CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 - ore 18.00
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CONCERTO DI CAPODANNO Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. 1 gennaio 2019 – ore 18.00 Per salutare l’arrivo del nuovo anno, la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Triesteha programmato, martedì 1 gennaio 2019, alle ore 18.00, il “Concerto di Capodanno”. Sotto la direzione del Maestro Pedro Halffter Caro, si esibiranno l’Orchestra e il Coro del Teatro Verdi insieme agli artisti Pavel Berman, violinista di fama internazionale, e al giovane soprano Olga Dyadiv. Il programma prevede famosi brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Ouverture da Le nozze di Figaro; Gioachino Rossini, “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia; Georges Bizet nell’adattamento di Pablo de Sarasate, Carmen Fantasia da concerto per violino e orchestra op. 25; Pablo de Sarasate, Zigeunerweisen per violino e orchestra op. 20; Georges Bizet, “A duex cuartos!” e la Marcia e Coro “Les Voici” da Carmen; Leonard Bernstein, “Glitter and be Gay” da Candide; Manuel de Falla, Danza del molinero (Farruca) e Danza final (Jota) dal balletto El sombrero de tres picos); Alberto Ginastera, Danza dal balletto Estancia, I Los trabajadores agrícolas, II Danza del trigo, III Los peones de hacienda, IV Danza final Malambo. Non mancheranno brani di Giuseppe Verdi e Johann Strauss. Il Maestro Pedro Halffter Caro, già noto a Trieste per i successi ottenuti nelle più recenti stagioni del Teatro Verdi, vanta un’interessante carriera internazionale, che lo ha visto dirigere le più celebri orchestre europee e americane. Pavel Berman, pluripremiato violinista di fama internazionale,
di nascita e formazione moscovita, si esibirà suonando al preziosissimo violino del 1702 “Conte de Fontana” di Antonio Stradivari. Olga Dyadiv, giovane soprano russo, già acclamata al Verdi nel Flauto Magico e Lucia di Lammermoor, eseguirà “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Biglietti: Platea, palchi pepiano e I ordine: 30 euro; I galleria (I fila e II fila), palco di II ordine: 30 euro; II galleria e palco di III ordine: 20 euro; Loggione, II galleria (VI e VII fila): 15 euro; Ingressi gallerie e loggione: 10 euro. Riduzioni previste per Soci e gruppi. A CHRISTMAS CAROL MUSICAL” ACCENDE LA MAGIA DEL NATALE AL GIOVANNIDA UDINE Venerdì 21 dicembre ore 18.00 TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE A Christmas Carol Musical L’incantevole e Magico Musical di Natale
liberamente tratto dal romanzo di Charles Dickens È sicuramente lo spettacolo più atteso delle feste da grandi e piccini: è A Christmas Carol Musical, l’incantevole e magico musical di Natale in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, per l’unica data in Regione, venerdì 21 dicembre con inizio alle ore 18. Primo appuntamento della fortunata rassegna per le famiglie “Teatro Insieme”, – che conta sul sostegno di Amga Energia & Servizi, società del Gruppo Hera Comm – il musical che vedremo in scena al Teatro Nuovo ricalca fedelmente la celebre storia dell’avaro Ebenezer Scrooge, il tirchio banchiere uscito dalla penna inarrivabile di Charles Dickens Era il 1843 e, da allora, questo formidabile racconto ha saputo incantare milioni di bambini – e di adulti! – giungendo sino a noi con tutta la sua intramontabile poesia e il suo fondamentale messaggio sul significato più vero dell’amicizia e dell’amore verso il prossimo. Nel 1843 Londra, alla vigilia di Natale, è un grigio labirinto di vicoli e casette imbiancato dalla neve e appena illuminato dalla fioca luce delle lanterne. È qui che ha il suo ufficio e i suoi interessi Ebenezer Scrooge il più avido e avaro degli affaristi: un uomo del tutto insensibile all’atmosfera natalizia o all’indigenza dei suoi dipendenti, che affama il suo sfortunato impiegato Bob Cratchit e, soprattutto, odia letteralmente il Natale, solo causa di ozio e di inutile dispendio di soldi. Mentre nelle case il fuoco scoppietta e nell’aria si spande il profumo di anatra arrosto pronta per accogliere gli amici, Scrooge rifugge da ogni rapporto umano. Nemmeno l’invito a cena di suo nipote, l’unico parente che egli possiede, riesce a fargli cambiare idea. Durante la notte, però ecco che accade qualcosa di sorprendente: Scrooge riceve infatti la visita del fantasma del suo defunto socio Jacob Marley, morto sette anni prima, che gli annuncia la visita di tre spiriti. Lo spirito dei Natali passati gli mostra gli errori della sua vita trascorsa, quello del Natale
