CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00

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CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro
Lirico Giuseppe Verdi di
Trieste. 1 gennaio 2019 – ore
18.00
Per salutare l’arrivo del nuovo anno, la Fondazione Teatro
Lirico Giuseppe Verdi di Triesteha programmato, martedì 1
gennaio 2019, alle ore 18.00, il “Concerto di Capodanno”.

Sotto la direzione del Maestro Pedro Halffter Caro, si
esibiranno l’Orchestra e il Coro del Teatro Verdi insieme agli
artisti Pavel Berman, violinista di fama internazionale, e
al giovane soprano Olga Dyadiv.

Il programma prevede famosi brani di Wolfgang Amadeus Mozart,
Ouverture da Le nozze di Figaro; Gioachino Rossini, “Una voce
poco fa” da Il barbiere di Siviglia; Georges Bizet
nell’adattamento di Pablo de Sarasate, Carmen Fantasia da
concerto per violino e orchestra op. 25; Pablo de Sarasate,
Zigeunerweisen per violino e orchestra op. 20; Georges Bizet,
“A duex cuartos!” e la Marcia e Coro “Les Voici”
da Carmen; Leonard Bernstein, “Glitter and be Gay”
da Candide; Manuel de Falla, Danza del molinero (Farruca) e
Danza final (Jota) dal balletto El sombrero de tres picos);
Alberto Ginastera, Danza dal balletto Estancia, I Los
trabajadores agrícolas, II Danza del trigo, III Los peones de
hacienda, IV Danza final Malambo. Non mancheranno brani di
Giuseppe Verdi e Johann Strauss.

Il Maestro Pedro Halffter Caro, già noto a Trieste per i
successi ottenuti nelle più recenti stagioni del Teatro Verdi,
vanta un’interessante carriera internazionale, che lo ha visto
dirigere le più celebri orchestre europee e americane.
Pavel Berman, pluripremiato violinista di fama internazionale,
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
di nascita e formazione moscovita, si esibirà suonando al
preziosissimo violino del 1702 “Conte de Fontana” di Antonio
Stradivari.
Olga Dyadiv, giovane soprano russo, già acclamata al Verdi nel
Flauto Magico e Lucia di Lammermoor, eseguirà “Una voce poco
fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini.

Biglietti:

Platea, palchi pepiano e I ordine: 30 euro;

I galleria (I fila e II fila), palco di II ordine: 30 euro;

II galleria e palco di III ordine: 20 euro;

Loggione, II galleria (VI e VII fila): 15 euro;

Ingressi gallerie e loggione: 10 euro.

Riduzioni previste per Soci e gruppi.

A CHRISTMAS CAROL MUSICAL”
ACCENDE LA MAGIA DEL NATALE
AL GIOVANNIDA UDINE
                  Venerdì 21 dicembre ore 18.00

        TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
A Christmas Carol Musical
             L’incantevole e Magico Musical di Natale
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
liberamente tratto dal romanzo di Charles
Dickens
È sicuramente lo spettacolo più atteso delle feste da grandi e
piccini: è A Christmas Carol Musical, l’incantevole e magico
musical di Natale in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine,
per l’unica data in Regione, venerdì 21 dicembre con inizio
alle ore 18. Primo appuntamento della fortunata rassegna per
le famiglie “Teatro Insieme”, – che conta sul sostegno di
Amga Energia & Servizi, società del Gruppo Hera Comm – il
musical che vedremo in scena al Teatro Nuovo ricalca
fedelmente la celebre storia dell’avaro Ebenezer Scrooge, il
tirchio banchiere uscito dalla penna inarrivabile di Charles
Dickens Era il 1843 e, da allora, questo formidabile racconto
ha saputo incantare milioni di bambini – e di adulti! –
giungendo sino a noi con tutta la sua intramontabile poesia e
il suo fondamentale messaggio sul significato più vero
dell’amicizia e dell’amore verso il prossimo.

