CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento - Fondazione Edmund Mach
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CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento N. 4 - DICEMBRE 2019 Approfondimento monografico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach
© 2019 Fondazione Edmund Mach - Centro Trasferimento Tecnologico CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento TESTI Daniele Andreis, Gianfranco Anfora, Michele Berti, Serena Chiesa, Stefano Corradini, Anna Eriksson*, Claudio Ioriatti, Valerio Mazzoni, Claudio Panizza, Gerardo Roselli, Livia Zapponi CURA E REVISIONI TESTI Gianfranco Anfora, Anna Eriksson*, Claudio Ioriatti COORDINAMENTO EDITORIALE Erica Candioli, Anna Eriksson* FOTOGRAFIE Gianfranco Anfora (foto 4), Anna Eriksson* (fig.1, foto 2, 3, 5, 6, 12), Valerio Mazzoni (foto 7), Claudio Panizza (foto 3), Umberto Salvagnin (fig. 1), Livia Zapponi (foto 1, 9, 10, 11) ENEA Casaccia (foto 8) Copertina: Anna Eriksson* PROGETTO GRAFICO IDESIA REALIZZAZIONE GRAFICA ESECUTIVA E STAMPA Esperia Srl – Lavis (TN) *Il progetto E-STaR tramite il bando “I comunicatori STAR della scienza” della Provincia autonoma di Trento
Presentazione I meccanismi dell’economia globale espongono sempre più le comunità locali al rischio di invasione da parte di nuovi parassiti e patogeni. Questo fenomeno è uno dei maggiori fattori di rischio per la salute umana, l’am- biente e l’agricoltura e pone seri problemi in particolare in frutticoltura. Insetti e patogeni sono spesso intro- dotti in nuove zone con gli scambi commerciali e turistici ed il loro insediamento è facilitato dai cambiamenti climatici in atto. Per questo il territorio trentino è esposto a tali fenomeni. Un esempio recente e preoccupante di invasione biologica nelle nostre aree è la cimice asiatica, Halyomorpha halys, originaria dell’Asia orientale. Fuori dal suo areale originario, negli Stati Uniti e in Europa è divenuto il fitofago chiave in numerosi agroeco- sistemi causando ingenti danni economici su colture come melo, pero e pesco e su molte orticole. Può inoltre essere fonte di fastidio per le persone, per la sua abitudine di trascorrere l’inverno al riparo negli edifici e di emettere sostanze maleodoranti. Nel 2016 sono stati ritrovati i primi individui di cimice anche in Trentino, con i focolai più importanti nell’area della città di Trento e del Garda. Nel triennio 2017-2019 la specie si è espansa, insediandosi anche in Val di Non e Valsugana, con popolazioni in grado di provocare danni sulle principali colture, soprattutto il melo. Come descritto in seguito, questo insetto invasivo ha eccezionali caratteristiche biologiche, estrema plasticità e adattabilità e grandi capacità riproduttive che ne rendono molto complicate gestione e controllo. Per cercare di far fronte quindi a questa minaccia è stato creato a inizio 2019 un gruppo operativo in Fonda- zione Edmund Mach (FEM) che coinvolge ricercatori e tecnici del Centro Ricerca ed Innovazione e del Centro Trasferimento Tecnologico e del Centro Agricoltura Alimenti e Ambiente (C3A) dell’Università di Trento, per la messa a fattor comune delle risorse e competenze e per il coordinamento delle attività di ricerca e sperimen- tazione su questo tema. Tale gruppo collabora strettamente con gli operatori locali del settore, produttori or- tofrutticoli e decisori politici. L’obiettivo primario è mettere a disposizione degli agricoltori efficaci strategie di controllo integrato (IPM) su scala territoriale nel più breve tempo possibile. In questo senso sono state avviate anche importanti collaborazioni nazionali ed internazionali. Si sta lavorando su diversi aspetti, che vanno dalla valutazione dell’efficacia della lotta chimica fino allo studio degli antagonisti naturali autoctoni ed esotici per la lotta biologica, metodo che forse garantisce a lungo termine i risultati più efficaci e duraturi. Si lavora inoltre per coinvolgere attivamente la cittadinanza nel monitoraggio della cimice tramite l’iniziativa di citizen science “BugMap” e divulgazione sui social media, laboratori con le scuole primarie, giornate tecniche ed eventi scien- tifici. Purtroppo in ogni caso i risultati non possono essere immediati, i produttori dovranno convivere anche con questa nuova avversità, sviluppare consapevolezza ed adottare tutte le pratiche finora a disposizione che limitino l’impatto dell’insetto. Pensiamo ottimisticamente che l’obiettivo di un nuovo equilibrio e della soste- nibilità negli agroecosistemi invasi dalla cimice si possa raggiungere in tempi ragionevoli. La strada è indicata ad esempio dalla situazione delle aree frutticole di alcuni stati americani come la Pennsylvania, che una nostra delegazione ha recentemente visitato, in cui la cimice è presente già da molti anni ma il cui impatto è in fase di riduzione grazie all’applicazione di nuove strategie IPM adatte a quei territori. In generale, il caso della cimice asiatica ci dimostra ancora una volta che è forse impossibile evitare l’ingresso delle specie aliene invasive, ma è fondamentale sviluppare programmi di diagnosi precoce e identificazione delle strategie di controllo più adatte. Questo richiede un approccio multidisciplinare e la cooperazione tra i paesi colpiti e quindi la possibilità di utilizzare risorse e competenze da rendere rapidamente disponibili. Questo approfondimento è stato realizzato con il contributo del progetto E-STaR tramite il bando “I comunica- tori STAR della scienza” della Provincia autonoma di Trento. Claudio Ioriatti Gianfranco Anfora Dirigente Centro Trasferimento Tecnologico Professore associato Centro Agricoltura Alimenti Ambiente - C3A Fondazione Edmund Mach
Sommario Presentazione.......................................................................................................................................................3 Introduzione.........................................................................................................................................................5 Morfologia............................................................................................................................................................6 Biologia..................................................................................................................................................................8 Piante ospiti........................................................................................................................................................10 Tecniche di contenimento................................................................................................................................12 Monitoraggio della cimice asiatica...................................................................................................................14 Bugmap...............................................................................................................................................................15 Trappole multistimolo: il binomio feromoni e vibrazioni.............................................................................22 Il controllo della cimice asiatica con la tecnica dell’insetto sterile (SIT).......................................................24 I parassitoidi della cimice asiatica....................................................................................................................26 Conclusioni.........................................................................................................................................................29 Bibliografia..........................................................................................................................................................30
Introduzione La cimice asiatica, Halyomorpha halys (Stål, 1855) (Hemiptera Pentatomidae), è una specie aliena invasi- va originaria dell’Asia orientale (Cina, Giappone, Corea). Questo insetto è stato rinvenuto fuori dal suo areale originario per la prima volta alla fine degli anni novanta negli Stati Uniti dove, in breve tempo, è divenuto il fitofago chiave in numerosi agroecosistemi causando ingenti danni economici, soprattutto su colture arboree come melo, pero, pesco e nocciolo. In Europa, le prime segnalazioni risalgono al 2007 in Svizzera, dove però la densità di popolazione si è mantenuta molto bassa. Il primo rinvenimen- to di una popolazione insediata in Italia risale al settembre 2012, in Provincia di Modena, a seguito del quale la specie si è espansa rapidamente nelle aree frutticole limitrofe. Oggi la specie è segnalata nella maggior parte delle regioni italiane e in molti stati europei (dalla Francia alla Georgia), a causa proba- bilmente del trasporto accidentale legato alle attività umane. Tale specie infatti è capace di viaggiare anche su lunghe distanze, sfruttando le rotte commerciali, e giungendo in nuovi territori attraverso autostrade, porti e aeroporti, nascosta all’interno di piante e altre merci, come avviene comunemente per altre specie invasive cosiddette “autostoppiste” (Cini et al., 2014). Per quanto riguarda il Trentino, la cimice è stata segnalata per la prima volta nel 2016 nei dintorni di Trento trasportata all’interno di un camper noleggiato in Veneto, negli anni seguenti è stata rilevata in tutte le zone agricole della Provin- cia, in particolare nelle aree meridionali, a sud di Trento e alto Garda, ma raggiungendo anche le aree frutticole collinari della Val di Non (Malek et al., 2018).
