CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento - Fondazione Edmund Mach

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CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento - Fondazione Edmund Mach
CIMICE
        ASIATICA
Biologia, diffusione e controllo
     in Provincia di Trento

           N. 4 - DICEMBRE 2019

       Approfondimento monografico
    del Centro Trasferimento Tecnologico
       della Fondazione Edmund Mach
CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento - Fondazione Edmund Mach
© 2019 Fondazione Edmund Mach - Centro Trasferimento Tecnologico
CIMICE ASIATICA Biologia, diffusione e controllo in Provincia di Trento

TESTI
Daniele Andreis, Gianfranco Anfora, Michele Berti, Serena Chiesa, Stefano Corradini, Anna Eriksson*,
Claudio Ioriatti, Valerio Mazzoni, Claudio Panizza, Gerardo Roselli, Livia Zapponi

CURA E REVISIONI TESTI
Gianfranco Anfora, Anna Eriksson*, Claudio Ioriatti

COORDINAMENTO EDITORIALE
Erica Candioli, Anna Eriksson*

FOTOGRAFIE
Gianfranco Anfora (foto 4), Anna Eriksson* (fig.1, foto 2, 3, 5, 6, 12), Valerio Mazzoni (foto 7),
Claudio Panizza (foto 3), Umberto Salvagnin (fig. 1), Livia Zapponi (foto 1, 9, 10, 11)
ENEA Casaccia (foto 8)
Copertina: Anna Eriksson*

PROGETTO GRAFICO
IDESIA

REALIZZAZIONE GRAFICA ESECUTIVA E STAMPA
Esperia Srl – Lavis (TN)

                        *Il progetto E-STaR tramite il bando “I comunicatori STAR della scienza”
                        della Provincia autonoma di Trento
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Presentazione
I meccanismi dell’economia globale espongono sempre più le comunità locali al rischio di invasione da parte
di nuovi parassiti e patogeni. Questo fenomeno è uno dei maggiori fattori di rischio per la salute umana, l’am-
biente e l’agricoltura e pone seri problemi in particolare in frutticoltura. Insetti e patogeni sono spesso intro-
dotti in nuove zone con gli scambi commerciali e turistici ed il loro insediamento è facilitato dai cambiamenti
climatici in atto. Per questo il territorio trentino è esposto a tali fenomeni. Un esempio recente e preoccupante
di invasione biologica nelle nostre aree è la cimice asiatica, Halyomorpha halys, originaria dell’Asia orientale.
Fuori dal suo areale originario, negli Stati Uniti e in Europa è divenuto il fitofago chiave in numerosi agroeco-
sistemi causando ingenti danni economici su colture come melo, pero e pesco e su molte orticole. Può inoltre
essere fonte di fastidio per le persone, per la sua abitudine di trascorrere l’inverno al riparo negli edifici e di
emettere sostanze maleodoranti. Nel 2016 sono stati ritrovati i primi individui di cimice anche in Trentino, con
i focolai più importanti nell’area della città di Trento e del Garda. Nel triennio 2017-2019 la specie si è espansa,
insediandosi anche in Val di Non e Valsugana, con popolazioni in grado di provocare danni sulle principali
colture, soprattutto il melo. Come descritto in seguito, questo insetto invasivo ha eccezionali caratteristiche
biologiche, estrema plasticità e adattabilità e grandi capacità riproduttive che ne rendono molto complicate
gestione e controllo.
Per cercare di far fronte quindi a questa minaccia è stato creato a inizio 2019 un gruppo operativo in Fonda-
zione Edmund Mach (FEM) che coinvolge ricercatori e tecnici del Centro Ricerca ed Innovazione e del Centro
Trasferimento Tecnologico e del Centro Agricoltura Alimenti e Ambiente (C3A) dell’Università di Trento, per la
messa a fattor comune delle risorse e competenze e per il coordinamento delle attività di ricerca e sperimen-
tazione su questo tema. Tale gruppo collabora strettamente con gli operatori locali del settore, produttori or-
tofrutticoli e decisori politici. L’obiettivo primario è mettere a disposizione degli agricoltori efficaci strategie di
controllo integrato (IPM) su scala territoriale nel più breve tempo possibile. In questo senso sono state avviate
anche importanti collaborazioni nazionali ed internazionali. Si sta lavorando su diversi aspetti, che vanno dalla
valutazione dell’efficacia della lotta chimica fino allo studio degli antagonisti naturali autoctoni ed esotici per la
lotta biologica, metodo che forse garantisce a lungo termine i risultati più efficaci e duraturi. Si lavora inoltre
per coinvolgere attivamente la cittadinanza nel monitoraggio della cimice tramite l’iniziativa di citizen science
“BugMap” e divulgazione sui social media, laboratori con le scuole primarie, giornate tecniche ed eventi scien-
tifici. Purtroppo in ogni caso i risultati non possono essere immediati, i produttori dovranno convivere anche
con questa nuova avversità, sviluppare consapevolezza ed adottare tutte le pratiche finora a disposizione che
limitino l’impatto dell’insetto. Pensiamo ottimisticamente che l’obiettivo di un nuovo equilibrio e della soste-
nibilità negli agroecosistemi invasi dalla cimice si possa raggiungere in tempi ragionevoli. La strada è indicata
ad esempio dalla situazione delle aree frutticole di alcuni stati americani come la Pennsylvania, che una nostra
delegazione ha recentemente visitato, in cui la cimice è presente già da molti anni ma il cui impatto è in fase di
riduzione grazie all’applicazione di nuove strategie IPM adatte a quei territori.
In generale, il caso della cimice asiatica ci dimostra ancora una volta che è forse impossibile evitare l’ingresso
delle specie aliene invasive, ma è fondamentale sviluppare programmi di diagnosi precoce e identificazione
delle strategie di controllo più adatte. Questo richiede un approccio multidisciplinare e la cooperazione tra i
paesi colpiti e quindi la possibilità di utilizzare risorse e competenze da rendere rapidamente disponibili.
Questo approfondimento è stato realizzato con il contributo del progetto E-STaR tramite il bando “I comunica-
tori STAR della scienza” della Provincia autonoma di Trento.

Claudio Ioriatti                                             Gianfranco Anfora
Dirigente Centro Trasferimento Tecnologico                   Professore associato Centro Agricoltura Alimenti Ambiente - C3A
Fondazione Edmund Mach
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Sommario
Presentazione.......................................................................................................................................................3

Introduzione.........................................................................................................................................................5

Morfologia............................................................................................................................................................6

Biologia..................................................................................................................................................................8

Piante ospiti........................................................................................................................................................10

Tecniche di contenimento................................................................................................................................12

Monitoraggio della cimice asiatica...................................................................................................................14

Bugmap...............................................................................................................................................................15

Trappole multistimolo: il binomio feromoni e vibrazioni.............................................................................22

Il controllo della cimice asiatica con la tecnica dell’insetto sterile (SIT).......................................................24

I parassitoidi della cimice asiatica....................................................................................................................26

Conclusioni.........................................................................................................................................................29