presente gli fa vedere la felicità che il Natale genera, mentre lo spirito dei Natali futuri gli rivela il suo orrendo destino qualora non si ravveda. Al mattino, Scrooge si risveglia profondamente cambiato nell’anima e apre finalmente gli occhi a sentimenti di generosità e amore: dispensa regali, sorrisi e auguri ai passanti, al suo impiegato, a suo nipote e al mondo intero, in un lieto fine che scalderà il cuore di tutto il pubblico. Le musiche e le liriche originali accompagnano melodiosamente la narrazione della storia, le scene di ballo ricreano l’allegria delle famiglie nelle giornate più felici e ci saranno molti effetti speciali davvero sorprendenti che riusciranno a sciogliere il cuore di ghiaccio di Scrooge e a convertirlo, una volta per sempre, alla magia del Natale. Il famoso canto di Natale di Charles Dickens rivisitato in versione musical è scritto e diretto da Melina Pellicano, le liriche sono di Marco Caselle che ne ha curato, insieme a Stefano Lori, anche le musiche. Sul palco un cast artistico di 20 elementi, effetti speciali, musiche originali, 150 costumi ed imponenti scenografie. A testa in giù: Solfrizzi in scena a Cordenons AUDITORIUM ALDO MORO Martedì 18 dic Uno dei commediografi contemporanei più apprezzati, Florian Zeller, ha ideato undivertente gioco teatrale in cui il pubblico è testimone non solo delle azioni e dei dialoghi dei personaggi, ma anche dei loro pensieri, espressi parlando in disparte. Il titolo dello spettacolo è A testa in giù e
l’edizione italiana ha per regista Gioele Dix e per interpreti principali Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni. Il Circuito ERT lo ospiterà domani, martedì 18 dicembre, all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons. Alle 21 sul palco del teatro pordenonese saliranno anche Bruno Armando e Viviana Altieri. L’envers du decor è il titolo originale dello spettacolo ed è andato in scena la prima volta nel gennaio del 2016 al Théâtre De Paris, con Daniel Auteil nel ruolo di protagonista e regista. La trama racconta di un invito a cena, quello che Daniel fa, contro il consiglio della moglie, al suo miglior amico Patrick e alla sua nuova partner Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia. Come detto, l’originalità dello spettacolo risiede nel fatto che i personaggi esprimano ad altra voce di fronte al pubblico anche i propri pensieri. “L’effetto è dirompente – spiega Gioele Dix – e trasforma una comune vicenda in un formidabile e spassoso labirinto di gesti e parole; per le attrici e gli attori si tratta di recitare su un doppio binario, una prova al tempo stesso complicata ed esaltante”. Florian Zeller è l’autore più rappresentato nel Circuito ERT in questa stagione. Oltre alla data di Cordenons di A testa in
giù, dell’autore francese vedremo in marzo per tre serate l’attesissimo Il padre con Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere e in febbraio a Tolmezzo Mi amavi ancora con Ettore Bassi e Simona Cavallari. Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it e chiamando il Centro Culturale Aldo Moro di Cordenons (0434 932725). THE LEGEND OF MORRICONE by Ensemble Symphony Orchestra SABATO 16 MARZO 2019, ore 21:00 UDINE, TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE Biglietti in vendita a partire dalle ore 16:00 di mercoledì 19 dicembre online su Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del Teatro Nuovo
Giovanni da Udine 500 colonne sonore, 70 milioni di dischi venduti nel mondo, sei nominations e due Oscar vinti, tre Grammy Award, quattro Golden Globe e un Leone d’Oro fanno di Ennio Morricone uno dei più grandi e importanti compositori di tutti i tempi. Da qui l’idea della Ensemble Symphony Orchestra, fiore all’occhiello del nostro Paese, di porre omaggio al Maestro. Un tour speciale nei principali teatri italiani, un tributo unico alle musiche del grande compositore italiano con un viaggio incredibile tra le melodie che sono rimaste nella memoria collettiva di intere generazioni, la potenza evocativa di Mission, La Leggenda del Pianista sull’Oceano, C’era una volta il West, Nuovo Cinema Paradiso, The Hateful Eight, C’era una volta in America, Per Qualche Dollaro in più, Malena e tantissime altre. Il tour, che a inizio dicembre ha gremito e conquistato il pubblico del Teatro Morlacchi di Perugia e del Teatro Colosseo di Torino, arriverà anche a Udine: il prossimo sabato 16 marzo per un entusiasmante concerto al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, organizzato dall’agenzia VignaPR srl. I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 16:00 di mercoledì 19 dicembre online su Ticketone.it, nei punti
vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. L’Ensemble Symphony Orchestra si avvicina alla musica di Morricone dopo diverse importanti collaborazioni nazionali e internazionali: da Franco Battiato a Luis Bacalov, passando per Renato Zero, Andrea Bocelli, Robbie Williams, Nile Rodgers, Sam Smith, Sting, Max Gazzè, Mario Biondi e tanti altri. Con oltre seicento concerti tra Italia, Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito e Belgio, l’orchestra diretta dal Maestro Giacomo Loprieno presenta una grande versatilità e attenzione per ogni tipo di musica, con un repertorio che spazia dalle arie d’opera più conosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale (Frozen, Harry Potter, etc.). In questo speciale tour ci sarà una formazione di primissimo livello con solisti, prime parti di importanti teatri e istituzioni sinfoniche italiane, come il violoncello del Maestro Ferdinando Vietti e la tromba del Maestro Stefano Benedetti e due ospiti d’eccezione: il soprano Anna Delfino, beniamina del pubblico europeo dell’opera, che farà rivivere l’emozione del Deborah’s Theme da “C’era una volta in America” e il violinista del Cirque du Soleil, Attila Simon, che eseguirà il concerto interrotto per violino da “Canone Inverso”. Ad accompagnare il pubblico dando voce ai personaggi e alle ambientazioni la bravura dell’attore Matteo Taranto. THE LEGEND OF MORRICONE SABATO 16 MARZO 2019, ore 21:00 UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine Prezzi dei biglietti:
Platea numerata€ 39,00 + dp Prima galleria€ 34,00 + dp Seconda galleria € 29,00 + dp Terza galleria € 22,00 + dp Biglietti in vendita a partire dalle ore 16:00 di mercoledì 19 dicembre online su Ticketone.it nei punti vendita autorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine Sala d’Attesa: Ivan e Cristiano come non li avete mai visti, alTeatro Nuovo di Napoli dal 20 dicembre In scena al Teatro Nuovo di Napoli, dal 20 al 22 dicembre, Ivan e Cristiano come non li avete mai visti. “Sala d’attesa”, scritto da Ivan Fedele e Cristiano Di Maio e diretto da Pino L’Abbate, racconta la storia di due personaggi opposti in attesa di un ‘sogno’. L‘allestimento scenico è a cura degli studenti di Extralabdell’Accademia di Belle Arti di Napoli, condotto dal Professor Rino Squillante, la voce off è di Ilaria Scarano, la musiche originali sono di Gianpaolo Ferrigno e Antonio Ottaviano, la produzione è Best Live.
La vicenda si svolge nella sala d’attesa di un’importante azienda, la “Dream Agency” che produce giovani artisti. Qui si incontrano Giulio (Cristiano Di Maio) e Camillo (Ivan Fedele), di professione poeta e sceneggiatore. “Camillo e Giulio, due anime solitarie, due caratteri differenti, quasi agli antipodi, ma con in comune un grande senso di solitudine –.Scrive Pino L’Abbate nelle note di regia – Questi gli ingredienti di “Sala d’attesa”, dove i due aspettano in una sorta di “acquario”, sospesi nel tempo e nello spazio, il fantomatico Dott. Raggi, un produttore che può cambiare loro la vita. E come in “Aspettando Godot” di Beckett (testo a cui i due autori si ispirano), l’attesa diventa un pretesto per mettere a nudo le anime dei protagonisti, per scavare in quella umanità che ha bisogno di essere riportata a galla. La sala d’attesa diventa un “non” luogo sospeso”. Due personaggi strampalati, nati dalla scrittura e dalla presenza scenica di Ivan e Cristiano, che mantengono il tema degli opposti: “Era arrivato per noi il momento di rappresentare questo spettacolo e abbiamo scelto un luogo storico come il Teatro Nuovo – commenta Cristiano Di Maio –. Veniamo dal mondo del teatro e “Sala d’attesa” rappresenta l’esigenza di sperimentare e di trovare nuovi stimoli”. “Siamo sempre noi e lo dimostra la politica di prezzo popolare che
abbiamo scelto, in accordo con la Best Live e il teatro. – afferma Ivan Fedele – Lo humour di questo spettacolo caratterizza un rapporto umano tra due ultimi rispetto a una società che li ha emarginati. La soluzione è dietro l’angolo ed è un messaggio che speriamo il nostro pubblico trovi proprio a teatro”. La danza di Simona Bertozzi chiude il Festival Teatri di Vetro di Roma La coreografa presenterà il fortunato spettacolo Anatomia, nel quale è in scena assieme al compositore e musicista elettronico Francesco Giomi e a una giovanissima danzatrice. Mercoledì 19 dicembre alle ore 21, al Teatro India di Roma, lo spettacolo Anatomia della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus chiuderà la dodicesima edizione del Festival Teatri di Vetro. L’incontro tra corpo biologico e corpo sonoro è il tessuto drammaturgico di questo progetto ideato da Simona Bertozzi, dal compositore elettronico Francesco Giomie dallo studioso Enrico Pitozzi che vede in scena, oltre alla stessa Bertozzi, il live electronics di Francesco Giomi e la tredicenne Matilde Stefanini.
