Con Giulia & Angela ricapitoliamo la Gravidanza in rapporto al lavoro - Forsafe
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A quale normativa posso far riferimento ? Riunisce tutte le precedenti normative di tutela del lavoro femminile ricomprende anche tutti i diritti e doveri per assicurare la salute e sicurezza sul lavoro ricomprende e innova significativamente anche i diritti dei genitori
La tutela della gravidanza, secondo la normativa Nell'art. 28 del D. Lgs. 81/08 sulla valutazione dei rischi si afferma che la stima deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute del lavoratore, ivi compresi quelli collegati allo stress da lavoro e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 26 marzo 2001 n. 151. Il secondo capo di questo decreto è dedicato alla tutela della salute della lavoratrice in gravidanza, puerperio e allattamento e introduce l' obbligo, per il Datore di Lavoro della valutazione dei fattori di rischio che potrebbero nuocere alla gravidanza dell'informazione preventiva delle lavoratrici
Cosa deve fare il Datore di lavoro ? in caso dirischio per la donna in gravidanza, puerperio o allattamento IL D.L. deve adottare tutte le misure necessarie per evitare l’esposizione se le modifiche non sono possibili il D.L. deve informare la Direzione del Lavoro, affinché predisponga l’astensione anticipata dal lavoro della donna gravida
L’unione Europea Le linee direttrici della UE approvate il 5 ottobre del 2000, ha emanato direttive ? recepite con il Decreto Legislativo 151/2001 riguardano: la valutazione degli agenti chimici, fisici e biologici i processi industriali ritenuti pericolosi i movimenti e le posizioni di lavoro la fatica mentale e fisica e gli altri disagi fisici e mentali connessi con l’attività svolta
L'Allegato A del Decreto riporta l'elenco dei lavori faticosi, pericolosi e insalubri Ma quali sono i ? lavori pericolosi vietati per le donne in gravidanza Alcuni esempi: Trasporto e sollevamento pesi Lavori vietati ai minori di 18 anni in base ai D.Lgs 345/99 e 262/2000 Lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante Lavori a bordo di ogni mezzo di comunicazione in moto
L'elenco dell'allegato A dei lavori faticosi, pericolosi ed insalubri vietati alle donne in gravidanza comprende, tra gli altri i lavori : Che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché ad altre malattie professionali, durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; che comportano l'esposizione a radiazioni ionizzanti, durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto. La lavoratrice ha l'obbligo di notificare al D.L il proprio stato di gestazione non appena accertato, secondo l'art. 8 del T.U; scale ed impalcature mobili o fisse, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; di manovalanza pesante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; con macchina mossa o comandata a pedale, qualora il ritmo del movimento sia frequente o esiga un notevole sforzo, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali, durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; i lavori a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto in moto, durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.
L'Allegato B Sono vietati i lavori che espongono ai seguenti fattori: Ma quali sono i lavori pericolosi ? Agenti: a) agenti fisici: sovrapressione elevata, immersione subacquea (lavoratrici gestanti); b) agenti biologici: toxoplasma; virus della rosolia (lavoratrici gestanti) c) agenti chimici: piombo e suoi derivati, nella misura in cui questi agenti possono essere assorbiti dall’organismo umano (lavoratrici gestanti e in periodo successivo al parto) Condizioni di lavoro: lavori sotterranei di carattere minerario (lavoratrici gestanti e in periodo successivo al parto).
Nell'Allegato C si parla di agenti, processi e condizioni di lavoro che devono essere valutati al fine di adottare misure Ma quali sono i lavori pericolosi ? di prevenzione e protezione adeguate. In esso si introduce anche un doppio sistema di valutazione dei lavori pregiudizievoli: Agenti fisici quando possono comportare lesioni al feto e/o rischiano di provocare il distacco della placenta, per esempio colpi e vibrazioni meccaniche, movimentazione manuale di carichi, e rumori Agenti biologici che non figurano nell'Allegato B, quando è noto che gli agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro Agenti chimici che non figurano nell'Allegato B, per esempio le sostanze etichettate R45, che possono provocare il cancro, e R46, che possono provocare alterazioni genetiche ereditarie, il mercurio e i suoi derivati o il monossido di carbonio;
I Congedi ? Il Testo Unico disciplina congedi cioè le astensioni obbligatorie dal lavoro, della dipendente, i riposi, i permessi e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla maternità e alla paternità di figli naturali, adottivi e in affidamento, nonché il sostegno economico alla maternità e paternità.
CONGEDO DI Divieto di adibire al lavoro le donne MATERNITA' (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4, commi 1 e 4) Art. 16 È vietato adibire al lavoro le donne durante idue mesi precedenti la data presunta del parto, salvo quanto previsto all'art. 20 durante i tre mesi dopo il parto durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta. Tali giorni sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto
Attenzione! Art. 17 Estensione del divieto (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, artt. 4, commi 2 e 3, 5, e 30, commi 6, 7, 9 e 10) il divieto di far lavorare le donne in gravidanza è anticipato a 3 mesi prima della data presunta del parto quando le lavoratrici sono occupate in mansioni che siano da ritenere gravose o pregiudizievoli, in relazione all'avanzato stato di gravidanza
IL CONTESTO È possibile Le lavoratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta posticipare l’astensione ? del parto e nei quattro mesi successivi al parto, a condizione che ilmedico ginecologo del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato ‘‘ congedo Art. 20 Flessibilità del di maternità e il medico competente (Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4 bis; legge 8 marzo ‘‘ attestino che tale opzione 2000, n. 53, art. 12, comma 2) non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.
