Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion

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Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Content Strategy
GRETA LOMAESTRO
Head of Communication

© Pro Web Consulting1 2020   | Confidenziale
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Mi presento
     Head of Communication
      Mi presento: Greta, 36 anni, amo il mio lavoro, lo sport
      (palestra, trekking, yoga, MTB etc.), i viaggi zaino in
      spalla, cucinare, i cani e la musica rock. Non
      necessariamente in quest’ordine.

     • 10 anni di esperienza come Specialista di
       Comunicazione, con un focus sul digital

     • Ho studiato lingue a indirizzo didattica, ecco perché
       sono sempre felice di tornare dietro a una «cattedra»,
       anche se virtuale

     • Nella mia precedente agenzia, ero Head of Digital PR
       & Social Media, gestendo un reparto di 10 risorse
       multilingua per clienti come Wolford, Fontanot,
       GetYourGuide

     • Ho iniziato occupandomi di Ufficio Stampa, Eventi e
       Social per un’agenzia di comunicazione, gestendo
       progetti per grandi marchi come Avon, Automobile.it,
       Patrizia Pepe

     • Da 5 anni sono Head of Communication di Pro Web
       Consulting e di alcuni nuovi progetti all’interno
       dell’universo Cerved

     2
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Indice
1. Introduzione: Owned, Earned e Paid,
la forza del contenuto ottimizzato
2. Contenuti Owned: Sito, Blog e schede
3. Contenuti Earned: Digital PR, UGC e Social
(focus su LinkedIn)
4. Contenuti Paid: accenni alle campagne Social

5. Brand Reputation e Personal Reputation in SERP

                        3
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
1. Introduzione: Owned, Earned e
Paid, la forza del contenuto
ottimizzato
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Il nostro percorso

Contenuti su canali      Contenuti su canali   Contenuti su canali
    OWNED                    EARNED                  PAID

      Sito                  Digital PR           Campagne e
      Blog                  Influencer         sponsorizzazioni
    Schede e                   UGC                sui Social
   descrizioni
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Tipologie di contenuti

Contenuti owned

Tutto ciò che è all’interno dei
canali proprietari aziendali: i
testi del sito, le schede
aziendali caricate sui
marketplace e store, o il Blog
aziendale.
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Tipologie di contenuti

Contenuti owned                   Contenuti earned

Tutto ciò che è all’interno dei   I contenuti che portano valore al
canali proprietari aziendali: i   vostro Brand dall’esterno, senza che
testi del sito, le schede         ci sia dietro un pagamento: un
aziendali caricate sui            esempio sono articoli e interviste
marketplace e store, o il Blog    ottenuti attraverso attività di Digital
aziendale.                        PR, catturando l’interesse delle
                                  testate online di settore o di
                                  blogger/influencer di settore.
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Tipologie di contenuti

Contenuti owned                   Contenuti earned                          Contenuti paid

Tutto ciò che è all’interno dei   I contenuti che portano valore al         La promozione attraverso
canali proprietari aziendali: i   vostro Brand dall’esterno, senza che      sponsorizzazioni di contenuti che
testi del sito, le schede         ci sia dietro un pagamento: un            altrimenti avrebbero visibilità minore,
aziendali caricate sui            esempio sono articoli e interviste        ad esempio le campagne sui Social
marketplace e store, o il Blog    ottenuti attraverso attività di Digital   media.
aziendale.                        PR, catturando l’interesse delle
                                  testate online di settore o di
                                  blogger/influencer di settore.
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
Contenuto ottimizzato. Ma cosa significa ottimizzare?

Rendere ottimale, portare
 a una condizione o a un
  risultato che possano
   essere considerati i
     migliori possibili
Content Strategy GRETA LOMAESTRO - Head of Communication - Italia Cloud Champion
2. Contenuti Owned: Sito, Blog e
schede aziendali
Il nostro percorso

Contenuti su canali
    OWNED
Perché ottimizzare i contenuti?

Il testo, nella maggior parte dei casi, è ciò che consente al motore di ricerca di comprendere il
contenuto di una pagina web.

La rilevanza del contenuto rispetto all’intento di ricerca è uno dei fattori di ranking più importanti.
Perché ottimizzare i contenuti?