CIMICE ASIATICA Morfologia Gli adulti di Halyomorpha halys sono lunghi cir- maschi. Per quanto riguarda gli stadi giovanili, si ca 1,5-1,7 cm, possono essere larghi 7-10 mm e hanno 3 stadi di neanide e 2 di ninfa con la pre- hanno la caratteristica forma a scudo (Fig. 1). Il senza di abbozzi alari, la cui caratteristica princi- colore è tipicamente marmorizzato tendente al pale, che le contraddistingue da altre specie simi- marrone, ma in alcuni casi anche con sfumature li, è la presenza di alcune spine laterali a capo e rossastre. In particolare, il riconoscimento negli torace. adulti si basa sull’osservazione di alcuni caratteri Poiché può essere facilmente confusa con un’al- peculiari, come ad esempio le 4 macchie avorio tra cimice pentatomide autoctona piuttosto co- presenti sul pronoto (calli). A livello del capo, in- mune nei nostri ambienti (Rhaphigaster nebulosa) nanzitutto, la sua forma quadrata, ma anche la ne riassumiamo di seguito i principali caratteri conformazione delle antenne, che presentano distintivi. due bande chiare alternate sul secondo e terzo Halyomorpha halys: apice del capo di forma ret- antennomero, ne permettono l’identificazione tangolare, antenne con due segmenti chiari, (Ibrahim et al., 2019). Dal torace si dipartono le presenza di macchie colore avorio ben distinte emielitre con una puntinatura piuttosto densa, su pronoto e scutello, venature scure sulla par- membranose nella parte terminale, presentano te membranosa delle emielitre, assenza di spina delle venature caratteristiche. Il margine laterale addominale, zampe con striature scure. Stadi gio- dell’addome presenta alcune macchie triangola- vanili provvisti di spine laterali su capo e torace. ri bianche, infine ciascuna zampa presenta una Raphigaster nebulosa: apice del capo di forma banda chiara centrale. Osservata ventralmente, triangolare, antenne con tre segmenti chiari, as- la cimice risulta avere un colore giallastro che in senza di macchie avorio su pronoto e scutello, alcuni casi può tendere al rosso e può presentare colorazione marmorizzata uniforme, maculatura dei segni puntiformi grigi o neri. La distinzione tra scura della parte membranosa delle emielitre, maschio e femmina è possibile dall’osservazione presenza di una spina addominale ben visibile dei genitali esterni, che nel maschio assumono rivolta verso il rostro, maculatura addominale e una conformazione a fibbia, inoltre le femmine zampe di colore uniforme. Stadi giovanili privi di tendono ad essere leggermente più grandi dei spine laterali. 6
N. 04 dicembre 2019 Adulti 2 bande bianche sulle antenne Dorso delle zampe pichiettato di nero (marmorizzato) 1 banda bianca su ciascuna zampa Margine posteriore con macchie triangolari bianche Parte distale con linee (non punti) scure Giovani Presenza di spine sul margine anteriore del pronoto, più marcate nei primi stadi Ninfa di 5a età Ninfa di 2a età Figura 1 Tavola descrittiva della morfologia della cimice asiatica: adulti e giovani 7
CIMICE ASIATICA Biologia La cimice asiatica è una specie multivoltina; nei delle trappole commerciali per il monitoraggio, luoghi di origine in Asia orientale può compiere argomento che sarà trattato successivamente. A da 4 a 6 generazioni in un anno, mentre nelle breve raggio invece l’accoppiamento è possibile zone dove è stata introdotta, a clima temperato, tramite lo scambio di segnali vibrazionali via sub- può compiere una o due generazioni in un anno. strato (Mazzoni et al., 2017). Infatti la durata del ciclo vitale, a partire dalla de- La forma svernante è quella adulta, quindi sia posizione delle uova fino al raggiungimento dello maschi che femmine adulti in autunno tendono stadio adulto, risulta strettamente correlato con ad aggregarsi ed a cercare dei ripari che posso- il clima. Anche l’inizio, la durata e la fine della dia- no essere dei rifugi naturali o artificiali, come per pausa sono influenzati da parametri ambientali esempio ricoveri attrezzi, abitazioni, magazzini, come il fotoperiodo e la temperatura. La comuni- scuole, uffici, raggiungendo numeri enormi in cazione a medio-lungo raggio che precede le ag- caso di alte densità di popolazione. A volte pos- gregazioni e la riproduzione è mediata da un fero- sono quindi diventare infestanti nei centri abitati, mone di aggregazione emesso dai maschi adulti e proprio per il loro comportamento gregario. Un che attira forme giovanili ed entrambi i sessi degli numero elevato di individui può infatti creare dei adulti. Tale feromone combinato con diversi si- disagi, in particolare per la produzione di odo- nergizzanti è attualmente utilizzato come innesco ri sgradevoli che l’insetto emette da specifiche Foto 1 Ovatura da cui sono sgusciate neanidi di prima età di cimici asiatiche 8
N. 04 dicembre 2019 ghiandole come autodifesa, e che possono por- svernamento iniziano a deporre uova in media tare in casi estremi ad allergie respiratorie o der- dopo 35 giorni, mentre le femmine della genera- matiti da contatto. zione estiva hanno bisogno in media di 12 giorni, In primavera, all’uscita dalla diapausa, durante la dal raggiungimento dello stadio adulto per inizia- quale comunque si registrano elevate percentuali re a ovideporre (Costi et al., 2017). Le uova ven- di mortalità, gli adulti si spostano sulla vegetazio- gono deposte solitamente sulla pagina inferiore ne delle piante ospiti, dove si nutrono e si accop- delle piante ospiti, ravvicinate le une alle altre, in piano. gruppi di 28 mediamente; sono a forma di bari- Per quanto riguarda l’Italia, è stato osservato che lotto, verde chiaro appena deposte, bianche suc- la fuoriuscita degli adulti dai siti di svernamento è cessivamente. molto scalare, inizia quando la temperatura rag- Sia giovani che adulti si nutrono di linfa attraverso giunge i 14°C con una lunghezza del giorno di 13 un apparato boccale pungente-succhiante estre- h, e dura in media da metà marzo a fine maggio. mamente specializzato che è in grado di forare L’ovideposizione da parte degli individui svernan- la superficie anche di frutti estremamente coria- ti inizia a metà maggio, con un fotoperiodo mag- cei, semi e cortecce. Durante l’attività alimentare giore di 14 h. Questa si protrae fino a metà luglio inoltre essi emettono saliva attraverso un canale quando anche questi individui svernanti soprav- formato dai loro stiletti boccali. Tale saliva è ric- vissuti iniziano a morire. In questo stesso perio- ca di enzimi che facilitano la predigestione dei do, gli adulti di prima generazione incrementano tessuti vegetali e sono proprio questi enzimi che la deposizione delle uova (foto 1). gradualmente contribuiscono alla deformazio- Si è osservata quindi una sovrapposizione del pe- ne, disfacimento ed imbrunimento della polpa riodo di deposizione delle uova tra la prima e la dei frutti riducendone il valore commerciale. La seconda generazione. Gli adulti che si sviluppano cimice asiatica è estremamente polifaga, carat- dalle uova deposte durante l’estate non arrivano teristica questa che ne rende particolarmente di solito nei nostri climi a originare una terza ge- complicato il monitoraggio e controllo. Sono co- nerazione, ma sono quegli individui che a parti- nosciute finora oltre 300 piante ospiti, sia di inte- re dalla metà di agosto entreranno in diapausa resse agrario che selvatiche ed ornamentali, sulle riproduttiva per prepararsi poi allo svernamento quali la specie si sposta per nutrirsi e riprodursi (Costi et al., 2017). In relazione al raggiungimento a seconda delle caratteristiche degli ecosistemi e della maturità sessuale, le femmine uscite dallo delle epoche di disponibilità di frutti e semi. 9
