CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag

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CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag
Il magazine dedicato
                             all’innovazione
                             e alla crescita economica
                             Quadrimestrale anno VI° n. 1/2022 Marzo 2022/ Giugno 2022

CHE     TRANSIZIONE
Dentro la sfida energetica
                           SARÀ
Lucio Caracciolo, Roberto Cingolani, Giulio Sapelli,
Carlo Stagnaro, Chicco Testa, Giovanni Battista Zorzoli
CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag
CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag
ditoriale editoriale editoriale editoriale e   VISIONE
                                               E PRAGMATISMO
                                               di PIERLUIGI MENNITTI

                                               “Chi ha delle visioni dovrebbe farsi vede-        gia ha alimentato in modo mai visto prima
                                               re da un medico”. Questa caustica frase,          lo sviluppo industriale, economico, sociale
                                               pronunciata dal cancelliere tedesco Hel-          ed educativo dell’umanità. Ha foraggiato il
                                               mut Schmidt nella campagna elettorale             nostro benessere, non solo materiale.
                                               del 1980, mi è tornata in mente affrontando       Ridurre e in futuro magari rinunciare alle fonti
                                               l’editoriale di questo numero dedicato alla       fossili a beneficio di quelle rinnovabili o a bas-
                                               transizione energetica. In quell’occasione,       sa emissione è la sfida che ci attende e che
                                               Schmidt rispondeva un po’ stizzito alla criti-    chiama in campo una straordinaria volontà
                                               ca di un giornalista dello Spiegel di risulta-    politica globale, un enorme sforzo di innova-
                                               re algido e asettico, e poco incline a quegli     zione delle tecnologie e la capacità di fare, in
                                               slanci visionari che avevano contraddistinto      ogni momento, mosse giuste e condivise.
                                               il suo illustre predecessore, Willy Brandt.       Il percorso passa per porte strette, tra cor-
                                               Un socialdemocratico anche lui, capace            sa alle rinnovabili, necessità energetiche di
                                               però di infiammare la fantasia dei tedeschi       breve e medio periodo e crisi geopolitiche. E
                                               (ma anche di molti europei) con i suoi slanci     non è a costo zero, tra investimenti in nuove
                                               idealistici e sognatori.                          fonti e nelle tecnologie associate e soste-
                                               Brandt e Schmidt furono due grandi capi di        gni finanziari, necessari sia per attenuare i
                                               governo, insieme sarebbero stati eccellenti.      rincari delle fonti attuali (gas e petrolio su
                                               Visione e pragmatismo è un binomio che si         tutte), sia per aiutare le regioni del mondo
                                               adatta perfettamente alla sfida del secolo        dipendenti dalle fonti fossili a reinventarsi
                                               che impegnerà la vita politica, economica         modelli economici e sociali.
                                               e sociale del pianeta nei prossimi decen-         Sono somme immense, come dimostra la
                                               ni: quella di trasformare la produzione di        vastità del Green New Deal europeo, il più
                                               energia per raggiungere, presumibilmente          ambizioso progetto di transizione energeti-
                                               entro la metà di questo secolo, la neutralità     ca in campo, con i suoi progetti puntuali e le
                                               climatica, e cioè lo stato di equivalenza fra     tappe serrate di realizzazione.
                                               l’anidride carbonica che si emette nell’at-       Alle visioni serve quindi il pragmatismo del-
                                               mosfera e quella che si cattura. Ce lo chie-      le scelte politiche, e anche la fiducia nella
                                               de il pianeta, per parafrasare una frase che      forza dell’innovazione tecnologica, che da
                                               va di moda.                                       sempre ha preceduto e accompagnato le
                                               Già detta così è una sfida che fa venire i        grandi svolte dell’umanità.
                                               brividi e che spazza il campo da ogni tipo        È con tale spirito che abbiamo costruito
                                               di radicalismo, con il quale la strada della      questo numero, invitando a parteciparvi
                                               transizione finisce diritta in un vicolo cieco.   esperti e decisori politici, tecnici impegnati
                                               Nello sforzo di contenere l’aumento della         nel campo energetico, dirigenti di aziende e
                                               temperatura entro un grado e mezzo, livel-        giornalisti curiosi di indagare e spiegare la
                                               lo ritenuto compatibile con le capacità di        complessità dell’impresa. È un viaggio affa-
                                               adattamento umano, il settore energetico          scinante e disincantato dentro la transizione
                                               giocherà la partita principale. Per compren-      energetica, all’inizio del lungo cammino.
                                               dere quel che significa, basti rammentare
                                               che nell’ultimo secolo, e negli ultimi de-
                                               cenni in misura ancor più marcata, l’ener-
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                                  Giovanni Battista Zorzoli
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Pierluigi Mennitti

Redazione
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Michele Arnese
(direttore www.startmag.it)       Progetto grafico
Giusy Caretto                     Grafica Internazionale Roma
Marco Dell’Aguzzo                 Illustrazione copertina:
Valerio Giardinelli               Stefano Navarrini
Manuela Mollicchi
(segreteria di redazione)         Distribuzione                     INFORMATIVA PRIVACY (ART.13
Maria Teresa Protto               FDC Services                      REGOLAMENTO UE 2016/679).
Chiara Rossi                      Via Ernesto Nathan, 55 (Roma)     La rivista Start Magazine
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In questo numero                  Grafica Internazionale Roma       L’invio della pubblicazione
hanno scritto                     www.graficainternazionale.it      prevede un trattamento di dati
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Paola Liberace                    n. 197/2017 del 21.12.2017        www.startmag.it/wp-content/
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Umberto Minopoli                                                    Titolare del trattamento
Marco Ortu                        Chiuso in redazione               è Innovative Publishing srl,
Gianguido Piani                   28 Febbraio 2022                  sede legale via Sardegna, 22
Francesco Prezioso                                                  00187 Roma - redazione via
Paolo Quaini                      Stampa                            Sicilia, 147 – 00187 - Roma.
Agostino Re Rebaudengo            Marzo 2022                        Indirizzo mail: info@startmag.it
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ommario sommario sommario sommario
                                      4    Imitare la natura, imparare
                                           dalla storia
                                           Intervista a ROBERTO CINGOLANI
                                           di PAOLA LIBERACE
                                                                                 42   Il grande gioco della transizione
                                                                                      energetica è appena iniziato
                                                                                      di GIULIO SAPELLI

                                      9    Numeri e fatti delle rinnovabili
                                           in Italia
                                           di ALESSANDRO SPERANDIO
                                                                                 46   Nel nome del clima
                                                                                      di CARLO STAGNARO

                                      11   Piccoli produttori crescono
                                           di GIOVANNI BATTISTA ZORZOLI
                                                                                 50   Energia, IT, mercato.
                                                                                      E l’ambiente?
                                                                                      di GIANGUIDO PIANI

                                     14    È stato corretto investire
                                           sulle rinnovabili
                                           Intervista a GIANNI VITTORIO ARMANI
                                           di GIUSY CARETTO
                                                                                 53   Transizione energetica
                                                                                      e rigenerazione urbana
                                                                                      di PAOLO QUAINI

                                     18    La forza del vento
                                           di SIMONE TOGNI                       56   Investimenti e innovazione
                                                                                      per la rete elettrica del futuro
                                                                                      di CARLO TERZANO

                                     22    Il freno della burocrazia
                                           di AGOSTINO RE REBAUDENGO             60   Il ruolo della mobilità elettrica
                                                                                      di FRANCESCO PREZIOSO

                                     25    Batterie, UE (e Italia)
                                           alla ricerca dell’indipendenza
                                           di GIUSY CARETTO
                                                                                 63   La rivoluzione corre sui binari
                                                                                      di MARCO DELL’AGUZZO

                                     28    Nucleare, la fonte controversa
                                           di cui sarà difficile fare a meno
                                           di UMBERTO MINOPOLI
                                                                                 66   Il compito immane dei pionieri
                                                                                      della transizione
                                                                                      di FRANCESCO DE FELICE