Bibliografia..........................................................................................................................................................30
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Introduzione
La cimice asiatica, Halyomorpha halys (Stål, 1855) (Hemiptera Pentatomidae), è una specie aliena invasi-
va originaria dell’Asia orientale (Cina, Giappone, Corea). Questo insetto è stato rinvenuto fuori dal suo
areale originario per la prima volta alla fine degli anni novanta negli Stati Uniti dove, in breve tempo, è
divenuto il fitofago chiave in numerosi agroecosistemi causando ingenti danni economici, soprattutto
su colture arboree come melo, pero, pesco e nocciolo. In Europa, le prime segnalazioni risalgono al
2007 in Svizzera, dove però la densità di popolazione si è mantenuta molto bassa. Il primo rinvenimen-
to di una popolazione insediata in Italia risale al settembre 2012, in Provincia di Modena, a seguito del
quale la specie si è espansa rapidamente nelle aree frutticole limitrofe. Oggi la specie è segnalata nella
maggior parte delle regioni italiane e in molti stati europei (dalla Francia alla Georgia), a causa proba-
bilmente del trasporto accidentale legato alle attività umane. Tale specie infatti è capace di viaggiare
anche su lunghe distanze, sfruttando le rotte commerciali, e giungendo in nuovi territori attraverso
autostrade, porti e aeroporti, nascosta all’interno di piante e altre merci, come avviene comunemente
per altre specie invasive cosiddette “autostoppiste” (Cini et al., 2014). Per quanto riguarda il Trentino, la
cimice è stata segnalata per la prima volta nel 2016 nei dintorni di Trento trasportata all’interno di un
camper noleggiato in Veneto, negli anni seguenti è stata rilevata in tutte le zone agricole della Provin-
cia, in particolare nelle aree meridionali, a sud di Trento e alto Garda, ma raggiungendo anche le aree
frutticole collinari della Val di Non (Malek et al., 2018).
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CIMICE ASIATICA

Morfologia
Gli adulti di Halyomorpha halys sono lunghi cir-        maschi. Per quanto riguarda gli stadi giovanili, si
ca 1,5-1,7 cm, possono essere larghi 7-10 mm e          hanno 3 stadi di neanide e 2 di ninfa con la pre-
hanno la caratteristica forma a scudo (Fig. 1). Il      senza di abbozzi alari, la cui caratteristica princi-
colore è tipicamente marmorizzato tendente al           pale, che le contraddistingue da altre specie simi-
marrone, ma in alcuni casi anche con sfumature          li, è la presenza di alcune spine laterali a capo e
rossastre. In particolare, il riconoscimento negli      torace.
adulti si basa sull’osservazione di alcuni caratteri    Poiché può essere facilmente confusa con un’al-
peculiari, come ad esempio le 4 macchie avorio          tra cimice pentatomide autoctona piuttosto co-
presenti sul pronoto (calli). A livello del capo, in-   mune nei nostri ambienti (Rhaphigaster nebulosa)
nanzitutto, la sua forma quadrata, ma anche la          ne riassumiamo di seguito i principali caratteri
conformazione delle antenne, che presentano             distintivi.
due bande chiare alternate sul secondo e terzo          Halyomorpha halys: apice del capo di forma ret-
antennomero, ne permettono l’identificazione            tangolare, antenne con due segmenti chiari,
(Ibrahim et al., 2019). Dal torace si dipartono le      presenza di macchie colore avorio ben distinte
emielitre con una puntinatura piuttosto densa,          su pronoto e scutello, venature scure sulla par-
membranose nella parte terminale, presentano            te membranosa delle emielitre, assenza di spina
delle venature caratteristiche. Il margine laterale     addominale, zampe con striature scure. Stadi gio-
dell’addome presenta alcune macchie triangola-          vanili provvisti di spine laterali su capo e torace.
ri bianche, infine ciascuna zampa presenta una          Raphigaster nebulosa: apice del capo di forma
banda chiara centrale. Osservata ventralmente,          triangolare, antenne con tre segmenti chiari, as-
la cimice risulta avere un colore giallastro che in     senza di macchie avorio su pronoto e scutello,
alcuni casi può tendere al rosso e può presentare       colorazione marmorizzata uniforme, maculatura
dei segni puntiformi grigi o neri. La distinzione tra   scura della parte membranosa delle emielitre,
maschio e femmina è possibile dall’osservazione         presenza di una spina addominale ben visibile
dei genitali esterni, che nel maschio assumono          rivolta verso il rostro, maculatura addominale e
una conformazione a fibbia, inoltre le femmine          zampe di colore uniforme. Stadi giovanili privi di
tendono ad essere leggermente più grandi dei            spine laterali.

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               Adulti                                                                     2 bande
                                                                                       bianche sulle
                                                                                         antenne

                 Dorso delle zampe
                 pichiettato di nero
                  (marmorizzato)

                                                                                             1 banda bianca
                                                                                               su ciascuna
                                                                                                 zampa

                   Margine posteriore
                       con macchie
                   triangolari bianche

                                                      Parte distale con
                                                      linee (non punti)
                                                            scure

             Giovani                              Presenza di spine sul margine
                                                anteriore del pronoto, più marcate
                                                          nei primi stadi

                    Ninfa di 5a età                                            Ninfa di 2a età
Figura 1
Tavola descrittiva della morfologia della cimice asiatica: adulti e giovani

                                                                                                                7
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CIMICE ASIATICA

Biologia
La cimice asiatica è una specie multivoltina; nei             delle trappole commerciali per il monitoraggio,
luoghi di origine in Asia orientale può compiere              argomento che sarà trattato successivamente. A
da 4 a 6 generazioni in un anno, mentre nelle                 breve raggio invece l’accoppiamento è possibile
zone dove è stata introdotta, a clima temperato,              tramite lo scambio di segnali vibrazionali via sub-
può compiere una o due generazioni in un anno.                strato (Mazzoni et al., 2017).
Infatti la durata del ciclo vitale, a partire dalla de-       La forma svernante è quella adulta, quindi sia
posizione delle uova fino al raggiungimento dello             maschi che femmine adulti in autunno tendono
stadio adulto, risulta strettamente correlato con             ad aggregarsi ed a cercare dei ripari che posso-
il clima. Anche l’inizio, la durata e la fine della dia-      no essere dei rifugi naturali o artificiali, come per
pausa sono influenzati da parametri ambientali                esempio ricoveri attrezzi, abitazioni, magazzini,
come il fotoperiodo e la temperatura. La comuni-              scuole, uffici, raggiungendo numeri enormi in
cazione a medio-lungo raggio che precede le ag-               caso di alte densità di popolazione. A volte pos-
gregazioni e la riproduzione è mediata da un fero-            sono quindi diventare infestanti nei centri abitati,
mone di aggregazione emesso dai maschi adulti e               proprio per il loro comportamento gregario. Un
che attira forme giovanili ed entrambi i sessi degli          numero elevato di individui può infatti creare dei
adulti. Tale feromone combinato con diversi si-               disagi, in particolare per la produzione di odo-
nergizzanti è attualmente utilizzato come innesco             ri sgradevoli che l’insetto emette da specifiche