Nel 1843 Londra, alla vigilia di Natale, è un grigio labirinto
di vicoli e casette imbiancato dalla neve e appena illuminato
dalla fioca luce delle lanterne. È qui che ha il suo ufficio e
i suoi interessi Ebenezer Scrooge il più avido e avaro degli
affaristi: un uomo del tutto insensibile all’atmosfera
natalizia o all’indigenza dei suoi dipendenti, che affama il
suo sfortunato impiegato Bob Cratchit e, soprattutto, odia
letteralmente il Natale, solo causa di ozio e di inutile
dispendio di soldi. Mentre nelle case il fuoco scoppietta e
nell’aria si spande il profumo di anatra arrosto pronta per
accogliere gli amici, Scrooge rifugge da ogni rapporto umano.
Nemmeno l’invito a cena di suo nipote, l’unico parente che
egli possiede, riesce a fargli cambiare idea. Durante la
notte, però ecco che accade qualcosa di sorprendente: Scrooge
riceve infatti la visita del fantasma del suo defunto socio
Jacob Marley, morto sette anni prima, che gli annuncia la
visita di tre spiriti. Lo spirito dei Natali passati gli
mostra gli errori della sua vita trascorsa, quello del Natale
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
presente gli fa vedere la felicità che il Natale genera,
mentre lo spirito dei Natali futuri gli rivela il suo orrendo
destino qualora non si ravveda. Al mattino, Scrooge si
risveglia profondamente cambiato nell’anima e apre finalmente
gli occhi a sentimenti di generosità e amore: dispensa regali,
sorrisi e auguri ai passanti, al suo impiegato, a suo nipote e
al mondo intero, in un lieto fine che scalderà il cuore di
tutto il pubblico.

Le musiche e le liriche originali accompagnano melodiosamente
la narrazione della storia, le scene di ballo ricreano
l’allegria delle famiglie nelle giornate più felici e ci
saranno molti effetti speciali davvero sorprendenti che
riusciranno a sciogliere il cuore di ghiaccio di Scrooge e a
convertirlo, una volta per sempre, alla magia del Natale.

Il famoso canto di Natale di Charles Dickens rivisitato in
versione musical è scritto e diretto da Melina Pellicano, le
liriche sono di Marco Caselle che ne ha curato, insieme a
Stefano Lori, anche le musiche. Sul palco un cast artistico di
20 elementi, effetti speciali, musiche originali, 150 costumi
ed imponenti scenografie.

A testa in giù: Solfrizzi in
scena a Cordenons AUDITORIUM
ALDO MORO Martedì 18 dic
Uno dei commediografi contemporanei più apprezzati, Florian
Zeller, ha ideato undivertente gioco teatrale in cui il
pubblico è testimone non solo delle azioni e dei dialoghi dei
personaggi, ma anche dei loro pensieri, espressi parlando in
disparte. Il titolo dello spettacolo è A testa in giù e
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
l’edizione italiana ha per regista Gioele Dix e per interpreti
principali Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni. Il Circuito
ERT lo ospiterà domani, martedì 18 dicembre, all’Auditorium
Aldo Moro di Cordenons. Alle 21 sul palco del teatro
pordenonese saliranno anche Bruno Armando e Viviana Altieri.

L’envers du decor è il titolo originale dello spettacolo ed è
andato in scena la prima volta nel gennaio del 2016 al Théâtre
De Paris, con Daniel Auteil nel ruolo di protagonista e
regista.
La trama racconta di un invito a
cena, quello che Daniel fa,
contro il consiglio della
moglie, al suo miglior amico
Patrick e alla sua nuova partner
Emma per la quale ha lasciato la
moglie. Emma, giovane e carina,
provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le
loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia.
Come detto, l’originalità dello spettacolo risiede nel fatto
che i personaggi esprimano ad altra voce di fronte al pubblico
anche i propri pensieri. “L’effetto è dirompente – spiega
Gioele Dix – e trasforma una comune vicenda in un formidabile
e spassoso labirinto di gesti e parole; per le attrici e gli
attori si tratta di recitare su un doppio binario, una prova
al tempo stesso complicata ed esaltante”.

Florian Zeller è l’autore più rappresentato nel Circuito ERT
in questa stagione. Oltre alla data di Cordenons di A testa in
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
giù,   dell’autore     francese
                           vedremo in marzo per tre serate
                           l’attesissimo Il padre con
                           Alessandro Haber e Lucrezia
                           Lante della Rovere e in febbraio
                           a Tolmezzo Mi amavi ancora con
                           Ettore Bassi e Simona Cavallari.

Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it e chiamando il
Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons (0434 932725).

THE LEGEND OF MORRICONE by
Ensemble Symphony Orchestra

   SABATO 16 MARZO 2019, ore 21:00

   UDINE, TEATRO NUOVO GIOVANNI DA
                UDINE

   Biglietti in vendita a partire
  dalle ore 16:00 di mercoledì 19
  dicembre online su Ticketone.it,
  nei punti vendita autorizzati e
 alle biglietterie del Teatro Nuovo
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
Giovanni da Udine
500 colonne sonore, 70 milioni di dischi venduti nel mondo,
sei nominations e due Oscar vinti, tre Grammy Award, quattro
Golden Globe e un Leone d’Oro fanno di Ennio Morricone uno dei
più grandi e importanti compositori di tutti i tempi. Da qui
l’idea della Ensemble Symphony Orchestra, fiore all’occhiello
del nostro Paese, di porre omaggio al Maestro. Un tour
speciale nei principali teatri italiani, un tributo unico alle
musiche del grande compositore italiano con un viaggio
incredibile tra le melodie che sono rimaste nella memoria
collettiva di intere generazioni, la potenza evocativa di
Mission, La Leggenda del Pianista sull’Oceano, C’era una volta
il West, Nuovo Cinema Paradiso, The Hateful Eight, C’era una
volta in America, Per Qualche Dollaro in più, Malena e
tantissime altre.

Il tour, che a inizio dicembre ha gremito e conquistato il
pubblico del Teatro
Morlacchi di Perugia
e del Teatro Colosseo
di Torino, arriverà
anche a Udine: il
prossimo sabato 16
marzo      per     un
entusiasmante
concerto al Teatro
Nuovo Giovanni da
Udine,   organizzato
dall’agenzia   VignaPR
srl.

I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 16:00 di
mercoledì 19 dicembre online su Ticketone.it, nei punti
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro
Nuovo Giovanni da Udine.

L’Ensemble Symphony Orchestra si avvicina alla musica di
Morricone dopo diverse importanti collaborazioni nazionali e
internazionali: da Franco Battiato a Luis Bacalov, passando
per Renato Zero, Andrea Bocelli, Robbie Williams, Nile
Rodgers, Sam Smith, Sting, Max Gazzè, Mario Biondi e tanti
altri. Con oltre seicento concerti tra Italia, Svizzera,
Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Belgio, l’orchestra
diretta dal Maestro Giacomo Loprieno presenta una grande
versatilità e attenzione per ogni tipo di musica, con un
repertorio che spazia dalle arie d’opera più conosciute alle
colonne sonore di film di fama mondiale (Frozen, Harry Potter,
etc.).

In questo speciale tour ci sarà una formazione di primissimo
livello con solisti, prime parti di importanti teatri e
istituzioni sinfoniche italiane, come il violoncello del
Maestro Ferdinando Vietti e la tromba del Maestro Stefano
Benedetti e due ospiti d’eccezione: il soprano Anna Delfino,
beniamina del pubblico europeo dell’opera, che farà rivivere
l’emozione del Deborah’s Theme da “C’era una volta in America”
e il violinista del Cirque du Soleil, Attila Simon, che
eseguirà il concerto interrotto per violino da “Canone
Inverso”. Ad accompagnare il pubblico dando voce ai personaggi
e alle ambientazioni la bravura dell’attore Matteo Taranto.

THE LEGEND OF MORRICONE

SABATO 16 MARZO 2019, ore 21:00

UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Prezzi dei biglietti:
CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
Platea numerata​€ 39,00 + dp

Prima galleria​€ 34,00 + dp ​

Seconda galleria ​€ 29,00 + dp

Terza galleria ​€ 22,00 + dp

Biglietti in vendita a partire dalle ore 16:00 di mercoledì 19
dicembre online su Ticketone.it nei punti vendita autorizzati
Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da
Udine

