Breve introduzione alla floriterapia di Bach
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Breve introduzione alla floriterapia di Bach Nel parlare di fiori di Bach bisognerebbe arrendersi all’evidenza della propria ignoranza e del sapere preconcetto che generazioni di falsità hanno introdotto nella nostra coscienza come “dati di fatto” scientificamente validati. Nel dispiegarsi di questo testo cercheremo di affrontare le motivazioni che si celano dietro al fiore, ed il perché questo stesso fiore trova ampi consensi da parte di alcuni e forti opposizioni da parte di altri, ci inabisseremo nel filosofico per risalire al pratico e dare struttura a ciò che i fiori possono fare per voi. Innanzitutto Bach: era un medico inglese di un fervore unico, ha dato la propria vita per i pazienti che curava, quando incontrò gli scritti di Samuel Hannemann, padre e fondatore dell’omeopatia, vi si avvicinò a tal punto che divenne in giovane età, famoso per i suoi nosodi omeopatici, vaccini che ebbero una enorme diffusione all’epoca per la cura di svariate malattie croniche. Bach però era convinto che la cura non dovesse essere in alcun modo “velenosa” per l’organismo, per cui prosegui le sue ricerche. Ebbe un’illuminazione una sera a cena, quando guardando, annoiato dalla serata, i volti delle persone intorno a lui, si accorse che ognuno portava in sé uno specifico tipo psicologico che possiamo far risalire ad un modello, come uno stampo di somiglianza tra gli esseri umani, ognuno con le sue differenze chiaramente, ma in splendida comunione. Da qui partì in realtà il grande lavoro di Edward Bach, dal comprendere che il “tipo psicologico” è la base della piramide uomo, e che da lì si sviluppa, sia nel bene che nel male, sia nella salute che nella malattia. Dal “mimolo giallo”(Mimulus), e dalla “balsamina”(Impatiens), comincia il lavoro di Bach, nel sintetizzare due nosodi con i suddetti fiori e verificarne gli effetti sui propri pazienti. Voglio precisare che Edward Bach era, all’epoca e grazie ai nosodi, uno dei più famosi, ricchi e rispettati medici della sua epoca, ancora molto giovane, godeva già del rispetto della comunità scientifica. Un bel giorno, prese e bruciò letteralmente tutto. Tutti gli scritti, gli strumenti, vendette il laboratorio nel quale lavorava e si avviò a piedi nelle campagne inglesi. Folle? O solo consapevole? Fatto sta che Bach camminò nei prati andando incontro al suo destino. Destino che gli riservò sofferenza, privazioni, morì in povertà materiale, sicuramente non spirituale, poiché da quel momento non si fece più pagare per le sue prestazioni, ma visse solo delle donazioni che gli venivano elargite. Camminando camminando, Bach trovò 38 rimedi floreali, che non sintetizzò più col metodo omeopatico, ma semplicemente lasciò che il sole e l’acqua trasformassero i preziosi fiori in rimedi. Negli scritti, Bach spesso fa riferimento ai “fiori del campo”, alle “erbe del campo”, “all’Onnipotente che ci ha donato le erbe” come a dire che nella natura l’uomo ha tutto quello che gli serve, e in questo concetto sta tutto il lavoro di Edward Bach. Solo perché oggi è possibile ordinare e pagare un libro in tempo reale dall’altra parte del mondo, cosa che personalmente faccio anch’io, questo non significa che il lavoro di Bach debba suscitare sorrisi, un essere umano non evoluto non è in grado di “recepire” l’importanza del Sole e pensa che sia stato messo lì solo per il calore che è in grado di sviluppare. Inoltre come ben sapete siamo composti per la maggior parte di acqua, quindi pensare di mettere un fiore in un catino d’acqua e lasciare che il sole ne catalizzi le proprietà è un’idea semplicemente fantastica che proviene certo da un uomo evoluto che ha percepito come giusto ciò che stava facendo.
