Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)

Pagina creata da Monica Rizzi
 
CONTINUA A LEGGERE
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
Competenze
relazionali e
competenze
trasversali 1
(soft-skills e character skills
per la scuola)
  Laboratorio Docenti Neoassunti
     GROSSETO – Ambito 009
          Febbraio 2022

                   carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
Primo incontro
 1. Istruire/educare
 2. Didattica per conoscenze e didattica per competenze
 3. Oltre le discipline
   • Normativa Europea e Italiana
 4. Soft skills (cosa sono?)
 5. Competenze trasversali (evoluzione culturale)
   •   "homo faber"; "homo sapiens"; "homo loquens"; "homo ludens"; "homo migrans"
   •   Potenza performativa del linguaggio
   •   Centralità della persona (Il sé e l’altro come paradigma evolutivo)
 4. Le leggi della comunicazione
   •   I 5 assiomi di Palo Alto
   •   Le «4C» di Butera

                                                                               carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
1.Istruire/educare
Istruzione: da instrùere (costruire, allestire), composto da
“in” + “strùere” (impilare, erigere)

                                                       carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
1.Istruire/educare
In inglese Education = istruzione
well educated non è “beneducato” ma “istruito”;
L’educazione ricevuta in famiglia, è invece upbringing
(“tirar su”)
Anni ‘90:Approdo in Italia del modello anglosassone
di Education (deriva aziendalista)

                                               carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
1.Istruire/educare
Istruzione:in-struĕre (costruire)
Educazione: da edùcere
“e” (prefisso “verso l’esterno”)
 +
“ducere” (guidare) = tirar fuori, estrarre

Concetto più complesso dell’Education inglese
                                             ARS MAIEUTICA (Socrate)
                                                      carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
1.Istruire/educare
Istruzione: immettere, aggiungere, apportare
Educazione: estrarre promuovere, evidenziare, valorizzare
Entrambi verbi di edificazione
il primo per “sovrapposizione” (castello di sabbia)
                         il secondo per “estrusione”
                         (eruzione vulcanica)
                         “Ogni blocco di pietra
                         ha una statua dentro di sé
                         ed è compito dello scultore scoprirla”
                                                        (Michelangelo)
                                                                         carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
2.Didattica per conoscenze e
didattica per competenze
Istruzione:
Scuola delle conoscenze →discipline; regole; dati; formule

Prospettiva uniforme (convergente)

Valutazione:
verifica (progressiva e sommativa) dei saperi acquisiti

                                                          carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
2.Didattica per conoscenze e
             didattica per competenze
             Educazione:
             Scuola delle competenze → stimoli; ascolto;
             quesiti; proposte; ipotesi e soluzioni possibili
             Prospettiva multiforme (divergente)
             Valutazione: bilancio (periodico e rivedibile)
             tra obiettivi e traguardi raggiunti

             "Meglio una testa ben fatta
             che una testa ben piena"*
                                   (Michel de Montaigne)
*EDGAR MORIN, Une tête bien faite. Repenser la réforme, réformer la pensée, 1999   carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
2.Didattica per conoscenze e
didattica per competenze (evolvere l’istruzione in EDUCAZIONE)
    L’istruzione/Educazione non è addizionale
    Non stratifica, né edifica "per apposizione"

                L’istruzione/Educazione è pro-attiva
               Tira fuori, promuove, valorizza e incoraggia

                                                         carlo.maccanti@gmail.com
Competenze relazionali e competenze trasversali 1 - (soft-skills e character skills per la scuola)
2.Didattica per conoscenze e
didattica per competenze (evolvere l’istruzione in EDUCAZIONE)
                    A cosa servono
         le competenze relazionali e trasversali?

                       ma anche:

                    A chi servono
         le competenze relazionali e trasversali?

                                                    carlo.maccanti@gmail.com
2.Didattica per conoscenze e
didattica per competenze (evolvere l’istruzione in EDUCAZIONE)
                Quali soft skills
            deve sviluppare oggi un
                     docente,
         affinché l’istruzione evolva in
                EDUCAZIONE?