CIMICE ASIATICA Piante ospiti La gestione della cimice asiatica necessita di co- noscenze ed informazioni specifiche e puntuali da parte di tutti i soggetti che operano in campagna per poter ottimizzare l’applicazione delle tecniche di contenimento attualmente disponibili, massi- mizzandone l’efficacia. A tale scopo è importante che ricercatori, sperimentatori, consulenti e agri- coltori che operano in un territorio instaurino un continuo scambio di informazioni utili a capire e prevedere il comportamento della cimice per at- tuare la migliore strategia di contenimento possi- bile. Come riportato precedentemente, la cimice asiatica vive e si alimenta su moltissime specie erbacee ed arboree sia coltivate che spontanee e quindi l’attività di monitoraggio richiede maggiore impegno ed una maggiore conoscenza dell’area- Foto 2 le di produzione rispetto a quanto richiesto per Neanidi di cimici asiatiche su infiorescenze di luppolo insetti che interessano solo una singola coltura. Piante ospiti spontanee Tra le piante arboree spontanee su cui la cimice danneggiate dallo stiletto e raggiunte dagli enzimi asiatica è in grado di alimentarsi si annoverano salivari (foto 3 e 4). sambuco, rosa canina, corniolo, luppolo, acero, Le modificazioni morfologiche dei frutti sono di- acacia, ailanto, nocciolo, frassino, bagolaro, gelso, verse anche nella velocità con cui si manifestano viburno, biancospino (foto 2). Vanno poi aggiun- in funzione della specie, della varietà e del mo- te altre piante ornamentali presenti in ambienti mento in cui il frutto è danneggiato. Indicativa- urbani su cui la cimice è presente soprattutto in mente, il sintomo si manifesta sulla mela dopo primavera nelle prime fasi di sviluppo della nuo- 15-20 giorni, sulla ciliegia dopo 2-3 giorni, mentre va generazione e in autunno prima di migrare e su kiwi è visibile solo in prossimità della raccolta. rifugiarsi nei siti di svernamento al riparo dalle La difficoltà di rilevare la presenza dell’insetto sul- temperature invernali più rigide. la coltura e la manifestazione dei sintomi sui frut- Queste specie costituiscono siepi o boschi limi- ti in tempi differiti sono fattori che rendono più trofi ai frutteti, fungendo da punti di sviluppo difficile l’attuazione puntuale e tempestiva delle della popolazione e zone di ingresso nel frutteto pratiche di difesa da questo fitomizo. in estate. Vi sono anche piante erbacee ospiti di Le principali colture interessate dal problema del- cimice asiatica. Tra queste è frequente trovarla su la cimice asiatica sono: giavone, amaranto, chenopodio, erba morella e •• frutticole: melo, pero, ciliegio, pesco, susino, topinambur. actinidia, olivo; •• vite; Danni alle colture di interesse agrario •• piccoli frutti: lampone, mora, fragola, mirtillo; I sintomi dei danni a carico dei frutti in seguito •• erbacee: mais, soia, girasole; alle punture di suzione di adulti, neanidi e nin- •• orticole: asparago, pomodoro, peperone, me- fe sono dovuti al mancato sviluppo (che causa lanzana, fagiolo, pisello. deformazione dei tessuti) o necrosi delle cellule 10
N. 04 dicembre 2019 Foto 3 Danni provocati dall’attività trofica di cimice asiatica sulla superficie esterna di frutti di ciliegio, melo e pomodoro Foto 4 Danni provocati dall’attività trofica di cimice asiatica sulla parte interna della mela 11
CIMICE ASIATICA Tecniche di contenimento Le principali tecniche di contenimento della cimi- sure frontali). Le reti antinsetto possono essere ce attualmente utilizzate sono le barriere fisiche collocate sulla singola fila (impianto monofila) o (che cercano di impedire all’insetto di entrare nel a completamento delle reti antigrandine lungo le frutteto) e i mezzi chimici. Come confermato dalle file di bordo e frontalmente alle file (monobloc- esperienze di gestione adottate da aziende agri- co). La maglia più ridotta (è sufficiente 4x4mm) cole di altre aree frutticole interessate al proble- impedisce l’ingresso degli stadi giovanili, già a ma della cimice asiatica da diversi anni, il risultato partire dalla seconda età (primo stadio “effettiva- migliore si ottiene dall’impiego combinato di en- mente mobile”). È importante che le reti siano di- trambe le tecniche. stese prima che l’insetto inizi a migrare dai siti di svernamento verso il frutteto e, appena termina- Reti antigrandine/antinsetto ta questa operazione è consigliabile utilizzare un Le reti antigrandine creano un primo “livello” di insetticida attivo anche nei confronti della cimice. barriera. La maglia antigrandine (solitamente 4x7 È fondamentale altresì verificare che alcuni indivi- mm) è sufficiente ad impedire un’entrata diretta dui non abbiano svernato all’interno del frutteto degli adulti. La rete dev’essere il più possibile in- in luoghi riparati dal freddo invernale come le fes- tegra e l’intero impianto deve essere dotato di ac- sure dei cappucci copri-palo, le stesse reti arroto- corgimenti che limitino il più possibile le aperture late, piccoli manufatti, ecc. da cui sono in grado di (es. gonnelline al di sotto delle placchette, chiu- fuoriuscire, riprodursi e creare danno. Foto 5 Nuovi prototipi di trappole che utilizzano il feromone di aggregazione della cimice asiatica 12
