Clara falls in Love - delle Ironiche cadute di Stile

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Clara falls in Love - delle Ironiche cadute di Stile
Clara falls in Love

                                    delle Ironiche cadute di Stile

   Clara Falls in Love SCHEDA ARTISTICA - contact info@cielabagarre.com +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com
Clara falls in Love - delle Ironiche cadute di Stile
“Clara inciampa distratta verso il cielo. Inciampa e cade sbattendo la faccia.
                                             Petto in spalle, a terra soffia la gonna all’aria. Clara ha una ricaduta grave”.

Clara Falls in Love
Danza, teatro
Scheda

Clara Falls in Love è un lavoro sull’innamoramento, considerato una volta tanto oltre il suo involucro romantico, in tutta la
sua oscenità: come ironica caduta di stile, cieca esuberanza, perdita di controllo.
Clara è caduta innamorata, questo è l’handicap che la spinge dalla sedia a rotelle al pavimento e viceversa, in un incessante e
ironico movimento di andata e ritorno.
Vagamente ispirata all’amica paraplegica di Heidi, Clara inciampa distratta verso il cielo, sogna e immagina per sé una
rivincita. Ma ogni tentativo di risollevarsi è un rifar tutto da capo, una rinnovata richiesta di aiuto che coinvolge il pubblico a
intervenire fisicamente, a soddisfare la pretesa di un abbraccio.

Nella lingua francese esiste un’espressione per indicare lo svenimento, figura tipica dell’innamoramento: “Tomber dans le
pommes”, cadere nelle mele, precipitare nel buio. L’innamoramento è il luogo dello smarrimento, del corto circuito della
ragione e della perversione dell’ego. Tutta la pièce, ironica fino al grottesco, si muove così sul confine tra il desiderio di
abbandono del sé e un melanconico tentativo di sfuggire a una rovinosa “caduta libera”.
Il terreno che manca sotto i piedi evoca equilibri precari che volgono lo sguardo all’orizzonte dell’altro, disfatte metafisiche
sull’orlo del precipizio tra “me” e “te”, l’oscillazione tra alti ideali e basse risoluzioni: aggiustamenti in corsa dopo la fine e
prima del r-inizio, ma anche il rischio di una generosa e totale condivisione.

Clara Falls in Love si concentra dunque sulla gestione del peso in senso fisico ed emotivo, metaforico, individuale e
relazionale. In termini coreografici, si sperimenta il controllo (e lo smarrimento) del peso corporeo e delle forze che SOS-
tenendolo in piedi, agiscono insieme nel corpo più ampio, quello della scena performativa – inteso come spazio fisico ed
emotivo condiviso tra performer e pubblico. Si cerca così la costruzione in tempo reale di un fraseggio integrato dal contatto
fra i corpi del pubblico e del performer: amanti più o meno clandestini, più o meno traditi e traditori, più o meno travestiti e
sicuri nel riconoscersi (in una specie di genere), più o meno ripiegati nell’abitudine, più o meno stanchi-morti.

Clara Falls in Love è un solo, e del resto non potrebbe essere altrimenti, visto che il discorso amoroso è sempre un dialogo a
una sola voce, nutrito di autolesionismo e autocompiacimento (“Da sola, al buio, ho riso tanto fino a farmi male”). Ma è
anche un’orchestrazione: una sola danzatrice in scena che condivide la volontà di ritrovarsi con il pubblico, un pubblico
desiderato, chiamato a esercitare il proprio sé attraverso un onesto corpo a corpo danzato. Un solo dove sono tanti, tutti i
presenti, a farsi bene, e a farsi male.

Clara Falls in Love è un episodio del progetto in progress La Bagarre - Tentativi Vergini di Oscenità:
libero melange italo-francese tra Blague (scherzo) e Guerre (guerra) che definisce “le botte da orbi in un clima di festa”.
Una ricerca in progress sul tema dell’osceno, ciò che è oltre lo sguardo.

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“E’ il disincanto della complicità di che la coppia s’era illusa nel preludio. il
                                            sospiro della specie truccato da batticuore sentimentale. Avevano scambiato
                                            questa condanna a procreare per un reciproco e inopportuno
                                            innamoramento”.
                                                                                                              Carmelo Bene

                                            “Sull’orlo della tomba danzava la sua commedia con una gioia che le impediva
                                            di scorgere il baratro”.
                                                                                                          George Bataille

Clara Falls in Love
Di Erika Di Crescenzo

regia coreografia e interprete principale Erika Di Crescenzo
musiche Amon Tobin, Bruno Lauzi
produzione: Cie La Bagarre (Torino), Centro Daiva Jyoti (Torino)
in collaborazione con Rollidays e Corpi Urbani (Genova)
Durata 25 min.
Foto Marco Pezzati

Link al Video Integrale
http://www.youtube.com/watch?v=R1TceCJnbb8

Link al Materiale Fotografico
http://www.marcopezzati.it/public/foto/danza/rollidays2013/erikadicrescenzo/index_2.html

Contatti                                      Distribuzione
Cie La Bagarre                                Rebis Production
www.cielabagarre.com                          www.rebisproducton.com

Erika Di Crescenzo – 340 5434897 – erikadicrescenzo@cielabagarre.com

Giorgia Marino – ufficio stampa – 340 6730113 – press@cielabagarre.com

Rebis Pruduction – distribuzione – 348 8962700 – direction@rebisproduction.com

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COMPAGNIA LA BAGARRE
                                  Il termine La Bagarre è un libero melange italo-francese tra Blague (scherzo) e Guerre
                                  (guerra) che definisce le botte da orbi in un clima di festa. La traduzione italiana del
                                  termine indica la zuffa, ricorda le guerre o nel ciclismo, lo sprint finale, le sgomitate prima
                                  del traguardo. Ma è anche la blague, lo scherzo feroce, il ghigno, la beffa. E soprattutto le
                                  botte, in un momento dove tante se ne ricevono, ma ben altre si ha voglia di darne. La
                                  battaglia come habitat, il teatro come rovesciamento, crudeltà, oscenità, carnevale,
                                  illusione, ribellione, unica fede e molto altro.