                                                carlo.maccanti@gmail.com
2.Didattica per conoscenze e
didattica per competenze (evolvere l’istruzione in EDUCAZIONE)
          Quale risorsa/competenza
           ritengo che un docente
           debba necessariamente
                  possedere
          per una didattica efficace?

                                                carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
Skills= abilità, competenze
Soft skills, character skills, competenze relazionali e trasversali
facciamo ordine (similarità di significato)
Riferimenti normativi
2006: RACCOMANDAZIONE DEL                PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18/12
(2006/962/CE)
«Quadro di riferimento delle competenze chiave per l'apprendimento permanente"

2007: DOCUMENTO TECNICO Allegato al D.M. 139
                                                                                 carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
Riferimenti normativi
2006 UE: Competenze chiave per l'apprendimento permanente (o "Competenze Europee")
«un insieme di conoscenze, abilità e atteggiamenti»
«quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali,
l'occupabilità, l'inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita
fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la
cittadinanza attiva.
Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla
prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l'apprendimento formale, non
formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di
lavoro, il vicinato e altre comunità»
                                                                          carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
Riferimenti normativi
2006 UE: Competenze chiave per l'apprendimento permanente (o "Competenze Europee")
1)     comunicazione nella madrelingua;
2)     comunicazione nelle lingue straniere;
3)     competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4)     competenza digitale;
5)     imparare a imparare;
6)     competenze sociali e civiche;
7)     spirito di iniziativa e imprenditorialità;
8)     consapevolezza ed espressione culturale
                                           Le prime 4 sono più espressamente DISCIPLINARI
                                             Le seconde 4 hanno carattere più TRASVERSALE

                                                                               carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
Riferimenti normativi
2007: il Ministero dell’istruzione individua due serie di competenze
Gli assi culturali (carattere DISCIPLINARE)

1. Asse dei linguaggi (con relative competenze base in uscita)

2. Asse matematico (con relative competenze base in uscita)

3. Asse scientifico-tecnologico (con relative competenze base in uscita)

4. Asse storico-sociale (con relative competenze base in uscita)

                                                                           carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
2007: Competenze chiave di CITTADINANZA (carattere TRASVERSALE)
1. Imparare ad imparare:
organizzare l’apprendimento - individuare, scegliere ed utilizzare fonti e
modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale) -
gestire tempi, strategie, metodo
2. Progettare:
elaborare, realizzare e sviluppare proprie attività - utilizzare le conoscenze
apprese - stabilire obiettivi (significativi e realistici) e priorità - valutare vincoli e
possibilità - definire strategie d’azione - verificare i risultati

                                                                              carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
2007: Competenze chiave di CITTADINANZA (carattere TRASVERSALE)
3. Comunicare:
   - comprendere messaggi
      generi diversi (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) - complessità
      diversa - linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico,
      ecc.) - supporti diversi (cartacei, informatici e multimediali)
   - rappresentare realtà (concrete o immateriali)
      linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) -
      diverse conoscenze disciplinari - diversi supporti (cartacei, informatici e
      multimediali)

                                                                     carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
2007: Competenze chiave di CITTADINANZA (carattere TRASVERSALE)
4. Collaborare e partecipare:
interagire in gruppo - comprendere i diversi punti di vista - valorizzare proprie e
altrui capacità - gestire conflittualità - favorire apprendimento comune e attività
collettive - riconoscere gli altrui diritti
5. Agire in modo autonomo e responsabile:
Inserimento attivo e consapevole nella vita sociale - affermare i propri diritti e
bisogni - riconoscere diritti altrui, opportunità comuni, limiti, regole e
responsabilità

                                                                       carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
2007: Competenze chiave di CITTADINANZA (carattere TRASVERSALE)
6. Risolvere problemi:
affrontare l’incognita costruendo e verificando ipotesi - individuare fonti e risorse
adeguate - raccogliere e valutare dati - prospettare soluzioni - utilizzare contenuti
e metodi idonei e adeguati
                 "Chi è stato a fare questo?"
                 "Di chi è la colpa?"

                                                          "Come posso superarlo?"