N. 04 dicembre 2019 Trattamenti con prodotti fitosanitari o erba morella, le quali sono una fonte di rifugio e La difesa basata esclusivamente sull’utilizzo di di alimentazione della cimice. È altresì importante prodotti fitosanitari non è risolutiva né sufficien- curare lo sfalcio di aree limitrofe ai frutteti quali temente efficace, soprattutto con una elevata capezzagne, sponde delle scoline, bordi di strade, pressione della cimice asiatica. Le sostanze attive ferrovie siepi, altre colture di rilevante estensione efficaci sono poche, la loro modalità di azione è come la vite. solitamente per contatto diretto e la persistenza del loro effetto è limitata dalla possibile continua Trappole di cattura massale reinfestazione da parte di giovani e adulti. Il trat- Non esistono ad oggi vere e proprie trappole per tamento è pertanto tanto più efficace quanto più la cattura massale. Diverse esperienze sono in è eseguito in tempi brevi (1-2 giorni) e su larga corso soprattutto per sviluppare il metodo di at- scala (tutti i frutteti della zona interessata), in trazione. I feromoni di aggregazione attualmente modo da massimizzare l’effetto abbattente sul- disponibili e impiegati nelle trappole finora speri- la popolazione presente (strategia territoriale). I mentate hanno un raggio di attività limitato a cir- trattamenti localizzati sulle file di bordo oppure ca 10 metri. Sono in corso delle esperienze fina- eseguiti a file alterne possono avere efficacia solo lizzate allo sviluppo di strumenti da utilizzarsi in in situazioni o momenti particolari della stagione. strategie di controllo di cattura massale (Suckling Gestione del cotico erboso e delle aree et al., 2019) (foto 5) e attract-and-kill: queste ulti- limitrofe ai frutteti me sono trappole che combinano l’attrattività del È necessario sfalciare periodicamente il cotico er- feromone e l’effetto letale di una rete insetticida boso prima della spigatura di graminacee quali il che porta a morte le cimici che si posano su di giavone o della fioritura di chenopodio, amaranto essa. 13
CIMICE ASIATICA Monitoraggio della cimice asiatica Nei primi anni di insediamento, il monitoraggio, Metodi di monitoraggio ossia la ricerca dei luoghi in cui è presente la ci- Gli strumenti monitoraggio sono tre: trappole mice asiatica, è di importanza fondamentale per commerciali innescate con feromone di aggrega- conoscere le aree di nuova colonizzazione, men- zione, frappage e controlli visuali (foto 6). I primi tre negli anni successivi, la stessa operazione è due sono adatti alle aree esterne al frutteto e for- indispensabile per valutare la dinamica di svilup- niscono indicazioni sulla dinamica di popolazione po della popolazione in funzione delle condizioni nelle prime fasi di sviluppo (principalmente su climatiche diverse di ogni annata. siepi e piante di bordo). Nel frutteto, il controllo Il monitoraggio può essere riferito a due ambiti: visuale è il metodo di monitoraggio più indicato 1. monitoraggio “territoriale” in senso lato, con il ed è opportuno realizzarlo a partire dallo stadio quale ci si prefigge l’obiettivo di rilevare lo svi- di frutto noce. Con il frappage infatti molti frutti luppo della cimice asiatica fin dalla sua uscita potrebbero cadere o essere danneggiati. dai siti di svernamento ed in particolare su Normalmente i primi siti da monitorare a livello quelle piante ospiti spontanee o siepi sulle qua- territoriale sono le aree di bordo delle superfici li sono presenti i frutti su cui inizia a nutrirsi. a frutteto, la vegetazione spontanea lungo i corsi 2. monitoraggio di “campagna”, che ha lo scopo di d’acqua e le scoline, le siepi, le fasce boscate, ed verificare il momento di entrata del fitofago nel altre eventuali colture ospiti come orticole e se- frutteto, per impostare la difesa fitosanitaria. minativi. Foto 6 Attività di monitoraggio di cimici asiatiche tramite frappage nelle aree limitrofe ai frutteti di San Michele all’Adige 14
N. 04 dicembre 2019 Bugmap Coinvolgere i cittadini nel monitoraggio intermedi vengono resi disponibili pubblicamen- della cimice asiatica te. Le opportunità di partecipare e diventare un La citizen science o “scienza dei cittadini” permette “citizen scientist” sono illimitate. La partecipazio- di creare progetti di scienza partecipativa, dove ne è semplice e richiede soltanto l’utilizzo di uno grazie all’ausilio di strumenti tecnologici, quali smartphone per raccogliere e inviare osservazio- gli smartphone ed applicazioni appositamente ni. Inoltre, la quantità di dati che si può ottenere sviluppate, cittadini e ricercatori possono lavo- con la partecipazione pubblica supera la capacità rare insieme per il raggiungimento di uno scopo. di lavoro dei singoli ricercatori. L’esempio di Bug- Il supporto dei cittadini, istruiti e supportati dai Map dimostra l’efficacia della citizen science per ricercatori, permette di massimizzare la mole di poter effettuare un monitoraggio su ampia scala dati raccolti e consente di monitorare estese aree spaziale. geografiche in un breve lasso temporale. BugMap è un’applicazione per smartphone svi- Come usare BugMap? luppata dai ricercatori della Fondazione Edmund L’applicazione BugMap consente alla comunità di Mach con l’obiettivo di monitorare la diffusione segnalare la presenza della cimice asiatica e della di specie aliene invasive attraverso la raccolta zanzara tigre e di visualizzare gli avvistamenti di di segnalazioni da parte dei cittadini. BugMap è tutti gli utenti. Accedendo a BugMap è possibile infatti un’iniziativa di citizen science, dove il lavo- fornire preziose informazioni agli addetti ai lavo- ro scientifico viene svolto da cittadini volontari o non scienziati (Fig. 2). Iniziative di citizen science offrono l’opportunità di coinvolgere i cittadini e le comunità nella scienza non solo per aiutare i ricercatori a svolgere progetti altrimenti difficil- mente realizzabili, ma anche minimizzare “il gap” fra la scienza e la società, aumentando l’interesse pubblico per la salvaguardia dell’ambiente locale. Le iniziative di citizen science esistono per costru- ire collaborazione, comunità e credibilità e richie- dono dedizione, non solo dai non scienziati, ma anche da educatori, tecnici e ricercatori. Un’inizia- tiva può coinvolgere migliaia di persone che col- laborano verso un obiettivo comune. Il coinvolgi- mento del pubblico può includere la raccolta di dati, la segnalazione della presenza di specie ani- mali e vegetali oppure l’osservazione di fenomeni ambientali. I cittadini hanno anche la possibilità di condividere reciprocamente le loro scoperte e discutere i risultati su piattaforme digitali. Nel mondo esistono numerosissimi progetti, come ad esempio Anecdata, Artportalen, Crow- dWater ed iNaturalist e anche se esiste una signifi- cativa eterogeneità tra i diversi progetti, essi sono Figura 2 in gran parte caratterizzati da due importanti ca- Il volantino promozionale dell’applicazione BugMap ratteristiche: la partecipazione è libera e i risultati 15
