Centro Procreazione Medico Assistita - Ospedale di Oderzo - ULSS 2
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Il presente opuscolo ha lo scopo di: • indicare quali sono le possibilità di una terapia medico-assistita per inferti- lità, con i limiti ad essa associati; • illustrare quali sono le modalità di accesso al nostro centro; • indicare quali servizi vengono offerti dal nostro centro e con quali modalità essi vengono forniti. Il Centro di Procreazione Medico Assistita è intitolato al Dr. Gianluigi Beltra- me, Primario della Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale di Motta di Livenza, prematuramente scomparso nel marzo 2001. Da sempre innovatore, ha credu- to nella possibilità di aiutare le coppie che, numerose, incontrano difficoltà a concepire e realizzare un sogno di maternità e paternità. Ha perseguito tena- cemente questo suo progetto con dedizione creando uno staff unito, affiatato e professionale: noi ora cercheremo di percorrere la strada che lui ha tracciato con tutto il nostro impegno. CHI SIAMO L’attività si svolge all’interno dell’Unità Operativa di Ginecologia-Ostetricia che opera dal 1992 nell’Azienda ULSS 9 prima presso l’ospedale di Motta di Livenza e dal 2003 presso l’Ospedale di Oderzo. Esso rappresenta l’unico Centro pubblico presente nell’intera Azienda ULSS 9. Il Centro ha come finalità principale la diagnostica e la terapia dell’infertilità di coppia. Coloro che si rivolgono al CPMA hanno bisogno di essere rassicurati sulla qualità dell’intera organizzazione che deve essere in grado di ascoltarli, informarli 2 | www.ulss.tv.it
e consigliarli, pur sapendo che non c’è garanzia di risultato in termini di “succes- so”. Pertanto, il CPMA intende dimostrare il proprio impegno per: • garantire una competenza tecnico-scientifica unitamente ad una relazione di aiuto e “benessere” durante il trattamento della coppia e/o dell’indivi- duo che richiedono una prestazione; • promuovere tra tutti i collaboratori e dipendenti la diffusione di questo nuovo modo di intendere la relazione di cura con chi si rivolge a noi me- diante una comunicazione efficace; • operare all’interno di una cultura di “gestione totale della qualità”, model- lando e definendo la sua organizzazione per garantire efficacia ed efficien- za, attraverso strumenti che diano evidenza oggettiva del servizio erogato; • garantire il diritto dell’utente ad esprimere la propria opinione mediante il questionario per la rilevazione della qualità del servizio e dell’organizza- zione e mediante la gestione dei reclami. LE CAUSE DI STERILITÀ Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Dopo tale periodo è opportuno iniziare un iter diagnostico. Si parla di infertilità primaria se la coppia non ha mai avuto figli e secondaria quando è già avvenuta una gravidanza. Complessivamente, l’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie. Le cause dell’infertilità sono numerose e di diversa natura. Per alcune di esse, le più diffuse, si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e te- rapie adeguate, ma anche e soprattutto con la prevenzione e l’informazione; per altre, è necessario ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. Dai dati raccolti dal Registro Nazio- nale sulla Procreazione Medicalmen- te Assisita le cause dell’infertilità sono le seguenti: www.ulss.tv.it | 3