Da ricordare -> gli utenti visitano
soprattutto i primi risultati
Grazie a una tecnologia denominata eye
tracking è possibile comprendere qual è
l’atteggiamento degli utenti nel momento in
cui si trovano di fronte a una SERP.

È evidente che il maggior numero di click sarà
effettuato nella zona “calda” chiamata
Golden Triangle.
Motore di ricerca? No, motore di RISPOSTA

 Bisogna scrivere il
 contenuto migliore
     rispetto alle
ricerche degli utenti
Ma come cerchiamo? Tramite le keyword

Una keyword o parola chiave è un insieme di una, due o più parole che identificano un
ambito di ricerca specifico.
Esistono due tipi di keyword: le head keyword e le long tail.

Dobbiamo chiederci se per noi:
➢ È meglio lavorare su una parola chiave generica e omnicomprensiva, con volume di
   ricerca alto ma molto più difficile da posizionare?
➢ oppure è meglio lavorare su molte parole chiave lunghe e specifiche, con un volume di
   ricerca minore ma più semplici da posizionare?
Tendenzialmente, la seconda strategia permette di ottenere risultati migliori soprattutto
con i contenuti di un Blog o un sito informativo, di coprire un maggior numero di query, di
diffondere i propri contenuti in maniera più capillare e di intercettare più potenziali clienti.
Head keyword

Head keywords = query generiche

          CRM

Di fronte a una situazione del genere, il motore di
ricerca prova a rispondere con una gran varietà
di “argomenti interessanti” legati alla query.

I 10 risultati a lato, trattano tutti "topic"
differenti: dalla semplice definizione di cosa sia
un CRM ad aziende che propongono questo tipo
di prodotto, da Wikipedia ad alcuni Blog
sull’argomento…
Long tail keyword

Long tail keywords = query specifiche

Il termine «Long Tail» è stato coniato nel 2004 da
Chris Anderson per indicare una strategia di vendita
al dettaglio che predilige vendere un gran numero
di oggetti unici in quantità ridotte, piuttosto che
vendere pochi elementi popolari in grandi quantità.

Nella SEO, la coda lunga è la strategia per cui si
preferisce creare contenuti per molte parole
chiave a basso volume di ricerca, piuttosto
che creare pochi contenuti per parole chiave
ad alto volume di ricerca.

Vantaggi:
•   Migliori opportunità di posizionamento
•   Più traffico da ricerca organica
•   Più conversioni perché derivano da ricerche
    specifiche e davvero interessate
Head keyword
Long tail keyword
Come cerchiamo? Per trend periodici

Su Google Trends è
possibile vedere
l’andamento
dell’interesse nei
confronti di una
determinata keyword
nel tempo e nello
spazio.

È possibile anche
comparare più
keyword, per capire
quale sia quella più
ricercata dagli utenti.
Come cerchiamo? Per trend periodici

Google Trends mostra anche
l'interesse delle ricerche per
regione, le query correlate più
ricercate e quelle in crescita.

Queste informazioni sono utili
per comprendere la
geolocalizzazione delle
ricerche, intercettare trend
ed arricchire i contenuti
testuali con quello che gli
utenti realmente stanno
cercando.
Come si ottimizza un contenuto per il vostro sito?

                                                                         H1 Headline
Ottimizzare la struttura e i contenuti di     CRM: cos’è e come scegliere quello più efficace
una pagina in ottica SEO significa                   Image Filename
                                                                                   Body Text:
proporre agli utenti e ai motori di ricerca               crm.jpg

                                                         Image Title
informazioni interessanti,                     Come scegliere CRM aziendale

fortemente correlate alle ricerche                         Image
effettuate e strutturate in modo                  (with Alt Tag attribute)                          CRM

chiaro e facilmente comprensibile.                Schermata di un CRM
                                                       aziendale                     Customer Relation Management

La pagina raffigurata qui a fianco                                           H2 Headline:
rappresenta un modello ideale di come                                  Le nostre soluzioni di CRM
                                              Integrazioni CRM
una pagina e i suoi contenuti dovrebbero                                                  CRM in cloud

essere strutturati in ottica SEO.              Migliori CRM italiani

                                                                           H3 Headline:
                                                                 Vantaggi e svantaggi di un CRM free