I Congedi Post Capo II Parto TUTELA DELLA SALUTE DELLA LAVORATRICE ? Art. 6 (Tutela della sicurezza e della salute) (D.Lgs.25 novembre 1996, n. 645, art.1; legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art.9) congedi per maternità post-parto: obbligatoria fino a sette mesi di età del figlio nei casi di Esposizione a radiazioni ionizzanti è altresì vietato adibire le donne che allattano ad attività comportanti un rischio di contaminazione Personale militare femminile durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi successivi al parto il personale militare femminile non può svolgere incarichi pericolosi, faticosi ed insalubri
I Congedi Post Parto ? lavori di assistenza e cura degli infermi nei sanatori e nei reparti per malattie infettive e per malattie nervose e mentali lavori agricoli che implicano la manipolazione e l'uso di sostanze tossiche o altrimenti nocive nella concimazione del terreno e nella cura del bestiame: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto indicati nella tabella allegata al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 303, per i quali vige l'obbligo delle visite mediche preventive e periodiche: durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto; lavori che espongono alla silicosi e all'asbestosi, nonché alle altre malattie professionali di cui agli Allegati 4 e 5 al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni: durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto; (malattie professionali)
Art. 53 Lavoro notturno E il lavoro notturno ? È vietato adibire al lavoro notturno le lavoratrici in stato di gravidanza dalle ore 24 alle ore 6 dall'accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino Non sono obbligati a prestare lavoro notturno: a) la lavoratrice madre (o il padre) di un figlio di età inferiore a tre anni b) la lavoratrice madre (o il padre) unico genitore figlio fino 12 anni c) la lavoratrice madre (o il padre) di un disabile L. 104/92
Il datore di Lavoro ha l'obbligo di analizzare, all'interno del Documento di Valutazione dei Rischi, le situazioni lavorative tipiche delle attività svolte nell‘azienda da personale femminile, individuando gli eventuali elementi di rischio per la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici gestanti, puerpere o in Ricapitolando allattamento Le fasi e i ruoli La lavoratrice 1. deve comunicare tempestivamente all'Azienda lo stato di gravidanza, perché possano essere messe in pratica le misure di prevenzione e protezione previste dalla Valutazione dei Rischi. 2. Deve compilare l'apposito modulo predisposto dall'Ufficio del Personale, corredandolo del certificato del medico ginecologo attestante la settimana gestazionale e la data presunta del parto Il datore di Lavoro ricevuta copia del certificato di gravidanza, esamina la scheda di valutazione delle mansioni a rischio per il personale femminile. Nel caso di mansione che comporti pregiudizio per la salute della lavoratrice e/o del nascituro, il Datore di Lavoro invia all'interessata, ai suoi responsabili, all'Ufficio del Personale e, per conoscenza, al RSPP e al Medico Competente, una lettera con le indicazioni da seguire al fine di salvaguardare la salute della donna e del nascituro
Il datore di Lavoro Invia ai responsabili dell'interessata, un estratto del Documento di Valutazione dei Rischi, in cui vengono riportate schematicamente le situazioni di rischio per la gravidanza connesse con la mansione della dipendente Ricapitolando I responsabili Le fasi e i ruoli dovranno compilare una scheda per identificare all'interno del loro reparto situazioni non a rischio in cui impiegare la lavoratrice. Il datore di Lavoro Prende atto della possibilità o meno di mettere in pratica accorgimenti che rendano la mansione sicura per la gravidanza. Se è possibile spostare di mansione Se NON è possibile spostare di mansione dà comunicazione esaustiva delle caratteristiche della nuova non esista una mansione alternativa non a rischio, il D.L inoltra alla mansione al Medico Competente, al Responsabile del Servizio Direzione Territoriale del Lavoro domanda di interdizione anticipata, Prevenzione e Protezione e alla lavoratrice stessa attraverso la modulistica predisposta dall'Ente competente per territorio Direzione Territoriale del Lavoro emette il provvedimento per il periodo previsto dalla normativa vigente, dandone comunicazione scritta alla lavoratrice e al Datore di Lavoro, che ne trasmette copia al Medico Competente e al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
Cosa devo Richiedere l’interdizione anticipata dal lavoro per gravidanza a rischio si deve rivolgere all'AUSL, presentando idoneo certificato fare per … ? del medico ginecologo, attestante la situazione di rischio per la gestazione Avvalermi della flessibilità del congedo di maternità cioè la lavorare fino all'ottavo mese compiuto, la lavoratrice deve presentare domanda all'INPS compilando il campo predisposto del modello di domanda di congedo e allegando le seguenti certificazioni sanitarie; l'attestazione del ginecologo del Servizio Sanitario Nazionale, o con esso convenzionato, rilasciata nel corso del settimo mese di gravidanza; la certificazione medica rilasciata dal Medico Competente aziendale, rilasciata nel corso del settimo mese di gravidanza, in cui sono riportate le generalità dell'interessata, le indicazioni sul Datore di lavoro, la sede di lavoro dell'interessata e le sue mansioni..
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