Clinica e terapia delle malattie emorragiche e trombotiche - GIANCARLO CASTAMAN ANNA FALANGA - IBS

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GIANCARLO CASTAMAN   ANNA FALANGA

                 Clinica e terapia
           delle malattie emorragiche
                  e trombotiche

Castaman 00.indd I                       14/02/2018 18.17.50
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                                                      ISBN 978-88-299-2887-3

                                                         Stampato in Italia

                                          © 2018, Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova
                                                          www.piccin.it

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PREFAZIONE

               Le malattie emorragiche e trombotiche, sia-       ad una efficace e pronta risposta dell’organismo
           no esse congenite o acquisite, rappresentano un       all’evento che causa l’emorragia. Alterazioni
           aspetto clinico rilevante nella pratica medica,       dell’emostasi in difetto (rischio emorragico) o
           anche del medico non specialista. La trombosi         in eccesso (rischio trombotico) possono essere
           venosa profonda e la sua più temibile compli-         determinate da eventi genetici o acquisiti, an-
           canza, l’embolia polmonare, colpiscono ogni           che temporanei (es. chirurgia), la cui diagnosi e
           anno l’1% della popolazione, con un andamen-          trattamento richiedono spesso una conoscenza
           to crescente al crescere dell’età. La trombosi        dei meccanismi che sottendono a tali eventi.
           arteriosa, che può portare all’ictus cerebrale o          Paradossalmente, nonostante la trasversali-
           all’infarto del miocardio, rappresenta una quo-       tà di queste patologie, che possono interessa-
           ta rilevante delle cause di ricovero in ospedale,     re il genetista, il pediatra, l’ematologo, l’inter-
           con significativo rischio di mortalità o sequele      nista, il neurologo, il cardiologo…, non esiste
           a lungo termine, ed è ancor oggi al primo po-         in Italia una scuola di specialità dedicata allo
           sto come causa di morte nei Paesi Occidentali.        studio delle malattie della coagulazione del
           Persino in corso di tumori, l’evento trombotico       sangue, essendo esse per lo più parzialmente
           può condizionare significativamente l’aspetta-        ricomprese nella Scuola di specializzazione in
           tiva di vita, influenzando i tempi e le modalità      Ematologia. La Società Italiana per lo Studio
           di trattamento della malattia neoplastica.            dell’Emostasi e della Trombosi (SISET) ha da
               Ugualmente in Italia non meno di 10.000           anni sottolineato la necessità di formare e stabi-
           persone sono affette da malattie emorragiche           lire la figura di Esperti in Emostasi e Trombosi
           geneticamente determinate, destinate a durare         che possano fungere da riferimento nelle sin-
           tutta la vita, con il loro impatto di costi sul Si-   gole realtà ospedaliere. Di pari passo, la SISET
           stema Sanitario Nazionale e di alterata qualità       ha individuato la necessità di elaborare degli
           della vita. Anche le complicanze emorragiche          strumenti di formazione per il medico anche
           acquisite, siano esse indotte da farmaci, indot-      non specialista o studente che possano essere
           te da autoanticorpi o insorgenti in particolari       d’aiuto già nel corso degli studi universitari.
           situazioni cliniche (es. emorragie post-partum)           In quest’ottica, il Consiglio Direttivo della
           costituiscono una sfida diagnostico-terapeutica       SISET ha deciso, oltre alla usuale organizza-
           che spesso si connota con i caratteri dell’urgen-     zione del Congresso Societario Biennale e dei
           za e drammaticità.                                    Corsi annuali, di produrre uno strumento spe-
               L’elemento unificante di tutte queste patolo-     cifico, cioè un trattato di malattie emorragiche
           gie è rappresentato dalle alterazioni dell’equi-      e trombotiche. Il testo, composto da numerosi e
           librio emostatico del paziente. L’emostasi, che       ben noti specialisti del settore, vuole essere un
           comprende diversi meccanismi come la coagu-           primo passo nel far comprendere la comples-
           lazione del sangue prodotta da una serie di en-       sità ma anche gli aspetti affascinanti associati
           zimi, l’attività delle piastrine e dell’endotelio e   allo studio e alla pratica clinica nel settore delle
           la fibrinolisi, è un meccanismo fisiologico com-      malattie emorragiche e trombotiche. Si è deciso
           plesso, sofisticato, che presiede primariamente       di lasciare ampia libertà nella stesura dei capi-
                                                                                                                          III

Castaman 00.indd III                                                                                            14/02/2018 18.18.09
IV          Prefazione
          toli ai singoli autori, anche a costo di alcune ri-   conoscenze in alcuni settori di questa branca
          petizioni che però sono pre-requisiti essenziali      della medicina.
          allo svolgimento e alla completa comprensione            Non possiamo che essere grati a tutti gli Au-
          dei singoli capitoli.                                 tori che si sono accollati un impegno gravoso
             Non è stata fatica di poco conto, ma speria-       per le loro giornate già così intensamente attive
          mo che alla fine il risultato sia gratificante per    e dense di impegni. All’Editore Piccin il nostro
          tutti noi nella misura in cui il testo potrà essere   ringraziamento per la disponibilità, l’attenzio-
          d’aiuto non solo allo studente, ma anche al me-       ne e il supporto fattivo che ha voluto prestare a
          dico non specialista che voglia approfondire le       questa iniziativa.

                                                                                             Giancarlo Castaman
                                                                                                  Anna Falanga

Castaman 00.indd IV                                                                                         14/02/2018 18.18.12
AUTORI

          Rosanna Abbate                                    Dario Balestra
          Centro Aterotrombosi                              Dipartimento di Scienze della Vita
          Dipartimento del Cuore e dei Vasi                 e Biotecnologie
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,        Università degli Studi di Ferrara
          Firenze
                                                            Luca Barcella
          Walter Ageno                                      Divisione di Immunoematologia e Medicina
          Centro Trombosi Ed Emostasi                       Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedale        ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
          di Circolo e Fondazione Macchi, Varese
          Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale   Stefania Basili
          Università dell’Insubria, Varese                  Divisione I Clinica Medica
                                                            Policlinico Umberto I
          Giancarlo Agnelli
                                                            Università Sapienza di Roma
          Medicina Vascolare e d’Urgenza - Stroke Unit
          Università degli Studi di Perugia
                                                            Matteo Becatti
                                                            Dipartimento di Scienze Biomediche,
          Maria Adele Alberelli
                                                            Sperimentali e Cliniche Mario Serio
          Servizio Malattie Emorragiche e Trombotiche,
                                                            Università degli Studi di Firenze
          Polo Oncologia ed Ematologia,
          Istituto di Medicina Interna, Università
          Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione             Francesco Bernardi
          Policlinico Universitario Agostino Gemelli,       Dipartimento di Scienze della Vita e
          Roma                                              Biotecnologie
                                                            Università degli Studi di Ferrara
          Fabrizio Arcoria
          UOC Medicina Interna, Malattie Emorragiche        Paolo Bucciarelli
          e Trombotiche                                     Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          Azienda Ospedaliera Universitaria Federico        Bonomi
          II, Napoli                                        IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
                                                            Maggiore Policlinico, Milano
          Carlo L. Balduini
          Unità Clinica Medica, Trombosi ed emostasi,       Cristiana Bulato
          ematologia dell’anziano                           Dipartimento di Medicina
          Università degli Studi di Pavia                   UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche
          Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo,          Università degli Studi di Padova
          Pavia                                             Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi
                                                                                                              V