                                     32    Le rinnovabili sono competitive.
                                           Il caso del biometano
                                           di MARCO ORTU
                                                                                 70   Dalla Russia con calore
                                                                                      di STEFANO GRAZIOLI

                                     35    Gas made in Italy
                                           di GIANNI BESSI
                                                                                 74   Mediterraneo mare aperto
                                                                                      Intervista a LUCIO CARACCIOLO
                                                                                      di MAURIZIO STEFANINI

                                     39    L’addio immaginario alle fonti
                                           fossili
                                           di CHICCO TESTA
                                                                                 77   Dopo il carbone
                                                                                      di PIERLUIGI MENNITTI
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intervista intervista intervista intervista i
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IMITARE LA NATURA,
IMPARARE DALLA STORIA
                                                sa potenza richiesta e una che potremmo
“La transizione energetica                      definire intermedia. Per la prima esiste una
                                                sola energia sostenibile, quella che alimenta
richiede trasformazioni                         le stelle, vale a dire l’energia nucleare: total-
                                                mente pulita e senza scorie, e producibile
antropologiche e                                a partire da risorse estremamente abbon-
                                                danti in natura. Per la seconda, invece, il
culturali. Non esistono                         processo di riferimento è quello della foto-
                                                sintesi, che converte luce in energia, tipico
soluzioni semplici: non c’è                     delle fonti rinnovabili. Per la terza tipologia,
                                                che comprende oggetti e corpi che hanno
sostenibilità ambientale                        un consumo energetico a metà strada tra i
                                                due estremi, la natura ci propone un mecca-
senza quella sociale”.                          nismo come il metabolismo degli zuccheri e
                                                dei grassi: nel 2080 potremmo essere riusci-
                                                ti a fare qualcosa di simile, convertendo lo
                                                scarto organico in energia con una sorta di
INTERVISTA A ROBERTO CINGOLANI                  fegato artificiale. Mi piace pensare che in un
DI PAOLA LIBERACE                               futuro lontano l’uomo possa aver recuperato
                                                la forma di saggezza che lo porti a valorizza-
Da quando è stato chiamato a guidare la         re il lavoro già fatto, guardando alle soluzioni
regia della transizione energetica, Rober-      sviluppate dalla natura in ambito energetico,
to Cingolani è uno dei ministri più ricercati   invece di inventarsi chissà cos’altro. E in na-
dai media. Non è stato facile incrociarlo in    tura l’energia non è mai un piatto unico, ma
questa fase, segnata dall’acceso dibatti-       sempre un complesso di soluzioni.
to a Bruxelles sulla tassonomia europea e
dall’impegno a Roma sui progetti del PNRR       Al contrario degli ecosistemi naturali, tut-
per avviare la grande trasformazione. Ma        tavia, il contesto in cui ci muoviamo chie-
l’opportunità di affrontare questo tema con     de di accettare e metabolizzare le scelte
il respiro ampio che può offrire una rivista    energetiche. Cosa dovrebbe accadere sul
quadrimestrale ha reso allettante e possibi-    fronte sociale ed economico perché il pa-
le l’incontro.                                  norama appena descritto diventi realtà?
                                                Anzitutto, noi abbiamo creato una socie-
Ministro, immaginiamo di essere già nel         tà dell’energia a più velocità, vincolata alla
2080. Come sarà composto a quell’epoca          disponibilità dei carburanti fossili: chi ne
il panorama energetico? Quali saranno le        disponeva, o riusciva a procurarseli, è riu-
fonti prevalenti?                               scito a crescere prima di altri. L’energia do-
Immagino che per quell’epoca l’essere uma-      vrebbe invece essere un diritto universale,
no, nel suo continuo tentativo di imitare la    in un futuro socialmente – e non solo am-
natura, sarà finalmente riuscito ad avvici-     bientalmente – sostenibile: non può esserci
narsi all’originale. E se guardiamo la natu-    sostenibilità ambientale se non c’è lotta alla
ra, parlando di energia, troviamo tre grandi    disuguaglianza globale, non esiste futuro in
classi energetiche: una con fabbisogno di       una società guerrafondaia, ed è quindi ne-
potenza estremamente elevato, una a bas-        cessario democratizzare e rendere l’acces-
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so all’energia universale, come quello alla         E poi c’è il fattore geopolitico…
cultura, o alla rete, ormai beni primari per        Ci sono assurdi che complicano situazioni
l’umanità. L’energia nucleare rispetta que-         già di per sé complicate, nei quali il tema
sto requisito perché utilizza l’idrogeno, che       culturale si somma a quello geopolitico: è
deriva da una risorsa universalmente acces-         scioccante, nel 2022, sentir parlare di ven-
sibile come l’acqua: condizione indispensa-         ti di guerra alle porte dell’Europa, con un
bile, prima ancora della disponibilità delle        Paese che minaccia di attaccarne un altro.
tecnologie, che possono essere sviluppate           Ma se il primo pensiero è il profondo errore
solo da alcuni ma sono poi trasferibili a tutti     che questo atteggiamento comporta, come
– diversamente da risorse come il petrolio,         dovremmo ormai aver capito dopo migliaia
o il gas. C’è un passaggio di natura storica,       di anni di storia, il secondo è: accidenti, non
antropologica e culturale che è alla base           abbiamo più gas. E quindi fermiamo riscal-
della transizione energetica e più in gene-         damenti, industrie… tutto. Io vengo da una
rale ecologica: senza questo passaggio, ci          formazione tecnica, ma penso che bisogne-
ridurremo sempre a gareggiare per l’ener-           rebbe studiare la storia, la filosofia, risco-
gia, a confrontarci con regole folli. Pensia-       prire le discipline umanistiche degli ultimi
mo alla situazione delle rinnovabili: produ-        quattro o cinquemila anni per farci un’idea
ciamo energia tramite queste fonti, ma poi          di errori seriali come questi, magari per
stabiliamo il prezzo sulla base del prezzo del      concludere che Sapiens ha un problema co-
gas del giorno precedente, proprio come fa-         gnitivo, non impara. Mi dà particolarmente
cevamo in un’epoca di relativa economicità          fastidio, di fronte a questa situazione, vede-
di questa risorsa. In un momento nel quale,         re la dabbenaggine di chi sostiene di avere
per via di fattori geopolitici, il prezzo del gas   soluzioni pronte: chiudiamo tutto e domani
è alle stelle, non riusciamo più a giustificare     siamo verdi, faremo tutto con il solare e con
il costo che attribuiamo a un megawattora           l’eolico… sembrano studiate apposta per la
di energia idroelettrica, visto che la risorsa      prima infanzia, o forse neppure, visto che
è gratuita e abbondante e gli impianti am-          a quell’età i bambini riflettono più attenta-
mortizzati, se non per una convenzione di           mente. Il sistema è molto più complesso:
mercato, che bisogna quindi cambiare.               non riuscire a vederlo ha radici molto più
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6
profonde, nella nostra formazione scola-          approvvigionamento energetico, in un con-
stica, dalla quale non abbiamo imparato           testo in cui non si poteva contare su altra
ad analizzare i nostri errori, né dal punto di    energia che quella da loro stessi incontrata
vista storico né con strumenti quantitativi.      nel viaggio. L’energia di quei primi pannel-
Basterebbero pochi numeri: se abbiamo             li solari, installati sui satelliti, avevano un
un Pil di 1700 miliardi, e prevediamo che         costo esorbitante, ma era l’unica possibile:
nel 2050 si aggiri intorno ai 2200 miliardi,      oggi la tecnologia fotovoltaica è probabil-
a demografia pressoché invariata, è chiaro        mente il motore principale della transizione
che avremo bisogno di più energia, non di         ecologica, ma chi l’ha messa a punto pen-
meno: se saremo bravi a efficientare i nostri     sava a utilizzi del tutto diversi, spaziali. Si
consumi potremo farci bastare la quantità         tratta del classico sottoprodotto della co-
di energia attuale, ma non si può pensare di      noscenza: quando si studiano cose che non
dire che la dimezzeremo.                          si capiscono, di cui si ha paura, si finisce per
                                                  trovare soluzioni a problemi che ancora non
Quali sono allora le competenze che ci            si conoscono. Uccidere il motore innato del-
metteranno in grado di affrontare la              la conoscenza e dell’innovazione significa
transizione energetica?                           trasformare in ideologico qualsiasi approc-
Distinguiamo il breve dal medio-lungo ter-        cio alla tecnologia, ed è proprio quello che
mine: nei prossimi 5 o 10 anni avremo biso-       sta accadendo.
gno di STEM, di preparazione tecnica. Che
piaccia o no, la transizione è una materia di     Tornando al 2080, quale sarà a quell’epo-
natura tecnologica, oltre che culturale: per-     ca il giudizio sulla COP26 del 2021 nei libri
sino per convincere qualcuno a comportar-         di storia?
si diversamente è necessario essere chiari        Non ci sarà neppure, nei libri di storia: ma
nella spiegazione, avere basi quantitative,       chi crede che in una conferenza annuale di
mostrare che ogni azione ha una conse-            una comunità complessa, composta da 197
guenza e quali sono quelle effettive. Servi-      Paesi, ci possa essere davvero un cambia-
ranno almeno trenta o quarantamila risorse        mento disruptive, invece che un passetto in-
specializzate in campo tecnico, scientifico       crementale? Queste occasioni sono impor-
e ingegneristico, non solo per la transizio-      tanti non in senso risolutivo, ma per porre
ne energetica ma per quella digitale, per le      priorità e per fare il passo dopo l’altro che
infrastrutture, per la medicina. Credo che        serve a completare i grandi processi.
dovremo accettare l’idea che un approccio
unicamente giuridico non basti: è fonda-          Parlando di sottoprodotti, il greenwa-
mentale affinché funzionino organizzazione        shing è forse uno di questi, inevitabile,
e patti sociali, ma mentre su questo fronte       della transizione. Come fare a evitare la
abbiamo già competenze siamo indubbia-            deriva di strumenti altrimenti virtuosi
mente più deboli nella techne.                    come incentivi e fondi per la decarboniz-
                                                  zazione e il green?
Parlando di tecnologie, la combinazione           L’etica è l’unica cosa che non si insegna. Sia-
tra transizione energetica e innovazio-           mo passati da bolle di ogni tipo, dalle spe-
ne tecnologica assicura opportunità ma            culazioni edilizie a quelle del digitale: vanno
comporta anche rischi: quali sono i prin-         considerate come momentanei stati obnu-
cipali che vede?                                  bilati del mondo del denaro. Detto questo,
Il rischio principale che intravedo è temere      è fondamentale che ci siano grandi investi-
quello che non si conosce, invece di studiar-     menti: ridurre le diseguaglianze globali, an-
lo. Esattamente la posizione opposta rispet-      che in campo energetico, è una questione di
to alla regola aurea di ogni innovazione, del     cifre enormi, inaccessibili ai soli Stati, per
futuro: perché se non conosco, ho paura,          cui abbiamo bisogno di una collaborazione
e quindi dico di no. E invece dallo studio        tra pubblico e privato che non ha precedenti
qualcosa di buono deriva sempre, non ne-          nella storia dell’umanità. Dovunque ci sono
cessariamente quello che ci aspettavamo:          grandi investimenti ci sono anche specula-
mi piace sempre ricordare che, se esiste il       tori: servono regole, ma soprattutto etica.
fotovoltaico, lo dobbiamo al fatto casuale        Ho sentito aziende che affermavano di inve-
che, lanciando in orbita i primi satelliti, ab-   stire nelle rinnovabili: ma non si trattava di
biamo dovuto risolvere il problema del loro       costruzione di nuovi impianti, per esempio
CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag
7
eolici, ma di acquisizione di vecchi impianti
beneficiando di incentivi, quindi sfruttando
la leva finanziaria. Gli Stati dovranno vigilare
in maniera particolarmente attenta, e so-
prattutto collaborare attivamente nell’otti-
ca del partenariato con i privati.

