Coincenerimento delle farine animali: nessun rischio di emissione
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Attualità & Iniziative Ambiente e sicurezza Activities & News Environment and safety Coincenerimento delle farine animali: nessun rischio di emissione Coincineration of animal meals: no emissions risks Renato Ferrero, Buzzi Unicem SpA Ecologia, Ambiente e Sicurezza Ecology, Environment & Safety A distanza di cinque mesi dalle prime utilizzazioni di farine animali negli impianti di 34 coincenerimento del Gruppo, ulteriori test confermano alcun aumento del rischio di insorgenza della malattia legato ad esposizioni occupazionali. Further tests, five months since the first burning of animal meals in our Group’s coincineration plants, confirm that there is no increase of disease risk due to working exposure G li impianti di ricevimento ed alimen- tazione delle farine animali, per il coince- nerimento nel forno di cottura, vengono realizzati in circuiti chiusi e mantenuti in de- pressione da appositi filtri a tessuto. È evi- dente quindi che non sussiste alcun rischio di contatto diretto con le farine, ad ecce- to dalle numerose applicazioni realizzate cuito chiuso e la conseguente necessità di zione dell’operazione di prelievo del cam- sui forni di cottura del clinker in Francia, eliminare i residui di farine mediante aspi- pione per le successive analisi presso La- Belgio, Spagna e Svizzera. ratore industriale dotato di specifico ciclo- boratori specializzati, prelievo che viene ef- Il personale – sia interno che esterno – ad- ne, deve ricordare di utilizzare specifici DPI fettuato tramite apposita apparecchiatura detto alle normali operazioni di travaso del- (quali tuta in tyvek, guanti, occhiali a tenu- ed in limitate quantità (circa 100 grammi). le farine animali nonché tutti coloro che, ta, facciale filtrante tipo FFP2). Pertanto si può sicuramente affermare che, per lo svolgimento della propria attività, si Queste valutazioni di carattere sanitario so- nel normale esercizio, l’impianto di ricevi- dovessero trovare nell’area ove è localiz- no anche supportate dai risultati del recente mento ed alimentazione delle farine anima- zato l’impianto o nelle immediate vicinan- studio, eseguito dall’Istituto Zooprofilatti- li non presenta rischi di emissioni polverige- ze delle relative macchine, non devono os- co di Torino, Centro di referenza naziona- ne o fuoriuscite di materiale. Anche dal pun- servare particolari cautele od utilizzare spe- le per lo studio delle encefalopatie anima- to di vista igienico-sanitario il recupero cifici DPI, diversi da quelli usualmente im- li e delle neuropatologie comparate, non- energetico in cementeria è ormai suffi- piegati nella normale attività lavorativa. So- ché dalle informazioni contenute nella pub- cientemente sperimentato e consolidato lamente il personale addetto agli interventi blicazione del dicembre 2001 del gruppo ed ampiamente conforme alle disposizio- di manutenzione o di emergenza, compor- di studio BSE della Direzione Sanità Pub- ni normative in materia, come conferma- tanti l’apertura di parti dell’impianto a cir- blica della Regione Piemonte. A questo pro-
posito è interessante evidenziare che le ri- sultanze dell’indagine analitica, relativa agli eventuali rischi di contagio per attività pro- fessionali ed alle potenziali interrelazioni tra i casi di variante della malattia di Creutz- feldt-Jakob (vCJD) e l’attività delle perso- ne colpite (allevatori, macellatori, colatori, veterinari, ecc...), non indicano alcun au- mento del rischio di insorgenza della malat- tia legato ad esposizioni occupazionali. La manifestazione clinica e patologica del- la malattia collegata all’encefalopatia spon- giforme bovina (BSE) riguarda prevalente- mente soggetti giovani (con tempi di incu- bazione compresi tra 10 e16 anni), esor- disce con sintomi di tipo psichiatrico - ca- ratterizzati da sindromi depressive intense - e conduce alla morte dopo un decorso di almeno dodici mesi. Attualmente, il nu- mero complessivo di casi di vCJD è pari a 110 in Inghilterra, 3 in Francia, 1 in Irlanda ed 1 sospetto ad Hong Kong, con un in- cremento annuo del 23% sui nuovi casi osservati (totale 76) nel periodo 1994- 35 Tramoggia di ricezione delle farine animali a Travesio (Pn) Receiving hopper for animal meals in Travesio (Pordenone) 2000. Sulla base delle informazioni raccol- crementava il rischio di ben quindici vol- nella trasformazione o nello smaltimento te in Inghilterra fin dal 1994, è stata for- te rispetto a quanto accadeva per le altre dei rifiuti di origine animale, basata sulla ve- mulata l’ipotesi che alcune pratiche allora famiglie. Inoltre, le indagini analitiche con- rifica dell’eventuale relazione esistente tra in uso (legate alla manipolazione diretta de- dotte sulla popolazione tra i 20 ed i 75 la distribuzione geografica degli impianti di gli encefali animali ed alla toelettatura ma- anni deceduta in Inghilterra e Galles nel colatura e quella di casi di vCJD conclamati, nuale delle carcasse) avessero potuto de- periodo 1979-1996 (complessivamente rilevano che non esiste alcuna evidenza che terminare la contaminazione delle carni con 4.146.000 casi di morte) hanno eviden- i casi osservati vivessero più vicini agli im- l’agente responsabile della trasmissione