Comune di Santeramo in Colle - Gazzetta Amministrativa
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Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) Comune di Santeramo in Colle Provincia di Bari www.comune.santeramo.ba.it Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione periodo 2019-2020-2021 (approvato con deliberazione della giunta comunale n. del 0
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) Sommario PREMESSA : DAL PTPC AL PEG/DPO………………………………………………………………………………………………………………….3 Riferimenti Normativi ………………………………………………………………………………………………………………………………………3 PARTE I - IL PIANO ANTICORRUZIONE 1. PROCEDIMENTO DI ADOZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC)……………………………5 LA FINALITA’…………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5 LE CONDIZIONI………………………………………………………………………………………………………………………………………………….5 I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE………………………………………………………….6 ATTORI INTERNI……………………………………………………………………………………………………………………………………………….6 ATTORI ESTERNI……………………………………………………………………………………………………………………………………………….7 LE RESPONSABILITÀ………………………………………………………………………………………………………………………………………....7 COLLEGAMENTO AL CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE………………………………………………………………………….7 CONTESTO ESTERNO…………………………………………………………………………………………………………………………………………8 CONTESTO INTERNO : ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE……………………………………………………8 MACROSTRUTTURA (approvata con DGC n.96 del 26/06/2018 ) ……………………………………………………………………10 AZIONI E MISURE GENERALI FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO……………………………………………………………………………………………………….…………………….….11 La dotazione organica effettiva alla data del 31/10/2018…………………………………………………………………………….………11 MAPPATURA DEI PROCESSI A RISCHIO………………………………………………………………………………………………….…………20 VALUTAZIONE DEL RISCHIO…………………………………………………………………………………………………………………………….21 GESTIONE DEL RISCHIO……………………………………………………………………………………………………………………………………21 LE MISURE DI CONTRASTO………………………………………………………………………………………………………………………………22 CONTROLLI INTERNI………………………………………………………………………………………………………………………………………..22 IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI…………………………………………………………………………….22 MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO……………………………………………………………………………………………..23 LA FORMAZIONE…………………………………………………………………………………………………………………………………………….23 ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO ROTAZIONE DEL PERSONALE………………………………………………………………………24 INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI…………………………………………………………….25 ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO…………………………………………………………..25 DIRETTIVE PER EFFETTUARE CONTROLLI SU PRECEDENTI PENALI AI FINI DELL’ATTRIBUZIONE DEGLI INCARICHI E DELL’ASSEGNAZIONE AD UFFICI……………………………………………………………..…………………………25 PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI……………………………………………………………………………………………………..…26 TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI…………………………………………………………………………………………..26 DEFINIZIONE DI CORRUZIONE………………………………………………………………………………………………………………………… 28 PROCEDIMENTO DELLA CORRUZIONE…………………………………………………………………………………………………….……….29 INDICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI RELATIVE AL RICORSO ALL'ARBITRATO CON MODALITÀ CHE NE ASSICURINO LA PUBBLICITÀ E LA ROTAZIONE……………………………………………………………………………..……..30 PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’…………………………………………………………………….…………………… 30 PARTE II – LA TRASPARENZA ...................................................................................................................... 30 DEFINIZIONE DEI FLUSSI PER LA PUBBLICAZIONE DEI DATI ED INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI .................30 LE MISURE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA ......................................................................................30 Il sito web istituzionale del Comune ..................................................................................................................31 La posta elettronica ...........................................................................................................................................31 L’albo pretorio on line .......................................................................................................................................31 Misure per assicurare l’efficacia dell’istituto dell’ACCESSO CIVICO....................................................................32 accesso civico “semplice” ..................................................................................................................................32 accesso civico “generalizzato ” e accesso “documentale” ex l. 241/90 ............................................................332 1
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI ......................................................................33 ALTRI DATI PUBBLICATI .....................................................................................................................................33 ALLEGATI: SCHEDE VALUTAZIONE RISCHI SCHEDE MAPPATURA DEI PROCESSI SCHEDE TRASPARENZA 2
