di connessione la quale stabilisce un
termine coinvolte in quello che Husserl chiama        ordinamento totale di dati sensoriali (“hyleti-
il “presente vivente” (lebendinge Gegenwart), il      ci”)44 prominenti e materialmente uniformi, i
momento cioè presente della coscienza sogget-         quali occorrono come varietà (Mannigfal-
tiva, il quale corrisponde qui alla risposta adat-    tigkeiten) fluenti. Da notare come, secondo
tativa “forte” innescata dal coupling sensomoto-      l’autore, la temporalità in-formi il campo spa-
rio, quindi dall’interazione fra corpo biologico e    ziale e quindi quello cinestetico: è quest’ultimo
ambiente circostante. Nel nostro caso di studio,      a determinare i dati pre-prominenti e mate-
la tecnologia di computing morfologico, vale a        rialmente non ancora uniformi appartenenti a
dire la cornea artificiale, svolge le attività        quello che Husserl chiama l’“orizzonte” (Hori-
dell’organo naturale (rifrazione e trasmissione       zont) dell’aspettazione sensoriale. Infatti, moti-
di raggi di luce incidente), supportando quindi       vando una reazione motoria, il dato hyletico,
l’intelligenza visiva umana. Come nella visione       l’input cioè sensoriale, attiva il sistema cineste-
naturale, la transizione verso nuovi oggetti e        tico, il suo campo operazionale, pre-orientando
categorie visive segue la processualità dei cam-      in questo modo il corso sensoriale indetermina-
biamenti adattativi che interessano la correla-       to dell’intenzionalità percettiva e, quindi, un
zione dinamica corpo biologico-ambiente cir-          orizzonte relativamente libero di intenzioni an-
costante, cambiamenti che producono tanto             ticipatorie o aspettazioni.45
graduali quanto improvvise transizioni di con-             Tuttavia, già nel corso della prima decade
testi di senso.                                       del secolo l’essenza concreta dell’oggetto in-
                                                      variante, quindi la pura legalità che ne regola
█ Un focus sulla genesi primordiale                   il riconoscimento, sono state approfondite da
                                                      pioneristiche ricerche genetiche le quali rap-
    Nella sezione metodologica abbiamo visto          presentano un aspetto rilevante della fase
come nel contesto del programma di ricerca            produttiva centrale, la prima d’interesse fe-
di estetica trascendentale inaugurato nel se-         nomenologico, del fenomenologo tedesco
condo decennio del secolo Husserl identifichi         Max Scheler.46
lo studio della genesi primordiale con una fe-             Scheler ha evidenziato una regolarità di ti-
nomenologia dell’associazione. Tuttavia, su           po selettivo, discriminativo di dati hyletici
tali basi, alcuni fra i più rilevanti risultati re-   prominenti e materialmente simili, ma non
centemente conseguiti in particolare nel set-         uniformi, regolarità stabilita sopra una fon-
tore delle neuroscienze della visione non ri-         damentale forma di dinamicità adattativa, la
sultano tematizzabili. Infatti, come rilevato         “variazione” (Variation) del sistema corpo
nel precedente paragrafo, il processamento            biologico-ambiente circostante.47 La variazio-
neurale degli input che ha luogo nella cortec-        ne ordina parzialmente dati pre-prominenti
cia visiva umana è controllato, a livello passi-      secondo un puro “divenire-altro” (Anderswer-
vo o primordiale, da una dinamica di ricono-          den) e, come tale, vale a dire come ordinamen-
scimento invariante (identificazione e cate-          to parziale in cui non tutti i dati sono necessa-
gorizzazione basate-su-indice) la quale coin-         riamente in relazione fra di loro, è fondazio-
volge rappresentazioni minimali che non so-           nalmente anteriore rispetto all’ordinamento di
no associative ma selettive, discriminative           successione dove i dati sono invece totalmente
riguardo a dati ambientali varianti. Conside-         ordinati:
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                                259

   Nel concetto della “variazione” quale puro          re del segno-indice.50 Attivato contestualmen-
   “divenire-altro” non è inclusa alcuna trac-         te alla dinamica adattativa del sistema corpo