«C’è molto di nuovo e qualcosa di antico in questo corpo in movimento che, alla ricerca di una nuova grammatica gestuale e compositiva, si fa atomo, particella generativa, in uno spazio che è di fatto un non-luogo scenico, ma sapientemente illuminato a creare contrasti e opposizioni magnetiche e visuali dal cui incontro, o scontro, scaturiscono un’infinità di azioni di breve e lunga durata» ha scritto sulle pagine della rivista Hystrio l’autorevole critico Giuseppe Liotta in merito ad Anatomia. Enrico Pitozzi aggiunge: «È il diagramma delle linee di forza, traiettorie, fenditure nello spazio e forme in cui si dispiega il tempo, tra velocità e lentezza, a definire la tattilità del rapporto tra la materia organica e quella sonora. E ciò che resta è una scena-paesaggio, una costellazione».
Simona Bertozzi, coreografa e danzatrice, si forma tra Italia, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra e completa gli studi universitari al Dams di Bologna. Dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e creazione coreografica. Il Teatro India si trova sul Lungotevere Vittorio Gassman 11 a Roma. Info sul Festival Teatri di Vetro: https://teatridivetro.it/. Info sulla Compagnia Simona Bertozzi | Nexus: http://simonabertozzi.it/.
LUCA ZINGARETTI,A SPILIMBERGO PER LA SERATA SPECIALE DI “LUCE D’INVERNO” 18 dic. Il festival di Spilmbergo ideato da Gloria De Antoni che celebra il ruolo degli Autori della Fotografia del nostro cinema, “Le Giornate della Luce” – che tornerà con la sua quinta edizione nel giugno 2019 sempre con la curatela di De Antoni con Donato Guerra – propone al suo pubblico un ultimo appuntamento per chiudere l’anno con una nuova serata di cinema e un ospite d’eccezione. Per “Luci d’Inverno”, attesa martedì 18 dicembre alle 21.00 al Cinema Miotto di Spilimbergo la proiezione del film dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, “La terra dell’abbastanza”, un’opera prima multipremiata nel corso del 2018: oltre ad essere stato acclamato all’ultima Berlinale nella sezione “Panorama”, il film ha vinto il Nastro d’Argento per il miglior regista esordiente, il Nastro d’Argento per la miglior opera prima e il Nastro d’Argento speciale per la sceneggiatura. In quest’opera prima – con le splendide prove d’attore dei giovani Andrea Carpenzano eMatteo Olivetti, accanto a Milena Mancini, Max Tortora e Luca Zingaretti – i due promettenti registi firmano un’opera che dimostra la loro profonda tensione morale, quasi un grido d’allarme alle coscienze di tutti.
Realismo e intimismo sono coniugati perfettamente in questa commovente, bellissima opera prima: la camera non giudica, non divide lo scenario in buoni e cattivi, distribuendo assoluzioni immeritate o colpe univoche. La fotografia di Paolo Carnera asseconda mirabilmente queste scelte formali, tra sottrazioni e accumuli, abbagli e sfocature, giorni e notti. Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia romana. Guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è il pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati la possibilità di entrare a farne parte. La loro vita è davvero sul punto di cambiare. Quello dei D’Innocenzo non è l’ennesimo film sulle periferie o sui cosiddetti coatti, quanto piuttosto un’indagine sulla possibilità di un’amicizia che possa far sì che ci si aiuti reciprocamente a crescere. È nell’indagine dell’interiorità dei protagonisti che si riconosce l’impronta stilistica dei registi, con primi piani stretti che ne mostrano tutto il potenziale espressivo, e si allontanano solo quando è davvero necessario. A dialogare con il pubblico alle 21.00 al Cinema Miotto, subito prima della proiezione l’attore Luca Zingaretti: l’amatissimo commissario Montalbano, in assoluto uno degli interpreti italiani di maggiore successo sul grande e sul piccolo schermo, oltre che sulla scena teatrale, nel film interpreta il boss che condizionerà la vita dei giovani protagonisti.
