Calcioscommesse, indagati Conte, Crisicito e Bonucci: gli arresti, le partite incriminate e i provvedimenti - Genova24

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     Calcioscommesse, indagati Conte, Crisicito e Bonucci: gli
     arresti, le partite incriminate e i provvedimenti
     di Redazione
     29 Maggio 2012 – 8:42

     Nuova ondata di arresti nell’ambito dell’inchiesta del calcioscommesse. Tra le persone
     finite in manette anche Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, e Omar Milanetto,
     centrocampista del Padova ed ex giocatore del Genoa. I provvedimenti, in tutto 19, sono
     stati emessi dal Gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nell’ambito dell’inchiesta ‘Last
     Bet’: tra i destinatari sono compresi giocatori ed ex-calciatori, coinvolti nel fenomeno del
     calcio-scommesse.

     Alcuni militano nella massima serie calcistica. Per tutti l’accusa è di associazione a
     delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Eseguite anche 30 perquisizioni
     domiciliari nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta di calciatori di serie A e serie B,
     tecnici e dirigenti di società professionistiche (anche della massima divisione) coinvolti
     nelle indagini.

     Fra gli indagati c’è Antonio Conte, per vicende relative al periodo in cui era allenatore del
     Siena, e il presidente dei bianconeri, Massimo Mezzaroma. Sia l’abitazione del tecnico
     della Juve che gli uffici di Mezzaroma sono stati perquisiti. Secondo quanto precisa il
     procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, “il Siena è il club nei cui confronti c’è
     maggiore attenzione e le perquisizioni che hanno coinvolto Conte e Mezzaroma riguardano
     soprattutto “7-8 partite del campionato 2010-2011 che sono sotto la nostra lente di
     ingrandimento e per le quali ci sono dichiarazioni che fanno pensare a manipolazioni”. Nel
     corso dell’operazione sono stati sequestrati, tra gli altri, anche il computer di Antonio
     Conte e il suo Iphone. Per il computer si è provveduto ad una operazione di back-up e poi è
     stato restituito, mentre per quanto riguarda il cellulare questa operazione non è si è resa

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     possibile e quindi l’Iphone è stato trattenuto e gli sarà restituito a breve.

     Nella mattinata di ieri c’è anche stato un blitz della polizia nel ritiro della Nazionale a
     Coverciano che ha eseguito perquisizioni nei confronti di Domenico Criscito. Al difensore
     azzurro, che milita nello Zenit San Pietroburgo e prima di trasferirsi in Russia ha indossato
     la maglia del Genoa, è stato consegnato un avviso di garanzia per fatti che sarebbero
     avvenuti quando era tesserato rossoblu. Criscito e’ stato escluso dalla lista dei convocati
     per gli Europei. La decisione ”è stata una scelta condivisa tra Prandelli e la federazione” e
     anche dal giocatore ”anche lui – ha spiegato il vicepresidente Demetrio Albertini- era
     dispiaciuto per le ripercussioni sulla nazionale e sullo spogliatoio”.

     “Il fatto che Criscito non partirà per gli Europei è un atto dovuto nel momento in cui
     vengono svolte le indagini. Criscito -ha aggiunto Albertini- ha già parlato con i suoi legali,
     abbiamo fatto le valutazioni tutti insieme, Mimmo l’ho trovato abbastanza provato, ma
     sereno per quello che potrà discutere con il Pm della sua posizione. Mi ha spiegato alcune
     cose e credo alla sua versione e alla sua innocenza”. “Nessuna combine, faccio un mestiere
     che ho sempre sognato fin da piccolo e non me lo voglio rovinare per certe cavolate”
     assicura Criscito parlando ai microfoni di Rtl 102.5. “La cosa che mi fa male e’ che e’
     arrivata un giorno prima della lista, ma non credo sia stato fatto apposta”, dice Criscito.

     “Purtroppo il fatto che mi hanno contestato è che sono in una foto con due amici nonchè
     capi ultra’ del Genoa e stavamo chiacchierando riguardo quello che era successo nel derby
     la domenica prima”, aggiunge parlando della foto che lo ritrae con il compagno di squadra
     Giuseppe Sculli e alcuni ultra’ rossoblu’. “Sculli e’ un mio amico pero’ non abbiamo mai
     parlato di Lazio-Genoa”, assicura alludendo a una delle partite finite sotto indagine.
     “Combine? Assolutamente no, non e’ proprio da me fare queste cose. Per fortuna non ho
     bisogno di soldi, di 20, 30 o di 40 mila euro, non so quanti erano”, sottolinea. Poi aggiunge:
     “Io sono sicuro si possa risolvere tutto prima possibile, ora mi sono rivolto a degli avvocati
     e vedranno tutto loro”.

     Criscito assicura di non avere mai conosciuto nè parlato con il bosniaco, Safet Altic,
     ritratto nella foto e presente all’incontro con i due giocatori. “Io conoscevo i due ultra’ che
     mi hanno detto che era un bosniaco, non lo conosco assolutamente e non l’ho neanche
     conosciuto quel giorno, non ci ho mai parlato”. La polizia ha perquisito anche l’abitazione
     del giocatore: “Per fortuna mio figlio non ha visto niente perchè è a Cinquale, loro sono
     andati a Genova. Io me li sono trovati in stanza stamattina verso le 6.15. Non potevo
     immaginare, pensavo fosse uno scherzo. In camera con me c’era Ranocchia e non
     capivamo nulla di quello che stava succedendo, ma sono sicuro che ne usciro’ alla grande,
     spero che il tutto si risolva il prima possibile”.