Come vede lo sviluppo del PNRR in gene-
rale, e in particolare per la missione 2?
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è in
agenda, e sta procedendo su tutti i fronti,
anche se ce ne sono alcuni più visibili di altri,
tra i quali quella legata alla transizione ener-
getica. Uno dei grandi vantaggi del PNRR è il
vincolo contrattuale: è il contratto con l’Eu-
ropa a dettare i tempi, e chi non lo rispetta
compromette non solo il proprio obiettivo
ma tutti gli altri. Chiaramente, se interven-
gono significativi fattori esogeni – come l’e-
sorbitante aumento del corso dell’energia in
pochi mesi – si può pensare di rinegoziare;
se invece si tratta di responsabilità inter-
ne, resta tutto nelle nostre mani. Quando
si lavora su progetti internazionali questa
è la prassi: gli investitori che sostengono il
progetto chiedono chiarezza e trasparenza,
e una condivisione tempestiva se si manife-
stano problemi in corso d’opera. Si chiama
confidence building, e si ottiene mostran-
dosi di giorno in giorno affidabili, misurabili
e attendibili, con una spiegazione per ogni
elemento del processo. Se avessi dubbi sul-
la nostra capacità di rispettare il program-
ma, dovrei già dirlo: vedo invece impegno da
parte dell’intero fronte governativo. Forse
bisognerebbe spiegare, ogni tanto, che non
stiamo parlando della salvezza o della ca-
tastrofe dell’Italia: il PNRR prevede risorse
ingenti, ma comparato con il nostro Pil ap-
pare come una scintilla, una prima tranche
di un investimento che dobbiamo poi esse-
re in grado di continuare negli anni, anche
oltre il limite temporale del Piano, quando
non potremo contare su altre risorse rispet-
to a quelle prodotte con le nostre scelte, e
ci verrà richiesto di continuare con le nostre
sole forze. Usare bene la disponibilità attua-
le è l’unico modo per restare in traiettoria e
con la barca in buone condizioni.

Roberto Cingolani, ministro della Transizione
ecologica.