La Cassa Rurale Fvg inaugura una nuova filiale a Trieste Mercoledì 19 dic. La Cassa Rurale Fvg inaugura una nuova filiale, la ventitreesima, a Trieste. Una filiale prestigiosa in uno dei palazzi storici più imponenti del centro cittadino. Il taglio del nastro è previsto per mercoledì 19 dicembre, alle 17.30, in via Mazzini, al civico 26, a Trieste. Con l’apertura della filiale di via Mazzini, la Cassa Rurale Fvg afferma la propria presenza a Trieste e punta a ritagliarsi uno spazio significativo anche nel mercato creditizio giuliano. L’istituto di credito, infatti, grazie a questa inaugurazione, consolida il proprio ruolo di banca locale di riferimento in Friuli Venezia Giulia. «La nostra banca, negli ultimi anni – le parole del presidente, Tiziano Portelli –, è riuscita a coniugare il radicamento storico nel territorio con una spinta all’innovazione e alle nuove tecnologie, declinata secondo i concetti della massima accessibilità e trasparenza. Le filiali sono diventate veri e propri centri di consulenza qualificata. Ci stiamo adoperando in prima persona per favorire l’accesso ai canali evoluti e fornire un servizio di assistenza alla clientela attraverso un approccio multicanale integrato». La filiale di Trieste è dotata di un’area self service esterna, accessibile h24. All’interno sono presenti due casse automatiche evolute dal design nuovo e originale, grazie alle quali i clienti potranno svolgere in autonomia tutte le principali operazioni bancarie. Il personale rimarràa disposizione per aiutare i clienti a familiarizzare con gli strumenti automatici e per guidarli nella scelta delle varie soluzioni di risparmio o investimento. «Il nostro istituto di credito – conclude il presidente Portelli – continua a mantenere intatte le proprie caratteristiche di banca dedita allo sviluppo del proprio territorio. Ècon questo spirito che
vogliamo presentarci non solo ai cittadini ma anche agli imprenditori di Trieste. Il sostegno alle piccole e medie imprese è una vocazione naturale per la Cassa Rurale Fvg, un caposaldo della nostra missione di Banca di Credito Cooperativo. Nell’attuale contesto di mercato, le Pmi hanno sempre piùbisogno di partner concreti e consulenti affidabili, capaci di fornire servizi e strumenti a 360 gradi». La compagnia I Pesci propone la prova aperta di ‘Supernova’ Martedì 18 dic, dalle 20 al Kulturni dom di Gorizia – Ingresso libero Con il progetto ARTEFICI. Residenze creative FVG ArtistiAssociati mette in dialogo artisti e compagnie italiani e internazionali delle arti performative (in particolare teatro e danza) con il territorio goriziano attraverso la pratica della residenza artistica e, successivamente, con la restituzione e lo scambio degli artisti con il pubblico. Il prossimo appuntamento in programma sarà martedì 18 dicembre, con la Compagnia I Pesci di Avellino, al Kulturni dom di Gorizia, alle 20, con la prova aperta di ‘Supernova’. L’ingresso è aperto al pubblico ed è gratuito. Supernova vedrà in scena Alessandro Gioia, Lia Gusein-Zadè, Fiorenzo Madonna e Luca San Giovanni.