del- ziato che, per nessuna delle otto catego- pianti rispetto al resto della popolazione. la BSE. Dallo studio, infatti, è emerso che rie lavorative a rischio considerate (labo- Nello stesso studio, l’Istituto Zooprofilatti- le famiglie di quattro dei cinque casi con- ratori, medicina veterinaria, zootecnia, in- co di Torino ha anche valutato l’effetto del- clamati si erano approvvigionate di carne dustria della carne ed alimentare), è stato la temperatura sull’inattivazione del prio- specificatamente da due dei macellai ope- riscontrato un aumento di rischio statisti- ne: gli agenti non convenzionali - che cau- ranti nella zona durante gli anni ’80. In par- camente significativo né è emerso alcun ca- sano le encefalopatie degenerative degli ticolare, nel caso delle famiglie dei malati so di vCJD in veterinari, macellatori e ma- animali e dell’uomo - sono piuttosto resi- di vCJD, l’acquisto da un macellaio che cellai, mentre i casi tra gli allevatori sono stenti all’inattivazione a mezzo di proce- operava direttamente sui cervelli dei capi stati 12. dure standard di decontaminazione. Il trat- venduti (con conseguente potenziale con- Anche i risultati dell’indagine, svolta nel pe- tamento termico a 120-140 °C per due taminazione del resto della carcassa) in- riodo 1999-2000, sugli impianti coinvolti ore, non è sufficiente, infatti, ad inattivare
Attualità & Iniziative Buzzi Unicem S.p.A. Activities & News Buzzi Unicem S.p.A. Lo stabilimento di Travesio (Pn) Travesio plant completamente l’agente eziologico della l’incidenza cumulativa osservata sulla po- T he methods of receiving and feeding TSE. Inoltre il materiale trattato continua a polazione bovina sopra i 24 mesi è pari a the animal meals into the coincineration kiln mantenere un certo potere patogeno re- 14 casi per milione di capi. Come termine are performed in a closed system, and kept siduo (confermato anche dagli studi del- di paragone, si riportano le incidenze cu- in a vacuum by a bag dust collector. The- l’inglese Taylor). Nessuna infettività è stata mulative osservate nello stesso periodo in refore there is no risk of direct contact with invece rilevata dopo incenerimento a 1000 altri Paesi Europei: Olanda 11, Belgio 30, the animal meals, except for the sampling °C, dove anche la proteina più resistente Francia 25, Germania 20, Spagna 26, Sviz- operations required for the following analysis viene distrutta in meno di sei secondi. zera 44, Irlanda 70, Portogallo 98, Inghil- in specialized labs. This sampling is perfor- Infine, è sicuramente rassicurante l’analisi terra 185. Peraltro, la probabilità di pre- med by a dedicated device and in limited del rischio di presenza del prione TSE in senza di un titolo infettante rilevante au- quantity (about 100 grams). farine di carne ottenute dal trattamento di menta con l’aumentare dell’età dei capi trat- It has also been confirmed that during nor- 36 bovini di età inferiore ai trenta mesi, tenu- tati, perché - dati i lunghi tempi di incuba- mal operating conditions, animal meal re- to conto della bassa incidenza della positi- zione della malattia, in media cinque anni, ceiving and feeding facilities do not present vità finora riscontrata attraverso i test rapi- - l’infettività cresce con l’aumentare dell’età any danger from dust emissions and/or di, e considerata la “diluizione” delle fari- degli animali. Infine, risulta ampiamente di- leakages of material. ne bovine con farine ottenute dal tratta- mostrato che le modalità di allevamento Also from a health point of view the use of mento di materiali a basso rischio in quan- hanno reso le razze da latte particolarmente animal meal as a source of energy in the ce- to di specie diversa (polli e suini). soggette al rischio di incorrere nell’infezio- ment industry has been sufficiently tested I risultati dell’attività diagnostica svolta nel ne: in Italia tutti i bovini colpiti da BSE ri- and proven, fully matching the current regu- 2001 su oltre 500.000 bovini testati o ma- sultavano essere nati negli anni 1994-1995 lations. These considerations are also sup- cellati d’urgenza evidenzia, infatti, che l’Ita- ed appartenevano a razze da latte, men- ported by the results of numerous applica- lia è caratterizzata da livelli di malattia de- tre in Inghilterra sono stati rispettivamente tions performed on similar clinker lines in cisamente bassi (con 50 casi confermati la del 61% e solo del 17% quelli delle raz- France, Belgium, Spain, and Switzerland. prevalenza è di circa 1,2/10.000). Invece, ze da carne. In-house and contracted operators working at the transfer station of the animal meals, as well as all the people working in or around the area of the machinery, do not need to take extra precautions or use personal pro- tective devices other than those that they would normally use during the course of their work. Only maintenance or emergency operators – who must open the closed cir- cuit system and then remove all the bone meals residues by using a vaccum system equipped with a specific cyclone – must use specific personal protective devices, such as tyvek overall, gloves, sealed glasses, FFP2 filtering mask. These health considerations are also sup- ported by the recent study performed by the Istituto Zooprofilattico of Turin – the Italian reference center for the study of animals’ en- cephalitides and compared neuropathologies – and by the 2001, December report of the Il campionatore delle farine animali uti- BSE Study Group of the Public Health De- lizzato per prelevare il materiale da analizzare partment of Piedmont Region. We would like to point out that the results of The drawing of animal meal samples to be the analytical study related to the possible analyzed risks of infection on the workplace and the