Castaman 00.indd V                                                                                  14/02/2018 18.18.14
VI          Autori
          e Terapia delle Emofilie, Trombofilie e            Giovanni Davì
          Patologie Complesse dell’Emostasi                  Dipartimento di Medicina e Scienze
          Azienda Ospedaliero-Universitaria di               dell’invecchiamento
          Padova                                             Università degli Studi G. D’Annunzio, Chieti

          Loredana Bury                                      Erica De Candia
          Medicina Interna e Cardiovascolare – Stroke Unit   UOC Clinica Medica e Malattie Vascolari
          Università degli Studi di Perugia                  UOS Malattie emorragiche e trombotiche
                                                             Fondazione Policlinico Universitario Agostino
          Elena Campello                                     Gemelli, Roma
          Dipartimento di Medicina                           Istituto di Medicina Interna e Geriatria
          UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche           Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
          Università degli Studi di Padova
                                                             Raimondo De Cristofaro
          Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi
                                                             UOC Clinica Medica e Malattie Vascolari
          e Terapia delle Emofilie, Trombofilie e
                                                             UOS Malattie emorragiche e trombotiche
          Patologie Complesse dell’Emostasi
                                                             Fondazione Policlinico Universitario Agostino
          Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova
                                                             Gemelli, Roma
                                                             Istituto di Medicina Interna e Geriatria
          Giancarlo Castaman
                                                             Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
          Centro Malattie Emorragiche
          e della Coagulazione                               Valerio De Stefano
          Dipartimento di Oncologia                          Istituto di Ematologia
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,         Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
          Firenze
                                                             Francesco Demartis
          Laura Castellani                                   Centro Malattie Emorragiche
          Divisione di Immunoematologia e Medicina           e della Coagulazione
          Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi         Dipartimento di Oncologia
          ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo                  Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,
                                                             Firenze
          Marco Cattaneo
          Medicina III – Ematologia e Trombosi               Orazio Di Bartolo
          ASST Santi Paolo e Carlo, Milano                   Ematologia e Medicina Trasfusionale
          Dipartimento di Scienze della Salute               Ospedale Luigi Sacco - Polo Universitario,
          Università degli Studi di Milano                   Milano

          Anna Paola Cellai                                  Giovanni Di Minno
          Centro Aterotrombosi                               UOC Medicina Interna, Malattie Emorragiche
          Dipartimento di Oncologia                          e Trombotiche
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,         Azienda Ospedaliero-Universitaria Federico II,
          Firenze                                            Napoli

          Mario Colucci                                      Marcello Di Nisio
          Dipartimento di Scienze Biomediche                 Dipartimento di Medicina e Scienze
          e Oncologia Umana                                  dell’Invecchiamento
          Sezione di Patologia Sperimentale e Clinica        Università degli Studi G. D’Annunzio, Chieti
          Università degli Studi di Bari Aldo Moro
                                                             Marco Paolo Donadini
          Armando D’Angelo                                   Dipartimento di Medicina Clinica e
          Servizio di Coagulazione e Centro Emostasi         Sperimentale
          e Trombosi                                         Università dell’Insubria, Varese
          IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano                 Azienda Ospedaliero-Universitaria
                                                             Ospedale di Circolo, Varese

Castaman 00.indd VI                                                                                       14/02/2018 18.18.17
Autori   VII
          Maria Benedetta Donati                          Alfonso Iorio
          IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo         Health Information Research Unit
          NEUROMED, Pozzilli (IS)                         Department of Clinical Epidemiology
                                                          and Biostatistics
          Anna Falanga                                    McMaster University
          Divisione di Immunoematologia e Medicina        Hamilton, Ontario, Canada
          Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi
          ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo               Silvia Linari
                                                          Centro Malattie Emorragiche
          Emanuela Falcinelli                             e della Coagulazione
                                                          Dipartimento di Oncologia
          Medicina Interna e Cardiovascolare
                                                          Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,
          Università degli Studi di Perugia
                                                          Firenze
          Augusto Bramante Federici                       Alberto Maino
          S.C. Ematologia e Medicina Trasfusionale        Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          ASST Fatebenefratelli Sacco e Polo              Bonomi
          Universitario Sacco                             IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
          Dipartimento di Oncologia                       Maggiore Policlinico, Milano
          ed Onco-Ematologia
          Università degli Studi di Milano                Maria Elisa Mancuso
                                                          Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          Sara Gamba                                      Bonomi
          Divisione di Immunoematologia e Medicina        IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
          Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi      Maggiore Policlinico, Milano
          ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
                                                          Giovanna Marchetti
          Sabrina Gavasso                                 Dipartimento di Scienze Biomediche e
          Dipartimento di Medicina                        Chirurgico-Specialistiche
          UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche        Università degli Studi di Ferrara
          Università degli Studi di Padova                Marina Marchetti
          Centro Regionale per la Prevenzione, Diagnosi   Divisione di Immunoematologia e Medicina
          e Terapia delle Emofilie, Trombofilie           Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi
          e Patologie Complesse dell’Emostasi             ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
          Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova
                                                          Rossella Marcucci
          Elvira Grandone                                 Dipartimento di Medicina Clinica
          Unità di Aterosclerosi e Trombosi               e Sperimentale
          I.R.C.C.S. “Casa Sollievo della Sofferenza”,     Università degli Studi di Firenze
          San Giovanni Rotondo, Foggia
                                                          Maurizio Margaglione
          Paolo Gresele                                   Dipartimento di Medicina Clinica
          Medicina Interna e Cardiovascolare              e Sperimentale-Servizio di Genetica Medica
          Università degli Studi di Perugia               Università di Foggia

          Elisa Grifoni                                   Marco Marietta
          Dipartimento di Medicina Clinica                UOC Ematologia
          e Sperimentale                                  Dipartimento di Oncologia ed Ematologia
          Università degli Studi di Firenze               Struttura Semplice Malattie della Coagulazione
                                                          Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
          Licia Iacoviello
          IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo         Ida Martinelli
          NEUROMED, Pozzilli (IS)                         Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
                                                          Bonomi