                                              CRM free

                                                                                  CRM open-source
Caratteristiche di un contenuto ottimizzato

Contenuti di qualità

Dopo i vari aggiornamenti
di Google (Panda in
particolare) per avere
maggiori possibilità di
raggiungere le prime
posizioni sui motori di
ricerca
è necessario proporre agli
utenti contenuti:

•   Originali
•   Esaustivi
•   Di qualità
Caratteristiche di un contenuto ottimizzato

Contenuti di qualità         Keyword

Dopo i vari aggiornamenti    È importante agire in
di Google (Panda in          modo naturale e non
particolare) per avere       forzare troppo la presenza
maggiori possibilità di      di keyword all’interno
raggiungere le prime         della pagina.
posizioni sui motori di
ricerca                      Bene utilizzare anche
è necessario proporre agli   sinonimi e altre parole
utenti contenuti:            semanticamente
                             rilevanti rispetto al topic
•   Originali                trattato.
•   Esaustivi
•   Di qualità
Caratteristiche di un contenuto ottimizzato

Contenuti di qualità         Keyword                       Formattazione

Dopo i vari aggiornamenti    È importante agire in         Inserire una parola chiave in
di Google (Panda in          modo naturale e non           bold/strong apporta un minimo
particolare) per avere       forzare troppo la presenza    vantaggio lato SEO. Utilizzarlo
maggiori possibilità di      di keyword all’interno        poche volte in modo mirato può
raggiungere le prime         della pagina.                 essere molto utile.
posizioni sui motori di
ricerca                      Bene utilizzare anche
è necessario proporre agli   sinonimi e altre parole       Divisione in paragrafi
utenti contenuti:            semanticamente
                             rilevanti rispetto al topic   È consigliabile suddividere il testo
•   Originali                trattato.                     in brevi paragrafi da massimo
•   Esaustivi                                              4-5 righe ciascuno.
•   Di qualità
Keyword Density – Involuzione

10 anni fa                                     5 anni fa

Non solo non è più necessario ripetere ossessivamente la keyword, è anche una pratica
penalizzata -> si chiama keyword stuffing (black-hat SEO).
Perché l’impatto visivo del testo conta?
Perché sul web NON si legge.

Nel 1997 Jakob Nielsen pubblicava l’articolo How Users
Read on the Web.

Dalle sue ricerche è emerso che solo il 16% dei lettori
online legge parola per parola, mentre il 79%
scansiona la pagina, lasciando che l’occhio cada
sugli elementi che attirano maggiormente l’attenzione.

Il web è il regno della consultazione, non della
lettura o dell’apprendimento. Gli utenti vogliono
trovare velocemente quello che cercano.

Per approfondire: https://www.nngroup.com/articles/how-
users-read-on-the-web/
Struttura del testo: la piramide rovesciata

Utenti e motori di ricerca privilegiano il
testo presente all'inizio dell'articolo:

•   Prima le informazioni (e le chiavi)
    importanti, un abstract dei
    contenuti.

•   Poi il testo vero e proprio.

•   Alla fine le parti di approfondimento
    meno importanti.

Non esiste una lunghezza ottimale,
basta che l’argomento venga sviluppato
bene. No alle 300 o 500 parole
forzate.
L’introduzione è la parte più importante

https://www.nngroup.com/articles/scrolling-and-attention/
Scrivi facile (e bene)

•   Ogni testo deve essere scritto nel modo più scorrevole e fluido possibile.

•   Usa parole comprensibili, per quanto possibile, anche su contenuti molto tecnici e
    settoriali.

•   Concentrati su una costruzione di frase semplice, ma senza dimenticare il tono di
    voce aziendale e le guidelines di comunicazione del tuo brand.

•   Limita le subordinate troppo lunghe e complesse, che risultano difficili da
    comprendere a una lettura veloce.

•   Evita metafore, iperboli e, in generale, le figure retoriche troppo letterarie.

•   Rispondi alle domande degli utenti in modo semplice e diretto.
Niente è più facile dello
scrivere difficile.

Karl Popper
A cosa serve un Blog aziendale?