Siamo passati dalla cieca adorazione dei fenomeni naturali al mero accadimento scientifico senza batter ciglio, cosa abbiamo perso per strada, ognuno se lo figuri. Come meglio crede. Del resto nei pochi momenti di comunione che viviamo in questo basso, bassissimo pianeta, sarà capitato anche a noi prima o poi, di riuscire a fare qualcosa da cui abbiamo escluso la mente, il pensiero logico, e ci siamo trovati a diretto contatto con l’esperienza, senza intermediari; riporto per chiarire un esempio tratto da un libro di Gaston Saint-Pierre, in cui si narra che l’autore era a passeggio sulle colline con un’amica quando si trovarono di fronte un tramonto che lo fece sobbalzare, rimase immobile a contemplare quella scena di rara bellezza, quando ad un certo punto la signora se ne uscì con:”quando vedo tramonti così, non posso fare a meno di ricordare che..”, capite? Non aveva assolutamente vissuto quell’esperienza, l’infinito ti mette davanti una sua stupenda creatura, e la mente ti sposta dalle tue sensazioni attuali al ricordo di scene già vissute. I fiori di Bach aggirano la mente per portare un’esperienza. Ovviamente si può dirigere quest’esperienza per risolvere un’insonnia oppure, per lavorare su di sé. Molti vorrebbero la lista dei “problemi risolvibili dai fiori di Bach”, come magari vorrebbero un libro intitolato “La tua vita, come viverla per non sbagliare mai, essere ricco e felice”, magari per la prima, se continuate a leggere, qualcosa vi verrà detto e, magari un libro così forse esiste, ma bisogna trovarlo. E magari…intanto sotto scorre il fiume. Il concetto di malattia e di rapporto con la salute dovrebbe subire un’evoluzione che non è avvenuta sino ad ora, vuoi forse per i condizionamenti limitanti che ci imponiamo, vuoi anche per gli interessi multimiliardari che le lobby esercitano sul mercato, del resto la medicina è la scienza che più di tutte si è radicata nel meccanicismo, sviluppa tecnologie spaziali da una parte, e guarda ancora l’uomo come Leonardo nel suo codice atlantico, burattino tirato da fili, eppure tutti ormai sappiamo con certezza che la materia È energia. Sono portato a presupporre che se queste due menti illuminate avessero potuto incontrarsi, si sarebbero intese molto bene, la differenza è soltanto storica. Vediamo persone sanissime, prevenzione una volta all’anno, attività fisica, buona dieta, ammalarsi così rapidamente e così gravemente da destare almeno un poco di sospetto. Sottolineo che non condanno assolutamente nessuno dei suddetti metodi, tutti egualmente indispensabili, lo affermava già Platone ai tempi della poco rinomata “Repubblica”, che la ginnastica servisse a restare in forma, però al contrario dei nostri contemporanei, se non ricordo male consigliava anche la musica. La musica? E cosa c’entra la musica con la salute? Personalmente penso che la vibrazione positiva trasmessa dalla musica, considerando poi i “modi greci” usati al tempo cui risale lo scritto platonico, sia effettivamente d’aiuto all’uomo, anche solo per lo stato d’animo che sa ingenerare. È evidente e risaputo ormai che uno stato d’animo positivo porti ad affrontare la vita e tutto ciò che la concerne, in maniera positiva. Credo non ci siano obiezioni su questo. E se una vibrazione è alla base della musica, una vibrazione è alla base dell’universo, e quindi delle cellule, una vibrazione è anche quella dei fiori, una vibrazione che Edward Bach ha scoperto, codificato e donato al mondo intero. Vediamole allora, queste vibrazioni.
Agrimony Aspen Agrimonia Populus tremula Toglie il superfluo e mostra l’essenziale, aiuta a È per l’ipersensibilità. Da la capacità di gestire indicarci ciò di cui abbiamo realmente bisogno. le reazioni derivate dal percepire l’invisibile. Beech Centaury Fagus sylvatica Centaurum Umbellatum È l’essenza della tolleranza. Aiuta a È l’essenza della volontà. Aiuta a riguadagnare i comprendere meglio il prossimo. propri confini quando gli altri li invadono. Cerato Cherry Plum Ceratostigma wallmottiana Prunus cerasifera È l’essenza per chi non è più in grado di È l’essenza del controllo. Serve a chi non è in decidere per sé. Deve chiedere agli altri. grado di esercitarlo e vive nel caos. Chestnut Bud Chicory Aesculus Hyppocastanum Chicorium Intybus È l’essenza dell’apprendimento. È l’essenza dell’altruismo. Aiuta chi si rigira negli errori. Pulisce l’amore dall’ego.
Clematis Crab Apple Clematis vitalba Malus Sylvestris È l’essenza della presenza. È l’essenza del candore. Aiuta chi si rifugia in mondi illusori. Aiuta la pulizia a tutti i livelli. Elm Gentian Ulmus procera Gentiana amarella È l’essenza del sostegno. È un utile assistente È l’essenza della fiducia. Può esserci vicina quando gli impegni sono gravosi. quando non cogliamo il positivo nelle cose. Gorse Heater Ulex Europaeus Calluna vulgaris È l’essenza della speranza. Fortifica quando si È l’essenza dell’empatia. Ci permette di pensa di non farcela. ascoltare quando non udiamo i bisogni altrui. Holly Honeysuckle Ilex Aquifolium Lonicera caprifolium È l’essenza della generosità, ci insegna a dare È l’essenza del distacco dal passato, ci guida a innanzitutto, oltre i nostri confini. superare ciò che non è più.