Castaman 00.indd VII                                                                                   14/02/2018 18.18.18
VIII          Autori
          IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale           Paolo Prandoni
          Maggiore Policlinico, Milano                   Dipartimento di Scienze
                                                         Cardiologiche,Toraciche e Vascolari
          Davide Matino                                  Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova
          Dipartimento di Medicina Interna
          Università degli Studi di Perugia              Domenico Prisco
          Ospedale Santa Maria della Misericordia,       Dipartimento di Medicina Clinica
          Perugia                                        e Sperimentale
                                                         Università degli Studi di Firenze
          Federica Melazzini
          Dipartimento di Medicina Interna               Claudia Radu
          Università di Pavia                            Dipartimento di Medicina
          IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo,       UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche
          Pavia                                          Università degli Studi di Padova
                                                         Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi
          Marzia Menegatti                               e Terapia delle Emofilie, Trombofilie
          Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi      e Patologie Complesse dell’Emostasi
          Bonomi                                         Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova
          IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
          Maggiore Policlinico                           Nicoletta Riva
          Università degli Studi di Milano               Centro di Ricerca sulle Malattie
                                                         Tromboemboliche e le Terapie
          Viola Milesi                                   Antitrombotiche
          Divisione di Immunoematologia e Medicina       Università dell’Insubria, Varese
          Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi
          ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo              Francesco Rodeghiero
                                                         Fondazione Progetto Ematologia
          Gualtiero Palareti                             Dipartimento di Ematologia
          Fondazione Arianna, Malattie Cardiovascolari   Ospedale San Bortolo, Vicenza
          Azienda Ospedaliero-Università di Bologna
                                                         Elisa Romagnoli
          Vittorio Pengo                                 Arcispedale Santa Maria Nuova
          Dipartimento di Scienze Cardiologiche          Reggio Emilia
          Toraciche e Vascolari
          Università degli Studi di Padova               Elena Rossi
                                                         Istituto di Ematologia
          Flora Peyvandi                                 Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
          Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          Bonomi                                         Laura Russo
          IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale           Divisione di Immunoematologia e Medicina
          Maggiore Policlinico                           Trasfusionale & Centro Emostasi e Trombosi
          Università degli Studi di Milano               ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo

          Mirko Pinotti                                  Francesca Sampietro
          Dipartimento di Scienze della Vita             Medicina 3 Ospedale San Paolo Dipartimento
          e Biotecnologie                                di Scienze della Salute
          Università degli Studi di Ferrara              Università degli Studi di Milano

          Daniela Poli                                   Elena Santagostino
          Centro Aterotrombosi, Dipartimento             Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          di Oncologia                                   Bonomi
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi,     IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
          Firenze                                        Maggiore Policlinico, Milano

Castaman 00.indd VIII                                                                             14/02/2018 18.18.19
Autori    IX
          Francesca Santilli                                Eleonora Tamborini Permunian
          Dipartimento Di Medicina e Scienze                Dipartimento di Medicina Clinica
          dell’Invecchiamento                               e Sperimentale
          Università degli Studi di Chieti                  Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedale
                                                            di Circolo Università dell’Insubria, Varese
          Cristina Santoro
          Dipartimento di Biotecnologie Cellulari           Sophie Testa
          ed Ematologia                                     Centro Emostasi e Trombosi
          Università Sapienza di Roma                       AO Laboratorio Analisi, ASST Cremona

          Antonella Scalera                                 Daniela Tormene
          Dipartimento di Medicina e Chirurgia Clinica      Dipartimento di Medicina
          Università Federico II, Napoli                    UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche
                                                            Università degli Studi di Padova
          Nicola Semeraro                                   Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi
          Dipartimento di Scienze Biomediche                e Terapia delle Emofilie, Trombofilie
          e Oncologia Umana                                 e Patologie Complesse dell’Emostasi
          Sezione di Patologia Sperimentale e Clinica       Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova
          Università degli Studi di Bari Aldo Moro
                                                            Alberto Tosetto
          Elena Silvestri                                   Divisione di Ematologia
          Dipartimento di Medicina Clinica                  Ospedale San Bortolo, Vicenza
          e Sperimentale
          Università degli Studi di Firenze                 Armando Tripodi
                                                            Centro Emofilia e Trombosi Angelo Bianchi
          Paolo Simioni                                     Bonomi
          Dipartimento di Medicina                          IRCCS Fondazione Ca’ Granda-Ospedale
          UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche          Maggiore Policlinico, Milano
          Università degli Studi di Padova
          Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi      Emanuele Valeriani
          e Terapia delle Emofilie, Trombofilie             Dipartimento di Medicina e Scienze
          e Patologie Complesse dell’Emostasi               dell’Invecchiamento
          Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova       Università degli Studi di Chieti

          Luca Spiezia                                      Maria Cristina Vedovati
          Dipartimento di Medicina                          Medicina Vascolare e d’Urgenza - Stroke Unit
          UOSD Malattie Trombotiche ed Emorragiche          Università degli Studi di Perugia
          Università degli Studi di Padova
          Centro Regionale per la Prevenzione Diagnosi      Francesco Violi
          e Terapia delle Emofilie, Trombofilie             Divisione I Clinica Medica
          e Patologie Complesse dell’Emostasi               Policlinico Umberto I
          Azienda Ospedaliero-Universitaria di Padova       Università Sapienza, Roma

          Alessandro Squizzato                              Carlo Zaninetti
          Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale   Dipartimento di Medicina Interna
          Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedale        Università di Pavia - Fondazione IRCCS
          di Circolo Università dell’Insubria, Varese       Policlinico San Matteo, Pavia

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INDICE GENERALE

          1 FISIOLOGIA DELL’EMOSTASI. . . . . 1                                           Mutazione G20210A della protrombina . 36
                                                                                          Gruppo sanguigno ABO . . . . . . . . . . . . . . 36
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1          Fattore VIII aumentato . . . . . . . . . . . . . . . . 36
          Emostasi primaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2               Disfibrinogenemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
          Coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5         Fattori di rischio di genere . . . . . . . . . . . . . . . 37
             Le regole di base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5              Estroprogestinici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
             Il processo coagulativo fisiologico . . . . . . . 8                          Gravidanza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
             I meccanismi di controllo della
             coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
          Fibrinolisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15     3 EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE
             Caratteristiche generali del sistema                                        EMORRAGICHE . . . . . . . . . . . . . 41
             fibrinolitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
                                                                                       Concetti generali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
             La fibrinolisi fisiologica . . . . . . . . . . . . . . . 17
                                                                                          Determinanti della incidenza e
             Meccanismi di regolazione . . . . . . . . . . . . 18
                                                                                          prevalenza delle malattie emorragiche
                                                                                          congenite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
          2 EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE                                                  Prevalenza di un gene mutante vs.
            TROMBOTICHE . . . . . . . . . . . . . 23                                      Prevalenza di malattia . . . . . . . . . . . . . . . . 42
                                                                                          I concetti di incidenza e prevalenza:
          Definizioni epidemiologiche e metodologia                                       quale importanza per il clinico? . . . . . . . . 43
             degli studi di popolazione . . . . . . . . . . . . . 23
                                                                                       Epidemiologia delle malattie emorragiche
          Epidemiologia della trombosi arteriosa
                                                                                       gravi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
          e fattori di rischio cardiovascolare
                                                                                          Emofilia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
          tradizionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
                                                                                          Malattia di von Willebrand (VWD) . . . . . 46
             Che cosa ci predispone alle malattie
             cardiovascolari? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
             Come si valuta il rischio cardiovascolare? . 29                           4 EPIDEMIOLOGIA CLINICA
          Fattori di rischio genetici per trombosi                                       APPLICATA ALL’EMOSTASI
          arteriosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29     E TROMBOSI . . . . . . . . . . . . . . . 49
          Epidemiologia della trombosi venosa e
          fattori di rischio ambientali. . . . . . . . . . . . . . . 32                Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
          Fattori di rischio genetici per trombosi                                     Quale disegno di studio per quali domande
          venosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33    cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
             Anomalie coagulatorie trombofiliche . . . 33                              Studi osservazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
             Deficit delle proteine anticoagulanti                                     Studi clinici randomizzati e controllati . . . . . 52
             naturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35        Considerazioni etiche . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
             Fattore V leiden e resistenza alla                                           È sempre necessaria la
             proteina C attivata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35                randomizzazione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
                                                                                                                                                                      XI