   cia di un tempo che renda possibile il dive-        biologico-ambiente circostante, il rinvio in-
   nire-altro e, tanto meno, di un’alterazione         dessicale opera la selezione dei dati prominen-
   fisica; manca del tutto l’implicazione d’una        ti che, strutturati secondo la relazione di so-
   “successione” in questo divenire-altro.48           miglianza, compongono la materia del percet-
                                                       to a cui si applicano l’ordinamento temporale
    Secondo Scheler, il dato acquista promi-           (successione) e spaziale (co-esistenza), quindi
nenza quando soggetto all’ordinamento par-             le forme morfologiche (sfera esperienziale an-
ziale di variazione. La relazione che è alla base      te-predicativa) e quelle oggettive (sfera espe-
della distinzione fra un background e un fore-         rienziale predicativa).51
ground sensoriali all’interno dell’intenzionalità          Riassumendo, Scheler propone una tran-
percettiva è descritta in vari luoghi della prima      sizione da dati associativi a dati selettivi e da
opera fenomenologica scheleriana come “so-             temporalità a dinamicità adattativa come,
miglianza” (Ähnlichkeit). Per esempio, nella           rispettivamente, materia e forma primaria
Biologievorlesung tenuta come privato docente          dell’orizzonte fondativo corporeo connesso
all’Università di Monaco nel semestre inver-           all’esperienza passiva. Ciò gli consente di
nale dell’anno accademico 1908-1909:                   evidenziare l’essenza concreta dell’oggetto
                                                       invariante, apportando anticipatamente un
   Non è necessario che rappresentazioni               contributo decisivo a quella che, circa un de-
   simili debbano essere state nella coscienza         cennio dopo, sarà l’indagine genetica husser-
   affinché si giunga alla cosiddetta riprodu-         liana. Per concludere questo breve articolo,
   zione tramite somiglianza […] Per ciò è             in quanto segue mostrerò come la proposta
   sufficiente piuttosto che una cosa A (ad            scheleriana possa essere usata per una fonda-
   es. una sfera di pietra rossa) sia stata data       zione del computing morfologico, al di là quin-
   all’individuo in un fenomeno qualsiasi              di della sua originaria applicazione alla (fon-
   (contenuto visivo sfera rossa) che abbia            dazione della) fisiologia/psicologia della sen-
   attivato in lui determinati stimoli e pro-          so-percezione, così come dell’applicazione
   cessi nervosi rα; e che una cosa B (altra           suggerita alle contemporanee neuroscienze
   sfumatura di rosso e più grande, vetro), la         della visione umana.
   quale è obbiettivamente simile ad A, eser-
   citi in parte gli stessi stimoli rαβ: allora sarà   █ Considerazioni conclusive
   dato all’individuo un fenomeno, il quale
   nel fenomeno è identico ad α.49                         Come rilevato nella sezione introduttiva,
                                                       sistemi standard di computing morfologico sono
   Nel passo citato, la connotazione oggetti-          sistemi di physical reservoir computing in cui il
va attribuita da Scheler alla relazione di so-         reservoir, il sistema dinamico astratto che ga-
miglianza si chiarisce quando il senso                 rantisce il mapping degli input su spazi di stati
dell’anti-rappresentazionalismo qui espresso           di dimensionalità di ordine superiore, descrive
(«non è necessario che rappresentazioni si-            la dinamica di sistemi naturali, sia fisici e/o
mili debbano essere state nella coscienza af-          chimici, sia biologici. Oltre alla dimensionalità
finché si giunga alla cosiddetta riproduzione          di ordine superiore (high-dimensionality), le
tramite somiglianza») venga esplicitato. Esso          altre due principali proprietà dei sistemi di
non si riferisce alla rappresentazione tout            physical reservoir computing sono la non-
court, ma alla sua interpretazione come feno-          linearità (non-linearity) e la memoria evane-
meno interno alla coscienza, alla quale Scheler        scente (fading memory).52
oppone un’interpretazione basata sulla fun-                Iniziando dalla prima, la dimensionalità