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) PREMESSA: DAL PTPC AL PEG/PDO Il 31 dicembre 2017 era il termine ultimo per effettuare l’aggiornamento del Piano triennale Anticorruzione vigente con la valutazione dei nuovi rischi e la mappatura di tutti i processi sempre nell’ambito del vigente PTPC. L’effettivo svolgimento dell’analisi dei rischi e della mappatura doveva risultare dall’aggiornamento 2018, come previsto anche dalla Determina ANAC n. 12/2015. L’esempio di mappatura contenuto nel PTPC ANAC, consultabile sul sito dell’Autorità (Amministrazione trasparente- Altri contenuti – Corruzione), mostra che, nell’analisi anticorruzione, il processo va scomposto in fasi e che le fasi vanno, a loro volta, scomposte in azioni. Tale livello di precisione e di completezza costituisce requisito indispensabile per la formulazione di adeguate misure di prevenzione e incide sulla qualità dell’analisi complessiva. Del resto, anche il PEG/PDO implica un tipo di analisi basata sulle fasi e le azioni implicate nel processo, e non è un caso che PTPC, PEG/PDO/Piano della Performance, DUP e altri documenti di pianificazione devono essere tra di loro collegati. Secondo le prescrizioni dell’ANAC infatti, la mappatura di tutti i processi è lo strumento irrinunciabile, e obbligatorio, per effettuare l’analisi del contesto interno. Si tratta di un modo “razionale” di individuare e rappresentare tutte le attività a fini dell’individuazione, valutazione e trattamento dei rischi corruttivi. La ricostruzione accurata della cosiddetta “mappa” dei processi organizzativi è importante non solo per l’identificazione dei possibili ambiti di sensibilità dell’Amministrazione rispetto alla corruzione, ma anche rispetto al miglioramento complessivo del funzionamento della macchina amministrativa in termini di efficienza finanziaria, di efficienza tecnica, di qualità dei servizi, e di governance. In tale prospettiva, la mappatura e l’analisi dei rischi costituiscono “la base indispensabile” non solo per il PTPC ma anche per il DUP, per il PEG/PDO/Piano Performance e, inoltre, per gli adempimenti 2018 in materia Privacy. Verificato tutto questo , entro il 2017 doveva essere effettuata l’analisi anticorruzione e l’aggiornamento annuale del Piano, analisi accurata ed integrale richiesta dall’ANAC partendo dal coinvolgimento di tutti i dirigenti e le P.O, tenuti ad effettuare la compilazione delle schede sui rischi e sulla mappatura per le Aree, i Settori e gli Uffici di rispettiva competenza. il Piano anticorruzione vigente presso Il Comune di Santeramo in Colle relativo al periodo 2017/2018/2019 approvato con deliberazione di Giunta Comunale del 31 gennaio 2017 n.12 è quello redatto dall’allora Responsabile Anticorruzione dott.ssa Annamaria Punzi nominata con decreto sindacale n 28 del 16/07/2014, dal Sindaco pro tempore dell’epoca prof. Michele D’Ambrosio e cessata in data 24/10/2017 per trasferimento ad altro Comune. A quest’ultima è subentrata la dott.ssa Giulia Lacasella. Nonostante i numerosi interventi del Legislatore e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sopra citata, Il Piano Anticorruzione di Santeramo non è stato aggiornato come per legge entro il 31 gennaio 2018 cioè annualmente dal precedente Responsabile Anticorruzione dott.ssa Giulia Lacasella nominata con decreto del Sindaco prof Fabrizio Baldassare in data 02/11/2017 con decreto n.31 e rimasta in carica fino al 31 luglio 2018, data in cui la dott.ssa Lacasella è stata trasferita ad altra Amministrazione Pubblica, precisamente presso la Provincia BAT. Per le motivazioni suddette poiché necessita aggiornare il predetto Piano fermo alla data del 31 gennaio 2017 , in data 17 settembre 2018 , è stata nominata con decreto n78 prot.n. 18809 la scrivente Segretario Generale del Comune di Santeramo in Colle titolare in servizio dal 13 marzo 2018, che , in pari data , ha tenuto una conferenza di servizi coi Dirigenti , P.O. , Il Sindaco e l’assessore al personale e bilancio per dare inizio alla procedura di aggiornamento del Piano Triennale Anticorruzione. Nella predetta Conferenza di servizi, tra l’altro, si è deciso di comune accordo, di far compilare ai Dirigenti ed al Responsabile di P.O. le schede predisposte dalla scrivente per la valutazione del rischio e le schede per la mappatura dei processi di lavoro che sono state trasmesse via mail agli stessi a fine riunione. In linea di massima il prossimo aggiornamento del precedente Piano confermerà alcune delle scelte metodologiche di carattere generale, che erano già state affrontate e risolte con il precedente Piano; prima fra tutte l’elaborazione di una metodologia di analisi di rischio, che era stata specificatamente studiata in relazione al peculiare contesto amministrativo dell’Amministrazione comunale di Santeramo in Colle. RIFERIMENTI NORMATIVI si riportano di seguito i principali riferimenti normativi sulla anticorruzione: 1. Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione e repressione dell’illegalità nella pubblica Amministrazione”, come modificata dal D.Lgs. 97/2016; 2. D.Lgs. 31 dicembre 2012 n. 235, recante “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190”; 3. D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, come modificato dal D.Lgs. 97/2016; 4. D.Lgs. 8 aprile 2013, n. 39 recante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico” 5. D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013 – Regolamento recante Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 – 3