Foto 1
Ovatura da cui sono sgusciate neanidi di prima età di cimici asiatiche

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ghiandole come autodifesa, e che possono por-           svernamento iniziano a deporre uova in media
tare in casi estremi ad allergie respiratorie o der-    dopo 35 giorni, mentre le femmine della genera-
matiti da contatto.                                     zione estiva hanno bisogno in media di 12 giorni,
In primavera, all’uscita dalla diapausa, durante la     dal raggiungimento dello stadio adulto per inizia-
quale comunque si registrano elevate percentuali        re a ovideporre (Costi et al., 2017). Le uova ven-
di mortalità, gli adulti si spostano sulla vegetazio-   gono deposte solitamente sulla pagina inferiore
ne delle piante ospiti, dove si nutrono e si accop-     delle piante ospiti, ravvicinate le une alle altre, in
piano.                                                  gruppi di 28 mediamente; sono a forma di bari-
Per quanto riguarda l’Italia, è stato osservato che     lotto, verde chiaro appena deposte, bianche suc-
la fuoriuscita degli adulti dai siti di svernamento è   cessivamente.
molto scalare, inizia quando la temperatura rag-        Sia giovani che adulti si nutrono di linfa attraverso
giunge i 14°C con una lunghezza del giorno di 13        un apparato boccale pungente-succhiante estre-
h, e dura in media da metà marzo a fine maggio.         mamente specializzato che è in grado di forare
L’ovideposizione da parte degli individui svernan-      la superficie anche di frutti estremamente coria-
ti inizia a metà maggio, con un fotoperiodo mag-        cei, semi e cortecce. Durante l’attività alimentare
giore di 14 h. Questa si protrae fino a metà luglio     inoltre essi emettono saliva attraverso un canale
quando anche questi individui svernanti soprav-         formato dai loro stiletti boccali. Tale saliva è ric-
vissuti iniziano a morire. In questo stesso perio-      ca di enzimi che facilitano la predigestione dei
do, gli adulti di prima generazione incrementano        tessuti vegetali e sono proprio questi enzimi che
la deposizione delle uova (foto 1).                     gradualmente contribuiscono alla deformazio-
Si è osservata quindi una sovrapposizione del pe-       ne, disfacimento ed imbrunimento della polpa
riodo di deposizione delle uova tra la prima e la       dei frutti riducendone il valore commerciale. La
seconda generazione. Gli adulti che si sviluppano       cimice asiatica è estremamente polifaga, carat-
dalle uova deposte durante l’estate non arrivano        teristica questa che ne rende particolarmente
di solito nei nostri climi a originare una terza ge-    complicato il monitoraggio e controllo. Sono co-
nerazione, ma sono quegli individui che a parti-        nosciute finora oltre 300 piante ospiti, sia di inte-
re dalla metà di agosto entreranno in diapausa          resse agrario che selvatiche ed ornamentali, sulle
riproduttiva per prepararsi poi allo svernamento        quali la specie si sposta per nutrirsi e riprodursi
(Costi et al., 2017). In relazione al raggiungimento    a seconda delle caratteristiche degli ecosistemi e
della maturità sessuale, le femmine uscite dallo        delle epoche di disponibilità di frutti e semi.

                                                                                                           9
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CIMICE ASIATICA

Piante ospiti
La gestione della cimice asiatica necessita di co-
noscenze ed informazioni specifiche e puntuali da
parte di tutti i soggetti che operano in campagna
per poter ottimizzare l’applicazione delle tecniche
di contenimento attualmente disponibili, massi-
mizzandone l’efficacia. A tale scopo è importante
che ricercatori, sperimentatori, consulenti e agri-
coltori che operano in un territorio instaurino un
continuo scambio di informazioni utili a capire e
prevedere il comportamento della cimice per at-
tuare la migliore strategia di contenimento possi-
bile. Come riportato precedentemente, la cimice
asiatica vive e si alimenta su moltissime specie
erbacee ed arboree sia coltivate che spontanee e
quindi l’attività di monitoraggio richiede maggiore
impegno ed una maggiore conoscenza dell’area-
                                                        Foto 2
le di produzione rispetto a quanto richiesto per        Neanidi di cimici asiatiche su infiorescenze di luppolo
insetti che interessano solo una singola coltura.

Piante ospiti spontanee
Tra le piante arboree spontanee su cui la cimice        danneggiate dallo stiletto e raggiunte dagli enzimi
asiatica è in grado di alimentarsi si annoverano        salivari (foto 3 e 4).
sambuco, rosa canina, corniolo, luppolo, acero,         Le modificazioni morfologiche dei frutti sono di-
acacia, ailanto, nocciolo, frassino, bagolaro, gelso,   verse anche nella velocità con cui si manifestano
viburno, biancospino (foto 2). Vanno poi aggiun-        in funzione della specie, della varietà e del mo-
te altre piante ornamentali presenti in ambienti        mento in cui il frutto è danneggiato. Indicativa-
urbani su cui la cimice è presente soprattutto in       mente, il sintomo si manifesta sulla mela dopo
primavera nelle prime fasi di sviluppo della nuo-       15-20 giorni, sulla ciliegia dopo 2-3 giorni, mentre
va generazione e in autunno prima di migrare e          su kiwi è visibile solo in prossimità della raccolta.
rifugiarsi nei siti di svernamento al riparo dalle      La difficoltà di rilevare la presenza dell’insetto sul-
temperature invernali più rigide.                       la coltura e la manifestazione dei sintomi sui frut-
Queste specie costituiscono siepi o boschi limi-        ti in tempi differiti sono fattori che rendono più
trofi ai frutteti, fungendo da punti di sviluppo        difficile l’attuazione puntuale e tempestiva delle
della popolazione e zone di ingresso nel frutteto       pratiche di difesa da questo fitomizo.
in estate. Vi sono anche piante erbacee ospiti di       Le principali colture interessate dal problema del-
cimice asiatica. Tra queste è frequente trovarla su     la cimice asiatica sono:
giavone, amaranto, chenopodio, erba morella e           •• frutticole: melo, pero, ciliegio, pesco, susino,
topinambur.                                                actinidia, olivo;
                                                        •• vite;
Danni alle colture di interesse agrario                 •• piccoli frutti: lampone, mora, fragola, mirtillo;
I sintomi dei danni a carico dei frutti in seguito      •• erbacee: mais, soia, girasole;
alle punture di suzione di adulti, neanidi e nin-       •• orticole: asparago, pomodoro, peperone, me-
fe sono dovuti al mancato sviluppo (che causa              lanzana, fagiolo, pisello.
deformazione dei tessuti) o necrosi delle cellule

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Foto 3
Danni provocati dall’attività trofica di cimice asiatica sulla superficie esterna di frutti di ciliegio, melo e pomodoro

Foto 4
Danni provocati dall’attività trofica di cimice asiatica sulla parte interna della mela

                                                                                                                           11
CIMICE ASIATICA

Tecniche di contenimento
Le principali tecniche di contenimento della cimi-            sure frontali). Le reti antinsetto possono essere
ce attualmente utilizzate sono le barriere fisiche            collocate sulla singola fila (impianto monofila) o
(che cercano di impedire all’insetto di entrare nel           a completamento delle reti antigrandine lungo le
frutteto) e i mezzi chimici. Come confermato dalle            file di bordo e frontalmente alle file (monobloc-
esperienze di gestione adottate da aziende agri-              co). La maglia più ridotta (è sufficiente 4x4mm)
cole di altre aree frutticole interessate al proble-          impedisce l’ingresso degli stadi giovanili, già a
ma della cimice asiatica da diversi anni, il risultato        partire dalla seconda età (primo stadio “effettiva-
migliore si ottiene dall’impiego combinato di en-             mente mobile”). È importante che le reti siano di-
trambe le tecniche.                                           stese prima che l’insetto inizi a migrare dai siti di
                                                              svernamento verso il frutteto e, appena termina-
Reti antigrandine/antinsetto                                  ta questa operazione è consigliabile utilizzare un
Le reti antigrandine creano un primo “livello” di             insetticida attivo anche nei confronti della cimice.
barriera. La maglia antigrandine (solitamente 4x7             È fondamentale altresì verificare che alcuni indivi-
mm) è sufficiente ad impedire un’entrata diretta              dui non abbiano svernato all’interno del frutteto
degli adulti. La rete dev’essere il più possibile in-         in luoghi riparati dal freddo invernale come le fes-
tegra e l’intero impianto deve essere dotato di ac-           sure dei cappucci copri-palo, le stesse reti arroto-
corgimenti che limitino il più possibile le aperture          late, piccoli manufatti, ecc. da cui sono in grado di
(es. gonnelline al di sotto delle placchette, chiu-           fuoriuscire, riprodursi e creare danno.

