CAD M ti racconta - CADOM

Pagina creata da Emanuele Palma
 
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CAD M ti racconta - CADOM
n. 1 - Luglio 2018
                    CADti racconta
                              M
                                                                         Il Cadom sta affrontando una serie di cambiamenti e di trasfor-
                                                                         mazioni che, a volte, ci fanno sentire a disagio, come spesso

      CAMBIAMENTO                                                        accade quando ci si deve confrontare con situazioni nuove
                                                                         e non ben definite. La faticosa partenza del nuovo progetto
                                                                         Artemide, nell’ambito di rete Artemide, e le novità contenute
                                                                         ci hanno costrette a misurarci con una struttura operativa non
                                                                         sempre chiara.

     TRASFORMAZIONE                                                      Artemide è una rete complessa, articolata e molto vasta che si
                                                                         propone di far lavorare in maniera coerente e complementare
                                                                         tutti i soggetti con l’obiettivo di fornire, alle donne vittime di vio-
                                                                         lenza, tutti gli strumenti che possono servire per uscire dalla

           CONTINUITÀ
                                                                         loro situazione di difficoltà.

                                                                         Il nuovo progetto Artemide prevede l’ingresso nella rete di due
                                                                         nuovi centri: “Telefono Donna”, che ha sede a Vimercate e
                                                                         “White Mathilda” che ha sede a Desio. Sono inoltre entrate in
rete altre due case rifugio, oltre a Casa Jobel, Ce.A.S. e La Grande Casa, con un aumento significativo di posti a disposizione per
il pronto intervento ed ospitalità di primo e secondo livello.

Al Cadom è stato chiesto di ampliare l’orario di apertura delle sedi distaccate di Lissone e Seregno (nove ore settimanali), mentre è
rimasto invariato l’orario di apertura di Brugherio (sei ore settimanali). All’interno di ogni centro antiviolenza ha cominciato ad ope-
rare una figura professionale nuova, la “operatrice dell’accoglienza” che, semplificando molto, fa da collegamento tra le operatrici
volontarie e il resto della rete. Insomma, molte novità e tutte insieme: tradurre in pratica questi cambiamenti ha richiesto grande
impegno da parte di chi li ha coordinati e grande pazienza e spirito di adattamento da parte di tutte le volontarie. Oggi, finalmente,
stiamo trovando un equilibrio accettabile.

Al Cadom abbiamo ben chiara l’importanza e la peculiarità del nostro lavoro e vogliamo che il nostro rapporto con le donne resti vivo
e vitale, non condizionato da vincoli troppo rigidi. A fronte delle difficoltà che abbiamo vissuto, dobbiamo però sottolineare quanto
sia gratificante constatare che intorno a noi c’è un gruppo numeroso di persone che ci appoggiano e ci danno fiducia, riconoscendo
così il valore sociale del nostro agire. A loro va la nostra gratitudine sincera.

Da anni riceviamo i fondi dell’8x1000, Il contributo annuo del “Lyons Club Monza Host”, e quello, sempre generoso, del “Club Ben-
venuto”, che riunisce le donne straniere che vivono a Monza e dintorni. Quest’anno inoltre abbiamo avuto contributi extra veramente
straordinari: l’incasso dello spettacolo teatrale “Donna (che opera d’arte!)”, l’incasso di una cena di finanziamento con Swap, orga-
nizzata da “Signore in Circolo” di Monza, i contributi derivanti dall’iniziativa di Assolombarda e Sindacati “un’ora di lavoro contro la
violenza” e, infine, inaspettato, un lascito ereditario di una signora che conosceva la nostra Associazione e ha voluto dimostrarci la
sua riconoscenza. Inoltre, ci viene dato un aiuto importante dal parroco di Vedano al Lambro, don Eugenio, che in questi ultimi anni
ha messo a disposizione gratuitamente una sala per le nostre riunioni serali settimanali.

Nei prossimi giorni cominceranno i lavori di ristrutturazione della nostra sede, con fondi provenienti da un
bando regionale; dovremmo riprendere l’attività verso il mese di novembre in uno spazio più adeguato e
meglio organizzato.