L’universo umano, ed è anche questa la suggestione, può in qualche modo rispecchiarsi nelle dinamiche dei corpi celesti trovando nel cosmo e nelle sue meccaniche, apparentemente lontane da ogni passione, una sorta di correlativo oggettivo. Per tale motivo il lavoro si sviluppa in tre movimenti: esplosione, evoluzione e collasso. L’immagine di una supernova diventa la metafora di una famiglia. Supernova, quindi, è la parabola di una famiglia. Tre fratelli, cresciuti insieme ma destinati a condizioni sociali divergenti. La madre, forza attraente e respingente allo stesso tempo, plasma il carattere dei figli e ne determina i singoli percorsi, le rispettive aspirazioni e i relativi desideri. Alla morte grottesca e improvvisa del padre, i tre figli si scoprono adulti loro malgrado. Differenti le reazioni: fuga, responsabilità, stallo. La famiglia si disunisce, uno dei tre parte: l’idillio dell’infanzia è spezzato. Sette anni dopo, al capezzale della madre morente questi percorsi si intrecciano nuovamente di fronte al disfacimento della famiglia e delle memorie ad essa legate. Distacco e ritorno in una realtà che non muta, eternamente consegnata al vano tentativo di sfuggire il tempo: l’uomo al cospetto del vuoto non può far altro che osservare la natura effimera della propria esistenza. Si scappa dalla morte per tornare alla morte. Joie de vivre di Simona Bertozzi alla Fonderia di
Reggio Emilia Lo spettacolo, in programma alla sede della Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto, vede in scena un inedito ensemble di danzatori, individuati mediante partecipatissime audizioni tenute nella scorsa primavera a Londra e a Bologna, e una coppia di cantanti specializzati nel canto difonico. A pochissimi giorni dal debutto, avvenuto al Teatro Storchi di Modena, martedì 18 dicembrealle ore 20.30 alla Fonderia di Reggio Emilia, sede della Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto, sarà presentato Joie de vivre della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus. «Joie de vivre è un pensiero in forma coreografica che si rivolge all’universo vegetale, il più antico e diffuso del pianeta, al fine di ricercare quelle attitudini emergenti che si mettono in atto nell’incessante tentativo di giungere a uno stato di felicità» suggerisce Simona Bertozziin merito allo spettacolo prodotto da ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Comunale di Modena e Nexus «Joie de vivre interroga lo stare tra le cose e delinea le forme dell’abitare come modo delle relazioni: è una propulsione organica che attraversa e configura atteggiamenti anatomici e risposte ambientali nell’esperienza di sé, degli altri, del territorio, del proprio habitat. Tutto questo lo fa guardando l’universo vegetale, per coglierne inclinazioni arborescenti e rizomatiche, cambiamenti di stato incorporati in una logica di ostinate azioni di resistenza e trasformazione, capacità tattiche, mobilità dei confini, assemblaggi di comunità transitorie e mutevoli».
Lo spettacolo, di cui Simona Bertozzi firma ideazione e regia, vede in scena i danzatori Wolf Govaerts, Manolo Perazzi, Sara Sguotti e Oihana Vesga insieme ai cantanti Giovanni Bortoluzzi e Ilaria Orefice. Dramaturg di Joie de vivre è Enrico Pitozzi, set e luci sono di Simone Fini, musica e regia del suono di Francesco Giomi e costumi di Katia Kuo. Conclude la coreografa: «La felicità diviene un evento da esperire nella ricerca o nella sorpresa, più che nell’ordine e nell’armonia, per questo l’agire dei corpi si consuma e si articola in azioni frammentate, incrinate, fin anche degradate. Gli approdi non sono uniformi e le singolarità irrompono nel continuum dinamico dell’ambiente per conservare l’urgenza elementare della propria esistenza. Nelle variabili ritmiche di luce e suono si dispiega un orizzonte di relazioni polifoniche e comportamenti emergenti che orientano la composizione coreografica in gesti la cui origine vegetale è cercata nella profondità dei corpi, nelle infinite spazializzazioni dell’anatomia». Coreografa e danzatrice, Simona Bertozzi ha fondato nel 2008 a Bologna l’omonima Compagnia, che opera a livello nazionale e internazionale nell’ambito della danza contemporanea e di ricerca. Tra le creazioni si ricordano Elogio de La Folia su musiche di Arcangelo Corelli, coprodotto da Ravenna Festival (2013), Guardare ad altezza d’erba, per la Biennale Danza di Venezia (2014), Animali senza Favola, con ERT nel 2014 e And it burns, burns, burns, finalista premio UBU nel 2017.
Joie de vivre è una produzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Associazione Culturale Nexus realizzata con il contributo di MiBAC, Regione Emilia Romagna, Fondo Regionale per la Danza d’Autore e con il sostegno di Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto, Arboreto Teatro Dimora di Mondaino. La Fonderia si trova in via della Costituzione 39 a Reggio Emilia. Prossime date di Joie de vivre: 16 febbraio 2019, Teatro Palamostre – Udine; 6 marzo 2019, Arena del Sole – Bologna (nell’ambito di VIE Festival 2019).
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