Foto 5
Nuovi prototipi di trappole che utilizzano il feromone di aggregazione della cimice asiatica

 12
N. 04 dicembre 2019

Trattamenti con prodotti fitosanitari                   o erba morella, le quali sono una fonte di rifugio e
La difesa basata esclusivamente sull’utilizzo di        di alimentazione della cimice. È altresì importante
prodotti fitosanitari non è risolutiva né sufficien-    curare lo sfalcio di aree limitrofe ai frutteti quali
temente efficace, soprattutto con una elevata           capezzagne, sponde delle scoline, bordi di strade,
pressione della cimice asiatica. Le sostanze attive     ferrovie siepi, altre colture di rilevante estensione
efficaci sono poche, la loro modalità di azione è       come la vite.
solitamente per contatto diretto e la persistenza
del loro effetto è limitata dalla possibile continua    Trappole di cattura massale
reinfestazione da parte di giovani e adulti. Il trat-   Non esistono ad oggi vere e proprie trappole per
tamento è pertanto tanto più efficace quanto più        la cattura massale. Diverse esperienze sono in
è eseguito in tempi brevi (1-2 giorni) e su larga
                                                        corso soprattutto per sviluppare il metodo di at-
scala (tutti i frutteti della zona interessata), in
                                                        trazione. I feromoni di aggregazione attualmente
modo da massimizzare l’effetto abbattente sul-
                                                        disponibili e impiegati nelle trappole finora speri-
la popolazione presente (strategia territoriale). I
                                                        mentate hanno un raggio di attività limitato a cir-
trattamenti localizzati sulle file di bordo oppure
                                                        ca 10 metri. Sono in corso delle esperienze fina-
eseguiti a file alterne possono avere efficacia solo
                                                        lizzate allo sviluppo di strumenti da utilizzarsi in
in situazioni o momenti particolari della stagione.
                                                        strategie di controllo di cattura massale (Suckling
Gestione del cotico erboso e delle aree                 et al., 2019) (foto 5) e attract-and-kill: queste ulti-
limitrofe ai frutteti                                   me sono trappole che combinano l’attrattività del
È necessario sfalciare periodicamente il cotico er-     feromone e l’effetto letale di una rete insetticida
boso prima della spigatura di graminacee quali il       che porta a morte le cimici che si posano su di
giavone o della fioritura di chenopodio, amaranto       essa.

                                                                                                           13
CIMICE ASIATICA

Monitoraggio della cimice asiatica
Nei primi anni di insediamento, il monitoraggio,                 Metodi di monitoraggio
ossia la ricerca dei luoghi in cui è presente la ci-             Gli strumenti monitoraggio sono tre: trappole
mice asiatica, è di importanza fondamentale per                  commerciali innescate con feromone di aggrega-
conoscere le aree di nuova colonizzazione, men-                  zione, frappage e controlli visuali (foto 6). I primi
tre negli anni successivi, la stessa operazione è                due sono adatti alle aree esterne al frutteto e for-
indispensabile per valutare la dinamica di svilup-               niscono indicazioni sulla dinamica di popolazione
po della popolazione in funzione delle condizioni                nelle prime fasi di sviluppo (principalmente su
climatiche diverse di ogni annata.                               siepi e piante di bordo). Nel frutteto, il controllo
Il monitoraggio può essere riferito a due ambiti:                visuale è il metodo di monitoraggio più indicato
1. monitoraggio “territoriale” in senso lato, con il             ed è opportuno realizzarlo a partire dallo stadio
   quale ci si prefigge l’obiettivo di rilevare lo svi-          di frutto noce. Con il frappage infatti molti frutti
   luppo della cimice asiatica fin dalla sua uscita              potrebbero cadere o essere danneggiati.
   dai siti di svernamento ed in particolare su                  Normalmente i primi siti da monitorare a livello
   quelle piante ospiti spontanee o siepi sulle qua-             territoriale sono le aree di bordo delle superfici
   li sono presenti i frutti su cui inizia a nutrirsi.           a frutteto, la vegetazione spontanea lungo i corsi
2. monitoraggio di “campagna”, che ha lo scopo di                d’acqua e le scoline, le siepi, le fasce boscate, ed
   verificare il momento di entrata del fitofago nel             altre eventuali colture ospiti come orticole e se-
   frutteto, per impostare la difesa fitosanitaria.              minativi.

Foto 6
Attività di monitoraggio di cimici asiatiche tramite frappage nelle aree limitrofe ai frutteti di San Michele all’Adige

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N. 04 dicembre 2019

Bugmap
Coinvolgere i cittadini nel monitoraggio                  intermedi vengono resi disponibili pubblicamen-
della cimice asiatica                                     te. Le opportunità di partecipare e diventare un
La citizen science o “scienza dei cittadini” permette     “citizen scientist” sono illimitate. La partecipazio-
di creare progetti di scienza partecipativa, dove         ne è semplice e richiede soltanto l’utilizzo di uno
grazie all’ausilio di strumenti tecnologici, quali        smartphone per raccogliere e inviare osservazio-
gli smartphone ed applicazioni appositamente              ni. Inoltre, la quantità di dati che si può ottenere
sviluppate, cittadini e ricercatori possono lavo-         con la partecipazione pubblica supera la capacità
rare insieme per il raggiungimento di uno scopo.          di lavoro dei singoli ricercatori. L’esempio di Bug-
Il supporto dei cittadini, istruiti e supportati dai      Map dimostra l’efficacia della citizen science per
ricercatori, permette di massimizzare la mole di          poter effettuare un monitoraggio su ampia scala
dati raccolti e consente di monitorare estese aree        spaziale.
geografiche in un breve lasso temporale.
BugMap è un’applicazione per smartphone svi-              Come usare BugMap?
luppata dai ricercatori della Fondazione Edmund           L’applicazione BugMap consente alla comunità di
Mach con l’obiettivo di monitorare la diffusione          segnalare la presenza della cimice asiatica e della
di specie aliene invasive attraverso la raccolta          zanzara tigre e di visualizzare gli avvistamenti di
di segnalazioni da parte dei cittadini. BugMap è          tutti gli utenti. Accedendo a BugMap è possibile
infatti un’iniziativa di citizen science, dove il lavo-   fornire preziose informazioni agli addetti ai lavo-
ro scientifico viene svolto da cittadini volontari o
non scienziati (Fig. 2). Iniziative di citizen science
offrono l’opportunità di coinvolgere i cittadini e
le comunità nella scienza non solo per aiutare i
ricercatori a svolgere progetti altrimenti difficil-
mente realizzabili, ma anche minimizzare “il gap”
fra la scienza e la società, aumentando l’interesse
pubblico per la salvaguardia dell’ambiente locale.
Le iniziative di citizen science esistono per costru-
ire collaborazione, comunità e credibilità e richie-
dono dedizione, non solo dai non scienziati, ma
anche da educatori, tecnici e ricercatori. Un’inizia-
tiva può coinvolgere migliaia di persone che col-
laborano verso un obiettivo comune. Il coinvolgi-
mento del pubblico può includere la raccolta di
dati, la segnalazione della presenza di specie ani-
mali e vegetali oppure l’osservazione di fenomeni
ambientali. I cittadini hanno anche la possibilità
di condividere reciprocamente le loro scoperte e
discutere i risultati su piattaforme digitali.
Nel mondo esistono numerosissimi progetti,
come ad esempio Anecdata, Artportalen, Crow-
dWater ed iNaturalist e anche se esiste una signifi-
cativa eterogeneità tra i diversi progetti, essi sono
                                                          Figura 2
in gran parte caratterizzati da due importanti ca-        Il volantino promozionale dell’applicazione BugMap
ratteristiche: la partecipazione è libera e i risultati