•   Intercettare le ricerche di tipo
    informazionale.

•   Ottenere link in ingresso e traffico.

•   Fidelizzare il tuo pubblico e porti
    come divulgatore.

•   Dare un volto e una voce alla tua
    azienda.

•   Potenziare il comparto social e le
    interazioni con gli utenti.
Quindi tutte le aziende possono e devono aprire
               un blog aziendale?

         NO, non necessariamente!
Cos’è un piano editoriale?

Il piano editoriale è il documento che definisce cosa e quando verrà
pubblicato sul proprio blog.

Perché un piano editoriale sia anche SEO-friendly occorre scegliere con cura le
parole chiave con cui posizionare i propri articoli.
Come scegliere le parole chiave?

➢ Volumi di ricerca

   Per attirare più visitatori sul proprio blog occorre intercettare i bisogni dei propri utenti.
   L’errore più comune è volersi posizionare con parole chiave che non corrisponde ai bisogni, e
   quindi alle ricerche, dei propri utenti.

➢ Pertinenza e rilevanza anche con i trend del momento

➢ Concorrenza

   Quanto difficile sarà posizionarsi tra i primi risultati in SERP? (Numero di risultati indicizzati,
   numero e qualità dei siti concorrenti)

La kw perfetta è quella più pertinente e rilevante rispetto al mio modello di business, con il
minore grado di difficoltà e con il maggiore numero di ricerche mensili.
Verifiche da fare prima di scrivere un blog post

1. Ho già scritto contenuti       Meno di 1 utente su 10 visita la
   simili?                        seconda pagina di Google.

   →site:http://www.nomedominio
    .it/ “argomento del post”     ➢ Far risalire un articolo in prima pagina
                                    potrebbe portare a un incremento di
   → LINK INTERNI                   traffico potenziale notevole.

   →AGGIORNAMENTO
    CONTENUTI CON                 ➢ È più facile far risalire in 1° pagina un
    POTENZIALE                      articolo che si trova nella 2° piuttosto
                                    che nella 3°, 4°, ecc.
Ottimizzazione di una scheda aziendale

I parametri da rispettare per una scheda aziendale efficace sono gli stessi utilizzati per
qualsiasi tipo di contenuto ottimizzato:

✓   Divisione in paragrafi e uso della formattazione per facilitare la lettura

✓   Uso di elenchi puntati, sempre per facilitare la comprensione

✓   Uso delle keyword essenziali

✓   Una lunghezza tale da fornire tutte le informazioni necessarie senza ripetersi

✓   Il testo DEVE essere originale, non duplicato su più canali

✓   Eventuali materiali di approfondimento, immagini e video, possono aiutare l’utente.
Ottimizzazione di una scheda aziendale
Ottimizzazione di una scheda per App Store

        Titoli tagliati perché troppo
        lunghi (vanno rispettare le
        lunghezze standard fornite
        dagli App Store
Ottimizzazione di una scheda per App Store

                      Descrizione breve e poco
                      esaustiva, testo non
                      formattato né diviso in
                      paragrafi.
Ottimizzazione di una scheda per App Store

                                   Descrizione lunga e testo
                                   diviso in paragrafi, con
                                   elenchi puntati per
                                   favorire lettura.
                                   Ottimo inserire link al
                                   sito nella descrizione.
Ottimizzazione di una scheda per App Store
3. Contenuti Earned: Digital PR, UGC
e Social (focus su LinkedIn)

        44
Il nostro percorso

Contenuti su canali     Contenuti su canali
    OWNED                   EARNED
Cosa sono le Digital PR?
Quella serie di attività online volte a promuovere prodotti, servizi,
 progetti o eventi di un'azienda o di un'organizzazione attraverso
                          relazioni digitali.

È l’evoluzione dell’Ufficio Stampa tradizionale, che si mescola con
  alcune competenze tecniche proprie della SEO (ottimizzazione
                     contenuti e link building).

                                 46
Qual è il target di riferimento?
Il pubblico di riferimento non è più solo il giornalista, ma tutti coloro
     che scrivono e commentano online e che hanno la capacità di
   influenzare in qualche modo l'utenza: opinion leader, community
    manager, blogger e sempre più spesso anche i semplici utenti.