Paola Liberace, Partner RSM e coordinatrice
scientifica dell’Istituto per la Cultura
dell’Innovazione
CHE TRANSIZIONE SARÀ Dentro la sfida energetica - Startmag
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NUMERI E FATTI DELLE
RINNOVABILI IN ITALIA
                                                  al top nel Vecchio Continente si colloca la
Il 2021 è stato l’anno                            Germania con 5,3 GW, seguita dalla Spagna
                                                  (3,8), Paesi Bassi (3,3), Polonia (3,2) e Fran-
record in Europa                                  cia (2,5).
                                                  Trainata da questa ventata anche l’Italia sta
per il settore al centro                          puntando in modo deciso sulle rinnovabili,
                                                  complici anche i recenti rincari di luce e gas
della transizione                                 legati alla ripresa economica postCovid e a
                                                  un’offerta inferiore alla domanda per quanto
energetica. Il nostro                             riguarda il combustibile blu. Secondo l’Os-
                                                  servatorio FER realizzato da ANIE Rinnova-
Paese si è messo in scia,                         bili, associazione di ANIE Federazione, sulla
                                                  base dei dati Gaudì di Terna, nel 1° semestre
ma il passo è ancora                              2021 si registra un totale cumulato di 452
                                                  MW (+34% rispetto allo stesso periodo del
insufficiente a raggiungere                       2020) di nuove fonti energetiche pulite: la
                                                  parte del leone è ancora una volta per il fo-
gli obiettivi previsti.                           tovoltaico con 362 MW (+40% in relazione al
                                                  1° semestre 2020), 74 MW hanno riguardato
                                                  l’eolico e 16 MW l’idroelettrico (rispettiva-
                                                  mente +75% e -59% in relazione al 1° seme-
di ALESSANDRO SPERANDIO                           stre 2020).
                                                  Il secondo trimestre 2021, in particolare, ha
Il 2021 sarà ricordato come un anno record        visto le nuove installazioni di fotovoltaico,
per il settore delle energie rinnovabili: se-     eolico, idroelettrico raggiungere comples-
condo l’analisi dell’Agenzia internazionale       sivamente i 272 MW (+69% rispetto al 2°
per l’energia (Aie) le installazioni dovreb-      trimestre 2020) con andamenti positivi per
bero raggiungere quota 290 GW in tutto il         tutti i comparti: fotovoltaico (+47%), idroe-
mondo, battendo il primato dell’anno pre-         lettrico (+455%) ed eolico (+21%). Malgrado
cedente. E anche i prossimi cinque anni non       questo risultato positivo, dall’analisi con-
scherzano se è vero che la capacità globale       giunturale emerge però per i comparti fo-
di elettricità rinnovabile aumenterà di oltre     tovoltaico ed idroelettrico un rallentamento
il 60% rispetto ai livelli del 2020, fino a su-   della crescita.
perare i 4800 GW, almeno secondo le previ-        Infatti, dal confronto del secondo trimestre
sioni del Renewables Market Report di Aie.        del 2021 con il primo emerge che il foto-
Una parte importante di questi numeri è           voltaico ha conseguito un incremento del
legata all’Europa che nell’anno appena tra-       +39% rispetto alla prima parte dell’anno,
scorso ha registrato quasi 25,9 GW di nuo-        l’eolico +126%, l’idroelettrico +49%. Com-
va capacità solare fotovoltaica collegata         plessivamente il risultato positivo è pari al
alla rete, con un aumento del 34% rispetto        +50% grazie al sempre maggiore contributo
ai 19,3 GW installati nel 2020. Si tratta del     del comparto fotovoltaico e alla ripresa del
miglior risultato di sempre secondo il nuo-       settore eolico e idroelettrico. Ma osservan-
vo studio di SolarPower Europe: nel suo EU        do l’andamento semestrale si nota come, in
Market Outlook, il report suggerisce che          realtà, “la potenza installata non stia per-
10
correndo una traiettoria di crescita signifi-

                                                    IN SINTESI
cativa. Malgrado un risultato complessivo
positivo del +3,7%, i comparti fotovoltaico
ed idroelettrico registrano un rallentamento
rispettivamente del -1% e del -46%”.
In attesa siano disponibili i dati per l’intero
anno, l’Electricity Market Report elaborato

                                                    EUROPA
dall’Energy & Strategy Group della School
of Management del Politecnico di Milano
ha evidenziato che la capacità installata di        capacità solare fotovoltaica
rinnovabili in Italia supera oggi i 56 GW, vi-

                                                                 25,9 GW
ceversa quella termoelettrica si è ridotta:
circa 60 GW, rispetto ai 77 GW del 2012, per
il 77% rappresentati da impianti a gas natu-
rale e per il 17% da impianti a carbone, che
dovranno essere dismessi entro 5 anni.
Il problema è semmai rappresentato dagli            +34% rispetto ai
obiettivi europei del Fit for 55 al 2030: il rit-
mo a cui sta procedendo l’Italia è infatti in-
sufficiente a raggiungere gli obiettivi previ-
                                                    19,3 GW del 2020
sti. Secondo il Politecnico di Milano al 2030
le fonti rinnovabili dovrebbero coprire il
40% del mix energetico europeo, l’efficien-

                                                    EU MARKET OUTLOOK
za energetica sul consumo di energia fina-
le dovrebbe salire al 36% (e al 39% quella
sul consumo di energia primaria), ogni anno
andrebbe riqualificato almeno il 3% della
superficie complessiva degli edifici pubblici
                                                    5,3GW GERMANIA
e le emissioni delle nuove auto andrebbero
ridotte del 55% rispetto ai livelli del 2021, e
del 100% entro il 2035, quando sarà vietata
                                                    3,8GW SPAGNA
la vendita di nuove auto termiche. A pesare
sono soprattutto la burocrazia che al mo-
mento allunga in modo pesante i tempi au-
                                                    3,3GW PAESI BASSI
torizzativi per la costruzione di un impianto,
la sindrome Nimby ma anche un problema
di semplice reperimento delle competenze
                                                    3,2GW POLONIA
necessarie a traguardare gli obiettivi 2030
che per l’Italia significano installare 70 GW
di rinnovabili con un ritmo al momento fer-
                                                    2,5GW FRANCIA
mo a circa 0,9 GW l’anno.
Ad aiutare sicuramente il nostro Paese do-
vrebbe essere il Piano di ripresa e resilien-
za, il cosiddetto PNRR, che per esempio, ha         ITALIA
stanziato 2,2 miliardi di euro per dare soste-      dal 1° semestre 2021 al secondo trimestre
gno alle comunità energetiche rinnovabili
(CER) e alle strutture collettive di autopro-       FOTOVOLTAICO                    +39%
duzione: lo scopo è realizzare impianti di
produzione di energie rinnovabili, attraver-        EOLICO                         +126%
so l’installazione di circa 2mila megawatt di
nuova capacità di generazione elettrica e di
circa 2.500 gigawattora annui di produzio-
                                                    IDROELETTRICO                   +49%
ne, in grado di tagliare, secondo le previsio-
ni, circa 1,5 milioni di tonnellate ogni anno.
                                                    Alessandro Sperandio, giornalista, esperto di
                                                    temi energetici, è autore di Energia Oltre.
11

PICCOLI PRODUTTORI
CRESCONO
                                                 sumata e dopo il decreto attuativo del Mise.
Per sfruttare il potenziale                      Più che comunità energetiche, i limiti in-
                                                 trodotti dalla legge consentono di realiz-
delle comunità energetiche                       zare autoconsumi estesi. È infatti possibile
                                                 dotarsi di impianti FER sino ad un massimo
rinnovabili è necessario                         di 200 kWp e le utenze devono essere con-
                                                 nesse alla medesima cabina secondaria. Ciò
accelerare i decreti                             nonostante a fine ottobre, quindi a poco più
                                                 di un anno di distanza dalla operatività del-
attuativi della direttiva                        la norma, secondo il Centro ricerche green
                                                 della Bocconi, sul territorio italiano erano
RED II. Le misure del PNRR                       state realizzate 27 CER. Dato reso ancora più
                                                 significativo dalla presenza tra i loro promo-
e il ruolo dei distretti                         tori di società come Enel X e Sorgenia.
                                                 Viceversa, il recepimento della RED II è av-
industriali.                                     venuto soltanto lo scorso 8 novembre col
                                                 decreto legislativo 199/21, cioè in ritardo
                                                 rispetto alla scadenza stabilita (30 giugno
                                                 2021), per cui mancano ancora tutti i decre-
di GIOVANNI BATTISTA ZORZOLI                     ti attuativi. Il decreto, oltre a prevedere per
                                                 impianti di potenza pari o inferiore a 1 MW
Da parte dei tre governi che si sono succe-      un incentivo per l’energia autoconsuma-
duti nell’attuale legislatura non sono certo     ta, stabilisce che gli impianti e le utenze di
mancate manifestazioni di interesse per          consumo possono essere connesse sotto la
il potenziale contributo delle Comunità          stessa cabina primaria. Il superamento del
energetiche rinnovabili (CER) alla decarbo-      vincolo della cabina secondaria, stabilita
nizzazione dell’economia. Interesse di cui       dalla legge n. 8 del 2020, consente la rea-
i numerosi riferimenti presenti all’interno      lizzazione di CER dotate di impianti con ca-
dell’attuale versione del Piano nazionale in-    pacità sufficientemente elevate da renderli
tegrato per l’energia e il clima (PNIEC) sono    competitivi.
la testimonianza ufficiale.                      Inoltre, il decreto specifica che in attuazione
Eppure, malgrado la direttiva RED II sia stata   delle misure previste dal PNRR per lo svilup-
pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unio-   po delle comunità energetiche nei piccoli
ne europea il 21 dicembre 2018, cioè a ini-      Comuni, saranno definiti criteri e modalità
zio legislatura, nessuno dei tre governi ha      per la concessione di finanziamento a tasso
presentato una proposta di legge che anti-       zero fino al 100% dei costi ammissibili.
cipasse almeno in parte le indicazioni comu-     In più, è stata introdotta la possibilità che
nitarie sulle CER.                               impianti esterni a fonti rinnovabili aderisca-
Solo grazie all’iniziativa del presidente        no alle CER, in una misura comunque non
della X Commissione del Senato ha visto          superiore al 30% della potenza complessiva
la luce l’articolo 41 bis della legge n. 8 del   che fa capo alla comunità. Anche se il termi-
28/2/20201, diventata operativa il 15 settem-    ne “aderire” è suscettibile di più interpreta-
bre successivo, dopo la delibera di Arera        zioni2, questa possibilità, non contemplata
sulle tariffe dell'energia prodotta e autocon-   dalla direttiva europea, diminuendo l’inve-
12