Hornbeam Impatiens Carpinus betulus Impatiens giandulifera È l’essenza per chi dimostra scarso interesse. È l’essenza della pazienza e ovviamente aiuta Aiuta ad iniziare i propri compiti quotidiani. chi va di fretta e vuol fare tutto da solo. Larch Mimulus Larix decidua Mimulus guttatus È l’essenza dell’autostima e guida verso la È l’essenza del coraggio. Ha un grande posto propria realizzazione. nel governare la paura del vivere. Mustard Oak Sinapis Arvensis Quercus robur È l’essenza del raggio di luce che trafigge le È l’essenza della flessibilità, aiuta a concedersi nubi dell’anima. Necessaria nella depressione. tempo quando se ne ha davvero bisogno. Olive Pine Olea europea Pinus Sylvestris È l’essenza della rigenerazione, aiuta a È l’essenza del perdono di sé. Sospende il rinvigorirsi quando la stanchezza ci assale. giudizio e solve i sensi di colpa.
Red chestnut Rock Rose Aesculus Carnea Helianthemun Nummularium È l’essenza dell’indipendenza. Sottrae vigore ai È l‘essenza dell’eroismo, quando la paura legami morbosi e alla simbiosi. blocca ogni reazione, essa ci fa insorgere. Rock water Scleranthus Acqua di roccia Scleranthus annuus Solo acqua, che si adatta ovunque e supera ogni È l’essenza dell’equilibrio che interviene ostacolo. A svantaggio della rigidità. quando l’anima sente il disagio dell’alternanza. Star of Bethlehem Sweet chestnut Ornitogalum Umbellatum Castanea sativa È l’essenza che risolve i conflitti e porta È l’essenza che salva dalla disperazione quando riassestamento dopo uno shock. tutto sembra essersi perduto. Vervain Vine Verbena officinalis Vitis vinifera È l’essenza della moderazione e aiuta a non È l’essenza della disponibilità verso il prossimo, esagerare le nostre espressioni. insegna a donare e donarsi.
Walnut Water violet Juglans Regia Hottonia palustris È l’essenza dell’adattamento e aiuta ad È l’essenza dell’umiltà, ci fa vedere che siamo adeguarsi al mutare delle condizioni esteriori. tutti esseri umani e nulla più. White chestnut Wild oat Aesculus Hyppocastanum Bromus ramosus È l’essenza del silenzio e fa il vuoto nella È il fiore che ci aiuta a sciegliere la strada giusta mente, dona tranquillità. per noi, quando ne abbiamo davanti molte. Wild rose Willow Rosa canina Salix vitellina È l’essenza dell’entusiasmo ed entra in gioco È l’essenza della comprensione ed aiuta a non quando l’apatia ci soverchia. lamentarci di fronte a ciò che accade. Rescue remedy È l’insieme di fiori ideato da bach per i momenti di emergenza. Contiene: Cherry Plum – Clematis - Impatiens – Rock rose – Star of Bethlehem
Capite quanto ampio sia questo spettro? Le frequenze di Bach sono 38 (+ rescue remedy) e possiamo combinarne diciamo circa nove, non perché non se ne possano combinare di più, ma per poi ritrovare il filo del discorso quando si va a fare un feedback della loro azione. Per cui capite quante possibilità? Se volessimo essere onesti con noi stessi, ci potremmo ritrovare in queste frequenze. Tutti quanti. Chi dubita, ed è lecito, chi sfotte, ed è lecito, chi addita, ed è lecito, lo fa verso di sé, lo fa per paura, lo fa per ignoranza, addirittura esiste una leggenda metropolitana che vuole un prete sconsigliare ai fedeli l’uso di queste essenze, per fortuna è solo leggenda. Qual è allora in pratica l’aiuto che può darci il fiore nel nostro cammino sulla terra? Bach aveva fissato un punto nella sua decodifica della malattia, decodifica che appoggio completamente e senza riserva alcuna. “La malattia è una lezione in un giorno di scuola che è la vita”, queste le sue parole e le mie se volete, ma anche senza voler parlare di malattia, nessuno può sottrarsi, volente o nolente, a ciò che gli capita, e ciò che gli capita è abbastanza probabile sia riferibile ad un proprio comportamento, come a dire che il polo positivo attrae il negativo, o se preferite, il sole allo Zenit tende al Nadir, ci viene incontro ciò che chiediamo, se vogliamo caos, arriverà caos, quando saremo pronti per la pace, dell’animo intendo, essa si poserà sul nostro davanzale e farà il verso della colomba per qualche chicco d’orzo. Semplificando, la casalinga subissata di panni sporchi, marito e figli prepotenti