                                   47
Che obiettivo hanno le DPR?

L'obiettivo è diffondere e far circolare notizie corrette e positive su un
                       brand, prodotto o servizio.

 Le aziende che usano le Digital PR sono primariamente quelle che
vendono i propri prodotti o servizi online, ormai trasversalmente per
                               settore.

                                    48
Perché sono contenuti «earned»?
Perché generalmente si tratta di articoli (con o senza link), interviste,
 citazioni da parte di opinion leader e influencer o anche UGC (user
           generated content) ottenuti grazie alla relazione.

È un lavoro di PR, che quindi tipicamente si «guadagna» attraverso la
     capacità di generare interesse nell’interlocutore, non dietro
                              pagamento.

                                   49
Digital PR VS Link Building
Digital PR                            Link Building

✓   Metodo -> relazione               ✓   Metodo -> outreach

✓   Obiettivo ->migliorare            ✓   Obiettivo ->
    awareness e di                        migliorare ranking di
    conseguenza portare                   keyword specifiche
    anche traffico

✓   Ruolo del link ->                 ✓   Ruolo del link -> link
    importante ma non                     fondamentale,
    essenziale                            conditio sine qua
                                          non della
                                          pubblicazione
UGC = User generated content – Cosa sono?

•   Commenti sui social media

•   Recensioni e opinioni
    spontanee

•   Pubblicazioni spontanee

Sono molto importanti perché
naturali.

Sono da monitorare perché –
se negativi – sono
potenzialmente rischiosi
Social Media organici: la forza del contenuto
Creare contenuti davvero interessanti sui Social Media è meno banale di quanto si possa
pensare. Un tono troppo promozionale è quasi sempre la via per il fallimento.

Il valore di ciò che facciamo e la nostra professionalità deve emergere da ciò che
pubblichiamo, senza bisogno di sottolinearlo. Servono con contenuti di valore per
l’utente, che richiedono quindi spesso un piccolo extra-effort.

Possibili sostituzioni di tono di voce per dei post su LinkedIn:
•  Lancio prodotto/servizio -> «Ecco il nostro nuovo prodotto» -> «Avete mai
   pensato di rendere più efficace il tal processo? Abbiamo approfondito questa
   problematica nel nostro ultimo white paper»

•   Focus su servizi/intervista -> «Ecco le nostre soluzioni per…» -> «Abbiamo fatto
    una chiacchierata con la redazione di XYZ per parlare di soluzioni cloud»

•   Success Case -> «Ecco l’ultimo successo della nostra azienda» -> «Siamo stati
    selezionati da XY come partner per i nostri servizi: oggi, occuparsi di XY significa
    confrontarsi con il processo di #digitaltransformation. Vi spieghiamo come».
LinkedIn: come funziona l’algoritmo

Non esistono solo Google e Bing: ogni cosa con un ranking è un motore di ricerca.
Lo è anche LinkedIn: ma come decide quali contenuti posizionare come rilevanti?

Di recente, nell’autunno del 2019, ha aggiornato il suo algoritmo, ecco alcuni insight da considerare.

Esistono 4 step di valutazione di un contenuto su LinkedIn:
1. Un primo passaggio semplice che verifica che il contenuto sia scritto correttamente e non presenti
     elementi non compliant con le policy e la netiquette;

2.   Un secondo passaggio, detto test scoring, in cui il contenuto viene mostrato a una ristretta cerchia di
     collegamenti per valutarne la bontà in termini di visualizzazioni;

3.   Un terzo passaggio, detto content scoring, in cui entrano in gioco le interazioni da parte di chi
     visualizza il post (consiglia, commenti, condivisioni…);