zione di rinvio propria del segno, in particola-       di ordine superiore consente di separare in-
260                                                                                            Properzi

put per task di classificazione, nonché di vi-       spaziotemporali emergenti dallo sviluppo a
sualizzare pattern spaziotemporali in task           un ordine superiore di connessioni non linea-
predittivi. La non linearità trasforma invece        ri di input parzialmente ordinati, “vicini nel
input da non linearmente a linearmente sepa-         recente passato”. Una volta realizzato il
rabili in task di classificazione ed estrae di-      summenzionato shift di prospettiva (dai si-
pendenze non lineari in task predittivi. Infi-       stemi computazionali come portatori di po-
ne, la memoria evanescente garantisce la di-         tenza di calcolo ai sistemi computazionali
pendenza dello stato di riserva solo da input        come elementi interagenti del coupling sen-
recenti53 in task di rappresentazione che con-       somotorio), allora, la legge genetico-
cernono dati sequenziali.                            essenziale di selezione dei dati varianti può
    Semplificando, si può dire che i sistemi di      essere riconosciuta come regolante la sintesi
physical reservoir computing individuano (di-        oggettiva che fornisce un fondamento tra-
mensionalità di ordine superiore) e selezio-         scendentale all’interpretazione (fisica) opera-
nano (non linearità) matrici di peso − le qua-       ta dal meccanismo addestrato di readout nei
li, come noto, esprimono l’efficacia di con-         sistemi di physical reservoir computing del
nessione (“sinaptica”) degli input in una real-      computing morfologico. Benché preliminare, il
tà naturale −, producendo quei cambiamenti           risultato discusso apre uno spazio di ricerca
adattativi (memoria evanescente) necessari           nel contesto dei più avanzati studi fondazio-
per addestrare i pesi del meccanismo di rea-         nali sul computing morfologico precedente-
dout – che può essere anche un meccanismo            mente introdotti, evidenziando la centralità
hardware-based, come si è visto nel caso del         che la prospettiva trascendentale della feno-
computing morfologico cellula-mediato impie-         menologia genetica può acquisire in vista, se-
gato nella riproduzione della curvatura in           gnatamente, di un loro futuro sviluppo.
cornee artificiali −, il quale “legge”, vale a di-       Per concludere questo articolo, recupe-
re (fisicamente) interpreta, i pattern spazio-       rando la questione introduttivamente solle-
temporali prodotti.                                  vata, alla luce del percorso analitico svolto è
    Seguendo la prospettiva adottata in que-         possibile affermare che la corporalità si di-
sto articolo, la prospettiva cioè trascendenta-      mostra essere una condizione costitutiva
le della fenomenologia genetica, i sistemi di        dell’esperienza associata alla generazione
physical reservoir computing del computing           emergente di sistemi non convenzionali di
morfologico possono essere considerati sotto         computing morfologico nella presente era del
una luce diversa rispetto a quella tipica delle      computing come scienza naturale.
contemporanee scienze computazionali foca-
lizzate sulla prestazione, quindi sulla potenza      █ Note
di calcolo dei sistemi. Essi possono infatti es-
sere studiati come elementi interagenti del          1
                                                       In particolare si vedano: H.L. DREYFUS, Why
coupling sensomotorio, analizzato in accordo         Heideggerian AI Failed and How Fixing It Would
ai principi dell’analisi motivazionale genetica.     Require Making It More Heideggerian, in: «Artifi-
In questa direzione, un risultato da evidenzia-      cial Intelligence», vol. CLXXI, n. 18, 2007, pp.
re è l’essenza concreta dell’oggetto invariante      1137-1160; T. FROESE, T. ZIEMKE, Enactive Artifi-
quale legge genetico-essenziale che regola la        cial Intelligence: Investigating the Systemic Organi-
                                                     zation of Life and Mind, in: «Artificial Intelli-
sintesi passiva dell’oggetto nell’interazione        gence», vol. CLXXIII, n. 3-4, 2009, pp. 466-500.