LA DIAGNOSI Il tentativo di identificare le cause della sterilità di coppia inizia con un’accu- rata anamnesi e con un’attenta valutazione clinica dei due partners, suppor- tata dalle indagini di laboratorio e strumentali necessarie. Nel nostro Centro si eseguono indagini diagnostiche per le cause femminili e maschili di sterilità. INDAGINI FEMMINILI Valutazione dell’ovulazione a) Monitoraggio dell’ovulazione b) Dosaggio di parametri ormonali (FSH, LH, Prolattina, 17ßestradiolo, Progesterone, etc.) Valutazione morfologica a) Ecografia diagnostica b) Sono-isterosalpingografia c) Isteroscopia diagnostica d) Laparoscopia diagnostica INDAGINI MASCHILI Valutazione parametri seminali a) Esame del liquido seminale b) Prova di capacitazione c) Test di vitalità d) MAR Test e) Biopsia testicolare Valutazione ormonale a) Dosaggio di parametri ormonali (FSH, LH, Prolattina, Testosterone, etc.) b) Ecografia scrotale ecocolor-doppler IL PERCORSO Il primo colloquio La coppia viene informata sulle caratteristiche del nostro Centro e sulla sua organizzazione. Vengono raccolti i dati riguardanti la storia personale di en- trambi i partners, sia per ciò che concerne gli aspetti clinici, sia per ciò che concerne quelli di ordine relazionale. A questo proposito viene sempre proposto alla coppia un colloquio con lo psi- cologo, utile a completare lo studio delle esperienze personali. 4 | www.ulss.tv.it
Viene compilata una prima scheda e, se possibile, si effettua una prima valuta- zione prospettando, in modo chiaro e facilmente comprensibile, il trattamento che si ritiene necessario, prescrivendo altresì gli esami necessari per entrare in un protocollo terapeutico. Per appuntamenti relativi al primo colloquio, rivolgersi, muniti di impegnati- va del medico curante per entrambi i componenti della coppia, al CUP (Centro Unico Prenotazioni). Il secondo colloquio Nel secondo incontro si controllano gli esami precedentemente richiesti e si spiega alla coppia il programma di riproduzione assistita che si ritiene oppor- tuno attuare. Si completa la scheda con la trascrizione di tutti i dati utili e si procede all’i- scrizione al Registro per le diverse procedure (Inseminazione intrauterina – IUI -, Inseminazione in vitro – FIVET/ICSI). Le coppie che si iscrivono al Registro presso il nostro Centro devono essere di sesso diverso, coniugate o stabilmente conviventi. Nel nostro Centro le proce- dure FIVET e ICSI vengono eseguite a cicli di una settimana al mese, tutti i mesi tranne agosto. Per gli appuntamenti per il secondo colloquio si seguono le stesse modalità descritte per il primo colloquio GLI ESAMI RICHIESTI PRESSO IL NOSTRO CENTRO E PREVISTI DAL MINISTERO DELLA SALUTE LEI HIV-HCV-HBV-VDRL/TPHA Toxotest Rubeotest Citomegalovirus Emogruppo Elettroforesi dell’emoglobina Test per fibrosi cistica Mappa cromosomica Pap Test Ecografia transvaginale www.ulss.tv.it | 5
LUI HIV-HCV-HBsAg-VDRL/TPHA Emogruppo Elettroforesi dell’emoglobina Test per fibrosi cistica Mappa cromosomica Test di capacitazione LA FASE OPERATIVA Colloquio preliminare In base alla lista d’attesa del Registro, la segretaria del Centro provvederà a chiamare telefonicamente le coppie per programmare lo svolgimento del- la tecnica prevista. In seguito alla di- sponibilità della coppia ad effettuare il trattamento per il periodo concor- dato verrà inviato a casa o consegna- to personalmente il Protocollo relativo alla spiegazione della varie tappe per i trattamenti in vitro. Nello stesso Protocollo viene anche indicata la data del colloquio preliminare, che è obbligatorio effettuare prima di procedere a qual- siasi tipo di trattamento. Il colloquio preliminare viene svolto dal personale del Centro (biologo, psico- logo e ginecologo) e ha lo scopo di informare adeguatamente le coppie riguar- do il programma di riproduzione assistita previsto, riguardo i rischi ad esso connessi, le probabilità di successo e l’impegno dovuto dalla coppia stessa (tempi, terapia farmacologica, costi,…). Al termine del colloquio verrà consegnato anche il Consenso Informato che dovrà essere sottoscritto dalla coppia in ogni sua parte in presenza del medico del Centro. LE TECNICHE L’ICFM (Induzione della Crescita Follicolare Multipla) L’impiego dell’ICFM è giustificato dal fatto che il poter disporre di più gameti (ovociti) incrementa le probabilità del successo riproduttivo. Questo obiettivo è raggiungibile solamente attraverso farmaci che sono capaci 6 | www.ulss.tv.it