                                                                                                               15
CIMICE ASIATICA

ri, in modo di realizzare mappe di diffusione, di                norme sulla privacy, alla condivisione dei dati e
rischio e modelli previsionali con cui supportare                alle condizioni contrattuali ovvero che le segna-
la gestione della cimice. BugMap fornisce una                    lazioni possano essere condivise con gli entomo-
mappa di presenza aggiornata in tempo reale e                    logi e che possano essere elaborati e visualizzati
un’identificazione immediata della cimice asiati-                dalla comunità. Inoltre, BugMap necessita che
ca, permettendo la sua discriminazione da altre                  l’utente permetta all’applicazione di accedere alla
specie nostrane. La singola segnalazione avviene                 rete internet, ai dati di localizzazione mediante
compilando ed inviando una serie di dati struttu-                GPS e all’accesso alle immagini scattate con la
rati in un questionario guidato ed allegando una                 fotocamera. Per tale ragione, solamente al primo
fotografia dell’insetto: ogni segnalazione viene in-             avvio, viene visualizzata una schermata con i link
viata ad un sistema di memorizzazione dei dati.                  che riportano al dettaglio di ogni formalità legale
Successivamente, un gruppo di entomologi viene                   (Fig. 3a).
informato della presenza di nuove segnalazioni e                 Solamente dopo aver spuntando i due box pre-
viene avviata una procedura online di valutazio-                 senti in questa schermata, ovvero accettando tut-
ne e di classificazione dei dati inviati dall’utente. Il         te le condizioni contrattuali, si accede all’applica-
ciclo informativo si conclude con l’invio del pare-              zione e si può iniziare a consultare le varie sezioni
re esperto all’utente segnalatore che lo visualizza              (Fig. 3c):
nell’applicazione o lo legge tramite e-mail. L’appli-            •• Mappa segnalazioni: mostra la mappa delle se-
cazione è scaricabile sia da Google play (per ver-                  gnalazioni di cimice asiatica e di zanzara tigre
sioni di Android 4.4 o superiori) sia dall’App Store                validate dal gruppo di entomologi esperti. È
di Apple (per iOS 10.0 o superiori). Per utilizzare                 possibile visualizzare solamente le segnalazioni
l’applicazione è obbligatorio acconsentire alle                     di uno dei due insetti e, utilizzando il selettore

                 a                                           b                                           c
Figura 3
Come usare l’applicazione: (a) accettazione delle condizioni e norme privacy, (b) schermata di login, (c) pagina principale

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N. 04 dicembre 2019

   “mie segnalazioni” si può verificare lo stato dei            rilievo: viene proposta la scelta tra i due insetti ed
   dati inviati dall’utente che assume uno dei tre              a seconda del tipo di segnalazione viene avviata
   possibili valori: validato valido, non valido/in-            la procedura per inserimento sequenziale e con-
   certo, in attesa di validazione;                             trollato di tutti i dati di interesse. In alto si trova-
•• Nuovo rilievo: visualizza il questionario guidato            no i pulsanti che indicano le varie fasi da portare
   che consente all’utente di inserire un nuovo av-             a termine; una volta completata una fase si può
   vistamento;                                                  passare alla successiva cliccando sul corrispon-
•• Guida: contiene una descrizione dell’insetto. Il             dente pulsante.
   selettore superiore distingue tra cimice asiatica            La successione di inserimento è:
   e zanzara tigre rendendo più facile l’apprendi-              •• Posizione, se il telefono è in grado di rilevare la
   mento delle caratteristiche dei due insetti da                  posizione GPS, apparirà automaticamente sulla
   parte dell’utente.                                              mappa la posizione corrispondente al luogo nel
Sempre nella pagina principale dell’applicazione,                  quale si sta effettuando il rilievo. Poiché il pun-
in alto a destra, si può procedere con l’autentica-                to rilevato dal dispositivo può essere impreciso,
zione se si è in possesso delle credenziali dell’a-                o la compilazione dei moduli avviene in tempi
rea riservata Fmach (www.fmach.it) o mediante il                   diversi dall’effettiva osservazione, è possibile
collegamento alle credenziali di accesso al social                 impostare in maniera manuale la posizione na-
network Facebook (Fig. 3b). Gli utenti registrati                  vigando nella mappa e spostando il marker sul-
vengono aggiornati via e-mail ed in tempo reale                    le coordinate precise del punto di avvistamen-
riguardo allo stato delle loro segnalazioni. Il que-               to. Il pulsante “mirino”, in basso a destra, serve
stionario guidato per effettuare una nuova se-                     a posizionarsi nuovamente sul luogo dove ci si
gnalazione si trova scegliendo la sezione Nuovo                    trova (Fig. 4a).

                a                                           b                                            c
Figura 4
Le fasi della segnalazione: (a) il posizionamento, (b) la compilazione del questionario, (c) l’inserimento dell’immagine

                                                                                                                       17
CIMICE ASIATICA

•• Form, contiene una serie di informazioni utili            I risultati di BugMap 2016-2019
   per la classificazione del dato e non è obbliga-          Come accennato precedentemente, l’applicazio-
   torio compilare tutti i campi. Quelli obbligatori         ne della citizen science al monitoraggio di specie
   sono il campo data e il numero di esemplari av-           aliene si sta dimostrando particolarmente effi-
   vistati, mentre facoltativo è il campo che descri-        cace: i risultati prodotti con questo approccio
   ve il loro stadio di sviluppo. È possibile aggiun-        contribuiscono a rafforzare le conoscenze scien-
   gere delle osservazioni personali ritenute utili          tifiche su tematiche di rilievo internazionale. Il
   e che possono aiutare l’entomologo esperto a              Regolamento europeo sulle specie aliene EU
   valutare la segnalazione (Fig. 4b).                       1143/2014 fa esplicito riferimento all’importanza
•• Foto, permette di selezionare una o più fotogra-          del coinvolgimento dei cittadini, per aumentare
   fie da allegare ed è una procedura obbligatoria           la consapevolezza sui problemi legati alle intro-
   poiché necessaria per permettere la validazio-            duzioni accidentali e di come tale coinvolgimento
   ne della segnalazione.                                    possa influenzare le politiche di gestione del terri-
•• Invia, manda la segnalazione al validatore. A             torio, contribuendo all’efficace gestione di queste
   questo punto l’utente attenderà il responso               specie.
   (Fig. 4c).                                                Dal 2016 ad oggi BugMap ha permesso di rac-
L’infrastruttura informatica è piuttosto articolata          cogliere oltre 1.900 segnalazioni da cittadini e
ed è composta da diversi componenti che intera-              agricoltori, potenziando enormemente le azioni
giscono tra loro. Nello sviluppo di BugMap si sono           di monitoraggio e favorendo l’intervento tempe-
utilizzate preferenzialmente software free e open            stivo laddove si siano verificati episodi di danno
source (FOSS).

Figura 5
Localizzazione delle segnalazioni ricevute tramite BugMap con indicazione del numero di individui segnalati.