Sala    d’Attesa:    Ivan  e
Cristiano come non li avete
mai visti, alTeatro Nuovo di
Napoli dal 20 dicembre
In scena al Teatro Nuovo di Napoli, dal 20 al 22 dicembre,
Ivan e Cristiano come non li avete mai visti. “Sala d’attesa”,
scritto da Ivan Fedele e Cristiano Di Maio e diretto da Pino
L’Abbate, racconta la storia di due personaggi opposti in
attesa di un ‘sogno’. L‘allestimento scenico è a cura degli
studenti di Extralabdell’Accademia di Belle Arti di Napoli,
condotto dal Professor Rino Squillante, la voce off è di
Ilaria Scarano, la musiche originali sono di Gianpaolo
Ferrigno e Antonio Ottaviano, la produzione è Best Live.
La vicenda si svolge nella
                                   sala     d’attesa       di
                                   un’importante azienda, la
                                   “Dream Agency” che produce
                                   giovani artisti. Qui si
                                   incontrano         Giulio
                                   (Cristiano Di Maio) e
                                   Camillo (Ivan Fedele), di
                                   professione      poeta   e
                                   sceneggiatore. “Camillo e
                                   Giulio,      due    anime
                                   solitarie, due caratteri
                                   differenti, quasi agli
                                   antipodi, ma con in comune
                                   un   grande    senso    di
                                   solitudine –.Scrive Pino
                                   L’Abbate nelle note di
                                   regia  –   Questi   gli
                                   ingredienti  di   “Sala
                                   d’attesa”, dove i due
                                   aspettano in una sorta di
“acquario”, sospesi nel tempo e nello spazio, il fantomatico
Dott. Raggi, un produttore che può cambiare loro la vita. E
come in “Aspettando Godot” di Beckett (testo a cui i due
autori si ispirano), l’attesa diventa un pretesto per mettere
a nudo le anime dei protagonisti, per scavare in quella
umanità che ha bisogno di essere riportata a galla. La sala
d’attesa diventa un “non” luogo sospeso”.

Due personaggi strampalati, nati dalla scrittura e dalla
presenza scenica di Ivan e Cristiano, che mantengono il tema
degli opposti: “Era arrivato per noi il momento di
rappresentare questo spettacolo e abbiamo scelto un luogo
storico come il Teatro Nuovo – commenta Cristiano Di Maio –.
Veniamo dal mondo del teatro e “Sala d’attesa” rappresenta
l’esigenza di sperimentare e di trovare nuovi stimoli”. “Siamo
sempre noi e lo dimostra la politica di prezzo popolare che
abbiamo scelto, in accordo con la Best Live e il teatro. –
afferma Ivan Fedele – Lo humour di questo spettacolo
caratterizza un rapporto umano tra due ultimi rispetto a una
società che li ha emarginati. La soluzione è dietro l’angolo
ed è un messaggio che speriamo il nostro pubblico trovi
proprio a teatro”.

La danza di Simona Bertozzi
chiude il Festival Teatri di
Vetro di Roma
La coreografa presenterà il fortunato spettacolo Anatomia, nel
quale è in scena assieme al compositore e musicista
elettronico Francesco Giomi e a una giovanissima danzatrice.

Mercoledì 19 dicembre alle ore 21, al Teatro India di Roma, lo
spettacolo Anatomia della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus
chiuderà la dodicesima edizione del Festival Teatri di
Vetro. L’incontro tra corpo biologico e corpo sonoro è il
tessuto drammaturgico di questo progetto ideato da Simona
Bertozzi, dal compositore elettronico Francesco Giomie dallo
studioso Enrico Pitozzi che vede in scena, oltre alla stessa
Bertozzi, il live electronics di Francesco Giomi e la
tredicenne Matilde Stefanini.
«C’è molto di nuovo e qualcosa di antico in questo corpo in
movimento che, alla ricerca di una nuova grammatica gestuale e
compositiva, si fa atomo, particella generativa, in uno spazio
che è di fatto un non-luogo scenico, ma sapientemente
illuminato a creare contrasti e opposizioni magnetiche e
visuali dal cui incontro, o scontro, scaturiscono un’infinità
di azioni di breve e lunga durata» ha scritto sulle pagine
della rivista Hystrio l’autorevole critico Giuseppe Liotta in
merito ad Anatomia. Enrico Pitozzi aggiunge: «È il diagramma
delle linee di forza, traiettorie, fenditure nello spazio e
forme in cui si dispiega il tempo, tra velocità e lentezza, a
definire la tattilità del rapporto tra la materia organica e
quella sonora. E ciò che resta è una scena-paesaggio, una
costellazione».
Simona Bertozzi, coreografa e danzatrice, si forma tra Italia,
Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra e completa gli studi
universitari al Dams di Bologna. Dal 2005 conduce un percorso
autoriale di ricerca e creazione coreografica.