di salvare dalla atresia (una forma fisiologica di degenerazione) alcuni follico- li, che solitamente accompagnano il follicolo dominante. La spiegazione delle modalità di somministrazione dei farmaci e quella relativa al controllo della risposta delle ovaie allo stimolo (monitoraggio) fanno parte di uno specifico ruolo del medico che prepara la paziente alla fase operativa delle tecniche di riproduzione assistita. Per questo verrà consegnato ad ogni coppia un Piano Terapeutico in cui viene evidenziato il tipo di farmaco, la dose, i tempi e le modalità di somministrazione. Una copia di tale Piano Terapeutico verrà consegnata anche al medico di me- dicina generale. L’INSEMINAZIONE INTRAUTERINA Questa tecnica prevede il trattamento del liquido seminale e la sua deposizio- ne all’interno del tratto genitale femminile. Indicazioni: oligo e/o asteno e/o teratozoospermia lieve media, endometriosi a lesioni minime, fattore cervicale, sterilità inspiegata, anovularietà (mancata ovulazione spontanea), presenza di almeno una tuba pervia. Metodologia: il primo passo consiste nella misurazione del diametro folli- colare durante un ciclo spontaneo tramite ripetute ecografie transvaginali (monitoraggio follicolare). Quando il diametro del follicolo ha raggiunto i 18-20 millimetri viene indotta l’ovu- lazione. Il giorno dell’ovulazione, gli spermatozoi del partner, preparati in modo appropriato, vengono inseriti nella cavità uterina tramite un cate- tere molto sottile. Questa procedura è indolore, non ne- cessita di anestesie e non richiede un ricovero ospedaliero. La procedura può avvenire anche con stimolazio- ne dell’ovulazione, in modo da poter aumentare il numero dei follicoli e di conseguenza le percentuali di proba- bilità di ottenere una gravidanza. Dopo l’inseminazione, la fase luteale viene accompagnata dalla sommini- www.ulss.tv.it | 7
strazione di progesterone secondo la terapia prescritta e verrà anche indicata la data per eseguire il test di gravidanza. Il primo test può essere eseguito sulle urine (mediante anche i kit disponibili in farmacia) e nel caso di esito dubbio o positivo dovrà essere ripetuto su prelievo di sangue per rilevare la presenza dell’ormone bHCG, che segnala l’eventuale inizio di gravidanza. A seguito della Delibera della Giunta Regionale n. 822 del 14 giugno 2011, una paziente può eseguire in totale quattro cicli di PMA di primo livello presso strutture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Ser- vizio Sanitario Nazionale. Per poter accedere al nostro Centro PMA la paziente non deve quindi essere stata sottoposta, a partire dall’entrata in vigore di tale delibera (01 luglio 2011), a più di quattro cicli di PMA di primo livello presso strutture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Ser- vizio Sanitario Nazionale. Non si eseguono procedure oltre il cinquantesimo anno di età della donna (va- lido solo per le pazienti residenti in Veneto) e il sessantacinquesimo anno di età dell’uomo. Il medico responsabile della struttura può decidere di non procedere alla pro- creazione medicalmente assistita di cui all’articolo 6, comma 4, della legge n. 40/2004, per motivi di ordine medico-sanitario. Attualmente i tempi di attesa tra l’iscrizione al Registro e l’esecuzione della procedura