Biodiversità funzionale: uno strumento per il controllo biologico dei fitofagi
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1/2023 di DAVIDE MODINA 14 Biodiversità funzionale: uno strumento per il controllo biologico dei fitofagi VITICOLTURA La biodiversità del vigneto e le pratiche che favoriscono la presenza di artropodi predatori o parassitoidi possono fornire importanti servizi ecologici come il controllo dei principali fitofagi. Ma per favorirla occorrono una visione ecosistemica e strategie ben definite La biodiversità del vigneto fa riferi- mento a tutte le specie di piante, ani- mali e microrganismi che si trovano all’interno dell’appezzamento, molti dei quali giocano un ruolo cruciale in diverse funzioni ecologiche, come ad esempio la decomposizione della materia organica e la predazione o il parassitismo di insetti nocivi (Altieri et al., 2010). È influenzata da diversi fattori e, a seconda del ruolo svolto all’interno dell’agroecosistema, le sue componenti possono essere classifi- cate in: • biota produttivo: la vite e le altre specie introdotte volontariamente Figura 1. Relazione tra la biodiversità pianificata e quella associata nella promo- dal viticoltore; zione dei servizi ecosistemici. Adattato da Altieri et al., 2010 • biota risorsa: tutti gli organismi che ta), che in fioritura attira in vigneto monoidei, ditteri tachinidi, pipunculidi contribuiscono alla produttività del (funzione indiretta) insetti in cerca di e acari fitoseidi, che sono importanti vigneto (organismi per il controllo nettare, antagonisti naturali di alcuni nella lotta contro molti artropodi dan- biologico naturale, microflora del fitofagi (biodiversità associata). Esiste nosi per la vite e che possiamo gene- suolo ecc.); infine una parte di biodiversità che ralmente distinguere in parassitoidi e • biota distruttivo: tutto ciò è che è direttamente utile all’agricoltore. predatori. I primi stabiliscono con la presente in natura e che sfavorisce Questa prende il nome di biodiver- vittima rapporti anatomici e fisiologi- l’agroecosistema (infestanti, fitofagi, sità funzionale ed è in grado di for- ci stretti, sviluppandosi internamente patogeni, ecc.). nire diversi servizi ecologici, tra i quali (endofagi) o esternamente ad essa Il primo rientra in quella che è de- riveste una particolare importanza la (ectofagi). I secondi invece ricercano finita la biodiversità pianificata, regolazione delle popolazioni di or- attivamente la preda, mantenendo mentre gli altri due fanno parte del- ganismi dannosi. con questa solo relazioni trofiche. Nei la biodiversità associata. L’inte- paragrafi che seguono sono riportati razione tra queste due tipologie è ARTROPODI UTILI: PARASSITOIDI alcuni esempi, ma l’elenco non è cer- stretta, con la biodiversità associata che è largamente condizionata da E PREDATORI to esaustivo vista la grande diversità quella pianificata (figura 1). Per Il vigneto ospita diversi entomofagi di artropodi utili presenti in vigneto. fare un esempio, basti pensare a un che sono cruciali per il mantenimen- inerbimento artificiale (biodiversità to dell’equilibrio ecologico e la stabi- ACARI FITOSEIDI: PREDATORI pianificata), seminato con lo scopo lizzazione dell’ecosistema. Tra questi ALLEATI MA ESIGENTI di fornire biomassa per migliorare troviamo emitteri eterotteri, neurot- In presenza di condizioni favorevoli, i il contenuto di sostanza organica e teri, coleotteri carabidi e coccinellidi, fitoseidi sono in grado di controllare la fertilità del suolo (funzione diret- imenotteri driinidi, calcidoidei, icneu- efficacemente la popolazione di al-