Il Teatro India si trova sul Lungotevere Vittorio Gassman 11 a
Roma.

Info sul Festival Teatri di Vetro: https://teatridivetro.it/.

Info   sulla    Compagnia    Simona    Bertozzi    |   Nexus:
http://simonabertozzi.it/.
LUCA ZINGARETTI,A SPILIMBERGO
PER LA SERATA SPECIALE DI
“LUCE D’INVERNO” 18 dic.
Il festival di Spilmbergo ideato da Gloria De Antoni che
celebra il ruolo degli Autori della Fotografia del nostro
cinema, “Le Giornate della Luce” – che tornerà con la sua
quinta edizione nel giugno 2019 sempre con la curatela di De
Antoni con Donato Guerra – propone al suo pubblico un ultimo
appuntamento per chiudere l’anno con una nuova serata di
cinema e un ospite d’eccezione.

Per “Luci d’Inverno”, attesa martedì 18 dicembre alle 21.00 al
Cinema Miotto di Spilimbergo la proiezione del film dei
fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, “La terra
dell’abbastanza”, un’opera prima multipremiata nel corso del
2018: oltre ad essere stato acclamato all’ultima Berlinale
nella sezione “Panorama”, il film ha vinto il Nastro d’Argento
per il miglior regista esordiente, il Nastro d’Argento per la
miglior opera prima e il Nastro d’Argento speciale per la
sceneggiatura.

In quest’opera prima – con le splendide prove d’attore dei
giovani Andrea Carpenzano eMatteo Olivetti, accanto a Milena
Mancini, Max Tortora e Luca Zingaretti – i due promettenti
registi firmano un’opera che dimostra la loro profonda
tensione morale, quasi un grido d’allarme alle coscienze di
tutti.
Realismo e intimismo sono coniugati perfettamente in questa
commovente, bellissima opera prima: la camera non giudica, non
divide lo scenario in buoni e cattivi, distribuendo
assoluzioni immeritate o colpe univoche. La fotografia di
Paolo Carnera asseconda mirabilmente queste scelte formali,
tra sottrazioni e accumuli, abbagli e sfocature, giorni e
notti.

Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia romana.
Guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di
scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di
fortuna: l’uomo che hanno ucciso è il pentito di un clan
criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono
guadagnati la possibilità di entrare a farne parte. La loro
vita è davvero sul punto di cambiare. Quello dei D’Innocenzo
non è l’ennesimo film sulle periferie o sui cosiddetti coatti,
quanto piuttosto un’indagine sulla possibilità di un’amicizia
che possa far sì che ci si aiuti reciprocamente a crescere. È
nell’indagine dell’interiorità dei protagonisti che si
riconosce l’impronta stilistica dei registi, con primi piani
stretti che ne mostrano tutto il potenziale espressivo, e si
allontanano solo quando è davvero necessario.