                                                                      carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
2007: Competenze chiave di CITTADINANZA (carattere TRASVERSALE)
7. Individuare collegamenti e relazioni:
individuare e rappresentare - elaborare argomentazioni coerenti - collegare e
correlare eventi e concetti diversi - cogliere analogie e differenze, coerenze ed
incoerenze, cause-effetti e loro probabilità
8. Acquisire ed interpretare l'informazione:
approccio critico - discernere i diversi ambiti e i diversi strumenti comunicativi -
valutare l'attendibilità e l'utilità - distinguere fatti e opinioni.

                                                                        carlo.maccanti@gmail.com
3.Oltre le discipline
(Competenze relazionali e Competenze trasversali)
Riassumendo (UE e Italia): 10 competenze trasversali
 1) Imparare a imparare;
 2-8) Competenze sociali e civiche;
     2.Progettare
     3.Comunicare
     4.Collaborare e partecipare
     5.Agire in modo autonomo e responsabile
     6.Risolvere problemi
     7.Individuare collegamenti e relazioni
     8.Acquisire ed interpretare l'informazione
 9) Spirito di iniziativa e imprenditorialità;
 10) Consapevolezza ed espressione culturale

                                                  carlo.maccanti@gmail.com
4. Soft Skills: cosa sono?
o Hard Skills→ competenze tecniche in un dato settore.
   Necessarie per svolgere un determinato tipo di lavoro in modo
   efficace.
   Es.: utilizzare software, programmi di grafica o altri strumenti tecnici
   richiesti in campo operativo.
   Possono essere definite e misurate, quindi insegnabili
o Soft Skills→ caratteristiche più trasversali e pertinenti ai tratti
  specifici della personalità.
   Sviluppabili o acquisibili nel tempo
                                                               carlo.maccanti@gmail.com
4.Soft Skills: cosa sono?
o Sviluppi in pedagogia dagli anni ’70 (Saul Benjamin Robinsohn)
o Non riguardano competenze tecniche
o Legate alle capacità emotive
 ▪   empatia
 ▪   interazione
 ▪   socializzazione
 ▪   collaborazione
Il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende dalla padronanza
delle soft skills e solo il 25% da competenze tecniche.
                                     (fonte: Standford Research International Institute)
                                                                        carlo.maccanti@gmail.com
4.Soft Skills: cosa sono?
M. PELLEREY, "SOFT SKILL E ORIENTAMENTO PROFESSIONALE"
“Strumenti e metodologie di orientamento formativo e professionale nel quadro
dei processi di apprendimento permanente” - 2017
«L’orientamento professionale, inteso come dimensione permanente
di ogni processo educativo e formativo, fin dalla Scuola dell’Infanzia,
è una risposta alle nuove richieste formative che provengono dal
mondo del lavoro, dalla ricerca educativa, dalle istituzioni europee e
nazionali»
        (https://www.cnos-fap.it/sites/default/files/pubblicazioni/soft_skill.pdf)

                                                                    carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
competenze trasversali
a. L’Umanesimo e l’“Homo faber” (L.B. Alberti, 1404-72)
"Mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni
nella terra da cui fosti tratto" (Gen 3, 19)
"Homo faber fortune suæ" (Appio Claudio Cieco, IV sec. a.C.)
L’uomo artefice del proprio destino.
Non bisogna umiliare le attività, seppur materiali, che gli
sono proprie.
Se Dio, infinitamente buono, ha creato il mondo per
l’umanità, è felice che i suoi figli godano dei frutti terreni.
                                                     carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
competenze trasversali
b. Il naturalismo e
l’“Homo sapiens”
Carl Von Linné (Linneo) nel
Systema naturæ (1758)
Studi positivistici di inizio ‘800
(classificazione tassonomica del
genere umano).