sono di circa 24-30 mesi. LA FECONDAZIONE IN VITRO E IL TRANFER INTRAUTERINO DEGLI EMBRIONI - FIVET Indicazioni: occlusione tubarica bilaterale, gravi lesioni infiammatorie delle tube, endometriosi pelvica, sterilità inspiegata, oligoastenozoospermia lieve- media, soprattutto dopo diversi tentativi di inseminazioni che non sono andati a buon fine. Metodologia: dopo monitoraggio dell’ICFM, ottenuta una buona maturazione follicolare multipla, a circa 36 ore dall’ultima somministrazione farmacologia, si effettua il prelievo transvaginale degli ovociti (pick-up ovocitario). Questo procedimento, che consiste nella puntura ed aspirazione dei follicoli ovarici per via vaginale sotto controllo ecografico, si esegue in sedazione an- talgica e in sala operatoria con un ricovero breve. Il partner maschile produce per masturbazione un campione di seme e questo viene debitamente preparato. Gli ovociti prelevati vengono messi a contatto degli spermatozoi in una microgoccia e, dopo 18 ore, si controlla l’avvenuta 8 | www.ulss.tv.it
fecondazione, caratterizzata dalla presenza di due nuclei: quello della cellula uovo (pronucleo femminile) e quello dello spermatozoo (pronucleo maschile) che è riuscito a penetrare nell’ovocita. Dopo circa 48-72 ore dal prelievo degli ovociti, controllandone nel frattempo la crescita embrionaria, si procede al trasferimento in utero degli embrioni (transfer embrionario). Il transfer embrionario è indolore, viene eseguito in sala operatoria e si effet- tua con un catetere morbido di materiale plastico. L’attecchimento embrionario nella seconda fase del ciclo è facilitato dalla somministrazione di progestinici per almeno due settimane. La somministra- zione può avvenire per via vaginale (gel, ovuli) o per iniezione intramuscolare. A seguito della Delibera della Giunta Regionale n. 822 del 14 giugno 2011, una paziente può eseguire in totale tre cicli di PMA di secondo livello presso strut- ture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per poter accedere al nostro Centro PMA la paziente non deve quindi essere stata sottoposta, a partire dall’entrata in vigore di tale de- libera (01 luglio 2011), a più di tre cicli di PMA di secondo livello presso strut- ture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non si eseguono procedure oltre il cinquantesimo anno di età della donna (va- lido solo per le pazienti residenti in Veneto) e il sessantacinquesimo anno di età dell’uomo. Il medico responsabile della struttura può decidere di non procedere alla pro- creazione medicalmente assistita di cui all’articolo 6, comma 4, della legge n. 40/2004, per motivi di ordine medico-sanitario. Attualmente i tempi di attesa tra l’iscrizione al Registro e l’esecuzione della procedura sono di circa 24-30 mesi. www.ulss.tv.it | 9
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L’INIEZIONE INTRACITOPLASMATICA DI UN SINGOLO SPERMATOZOO - ICSI Indicazioni: severe alterazioni dei parametri seminali (Oligozoospermia, astenozoospermia, teratozoospermia, azoospermia), bassa percentuale di fecondazione in vitro degli ovociti, mancata fecondazione, apparentemente spiegata, degli ovociti. Metodologia: la ICSI è una tecnica di laboratorio e riguarda solamente il trat- tamento dei gameti, mentre la modalità di preparazione della paziente, la sti- molazione, l’aspirazione follicolare e il trasferimento embrionale, sono uguali alla FIVET. In pratica, l’ovocita viene fissato da uno speciale microstrumento in vetro (holding pipette) e un microago, contenente lo spermatozoo, viene inserito attraverso la zona pellucida e la membrana plasmatici dell’ovocita stesso. Lo spermatozoo viene rilasciato nell’ooplasma e il microago viene estratto. A