     Nel pomeriggio è stato iscritto nel registro indagati anche Leonardo Bonucci. Il suo nome
     non compare tra quelli emersi in mattinata ma l’atto sarebbe stato notificato nel
     pomeriggio dopo che il Gip, Guido Salvini, nell’ordinanza, ha fatto riferimento alle
     dichiarazioni di Andrea Masiello nelle quali si indicano “altri giocatori ‘corrotti’ della sua
     compagine, anche in stagioni precedenti, tra cui il difensore della Juventus e della
     nazionale italiana Leonardo Bonucci”. Il nome di Bonucci era stato fatto dallo stesso
     Masiello il 15 marzo scorso, nel corso di un interrogatorio a Cremona. Anche Antonio
     Conte è stato tirato in ballo nell’inchiesta sul calcioscommesse dal ‘pentito’ Filippo
     Carobbio.

     “La mia storia calcistica da calciatore e allenatore parla chiaro. Col Siena l’anno scorso ho
     vinto il campionato con tre giornate di anticipo con grande sacrificio, sudore, lacrime e

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     soddisfazione” afferma Conte in conferenza stampa. “Ribadisco l’assoluta estraneita’ ai
     fatti sia mia sia dei miei calciatori, nessuno e niente rovinerà quell’annata straordinaria”.
     “E’ nota la mia onesta’, correttezza e integrità morale sia da calciatore che da tecnico, lo si
     puo’ chiedere ai miei compagni, ai miei calciatori e anche gli avversari chi e’ Conte”, ha
     detto il tecnico. Sulla vicenda interviene il presidente della Juventus, Andrea Agnelli: “Non
     nascondo che il quadro che si sta delineando alla luce dell’attivita’ della Procura di
     Cremona e’ un quadro estremamente preoccupante per il mondo del calcio ed e’ un quadro
     che anche noi seguiamo con amarezza e apprensione” afferma commentando gli avvisi di
     garanzia a Conte e Bonucci. Agnelli difende però l’allenatore.

     “A quanto conosciamo ad oggi non risulta che Antonio Conte faccia parte di questo quadro
     preoccupante. Dai fatti che abbiamo avuto modo di leggere il ruolo che sarebbe attribuito
     a Conte e’ vicino all’insignificante”. “La Juventus, la società ed io personalmente siamo a
     fianco di Antonio Conte in questo momento e altrettanto a fianco di Leonardo Bonucci che
     ho avuto modo di apprendere da alcune agenzie che anche lui si troverebbe indagato per
     quanto riguarda l’attivita’ di una procura diversa” ha detto il presidente della società
     bianconera. Che ha aggiunto: “Leonardo e’ con noi da 2 anni, e’ una persona che sa
     reggere perfettamente le pressioni, quindi gli auguro di superare questo momento in
     maniera veloce e di fare uno splendido europeo con l’Italia che e’ per un terzo anche
     questa volta composta da calciatori juventini”.

     Questa nuova operazione riguarda in particolare le partite Brescia-Lecce del 27 febbraio
     2011 finita 2-2, Palermo-Bari del 7 maggio 2011 finita 2-1, Lazio-Genoa del 14 maggio
     finita 4-2 e Lecce-Lazio del 22 maggio finita 2-4 per quanto riguarda la serie A e Novara-
     Siena del 1 maggio finita 2-2 per la serie B. “Solo per la partita Lecce-Lazio – ha detto Di
     Martino – ci sarebbe stato un guadagno di circa 2 milioni di euro con 600 mila euro andati
     per corrompere i calciatori”.

     Fra gli altri destinatari di misure cautelari in carcere vi sono il portiere del Vicenza Paolo
     Acerbis, Alessandro Pellicori, ex attaccante del Torino; Ivan Tisci, ex centrocampista e ora
     direttore sportivo; Cristian Bertani, attaccante della Sampdoria ed ex Novara; e Marco
     Turati, difensore del Modena. Agli arresti domiciliari sono finiti Joelson Inacio, attaccante
     brasiliano del Pergocrema, ex Grosseto, e due esponenti del cosiddetto gruppo bolognese:
     Daniele Ragone, commercialista di Parma, e Luca Burini, promoter in Cina per un’azienda
     emiliana, già accusato di essere anello di congiunzione con i singaporesi. Questi ultimi due
     sono indagati anche per riciclaggio.
     Obbligo di firma due volte la settimana invece per Francesco Ruopolo, attaccante del
     Padova, ex AlbinoLeffe e Atalanta, e per Kewullay Conteh, ex difensore di AlbinoLeffe,
     Grosseto e Piacenza. All’estero provvedimenti anche per Zoltan Kenesei, Istvan Borgulya,
     Laszlo Strasser, Laszlo Schultz e Matyas Laszar facenti parte del gruppo dei cosiddetti
     ungheresi, oltre al giocatore svizzero Matteo Gritti.

     Il gip di Cremona Guido Salvini non ha invece accolto la richiesta di arresto avanzata dalla
     procura di Cremona nei confronti dell’attaccante del Genoa Giuseppe Sculli, che risulta fra
     gli indagati. Le indagini hanno appurato come di fatto ai cosiddetti zingari sia subentrato
     un gruppo di ungheresi, soliti frequentare l’Italia facendo la spola anche fra Singapore e
     Lugano. A Lugano, inoltre, sono stati trovati due conti intestati a Giuseppe Signori per
     290mila euro e 435mila euro che secondo gli investigatori sarebbero il corrispettivo per la
     manipolazione della partita Brescia-Lecce del 27 febbraio 2011 L’operazione odierna,
     condotta dalla Polizia di Stato di Cremona e coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo
     (SCO), costituisce una nuova tranche dell’inchiesta che lo scorso dicembre ha portato alla
     cattura di 17 altri indagati. Per conto del gruppo criminale transnazionale al centro

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     dell’inchiesta, i giocatori italiani avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del
     sodalizio transnazionale sul territorio italiano per la combine delle partite di calcio.

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