CIMICE ASIATICA ri, in modo di realizzare mappe di diffusione, di norme sulla privacy, alla condivisione dei dati e rischio e modelli previsionali con cui supportare alle condizioni contrattuali ovvero che le segna- la gestione della cimice. BugMap fornisce una lazioni possano essere condivise con gli entomo- mappa di presenza aggiornata in tempo reale e logi e che possano essere elaborati e visualizzati un’identificazione immediata della cimice asiati- dalla comunità. Inoltre, BugMap necessita che ca, permettendo la sua discriminazione da altre l’utente permetta all’applicazione di accedere alla specie nostrane. La singola segnalazione avviene rete internet, ai dati di localizzazione mediante compilando ed inviando una serie di dati struttu- GPS e all’accesso alle immagini scattate con la rati in un questionario guidato ed allegando una fotocamera. Per tale ragione, solamente al primo fotografia dell’insetto: ogni segnalazione viene in- avvio, viene visualizzata una schermata con i link viata ad un sistema di memorizzazione dei dati. che riportano al dettaglio di ogni formalità legale Successivamente, un gruppo di entomologi viene (Fig. 3a). informato della presenza di nuove segnalazioni e Solamente dopo aver spuntando i due box pre- viene avviata una procedura online di valutazio- senti in questa schermata, ovvero accettando tut- ne e di classificazione dei dati inviati dall’utente. Il te le condizioni contrattuali, si accede all’applica- ciclo informativo si conclude con l’invio del pare- zione e si può iniziare a consultare le varie sezioni re esperto all’utente segnalatore che lo visualizza (Fig. 3c): nell’applicazione o lo legge tramite e-mail. L’appli- •• Mappa segnalazioni: mostra la mappa delle se- cazione è scaricabile sia da Google play (per ver- gnalazioni di cimice asiatica e di zanzara tigre sioni di Android 4.4 o superiori) sia dall’App Store validate dal gruppo di entomologi esperti. È di Apple (per iOS 10.0 o superiori). Per utilizzare possibile visualizzare solamente le segnalazioni l’applicazione è obbligatorio acconsentire alle di uno dei due insetti e, utilizzando il selettore a b c Figura 3 Come usare l’applicazione: (a) accettazione delle condizioni e norme privacy, (b) schermata di login, (c) pagina principale 16
N. 04 dicembre 2019 “mie segnalazioni” si può verificare lo stato dei rilievo: viene proposta la scelta tra i due insetti ed dati inviati dall’utente che assume uno dei tre a seconda del tipo di segnalazione viene avviata possibili valori: validato valido, non valido/in- la procedura per inserimento sequenziale e con- certo, in attesa di validazione; trollato di tutti i dati di interesse. In alto si trova- •• Nuovo rilievo: visualizza il questionario guidato no i pulsanti che indicano le varie fasi da portare che consente all’utente di inserire un nuovo av- a termine; una volta completata una fase si può vistamento; passare alla successiva cliccando sul corrispon- •• Guida: contiene una descrizione dell’insetto. Il dente pulsante. selettore superiore distingue tra cimice asiatica La successione di inserimento è: e zanzara tigre rendendo più facile l’apprendi- •• Posizione, se il telefono è in grado di rilevare la mento delle caratteristiche dei due insetti da posizione GPS, apparirà automaticamente sulla parte dell’utente. mappa la posizione corrispondente al luogo nel Sempre nella pagina principale dell’applicazione, quale si sta effettuando il rilievo. Poiché il pun- in alto a destra, si può procedere con l’autentica- to rilevato dal dispositivo può essere impreciso, zione se si è in possesso delle credenziali dell’a- o la compilazione dei moduli avviene in tempi rea riservata Fmach (www.fmach.it) o mediante il diversi dall’effettiva osservazione, è possibile collegamento alle credenziali di accesso al social impostare in maniera manuale la posizione na- network Facebook (Fig. 3b). Gli utenti registrati vigando nella mappa e spostando il marker sul- vengono aggiornati via e-mail ed in tempo reale le coordinate precise del punto di avvistamen- riguardo allo stato delle loro segnalazioni. Il que- to. Il pulsante “mirino”, in basso a destra, serve stionario guidato per effettuare una nuova se- a posizionarsi nuovamente sul luogo dove ci si gnalazione si trova scegliendo la sezione Nuovo trova (Fig. 4a). a b c Figura 4 Le fasi della segnalazione: (a) il posizionamento, (b) la compilazione del questionario, (c) l’inserimento dell’immagine 17
CIMICE ASIATICA •• Form, contiene una serie di informazioni utili I risultati di BugMap 2016-2019 per la classificazione del dato e non è obbliga- Come accennato precedentemente, l’applicazio- torio compilare tutti i campi. Quelli obbligatori ne della citizen science al monitoraggio di specie sono il campo data e il numero di esemplari av- aliene si sta dimostrando particolarmente effi- vistati, mentre facoltativo è il campo che descri- cace: i risultati prodotti con questo approccio ve il loro stadio di sviluppo. È possibile aggiun- contribuiscono a rafforzare le conoscenze scien- gere delle osservazioni personali ritenute utili tifiche su tematiche di rilievo internazionale. Il e che possono aiutare l’entomologo esperto a Regolamento europeo sulle specie aliene EU valutare la segnalazione (Fig. 4b). 1143/2014 fa esplicito riferimento all’importanza •• Foto, permette di selezionare una o più fotogra- del coinvolgimento dei cittadini, per aumentare fie da allegare ed è una procedura obbligatoria la consapevolezza sui problemi legati alle intro- poiché necessaria per permettere la validazio- duzioni accidentali e di come tale coinvolgimento ne della segnalazione. possa influenzare le politiche di gestione del terri- •• Invia, manda la segnalazione al validatore. A torio, contribuendo all’efficace gestione di queste questo punto l’utente attenderà il responso specie. (Fig. 4c). Dal 2016 ad oggi BugMap ha permesso di rac- L’infrastruttura informatica è piuttosto articolata cogliere oltre 1.900 segnalazioni da cittadini e ed è composta da diversi componenti che intera- agricoltori, potenziando enormemente le azioni giscono tra loro. Nello sviluppo di BugMap si sono di monitoraggio e favorendo l’intervento tempe- utilizzate preferenzialmente software free e open stivo laddove si siano verificati episodi di danno source (FOSS). Figura 5 Localizzazione delle segnalazioni ricevute tramite BugMap con indicazione del numero di individui segnalati. 18