4.   Infine, se il post è considerato di valore dagli editor di LinkedIn, decideranno di mostrarlo anche fuori
     dalla tua Rete di collegamenti, e potrebbe essere persino scelto come «Post messo in evidenza da
     LinkedIn Notizie» se particolarmente interessante e legato a trend del momento.
LinkedIn: altri tips per buoni contenuti
•   Meglio condividere link con preview o inserire il link
    nel primo commento? Si possono fare dei test empirici su
    questo: teoricamente, come qualsiasi piattaforma di
    engagement, anche LinkedIn vuole mantenere le persone
    dentro e non farle subito uscire. Ecco perché il link nel
    primo commento sarebbe da preferire;
•   Come si usano gli hashtag? Senza esagerare, come se
    fossero delle parole chiave di quanto stiamo dicendo. E
    senza inventarne di eccessivamente fantasiosi e
    personalizzati, meglio verificare quali hashtag esistono già
    legati al nostro settore/topic specifico e che volume di
    follower hanno;
•   Singolo contenuto VS trend generale? I contenuti
    vengono valutati e mostrati in base anche al trend generale
    della pagina aziendale o dell’account personale: una pagina
    vetrina vuota e senza interazione avrà meno modo di
    mostrare i suoi post… un vero cane che si morde la coda a
    livello di visibilità. Come spezzare il circolo vizioso? La
    sponsorizzazione può essere una buona soluzione;
•   Mobile first, any? Anche LinkedIn conferma il trend per il
    quale la fruizione del web è ormai appannaggio dei device
    mobili: circa il 60% degli utenti della piattaforma nel mondo
    si connetterebbero principalmente dallo smartphone. Ergo,
    è sempre bene pensare ad esempio alle componenti visive
    in una visualizzazione mobile.
L’importanza dei Social in SERP

Avere dei buoni profili social
posizionati in SERP è un ottimo
modo per tenere le pagine dei
risultati di ricerca pulite e ben
presidiate, sia dal punto di vista
dell’azienda che dei singoli
portavoce della stessa.

Infatti, i canali social riescono ad
ottenere ottime posizioni per quanto
riguarda keyword branded legate al
nome del marchio e ai nomi propri
di amministratori delegati e
manager.

Si lascia anche meno «spazio» a
problemi di reputazione e a
risultati negativi (lo vedremo nelle
prossime slide).
Social B2B: cosa c’è oltre LinkedIn

Chi si occupa di B2B può pensare che l’unico social sensato e «serio» da utilizzare sia LinkedIn.
Vero… ma solo in parte.

Ecco alcuni usi degli altri social considerati più B2C, che possono essere utili anche ad aziende verticali e
specializzate:

•   Facebook -> al di là di quanto se ne può pensare come qualità del contenuto presente e dell’audience
    media, Facebook continua ad essere il primo social al mondo per numero di utenti. Questo significa
    che su Facebook trovate davvero tutti, anche se sicuramente con una veste più privata e personale.
    o    Le campagne su Facebook hanno un enorme bacino potenziale e una possibilità di profilazione tra
         le più precise e sfaccettate;
    o    La sponsorizzazione di eventi e corsi è molto efficace;
    o    Una nuova funzionalità permette di creare form direttamente sulla piattaforma di Facebook, senza
         dover avere una propria landing di appoggio. È poi possibile esportare i contatti in excel dalla
         propria pagina FB aziendale;
•   Twitter -> ottimo per entrare in contatto con giornalisti e opinion leader di settore;
•   Instagram -> ottimo per chi fa molti eventi/fiere e per chi sta cercando di mostrare un’immagine più
    «human» del proprio team, anche in ottica HR;
•   YouTube -> molto valido per chi ha materiale video da condividere, per chi fa tutorial e video
    divulgativi/formativi ad esempio, o per i demo-video delle piattaforme. I video possono essere
    ottimizzati e posizionarsi bene dentro YT stesso e sui motori di ricerca in generale;
•   TikTok -> …………………………… no, dai, non esageriamo ☺
4. Contenuti Paid: accenni alle
campagne Social

        57
Il nostro percorso

Contenuti su canali     Contenuti su canali   Contenuti su canali
    OWNED                   EARNED                  PAID
Social Media: Facebook ads e sponsored posts

Già da qualche anno l’algoritmo di Facebook sta andando sempre più nella direzione di limitare la visibilità organica
dei post aziendali. Questo, secondo FB stessa, a tutela degli utenti, per scoraggiare i contenuti pubblicitari puri e
favorire l’interazione con post di reale interesse.