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) “Approvazione del Codice di Comportamento dei Dipendenti di Santeramo in Colle aggiornato secondo le indicazioni A.N.AC. 6. Delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013 – Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione; 7. Determinazione A.N.AC. n. 12 del 28 ottobre 2015 – Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione; 8. Determinazione A.N.AC. n. 831 del 3 agosto 2016 – Piano Nazionale Anticorruzione 2016; 9. D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”; 10. Legge 7 agosto 2015, n. 124 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”; 11. D.Lgs. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”; 12. D.Lgs. 175/2016 recante il “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Nella redazione del Piano si è tenuto anche conto della “Comunicazione della Commissione europea COM/2003/0317”, con specifico riferimento ai principi individuati per potenziare la lotta alla corruzione 1. la previsione di una posizione specifica di dirigenti e responsabili dei processi decisionali; 2. l’istituzione di appositi organismi di lotta contro la corruzione competenti e visibili; 3. la piena accessibilità e meritocrazia nella gestione degli incarichi pubblici; 4. l’adozione di strumenti di gestione della qualità e di norme di controllo e di vigilanza; 5. la promozione di strumenti di trasparenza; 6. l’adozione di codici di condotta; 7. lo sviluppo di sistemi di protezione per chi denuncia l’illecito. In attuazione dei più recenti orientamenti internazionali, si è altresì tenuto conto della necessità di: - dare corretta attuazione ai procedimenti disciplinari nei confronti di chi, all’interno della pubblica amministrazione e degli ordini professionali, venga coinvolto in fatti di corruzione; DLGs. 30 marzo 2001, n. 165 - “Approvazione del Codice di Comportamento dei Dipendenti di Santeramo in Colle con deliberazione di Giunta comunale n.14 del 2014, aggiornato ai sensi della determinazione dell’A.N.A.C. n. 12 del 28 ottobre 2015; 13. Delibera CIVIT n. 72 dell’11 settembre 2013 – Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione; 14. Determinazione A. N. A C. n. 12 del 28 ottobre 2015 –Aggiornamento 2015 al Piano Nazionale Anticorruzione; 15. Determinazione A. N. A C. n. 831 del 3 agosto 2016 – Piano Nazionale Anticorruzione 2 0 1 6; 16. D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 recante “Attuazione delle direttive 2014 / 23/UE, 2 014 /24 / UE e 2014 /25 / UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”; 17. Legge 7 agosto 2015, n. 124 recante “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”; 18. D.Lgs. 97/2016 recante “Revisione e semplificazione delle Disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’art. 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”; 19. D.Lgs. 175/2016 recante il “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Per l’aggiornamento del presente piano è stata esaminata anche la normativa relativa alla riforma del D.Lgs.n.33/2013 dopo l’approvazione dei Decreti Madia e le Circolari Ministeriali applicative .Si è anche tenuto conto delle nuove Linee Guida Anac sull’attuazione degli obblighi di pubblicità e trasparenza e sulle indicazioni operative ai fini della definizione delle esclusioni e dei limiti all'accesso civico nonché le novità in materia di accesso civico e accesso generalizzato: i casi di pubblicazione obbligatoria, i destinatari della domanda di accesso, la gestione del procedimento da parte degli addetti ai lavori. E’ stato attuato Il coordinamento tra i vari Uffici dell’Ente e la corretta ripartizione di competenze al fine di applicare al meglio le misure in materia di anticorruzione e rispettare le scadenze in materia di obblighi di trasparenza. Sono state esaminate le novità introdotte dal Decreto Correttivo 2017 in materia di appalti pubblici e anticorruzione e le disposizioni in materia di incompatibilità, conflitto di interessi, inconferibilità con gli aggiornamenti 2017 e linee di indirizzo operativo con riferimento a: dipendenti, componenti di organi di indirizzo politico, soggetti provenienti da enti di diritto privato etc. E’ stato preso in considerazione anche il Codice di comportamento di questo Comune approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 12 del 2014, e i profili di responsabilità di tutti i dipendenti: il ruolo collaborativo e le modalità comportamentali dei dipendenti nel rispetto del Codice. Si è tenuto conto, altresì delle modifiche e le integrazioni da apportare al Piano Anticorruzione in dotazione presso l’ente dopo le ultime linee di indirizzo ANAC. In merito alle norme introdotte nel corso di questi ultimi anni giova far presente che nel corso dell’anno 2017, oltre linee guida dell’A.N.A.C. sopra citate,sono intervenuti importanti provvedimenti normativi già citati , sia nel settore dei contratti pubblici che nell’ambito della trasparenza e dell’anticorruzione. 4