N. 04 dicembre 2019 alle colture. In particolare, il contatto tra esper- specie oggetto della segnalazione era effettiva- ti e cittadini ha permesso in molti casi di evitare mente Halyomorpha halys. Tra le altre specie se- equivoci, quali lo scambio di identità con specie gnalate, la più comune è stata Rhaphigaster nebu- inoffensive e/o importanti per la biodiversità, e di losa (31%), seguita da Nezara viridula (18%) e da contenere possibili allarmismi, evitando di pren- Dolycoris baccarum (10%) dere decisioni sbagliate, soprattutto in campo Il numero di segnalazioni ricevute ogni anno ha agrario ed in ambiente domestico. I dati raccolti mostrato inizialmente un progressivo aumento, con BugMap permettono di analizzare diversi fat- con un’apparente inversione di tendenza nel- tori rilevanti per il controllo della cimice asiatica, la seconda metà del 2019 (Fig. 6). Un’analisi più descritti nei paragrafi successivi. precisa dell’andamento sarà possibile solo a fine anno, una volta conclusa la fase di aggregazione e Utenti e segnalazioni svernamento (che avviene in gran parte nei centri In dettaglio, dalla sua creazione ad ottobre 2019, abitati), momento nel quale il numero di persone sono state inviate tramite BugMap 1.947 segna- consapevoli della presenza della cimice diviene lazioni. Le segnalazioni ricevute riguardano pre- maggiore, e di conseguenza anche le segnalazio- valentemente il territorio trentino (75%), con un ni ricevute. costante contributo dal resto del paese (isole comprese) ed alcune segnalazioni dall’estero Distribuzione (Fig. 5). Il 69% delle segnalazioni è stata ricevuta I dati raccolti nel triennio 2017-2019 hanno per- da utenti che hanno effettuato la registrazione messo di evidenziare una crescente espansione mentre il 31% in forma anonima. Fra gli utenti nella distribuzione della cimice asiatica nella Pro- registrati, 36% appartengono al personale della vincia di Trento. Le heat maps o mappe di calo- Fondazione Mach. Il contributo di utenti non af- re di figura 7 permettono di individuare le aree ferenti alla Fondazione è aumentato nel tempo, con maggiore concentrazione di segnalazioni e dal 30% nel 2017 al 53% nel 2019. La validazione visualizzare l’espansione in corso. Se inizialmente tramite foto ha permesso di accertare che il 73% il maggior numero di segnalazioni si era concen- delle segnalazioni ricevute è risultata corretta: la trato nei comuni di Trento ed Aldeno, dal 2017 ad Figura 6 Numero di segnalazioni ricevute nei diversi anni (per il 2019 i dati analizzati arrivano fino al 17 ottobre) 19
CIMICE ASIATICA Figura 7 Diffusione e densità di popolazione della cimice asiatica in Provincia di Trento durante il periodo 2017-2019 Mezzo di trasporto 250 Bosco Incolto 200 Verde urbano 150 Giardino-siepe Coltura agraria 100 Edificio (interno) 50 Edificio (esterno) 0 2017 2018 2019 Figura 8 Segnalazioni della cimice asiatica nel triennio 2017-19: luoghi di ritrovamento 20
N. 04 dicembre 2019 oggi i dati raccolti confermano quanto osservato adulti, che diventano preponderanti nelle segnala- anche nei monitoraggi tradizionali, ovvero il velo- zioni durante la fase di svernamento, e dei giovani, ce aumento in diverse aree (bassa Val di Non, Pia- osservati durante i mesi estivi. I dati ottenuti con na Rotaliana e Vallagarina) ed una più lenta ma BugMap sono stati inoltre spazializzati e correlati costante espansione in altre (Valsugana ed Alto con variabili ambientali e ciò sta permettendo con Garda). sempre maggior precisione di modellizzare la po- La maggior parte delle segnalazioni ricevute sono tenziale diffusione nei nostri territori fino alle aree relative ad osservazioni effettuate all’esterno montane ed individuare le aree ed i fattori di ri- (30%) ed all’interno (28%) di edifici, evidenziando schio rispetto alle pratiche agricole. Futuri utilizzi che al momento attuale l’utilizzo prevalente di di BugMap potranno prevedere il coinvolgimento BugMap è associato alle abitazioni, dove appunto mirato di operatori agricoli appositamente forma- le cimici si radunano nel periodo di svernamen- ti che aiutino i tecnici FEM a monitorare in tempo to (Fig. 8). Il 20% delle segnalazioni è relativo alle reale l’ingresso della cimice nei frutteti e quindi ot- colture agrarie, prevalentemente meleti (63%), timizzare tempi e le aree in cui è necessario appli- seguiti da altri frutteti (13%) e vigneti (10%). care i metodi di controllo. Fenologia Un dato estremamente utile che può essere rica- vato dalle segnalazioni è quello relativo ai periodi di attività ed alle fasi di sviluppo. Dai dati ottenuti si può osservare il diverso andamento degli individui 21
CIMICE ASIATICA Trappole multistimolo: il binomio feromoni e vibrazioni Il monitoraggio di un insetto dannoso è un ele- basso, stimato tra il 5-10%. Insomma, le trappole mento chiave nella gestione integrata di una col- attirano molto, ma non catturano adeguatamen- tura nei confronti di ogni avversità. Avere un’idea te. Perché? La ragione principale per cui le cimici chiara e in tempo reale della fenologia e della di- non entrano nelle trappole in gran numero è la stribuzione spaziale di una specie è cosa da cui natura stessa del feromone. Il feromone come non si può prescindere se si vuole adottare una sappiamo ha una funzione di aggregazione, cioè strategia efficace. Le domande basilari a cui un porta gli esemplari in un’area vicina alla fonte di agricoltore deve rispondere sono: se, quando e emissione, il dispenser, ma non li indirizza sullo come trattare. Nel caso della cimice asiatica que- stesso. Viceversa, un feromone sessuale ha una ste informazioni sono particolarmente importan- funzione direzionale esplicita, che accompagnata ti a causa del complesso ciclo biologico e della ad una spinta motivazionale scatenata dalla per- peculiare ecologia che abbiamo visto nelle prece- cezione della presenza di un potenziale partner denti sezioni. nelle vicinanze, riescono ad indirizzare gli esem- Come già discusso, esistono diverse tecniche di plari sul punto esatto di emissione dello stimolo. monitoraggio della cimice asiatica, ma senz’altro Il problema, accennato nella sezione dedicata alla l’uso di trappole è quella più diffusa, più semplice biologia dell’insetto, è che nelle cimici la comu- da attuare e che richiede meno tempo rispetto nicazione sessuale non è mediata da feromoni ai metodi di raccolta diretta come ad esempio la bensì da vibrazioni. Maschi e femmine si parlano battitura o “frappage”. attraverso segnali vibrazionali a bassa frequenza Una trappola per funzionare necessita di un at- e nella fattispecie il segnale del maschio della ci- trattivo. Deve catturare e, meglio ancora, deve mice asiatica con i suoi 40 Hz è il segnale a più poterlo fare a basse densità di popolazione e bassa frequenza tra quelli noti nei pentatomidi. durante tutta la fase attiva del ciclo della specie La sequenza di accoppiamento è presto detta: la bersaglio. Una trappola che cattura con grande femmina chiama, il maschio risponde ed i due ini- efficacia è una trappola che fornisce informazioni ziano a duettare. Dopodiché, mentre la femmina di tipo “early warning”, cioè