Castaman 00.indd XI                                                                                                                                         14/02/2018 18.18.21
XII          Indice generale

          5 APPROCCIO CLINICO-                                                             Trattamenti per aumentare stabilmente
            DIAGNOSTICO ALLE MALATTIE                                                      il numero delle piastrine in pazienti con
                                                                                           diatesi emorragica grave . . . . . . . . . . . . . . 97
            EMORRAGICHE . . . . . . . . . . . . . 61                                       Splenectomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
          Concetti generali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61              Somministrazione cronica di
            I sintomi emorragici: inquadramento                                            Eltrombopag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
            clinico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61         Trattamento delle altre espressioni
            Sintomi emorragici o sindromi                                                  cliniche delle piastrinopenie ereditarie . . 98
            emorragiche? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
          Un approccio razionale alla diagnosi delle                                   8 LA PIASTRINOPENIA IMMUNE . 101
          malattie emorragiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
            La frequenza (incidenza) dei sintomi                                       Definizione ed epidemiologia . . . . . . . . . . . 101
            emorragici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63             Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
            L’importanza di un approccio                                                  Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
            sistematico: il bleeding score . . . . . . . . . . . 64                    Presentazione, decorso clinico e fasi della
            Diagnostica delle malattie emorragiche:                                    malattia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
            un algoritmo clinico-laboratoristico . . . . . 67                          Eziopatogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
                                                                                       Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
          6 I TEST PER LA DIAGNOSI E                                                   Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
                                                                                          Quando e perché iniziare una terapia nel
            LO STUDIO DELLE MALATTIE                                                      paziente piastrinopenico all’esordio
            EMORRAGICHE . . . . . . . . . . . . . 71                                      (nuova diagnosi) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71           Quale trattamento per il paziente di
          Test per la diagnosi delle malattie                                             nuova diagnosi: terapie di prima linea . 107
          emorragiche congenite . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72                    Quali terapie nei pazienti con ITP
             Prima fase dello studio . . . . . . . . . . . . . . . . 72                   persistente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107
             Seconda fase dello studio. . . . . . . . . . . . . . 74                      Quali terapie nei pazienti con ITP
          Test per la diagnosi delle malattie                                             cronica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
          emorragiche acquisite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76                  Splenectomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
             Coagulazione intravascolare                                                  Rituximab . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
             disseminata (CID) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76                 Trombopoietino-mimetici . . . . . . . . . . . . 110
             Epatopatia cronica (cirrosi) . . . . . . . . . . . . 76                      Aspetti di sicurezza nell’uso dei
          Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77          trombopoietino-mimetici . . . . . . . . . . . . . 112
                                                                                          Proposta di un algoritmo terapeutico
                                                                                          nei pazienti cronici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
          7 LE PIASTRINOPENIE FAMILIARI . . 79                                            Terapie di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . 114
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79           Pazienti multirefrattari . . . . . . . . . . . . . . . 115
          Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79            Cenni di trattamento durante la
          Eziopatogenesi e clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . 79                   gravidanza e nel neonato . . . . . . . . . . . . . 115
             Eziopatogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79             Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116
             Clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
          Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89    9 I DISORDINI EREDITARI DELLA
             Come riconoscere la natura ereditaria                                       FUNZIONE PIASTRINICA . . . . . 121
             di una piastrinopenia . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
             Diagnosi differenziale delle diverse                                       Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
             forme di piastrinopenia ereditaria . . . . . . 92                         Trombastenia di Glanzmann . . . . . . . . . . . . 122
             Nuovi approcci diagnostici per le                                            Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 123
             piastrinopenie ereditarie . . . . . . . . . . . . . . 94                  Sindrome di Bernard-Soulier . . . . . . . . . . . . 123
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95      Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 123
             Misure generali per la prevenzione delle                                  Sindrome velo-cardio-facciale . . . . . . . . . . . 124
             emorragie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95           Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 124
             Preparazione ad interventi chirurgici e                                   Malattia di von Willebrand platelet-type
             manovre invasive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96               (o pseudo malattia di von Willebrand) . . . . 124
             Arresto delle emorragie . . . . . . . . . . . . . . . 97                     Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 124