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N. 04 dicembre 2019

alle colture. In particolare, il contatto tra esper-             specie oggetto della segnalazione era effettiva-
ti e cittadini ha permesso in molti casi di evitare              mente Halyomorpha halys. Tra le altre specie se-
equivoci, quali lo scambio di identità con specie                gnalate, la più comune è stata Rhaphigaster nebu-
inoffensive e/o importanti per la biodiversità, e di             losa (31%), seguita da Nezara viridula (18%) e da
contenere possibili allarmismi, evitando di pren-                Dolycoris baccarum (10%)
dere decisioni sbagliate, soprattutto in campo                   Il numero di segnalazioni ricevute ogni anno ha
agrario ed in ambiente domestico. I dati raccolti                mostrato inizialmente un progressivo aumento,
con BugMap permettono di analizzare diversi fat-                 con un’apparente inversione di tendenza nel-
tori rilevanti per il controllo della cimice asiatica,           la seconda metà del 2019 (Fig. 6). Un’analisi più
descritti nei paragrafi successivi.                              precisa dell’andamento sarà possibile solo a fine
                                                                 anno, una volta conclusa la fase di aggregazione e
Utenti e segnalazioni                                            svernamento (che avviene in gran parte nei centri
In dettaglio, dalla sua creazione ad ottobre 2019,               abitati), momento nel quale il numero di persone
sono state inviate tramite BugMap 1.947 segna-                   consapevoli della presenza della cimice diviene
lazioni. Le segnalazioni ricevute riguardano pre-                maggiore, e di conseguenza anche le segnalazio-
valentemente il territorio trentino (75%), con un                ni ricevute.
costante contributo dal resto del paese (isole
comprese) ed alcune segnalazioni dall’estero                     Distribuzione
(Fig. 5). Il 69% delle segnalazioni è stata ricevuta             I dati raccolti nel triennio 2017-2019 hanno per-
da utenti che hanno effettuato la registrazione                  messo di evidenziare una crescente espansione
mentre il 31% in forma anonima. Fra gli utenti                   nella distribuzione della cimice asiatica nella Pro-
registrati, 36% appartengono al personale della                  vincia di Trento. Le heat maps o mappe di calo-
Fondazione Mach. Il contributo di utenti non af-                 re di figura 7 permettono di individuare le aree
ferenti alla Fondazione è aumentato nel tempo,                   con maggiore concentrazione di segnalazioni e
dal 30% nel 2017 al 53% nel 2019. La validazione                 visualizzare l’espansione in corso. Se inizialmente
tramite foto ha permesso di accertare che il 73%                 il maggior numero di segnalazioni si era concen-
delle segnalazioni ricevute è risultata corretta: la             trato nei comuni di Trento ed Aldeno, dal 2017 ad

Figura 6
Numero di segnalazioni ricevute nei diversi anni (per il 2019 i dati analizzati arrivano fino al 17 ottobre)

                                                                                                                        19
CIMICE ASIATICA

                                                               Figura 7
                                                               Diffusione e densità di popolazione della cimice asiatica
                                                               in Provincia di Trento durante il periodo 2017-2019

                                                                    Mezzo di trasporto

   250                                                              Bosco
                                                                    Incolto
   200
                                                                    Verde urbano
   150                                                              Giardino-siepe
                                                                    Coltura agraria
   100
                                                                    Edificio (interno)
      50                                                            Edificio (esterno)

      0
              2017   2018    2019

Figura 8
Segnalazioni della cimice asiatica nel triennio 2017-19: luoghi di ritrovamento

 20
N. 04 dicembre 2019

oggi i dati raccolti confermano quanto osservato             adulti, che diventano preponderanti nelle segnala-
anche nei monitoraggi tradizionali, ovvero il velo-          zioni durante la fase di svernamento, e dei giovani,
ce aumento in diverse aree (bassa Val di Non, Pia-           osservati durante i mesi estivi. I dati ottenuti con
na Rotaliana e Vallagarina) ed una più lenta ma              BugMap sono stati inoltre spazializzati e correlati
costante espansione in altre (Valsugana ed Alto              con variabili ambientali e ciò sta permettendo con
Garda).                                                      sempre maggior precisione di modellizzare la po-
La maggior parte delle segnalazioni ricevute sono            tenziale diffusione nei nostri territori fino alle aree
relative ad osservazioni effettuate all’esterno              montane ed individuare le aree ed i fattori di ri-
(30%) ed all’interno (28%) di edifici, evidenziando          schio rispetto alle pratiche agricole. Futuri utilizzi
che al momento attuale l’utilizzo prevalente di              di BugMap potranno prevedere il coinvolgimento
BugMap è associato alle abitazioni, dove appunto             mirato di operatori agricoli appositamente forma-
le cimici si radunano nel periodo di svernamen-              ti che aiutino i tecnici FEM a monitorare in tempo
to (Fig. 8). Il 20% delle segnalazioni è relativo alle       reale l’ingresso della cimice nei frutteti e quindi ot-
colture agrarie, prevalentemente meleti (63%),               timizzare tempi e le aree in cui è necessario appli-
seguiti da altri frutteti (13%) e vigneti (10%).             care i metodi di controllo.

Fenologia
Un dato estremamente utile che può essere rica-
vato dalle segnalazioni è quello relativo ai periodi
di attività ed alle fasi di sviluppo. Dai dati ottenuti si
può osservare il diverso andamento degli individui

                                                                                                                21
CIMICE ASIATICA

Trappole multistimolo:
il binomio feromoni e vibrazioni
Il monitoraggio di un insetto dannoso è un ele-           basso, stimato tra il 5-10%. Insomma, le trappole
mento chiave nella gestione integrata di una col-         attirano molto, ma non catturano adeguatamen-
tura nei confronti di ogni avversità. Avere un’idea       te. Perché? La ragione principale per cui le cimici
chiara e in tempo reale della fenologia e della di-       non entrano nelle trappole in gran numero è la
stribuzione spaziale di una specie è cosa da cui          natura stessa del feromone. Il feromone come
non si può prescindere se si vuole adottare una           sappiamo ha una funzione di aggregazione, cioè
strategia efficace. Le domande basilari a cui un          porta gli esemplari in un’area vicina alla fonte di
agricoltore deve rispondere sono: se, quando e            emissione, il dispenser, ma non li indirizza sullo
come trattare. Nel caso della cimice asiatica que-        stesso. Viceversa, un feromone sessuale ha una
ste informazioni sono particolarmente importan-           funzione direzionale esplicita, che accompagnata
ti a causa del complesso ciclo biologico e della          ad una spinta motivazionale scatenata dalla per-
peculiare ecologia che abbiamo visto nelle prece-         cezione della presenza di un potenziale partner
denti sezioni.                                            nelle vicinanze, riescono ad indirizzare gli esem-
Come già discusso, esistono diverse tecniche di           plari sul punto esatto di emissione dello stimolo.
monitoraggio della cimice asiatica, ma senz’altro         Il problema, accennato nella sezione dedicata alla
l’uso di trappole è quella più diffusa, più semplice      biologia dell’insetto, è che nelle cimici la comu-
da attuare e che richiede meno tempo rispetto             nicazione sessuale non è mediata da feromoni
ai metodi di raccolta diretta come ad esempio la          bensì da vibrazioni. Maschi e femmine si parlano
battitura o “frappage”.                                   attraverso segnali vibrazionali a bassa frequenza
Una trappola per funzionare necessita di un at-           e nella fattispecie il segnale del maschio della ci-
trattivo. Deve catturare e, meglio ancora, deve           mice asiatica con i suoi 40 Hz è il segnale a più
poterlo fare a basse densità di popolazione e             bassa frequenza tra quelli noti nei pentatomidi.
durante tutta la fase attiva del ciclo della specie       La sequenza di accoppiamento è presto detta: la
bersaglio. Una trappola che cattura con grande            femmina chiama, il maschio risponde ed i due ini-
efficacia è una trappola che fornisce informazioni        ziano a duettare. Dopodiché, mentre la femmina
di tipo “early warning”, cioè di allerta precoce, che     continua a chiamare, il maschio si muove alla sua
scova l’insetto non appena in circolazione. Ciò im-       ricerca seguendone la traccia vibrazionale. Infine
plica, però, l’uso di attrattivi potenti, cui le cimici   i due si accoppiano. In questo scenario il segnale
faticano a resistere, ma anche di trappole dise-          femminile è un potente attrattivo verso i maschi,
gnate nel modo giusto, in grado di invitare, nel          non differente per ruolo e potenza dai feromoni
senso letterale del termine, l’individuo ad entrare       sessuali dei Lepidotteri.
senza avere poi la possibilità di uscirne. Lo stimolo     La sfida è stata, quindi, immaginare una sinergia
universalmente usato per la cattura della cimice          bi-stimolo: odori e vibrazioni, chimica e fisica. Una
asiatica è una miscela di due sostanze: l’epoxy-bi-       trappola migliorativa rispetto a quelle in commer-
sabolen-olo, feromone di aggregazione prodot-             cio, capace di convogliare un maggior numero di
to dai maschi della cimice asiatica, ed il methyl-        maschi e quindi di incrementare significativa-
(E,E,Z)-2,4,6-decatrienoate (o MDT) che di fatto è        mente il tasso di catture. Grazie ad un lavoro di
il feromone di un’altra cimice, la Plautia stali. Que-    squadra del tutto innovativo e multidisciplinare,
sto blend ha una notevole capacità attrattiva nei         in cui ingegneri, elettronici ed entomologi hanno
confronti di tutti gli individui, maschi, femmine e       dato il meglio di sé si è arrivati alla realizzazione
giovani, i quali si affollano sulla vegetazione intor-    di vari prototipi di trappole (foto 7). Un impegno
no alla trappola. Il problema è che il rapporto tra       che sta dando i primi frutti, come testimoniato
numero di esemplari attirati e catturati è molto          dai primi test di campo sin qui svolti, in Trentino