1/2023 cuni acari fitofagi presenti in vigneto, uova di E. vitis in vigneti trattati con IL CONTROLLO BIOLOGICO come ad esempio il ragnetto rosso insetticidi a un massimo dell’82% CONSERVATIVO NELLA STRATE- 15 dei fruttiferi e della vite (Panonychus in vigneti non trattati (Nunin et al., GIA DI DIFESA DEL VIGNETO ulmi) e il ragnetto giallo (Eotetrani- 2022). Altri imenotteri parassitoidi La presenza di artropodi utili è alla chus carpini). Si tratta di una famiglia (imenotteri icneumonidi, braconidi, base del controllo biologico conser- di acari predatori a cui appartengono calcidoidei) sono invece nemici na- vativo, che può costituire un interes- diverse specie, alcune strettamente turali della tignoletta della vite (Lo- sante aspetto nella difesa fitosanita- VITICOLTURA carnivore (Phytoseiulus persimilis), e besia botrana) e hanno un’azione ria, da integrare con le altre tecniche altre con un regime alimentare misto predominante sulla mortalità degli ai fini di stabilire un efficace strate- che comprende anche polline, net- stadi giovanili di questo importante gia di contenimento dei fitofagi del tare e miceli fungini (Typhlodromus entomofago. Infine, alcuni imenot- vigneto. Lo scopo è quello di preser- pyri, Kampimodromus aberrans, teri parassitoidi – tra cui troviamo vare e potenziare l’azione naturale Amblyseius andersoni). Quest’ul- anche due specie autoctone (Lep- degli antagonisti indigeni attraverso tima caratteristica ne garantisce la topilina heterotoma e L. boulardi) – opportune pratiche agroecologiche, presenza anche in vigneti dove la sono tra i principali limitatori naturali come ad esempio mantenere o in- densità delle prede è bassa. I fito- di Drosophila suzukii, dal momento trodurre aree di vegetazione spon- seidi sono predatori stanziali e la che possono svilupparsi a spese tanea (attenti però alle specie che loro presenza e sviluppo nei vigneti delle larve o delle pupe del dittero. possono ospitare insetti dannosi) è condizionata da diversi fattori, tra (Ricciardi et al., 2021). oppure prediligere per l’inerbimen- i quali troviamo le condizioni am- to dell’interfilare specie mellifere e bientali (ad es. microclima, giacitura, I PREDATORI GENERALISTI nettarifere, che rappresentano una presenza di siepi), le caratteristiche I predatori generalisti si nutrono di fonte di cibo per molti entomofagi morfologiche (come la tomentosità più specie dannose per il vigneto e (figura 2). Nell’utilizzo dei prodotti della pagina inferiore delle foglie) e sono un’importante presenza all’in- fitosanitari insetticidi bisognerebbe lo stato fisiologico della pianta ospite terno dell’agroecosistema, rappre- poi preferire quelli più selettivi, evi- (ad es. stato idrico) (Bariselli et al., sentando nemici naturali di tripidi, tando prodotti a largo spettro. Per 2015). Una grande importanza rive- ste infine la difesa fitosanitaria. L’im- acari fitofagi, cicaline e tignoletta una strategia efficace occorre infine provvisa proliferazione di acari dan- della vite. Tra i più comuni trovia- sottolineare la necessità di integrare nosi è infatti spesso legata all’utilizzo mo i dermatteri, gli eterotteri nabidi e migliorare le infrastrutture ecolo- di prodotti fitosanitari ad ampio spet- e antocoridi, i neurotteri crisopidi giche che sostengono e migliora- tro, che causano una diminuzione e i coleotteri stafilinidi e coccinelli- no la biodiversità in vigneto (siepi, della popolazione degli acari fitoseidi di (scimnini) (Nunin et al., 2022). boschi, muretti a secco, cover crop, e di altri artropodi predatori. A que- Anche i ragni possono svolgere un ecc.), non limitandosi solo all’appez- sto proposito bisogna ricordare che importante ruolo di predazione nei zamento, ma agendo anche nelle una volta eradicati, gli acari fitoseidi confronti della tignoletta della vite e zone limitrofe. ricolonizzano il vigneto con grande di alcune cicaline e sono in genera- Per fare qualche esempio, la pre- difficoltà (Nunin et al., 2022). le tra i più abbondanti e diversificati senza di specie mellifere e nettari- predatori generalisti presenti negli fere favorisce la permanenza degli IMENOTTERI PARASSITOIDI: agroecosistemi. acari fitoseidi in vigneto. Inoltre il NEMICI NATURALI DI CICALINE E TIGNOLETTE Gli imenotteri parassitoidi svolgono un importante ruolo di controllo nei confronti di diversi entomofagi di interesse viticolo. Ad esempio, Ana- grus atomus è un parassita della cicalina verde della vite (Empoasca vitis) e della cicalina gialla della vite (Zygina rhamni). Questo antagoni- sta si sviluppa anche a spese di al- tre piccole cicaline presenti sui rovi, sulle rose canine, sui noccioli e su altri arbusti, che rivestono un ruolo importante soprattutto per il suo svernamento (Remund e Linder, 2022). Alcuni studi hanno quanti- ficato che A. atomus può parassi- tizzare da un minimo dell’8% delle Figura 2. Inerbimento in Franciacorta