Castaman 00.indd XII                                                                                                                                     14/02/2018 18.18.24
Indice generale       XIII
          Difetto dei recettori per il collagene                                        Difetto di CalDAG-GEFI . . . . . . . . . . . . . . . . 132
          (GPVI e α2β1) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125            Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 132
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 125                     Deficit di adesione leucocitaria di tipo III
          Difetto di GPIV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125           (LAD-III) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 125                        Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 132
          Difetto del recettore P2Y12 per l’ADP . . . . . 125                           Difetto di fosfolipasi A2α citosolica . . . . . . 132
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 125                        Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 133
          Difetto del recettore per il trombossano/                                     Carenza di ciclo-ossigenasi 1
          prostanoidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126         (difetto “aspirin-like”) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 126                        Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 133
          Difetto del recettore α2-adrenergico . . . . . . 126                          Difetto di trombossano sintetasi (TBXS1) . . 133
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 126                        Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 133
          Difetto del recettore PAR-1 . . . . . . . . . . . . . . 126                   Anomalie del “signalling” GPVI/FcRγ . . . . 134
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 126                     Sindrome di Scott . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
          Difetto isolato di granuli δ . . . . . . . . . . . . . . 126                     Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 134
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 126                     Sindrome di Stormorken . . . . . . . . . . . . . . . . 134
          Sindrome di Hermansky-Pudlak e di                                                Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 134
          Chediak-Higashi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127               Profilassi e trattamento dei disordini
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 127                     ereditari della funzione piastrinica . . . . . . . 134
          Difetto di SLFN14 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127                Profilassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 127                        Misure locali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
          Sindrome delle piastrine grigie                                                  Desmopressina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
          (gray platelet syndrome) . . . . . . . . . . . . . . . . 128                     Agenti antifibrinolitici . . . . . . . . . . . . . . . 135
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 128                        Fattore VII attivato ricombinante . . . . . . 135
          Sindrome con artrogriposi, disfunzione                                           Trattamenti ormonali . . . . . . . . . . . . . . . . 135
          renale e colestasi (ARC). . . . . . . . . . . . . . . . . 128                    Trasfusioni piastriniche . . . . . . . . . . . . . . 135
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 128                        Trapianto di cellule staminali
          Sindrome di Paris-Trousseau (11q                                                 ematopoietiche (HSC) e terapia genica . 135
          terminal deletion disorder) e difetto                                            Parto e interventi chirurgici . . . . . . . . . . . 136
          isolato di FLI1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129         Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 129
          Difetto di GATA-1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129               10 LE PIASTRINOPENIE
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 129                        ACQUISITE . . . . . . . . . . . . . . 139
          Disordine piastrinico di Quebec . . . . . . . . . 129
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 130                     Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
          Sindrome di Wiskott-Aldrich e trombo-                                            Sintomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
          citopenia legata al cromosoma X . . . . . . . . . 130                            Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 130                     Piastrinopatie associate a malattie
          Difetto di SRC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130          ematologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 130                        Malattie mieloproliferative croniche . . . 141
          Difetto combinato dei granuli α e δ . . . . . . . 130                            Malattie mielodisplastiche . . . . . . . . . . . . 143
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 130                        Leucemie acute e croniche . . . . . . . . . . . . 144
          Disordine ereditario piastrinico con                                             Mieloma multiplo e altre condizioni
          predisposizione alla leucemia mieloide                                           associate a paraproteinemie . . . . . . . . . . 145
          acuta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130   Piastrinopate associate a malattie
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 131                     sistemiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
          Difetti primari della secrezione piastrinica                                     Piastrinopatia associata ad
          (PSD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131        insufficienza renale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 131                        Piastrinopatia associata a cirrosi . . . . . . . 147
          Difetti delle proteine G . . . . . . . . . . . . . . . . . 131                   Piastrinopatia associata a bypass
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 132                        cardiopolmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148
          Difetto di attivazione della fosfolipasi C                                    Tromboastenia di Glanzmann acquisita . . . 149
          (PLC) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132     Piastrinopatia da farmaci . . . . . . . . . . . . . . . 152
             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . 132                        Inibitori della ciclossigenasi I . . . . . . . . . 152

Castaman 00.indd XIII                                                                                                                                   14/02/2018 18.18.25
XIV           Indice generale
              Inibitori del recettore dell’ADP P2Y12 . . 153                              Gestione terapeutica in presenza
              Inibitori del recettore della trombina . . . 154                            di inibitori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186
              Inibitori del recettore del fibrinogeno
              complesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154       13 EMOFILIA B . . . . . . . . . . . . . . 191
              Inibitori piastrinici con effetto sull’AMP
              ciclico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155     Definizione e classificazione . . . . . . . . . . 191
              Altri antitrombotici . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155              Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
              Miscellanea di farmaci associati a                                        Eziopatogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191
              disfunzione piastrinica . . . . . . . . . . . . . . . 155                 Genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
                                                                                        Forme e manifestazioni cliniche . . . . . . . 194
          11 MALATTIA DI                                                              Diagnosi e diagnosi differenziale . . . . . . . . 196
             VON WILLEBRAND . . . . . . . . . 159                                       Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 196
                                                                                        Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
             Aspetti storici e definizione . . . . . . . . . . . 159                    Terapia genica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200
             Fisiopatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159           Approfondimenti suggeriti . . . . . . . . . . . . . 201
             Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161
          La diagnosi di malattia di von Willebrand . 161                             14 IL DIFETTO DI FXI . . . . . . . . . . 203
          Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 164
          Classificazione della malattia di                                           Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203
          von Willebrand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166          Evoluzione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203
          Distribuzione e tipologia della vWD. . . . . . 166                          Sintesi e livelli fisiologici . . . . . . . . . . . . . . . . 204
             Tipo 1 (difetto quantitativo) . . . . . . . . . . 166                    Struttura molecolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204
             Tipo 2 (difetto qualitativo) . . . . . . . . . . . . 167                 Attivazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204
             Tipo 3 (ereditarietà recessiva) . . . . . . . . . 167                    Struttura dimerica e funzione. . . . . . . . . . . . 205
             Pseudo vWD o vWD di tipo “                                               Ruolo in emostasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206
             piastrinico”. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168        Difetto di FXI, anomalie funzionali e
             Sindrome di von Willebrand acquisita                                     genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206
             (AvWS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168       Caratteristiche cliniche della carenza di
          Genetica e biologia molecolare della malattia                                  FXI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208
          di von Willebrand . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168             Diagnostica di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . 209
          Terapia della malattia di von willebrand . . 169                            Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
             Desmopressina (1-desamino-8-D-arginin
             vasopressina) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170
             Concentrati di fattore von Willebrand/                                   15 I DEFICIT DELLA FASE DI
             fattore VIII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171          CONTATTO . . . . . . . . . . . . . . 215
             Altri trattamenti non trasfusionali . . . . . 173
                                                                                      Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
                                                                                      Componenti proteici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216
          12 EMOFILIA A . . . . . . . . . . . . . 177                                    FXII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216
          Cenni storici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177          Precallicreina (PK) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
          Trasmissione e basi molecolari della                                           Chininogeno ad alto peso molecolare
          patologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177        (HK) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
             Dal gene alla proteina. . . . . . . . . . . . . . . . 178                Sistema di attivazione della fase di
             Mutazioni genetiche responsabili di                                      contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218
             emofilia A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181       Sistema di attivazione della fase di
          Diagnosi di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . 181               contatto e fibrinolisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219
          Incidenza e manifestazioni cliniche. . . . . . . 181                        Carenza di uno dei fattori della fase di
          Principi di terapia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183          contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219
             Presidi terapeutici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183            Stati patologici associati con l’attivazione
             Regimi di trattamento . . . . . . . . . . . . . . . 183                  della fase di contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220
             Complicanze della terapia                                                Stati patologici connessi principalmente
             sostitutiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184      con l’attivazione del sistema callicreina-
             Fattori di rischio di sviluppo di                                        bradichinina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220
             inibitore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185      Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 222