 22
N. 04 dicembre 2019

e in Emilia, che hanno evidenziato un aumento                 nella prima. Vedremo, dunque, se i due stimoli
di catture (dei maschi) nell’ordine di 2-5 volte ri-          formeranno una sinergia, l’uno compensando
spetto alle trappole commerciali di confronto. Un             i punti deboli dell’altro, oppure se, in qualche
inizio promettente, ma non ancora sufficiente per             modo, si ostacoleranno a vicenda. Il disegno e la
proporre un prodotto commerciale. Il 2020 sarà                forma sono parimenti importanti. È importante
l’hanno decisivo per capire a pieno il potenziale             soprattutto trasmettere un segnale che conservi
delle nuove trappole che al momento hanno il                  i tratti distintivi della specie e che copra uno spa-
nome di Vibrotraps o Pentatraps. Il nome è an-                zio attivo il più ampio possibile. Il design, i mate-
cora da decidere, ma sono ben altre le domande                riali, le forme e le caratteristiche strutturali sono
che ci poniamo e queste riguardano principal-                 di fondamentale importanza per uno strumento
mente l’efficacia temporale, il design strutturale            che ha l’ambizione di avvalersi al contempo di sti-
e l’approvvigionamento energetico.                            moli chimici e fisici.
Prima di tutto dobbiamo capire come varia l’effi-             L’altro punto importante è la disponibilità di una
cienza del sistema nel corso dell’anno, vale a dire           sorgente elettrica. Le trappole finora realizzate
capire in quali periodi queste trappole esprimano             per poter produrre le vibrazioni sono alimentate
la massima efficacia, specialmente se conside-                a energia solare. Il pannello solare però è pesante
riamo le differenze tra feromone e vibrazione: il             e ingombrante e pertanto bisognerà trovare delle
feromone sembra funzionare al meglio nella se-                soluzioni diverse, magari attraverso l’uso di mini-
conda parte della stagione, mentre le vibrazioni              pannelli direttamente posizionati sulla trappola.
                                                              Il modello che per il momento sembra dare mag-
                                                              giori risultati è una vibrotrap di grandi dimensio-
                                                              ni, montata su piramide, alta circa 1,5 m e con
                                                              una capacità di due litri (foto 7b). Sono trappole
                                                              impegnative, ma che dovrebbero garantire una
                                                              ben maggiore efficacia, su cui bisogna lavorare.
                                                              Altri modelli sono allo studio per valorizzare il
                                                              flusso di feromone, per migliorare il sistema di
                                                              cattura in vista di strategie di cattura massale, per
                                                              facilitare la manualità delle operazioni di scarico
                                                              degli insetti catturati considerando anche la fase
                                                              di aggregazione che precede la diapausa inverna-
                                                              le (Suckling et al., 2019).
                                                              La previsione è quella di avere un prodotto pron-
                                                              to per la commercializzazione nel 2021 dando
                                                              così al Trentino e alla Fondazione Mach un prima-
                                                              to nella realizzazione del primo prodotto multisti-
                                                              molo sul mercato per la difesa da insetti dannosi
                                                              basato sul binomio vibrazioni e feromoni. Un pro-
                                                              dotto che potrà essere di grande utilità nell’ambi-
                                                              to delle strategie IPM per il controllo della cimice
                                                              asiatica e che in seguito potrebbe essere allarga-
                                                              to ad altre specie di interesse agrario.
Foto 7
Prototipi di trappole multistimolo: (a) trappola a piramide
con sistema di uccisione elettrico, (b) trappola a piramide
con sistema di cattura a imbuto, (c) trappola a caduta, (d)
trappola da appendere con sistema di cattura a imbuto