La nostra nuova casa sarà ancora più confortevole e “accogliente” !
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CADOM… UNA “FAMIGLIA ALLARGATA”
   SEREGNO E LISSONE, I NUOVI SPORTELLI INSERITI NELLA RETE

Uno sportello di consulenza e aiuto contro la violenza sulle donne gestito da Cadom, collocato in una sede nuova e funzionale
a supportare tutte le attività di prevenzione e affiancamento, è stato inaugurato il 6 giugno a Lissone in via Como, 57.

Il nuovo sportello è realizzato all’interno del progetto Artemide, nell’ambito di un accordo con Regione Lombardia con la colla-
borazione ed il finanziamento degli Ambiti Territoriali di Carate Brianza, Monza, Desio, Seregno, Vimercate e dell’Assessorato alla
Persona del Comune di Lissone.

La Rete Artemide nasce nel 2010, l’attività di supporto alle donne maltrattate inizia a Lissone nel 2015. Oggi, con l’implementazione
del servizio, voluto fortemente dai 13 Comuni dell’ambito caratese, trova una nuova sede che risponde in modo migliore alle esigenze
di sicurezza, accessibilità e riservatezza. La ricerca di una sede migliore è stata dettata dall’incremento dell’utenza.

“La presenza dello sportello Cadom sul nostro territorio è il segno di un’attenzione ad un bisogno che non sempre riesce ad
esprimersi per cultura, per paura, per sottovalutazione - dichiara Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone - Invece la problematica
della violenza di genere sta assumendo connotazioni così grandi che spaventano e stanno modificando le relazioni e anche lo
stare in famiglia. Stiamo offrendo un servizio che è una presenza silenziosa, discreta, ma allo stesso tempo preparata ed efficiente”.

Nel 2017, a Lissone sono state accolte 59 donne (in netta crescita rispetto alle 31 nel 2016); fra loro, 45 risiedono nell’ambito
territoriale di Carate, 14 invece in quelli di Monza, Desio e Seregno. Complessivamente, su 93 figli, 61 sono quelli minorenni che
richiedono una tutela e un’attenzione particolare. Delle 59 donne accolte nel 2017, 45 sono italiane mentre 14 di origine straniera.
I maltrattanti sono in 39 casi i partner, in 13 casi gli ex partner e in 9 casi familiari o estranei.
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Finalità della rete è quella di assicurare alle vittime di violenza di genere e ai loro figli l’avvio di percorsi personalizzati che
    favoriscano l’autonomia personale, sociale ed economica ed anche quella di migliorare l’integrazione delle istituzioni e degli
    operatori che incontrano le donne e che costruiscono con loro il progetto di fuoriuscita dalla violenza.

    I nodi centrali della Rete Artemide sono i Centri Antiviolenza che coinvolgono altri soggetti della rete a vario titolo e secondo
    diverse competenze. Sono anche tenuti a effettuare la rilevazione dei fattori di rischio, al fine di mettere in atto azioni di
    prevenzione della recidiva e protezione della vittima.

    Parallelamente, a Seregno ha aperto un altro sportello, in via Oliveti 17, presso i locali dei Servizi sociali, a disposizione delle
    donne dei dieci Comuni dell’ambito della città: Barlassina, Ceriano Laghetto, Cogliate, Giussano, Lazzate, Lentate sul Seve-
    so, Meda, Misinto, Seregno e Seveso.

    Prosegue, nella sua attività consolidata, lo sportello di Brugherio.

                                                          dove siamo
                      Monza in Via Mentana, 43
                      Apertura con accesso libero:                   Apertura con appuntamento:
                      Lunedì 19:00-13:00                             Martedi 19:00-12:30 14:30-18:00
                      Martedi 14:30-18:30                            Mercoledì 19:00-12:30 14:30-18:00
                      Mercoledì 19:00-13:00                          Giovedì 19:00-12:30 14:30-18:00 20:00-23:30
                      Giovedì 19:00-13:00
                      Venerdì 19:00-13:00

                      Telefono: 380.2368170                          Telefono: 039.2840006 con segreteria 24h
                      e-Mail: cadom.monza@gmail.com                  e-Mail: info@cadom.it

