Come sarà Feyenoord City, riqualificazione
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Come sarà Feyenoord City, maxi riqualificazione progettata da OMA Nei mesi scorsi il sindaco di Rotterdam aveva dato il primo via libera al progetto di Feyenoord City, il masterplan sviluppato da OMA che potrebbe disegnare il futuro di una vasta area ex industriale sulla riva meridionale della Mosa collocando il nuovo stadio del Feyenoord, rifunzionalizzando il vecchio de Kuip e impostando un piano di rigenerazione urbana che prevede la realizzazione di 325.000 nuovi mq a destinazione mista finanziati da un partenariato pubblico privato. L’area prescelta è la parte occidentale del distretto di Veranda, che in questo modo si candida a diventare uno dei principali poli dello sviluppo futuro, e gli attori in campo, concordi e promotori del progetto, comprendono i gestori di quello che è diventato il “marchio Feyenoord”, ossia la squadra di calcio e la società Stadium Feijenoord, insieme alla società OperatieNL e al gruppo First Dutch. Quello che fa a capo a David Gianotten, partner di OMA dal 2010 e artefice dell’apertura della sede di Hong Kong e degli uffici australiani dello studio olandese fondato nel 1975 da Rem Koolhaas, Elia Zenghelis, Madelon Vriesendorp e Zoe Zenghelis, è un programma di medio periodo che dovrebbe realizzarsi in un arco temporale di 15 anni, facendo leva sulla grande forza attrattiva della dinamica Rotterdam, valutata oggi come una delle città più interessanti per gli investimenti nel panorama continentale. Le funzioni che il masterplan prevede di collocare sulla Mosa sono cinque e occuperanno una superficie compresa tra il fiume e il nuovo e il vecchio stadio, che saranno collegati da un asse portante, The Strip, al quale si affiancheranno un parco di 90.000 mq e un ponte urbano che scavalcherà la ferrovia e la S106.
Partendo dagli stadi, il vecchio de Kuip, rifunzionalizzato, diventerà una struttura dedicata allo sport e alla celebrazione della storia della squadra cittadina: ospiterà infatti il nuovo museo del Feyenoord e i relativi spazi di servizio, ma anche strutture come piste di atletica, spazi polifunzionali e un centro medico di 1.000 mq. Il nuovo stadio, secondo le più ottimistiche stime, dovrebbe ospitare la prima partita nel campionato 2022/23: con i suoi 70.000 mq accoglierà 63.000 spettatori e avrà a aree per la ristorazione e di servizio per visitatori e squadre. Approfondimenti Edifici alti e grattacieli Fabrizio Aimar Un'opera in 3 e-Book, acquistabili insieme o separatamente, che analizza nel dettaglio gli aspetti strutturali, le facciate e il concept dei grattacieli, utilizzando come esempi 4 casi studio esemplari, costituiti da edifici alti di chiara fama, universalmente riconosciuti quali icone: il Burj Khalifa (838 m), a Dubai, la Shanghai Tower (632 m), il One World Trade Center (541,3 m), a New York,, la Jamsil Lotte World Tower (554,5 m), a Seoul. Wolters Kluwer Acquista su shop.wki.it Modus operandi sempre più diffuso che anche nel contesto
londinese ha permesso il recupero dell’ex Commonwealth Institute e lo spostamento del Design Museum, un mix di funzioni residenziali e commerciali dovrebbe consentire una complessa trasformazione urbana, reggendo la realizzazione delle funzioni prettamente pubbliche. Sono 180.000 infatti i mq di nuove residenze distribuite tra The Strip, ponte urbano e il nuovo parco realizzato attorno al de Kuip. 64.000 mq sono invece destinati al retail, dove si prevede la realizzazione di un polo dedicato allo sport con uno Sport Innovation lab tra l’asse urbano e il vecchio stadio, due alberghi (uno di alto livello e da 200 camere sul ponte urbano e uno più economico da 75 camere vicino al de Kuip), negozi e aree per il tempo libero distribuite lungo The Strip per un totale di 14.300 mq e un cinema, una palestra e un centro benessere. Leggi anche: Rigenerazioni urbane Holland Green di Oma e Allies and morrison a Londra Il progetto di Feyenoord City dovrebbe essere supportato economicamente da un partenariato pubblico privato che, su un notevole investimento complessivo stimato compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro, dovrebbe impegnare le casse municipali per una cifra di 135 milioni di euro (100 milioni per il nuovo stadio, suddivisi in 60 per l’acquisto del terreno su cui, con una convenzione tra pubblico e privato, verrebbe edificato e 40 di investimento nella struttura, e 35 milioni per la realizzazione di infrastrutture a servizio per tutta l’area). Il progetto per Feyenoord City arriva dopo due tentativi di realizzare un nuovo stadio, per cui la società aveva impostato progetti falliti, secondo Gianotten, perché non avevano affrontato il problema nel modo giusto. Le proposte si erano concentrate solo sull’”oggetto stadio” senza considerarlo una parte di città che avrebbe potuto aprire la strada per la trasformazione di un’altra parte di città. Ed è passato attraverso il processo di convincimento rivolto ai vertici del Feyenoord, poco interessati ad allargare lo sguardo, e una complessa trattativa con il sindaco e la città, che dovrà dare
il nulla osta definitivo e ufficiale al piano la primavera prossima. Se si tratti di rigenerazione urbana o speculazione sarà solo il tempo a dirlo, quando sarà sciolto il nodo di una fattibilità legata al nulla osta da parte della municipalità, che voterà Feyenoord City la prossima primavera, e alla buona disposizione degli investitori internazionali, che sicuramente il “marchio OMA” saprà interessare. Photogallery Chiudi Chiudi Chiudi Chiudi Approfondimenti Worldwide Architecture Luigi Prestinenza Puglisi (a cura di) Volti, nomi, progetti di architetti under 40, uno per paese, da quarantacinque paesi diversi, selezionati e presentati
ciascuno da un referee. Per ogni progetto compaiono introduzione critica del referee, dati su studio e progettista, descrizione accurata con testi e, prevalentemente, immagini. Utet Scienze Tecniche Acquista su shop.wki.it Leggi anche: La Rinascente compie 100 anni: la mostra di OMA e l’archivio digitale
Puoi anche leggere