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) In particolare si tratta dell’approvazione del Decreto Legislativo 19 aprile 2017, n. 56, recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50” (cd. nuovo Codice dei contratti pubblici), e, soprattutto della legge 30 novembre 2017, n. 179, avente ad oggetto “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato”, che ha consacrato e perfezionato la disciplina dell’istituto innovativo del whistleblowing. Va anche richiamato il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con legge 21 giugno 2017, n. 96, recante «Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure di sviluppo», da ultimo modificato dall’art. 1, comma 298, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Nell’ambito di questo provvedimento normativo sono degni di richiamo per la loro rilevanza, anche in termini di novità: - l’art. 52 ter, che ha riformulato l’art. 211 dell’attuale Codice dei contratti pubblici, attribuendo all’A.N.AC. la legittimazione ad agire in giudizio in caso di violazioni del Codice nonché la disciplina di tale nuovo potere di impugnazione con proprio regolamento; - l’art. 52 quater, che ha demandato alla potestà regolamentare dell’A.N.AC.la definizione della propria organizzazione, del proprio funzionamento nonché dell’ordinamento giuridico ed economico del proprio personale secondo i principi contenuti nella legge 14 novembre 1995, n. 481. Pertanto, la prima fase del processo di gestione del rischio di corruzione - consiste nell’analisi del contesto interno, e dunque nella mappatura di tutte le attività svolte - questa attività pur essendo facilitata dalla analitica ricognizione già attuata nell’ambito del Piano precedente, è stata influenzata dalla riorganizzazione in corso di evoluzione del contesto amministrativo dovuto anche al pensionamento, o trasferimento di alcuni dipendenti comunali. Infatti, il monitoraggio sullo stato di attuazione delle misure individuate dal Piano di prevenzione risulta il vero obiettivo degli strumenti anti-corruzione, in quanto evidenzia che cosa l’amministrazione sia stata concretamente in grado di attuare, nell’anno di riferimento, in termini di prevenzione dei Autorità Nazionale Anticorruzione. Si è partiti dalla definizione della corruzione per avviare l’iter di aggiornamento del Piano. PARTE I - IL PIANO ANTICORRUZIONE 1. PROCEDIMENTO DI ADOZIONE DEL PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (PTPC) LA FINALITA’ La proposta è formulata dal Responsabile per la prevenzione della corruzione. Il Piano viene approvato con delibera di Giunta Comunale. Per espressa disposizione legislativa (art. 10 comma 3 del DLGS n. 33/2013), il piano deve essere elaborato in “collegamento con la formulazione strategica ed operativa definita in via generale nel Piano della performance e negli strumenti analoghi di programmazione previsti per gli Enti locali, quindi di concerto con il Nucleo di Valutazione. Il piano è di conseguenza collegato al Piano della performance, al PEG, al Piano per la trasparenza e la integrità (PTTI), parte integrante del presente piano; l’obiettivo del legislatore è stato quello di creare un unico strumento attraverso il quale gli stessi enti possano monitorare e controllare costantemente il proprio operato. Il presente Piano si propone di migliorare le pratiche amministrative, anche attraverso la promozione dell'etica nella PA, evitando la costituzione di illeciti e comportamenti che in qualche maniera possano adombrare la trasparenza e la stessa correttezza della P.A.. La delibera del’ A.n.a.c. di approvazione del PNA 2016 riconosce una particolare importanza alla formazione del personale, al coinvolgimento degli organi di indirizzo politico nella predisposizione del piano (si consideri anche il nesso che lo stesso deve avere con il DUP da cui dovrebbero derivare obiettivi strategici ed operativi rivolti alla lotta alla corruzione), alla tutela del dipendente che segnala illeciti nonché alla garanzia di autonomia e di indipendenza del RPCT. La prevenzione della corruzione, intesa anche e soprattutto come lotta alla cattiva amministrazione, trova nel nuovo PNA un ulteriore elemento su cui operare, che come la stessa A.n.a.c. afferma è rappresentato dal legame tra DUP e PTPC. Nel contesto di un percorso di allineamento temporale tra i due documenti - DUP e PTPC- che richiede un arco temporale maggiore, come prima indicazione operativa, l’A.n.a.c. propone di inserire nel DUP gli indirizzi strategici sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione della trasparenza ed i relativi indicatori di performance. LE CONDIZIONI 1. Di norma entro il 30 Novembre di ogni anno il Responsabile per la prevenzione, anche sulla scorta delle indicazioni fornite dai Dirigenti o dai responsabili di servizio, elabora il Piano di prevenzione della corruzione, recante l'indicazione delle risorse occorrenti per la relativa attuazione, e lo trasmette al Sindaco ed alla Giunta per la successiva adozione entro il 31 dicembre. 2. A seguito dell’adozione della proposta di piano lo stesso è pubblicato sul sito internet dell’Ente per garantirne la necessaria pubblicità e conoscenza agli stakeholders. Nella delibera di adozione del piano viene indicato il termine entro cui gli stakeholders possono presentare osservazioni alla proposta. 3. La Giunta Comunale approva il Piano triennale entro il 31 gennaio di ciascun anno, salvo diverso altro termine fissato dalla legge. 4. Il Piano, una volta approvato, viene pubblicato in forma permanente sul sito internet istituzionale dell'Ente in apposita sottosezione all'interno di quella denominata “Amministrazione Trasparente” alla voce “corruzione”. 5. Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 dicembre, salvo proroga, di ciascun anno la relazione recante i risultati dell'attività svolta. 5