In realtà, la creatura di Zuckerberg sta cercando di tirare acqua al proprio mulino, promuovendo i contenuti
sponsorizzati. Oggi, sono l’unico modo per avere davvero un po’ di visibilità: piccoli budget su contenuti selezionati
e target mirati possono portare buoni risultati. Al contrario, avere solo post organici rischia di essere un grande
effort con poco ritorno.

Inoltre, Facebook può essere un buon canale per ottenere traffico verso il sito.
LinkedIn | Sponsored Contents esempio

Lo stesso vale per LinkedIn: addirittura, pare che il fatto di fare campagne paid venga tenuto in
considerazione come fattore di ranking dall’algoritmo di LinkedIn.

I costi delle campagne sono leggermente maggiori rispetto ad altri social più consumer-oriented, ma
il livello di targettizzazione e la capacità di colpire persone a target in un ambito B2B è molto
rilevante.
Social B2B: esempio form Facebook
5. Brand Reputation e Personal
Reputation in SERP

        62
Il nostro percorso

Contenuti   Contenuti     Contenuti     Monitoraggio
su canali   su canali     su canali     costante dei
OWNED       EARNED         PAID           contenuti
                                            relativi
                                        all’azienda e
                                              agli
                                        stakeholder
Oggi la reputazione si crea e viaggia sulla rete

                          83%
                   dei navigatori dichiara che
                  le informazioni trovate in
                     rete influenzano la loro
                       fiducia in persone,
                       prodotti e aziende.*

                                     64
            *Fonti: eMarketer, InsightMarketingGroup
Cos’è il SERP Reputation Management?
È il classico Reputation Management ma in ottica SEO: significa ripulire la SERP da
       risultati negativi con differenti tecniche, posizionando contenuti positivi.

                                        65
Perché lavorare sui motori di ricerca?
                                                   È noto che rispetto a tutti gli altri canali di
             Crisi di reputazione                  informazione i motori di ricerca sono la
                                                   fonte su cui è più facile reperire
                                                   informazioni e notizie negative anche
                                                   a distanza di anni.

Visibilità
negativa

                 Media tradizionali e                         Motori di ricerca
                 Social                                       Anche dopo molti anni
                 Dopo un momento di                           notizie e giudizi negativi
                 picco,                                       rimangono visibili a tutti.
                 una crisi di reputazione è
                 dimenticata rapidamente.

                                                    Tempo

                                              66
Un esempio: Amadori

         Amadori (12.000 ricerche/mese)
         Posizioni 8, 9, 10

                                          67
Monitoraggio delle SERP
Monitorare le SERP delle keyword di Brand
permette di:

1.   Verificare che i siti istituzionali non abbiano
     problemi di posizionamento;

2.   Mantenere un presidio continuativo delle
     SERP principali, con real time alert su
     qualsiasi problematica;

3.   Accorgersi in tempo reale dell'apparire di un
     problema di reputazione sui motori.

                                                       68
Rassegna
stampa:
monitoraggio |
Alert
➢ Google Alert è un tool
gratuito di Google che
permette di settare alert
giornalieri per specifiche
parole chiave.

➢ È utile per monitorare le
proprie pubblicazioni ma
anche quelle dei competitor.

• Link:
https://www.google.it/alerts

                               69
In caso di crisi di reputazione
È possibile neutralizzare i risultati negativi         In base alla forza e alla dimensione della crisi, al
sui motori di ricerca, evitando che le persone         numero di risultati, al tipo, al sito su cui si
interessate li trovino come prime informazioni.        trovano, l'azione può essere molto complessa e
                                                       richiedere tempi lunghi.

                                                  70
La SEO al servizio della reputazione
Il lavoro consiste nell'applicare di nuovo le
tecniche SEO per spingere verso l'alto i
risultati positivi, relegando nelle pagine
successive quelli negativi.

I risultati negativi non spariscono, ma
diventano irrilevanti in termini di visibilità.

È possibile spingere pagine già esistenti, oppure
creare nuove pagine ad hoc.

                                                    71
Rafforzarsi oggi per prevenire problemi domani
Prevenire una crisi di reputazione sui motori è
possibile ampliando i risultati su Google che sono
sotto il diretto controllo del Brand e
rafforzando al massimo il trust di questi
ultimi allo scopo di ridurre le probabilità che un
domani un risultato negativo si posizioni in prima
pagina.