Castaman 00.indd XIV                                                                                                                                     14/02/2018 18.18.25
Indice generale         XV
          16 I DISORDINI CONGENITI DEL                                                Protrombina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261
             FIBRINOGENO . . . . . . . . . . . . 225                                     Proteina e genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261
                                                                                         Carenza di protrombina. . . . . . . . . . . . . . 261
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225           Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262
          Struttura e sintesi del fibrinogeno . . . . . . . . 225                     Fattore V . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262
          Epidemiologia dei difetti del                                                  Proteina e genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 262
             fibrinogeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227           Carenza di FV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 263
          Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 227                  Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264
             Afibrinogenemia e ipofibrinogenemia . . 227                              Fattore V e fattore VIII . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264
             Disfibrinogenemia e                                                         Proteina e genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 264
             ipodisfibrinogenemia . . . . . . . . . . . . . . . . 229                    Carenza combinata di FV e FVIII
          Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229          (F5F8D) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
             Trattamento degli eventi emorragici . . . 229                               Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
             Trattamento degli eventi trombotici . . . . 232                          Fattore X . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266
             Problematiche specifiche delle donne:                                       Proteina e genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266
             ciclo mestruale, gravidanza e parto . . . . 232                             Carenza di FX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 266
          Laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 234          Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 267
             Analisi fenotipica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 234
             Analisi genotipica e correlazioni                                        20 I DEFICIT RARI DELLA FIBRINOLISI:
             genotipo-fenotipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235                 α2-ANTIPLASMINA E PAI-1 . . . 269
          17 IL DIFETTO DI FATTORE VII . . . 239                                      Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 269
                                                                                      Il deficit di α2-AP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 239        Sintomatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270
          Il gene e la proteina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 241               Valutazione di laboratorio . . . . . . . . . . . . 271
          Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 241                   Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
          Diagnosi di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . 242               Il deficit di PAI-1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
          Genetica molecolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243                 Sintomatologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 244       Valutazione di laboratorio . . . . . . . . . . . . 272
          Sintomi e terapia di genere . . . . . . . . . . . . . . 245                     Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272
          FVII ed inibitori acquisiti . . . . . . . . . . . . . . . 245
          Deficienza di FVII e fenomeni                                               21 GLI INIBITORI ACQUISITI
          tromboembolici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246
          Terapia genica della deficienza di FVII . . . . 246                            DELLA COAGULAZIONE . . . . . 275
                                                                                      Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 275
          18 IL DIFETTO DI FXIII . . . . . . . . . 249                                Epidemiologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276
                                                                                         Inibitori acquisiti contro il FVIII
          Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249          (emofilia A acquisita, EAA) . . . . . . . . . . . 276
          Eziopatogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249             Inibitori acquisiti contro il FVW
          Genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250       (Sindrome di von Willebrand Acquisita,
          Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 251                  SVWA) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276
          Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 251       Inibitori acquisiti contro altri fattori
          Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252       della coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252   Fisiopatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276
                                                                                         Inibitori acquisiti contro il FVIII
          19 I DEFICIT RARI: PROTROMBINA,                                                (emofilia A acquisita, EAA) . . . . . . . . . . . 276
             FV, FV + FVIII E FX . . . . . . . . . 255                                   Inibitori acquisiti contro il FVW
                                                                                         (Sindrome di von Willebrand Acquisita,
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255           SVWA) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277
          Diagnosi di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . 256                  Inibitori acquisiti contro altri fattori
          Analisi molecolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256               della coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278
          Classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257         Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279
          Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258          Inibitori acquisiti contro il FVIII
          Le RBDs nelle donne . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260                   (emofilia A acquisita, EAA) . . . . . . . . . . 279

Castaman 00.indd XV                                                                                                                                    14/02/2018 18.18.26
XVI           Indice generale
             Inibitori acquisiti contro il FVW                                             Trattamento della VKDB . . . . . . . . . . . . . 311
             (Sindrome di von Willebrand                                                   Prevenzione della VKDB . . . . . . . . . . . . . 312
             Acquisita) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281
             Inibitori acquisiti contro altri fattori                                  25 ALTERAZIONI DELLA
             della coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281
                                                                                          COAGULAZIONE NELLA
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282
             Concetti generali di terapia: trattamento                                    CIRROSI EPATICA . . . . . . . . . . 315
             degli episodi emorragici . . . . . . . . . . . . . 282                    Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315
             Trattamento degli episodi emorragici                                      Emorragia spontanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316
             da inibitori acquisiti contro il FVIII                                       Sanguinamento gastrointestinale . . . . . . 316
             (emofilia A acquisita) . . . . . . . . . . . . . . . . 282                   Emorragia intracerebrale . . . . . . . . . . . . . 317
             Trattamento degli episodi emorragici                                         Sanguinamenti durante o dopo
             da inibitori acquisiti contro il FVW                                         procedure invasive . . . . . . . . . . . . . . . . . . 318
             (Sindrome di von Willebrand Acquisita,                                       Trombosi venosa portale (TVP) nel
             SVWA) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 284            paziente con cirrosi epatica . . . . . . . . . . . 319
             Trattamento degli episodi emorragici                                         Prospettive cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . 320
             da inibitori acquisiti contro altri fattori
             della coagulazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285
             Concetti generali di terapia: eradicazione
                                                                                       26 I DIFETTI EMOSTATICI
             dell’inibitore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286            NELL’INSUFFICIENZA RENALE 325
                                                                                       Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325
          22 LA COAGULOPATIA INDOTTA                                                   Complicanze emorragiche . . . . . . . . . . . . . . 325
             DA TRAUMA . . . . . . . . . . . . . . 291                                 Fisiopatologia della tendenza emorragica
                                                                                       nei pazienti con insufficienza renale . . . . . . 326
          Fisiopatologia della TIC . . . . . . . . . . . . . . . . 291                    Piastrine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 326
          Diagnosi della TIC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 294                Anemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295       Tossine uremiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327
          Approfondimenti suggeriti . . . . . . . . . . . . . 296                         Indagini diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . 327
                                                                                       Trattamento delle manifestazioni
          23 COAGULAZIONE                                                              emorragiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328
             INTRAVASCOLARE                                                               Aspetti pratici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328
             DISSEMINATA. . . . . . . . . . . . . 297
                                                                                       27 LA PORPORA TROMBOTICA
          Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297           TROMBOCITOPENICA
          Epidemiologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297              E LA SINDROME
          Eziopatogenesi, fisiopatologia e fattori di
          rischio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 297
                                                                                          EMOLITICO-UREMICA . . . . . . 331
          Clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300    Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331
          Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 301     ADAMTS-13 struttura e funzione . . . . . . . . 332
          Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304        Struttura dell’ADAMTS-13 . . . . . . . . . . . 332
          Terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 304       Funzione dell’ADAMTS-13 . . . . . . . . . . . 332
                                                                                       ADAMTS-13 nella patogenesi della
          24 IL DEFICIT DI VITAMINA K . . . 307                                        microangiopatia trombotica . . . . . . . . . . . . . 335
                                                                                       Relazione tra ADAMTS-13 e presenza
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 307         di MAT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336
             Funzioni fisiologiche della VK . . . . . . . . 307                           MAT acquisite da inibitori di
          Fonti di vitamina K . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308                 ADAMTS-13: porpora trombotica
             Fonti alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 308               trombocitopenica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 337
             Fonti non-alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . 308                   Carenza congenita di ADAMTS-13 . . . . 338
             Deficit di VK negli adulti . . . . . . . . . . . . . 309                  La diagnosi di laboratorio di PTT . . . . . . . . 340
             Deficit di VK nei neonati . . . . . . . . . . . . . 310                   SEU atipica e diagnosi di laboratorio . . . . . 340
          Malattia emorragica da deficit di VK                                         Altre forme di SEU: sindrome associata
          (VKDB). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 310      a infezione di Escherichia Coli (STEC-SEU) . .341