                                               Brugherio in Via Oberdan, 83
Lissone in Via Como ,57                                                                              SEREGNO IN VIA OLIVETI, 17
                                               c/o Palazzina del Volontariato del Comune
Apertura con accesso libero:                                                                         c/o Reception Uffici Amministrativi
                                               Apertura con accesso libero:
Lunedì 15:00-18:00                                                                                   Comune di Seregno
                                               Martedì 19:30-12:30
Mercoledì 19:30-12:30                                                                                Apertura con accesso libero:
                                               Venerdì 12:00-15:00
Sabato 19:00-12:00                                                                                   Lunedì-Venerdì 19:30-12:30
                                                                                                     Giovedì          15:00-18:00
                                               Telefono: 333.8399968
Telefono: 331.6265330                          e-mail: Cadom.brugherio@gmail.COM
e.mail: Cadom.lissone@gmail.COM                                                                      Telefono: 0362.263411
                                                                                                     e-mail: Cadom.seregno@gmail.COM
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“RAPE CULTURE”... la “cultura dello stupro”
“Cultura dello stupro è il termine usato a partire    In Inghilterra: la dichiarazione del 2007 del giu-
dagli studi di genere e dalla letteratura femmini-    dice Julian Hall, intervistato dopo la sentenza
sta, per analizzare e descrivere una cultura nella    per un caso di stupro di un 24enne nei confron-
quale lo stupro e altre forme di violenza sessua-     ti di una bambina di 10 anni, che ha motivato
le sono comuni, e in cui gli atteggiamenti preva-     la sua decisione di condanna di soli 2 anni e 18
lenti, le norme, le pratiche e atteggiamenti dei      mesi con il fatto che la ragazzina era solita truc-
media, normalizzano, giustificano, o incorag-         carsi ed indossare abiti frivoli e per questo di-
giano lo stupro e altre violenze sulle donne.”        mostrare molti più anni dei reali;
Così Wikipedia descrive la Rape culture, di cui
i primi accenni si possono trovare già in alcuni      In Spagna: la sentenza di abuso (e non di stupro)
testi della metà degli anni ‘70 (“Against Our Will:   ai danni di 5 ragazzi che nel luglio del 2016 han-
Men, Women, and Rape” di Susan Brownmiller).          no violentato in gruppo una 18enne durante una
                                                                                        festa a Pamplo-
La cultura dello                                                                        na. I 3 giudici
stupro condona                                                                          hanno deciso
come “norma-                                                                            di non ammet-
le” il terrorismo                                                                       tere come pro-
fisico e psicolo-                                                                       ve i filmati e le
gico contro le                                                                          foto dello stu-
donne. Nella                                                                            pro che i 5 si
cultura      dello                                                                      sono scambiati
stupro uomini e                                                                         su Whatsapp,
donne conside-                                                                          ma di accettare
rano la violenza                                                                        foto scattate da
un fatto ine-                                                                           un investigatore
vitabile e ine-                                                                         privato in cui si
luttabile come                                                                          ritrae la vittima,
un uragano o                                                                            durante i giorni
un terremoto:                                                                           successivi alla
in sostanza, un                                                                         violenza, in un
fatto naturale.                                                                         apparente stato
                                                                                        di calma e sere-
Più di 40 anni                                                                          nità;
dopo i cam-
biamenti sono                                                                         In Canada: il
tristemente                                                                           problema dei
pochi. Viviamo                                                                        kit antistupro,
ancora in una                                                                         reperibili solo
società in cui                                                                        in determinati
viene incorag-                                                                        ospedali, che
giata una ses-                                                                        costringe     le
sualità violenta, in cui un complimento spinto a      donne vittime di violenza sessuale a percorrere
una ragazza è visto talvolta, banalmente, come il     centinaia di chilometri di strade deserte prima
desiderio incontenibile di uomini perfettamente       di trovare una clinica in cui poter denunciare
normali istigati da donne “esuberanti”. Alle don-     l’accaduto;
ne vittime di violenza sessuale viene chiesto di
giustificare il proprio abbigliamento o le proprie    In Svezia: l’ondata di stupri (35 sono quelli de-
abitudini. Sempre più spesso la Rape culture vie-     nunciati) verificatasi durante un festival di musi-
ne descritta come un’invenzione delle femmini-        ca estivo, uno dei quali ha coinvolto una ragazzi-
ste o nel migliore dei casi come una lettura della    na di 12 anni violentata nel parterre del concerto
società troppo sensibile ed empatica. Facciamo        davanti a decine di persone indifferenti;
quindi il punto della situazione per capire come
il problema sia attuale più che mai, vedendo in       In Italia: la dichiarazione del ministro Giovanar-
esempio cosa la Rape culture è:                       di, nel 2013, in relazione al caso di stupro di una
                                                      16enne di Modena: “Se si sgancia la sessualità
In Sud Africa: la pratica dello “stupro corretti-     da un rapporto di amore e di rispetto reciproco,
vo”, in cui le donne dichiaratamente lesbiche         svalutandola a livello di semplice divertimento,
vengono violentate al fine di “redimerle” dalla       non ci si può illudere di risolvere il problema at-
loro omosessualità;                                   traverso la repressione penale”.
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E-state sui libri!
                       TERESA NOCE - “RIVOLUZIONARIA PROFESSIONALE”
                       È stata la Moglie di Longo (segretario nazionale PCI) e ci ha donato con le sue lotte, l’attuale legge sulla
                       maternità oltre a tanti altre leggi che ci riguardano.+