di allerta precoce, che continua a chiamare, il maschio si muove alla sua scova l’insetto non appena in circolazione. Ciò im- ricerca seguendone la traccia vibrazionale. Infine plica, però, l’uso di attrattivi potenti, cui le cimici i due si accoppiano. In questo scenario il segnale faticano a resistere, ma anche di trappole dise- femminile è un potente attrattivo verso i maschi, gnate nel modo giusto, in grado di invitare, nel non differente per ruolo e potenza dai feromoni senso letterale del termine, l’individuo ad entrare sessuali dei Lepidotteri. senza avere poi la possibilità di uscirne. Lo stimolo La sfida è stata, quindi, immaginare una sinergia universalmente usato per la cattura della cimice bi-stimolo: odori e vibrazioni, chimica e fisica. Una asiatica è una miscela di due sostanze: l’epoxy-bi- trappola migliorativa rispetto a quelle in commer- sabolen-olo, feromone di aggregazione prodot- cio, capace di convogliare un maggior numero di to dai maschi della cimice asiatica, ed il methyl- maschi e quindi di incrementare significativa- (E,E,Z)-2,4,6-decatrienoate (o MDT) che di fatto è mente il tasso di catture. Grazie ad un lavoro di il feromone di un’altra cimice, la Plautia stali. Que- squadra del tutto innovativo e multidisciplinare, sto blend ha una notevole capacità attrattiva nei in cui ingegneri, elettronici ed entomologi hanno confronti di tutti gli individui, maschi, femmine e dato il meglio di sé si è arrivati alla realizzazione giovani, i quali si affollano sulla vegetazione intor- di vari prototipi di trappole (foto 7). Un impegno no alla trappola. Il problema è che il rapporto tra che sta dando i primi frutti, come testimoniato numero di esemplari attirati e catturati è molto dai primi test di campo sin qui svolti, in Trentino 22
N. 04 dicembre 2019 e in Emilia, che hanno evidenziato un aumento nella prima. Vedremo, dunque, se i due stimoli di catture (dei maschi) nell’ordine di 2-5 volte ri- formeranno una sinergia, l’uno compensando spetto alle trappole commerciali di confronto. Un i punti deboli dell’altro, oppure se, in qualche inizio promettente, ma non ancora sufficiente per modo, si ostacoleranno a vicenda. Il disegno e la proporre un prodotto commerciale. Il 2020 sarà forma sono parimenti importanti. È importante l’hanno decisivo per capire a pieno il potenziale soprattutto trasmettere un segnale che conservi delle nuove trappole che al momento hanno il i tratti distintivi della specie e che copra uno spa- nome di Vibrotraps o Pentatraps. Il nome è an- zio attivo il più ampio possibile. Il design, i mate- cora da decidere, ma sono ben altre le domande riali, le forme e le caratteristiche strutturali sono che ci poniamo e queste riguardano principal- di fondamentale importanza per uno strumento mente l’efficacia temporale, il design strutturale che ha l’ambizione di avvalersi al contempo di sti- e l’approvvigionamento energetico. moli chimici e fisici. Prima di tutto dobbiamo capire come varia l’effi- L’altro punto importante è la disponibilità di una cienza del sistema nel corso dell’anno, vale a dire sorgente elettrica. Le trappole finora realizzate capire in quali periodi queste trappole esprimano per poter produrre le vibrazioni sono alimentate la massima efficacia, specialmente se conside- a energia solare. Il pannello solare però è pesante riamo le differenze tra feromone e vibrazione: il e ingombrante e pertanto bisognerà trovare delle feromone sembra funzionare al meglio nella se- soluzioni diverse, magari attraverso l’uso di mini- conda parte della stagione, mentre le vibrazioni pannelli direttamente posizionati sulla trappola. Il modello che per il momento sembra dare mag- giori risultati è una vibrotrap di grandi dimensio- ni, montata su piramide, alta circa 1,5 m e con una capacità di due litri (foto 7b). Sono trappole impegnative, ma che dovrebbero garantire una ben maggiore efficacia, su cui bisogna lavorare. Altri modelli sono allo studio per valorizzare il flusso di feromone, per migliorare il sistema di cattura in vista di strategie di cattura massale, per facilitare la manualità delle operazioni di scarico degli insetti catturati considerando anche la fase di aggregazione che precede la diapausa inverna- le (Suckling et al., 2019). La previsione è quella di avere un prodotto pron- to per la commercializzazione nel 2021 dando così al Trentino e alla Fondazione Mach un prima- to nella realizzazione del primo prodotto multisti- molo sul mercato per la difesa da insetti dannosi basato sul binomio vibrazioni e feromoni. Un pro- dotto che potrà essere di grande utilità nell’ambi- to delle strategie IPM per il controllo della cimice asiatica e che in seguito potrebbe essere allarga- to ad altre specie di interesse agrario. Foto 7 Prototipi di trappole multistimolo: (a) trappola a piramide con sistema di uccisione elettrico, (b) trappola a piramide con sistema di cattura a imbuto, (c) trappola a caduta, (d) trappola da appendere con sistema di cattura a imbuto 23
CIMICE ASIATICA Il controllo della cimice asiatica con la tecnica dell’insetto sterile (SIT) All’interno di una strategia di controllo integrato in tali individui. Il grado di sterilità, come si può per la cimice asiatica, si sta valutando anche la immaginare, è proporzionale alla dose di irrag- possibilità di utilizzare la tecnica dell’insetto ste- giamento assorbita (espressa in gray - Gy); dosi rile (Sterile Insect technique - SIT), come ulteriore elevate possono però compromettere (a seconda strumento da affiancare alle diverse pratiche di della specie) la fitness e la longevità degli indivi- controllo. Tale tecnica, già utilizzata con successo dui. Alla luce di quanto detto, gli eventuali maschi per il controllo di altri insetti parassiti di interesse sterili che verranno rilasciati, dovranno essere in agrario come Cydia pomonella e Ceratitis capitata grado di competere con la popolazione presente (quest’ultima anche in Provincia di Trento), po- nell’ambiente in modo da garantire il successo di trebbe - a seguito di opportune valutazioni - for- un programma di controllo. Per ottenere questi nire il suo contributo nel biocontrollo di questa risultati è dunque necessario effettuare diversi specie invasiva. studi fisiologici, ecologici e di irradiazione. La tecnica dell’insetto sterile è un metodo di con- Fino ad ora il lavoro svolto sulla biologia dell’ir- trollo delle nascite degli insetti che prevede il ri- radiazione di questa specie rimane piuttosto li- lascio nell’ambiente di adulti sterilizzati, general- mitato: vi è un’unica pubblicazione ad opera di mente maschi, con lo scopo di ridurre la fertilità un team neozelandese-americano (Welsh et al., della