agente-ambiente ad alto contenuto tecnologi-         2
                                                       La realtà aumentata mira ad arricchire la perce-
co contraddistinta dalla presenza di perlome-        zione sensoriale umana tramite un aumen-
no un sistema di physical reservoir computing.       to/diminuzione artificiale del flusso d’infor-
Come si è appena visto, in un tale sistema           mazioni ambientali affidato a dispositivi fissi (per
l’interpretazione (fisica) affidata al meccani-      esempio, personal computer con webcam) o mo-
smo di readout addestrato interessa pattern          bili (per esempio, smartphone oppure occhiali a
Corpo vissuto ed esperienza virtuale                                                                     261

proiezione sulla retina). Diversamente, nella real-     finito di passi elementari e non ambigui, i quali so-
tà virtuale è l’informazione artificiale a essere       no detti dunque Turing-computabili. La nota tesi
preponderante rispetto a quella ambientale. In          di Church-Turing assume l’equivalenza dei modelli
questo caso, infatti, dispositivi mobili come visori,   classici di algoritmo summenzionati ed esclude la
guanti, tute, ecc. muniti di tecnologie computa-        possibilità di modelli di algoritmo non-Turing-
zionali − in particolare dispositivi che tracciano la   computabili. Afferma infatti che qualsiasi algorit-
posizione dell’oggetto all’interno di coordinate        mo è modellizzabile con una Macchina di Turing.
                                                        6
spaziali e quindi l’orientamento sensomotorio              Citato in K. HOUSER, Neuroreality, cit. (trad. it.
dell’utente che le indossa − garantiscono la co-        mia).
                                                        7
struzione più o meno realistica di un ambiente             Citato in T. URBAN, Neuralink and the Brain’s
circostante tridimensionale ed interattivo rispetto     Magical Future, in: «Wait but Why», 20 aprile
al(i) sistema(i) sensoriale(i) dell’utente. Queste      2017. Accesso in data 19 dicembre 2018. URL:
caratteristiche, note come presenza e immersione        https://waitbutwhy.com/2017/04/neuralink.html
(nel caso in cui tutti i sistemi sensoriali siano       (trad. it. mia).
                                                        8
coinvolti), si stanno oggi evolvendo in un vero e         Cfr. ibidem.
                                                        9
proprio controllo, un regolamento cioè del fun-            Cfr. C.S. CALUDE, Unconventional Computing: A
zionamento, del coupling sensomotorio per mezzo         Brief Subjective History, in: «CDMTCS Report»,
di nuove tecnologie di interfaccia (cfr. infra). Nel-   vol. 480, 2015, pp. 1-10. I modelli di computazione
la cosiddetta neurorealtà, per esempio, il flusso       non convenzionale generano output non Turing-
d’informazioni ambientali è artificialmente media-      computabili attraverso la simulazione di un’ampia
to da brain chips bidirezionali: l’esperienza percet-   classe di sistemi dinamici complessi caratterizzata
tiva, non solo il suo contenuto, diventa così virtua-   da evoluzione temporale (dinamica di sistema) ed
le. Ciò sembra imporre un ripensamento della no-        adattativa (dinamica sistema-ambiente). Per
zione stessa di “realtà”. Si veda K. HOUSER, Neuro-     un’introduzione alla teoria dei sistemi dinamici
reality: The New Reality is Coming. And It’s a Brain    complessi cfr. A. JUARRERO, Complex Dynamical Sy-
Computer Interface, in: «Futurism.com.», 26 luglio      stems Theory, in: «Cognitive Edge», 8 giugno 2010,
2017, ultimo accesso 17 dicembre 2018. URL:             ultimo accesso 24 aprile 2019 - URL: old.cognitive-
https://futurism.com/neuroreality-the-new-              edge.com/wp-content/uploads/2010/06/100608-
reality-is-coming-and-its-a-brain-computer-             Complex-Dynamical-Systems-Theory.pdf. La loro
interface.                                              importanza è connessa al discusso declino della
3
  La nozione di “computazione” si riferisce all’uso     legge di Moore (invalidata per la prima volta dai
(o allo studio) del computer come dispositivo di        dati del 2000), una legge di scala per tecnologie
memorizzazione e processamento dell’informa-            digitali introdotta nel 1965 dal co-fondatore di