                                                     72
Brand Reputation è anche Personal Reputation

Con personal reputation
intendiamo la reputazione che
un singolo soggetto ha nella
Rete.

Se si pensa a C-level, AD, founder
e proprietari, portavoce di aziende,
sia grandi che PMI, è facile
comprendere come la reputazione
del marchio sia legata a quella del
singolo.

                                       73
Principali differenze tra social e motori di ricerca
Social
Singoli giudizi su social network hanno
un effetto limitato al «circuito di
colleghi», sia in efficacia (il consumo
d’informazioni è molto veloce), che
durata (il contenuto viene velocemente
sostituito da altri più aggiornati).

Motori di ricerca
Un contenuto ripreso sui motori di
ricerca viene sempre vista da persone
interessate che hanno cercato il vostro
nome (alta efficacia) e può riprendere
anche informazioni vecchie di anni (alta
durata).

                                           74
Permanenza VS Attinenza
                                   Alta
                                   Attinenza

Bassa Permanenza                               Alta Permanenza

                                   Bassa
                                   Attinenza
                              75
Perché la reputazione online è essenziale per un manager?

                   Evitare crisi di reputazione alla vostra Azienda
                   Un’uscita infelice in un’intervista a nome della vostra azienda –
                   un’opinione personale o una critica all’azienda stessa – possono
                   danneggiare l’immagine della vostra impresa, non solo di voi come
                   individui.

                   Perché è il vostro biglietto da visita
                   Recruiter e head hunter usano LinkedIn per cercare il candidato
                   ideale per la prossima posizione lavorativa.
                   Allo stesso modo, potenziali finanziatori fanno lo stesso con le start-
                   up o con aziende anche di medie dimensioni che vogliono acquisire.

                   Non solo Social
                   LinkedIn è il canale più utilizzato, ma ricerche di mercato
                   dimostrano che i motori di ricerca sono lo strumento usato per
                   rifinire o approfondire le proprie ricerche.

                                  76
Personal reputation: cosa fare
COSA FARE

Comunicate

                                                               63%
I contenuti sono la miglior risorsa per un
manager, siano essi articoli sul proprio blog
oppure articoli scritti per testate di terze parti.
                                                              Dei recruiter considera
                                                               un valore aggiunto
                                                                 un’esperienza di
Siate credibili                                                    volontariato
Non componente una reputazione solo di
successi professionali, sarebbe poco credibile: al
contrario, scegliete di mettere in evidenza anche
altre vostre attività (es: beneficienza o
volontariato)

                                                      77   *Fonti: CareerBuild, CIO.com, JobVite
Personal reputation: cosa non fare

COSA NON FARE

Social, social e altri social
Evitate che la prima pagina di Google restituisca
solo i vostri account su social «non» professionali
come Facebook, Instagram o peggio TikTok.                  66%
                                                           Dei recruiter considera
                                                             un elemento molto
Spelling e linguaggio
                                                            negativo la presenza
La cura verso i dettagli è di fondamentale                       di errori di
importanza: qualsiasi contenuto deve essere
scritto correttamente, evitando errori di                         battitura
battitura. Al tempo stesso tenere un linguaggio
pulito è un importante indice di professionalità.

Niente memoria a breve termine
Voi dimenticate, i social dimenticano... ma
Google no.

                                                      78         *Fonti: JobVite
Rimozione ai sensi delle leggi sulla privacy europee

Il «Diritto all’Oblio» di Google è
l’ultima spiaggia.

Lo trovate a questo link:
https://www.google.com/webmaste
rs/tools/legal-removal-

                                           !
                                               Questa richiesta su Google
request?complaint_type=rtbf&visit_i            il servizio funziona, ma in caso di crisi di
d=636849821676653587-                          reputazione non è sempre facile
4137328096&hl=it&rd=1                          dimostrare l'infondatezza delle
                                               argomentazioni negative.

Bisogna avere documentazione
reale a sostegno.

                                      79
Diritto all’Oblio

       80
Domande?

    81
Thank   NOME COGNOME_
        GRETA
        RU
        H EA
           OD
              LOMAESTRO_
             L OO F C O M M U N I C A T I O N

             email
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