                       OMBRETTA INGRASCÌ - “DONNE D’ONORE, STORIE DI MAFIA AL FEMMINILE”
                       L’analisi del ruolo delle donne all’interno del mondo della mafia è importante perchè questioni di gene-
                       re hanno un’influenza determinante per la configurazione e per la forza delle organizzazioni criminali
                       anche di stampo mafioso.

                      AUDUR AVA OLAFSDOTTIR - “ROSA CANDIDA”, “LA DONNA È UN’ISOLA”, “HOTEL SILENCE”
                      Storie di maternità, paternità, matrimonio e divorzio. Tre racconti di un viaggio alla ricerca di sè stessi,
con un approccio diverso dalla nostra cultura.

ILARIA PALOMBA - “DISTURBO DI LUMINOSITÀ”
La protagonista soffre di un disturbo borderline di personalità scaturito da uno stupro.

FRANCESCA MELANDRI - “SANGUE GIUSTO”
Le risposte sono nel passato di tutti noi: di un’Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che so-
pravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell’Europa
delle grandi migrazioni.

EMANUELA CANEPA - “L’ANIMALE È FEMMINA”
Si mettono a nudo non solo le contraddizioni delle donne, ma anche la fragilità degli uomini. Un’edu-
cazione sentimentale in cui le dinamiche di potere si ribaltano, rivelando quanto siamo inermi, tutti, di
fronte a chi amiamo.
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ALICE MUNRO - “LA VITA DELLE RAGAZZE E DELLE DONNE”
     Della vita delle ragazze e delle donne se ne raccontano tutti gli aspetti: amicizie, relazioni, amori e so-
     prattutto scoperta del sesso, in modo apparentemente leggero. Si coglie in queste vite il senso assurdo
     della direzione sbagliata, che allontana le donne dalla propria realizzazione spingendole lungo strade
     tracciate da altri.

     EUGENIO BORGNA - “LA NOSTALGIA FERITA”
     Ci sono nostalgie dolorose e scarnificanti, che fanno vivere e che fanno morire, nostalgie che si nutrono
     di gioia e di tristezza, che non si cancellano nel corso del tempo, labili ed effimere.

                               GIANRICO CAROFIGLIO - “CON I PIEDI NEL FANGO” - “LA MANOMISSIONE DEL-
                               LE PAROLE”
                               Un’appassionata conversazione sul rapporto tra politica e verità.

                               MAXENCE FERMINE - “NEVE”
                               Una lunga e sofferta storia d’amore tra un poeta e una funambola, che trova la morte nelle freddi nevi
                               dei monti dell’Asia. Una carrellata di immagini poetiche.

                               GABRIELLA GREISON - “SEI DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO”
                               Sei ritratti di donne che in un modo o nell’altro hanno contribuito allo sviluppo
                               della scienza.

                               MARIE BENEDICT - “LA DONNA DI EINSTEIN”
                               La storia di Mileva Maric, moglie di Albert Einstein, la quale dedicò la sua vita allo
                               studio della fisica e al celebre marito.