FIGURA 1 Potenza fotovoltaica installata (MW)
       5000
       4500
      4000
       3500
       3000
       2500
       2000
       1500
       1000
        500
         0
                      Moderato                     Intermedio                    Accelerato

 AC                    2,5 GW                       3,6 GW                        5,1 GW
 REC

stimento iniziale, rende più agevole la co-        luppo più sostenuto nel successivo quinquen-
stituzione di una comunità, in quanto riduce       nio, le CER potrebbero consentire l’installazio-
sensibilmente il finanziamento richiesto e ne      ne entro il 2030 di una capacità complessiva
facilita la bancabilità, se il contratto di com-   poco sopra 10 GW, cui andrebbe aggiunto al-
pravendita è stipulato con un operatore di         meno 1 GW di autoconsumo collettivo.
comprovata solidità.                               La capacità installabile al 2030 potrebbe
Finora l’unica indicazione concreta è quella       però essere significativamente maggiore.
già citata, contenuta nel PNRR, che prevede        Infatti, secondo una stima preliminare effet-
un investimento di 2,2 miliardi per installare     tuata da Elemens per conto di Legambiente,
circa 2.000 MW in comunità energetiche e           il potenziale relativo alle misure oggi in vi-
strutture collettive di autoproduzione, par-       gore è stimato in circa 11 GW ed è relativo in
tecipate da pubbliche amministrazioni, fa-         gran parte allo sviluppo di impianti fotovol-
miglie e microimprese in Comuni con meno           taici su edifici condominiali. Con il pieno re-
di 5.000 abitanti3.                                cepimento della direttiva RED II, il perimetro
                                                   delle CER potrebbe allargarsi, permettendo
È un progetto molto riduttivo, in quanto:          la realizzazione di ulteriori 6 GW, soprat-
■ esclude le comunità realizzabili dove            tutto fotovoltaici e, in alcune aree, anche
   è più agevole costituirle (ad esempio           eolici (Fig. 2)5. Il pieno sviluppo di questo
   in quartieri cittadini o in distretti           potenziale permetterebbe di incrementare
   industriali);                                   al 2030 la produzione elettrica da fonti rin-
■ consentirà di installare soltanto 2.000          novabili di circa 22,8 TWh, coprendo il 30%
   MW entro il 2026: un po’ meno della             circa del loro incremento previsto dall’at-
   capacità stimata installabile dall’Energy       tuale PNIEC.
   & Strategy Group del Politecnico di             In entrambe le previsioni si tratta di instal-
   Milano nel quinquennio 2021-2025                lare capacità che dovrebbero creare minori
   (cioè un anno prima) nello scenario di          problemi di permitting, trattandosi di inizia-
   diffusione moderato; circa i due terzi          tive autogestite da comunità energetiche,
   di quella nello scenario di diffusione          con la partecipazione di cittadini, di enti e di
   medio; circa il 44% di quella nello             imprese locali.
   scenario di diffusione alto: 4,6 GW             Come già anticipato, i distretti industriali
   fotovoltaici (Fig. 1)4.                         possono svolgere un ruolo rilevante nella
                                                   diffusione delle CER. Oltre ad avere espe-
Poiché lo scenario di sviluppo accelerato è coe-   rienze pregresse di messa in comune di
rente con gli obiettivi al 2030 del Green Deal     alcuni servizi (fra cui i gruppi di acquisto
europeo, nella ragionevole ipotesi di uno svi-     dell’energia), i distretti industriali costitui-
13

FIGURA 2 Potenziale CER (MW) − escluso autoconsumo individuale
   Solo condomini (25% degli edifici                                           Altre EC
   condominiali, esclusi monofamiliari)

                                                                                                                                      Stime preliminari

                                                                                              2.067           2.006           2.056           1.985
                                                                              1.938                                                   1.252
                                                              1.834                                   877             1.127                        1.315
                              1.732           1.782                                   689
                                                       188            501
                                       188
                                      1.544           1.594
              1.258                                                   1.333
                      1.258                                                           1.249
                      1.133                                                                           1.190

                                                                                                                      879
                                                                                                                                      804
 504                                                                                                                                                 670
        504

 2021         2022            2023            2024            2025            2026            2027            2028            2029            2030

               scono circa un quarto del sistema produtti-                                           alle medesime condizioni economiche
               vo italiano. Rappresentano quindi un grande                                           di chi è membro della comunità
               mercato potenziale per le CER in quanto:                                              energetica, è ancora meno probabile la
               ■ possono mettere in comune risorse e                                                 costituzione di comitati Nimby.
                   competenze;                                                                  Con queste prospettive, solo ingiustificati
               ■ non dovrebbero avere problemi                                                  ritardi delle norme attuative del decreto di
                   di bancabilità, avendo prestazioni                                           recepimento della RED II potrebbero ridurre
                   superiori alla media (nel 2019 il                                            il contributo delle CER al conseguimento de-
                   valore aggiunto per addetto a prezzi                                         gli obiettivi al 2030.
                   correnti era mediamente pari a 51.300
                   euro contro 49.900 nelle aree non
                   distrettuali6);
               ■ il legame col territorio in cui                                                Giovanni Battista Zorzoli, presidente onorario
                   operano li rende capaci di attivare la                                       di FREE, Coordinamento Fonti Rinnovabili
                   partecipazione alla comunità energetica                                      ed Efficienza Energetica.
                   dei cittadini, degli enti locali, di altre
                   attività economiche;
               ■ nei distretti l’incidenza di imprese con                                       NOTE
                   impianti di produzione di energia FER e                                      1 Legge 2020, n. 8. Conversione in legge, con modificazioni,
                                                                                                del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante dispo-
                   beneficiari degli incentivi del GSE è pari                                   sizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di
                   complessivamente all’11,8% (ci si ferma                                      organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di
                   al 10,4% al di fuori dei distretti), con                                     innovazione tecnologica, art. 42 bis, 8 febbraio.
                   punte del 28,3% tra le aziende di grandi                                     2 Quella più probabile potrebbe prevedere la stipula di un
                                                                                                contratto di compravendita pluriennale tra un operatore
                   dimensioni, contro il 20,2% delle medie,                                     esterno e la CER.
                   il 13,1% delle piccole e il 6,5% delle                                       3 Piano nazionale di ripresa e resilienza, p. 129.
                   micro7;                                                                      4 Energy & Strategy Group, Electricity Market Report, novem-
               ■ il loro peso, non solo economico, nella                                        bre 2020.
                   regione dove sono insediati rende poco                                       5 Elemens, Il contributo delle Comunità energetiche alla de-
                                                                                                carbonizzazione, slide 14.
                   probabile un atteggiamento negativo                                          6 Banca Intesa San Paolo, Economia e finanza dei distretti
                   da parte dei soggetti coinvolti nella                                        industriali, Rapporto annuale – n. 13, marzo 2021.
                   procedura autorizzativa, a partire dalle                                     7 Ivi.
                   stesse regioni;                                                              8 È infatti previsto che «la partecipazione alle comunità di
                                                                                                energia rinnovabile sia aperta a tutti i consumatori, compresi
               ■ se, come previsto dalla RED II8, si                                            quelli appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili»
                   consentirà alle categorie disagiate di                                       (art. 22, comma 4, lettera f della RED II), prescrizione confer-
                   accedere all’erogazione di elettricità                                       mata nell’art. 42 bis della legge n. 8 del 2020.
intervista intervista intervista intervista i
14