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) 6. Il Piano può essere modificato anche in corso d'anno, su proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione, allorché siano state accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all'attività dell'amministrazione ed in tutti i casi in cui ciò si renda necessario. 7. Per il 2017, il piano è stato approvato con delibera di G.C. n. 12 del 31/01/2017.Dopo quella data non vi è stato alcun atto relativo all’anticorruzione. I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno del Comune di Santeramo in Colle e i relativi compiti e funzioni sono: ATTORI INTERNI a) Sindaco e Giunta Comunale Il Sindaco nomina il RPCT, mentre la Giunta è l’organo di indirizzo politico che, oltre ad approvare il P.T.P.C., dovrà adottare tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione. b) Il Responsabile per la prevenzione: Il Segretario Comunale, con decreto sindacale n.78 , dal 17 settembre 2018 , è anche Responsabile della Anticorruzione e Trasparenza, per espressa previsione dell’art. comma 7 del dlgs n. 33/2013, come modificato dal dlgs n. 97/2016, ha proposto all’organo di indirizzo politico l’adozione del presente piano. Inoltre, il Responsabile, definisce, con il supporto di tutti i Dirigenti e i responsabili di servizio, procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati a operare in settori esposti alla corruzione; -verifica l’efficace attuazione del piano e della sua idoneità; - propone la modifica dello stesso in caso di accertate significative violazioni o quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione; -individua il personale da inserire nei programmi di formazione; -cura la pubblicazione sul sito web istituzionale una relazione recante i risultati dell’attività svolta, entro il 15 dicembre di ogni anno, salvo proroga, e trasmette la relazione di cui sopra alla Giunta oppure, nei casi in cui l’organo di indirizzo politico lo richieda o qualora lo stesso responsabile lo ritenga opportuno, riferisce sull’attività svolta; - svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001); - provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994;(art. 331 c.p.p.); -propone l’aggiornamento del Codice di comportamento, adeguandolo alla normativa sulla prevenzione della corruzione; c) referenti per la prevenzione per l’area di rispettiva competenza: Sono individuati nelle figure dei Dirigenti e o responsabili di P.O. e dei procedimenti le figure che svolgono attività informativa nei confronti del responsabile della prevenzione, affinché questi abbia elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed attività dell’amministrazione, e di costante monitoraggio sull’attività svolta dai Dirigenti e o responsabili assegnati agli uffici di riferimento; -osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012); d) tutti i Dirigenti e responsabili per l’area di rispettiva competenza: -svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile per la prevenzione della corruzione, dei referenti e dell’autorità giudiziaria (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001; art. 20 d.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.); -partecipano al processo decisionale e di gestione del rischio; -propongono le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001); -assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione; -adottano le tutte misure gestionali, necessarie all’attuazione del piano (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001); -osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012); e) l’Ufficio Procedimenti Disciplinari che svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza, provvedendo tra l'altro alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria, proponendo l’aggiornamento del codice di comportamento; f) L’ufficio di supporto per la predisposizione del Piano Anticorruzione e trasparenza istituito il 1 ottobre 2018 con atto del Segretario Generale e Responsabile PTCT g) il Nucleo di Valutazione: -considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti; -svolge compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza amministrativa (artt. 43 e 44 d.lgs. n. 33 del 2013); -esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’amministrazione (art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001); -svolge l’attività di monitoraggio in materia di raggiungimento degli obiettivi rafforzando il raccordo tra misure anticorruzione e misure di miglioramento della funzionalità delle amministrazioni e della performance degli uffici e dei funzionari pubblici. h) tutti i dipendenti dell’amministrazione: -partecipano al processo di gestione del rischio; -osservano le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012); -segnalano le situazioni di illecito al proprio responsabile o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001); 6