seguito della Delibera della Giunta Regionale n. 822 del 14 giugno 2011, una paziente può eseguire in totale tre cicli di PMA di secondo livello presso strut- ture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per poter accedere al nostro Centro PMA la paziente non deve quindi essere stata sottoposta, a partire dall’entrata in vigore di tale de- libera (01 luglio 2011), a più di tre cicli di PMA di secondo livello presso strut- ture pubbliche e accreditate venete o italiane con oneri a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non si eseguono procedure oltre il cinquantesimo anno di età della donna (va- lido solo per le pazienti residenti in Veneto) e il sessantacinquesimo anno di età dell’uomo. Il medico responsabile della struttura può decidere di non procedere alla pro- creazione medicalmente assistita di cui all’articolo 6, comma 4, della legge n. 40/2004, per motivi di ordine medico-sanitario. Attualmente i tempi di attesa tra l’iscrizione al Registro e l’esecuzione della procedura sono di circa 24-30 mesi. IMMAGINI www.ulss.tv.it | 11
LA CRIOCONSERVAZIONE Ovociti Il nostro Centro effettua la crioconservazione degli ovociti soprannumerari su consenso sottoscritto dalla coppia. Gli ovociti maturi e idonei non utilizzati in un programma di fecondazione assistita possono essere crioconservati in appositi tubicini (paillettes) ad una temperatura di – 196°C; ciò permette di accedere ad un ulteriore tentativo senza dover ripetere la terapia di stimola- zione. Questa tecnica deve essere considerata ancora una tecnica sperimenta- le in quanto non è stato sufficientemente valutato un eventuale danno a livello delle strutture cromosomiche ovocitarie ed il numero di bambini nati è ancora troppo basso per avere una rilevanza statisticamente valida sulle possibilità effettive di provocare danni alla salute del nascituro. Gli ovociti maturi sono particolarmente sensibili al danno da congelamento- scongelamento. Si possono avere diversi tipi di danno ovocitario; alcuni si concretizzano nella bassa sopravvivenza degli ovociti allo scongelamento, in quanto essi contengono una grande quantità d’acqua e pertanto sono esposti alla formazione di ghiaccio interno che ne lede la membrana e quindi l’inte- grità. Esiste poi un altro tipo di danno a livello del fuso meiotico, che è la struttura contenente i cromosomi, con la possibilità di generare delle alterazioni cromo- somiche embrionarie. Nel nostro Centro la sopravvivenza dopo scongelamento è del 70-80% e i tassi fertilizzazione sono di circa il 75%. Embrioni La legge n. 40/2004 non prevede la crioconservazione degli embrioni. Nel 2009 la Corte Costituzionale ha modificato l’art. 14 comma 2, 3 nella parte del divieto della crioconservazione degli embrioni soprannumerari, sottoline- ando la salvaguardia della salute della donna e affidando al medico responsabile la possibilità di “personalizzare il trattamento” restando salvo il principio se- condo cui le tecniche non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario. Il medico valuta numero di ovociti da fecondare e, se ottenuti degli embrio- ni soprannumerari, stabilire di non impiantarli tutti in un’unica soluzione ma crioconservarli. Nel nostro centro la sopravvivenza degli embrioni dopo scon- gelamento si aggira intorno al 50-60%. Le capacità d’impianto degli embrioni congelati è solo di poco inferiore (circa il 5%) a quello con embrioni freschi. 12 | www.ulss.tv.it