                                  Cie La Bagarre opera nel campo della ricerca teatrale dal 2011, sotto la direzione di Erika
Di Crescenzo. Si avvale della collaborazione di numerosi professionisti del teatro, della musica, della filosofia, della danza
ed è promossa dal Centro Daiva Jyoti – Studi Yoga, Ricerca Olistica e Arti Teatrali.

                                     CV - ERIKA DI CRESCENZO:
                                     Artista atipica e de-genere. Evita le etichette, perché i generi ama frequentarli tutti –
                                     danza contemporanea, performance, improvvisazione, musica, prosa – distillandone poi
                                     la propria personale via al teatro. Lavora come danzatrice e attrice per coreografi e
                                     registi (Barbara Altissimo/Torino, Pietro Balla/Torino, Simonetta Pusceddu/Cagliari,
                                     Marco Carniti/Roma, Lucie Eidenbenz/Ginevra), ma soprattutto è autrice e regista di se
                                     stessa e degli attori, danzatori e musicisti con cui di volta in volta collabora.
                                     Formatasi come danzatrice classica presso il Balletto Teatro di Torino, ha approfondito lo
                                     studio della danza contemporanea e teatro in Italia, Francia e Svizzera con maestri come
                                     Miryam Gourfink, Yann Marussich, Frey Faust, Ruth Zaporah, Simone Forti, Giovanni Di
Cicco, Raffaella Giordano, Alessandro Certini, Julien Hamilton, Judith Malina, Malou Airaudo, Michele Di Mauro, Clode
Coldì, Charlotte Zerbey, Francesco Burroni. Dal 2006 é direttrice artistica e insegnante di teatro-danza presso il Centro Daiva
Jyoti, sede di attività di ricerca e insegnamento nell’ambito dello Yoga, delle Discipline Olistiche e delle Arti Teatrali. La
formazione da danzatrice, gli studi universitari in antropologia e teatro, la pratica dello yoga e l’esperienza in
improvvisazione teatrale sono i tasselli di un percorso eterogeneo che approda, nel 2011, alla nascita di Cie La Bagarre. Se
negli anni passati Erika aveva già avuto modo di cimentarsi con la regia e la scrittura drammaturgica, con Officina Tribalico o
in progetti autonomi, mettendo in scena sue creazioni come Asfissia (2007), The Whale’s Rib Cage (2008), Queenz (2008),
The Fish (vincitore del bando Spazi per la Danza Contemporanea Piemonte 2009), è però con il solo per danzatrice e
fisarmonica La Bagarre, presentato nel 2010, che si delineano in modo più consapevole il suo peculiare metodo creativo e la
sua poetica. Ecco dunque che La Bagarre diventa il punto di svolta di una ricerca la cui matrice fondamentale è l’utilizzo
sinergico di corpo, voce e musica dal vivo, in uno scambio continuo e mutevole, mai cristallizzato neanche al momento di
andare in scena. Lo smarrimento è il nucleo tematico principale attorno a cui ruota la ricerca di Erika negli ultimi anni.
Smarrimento come esperienza mistica ed erotica (in Etude pour la Sainteté, ispirato agli studi sull’isteria della Salpêtrière) o
come dimenticanza del sé che prefigura la morte (in Per il Bene di Carmelo, dedicato all’amato Carmelo Bene). Erotismo e
morte, spinta vitale del desiderio e aspirazione all’annullamento di sé, disperata esuberanza e nichilismo sono i termini di una
feconda antitesi racchiusi nel concetto di smarrimento. Del resto è di un’intuitiva unione degli opposti che si nutre la poetica
di Erika Di Crescenzo: sacro-profano, santità-oscenità, innocenza-indecenza, armonia-deformità, follia-beatitudine. Il tutto
offerto – nel senso artaudiano del termine – attraverso il corpo: un corpo di danzatrice che, nonostante la grande esperienza,
non si mostra mai muscolare o “tecnico”, ma si concede quasi inerme a indicare una via di conoscenza emotiva e intuitiva.

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Scheda tecnica audio/luci
Spazio scenico :
il lavoro si presta a luoghi molto diversi e viene adattato a seconda dello spazio.
La presenza di una scala (come da video) è auspicabile ma non indispensabile.

Audio :
amplificazione completa adeguata al luogo
N. 1 Mixer audio almeno 6cn + aux monitor
N. 1 lettore CD. prof.
N. 2 DI, meglio attive
N. 2 monitor
eventuale microfono ad archetto completo con capsula DPA
Tutti i cablaggi adeguati al montaggio

Luci :
Da concordare a seconda dello spazio

Per qualsiasi informazione o chiarimento potete contattare:
Monica Olivieri – 3383668052
Mail: hermana9@hotmail.it

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