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) -segnalano casi di personale in conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; Codice di comportamento); i) i collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione: -osservano le misure contenute nel P.T.P.C.; -segnalano le situazioni di illecito (Codice di comportamento) ATTORI ESTERNI La strategia nazionale di prevenzione della corruzione è attuata mediante l’azione sinergica dei seguenti soggetti: a) l’A.N.A.C. che svolge funzioni di raccordo con le altre autorità ed esercita poteri di vigilanza e controllo per la verifica dell’efficacia delle misure di prevenzione adottate dalle amministrazioni nonché sul rispetto della normativa in materia di trasparenza; b) la Corte dei conti, che partecipa ordinariamente all’attività di prevenzione attraverso le sue fondamentali funzioni di controllo; c) il Comitato interministeriale che ha il compito di fornire direttive attraverso l’elaborazione delle linee di indirizzo; d) la Conferenza unificata che è chiamata a individuare, attraverso apposite intese, gli adempimenti e i termini per l’attuazione della legge e dei decreti attuativi; e) Il Dipartimento della Funzione Pubblica che opera come soggetto promotore delle strategie di prevenzione e come coordinatore della loro attuazione; f) il Prefetto che fornisce, su apposita richiesta, supporto tecnico ed informativo in materia; g) la Scuola Nazionale di Amministrazione che predispone percorsi, anche specifici e settoriali, di formazione dei dipendenti. LE RESPONSABILITÀ -Del Responsabile per la prevenzione e trasparenza. A fronte dei compiti che la legge attribuisce al responsabile sono previste responsabilità in caso di inadempimento. In particolare all’art. 1, comma 8, della l. n. 190 e all’art. 1, comma 12, della l. n. 190. L’art. 1, comma 14, individua due ulteriori ipotesi di responsabilità: - una forma di responsabilità amministrativa ai sensi dell’art. 21, d.lgs. n. 165 del 2001 che si configura nel caso di: “ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano”; - una forma di responsabilità disciplinare “per omesso controllo”. -Dei dipendenti per violazione delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate nelle singole amministrazioni e immesse nel P.T.P.C. devono essere rispettate da tutti i dipendenti e, dunque, sia dal personale che dei responsabili (Codice di comportamento); “la violazione delle misure di prevenzione previste dal piano costituisce illecito disciplinare” (art. 1, comma 14, l. n. 190). -Dei responsabili di servizio per omissione totale o parziale o per ritardi nelle pubblicazioni prescritte e più in generale nella gestione del rischio. L’art. 1, comma 33, l. n. 190 stabilisce che la mancata o incompleta pubblicazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, delle informazioni di cui al comma 31. - costituisce violazione degli standard qualitativi ed economici ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del d.lgs. n. 198 del 2009. - va valutata come responsabilità amministrativa ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 165 del 2001; - eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti sugli strumenti informatici sono sanzionati a carico dei responsabili del servizio. Si evidenzia inoltre una più generale responsabilità legata alla gestione del rischio all’applicazione delle misure contenute nel piano COLLEGAMENTO AL CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE Il Comune di Santeramo in Colle ha adottato già nel 2010 il sistema di misurazione e valutazione della performance. Il Sistema è pubblicato sul sito del comune e costituisce uno strumento fondamentale attraverso cui si concretizza la “trasparenza”. Il sistema assicura la trasparenza in due modalità: - attraverso la definizione delle modalità di svolgimento del ciclo della performance, dichiarato nel “Il sistema di misurazione e valutazione della performance”; - attraverso la presentazione del “Piano della performance” e la rendicontazione dei risultati dell’amministrazione contenuta nella “Relazione sulla performance”. La lotta alla corruzione rappresenta un obiettivo strategico della Performance che l’ente locale attua con piani di azione operativi; per tali motivi gli adempimenti, i compiti e le responsabilità del Responsabile anticorruzione vanno inseriti nel ciclo della performance. Il piano delle performance 2016/2018 di questo Comune è stato adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 245 del 9/12/2016. Dal 2018 il piano delle performance è stato inserito nel PEG. Il Peg di questo Comune è stato adottato con deliberazione di Giunta Comunale del………… La creazione di un collegamento tra PTTC, PEG, DUP e Piano della performance si prefigge come obiettivo quello di: a) ridurre le possibilità che si manifestino casi di corruzione; b) aumentare la capacità di intercettare casi di corruzione; c) creare un contesto generale sfavorevole alla corruzione; d) adottare ulteriori iniziative per scoraggiare la manifestazione di casi di corruzione Il Piano, quale strumento “a scorrimento” è adeguato annualmente alle nuove prescrizioni normative o regolamentari che intervengono. 7