                                     carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
             competenze trasversali
             c. Il ‘900 e l’“Homo loquens”
             Interrogativo arcaico sull’origine del linguaggio.
             Ruolo decisivo nell’affermazione del genere
             sapiens.*
             Questione attualissima nel 2° dopoguerra
             (comunicazione, persuasione, effect theories)

*DEAN FALK, Lingua madre. Cure materne e origine del linguaggio (trad. di P.A. Dossena), Bollati Boringhieri 2011   carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
competenze trasversali
d. “Homo Ludens” (J. Huizinga, 1938)
Naturale tendenza al gioco, al riso, al divertimento,
caratterizzante l’essere umano.
Potere performativo del ludus e sue derive
«L'HL vorrà lui stesso trasformare e ricreare questo mondo
secondo i suoi bisogni. Esplorazione e creazione dell'ambiente
verranno allora a coincidere perché l’HL, creando il suo territorio
da esplorare, si occuperà di esplorare la propria creazione»
                                    "Derealizzazione" C. Nieuwenhuys, 1976

                                                            carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
competenze trasversali
e. “Homo Migrans” (Elio Damiano, 1998)
Discipline e Concetti per un curricolo                   di
Educazione interculturale a prova di scuola.
Condizione naturale dell’uomo
• Il Signore disse ad Abram: «Vattene dal tuo paese,
  dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il
  paese che io ti indicherò.» (Gen 12,1)
• Verso la Terra Promessa (libro dell’Esodo)
• Invasioni barbariche = migrazioni dal nord                  GIUSEPPE GIACCIO, Homo migrans.
                                                              Un’analisi realistica
                                                              dell’immigrazione, Diana ed. 2018

                                                                 carlo.maccanti@gmail.com
5.Approccio storico alle
competenze trasversali
Le Competenze trasversali determinano e caratterizzano
un contesto
Competenze relazionali/ambientali
Come individuarle?
Come promuoverle?
Come allenarle?

                                              carlo.maccanti@gmail.com
5.1 Potenza performativa
del linguaggio
“…e Dio disse…” (Gen 1)
“In principio era il Verbo” (Gv 1)
“in qualunque modo l'uomo avesse chiamato
ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il
suo nome” (Gen 2)
Con le parole si costruisce un intero mondo sociale, quindi,
il mondo stesso (proprietà sociopoietica).
Es. linguaggi di programmazione
                                                  carlo.maccanti@gmail.com
5.1 Potenza performativa
del linguaggio
    Con la comunicazione (verbale e non verbale)
             gli esseri umani definiscono
                 l’identità e l’alterità.

            Si instaura la relazione

                  "il sé e l’altro"

                                              carlo.maccanti@gmail.com
5.2 Il sé e l’altro come paradigma evolutivo
I campi di esperienza
Indicazioni per il Curricolo 2007
Indicazioni Nazionali 2012
▪   Il sé e l’altro
▪   Il corpo e il movimento
▪   Immagini, suoni, colori
▪   I discorsi e le parole
▪   La conoscenza del mondo
                                        carlo.maccanti@gmail.com
5.2 Il sé e l’altro come paradigma evolutivo
Centralità della persona
Indicazioni Nazionali 2012
«Le finalità della scuola devono essere definite a partire
dalla persona che apprende, con l’originalità del suo
percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di
relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali.
La definizione e la realizzazione delle strategie educative
e didattiche devono sempre tener conto della singolarità
e complessità di ogni persona, della sua articolata
identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue
fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.»

                                                               carlo.maccanti@gmail.com
5.2 Il sé e l’altro come paradigma evolutivo
Centralità della persona
Indicazioni Nazionali 2012
8 aspetti dello studente
«Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in
tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali,
corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa
prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i
loro progetti educativi e didattici non per individui
astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che
sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla
ricerca di orizzonti di significato.»
                                                              carlo.maccanti@gmail.com
5.2 Il sé e l’altro come paradigma evolutivo
Centralità della persona
Indicazioni Nazionali 2012
Necessità di attenzioni particolari
▪ formazione della classe come gruppo
▪ promozione di legami cooperativi
▪ gestione dei conflitti derivanti dalla socializzazione