zione. Come tale, essa è usualmente distinta dalla      Intel Gordon Moore, la quale descrive un trend
nozione di computazione (“computation”), la quale       empirico: il numero dei transistor in un circuito
connota più in generale il calcolo non necessaria-      integrato raddoppia approssimativamente ogni
mente svolto tramite operazioni matematiche e/o         due anni. Come è stato osservato, alla luce
da un computer.                                         dell’attuale fisica dello stato solido, «entro il 2020
4
  Per uno studio comparativo di natura tecnica si       la velocità, scala spaziale, dimensione di circuito,
veda: G. DODIG-CRNKOVIC, M. BURGIN, Uncon-              dissipazione energetica e manifattura richieste
ventional Algorithms: Complementarity of Axioma-        dalla legge di Moore non saranno più sostenibili»
tics and Construction, in: «Entropy», vol. XIV, n.      (J.P. CRUTCHFIELD, W.L. DITTO, S. SINHA, Intro-
11, 2012, pp. 2066-2080.                                duction to Focus Issue: Intrinsic and Designed
5
  Cfr. R. TURNER, Machines, in: E. ZENIL (ed.), A       Computation: Information Processing in Dynami-
Computable Universe. Understanding and Exploring        cal Systems-Beyond the Digital Hegemony, in:
Nature as Computation. Foreword by Sir Roger Pen-       «Chaos», vol. XX, n. 3, 2010, pp. 1-6, citazione a
rose, World Scientific Publishing, Singapore 2013,      p. 1 (trad. it mia)).
                                                        10
pp. 63-76. In breve, una Macchina di Turing è un            G. ROZENBERG, T. BÄCK, J.N. KOK (eds.),
modello astratto, una descrizione o rappresenta-        Handbook of Natural Computing, Springer, Ber-
zione formale, di una macchina capace di eseguire       lin/Heidelberg 2012, p. v (trad. it. mia).
                                                        11
algoritmi, procedimenti cioè terminanti ed effettivi        Per un’analisi tecnica si veda: J.P. CRUTCH-
di problem-solving, contraddistinti da un numero        FIELD, The Calculi of Emergence: Computation,
262                                                                                              Properzi

Dynamics, and Induction, in: «Physica D», vol.         HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XIX, hrsg. von
LXXV, 1994, pp. 11-54. Misure di organizzazione        U. PANZER, Nijhoff, Den Haag 1984.
                                                       20
spontanea sono generalmente indicate come                 E. HUSSERL, Ideen zu einer reinen Phänomenolo-
complessità strutturale. Come tali, esse sono di-      gie und phänomenologischen Philosophie. Erstes
stinte dalla complessità deterministica o misura       Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phäno-
dei gradi di casualità (randomness), vale a dire       menologie (1913), in: E. HUSSERL, Gesammelte
non-predicibilità, del sistema dinamico comples-       Werke, Bd. III/I, hrsg. von K. SCHUMANN,
so. La complessità strutturale espressa in termini     Nijhoff, Den Haag 1976.
                                                       21
non analitici, calcolata cioè induttivamente              Cfr. E. HUSSERL, Zur phänomenologischen Re-
dall’osservazione di configurazioni (sequenze di       duktion. Texte aus dem Nachlass (1926-1935), in:
simboli) del modello astratto (per esempio, una ε-     E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XXXIV, hrsg.
macchina, una rappresentazione cioè ottimale,          von S. LUFT, Kluwer, Dordrecht 2002. Si veda an-
minimale e unica del processo generato dal siste-      che: S. LUFT, Husserl’s Theory of the Phenomeno-
ma, oppure, come si vedrà a breve, un reservoir), è    logical Reduction: Between Lifeworld and Cartesi-
computazione intrinseca. In merito, cfr. D.P.          anism, in: «Research in Phenomenology», 2004,
FELDMAN, C.S. MCTAGUE, J.P. CRUTCHfiELD, The            vol. XXXIV, pp. 198-234.
                                                       22
Organization of Intrinsic Computation: Complexi-          Cfr. E. HUSSERL, Ideen, cit., § 32.
                                                       23
ty-Entropy Diagrams and the Diversity of Natural          Cfr. E. HUSSERL, Erfahrung und Urteil. Untersu-
Information Processing, in: «arxiv [nlin.CD]», 29      chungen zur Genealogie der Logik (1939), hrsg.
giugno 2008; ultimo accesso in data 7 febbraio         von L. Landgrebe, Meiner, Leipzig 19997; E.