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) Al fine di rispettare l’obiettivo del legislatore di creare un unico strumento per monitorare e controllare i risultati ottenuti, il piano deve fornire adeguati strumenti di collegamento con la formulazione strategica ed operativa definita in via generale nel Piano della performance e negli strumenti analoghi di programmazione previsti per il Comune di Santeramo in Colle. In particolare il DUP deve prevedere tra gli obiettivi strategici misure idonee a contrastare la corruzione e le ipotesi di cattiva amministrazione (delibera Anac n. 831/2016). In questo Comune il DUP 2018/2020 è stato approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 21 del 7 febbraio 2018 e con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 20 marzo 2018. Perfezionamento del modello organizzativo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Al fine di adeguare il modello organizzativo dell’A.N.A.C. alle nuove competenze attribuite dalla legge 30 novembre 2017, n. 179 in materia di whistleblowing e di risolvere alcune problematiche gestionali riscontrate in corso d’anno, sarebbe necessaria che l’ufficio di supporto al RPCT funga anche come Ufficio per la vigilanza sulle segnalazioni dei whistleblowers. La predetta necessità organizzativa si pone coerentemente con le previsioni normative in materia di anticorruzione e trasparenza. CONTESTO ESTERNO 1.Santeramo in Colle è Città della Puglia, in provincia di Bari, con poco meno di ventisettemila abitanti. Sorge agli estremi meridionali dell'Alta Murgia a circa 480 metri di altitudine, ai piedi della murgia Sgolgore e a sud della foresta Mercadante, su un territorio di circa 144 kmq. Il territorio comunale confina con quello di Matera. Fa parte del Parco dell'Alta Murgia ed è gemellata con Bad Sackingen (Germania), dal 1983, Bulach (Svizzera), dal 2003 e Formia (Latina-Lazio). 2.Dai dati dell’ultimo censimento (fonte ISTAT) risulta : - età media della popolazione 41,4 - tasso natività 8,6 - reddito medio 7.073 euro - presenza stranieri 49,8% sul totale abitanti di cui il 48,5 % dall’europa centro-orientale e il 54% dall’africa settentrionale - tasso di disoccupazione 16,18 - economia locale basata prevalentemente sull’ industria, commercio e agricoltura 3.Il Comune, in quanto ente locale territoriale, svolge le funzioni stabilite dalla legge in autonomia secondo quanto previsto dall’art 118 della Costituzione rapportandosi, in forma diretta, con portatori d’interesse pubblico (uffici statali e locali, magistratura, autorità di controllo, ecc..) e privato ( cittadini, associazioni, imprese, ecc..). 4.Dinamiche territoriali di riferimento registrano episodi criminosi legali prevalentemente al traffico stupefacenti, rapine in esercizi commerciali, furti d’auto, di appartamento, rapine favorite dalla vicinanza e la conseguente più agevole interazione tra la delinquenza locale e quella presente nel capoluogo, anche se le stesse sono tenute debitamente sotto controllo dalle locali forze dell’ordine. CONTESTO INTERNO : ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE 1.La Struttura vigente prevede l’organizzazione degli uffici e servizi in n.ro 4 macro aree funzionali di seguito elencate : - Area affari generali - Area economico - finanziaria - Area socio-culturale - Area assetto e tutela del territorio 2.La dotazione organica vigente prevede n. 95 posti, di cui 4 di area dirigenziale, coperti 81 e vacanti 14. Tutti i Dirigenti ed il Responsabile di P.O. delle strutture organizzative individueranno, d’intesa con il Segretario Generale, nell’ambito di un’azione sinergica, misure preventive attraverso una verifica periodica della valutazione connessa ai rischi dei propri uffici e servizi, come previsto dal presente Piano. Ai Dirigenti, e al Responsabile di P.O. oltre agli adempimenti previsti nel P.N.A. e dall’art.16, comma 1, lettere 1bis, 1ter e 1 quater del d.lgs. n° 165/2001, sono assegnati i seguenti compiti: a) dare attuazione a tutte le misure di contrasto alla corruzione ed in materia di trasparenza previste dal presente Piano nonché verificare costantemente che, all’interno della propria struttura, tutti i dipendenti assegnati attuino le misure di prevenzione della corruzione previste; b) verificare, con particolare riferimento ai processi/procedimenti di propria competenza, l’efficace attuazione del Piano e la sua idoneità, nonché proporre le necessarie modifiche allo stesso nei casi in cui si rilevino criticità, violazioni, ovvero tali modifiche siano rese necessarie a seguito di mutamenti organizzativi o funzionali nel frattempo intervenuti; c) verificare, d’intesa con il Segretario Generale, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici dei dipendenti da essi ritenuti più esposti ai rischi di corruzione ed assicurare la formazione del personale in dotazione nonché coordinare e supervisionare l’individuazione del personale da inserire nel piano di rotazione; 8
Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del Comune di Santeramo in Colle (BA) d) relazionarsi costantemente con il R.P.C.T. su tutti gli aspetti organizzativi e funzionali di interesse in relazione al presente Piano e segnalare allo stesso circostanze che rendano necessarie modifiche allo stesso; e) assicurarsi, nell’assunzione ed esecuzione dei provvedimenti di propria competenza, che siano assolti gli obblighi della trasparenza; Ai Dirigenti al Responsabile di P.O., nonché ai dipendenti incaricati di operare nell’ambito di settori e/o attività particolarmente sensibili alla corruzione, in relazione alle proprie competenze normativamente previste, verrà data opportuna informazione per far sì che gli stessi provvedano a porgervi particolare attenzione. Gli stessi hanno l’obbligo di astenersi, ai sensi dell’art. 6 bis legge n. 241/1990, in caso di conflitto di interessi e/o di incompatibilità, segnalando tempestivamente ogni analoga, anche potenziale, situazione. Di conseguenza, al fine di presidiare le attività particolarmente sensibili al rischio di corruzione, ogni Dirigente e il Comandante Responsabile di P.O. presentano al Responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, entro il mese di giugno di ogni anno, una relazione dettagliata, mirata a dare esecuzione alla Legge n. 190/2012. La predetta relazione deve contenere informazioni attinenti alle materie di competenze del loro Settore, indicazione dei procedimenti amministrativi, protocolli di attività per i procedimenti d’ufficio e ad istanza di parte, il grado di conoscenza e di informazione dei dipendenti del settore nelle materie/attività a rischio di corruzione, le materie in cui si ritiene di effettuare formazione, sia applicata che amministrativa. Ogni funzionario che esercita competenze sensibili alla corruzione relaziona costantemente al Dirigente e al Responsabile di P.O. sul corretto svolgimento dei procedimenti amministrativi di cui è responsabile, evidenziando eventuali criticità riscontrate e proponendo adeguate soluzioni alla valutazione dirigenziale. Ai Dirigenti è fatto obbligo di provvedere all’immediata risoluzione delle anomalie riscontrate. Agli stessi è fatto altresì obbligo, con specifico riguardo alle attività sensibili alla corruzione, di dare immediata comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione relativamente a qualsiasi mancata osservanza dei contenuti del Piano. La puntuale applicazione del Piano ed il suo rigoroso rispetto rappresentano uno strumento fondamentale per il corretto funzionamento delle attività. In caso si riscontrino difformità dalle indicazioni del presente Piano, i Dirigenti adottano le azioni necessarie volte all’eliminazione delle difformità stesse, dandone comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza che, qualora lo ritenga opportuno, può intervenire per disporre eventuali ulteriori correttivi. Con riferimento alla esecuzione degli atti negoziali, attività individuata dal presente piano ad “Alto rischio”, il Dirigente ha l’obbligo di segnalare, ai fini del controllo sistematico, gli atti adottati che risultino particolarmente sensibili alla corruzione. In particolare va data attuazione a quanto disciplinato dall’art. 9 del D.L. 133/2014, convertito in L. 164/2014, relativo agli obblighi informativi nei confronti dell’ANAC in materia di affidamento diretto di lavori e forniture, ivi compresi i conferimenti di lavori di urgenza e di somma urgenza. I ritardi registrati nell’adempimento dei suddetti obblighi o il mancato rispetto dei prescritti adempimenti verranno comunicati all’OIV al fine della valutazione complessiva della performance. Ai Dirigenti è fatto obbligo di inserire nei bandi di gara patti di legalità e/o integrità, prevedendo specificatamente la sanzione della esclusione di soggetti partecipanti rispetto ai quali si rilevino situazioni, anche potenziali, di illegalità a vario titolo, secondo le indicazioni dell’Autorità competente e della giurisprudenza in materia. I Dirigenti provvedono, altresì, a formulare proposte circa le iniziative di formazione da destinare al personale agli stessi assegnato. I Dirigenti e il Responsabile di P.O .assicurano l’osservanza del Codice di comportamento approvato dalla Giunta comunale , verificano le ipotesi di violazione ai sensi del D.P.R. n. 62 del 2013 e tutelano i dipendenti che compiono segnalazioni di illeciti con riferimento al Codice di comportamento e al presente Piano, intervenendo, nei casi in cui la normativa lo richieda, con l’adozione di misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale, ai sensi degli artt.16 e 55 bis del D.lgs.n°165/2001. Per le attività di cui al presente Piano, il R.P.C.T. si avvale di almeno un Referente per ogni settore dell’Ente che costituisce l’ufficio di supporto costituito con atto del RPACT. Ogni Dirigente e d i l R e s p o n s a b i l e d i P . O . individuano il referente tra i dipendenti del settore con profilo professionale di istruttore direttivo o di funzionario (cat. D1 o D3). Il dipendente individuato non può rifiutare la nomina ed è vincolato al segreto in relazione a tutte le notizie ed ai dati conosciuti in ragione dell’espletamento dell’incarico. Il Referente svolge le seguenti attività: a) coadiuva il R.P.C.T. nel monitoraggio del rispetto delle previsioni del piano da parte delle strutture e dei dirigenti; b) supporta il proprio Dirigente nella predisposizione, nel coordinamento e nell’individuazione del personale da inserire nel piano di rotazione. 9
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