È STATO CORRETTO
INVESTIRE SULLE
RINNOVABILI
                                                       mondiale – si è posta l’obiettivo di ridurre i
Nei prossimi decenni lo                                gas serra del 55% al 2030 rispetto ai livelli
                                                       del 1990, anche l’Italia sarà chiamata a fare
scenario della generazione                             la sua parte, imprimendo un’accelerazione
                                                       drastica rispetto alle attuali performances.
di energia elettrica a                                 I piani del governo sulla transizione energe-
                                                       tica impegnano tutto il settore, noi in primis,
livello mondiale sarà                                  a incrementare l’indipendenza energetica
                                                       del Paese dalle fonti fossili. Il caro bollette
dominato dalla crescita                                di questi ultimi mesi è evidenza di un proble-
                                                       ma geopolitico che conferma che le scelte di
dell’elettrificazione dei                              lungo termine del Paese di investire sulle rin-
                                                       novabili sono state corrette. Le rinnovabili,
consumi e delle fonti green.                           già prima della crisi del gas, erano la risor-
                                                       sa più economica e oggi a maggior ragione.
                                                       Inoltre, possono rendere l’Italia indipenden-
                                                       te dalle questioni geopolitiche che stanno
INTERVISTA A GIANNI VITTORIO ARMANI                    influenzando l’economia del Paese.
DI GIUSY CARETTO                                       Lo slancio verso un’economia più sostenibile
                                                       si traduce in un impegno verso nuovi sistemi
Il Covid-19 ha cambiato anche il mondo dell’e-         energetici e di mobilità a basse emissioni,
nergia. Se da una parte il lockdown, con lo            con un forte impulso verso la riqualificazio-
smart working, ha rivoluzionato i consumi,             ne edilizia e la salvaguardia/circolarità delle
dall’altra i soldi in arrivo con il PNRR catalizzano   risorse. La sfida è di aiutare il Paese a uscire
gli investimenti nelle rinnovabili. Come immagi-       da una crisi profonda iniziata già prima del-
narci il futuro del settore? Lo abbiamo chiesto        la pandemia, creando nuove infrastrutture,
a Gianni Vittorio Armani, che da maggio 2021,          sviluppando nuovi business come, ad esem-
in piena emergenza sanitaria, è amministratore         pio, quello della mobilità elettrica e dell’ef-
delegato e direttore generale di Iren.                 ficienza energetica e attivando investimenti
                                                       nella logica della digitalizzazione e della so-
Per spronare l’attività economica a una                stenibilità ambientale. I fondi stanziati dal
ripresa significativa, oggi, servono inve-             PNRR – legati per circa il 40% alla transizio-
stimenti che vadano oltre le necessità                 ne ecologica (tra i 60 e i 70 miliardi di euro)
più urgenti. Uno dei settori su cui, causa             – rappresentano oggi un’opportunità senza
anche cambiamenti climatici ed obiettivi               precedenti per favorire una reale ripresa
Ue, l’Italia deve puntare è quello energe-             economica sostenibile del Paese e possono
tico. Ma quali sono le necessità e i bisogni           fungere da volano per il settore delle multiu-
di questo settore?                                     tility per integrare gli investimenti e per rin-
In un quadro in cui l’Ue – responsabile del            forzare le già solide capacità industriali e di
9% delle emissioni di gas serra a livello              innovazione delle imprese.
15