popolazione della stessa specie. La sterilità 2017). Uno dei leader del team, il neozeleandese dei maschi può essere ottenuta tramite diverse Prof. D.M. Suckling, crede fermamente nella pos- tecniche: la più comune è forse quella di sotto- sibilità dell’utilizzo di tale tecnica per il controllo porre gli individui a delle radiazioni γ (gamma). della cimice asiatica, pensando addirittura all’era- Tali radiazioni andando a colpire i cromosomi dicazione nelle aree di recente colonizzazione (o (dunque il DNA) all’interno delle cellule, sono in nelle aree a rischio), e alla possibilità di affiancare grado di indurre in essi delle mutazioni letali do- tale tecnica alle altre pratiche di controllo biologi- minanti. Essendo le cellule in riproduzione (come co sul nostro territorio, mirando alla soppressio- quelle che daranno vita agli spermatozoi) quelle ne della popolazione di questo insetto. Su questi più sensibili alle radiazioni, il primo effetto dell’ir- presupposti è nata nel 2018 una collaborazione raggiamento sarà quello di indurre la sterilità coordinata da FEM, e che coinvolge oltre alla New Zealand Institute for Plant and Food Research, altri centri di ricerca come l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Econo- mico Sostenibile (ENEA Casaccia) di Roma che ha messo a disposizione l’impianto di irraggiamento “Calliope” che utilizza cobalto radioattivo (Co60), per consentirci di irraggiare gli insetti (foto 8). Come per qualsiasi programma che preveda l’utilizzo di questa tecnica, sono necessarie di- verse prove al fine di valutare, uno dopo l’altro, vari aspetti fondamentali, a partire dalla valuta- zione degli effetti dell’irraggiamento. Si sta cer- cando dunque di valutare quale possa essere la Foto 8 Impianto di irraggiamento “Calliope” dose di irraggiamento ottimale tale da indurre sterilità senza alterare eccessivamente la fitness 24
N. 04 dicembre 2019 dell’insetto. Per poter effettuare queste prove, mente riportati indietro. Gli individui irraggiati a è necessario un gran numero di individui, che questo punto sono sottoposti a vari studi per la ci viene fornito con una certa facilità dall’utilizzo valutazione degli effetti dell’irraggiamento come delle trappole, sia quelle commerciali sia quelle sterilità, mortalità, ma anche studi di competizio- multistimolo che, come abbiamo visto, sono in ne sessuale con maschi fertili al fine di valutar- fase di sviluppo in FEM. L’idea di base, è quella ne l’efficienza per questo tipo di programma. In di utilizzare insetti adulti “svernanti”, traendo van- un’ottica di controllo integrato questa tecnica, in taggio dal loro naturale fenomeno di aggregazio- associazione ad altre potrebbe dare il suo contri- ne durante l’autunno così da ottenere catture in buto nella lotta alla cimice asiatica. Fatte tutte le grandi numeri. Gli insetti così catturati, vengono valutazioni, per poter portare avanti un program- conservati e messi in allevamento presso le strut- ma di questo tipo risulterà fondamentale più che ture FEM (in condizioni controllate) fino a quando mai un monitoraggio sul territorio come quello non devono essere irraggiati. Gli insetti (in questo che stanno già portando avanti i tecnici FEM, al caso maschi) vengono poi trasportati in appositi fine di poter valutare i reali effetti della tecnica e contenitori, e sfruttando il trasporto ferroviario comprendere a pieno le dinamiche nel territorio ad alta velocità vengono portati a Roma pres- di questa specie invasiva in relazione anche agli so l’ENEA dove vengono irraggiati e immediata- interventi effettuati. 25
CIMICE ASIATICA I parassitoidi della cimice asiatica L’introduzione di organismi alieni potenzialmente restare a poi a difesa della stessa, per evitare la nocivi per l’agricoltura, può causare ingenti danni competizione intra- ed interspecifica. Al genere a colture vegetali e piante da frutto, in particola- Trissolcus appartengono sia specie autoctone (T. re quando questi alieni riescono ad adattarsi alle cultratus), poco efficaci nel controllo della cimice condizioni climatiche ed ambientali delle aree in- asiatica, sia specie alloctone (T. japonicus e T. mit- vase, come è il caso della cimice asiatica. Questo sukurii) che potrebbero in un futuro avere invece accade perché nelle aree di nuova introduzione un ruolo fondamentale nella lotta biologica ad H. la mancanza di antagonisti naturali, capaci di halys. Trissolcus japonicus (foto 9 a-b), nonostante contenere le popolazioni infestanti, comporta il le ridotte dimensioni (1,2-1,4 mm), rappresenta il verificarsi di esplosioni demografiche. Spesso le principale agente di controllo della cimice asiatica popolazioni di predatori e parassitoidi autoctoni in Cina. È una specie che presenta uno sviluppo hanno bisogno di tempi più lunghi di adattamen- veloce (circa dieci giorni), con molteplici genera- to alla nuova preda/ospite, prima di riuscire ad zioni presenti nell’arco di una stagione. La sua abbatterne le popolazioni in maniera significativa. presenza in Europa è stata inizialmente segnalata Nel caso delle cimici (Hemiptera: Pentatomidae), in Canton Ticino nel 2017 (Stahl et al., 2019) e suc- gli antagonisti più efficaci nel contenere le popo- cessivamente in Piemonte e Lombardia (Sabbati- lazioni sono parassitoidi oofagi, capaci di ripro- ni Peverieri et al., 2018). dursi a spese delle uova dei loro ospiti. Questi Trissolcus mitsukurii (foto 10 a-b), anche questo di appartengono prevalentemente a tre famiglie di dimensioni ridotte (1,0-1,7 mm), è uno dei princi- Imenotteri: Scelionidae, Eupelmidae ed Encyrti- pali parassitoidi della cimice asiatica e della cimi- dae. Al primo gruppo appartengono le specie del ce verde (Nezara viridula) in Giappone (Arakawa genere Trissolcus (come ad esempio le cosiddet- et al., 2004). La sua biologia è meno nota di quella te “vespe samurai”) e del genere Telenomus (che di T. japonicus, ma sembra in compenso mostrare comprende diverse specie di parassitoidi autoc- una distribuzione relativamente estesa sul terri- toni). Gli scelionidi sono parassitoidi specialisti, torio italiano. in quanto i loro ospiti sono tutti pentatomidi. Le Gli Eupelmidae, a cui appartiene Anastatus bifa- specie incluse in questa famiglia tendono ad uti- sciatus (foto 11 a-b) e gli Encyrtidae, a cui appar- lizzare una strategia simile, che prevede di ovide- tiene Ooencyrtus telenomicida, sono considerati porre in tutte le uova dell’ovatura dell’ospite, e di parassitoidi generalisti, in quanto i loro ospiti in- Foto 9 b Foto 9 a Dettaglio del capo e conformazione dell’antenna di Trissolcus japonicus femmina Trissolcus japonicus 26
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