A dialogare con il pubblico alle 21.00 al Cinema Miotto,
subito prima della proiezione l’attore Luca Zingaretti:
l’amatissimo commissario Montalbano, in assoluto uno degli
interpreti italiani di maggiore successo sul grande e sul
piccolo schermo, oltre che sulla scena teatrale, nel film
interpreta il boss che condizionerà la vita dei giovani
protagonisti.
La Cassa Rurale Fvg inaugura
una nuova filiale a Trieste
Mercoledì 19 dic.
La   Cassa   Rurale   Fvg   inaugura   una   nuova   filiale,   la
ventitreesima, a Trieste. Una filiale prestigiosa in uno dei
palazzi storici più imponenti del centro cittadino. Il taglio
del nastro è previsto per mercoledì 19 dicembre, alle 17.30,
in via Mazzini, al civico 26, a Trieste. Con l’apertura della
filiale di via Mazzini, la Cassa Rurale Fvg afferma la propria
presenza a Trieste e punta a ritagliarsi uno spazio
significativo anche nel mercato creditizio giuliano.
L’istituto di credito, infatti, grazie a questa inaugurazione,
consolida il proprio ruolo di banca locale di riferimento in
Friuli Venezia Giulia. «La nostra banca, negli ultimi anni –
le parole del presidente, Tiziano Portelli –, è riuscita a
coniugare il radicamento storico nel territorio con una spinta
all’innovazione e alle nuove tecnologie, declinata secondo i
concetti della massima accessibilità e trasparenza. Le filiali
sono diventate veri e propri centri di consulenza qualificata.
Ci stiamo adoperando in prima persona per favorire l’accesso
ai canali evoluti e fornire un servizio di assistenza alla
clientela attraverso un approccio multicanale integrato». La
filiale di Trieste è dotata di un’area self service esterna,
accessibile h24. All’interno sono presenti due casse
automatiche evolute dal design nuovo e originale, grazie alle
quali i clienti potranno svolgere in autonomia tutte le
principali operazioni bancarie. Il personale rimarràa
disposizione per aiutare i clienti a familiarizzare con gli
strumenti automatici e per guidarli nella scelta delle varie
soluzioni di risparmio o investimento. «Il nostro istituto di
credito – conclude il presidente Portelli – continua a
mantenere intatte le proprie caratteristiche di banca dedita
allo sviluppo del proprio territorio. Ècon questo spirito che
vogliamo presentarci non solo ai cittadini ma anche agli
imprenditori di Trieste. Il sostegno alle piccole e medie
imprese è una vocazione naturale per la Cassa Rurale Fvg, un
caposaldo della nostra missione di Banca di Credito
Cooperativo. Nell’attuale contesto di mercato, le Pmi hanno
sempre piùbisogno di partner concreti e consulenti affidabili,
capaci di fornire servizi e strumenti a 360 gradi».

La compagnia I Pesci propone
la    prova    aperta     di
‘Supernova’ Martedì 18 dic,
dalle 20 al Kulturni dom di
Gorizia – Ingresso libero
Con il progetto ARTEFICI. Residenze creative FVG
ArtistiAssociati mette in dialogo artisti e compagnie italiani
e internazionali delle arti performative (in particolare
teatro e danza) con il territorio goriziano attraverso la
pratica della residenza artistica e, successivamente, con la
restituzione e lo scambio degli artisti con il pubblico.

Il prossimo appuntamento in programma sarà martedì 18
dicembre, con la Compagnia I Pesci di Avellino, al Kulturni
dom di Gorizia, alle 20, con la prova aperta di ‘Supernova’.
L’ingresso è aperto al pubblico ed è gratuito.

Supernova vedrà in scena Alessandro Gioia, Lia Gusein-Zadè,
Fiorenzo Madonna e Luca San Giovanni.
L’universo umano, ed è anche questa la suggestione, può in
qualche modo rispecchiarsi nelle dinamiche dei corpi celesti
trovando nel cosmo e nelle sue meccaniche, apparentemente
lontane da ogni passione, una sorta di correlativo oggettivo.
Per tale motivo il lavoro si sviluppa in tre movimenti:
esplosione, evoluzione e collasso. L’immagine di una supernova
diventa la metafora di una famiglia. Supernova, quindi, è la
parabola di una famiglia. Tre fratelli, cresciuti insieme ma
destinati a condizioni sociali divergenti. La madre, forza
attraente e respingente allo stesso tempo, plasma il carattere
dei figli e ne determina i singoli percorsi, le rispettive
aspirazioni e i relativi desideri. Alla morte grottesca e
improvvisa del padre, i tre figli si scoprono adulti loro
malgrado. Differenti le reazioni: fuga, responsabilità,
stallo. La famiglia si disunisce, uno dei tre parte: l’idillio
dell’infanzia è spezzato. Sette anni dopo, al capezzale della
madre morente questi percorsi si intrecciano nuovamente di
fronte al disfacimento della famiglia e delle memorie ad essa
legate. Distacco e ritorno in una realtà che non muta,
eternamente consegnata al vano tentativo di sfuggire il tempo:
l’uomo al cospetto del vuoto non può far altro che osservare
la natura effimera della propria esistenza. Si scappa dalla
morte per tornare alla morte.