Qual è il ruolo che può avere una multiu-           sui territori che, grazie al proprio ruolo di for-
tility nel raccordo tra pubblico e privato?         nitore di servizi pubblici, può unire università,
Il PNRR rappresenta un’opportunità per il Pae-      start-up, PA, imprese private facendo rete.
se per intervenire sull’efficienza delle proprie    Per favorire la ripresa economica sono im-
infrastrutture, sulla produttività complessiva      prescindibili sia il contributo di indirizzo del
e sulla qualità della macchina pubblica in ge-      settore pubblico sia la capacità industriale e
nerale. Se guardiamo al recente passato non         di investimento del settore privato. Le mul-
è che mancassero i soldi, quanto piuttosto la       tiutility saranno in particolare attori centrali
capacità di fare investimenti. Una parte signi-     nella gestione delle risorse a disposizione,
ficativa del PNRR è di fatto una traslazione        al fine di valorizzare i temi della transizione
di fondi da finanziarie passate. Quindi erano       energetica ed ecologica, ambiti cruciali nel
obiettivi di investimento che già esistevano        PNRR. Le multiutility sono interlocutori chia-
ma non venivano messi a terra. Se prima si          ve per le istituzioni e possono mettere a ter-
poteva dire che si risparmiavano soldi pubbli-      ra un’ingente mole di investimenti in ambito
ci se non si facevano investimenti ora, se non      impiantistico e infrastrutturale (50 miliardi
si fanno, è un problema nei confronti dell’Ue       di euro in 5 anni), con un effetto moltiplica-
quindi aumenta il senso di urgenza. Inoltre,        tore positivo sul Pil. Possono inoltre guidare
manca una capacità organizzativa da parte           la trasformazione del sistema energetico con
della pubblica amministrazione, anche dal           effetti benefici sulla sostenibilità ambientale,
punto di vista delle risorse umane, per gestire     in primis nei centri urbani.
le progettazioni, gli appalti e le realizzazioni
delle opere. In questo senso Iren, che è mol-       In che modo la pandemia ha cambiato usi
to radicata territorialmente, può essere un         e consumi sul fronte energetico? Nella
partner ideale perché può investire in modo         sua immensa drammaticità, la pandemia
preventivo sulla progettazione, accelerare i        ci lascia un’eredità cui attingere? Magari,
processi di appalto e coinvolgere aziende lo-       anche alcune buone abitudini?
cali in modo diretto accelerando l’utilizzo di      La pandemia, i ripetuti e sempre più dram-
questi finanziamenti. Tutto ciò in un contesto      matici eventi atmosferici avversi hanno im-
in cui buona parte delle istituzioni italiane non   posto all’attenzione dell’opinione pubblica
riusciranno a utilizzare i fondi europei quindi,    mondiale gli effetti nefasti del climate chan-
chi riuscirà a organizzarsi per essere più effi-    ge. Si sta diffondendo una nuova consape-
cace, attirerà maggiori risorse nelle proprie       volezza che sembra per la prima volta in-
aree. Iren può e deve ambire a essere abilita-      nescare uno sforzo concreto per limitare le
tore e facilitatore dello sviluppo dei territori    emissioni e contenere entro limiti accettabili
in cui opera in qualità di pivot e guida. Lo può    il surriscaldamento del pianeta. Oggi è un
fare in quanto società storicamente radicata        fatto assodato che l’attenzione all’ambiente
16
sia ai primi posti delle agende dei governi dei      edifici privati, che ha trovato un forte recen-
Paesi più importanti al mondo, come dimo-            te slancio con il superbonus 110%: nel 2021
stra l’aumento del numero di impegni for-            abbiamo già attivato oltre 250 cantieri di ri-
mali per azzerare le emissioni di CO2. Oltre         qualificazione di condomini e altri ne attive-
a una maggiore consapevolezza ambientale,            remo nei prossimi mesi, con impatto positivo
vi è stata una accresciuta consapevolez-             sull’ambiente e sull’economia dei nostri ter-
za sull’importanza della digitalizzazione. Il        ritori, dove collaboriamo con circa 500 sog-
Piano industria 4.0 aveva avviato alla digi-         getti tra imprese e studi di progettazione.
talizzazione il sistema produttivo italiano
già nel pre Covid. La diffusione del Covid ha        Da maggio 2021, Lei è diventato ammini-
spinto ulteriormente molte aziende a dotarsi         stratore delegato di Iren, la quarta multiu-
di strumenti digitali per far fronte alle limi-      tility italiana per capitalizzazione di Borsa.
tazioni imposte dal distanziamento sociale,          Quali sono i piani futuri della società?
riducendo il digital divide tra l’Italia e i prin-   Il nostro piano prevede il rafforzamento del-
cipali competitor europei. Dovremo però              la presenza territoriale e in questi mesi ci
stare attenti a non sostituire o digitalizzare       stiamo concentrando su questo. In generale
i rapporti umani: la relazione tra le persone        abbiamo attivato tutte le azioni che ci porte-
rimane centrale e fondamentale, si pensi per         ranno a realizzare un piano di investimenti di
esempio alla formazione dei giovani all’inter-       circa 13 miliardi di euro, un raddoppio rispet-
no delle aziende.                                    to a quelli storici. Abbiamo chiuso il 2021 con
                                                     oltre un miliardo di investimento mentre ne-
Petrolio, gas, rinnovabili, efficienza ener-         gli ultimi anni mediamente la cifra era stata di
getica. Come cambierà il mix energetico              mezzo miliardo. Per la prima volta nella storia
del nostro Paese da qui al 2030?                     dell’azienda, abbiamo presentato un piano
Nei prossimi decenni lo scenario della gene-         industriale esteso a 10 anni, coerente con i
razione di energia elettrica a livello mondiale      principali macro-trend di settore ovvero la
sarà dominato dalla crescita dell’elettrifica-       decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinno-
zione dei consumi – basti pensare alla diffu-        vabili, l’economia circolare, l’efficienza ener-
sione dell’auto elettrica – e dalla conseguente      getica e la salvaguardia delle risorse naturali.
crescita delle fonti rinnovabili, grazie anche       La strategia industriale è fortemente inte-
allo sviluppo delle batterie. La sola Italia pre-    grata con la strategia di sostenibilità: circa
vede l’installazione di 8 Gigawatt all’anno da       l’80% degli investimenti sarà sostenibile e
qui al 2030 per arrivare a più del 70% di ener-      circa il 61% sarà destinato allo sviluppo per
gia elettrica da fonti green. In questa transi-      favorire la crescita dimensionale del gruppo,
zione verso le rinnovabili, il gas rimarrà però      di cui 1,6 miliardi destinati all’innovazione e
una fonte energetica di primaria importan-           600 milioni alla digitalizzazione. Abbiamo
za. La strategia di Iren si inserisce in questo      inoltre in programma un calendario di as-
trend: al 2030 prevediamo di installare nuova        sunzioni molto sfidante. Nel 2021 abbiamo
capacità rinnovabile per 2,2 GW. Proprio nelle       assunto 850 persone, è un impegno molto
scorse settimane abbiamo acquisito il parco          importante dell’azienda verso il rafforza-
fotovoltaico più grande d’Italia, in Puglia, con     mento, la crescita e il ricambio generaziona-
una capacità installata di 103 MW.                   le. In dieci anni prevediamo 2500 uscite per
Accanto ai macrotrend del settore dell’e-           ragioni anagrafiche che verranno compensa-
nergia, dovremo poi concentrarci su in-              te con 3200 assunzioni, oltre a una crescita
terventi specifici come l’efficientamento            dei dipendenti per l’espansione del business
energetico, settore nel quale, come Iren,            per ulteriori 3800 persone. In totale 7000
crediamo molto e in cui siamo attivi da tem-         lavoratori in più che testimoniano il rafforza-
po. Abbiamo lavorato molto in passato nel            mento complessivo dell’azienda.
settore pubblico, prevalentemente nella ri-
qualificazione impiantistica di edifici e nel
relamping di illuminazione pubblica, dove            Gianni Vittorio Armani, amministratore
abbiamo ad oggi completato progetti che              delegato e direttore generale di Iren.
consentono un taglio alle emissioni di CO2
annue pari alla percorrenza media di quasi           Giusy Caretto, giornalista, coordina la
15.000 automobili. Siamo attivi da sempre            redazione del quadrimestrale Start
anche nel mondo della riqualificazione degli         Magazine.
Acq u a I A m b i e n te I E n e rg i a

UTILITALIA. RISORSE PER IL PAESE
     Promuoviamo la cultura dell’innovazione. Ci occupiamo della filiera dell’acqua, della valorizzazione
    del ciclo dei rifiuti e di energia, per accompagnare il Paese verso la transizione energetica sostenibile.
Siamo la Federazione che riunisce oltre 400 imprese nei servizi pubblici in Italia, con un valore della produzione
           superiore al 2% del PIL nazionale, per garantire ai cittadini servizi efficienti ed accessibili.
18

LA FORZA
DEL VENTO
                                                    Nel particolare, l’eolico in Italia ha raggiun-
Lo sviluppo dell’eolico                             to ad oggi una potenza installata di oltre 10
                                                    GW ed una produzione di energia elettrica
in Italia dimostra la sua                           rinnovabile vicina ai 19 TWh annui, a cui cor-
                                                    risponde un quantitativo di emissioni evitate
centralità nel passaggio                            di CO2 pari a oltre 10 milioni di tonnellate,
                                                    un risparmio di petrolio superiore a 20 mi-
alle rinnovabili. Ma i nodi                         lioni di barili e un bacino occupazionale, tra
                                                    occupati diretti ed indiretti, di oltre 16.000
burocratici rallentano                              unità. Ciò individua e traccia una importante
                                                    traiettoria di crescita per il settore al 2030,
i progressi. L’offshore                             che, in accordo con gli obiettivi individuati
                                                    dal governo Italiano nel Piano nazionale in-
potenziale energetico                               tegrato energia e clima (PNIEC), dovrebbe
                                                    come minimo raddoppiare le quantità sopra
inespresso del nostro                               descritte, raggiungendo una potenza in-
                                                    stallata di almeno 20 GW e una produzione
Paese.                                              di oltre 41 TWh, a cui corrisponderebbe un
                                                    quantitativo di emissioni evitate di CO2 di
                                                    oltre 25 milioni di tonnellate e un risparmio
                                                    di barili di petrolio pari a 50 milioni, oltre
di SIMONE TOGNI                                     a prospettive occupazionali fino a 67.000
                                                    unità distribuite sul territorio nazionale e lo-
L’esperienza dell’ultimo decennio ha confer-        calizzate principalmente in aree cosiddette
mato che l’utilizzo del vento e del sole per        “depresse” del Paese.
la produzione di energia elettrica costitui-

                                                    POTENZIALITÀ
sce il sistema più efficace e diretto di de-
carbonizzazione e riduzione delle emissioni

                                                    E OSTACOLI REGOLATORI
inquinanti a nostra disposizione. Occorre
pertanto proseguire in questa direzione, in-