2019. URL: https://arxiv.org/pdf/0806.4789.pdf.        HUSSERL, Analysen zur passiven Synthesis. Aus
12
   Cfr. C. HORSMAN, S. STEPNEY, R.C. WAGNER,           Vorlesungs- und Forschungsmanuskripten (1918-
V. KENDON, When Does a Physical System Com-            1926), in: E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XI,
pute?, in: «Proceedings of the Royal Society A»,       hrsg. von M. FLEISCHER, Nijhoff, Den Haag 1966.
                                                       24
vol. CDLXX, n. 2169, 2014, pp. 1-25.                      E. HUSSERL, Formale und transzendentale Logik.
13
   Cfr. ivi, pp. 9-12.                                 Versuch einer Kritik der logischen Vernunft (1929),
14
   R. PFEIFER, J. BONGARD, How the Body Shapes the     in: E. HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. XVII,
Way We Think. A New View of Intelligence, MIT          hrsg. von P. JANSSEN, Nijhoff, Den Haag 1974.
                                                       25
Press, Cambridge (MA) 2007, p. xxii - trad. it. mia.      Per il rapporto fra metodo statico (analisi de-
15
    Cfr. M. PROPERZI, On the Role of Quantum           scrittiva e costituzione) e metodo genetico (analisi
Computing in Grounding Morphological Complexi-         motivazionale) si veda: E. HUSSERL, Analysen zur
ty, in: «International Journal of Current Ad-          passiven Synthesis, cit., pp. 336-345. Il metodo ge-
vanced Research», vol. VII, n. 9, 2018, pp. 15444-     nerativo (analisi teleologica) non è esplicitamente
15448, qui p. 15444.                                   elaborato da Husserl. Ciononostante, la distinzione
16
    Cfr. S. MARZEN, Intrinsic Computation of a         fra il contesto tematico genetico e quello generati-
Monod-Wyman-Changeux Molecule, in: «Entro-             vo è da egli tratteggiata. Si veda: E. HUSSERL, Car-
py», vol. XX, n. 8, 2018, pp. 1-13, p. 1.              tesianische Meditationen und Pariser Vorträge, in: E.
17
   Cfr. P.J. DENNING, Computing is a Natural Sci-      HUSSERL, Gesammelte Werke, Bd. I, hrsg. von S.
ence, in: «Communication of the ACM», 2007,            STRASSER, Nijhoff, Den Haag 1973, p. 163. Feno-
vol. L, n. 7, pp. 13-18; L. KARI, G. ROZENBERG,        meni generativi sono inoltre oggetto dei manoscrit-
The Many Facets of Natural Computing, in:              ti husserliani dei gruppi A, C, E.               Per
«Communication of the ACM», vol. LI, n. 10,            un’introduzione a questi temi si vedano: A.J.
2008, pp. 72-83; H. ZENIL (ed.), A Computable          STEINBOCK, Generativity and the Scope of Generati-
Universe, cit.; G. DODIG-CRNKOVIC, R. GIO-             ve Phenomenology, in: D. WELTON (ed.), The New
VAGNOLI (eds.), Computing Nature: Turing Cen-          Husserl: A Critical Reader, Indiana University
tenary Perspective, Springer, New York 2013.           Press, Bloomington 2003, pp. 289-325; D. WELT-
18
   Cfr. A. ALES BELLO, Introduzione alla fenomenolo-   ON, Genetic Phenomenology, in: G. STANGHELLINI,
gia, Aracne, Roma 2009; S. GALLAGHER, Phenome-         M. BROOME, A.V. FERNANDEZ, P. FUSAR-POLI, A.
nology, Palgrave Macmillan, Basingstoke 2012.          RABALLO, R. ROSFORT (eds.), The Oxford Hand-
19
    Cfr. E. HUSSERL, Logische Untersuchungen.          book of Phenomenological Psychopathology, Oxford
Zweites Buch: Untersuchungen zur Phänomenolo-          University Press, Oxford 2018, pp. 225-234.
                                                       26
gie und Theorie der Erkenntnis (1901), in: E.             Cfr. E. HUSSERL, Erfahrung und Urteil, cit; E.
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