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Indice generale        XVII
          Diagnosi differenziale tra PTT e SEU . . . . . 342                             Trasfusione di piastrine . . . . . . . . . . . . . . 374
          Prognosi delle MAT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342                Acido tranexamico . . . . . . . . . . . . . . . . . . 374
          Terapia delle MAT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342               Fattore VII attivato ricombinante
          Sviluppi futuri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344           (rFVIIA) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 374
                                                                                     Terapie non farmacologiche in caso di
          28 LE SINDROMI EMORRAGICHE                                                 emorragia post-partum . . . . . . . . . . . . . . . . . 375
                                                                                        Tamponamento uterino . . . . . . . . . . . . . . 375
             IN ONCO-EMATOLOGIA . . . . 347
                                                                                        Embolizzazione delle arterie uterine . . . 375
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347          Procedure chirurgiche conservative . . . . 375
          Piastrinopenie nelle malattie                                                 Legatura delle arterie pelviche . . . . . . . . 375
          oncoematologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 348                Suture uterine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 376
             Trombocitopenia associata a                                                Procedure chirurgiche demolitive:
             inibizione midollare . . . . . . . . . . . . . . . . . 349                 isterectomia post-partum d’emergenza . 376
             Trombocitopenia immune . . . . . . . . . . . . 350                         Prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 376
             Trombocitopenia indotta da eparina . . . 350                               Prevenzione dell’EPP nel parto
             Coagulazione intravascolare                                                vaginale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 376
             disseminata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 352            Prevenzione EPP nel taglio cesareo . . . . 376
             Porpora trombotica trombocitopenica . . 354                                Prevenzione dell’EPP nelle gravide con
          Sindrome da iperviscosità. . . . . . . . . . . . . . . 355                    malattie emorragiche congenite . . . . . . . 376
          Emofilia acquisita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 355            Correzione dell’anemia . . . . . . . . . . . . . . 378
          Altre forme di coagulopatie autoimmuni. . 357
          Sindrome di von Willebrand acquisita . . . . 358                           30 LE EMORRAGIE NELLE
          Altre coagulopatie acquisite non immuni . 359                                 CARDIOPATIE CONGENITE E
          Disordini emorragici secondari a terapia
          per patologia neoplastica oncoematologica .359                                NELLA CHIRURGIA CARDIACA 381
          Sindromi emorragiche acute e croniche                                      Introduzione e classificazioni . . . . . . . . . . . . 381
          associate a TCSE e GVHD . . . . . . . . . . . . . . . 360                  Cardiopatie congenite . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382
          Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 362         Eziopatogenesi dei difetti emostatici . . . 382
                                                                                        Epidemiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382
          29 LE EMORRAGIE IN OSTETRICIA365                                              Esami di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . 383
                                                                                        Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . 384
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 365          Gestione clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 384
             Definizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 365          Prevenzione e trattamento delle
          Epidemiologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 365            emorragie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385
          Fisiopatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366       Chirurgia cardiovascolare eseguita con o
             Modifiche della coagulazione in                                         senza circolazione extracorporea . . . . . . . . . 385
             gravidanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366           Patogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385
             Vascolarizzazione uterina . . . . . . . . . . . . 367                      Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . 386
             Fattori di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367             Esami di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . 386
             Le 4 T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367      Gestione clinica e trattamento . . . . . . . . . 386
          Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 368   Dispositivi di supporto circolatorio . . . . . . 387
          Terapia delle emorragie ostetriche . . . . . . . 368                          Epidemiologia con meccanismi e sedi
             Aspetti gestionali ed organizzativi . . . . . 368                          delle emorragie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387
             EPP con perdite ematiche tra 500 e 1.000 mL                                Prevenzione e trattamento delle
             senza segni di squilibrio emodinamico . . .369                             emorragie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 388
             EPP con perdite ematiche >1.000 mL,
             in paziente emodinamicamente
             instabile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 372     31 IL LABORATORIO NELLA
          Terapia trasfusionale per il supporto                                         DIAGNOSI E MONITORAGGIO
          della EPP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 372       TERAPEUTICO DELLA
             Trasfusione di emazie concentrate (EC) . . .373                            MALATTIA TROMBOTICA . . . . 391
             Trasfusione di plasma fresco congelato
             (PFC) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 373   1. Il laboratorio nella diagnosi della malattia
             Fibrinogeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 373            trombotica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 391