possible connections between the cases of the variant Creutzfeld Jacob disease (vCJD) and the activity of the patients stricken by this disease (breeders, slaughterers, rende- ring operators, veterinarians, etc.), shows no increase of disease risk due to working ex- posure. The clinical and pathological emergence of Rotocella “a flusso traversato” di alimentazione trasporto pneumatico the disease connected to the Bovine Spon- delle farine animali giform Encephalitis (BSE) concerns mainly young people (with an incubation period The rotary valve feeding the pneumatic between 10 and 16 years), it starts off with conveyors of the animal meals psychiatric symptoms – characterized by se- rious depressed states – and death occurs tico of Turin studied the effect of the tem- med in 2001 on over 500,000 bovines te- after a clinical course of at least 12 months. perature on the inactivation of the prion: non- sted or slaughtered in an emergency situa- At the present time, the total number of conventional agents – causing degenerative tion show that Italy has extremely low levels vCJD cases is 110 in Great Britain, 3 in Fran- encephalopaties in animals and human of such disease (with the 50 confirmed ca- ce, 1 in Ireland and a suspect case in Hong beings – are rather resistant to inactivation ses the occurrence is about 1.2/10,000). On Kong, with an annual increase of 23% of the by standard decontamination procedures. the other hand, the total occurrence on bo- new cases occurred in 1994-2000 (total 76). The two-hour heat treatment at 120-140 vines over 24 months of age is equal to 14 On the basis of information gathered in Great °C does not inactivate completely the TSE cases per million; let’s compare this number Britain since 1994, it could be that some etiological agent and, furthermore, the trea- with those of other European countries in the procedures of that time (direct handling of ted material has still a residual pathogenic same period: the Netherlands 11, Belgium the animals’ brains and manual cleaning of power (as confirmed by Taylor’s research). 30, France 25, Germany 20, Spain 26, Swit- the carcasses) could infect the meat with the On the contrary, no infectiousness was de- zerland 44, Ireland 70, Portugal 98, Great BSE pathogen. In fact, the research found tected after an incineration at 1000 °C, whe- Britain 185. However, the probability of a hi- 37 out that the families of four out of the five re also the most resistant protein is destroyed gh presence of an infecting agent increases cases bought their meat at two of the but- in less than six seconds. as the animals’ age increases because, given chers’ operating in that area in the ‘80s. In Finally, it is very comforting the analysis of the long incubation time of this disease (5- particular, in the case of the families of the the presence of the TSE prion in animal meals year average), the infectiousness increases vCJD patients, buying from a butcher that obtained from the rendering of bovines un- as the animals’ age increases. Finally, it has handled directly the brains of the animals der 30 months of age, considering the low been proven that the breeding methods ma- to be sold (with a potential contamination of positiveness found so far by the rapid tests, de the dairy cows infection prone: in Italy all the rest of the carcass) ran a risk 15 times and considering the “dilution” of the bovine the bovines stricken by the BSE were born in higher than the other families. Furthermore, meals with those from other low-risk animals 1994-1995 and were dairy cows, while in the statistical analysis on people between (chicken and swine). Great Britain were 61% and only 17% in 20- and 75-year old who died in England In fact, the results of the diagnosis perfor- the bovines bred for meat consumption. and Wales between 1979 and 1996 (num- bering to a total of 4,146,000) showed that none of the eight risk categories examined (labs, veterinary medicine, zootechnics, food and meat industry, etc.) experienced a sta- tistically significant increase of the risk and there was not one case of vCJD among ve- terinaries, slaughterers and butchers, while twelve cases occurred among breeders. Also the results of the survey made in 1999–2000 both on the rendering plants and the animal-waste treatment plants – based on the possible connections between the geographic distribution of the rendering plants and that of vCJD cases – show no evi- dence that the sick people lived closer to the- se plants than the rest o f the population. In the same research the Istituto Zooprofilat- Vista dall’alto della rotocella che alimenta il bruciatore principale del forno di cottura del clinker a Travesio (Pn) Top view of the rotary valve feeding the main burner of the clinker kiln in Travesio
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