                                                    DA SUPERARE
crementando prioritariamente l’elettrifica-
zione dei consumi energetici, anche nei set-
tori ad oggi interessati solo marginalmente
dall’utilizzo dell’elettricità (e.g. industriale,   Il potenziale dell’eolico nel nostro Paese, in-
della climatizzazione e dei trasporti), per         dividuato da appositi studi, conferma la di-
poter integrare quote sempre maggiori di            sponibilità della risorsa vento per il raggiun-
energia pulita nel sistema energetico.              gimento di detti obiettivi, ma al contempo,
L’eolico infatti, forte di una tecnologia ma-       riflettendo su quanto avvenuto nel passato e
tura e consolidata, è in grado di contribuire       sulla situazione attuale del settore, è chiaro
in maniera significativa al raggiungimento          che tale traguardo non si potrà certamente
degli obiettivi di decarbonizzazione e realiz-      conseguire a meno che non vengano risolte
zare quindi l’obiettivo climatico dell’Ue per       alcune criticità, per lo più regolatorie e di
il 2030 lungo il cammino verso la neutralità        atteggiamento di alcune istituzioni, tra cui il
climatica.                                          rilascio delle autorizzazioni secondo criteri
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chiari e con tempi più rapidi e compatibili con
le pianificazioni industriali degli operatori.
Di fatto, i dinieghi oramai costanti delle so-
printendenze e le lungaggini dei processi
autorizzativi hanno comportato, negli ultimi
nove anni, il passaggio dai 2.463 MW eolici
autorizzati nel triennio 2012/2014 (con una
media di 821 MW/anno), ai 1.186 MW eolici
nel triennio 2015/2017 (con una media di 395
MW/anno) e ai soli 589 MW nell’ultimo trien-
nio 2018/2020 (con una media di 196 MW/
anno, periodo in cui risalta il dato di soli 102
MW installati nel 2020). Questi dati dimo-
strano una riduzione del 76% negli ultimi 8
anni dei provvedimenti autorizzativi emessi
dalle pubbliche amministrazioni competenti.
Riteniamo pertanto che al fine di poter
esplicitare al meglio il potenziale eolico,
fondamentale per la transizione energetica
così come tracciata nel pacchetto “Fit for
55”, le condizioni nel nostro Paese non siano
ancora sufficienti e i suddetti obiettivi non
verranno raggiunti se non si interverrà in
maniera rapida e decisiva nella risoluzione
delle criticità che hanno determinato il re-
cente rallentamento.
La semplificazione e velocizzazione auto-
rizzativa è senz’altro una delle principali
urgenze che ANEV già da tempo sta rappre-
sentando a vari livelli istituzionali e che ha
trovato una prima risposta nelle disposizioni
del Decreto Legge 16 luglio 2020 n. 76 (DL
Semplificazioni) convertito l’11 settembre
2020 nella Legge n. 120 e del Decreto Leg-
ge 31 maggio 2021 n. 77 (DL Semplificazioni-
bis) convertito il 29 luglio 2021 nella legge n.
108, ma che riteniamo ancora non sufficien-
te. Servono tempi certi, e liste di controllo
per escludere in modo trasparente dalla VIA
i nuovi impianti eolici ed il rinnovamento di
quelli esistenti, nei casi in cui l’interven-
to proposto riduca l’impatto rispetto alla
situazione attuale. In tal senso auspichia-
mo che l’adozione dei modelli unici digitali
di cui all’art. 19 del Decreto Legislativo n.
199/2021, recante attuazione della Direttiva
RED II, verranno concepiti come liste di con-
trollo in grado di indirizzare opportunamen-
te il procedimento.
Un’altra fondamentale ragione di complica-
zione nel processo di sviluppo degli impian-
ti a fonte eolica è dovuta all’atteggiamento
critico del ministero della Cultura e delle so-
printendenze locali, nell’ambito dei proce-
dimenti autorizzatori dei progetti eolici, sia
green che brown field (repowering). Nell’ot-
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                                                 L’AMBIGUO CRITERIO
tica del processo di semplificazione ed ef-
ficientamento dei processi autorizzativi, il

                                                 DELL’INDIVIDUAZIONE
ministero della Cultura e le soprintendenze
locali devono assumere un ruolo chiave nel

                                                 DELLE AREE IDONEE
quadro del raggiungimento degli obiettivi
del PNIEC, stimolando le soluzioni architet-
toniche in grado di integrare gli impianti sul
territorio e favorendo la valorizzazione del     Inoltre, non riteniamo debba essere perse-
patrimonio archeologico coinvolto nello svi-     guita l’introduzione del criterio di priorità
luppo degli impianti eolici. Anche in questa     relativo alla localizzazione del progetto in
prospettiva è importante che nell’ambito         un’area idonea, in quanto introduce in ma-
della procedura di valutazione di impatto        niera surrettizia una competizione tra i pro-
ambientale (VIA), siano contemperati i di-       getti su ulteriori criteri di determinazione
versi interessi costituzionalmente garantiti     non trasparente che esulano dall’imposta-
e siano tenuti in adeguata considerazione        zione degli strumenti di supporto e potreb-
gli impegni internazionali, europei e nazio-     bero introdurre delle distorsioni nel proces-
nali assunti dallo Stato italiano nell’ambito    so di sviluppo.
del contrasto ai cambiamenti climatici, del      In questo contesto cogliamo l’occasione di
miglioramento della qualità dell'aria e della    ribadire tutte le nostre perplessità legate
decarbonizzazione dei processi produttivi.       all’individuazione delle aree idonee, che dif-
In mancanza di questa razionalizzazione,         ficilmente si applica all’eolico. Difatti, per un
tutte le misure di semplificazione adottate      impianto eolico l’individuazione di aree ido-
recentemente per accelerare i procedimenti       nee, intese come zone di territorio deputate
autorizzativi potrebbero essere vanificate.      esclusivamente all’installazione di impianti
ANEV ha proposto quindi alle istituzioni in      di produzione di energia elettrica in virtù
diverse sedi l’eliminazione del cosiddetto       della disponibilità di risorsa, non potrebbe
“concerto” del MIC nell’atto formale/finale      mai assicurare la fattibilità tecnico-econo-
di emanazione del decreto VIA, affinché ci       mica delle installazioni a causa di limiti pra-
sia una effettiva semplificazione dei relativi   tici oggettivi nei quali andrebbe a incorrere
iter autorizzativi.                              un soggetto pubblico, qualora si accingesse
Occorre inoltre pianificare al meglio la pro-    ad effettuare il censimento e la classificazio-
secuzione del sistema delle aste e dei regi-     ne del territorio con tale scopo. Oltre a es-
stri. A tal proposito, troviamo adeguate le      sere un’attività molto onerosa, rischierebbe
misure individuate dal Decreto Legislativo       di richiedere diversi anni per la sua attuazio-
n. 199/2021 per il prolungamento del regime      ne, vanificando così le aspettative legate a
di aste del DM 4 luglio 2019 e l’impostazio-     questo strumento.
ne data al futuro sistema di sostegno che        Tra i limiti pratici oggettivi più significativi
conterrà una programmazione di almeno 5          teniamo a segnalare innanzitutto la valuta-
anni delle aste competitive. Occorre però        zione della risorsa tramite analisi anemome-
sottolineare che, come più volte dichiarato      trica puntuale, indispensabile a identificare
e sostenuto dai risultati delle aste del DM      un’area come adeguata alla valorizzazio-
4 luglio 2019, debbano essere realizzate         ne migliore della risorsa eolica. La varietà
procedure di asta con contingenti separati       di soluzioni tecniche e di modelli proposti
per tecnologia (aste monotecnologiche) e         dai costruttori di aerogeneratori e la certi-
distinte per tipologia di intervento. Inoltre,   ficazione della campagna anemometrica,
tali aste monotecnologiche devono neces-         necessaria per la finanziabilità dell’investi-
sariamente tener conto delle recenti signifi-    mento, impongono condizioni tali da non
cative oscillazioni di costo della tecnologia.   poter consentire che la valorizzazione del-
Ad esempio, il costo attuale di un aeroge-       la risorsa eolica possa venire effettuata da
neratore è considerevolmente maggiore ri-        soggetti che non siano le aziende del setto-
spetto a quello di un anno fa e, nonostante      re stesse. Oltre a questo, molti altri aspetti
ciò, occorre comunque sottolineare che i         tecnici caratterizzano un’area come utile e
costi attuali di produzione di energia elet-     idonea allo sviluppo di progetti eolici, che
trica da fonte eolica risultano lo stesso ben    sono tipici e specifici del know-how che gli
più contenuti rispetto a quelli provenienti      operatori del settore hanno sviluppato, e
dall’utilizzo di gas e fonti fossili.            che difficilmente possono essere interioriz-
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