Castaman 00.indd XVII                                                                                                                              14/02/2018 18.18.27
XVIII Indice generale
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 391         Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 418
          D-dimero per l’esclusione di TEV . . . . . . . . 391                             Trombosi venosa profonda degli arti
              La misura di laboratorio . . . . . . . . . . . . . 392                       superiori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418
              Scelta del metodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394                  Trombosi venosa profonda degli arti
              Falsi-negativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394             inferiori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418
              Falsi-positivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394             Embolia polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . 418
              Strategie diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . 394                     Trombosi delle vene renali. . . . . . . . . . . . 418
          D-dimero per valutare il rischio di recidiva                                     Trombosi dei seni venosi cerebrali . . . . . 418
          di TEV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 395         Tromboembolismo arterioso . . . . . . . . . . 419
          Misura del D-dimero in altre condizioni                                          Stroke ischemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 419
          cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396   Diagnosi di tromboembolismo . . . . . . . . . . 419
              D-dimero e coagulazione intravascolare                                       Tromboembolismo venoso . . . . . . . . . . . 419
              disseminata (CID) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396                  Embolia polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . 419
              D-dimero, gravidanza e altre                                                 Trombosi arteriosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420
              condizioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396        Terapia e prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420
              D-dimero e patologia cardiovascolare . . 397                                 Terapia trombolitica . . . . . . . . . . . . . . . . . 420
          2. Il laboratorio nel monitoraggio                                               Terapia anticoagulante . . . . . . . . . . . . . . . 420
              terapeutico della malattia trombotica . 398                                  Terapie anticoagulanti alternative . . . . . 422
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 398             Chirurgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
          Inibitori diretti della trombina ad uso                                          Filtri cavali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
          parenterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 399            Profilassi primaria del trombo-
              Monitoraggio di laboratorio . . . . . . . . . . 399                          embolismo venoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . 423
          Eparina non frazionata . . . . . . . . . . . . . . . . . 401                     Terapia antiaggregante piastrinica . . . . . 423
              Caratteristiche generali . . . . . . . . . . . . . . 401                 Complicanze del tromboembolismo
              Monitoraggio di laboratorio . . . . . . . . . . 402                      venoso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424
          Eparine a basso peso molecolare (EBPM). . 402                                Il registro italiano della trombosi infantile . .424
              Caratteristiche generali . . . . . . . . . . . . . . 402
              Monitoraggio di laboratorio . . . . . . . . . . 403                      33 LA TROMBOSI VENOSA
          Fondaparinux . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403              PROFONDA E L’EMBOLIA
              Caratteristiche generali . . . . . . . . . . . . . . 403
              Monitoraggio di laboratorio . . . . . . . . . . 403                         POLMONARE . . . . . . . . . . . . . 427
          I farmaci anti-vitamina K . . . . . . . . . . . . . . . 404                  Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427
              Monitoraggio di laboratorio . . . . . . . . . . 405                      Fisiopatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427
              Principi di standardizzazione del                                           Fattori di rischio individuali . . . . . . . . . . 427
              PT INR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405          Fattori di rischio legati a situazioni
          3. Anticoagulanti orali ad azione diretta                                       patologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428
              (DOAC). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409           Gravidanza, puerperio e terapia
              DOAC e i test di laboratorio . . . . . . . . . . 410                        estroprogestinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 428
              Dabigatran . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 410         Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 429
              Rivaroxaban . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412          Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429
              Apixaban . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 412            Probabilità clinica pre-test . . . . . . . . . . . 429
          Test di misura dell’attività anti-Xa . . . . . . . . 412                        D-dimero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429
              Altri test di laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . 412                 Ecografia venosa a compressione
              Quando effettuare il controllo . . . . . . . . . 413                         (CUS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431
              Considerazioni conclusive . . . . . . . . . . . . 413                       Scintigrafia polmonare . . . . . . . . . . . . . . 431
                                                                                          Angio-TC polmonare (CTPA) . . . . . . . . . 432
          32 LE TROMBOSI IN ETÀ                                                           Algoritmi diagnostici . . . . . . . . . . . . . . . . 432
             PEDIATRICA . . . . . . . . . . . . . . 415                                Prognosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433
                                                                                          Mortalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 415            Rischio di recidiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434
          Epidemiologia del tromboembolismo nel                                           Sindrome post-trombotica . . . . . . . . . . . . 434
          bambino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 415         Ipertensione polmonare cronica
          Fattori di rischio per tromboembolismo . . . 416                                tromboembolica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435
          La trombofilia ereditaria . . . . . . . . . . . . . . . . 416                Trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435

Castaman 00.indd XVIII                                                                                                                                   14/02/2018 18.18.27
Indice generale         XIX
          34 LA CARENZA DI                                                               Attività anticoagulante
             ANTITROMBINA . . . . . . . . . . . 439                                      PCa-indipendente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464
                                                                                     Aspetti clinici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464
          Fisiologia dell’antitrombina . . . . . . . . . . . . . 439                     Consulenza genetica . . . . . . . . . . . . . . . . . 466
             Concentrazioni plasmatiche . . . . . . . . . . 441                      Il laboratorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466
          Difetto ereditario di antitrombina . . . . . . . . 441                         Dosaggio dell’attività . . . . . . . . . . . . . . . . 467
             Epidemiologia nella popolazione                                             Dosaggio dell’antigene . . . . . . . . . . . . . . . 467
             generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 443          Classificazione delle carenze . . . . . . . . . . 467
          Diagnosi del difetto di antitrombina . . . . . . 443                           Raccomandazioni pratiche . . . . . . . . . . . 468
             Metodi di dosaggio e caratterizzazione                                  Correlazione genotipo-fenotipo . . . . . . . . . . 468
             dei difetti di antitrombina . . . . . . . . . . . . 443                 Note di terapia e profilassi . . . . . . . . . . . . . . 469
          Difetti acquisiti di antitrombina . . . . . . . . . . 444                      Pazienti con TEV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 469
          Manifestazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . 445                  Soggetti asintomatici . . . . . . . . . . . . . . . . 470
             Rischio di tromboembolismo venoso . . . 445
             Rischio di perdita fetale . . . . . . . . . . . . . . 446               37 FATTORE V LEIDEN, MUTAZIONE
          Trattamento antitrombotico . . . . . . . . . . . . . 446                      G20210A DELLA PROTROMBINA
             Trattamento degli episodi acuti . . . . . . . 446
             Rischio di tromboembolismo venoso
                                                                                        E LIVELLI ELEVATI DI FVIII . . . . 473
             ricorrente e trattamento a lungo                                        Il fattore V Leiden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473
             termine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 446         Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473
          Profilassi antitrombotica . . . . . . . . . . . . . . . . 447                  Prevalenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473
             Profilassi antitrombotica primaria . . . . . 447                            Rischio di trombosi associato alla
             Profilassi antitrombotica in gravidanza                                     presenza di FVL. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474
             e puerperio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 447           Interazione tra il FVL e i fattori di rischio
             Profilassi antitrombotica in chirurgia . . 448                              acquisiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474
          Approfondimenti suggeriti . . . . . . . . . . . . . 448                        Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475
                                                                                     La mutazione G20210A della
          35 LA CARENZA DI PROTEINA C . 451                                              protrombina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
                                                                                         Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 451           Prevalenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
          La proteina C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 451            Rischio di TEV associato alla presenza
             La struttura proteica . . . . . . . . . . . . . . . . . 451                 della mutazione G20210A della
             Il gene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 452       protrombina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
             La funzione anticoagulante della                                            Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477
             proteina C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 453          Chi testare per la presenza del FVL e
          I difetti di proteina C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 454              della mutazione G20210A della
             Difetti congeniti di PC . . . . . . . . . . . . . . . 454                   protrombina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477
             Difetti acquisiti di PC . . . . . . . . . . . . . . . . 455                 La gestione del paziente con FVL o
          Basi molecolari dei difetti di proteina C . . . 455                            mutazione G20210A della
          Epidemiologia e manifestazioni cliniche                                        protrombina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 478
          dei difetti di proteina C . . . . . . . . . . . . . . . . . 455            Alti livelli di fattore VIII . . . . . . . . . . . . . . . . 479
          Metodi di dosaggio, caratterizzazione e                                        Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479
          diagnostica dei difetti di proteina C . . . . . . 456                          Prevalenza e determinanti dei livelli
          Trattamento dei difetti di proteina C . . . . . . 457                          plasmatici di FVIII . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479
                                                                                         Rischio di TEV associato ad aumentati
          36 IL DIFETTO DI PROTEINA S . . . 461                                          livelli di FVIII . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479
                                                                                         Interazione tra FVIII e altri fattori di
          Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461           rischio genetici o acquisiti . . . . . . . . . . . . 480
          Ruolo nell’emostasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461                Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 481
             Il gene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461
             La struttura della proteina . . . . . . . . . . . . 461                 38 ANOMALIE DELLA FIBRINOLISI
             La PS nel circolo ematico . . . . . . . . . . . . . 462                    E TROMBOSI . . . . . . . . . . . . . 485
             Attività anticoagulante
             PCa-dipendente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463             Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 485

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