                                                                                                               23
CIMICE ASIATICA

Il controllo della cimice asiatica con la tecnica
dell’insetto sterile (SIT)
All’interno di una strategia di controllo integrato        in tali individui. Il grado di sterilità, come si può
per la cimice asiatica, si sta valutando anche la          immaginare, è proporzionale alla dose di irrag-
possibilità di utilizzare la tecnica dell’insetto ste-     giamento assorbita (espressa in gray - Gy); dosi
rile (Sterile Insect technique - SIT), come ulteriore      elevate possono però compromettere (a seconda
strumento da affiancare alle diverse pratiche di           della specie) la fitness e la longevità degli indivi-
controllo. Tale tecnica, già utilizzata con successo       dui. Alla luce di quanto detto, gli eventuali maschi
per il controllo di altri insetti parassiti di interesse   sterili che verranno rilasciati, dovranno essere in
agrario come Cydia pomonella e Ceratitis capitata          grado di competere con la popolazione presente
(quest’ultima anche in Provincia di Trento), po-           nell’ambiente in modo da garantire il successo di
trebbe - a seguito di opportune valutazioni - for-         un programma di controllo. Per ottenere questi
nire il suo contributo nel biocontrollo di questa          risultati è dunque necessario effettuare diversi
specie invasiva.                                           studi fisiologici, ecologici e di irradiazione.
La tecnica dell’insetto sterile è un metodo di con-        Fino ad ora il lavoro svolto sulla biologia dell’ir-
trollo delle nascite degli insetti che prevede il ri-      radiazione di questa specie rimane piuttosto li-
lascio nell’ambiente di adulti sterilizzati, general-      mitato: vi è un’unica pubblicazione ad opera di
mente maschi, con lo scopo di ridurre la fertilità         un team neozelandese-americano (Welsh et al.,
della popolazione della stessa specie. La sterilità        2017). Uno dei leader del team, il neozeleandese
dei maschi può essere ottenuta tramite diverse             Prof. D.M. Suckling, crede fermamente nella pos-
tecniche: la più comune è forse quella di sotto-           sibilità dell’utilizzo di tale tecnica per il controllo
porre gli individui a delle radiazioni γ (gamma).          della cimice asiatica, pensando addirittura all’era-
Tali radiazioni andando a colpire i cromosomi              dicazione nelle aree di recente colonizzazione (o
(dunque il DNA) all’interno delle cellule, sono in         nelle aree a rischio), e alla possibilità di affiancare
grado di indurre in essi delle mutazioni letali do-        tale tecnica alle altre pratiche di controllo biologi-
minanti. Essendo le cellule in riproduzione (come          co sul nostro territorio, mirando alla soppressio-
quelle che daranno vita agli spermatozoi) quelle           ne della popolazione di questo insetto. Su questi
più sensibili alle radiazioni, il primo effetto dell’ir-   presupposti è nata nel 2018 una collaborazione
raggiamento sarà quello di indurre la sterilità            coordinata da FEM, e che coinvolge oltre alla New
                                                           Zealand Institute for Plant and Food Research, altri
                                                           centri di ricerca come l’Agenzia Nazionale per le
                                                           Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Econo-
                                                           mico Sostenibile (ENEA Casaccia) di Roma che ha
                                                           messo a disposizione l’impianto di irraggiamento
                                                           “Calliope” che utilizza cobalto radioattivo (Co60),
                                                           per consentirci di irraggiare gli insetti (foto 8).
                                                           Come per qualsiasi programma che preveda
                                                           l’utilizzo di questa tecnica, sono necessarie di-
                                                           verse prove al fine di valutare, uno dopo l’altro,
                                                           vari aspetti fondamentali, a partire dalla valuta-
                                                           zione degli effetti dell’irraggiamento. Si sta cer-
                                                           cando dunque di valutare quale possa essere la
Foto 8
Impianto di irraggiamento “Calliope”                       dose di irraggiamento ottimale tale da indurre
                                                           sterilità senza alterare eccessivamente la fitness

 24
N. 04 dicembre 2019

dell’insetto. Per poter effettuare queste prove,         mente riportati indietro. Gli individui irraggiati a
è necessario un gran numero di individui, che            questo punto sono sottoposti a vari studi per la
ci viene fornito con una certa facilità dall’utilizzo    valutazione degli effetti dell’irraggiamento come
delle trappole, sia quelle commerciali sia quelle        sterilità, mortalità, ma anche studi di competizio-
multistimolo che, come abbiamo visto, sono in            ne sessuale con maschi fertili al fine di valutar-
fase di sviluppo in FEM. L’idea di base, è quella        ne l’efficienza per questo tipo di programma. In
di utilizzare insetti adulti “svernanti”, traendo van-   un’ottica di controllo integrato questa tecnica, in
taggio dal loro naturale fenomeno di aggregazio-         associazione ad altre potrebbe dare il suo contri-
ne durante l’autunno così da ottenere catture in         buto nella lotta alla cimice asiatica. Fatte tutte le
grandi numeri. Gli insetti così catturati, vengono       valutazioni, per poter portare avanti un program-
conservati e messi in allevamento presso le strut-       ma di questo tipo risulterà fondamentale più che
ture FEM (in condizioni controllate) fino a quando       mai un monitoraggio sul territorio come quello
non devono essere irraggiati. Gli insetti (in questo     che stanno già portando avanti i tecnici FEM, al
caso maschi) vengono poi trasportati in appositi         fine di poter valutare i reali effetti della tecnica e
contenitori, e sfruttando il trasporto ferroviario       comprendere a pieno le dinamiche nel territorio
ad alta velocità vengono portati a Roma pres-            di questa specie invasiva in relazione anche agli
so l’ENEA dove vengono irraggiati e immediata-           interventi effettuati.

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CIMICE ASIATICA

I parassitoidi della cimice asiatica
L’introduzione di organismi alieni potenzialmente       restare a poi a difesa della stessa, per evitare la
nocivi per l’agricoltura, può causare ingenti danni     competizione intra- ed interspecifica. Al genere
a colture vegetali e piante da frutto, in particola-    Trissolcus appartengono sia specie autoctone (T.
re quando questi alieni riescono ad adattarsi alle      cultratus), poco efficaci nel controllo della cimice
condizioni climatiche ed ambientali delle aree in-      asiatica, sia specie alloctone (T. japonicus e T. mit-
vase, come è il caso della cimice asiatica. Questo      sukurii) che potrebbero in un futuro avere invece
accade perché nelle aree di nuova introduzione          un ruolo fondamentale nella lotta biologica ad H.
la mancanza di antagonisti naturali, capaci di          halys. Trissolcus japonicus (foto 9 a-b), nonostante
contenere le popolazioni infestanti, comporta il        le ridotte dimensioni (1,2-1,4 mm), rappresenta il
verificarsi di esplosioni demografiche. Spesso le       principale agente di controllo della cimice asiatica
popolazioni di predatori e parassitoidi autoctoni       in Cina. È una specie che presenta uno sviluppo
hanno bisogno di tempi più lunghi di adattamen-         veloce (circa dieci giorni), con molteplici genera-
to alla nuova preda/ospite, prima di riuscire ad        zioni presenti nell’arco di una stagione. La sua
abbatterne le popolazioni in maniera significativa.     presenza in Europa è stata inizialmente segnalata
Nel caso delle cimici (Hemiptera: Pentatomidae),        in Canton Ticino nel 2017 (Stahl et al., 2019) e suc-
gli antagonisti più efficaci nel contenere le popo-     cessivamente in Piemonte e Lombardia (Sabbati-
lazioni sono parassitoidi oofagi, capaci di ripro-      ni Peverieri et al., 2018).
dursi a spese delle uova dei loro ospiti. Questi        Trissolcus mitsukurii (foto 10 a-b), anche questo di
appartengono prevalentemente a tre famiglie di          dimensioni ridotte (1,0-1,7 mm), è uno dei princi-
Imenotteri: Scelionidae, Eupelmidae ed Encyrti-         pali parassitoidi della cimice asiatica e della cimi-
dae. Al primo gruppo appartengono le specie del         ce verde (Nezara viridula) in Giappone (Arakawa
genere Trissolcus (come ad esempio le cosiddet-         et al., 2004). La sua biologia è meno nota di quella
te “vespe samurai”) e del genere Telenomus (che         di T. japonicus, ma sembra in compenso mostrare
comprende diverse specie di parassitoidi autoc-         una distribuzione relativamente estesa sul terri-
toni). Gli scelionidi sono parassitoidi specialisti,    torio italiano.
in quanto i loro ospiti sono tutti pentatomidi. Le      Gli Eupelmidae, a cui appartiene Anastatus bifa-
specie incluse in questa famiglia tendono ad uti-       sciatus (foto 11 a-b) e gli Encyrtidae, a cui appar-
lizzare una strategia simile, che prevede di ovide-     tiene Ooencyrtus telenomicida, sono considerati
porre in tutte le uova dell’ovatura dell’ospite, e di   parassitoidi generalisti, in quanto i loro ospiti in-

                                                        Foto 9 b
Foto 9 a                                                Dettaglio del capo e conformazione dell’antenna di
Trissolcus japonicus femmina                            Trissolcus japonicus

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