"condizioni indispensabili per lo sviluppo
della personalità di ognuno"
                                                           carlo.maccanti@gmail.com
6. Principi di comunicazione:
Scuola di Palo Alto
Mental Research Institute (MRI)
• I 5 assiomi della comunicazione
(Paul Watzlawick, 1967)
                                                                Paul Watzlawick
Progetto PICTO (per la scuola)
Programma Integrato di Cambiamento
Tecnologico e Organizzativo
del Ministero dell’Istruzione
• Modello delle 4 "C"                Federico Butera
(F. Butera, 1999; 2002)
                                                       carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione
          (ogni atto comunicativo modifica la realtà)
           Scuola di Palo Alto
          1. È impossibile non comunicare
          2. Esistono due livelli di comunicazione: di
             contenuto e di relazione
          3. La punteggiatura delle sequenze degli eventi
             definisce la relazione
          4. La comunicazione avviene attraverso i canali
             verbali e non verbali
          5. Le interazioni possono essere complementari
             o simmetriche

PAUL WATZLAWICK, J. H. BEAVIN, D. D. JACKSON, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio 1971   carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione
(contenuto e relazione)
2. Esistono due livelli
di comunicazione: di
contenuto e di
relazione.
Il secondo (la
relazione) classifica il
primo (contenuto) ed
è quindi
metacomunicazione

                            carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione
(la mappa non è il territorio)
3. La punteggiatura
delle sequenze
degli eventi
definisce la
relazione

                                 carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione
(digitale e analogico; definizione e possibilità)
4. La
comunicazione
avviene
attraverso i
canali verbali e
non verbali

                                         carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione
(uguaglianza e differenza)
5. Tutti gli scambi
di comunicazione
sono simmetrici
o complementari,
a seconda che
siano basati
sull’uguaglianza
o sulla differenza

                             carlo.maccanti@gmail.com
6.1 Tutto è comunicazione

Come allenare
le competenze
relazionali?

                            carlo.maccanti@gmail.com
6.2 Le 4 "C" di Butera per la scuola
           1.        Comunità
           2.        Cooperazione
           3.        Conoscenza
           4.        Comunicazione
           http://www.territorioeuropa.it/wp-
           content/uploads/2015/04/3.-Organizzazioni-
           a-rete-testo.pdf?x17849
FEDERICO M. BUTERA,
Organizzazione e società. Innovare le organizzazioni dell’Italia che vogliamo. Ed. Marsilio 2020   carlo.maccanti@gmail.com
6.2 Le 4 "C" di Butera nel modello PICTO
           Comunità professionale performante
           • che compone e anima la scuola
           • orientata agli obiettivi e all’innovazione
           • organizzazione razionale e naturale fatta di
              o        organizzazioni socialmente capaci,
              o        team autoregolati,
              o        comunità che apprendono,
              o        corporazioni cosmopolite, ecc.
FEDERICO M. BUTERA, Affrontare la complessità. Per governare la transizione ecologica. Ed. Ambiente 2021   carlo.maccanti@gmail.com
6.2 Le 4 "C" di Butera nel modello PICTO
           Cooperazione intrinseca
           • le persone lavorano insieme con obiettivi
             comuni e condivisi, con comunità di pratiche,
             con regole sviluppate in parte dai membri
             stessi dell’organizzazione
           • indispensabile nella comunità scolastica,
             lavorando insieme nei processi didattici
FEDERICO M. BUTERA, Affrontare la complessità. Per governare la transizione ecologica. Ed. Ambiente 2021   carlo.maccanti@gmail.com
6.2 Le 4 "C" di Butera nel modello PICTO
           Conoscenza condivisa
           • condivisione, promozione e governo fra tutti i
             membri del processo (interno ed esterno) di
             una grande varietà e formati di conoscenza
           • processo fondamentale nelle scuole, per
             condividere testi e dati, ma anche esperienze,
             conoscenze tacite e contestuali”.
FEDERICO M. BUTERA, Affrontare la complessità. Per governare la transizione ecologica. Ed. Ambiente 2021   carlo.maccanti@gmail.com
6.2 Le 4 "C" di Butera nel modello PICTO
           Comunicazione estesa
           • basata su varie forme di comunicazione
             supportate da adeguati media che si estende
             oltre i confini dell’organizzazione
           • indispensabile nella comunità scolastica per
             interagire con l’ambiente sociale di
             riferimento, dentro e fuori l’Istituto
FEDERICO M. BUTERA, Affrontare la complessità. Per governare la transizione ecologica. Ed. Ambiente 2021   carlo.maccanti@gmail.com
Puoi anche leggere