Joie de               vivre di Simona
Bertozzi              alla Fonderia di
Reggio Emilia
Lo spettacolo, in programma alla sede della Fondazione
Nazionale della Danza – Aterballetto, vede in scena un inedito
ensemble di danzatori, individuati mediante partecipatissime
audizioni tenute nella scorsa primavera a Londra e a Bologna,
e una coppia di cantanti specializzati nel canto difonico.

A pochissimi giorni dal debutto, avvenuto al Teatro Storchi di
Modena, martedì 18 dicembrealle ore 20.30 alla Fonderia di
Reggio Emilia, sede della Fondazione Nazionale della Danza –
Aterballetto, sarà presentato Joie de vivre della Compagnia
Simona Bertozzi | Nexus.

«Joie de vivre è un pensiero in forma coreografica che si
                             rivolge all’universo vegetale,
                             il più antico e diffuso del
                             pianeta, al fine di ricercare
                             quelle attitudini emergenti che
                             si     mettono      in     atto
                             nell’incessante tentativo di
                             giungere    a  uno   stato   di
                             felicità» suggerisce Simona
Bertozziin merito allo spettacolo prodotto da ERT Emilia
Romagna Teatro Fondazione, Teatro Comunale di Modena e Nexus
«Joie de vivre interroga lo stare tra le cose e delinea le
forme dell’abitare come modo delle relazioni: è una
propulsione organica che attraversa e configura atteggiamenti
anatomici e risposte ambientali nell’esperienza di sé, degli
altri, del territorio, del proprio habitat. Tutto questo lo fa
guardando l’universo vegetale, per coglierne inclinazioni
arborescenti e rizomatiche, cambiamenti di stato incorporati
in una logica di ostinate azioni di resistenza e
trasformazione, capacità tattiche, mobilità dei confini,
assemblaggi di comunità transitorie e mutevoli».
Lo spettacolo, di cui Simona Bertozzi firma ideazione e regia,
vede in scena i danzatori Wolf Govaerts, Manolo Perazzi, Sara
Sguotti e Oihana Vesga insieme
ai cantanti Giovanni Bortoluzzi
e Ilaria Orefice. Dramaturg di
Joie de vivre è Enrico Pitozzi,
set e luci sono di Simone Fini,
musica e regia del suono di
Francesco Giomi e costumi di
Katia Kuo.

Conclude la coreografa: «La felicità diviene un evento da
esperire nella ricerca o nella sorpresa, più che nell’ordine e
nell’armonia, per questo l’agire dei corpi si consuma e si
articola in azioni frammentate, incrinate, fin anche
degradate. Gli approdi non sono uniformi e le singolarità
irrompono nel continuum dinamico dell’ambiente per conservare
l’urgenza elementare della propria esistenza. Nelle variabili
ritmiche di luce e suono si dispiega un orizzonte di relazioni
polifoniche e comportamenti emergenti che orientano la
composizione coreografica in gesti la cui origine vegetale è
cercata nella profondità dei corpi, nelle infinite
spazializzazioni dell’anatomia».

                             Coreografa e danzatrice, Simona
                              Bertozzi ha fondato nel 2008 a
                              Bologna l’omonima Compagnia, che
                              opera a livello nazionale e
                              internazionale nell’ambito della
                              danza   contemporanea     e   di
                              ricerca. Tra le creazioni si
                              ricordano Elogio de La Folia su
musiche di Arcangelo Corelli, coprodotto da Ravenna Festival
(2013), Guardare ad altezza d’erba, per la Biennale Danza di
Venezia (2014), Animali senza Favola, con ERT nel 2014 e And
it burns, burns, burns, finalista premio UBU nel 2017.
Joie de vivre è una produzione di Emilia Romagna Teatro
Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Associazione
Culturale Nexus realizzata con il contributo di MiBAC, Regione
Emilia Romagna, Fondo Regionale per la Danza d’Autore e con il
sostegno di Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto,
Arboreto Teatro Dimora di Mondaino.

La Fonderia si trova in via della Costituzione 39 a Reggio
Emilia.

Prossime date di Joie de vivre: 16 febbraio 2019, Teatro
Palamostre – Udine; 6 marzo 2019, Arena del Sole – Bologna
(nell’ambito di VIE Festival 2019).
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