Liquido seminale Gli spermatozoi possono essere crioconservati in appositi tubicini sottili (pail- lettes) sempre ad una temperatura di – 196°C molto più facilmente degli em- brioni e degli ovociti. Il congelamento/scongelamento comunque riduce la vitalità degli spermatozoi, in modo particolare la loro motilità. Le indicazioni più importanti alla crioconservazione del seme sono tutti i casi di oligozoospermia severa (basso numero di spermatozoi nell’eiaculato) con tendenza al peggioramento per assicurare la conservazione dei propri gameti, spermatozoi provenienti da interventi chirurgici come la MESA e la TESE, per- mettendo alla coppia diversi tentativi di fecondazione, senza dover ricorrere ogni volta all’intervento chirurgico; pazienti che devono sottoporsi a terapie dannose per la spermatogenesi prima di iniziare le cure; infine, può rivelarsi utile anche per tutti coloro che hanno difficoltà nella raccolta del liquido semi- nale il giorno del prelievo ovocitario. In qualsiasi caso, il liquido seminale viene congelato esclusivamente per l’uti- lizzo personale futuro (AUTOCONSERVAZIONE) e appartiene solamente a colui che lo produce. Per informazioni e appuntamenti per la crioconservazione del liquido seminale rivolgersi presso la Segreteria del Centro (Telefono 0422-715494, dal LUN al VEN dalle ore 11.00 alle ore 12.00). Prima di effettuare il congelamento devono essere verificate le caratteristiche del liquido seminale ed effettuate nel paziente alcune indagine infettive (Epa- tite B, C, HIV e VDRL). I RISCHI DELLA TERAPIA ORMONALE E DELL’ASPIRAZIONE FOLLICOLARE Come per ogni altra terapia farmacologica o intervento chirurgico, anche i di- versi passi delle terapie per la sterilità non sono esenti da rischi. I rischi dell’aspirazione follicolare sono molto ridotti: solo in casi molto rari può verificarsi un sanguinamento vaginale importante o infezioni locali nella vagina che possono estendersi all’addome. Molto rare anche le lacerazioni di organi come intestino, vescica, ureteri o di grossi vasi sanguigni. La stessa affermazione vale per una torsione ovarica. In caso di infezione la terapia è antibiotica, negli altri casi l’approccio è chirur- gico (laparoscopia o laparotomia). Vi forniamo alcuni dati statistici riguardan- ti le complicanze dell’aspirazione follicolare: sanguinamenti 0.4%; lacerazioni di organi 0.02%; peritonite 0.01%. www.ulss.tv.it | 13
La Sindrome da Iperstimolazione Ovarica (SIO/OHSS) si presenta in circa il 5% delle donne sottoposte a stimolazione dell’ovulazione e nello 0,6% in forma severa. La SIO/OHSS consiste in un aumento notevole del volume delle ovaie e nelle forme severe si ha un passaggio anormale di liquidi dal circolo sanguigno ad altre sedi che normalmente non contengono liquidi (addome, pleure ecc.). Non è possibile prevedere con certezza chi svilupperà tale sindrome, anche se sono più a rischio le pazienti con una crescita follicolare abbondante e conse- guente dosaggio dell’estradiolo elevato (indicativamente più di 20 follicoli al monitoraggio e dosaggio dell’estradiolo maggiore di 4000 UI ). ASPETTI PSICOLOGICI La letteratura specializzata è concorde nell’affermare l’importanza del sup- porto psicologico per chi, in seguito a difficoltà procreative, decide di sotto- porsi a procedure di PMA: il supporto e la consulenza psicologica permettono di affrontare il percorso che si è deciso di intraprendere con maggior consape- volezza, più sicurezza e meno ripercussioni sull’equilibrio psicologico. Le linee guida europee per la consulenza psicologica nell’infertilità, redat- te dall’ European Society of Human Reproduction and Hembryology (ESHRE 2001), così come la stessa Legge 40 del 2004 che regolamenta le procedure di fecondazione assistita in Italia, in accordo con tali evidenze, indicano la consulenza psicologica come momento fondamentale ed imprescindibile per chi si sottopone alle tecniche PMA. La consulenza deve poter essere offerta