ed egoisti, pensate che se facesse sentire con forza la sua voce e dicesse “BASTA!”, cambierebbe qualcosa? Potrebbe trarre giovamento da Centaury, poiché la sensazione di dover servire a tutti i costi è reale ed imprescindibile, fino a quando l’essere umano non percepisce che un’equa distribuzione dei compiti è giusta ed appartenente ad un ordine cosmico. Con ciò intendo dire che un dolore non sempre è necessariamente fisico, tutti sappiamo cosa voglio sottolineare con questo, i fiori possono sostenerci in tutti quei momenti di difficoltà che fanno parte del nostro esistere quotidiano, anche se rispondono al nome di “disagio” e non di “malattia”. Comunque, aspettavate la lista? ECCOLA! Max Volpi dice: il significato dell’aver redatto questo documento è quello di far capire a te lettore, che il valore della malattia come apprendimento e crescita personale, vanno al di là del mero consumismo farmaceutico con cui la stra-grande maggioranza delle persone pensa erroneamente di curare sé stessa, il sintomo è il parlare del corpo che esprime un disagio, è come avere un figlio che piange e tappargli la bocca, il pensiero va cambiato nell’andare verso i fiori di Bach, non si devono assolutamente usare come pillole per il mal di testa, che si ingoiano per far cessare il dolore, poiché il dolore ha un significato che va interpretato. Fatte le debite premesse, ecco, molto stringatamente alcuni dei possibili impieghi dei fiori a livello transpersonale, che significa? Il termine coniato da un mio docente, l’illustre dott. Ricardo Orozco, significa che il fiore, rappresentando un’idea incarnata, si può impiegare nello stato psicologico che cura, oppure nel conseguente sviluppo fisico, per quelli di voi che ricordano la tavola smeraldina, il concetto è un po’ quello, cioè che il corpo fisico stia a rappresentare un’idea ben precisa e presente in un luogo più alto. Alcuni impieghi del fiore nelle applicazioni locali. Artrosi – hornbeam, elm, star of Bethlehem, willow. Ritorno venoso, varici, gambe stanche – olive, clematis, centaury, crab apple, elm, willow. Ascessi, orzaioli, cisti – vervain, vine, crab apple. Tunnel carpale – vervain, star of Bethlehem, elm, hornbeam, clematis. Herpes labiale – crab apple, vine, vervain.
E ancora : Psoriasi, geloni, ernia discale, lombalgia, sciatalgia, torcicollo, distorsioni, contratture, disfunzione erettile, acne, herpes zoster, ulcere da decubito, afte, riabilitazione da emiplegia dovuta ad incidenti vascolari cerebrali, eczema allergico, dermatiti, coliche, problemi di fertilità, durante la gravidanza e dopo il parto, nel periodo post-menopausa, prima e dopo gli interventi chirurgici, nel ritardo mestruale. E non solo fisici: nel lutto, nelle carenze affettive, per gli studenti durante gli esami, per la paura del buio nei bimbi, nell’adolescenza per la labilità emozionale, per gli attacchi di panico, nella depressione, nell’insonnia, nei periodi di forte cambiamento. Lista nonostante, ricordo che il fiore non è un rimedio universale né la panacea per tutti i mali, e che il presente scritto non incoraggia nessuno a sospendere o evitare un normale trattamento medico. Si declina ogni responsabilità nel caso di vostra spontanea volontà decidiate di interrompere un trattamento senza il previo consenso del vostro medico curante. Il fiore è un trattamento che va in profondità e cerca di far si che l’uomo sviluppi le sue qualità positive, come effetto “collaterale” aiuta anche ad altri livelli. Ricordate però che il serio “floriterapeuta” non vi scrive ricette, ma fa sempre precedere al trattamento un colloquio che è di fondamentale importanza nell’accurata formulazione della terapia più adatta a voi, e che la base della floriterapia è l’assunzione per via orale della soluzione a base di fiori, cui si può aggiungere se necessaria, l’applicazione locale in crema o impacchi. Se avete domande personali potete scrivermi a info@reflexal.com sarò lieto di rispondervi nel più breve tempo possibile. Grazie per la cortese attenzione prestatami. Le Jardin fermé di Max Volpi® - V.le Repubblica, 46 Voghera (Pv) +39.333.899.22.14 www.reflexal.com / info@reflexal.com
Puoi anche leggere