                               SIRI HUSTVEDT - “L’ESTATE SENZA UOMINI” - “IL MONDO SFOLGORANTE” - “LA
                               DONNA CHE TREMA”
                               Mollata dal marito per una donna più giovane, Mia va in vacanza dalla mamma
                               ottuagenaria e trova conforto nelle sue nziane e arzille amiche.

                               ALESSANDRA ARACHI - “LUNATICA”
                               Arachi raccconta l’incredibile viaggio nella mente di una donna ,alata di disturbo bipolare.

                               ELIANA LIOTTA / PAOLO VERONESI - “IL BENE DELLE DONNE”
                               Si legge come un romanzo e si consulta come un manuale questa guida ragionata alla salute (delle
                               donne)

                               TWAN ENG TAN - “LA DONNA VENUTA DALLA PIOGGIA” - THE GARDEN OF EVE-
                               NING MISTS”
                               Mezzo cinese e mezzo inglese, Philip si sente estraneo a entrambe le culture.
                               Ma l’incontro con un insegnante di aikido cambierà le cose.

                               ROMAIN GARY - “LA VITA DAVANTI A SÈ”
                               Storia di Momo, ragazzo arabo cresciuto nella banlieu parigina da una prostituta
                               ebrea.

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•   puoi chiedere aiuto a C.A.DO.M se non sai come fare;
•   puoi sostenerci, con una donazione minima di €20 (€15 se sei uno studente/ssa): riceverai la nostra T-shirt “si-può-fa-re!” e la Tessera Amici C.A.DO.M.
    2018. Presentando la TESSERA AMICI C.A.DO.M. 2018 presso alcuni esercizi commerciali del territorio avrai diritto ad alcune agevolazioni;
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                                      Tel. 039 2840006 - Fax 039 2844515 - info@cadom.it - www.cadom.it

  Questo notiziario è stato redatto da: Anna, Antonella, Betty e Lucia, con la collaborazione di Bona, Carla, Erminia, Mimma, Nicoletta e Janet.
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E-state a guardare !
L’AFFIDO
Un film intimista che dà battaglia ai cattivi padri, una radiografia dell’umanità che non lascia scampo. Come spiega il regista, il film
“rivela la violenza sotterranea, le paure taciute, le minacce sommesse” vissute ogni giorno da migliaia di donne, in tutto il mondo.

THE QUEEN OF THE DESERT
La storia di Gertrude Bell, archeologa, politica e scrittrice. Appassionata di deserti e della cultura araba, è stata l’unica donna
invitata da Churchill alla Conferenza del Cairo del 1921. Le sue carte topografiche sono servita a delineare i confini dei futuri regni
dell’Iraq e della Siria.

LA FORMA DELL’ACQUA
Stupore, bellezza, orrore e una forte componente drammatica su cui vince l’amore tra ultimi e diversi; un film originale, visivamen-
te potente ed emozionante.

LADY BIRD
Un’opera generazionale e universale, capace di comunicare al di là delle barriere culturali. L’inquietudine, le incertezze sul proprio
futuro, le paure ed i desideri che un’adolescente prova nel corso dell’età di transizione. Film veritiero, ironico e divertente.

 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI
Mildred è una madre in cerca di giustizia , una donna ferita, arrabbiata, avvelenata perché, dopo sette mesi dall’uccisione della
figlia, ancora non c’è un colpevole, Una commedia profonda che cerca e trova l’anima dell’America sotto l’intolleranza acuta e la
mentalità settaria.

BIG LITTLE LIES (SERIE TELEVISIVA SU SKY)
Cinque donne vivono in una tranquilla cittadina: non sono amiche, ma si frequentano per via dei figli. Le loro vite vengono scosse
da un omicidio, avvenuto durante una festa di beneficenza per i genitori nella scuola frequentata dai loro figli. Improvvisamente
diventano sorelle.

TREDICI – SERIE TELEVISIVA NETFLIX
La storia ruota attorno alle vicende che seguono il suicidio dell’adolescente Hannah Baker, la quale ha registrato i tredici motivi
che l’hanno spinta a suicidarsi.
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