in tutte le fasi del percorso: diagnostica, operativa (quando ci si sottopone alle procedure PMA) e post-operativa (in seguito all’esito, positivo oppure no, delle procedure). Il nostro Centro fornisce la consulenza psicologica, nella figura del dott. De- nis Rocchi, psicologo-psicoterapeuta: la consulenza viene effettuata nei primi colloqui e, in ogni caso,viene offerta in ogni momento del percorso PMA. È anche possibile prenotare colloqui individuali e/o di coppia attraverso la se- greteria (Telefono 0422-715494, il LUN, MER e VEN dalle ore 11.00 alle 13.00). INFERTILITÀ MASCHILE LO SPERMIOGRAMMA E LA PREPARAZIONE DEL SEME I metodi utilizzati per la manipolazione del campione e i criteri di interpre- tazione sono quelli standardizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità 14 | www.ulss.tv.it
(OMS) e pubblicati nel Laboratory Manual for the Examination of human semen and sperm Interaction, dove vengono forniti i valori quantitativi e qualitativi per la definizione dei dati normali e patologici. Il liquido seminale deve essere ottenuto per masturbazione dopo un adeguato periodo di astinenza sessuale (minimo 3 – massimo 5 giorni), in un contenito- re sterile per urinocoltura, seguendo le normali norme igieniche. La raccolta può essere fatta presso il nostro Centro o in ambiente domestico purché il campione giunga presso il nostro Centro entro 60 minuti dalla raccol- ta, senza subire eccessive escursioni termiche (le alte e le basse temperature rappresentano una possibile causa di danneggiamento degli spermatozoi). La preparazione biologica consiste essenzialmente in due tecniche (Swim –up e Gradienti di densità) che vengono utilizzate a seconda delle caratteristiche del liquido seminale (numero, motilità e morfologia degli spermatozoi) e che hanno lo scopo di eliminare il plasma seminale dal campione, aumentare la concentrazione degli spermatozoi, selezionare gli spermatozoi migliori in re- lazione al tipo di motilità e alla morfologia. Presso il nostro Centro si esegue lo spermiogramma e la preparazione biologi- ca del seme previo appuntamento presso la segreteria (tel. 0422-715494, dal LUN al VEN dalle ore 11.00 alle ore 12.00). L’esito dello spermiogramma e della preparazione biologica sono disponibili sempre in segreteria dal giorno dopo l’esecuzione del test (il lunedì seguente nel caso di esami eseguiti di venerdì) ai seguenti orari: LUN-VEN dalle 8.30 alle 13.30; LUN, MER e GIO anche dalle 14.00 alle 16.30. I tempi di attesa dal momento dell’appuntamento sono di circa 1 mese. IL PRELIEVO CHIRURGICO DEGLI SPERMATOZOI Indicazioni: tutte le forme di azoospermia per le quali è documentata o proba- bile la presenza di spermatozoi maturi nel tratto genitale o nel contesto delle gonadi, in caso di immobilità totale degli spermatozoi eiaculati (acinesi) o per mancanza di rilascio del liquido seminale (aneiaculazione). Metodologia: le tecniche proposte per il prelievo chirurgico di spermatozoi sono molteplici. Si possono inquadrare in due categorie: • per aspirazione transcutanea: PESA (Percutaneus Epididymal Sperm Aspiration); TESA (Testicular Sperm Aspiration); www.ulss.tv.it | 15
• con esposizione più o meno ampia dell’epididimo e del testicolo: MESA (Microsurgical Epididymal Sperm Aspiration); TESE (Testicular Sperm Extraction), in pratica una biopsia testicolare. Queste tecniche chirurgiche possono essere eseguite in anestesia locoregio- nale in sala operatoria con ricovero in day-surgery e possono essere di tipo diagnostico o finalizzato ad una procedura di ICSI con eventuale crioconserva- zione del materiale recuperato. La ICSI è la tecnica indispensabile per eseguire la fecondazione in vitro con gli spermatozoi testicolari od epididimari. Nel nostro centro queste procedure vengono eseguite su indicazioni del nostro consulente urologo/andrologo. Per gli appuntamenti con l’urologo/andrologo rivolgersi al CUP (Centro Unico Prenotazioni) oppure mediante prenotazione telefonica. LE PROBABILITÀ DI SUCCESSO La percentuale di gravidanze ottenute per ciclo concluso con la tecnica di inse- minazione intrauterina su ciclo spontaneo è del 20%. La percentuale di gravidanze ottenute con le tecniche FIVET ed ICSI è simile: le gravidanze cliniche (che includono gli aborti spontanei) corrispondono ad una media del 30%, mentre per le gravidanze in evoluzione (cioè quelle che arrivano al bambino in braccio) corrispondono ad una media del 22- 23%. Questo è comunque un valore indi- pendente dalle cause di sterilità e soprattutto non tiene conto dell’età delle pazienti. Purtroppo infatti le probabilità di successo diminuiscono fortemente con l’aumentare dell’età della donna. 16 | www.ulss.tv.it
COMUNICAZIONI Privacy Viene richiesto ai pazienti di firmare una Dichiarazione di consenso al tratta- mento dei dati sensibili in cui figurano i nomi e i recapiti delle persone autoriz- zate a ricevere dati relativi allo stato di salute dell’interessato. Non verrà data alcuna informazione telefonica. URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico email: segurptv@ulss.tv.it; tel. 0422-322922, 0422-715361 L’Azienda ULSS 9 garantisce la funzione di tutela nei confronti del cittadino anche attraverso la possibilità di sporgere reclamo, presentare elogi o richie- dere informazioni. È disponibile sul sito www.ulss.tv.it il Regolamento Aziendale di Pubblica Tutela. Documentazione clinica Ufficio Cartelle Cliniche, LUN-VEN 9.00-12.00 Informazioni telefoniche: LUN-VEN 8.00-9.00 e 12.00-13.00 Treviso tel. 0422-322421, Oderzo tel. 0422-715359 Copia della cartella clinica (dopo la dimissione e ultimate le visite di controllo previste) può essere richiesta: • tramite fax, inviando il modulo di richiesta debitamente compilato e corre- dato da copia di un documento di identità valido, al numero 0422-322343 (Treviso) o 0422-715393 (Oderzo); • di persona, presentando il modulo di richiesta allo sportello. Il modulo di richiesta è disponibile anche sul sito www.ulss.tv.it, alla voce Modulistica. Servizio Aziendale di Mediazione Linguistico-Culturale Presso l’Azienda ULSS 9 è attivo un servizio di mediazione e traduzione lingui- stico-culturale, che si avvale di mediatori appositamente formati, per agevo- lare, se necessario, la presa in carico di utenti stranieri. È compito del personale medico o del coordinatore infermieristico valutare l’e- sigenza di attivare tale servizio. www.ulss.tv.it | 17
www.ulss.tv.it Per informazioni Centro di Procreazione Medico Assistita 3° Dipartimento di Chirurgia Oderzo Ospedale di Oderzo Via Luzzatti, 45 Edificio 2 piano terra Segreteria tel. 0422-715494/580 fax: 0422-715457 e-mail: seggineod@ulss.tv.it LUN - VEN dalle 8.30 alle 13.00 Responsabile Ginecologia-Ostetricia: f.f. Federica Nenz detto Nenzi Responsabile clinico-scientifico del Centro PMA: Federica Nenz detto Nenzi Equipe Medica Ginecologi: Maria Grazia De Vita; Silvia Guarnieri; Angela Perin Biologa: Maura Callegari Consulenti specialisti: D. Rocchi - Psicologo; L. Turolla - Genetista; F. Merlo - Urologo; I. Roiter - Endocrinologo Coordinatrice infermieristica: Chiara Trentin, AFD Ginecologia-Ostetricia Coordinatrice infermieristica sala operatoria: C. Dalla Torre, AFD Gruppo Operatorio settembre 2013 Il documento è stato elaborato da un gruppo multiprofessionale dell’Unità Operativa e di altri servizi eventualmente coinvolti.
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