1/2023 troviamo il controllo dei principali 16 GLI APOIDEI IN VIGNETO fitofagi. Questo avviene attraverso Un approfondimento a parte meritano gli apoidei, che sono diventati l’importante azione di artropodi pre- delle vere e proprie specie bandiera per la sostenibilità delle produzioni, datori o parassitoidi, che possono e ai quali è stato dato il ruolo di bioindicatori della salubrità dell’agroeco- risultare un valido aiuto all’interno sistema vigneto in di- della strategia di difesa del vigneto. versi progetti promossi Più in generale, allo scopo di pro- VITICOLTURA da viticoltori e consorzi muovere i servizi ecologici desidera- di tutela. La nota ca- ti, è essenziale identificare il tipo di pacità dell’ape di im- biodiversità funzionale necessaria e pollinare non è però impostare una gestione del vigneto di solito necessaria in che permetta di soddisfarne le esi- viticoltura (essendo genze (vedi box). Come abbiamo l’impollinazione della visto, ci sono infatti diverse pratiche vite essenzialmente colturali in grado di sviluppare la autogama), fatta ecce- biodiversità funzionale, mentre altre zione per alcune va- la influenzano negativamente. Tra rietà poco fertili come queste ultime, l’eccessiva semplifi- ad esempio il Picolit cazione della composizione dell’a- (Lucchi, 2013). Tut- groecosistema vigneto ha portato tavia, alcune ricerche in passato a una drastica riduzione attribuiscono alle api di molti artropodi utili, rendendo- (al pari degli altri ime- lo sprovvisto dei necessari servizi notteri) un importante Ape durante la fioritura della vite ecologici per limitare l’esplosione ruolo nel trasporto dei lieviti tipici del territorio. Infine, secondo fram- demografica degli organismi danno- mentari e preliminari studi, l’azione alimentare delle api sugli acini feriti si. Infine, la visione non può sicu- da vari agenti sarebbe in grado di risanare questi acini da marciumi di ramente limitarsi al vigneto, poiché vario tipo (Malagnin, 2021). la tipologia e l’abbondanza della biodiversità associata non è legata solo alle caratteristiche dell’appez- grano saraceno, l’alisso, la veccia, l’a- infine consistenti sulla terza (56%) zamento, ma è strettamente con- vena e la facelia sono piante che si (Marchesini, 2019). Infine, le fiori- nessa anche a quelle del contesto sono dimostrate utili per incrementa- ture spontanee all’interno e ai bor- in cui è inserito, come ad esempio re la popolazione di questi predatori di del vigneto offrono fonti di cibo a la complessità del paesaggio. (Burgio, 2019). La presenza di siepi parassitoidi e predatori della tignolet- e l’inerbimento degli interfilari pos- ta, contribuendo alla conservazione La bibliografia completa è online sono favorire anche l’insediamento delle loro popolazioni e al potenzia- http://bit.ly/3jD2FTl dei ragni nel vigneto, mentre la loro mento della loro azione (Marchesini, abbondanza e diversità è condizio- 2019). nata alla tipologia di trattamenti fi- tosanitari. Per quanto riguarda Ana- IMPOSTARE UNA STRATEGIA DI grus atomus, occorre ricordare che GESTIONE DELLA BIODIVERSITÀ questo sverna in uova delle cicaline La biodiversità del vigneto può forni- deposte su piante arboree e arbusti- re diversi servizi ecologici, tra i quali ve, tra cui i rovi, la cui eliminazione dall’agroecosistema vigneto è ritenu- COME IMPOSTARE UNA STRATEGIA PER FAVORIRE ta uno dei fattori che ha favorito le GLI ARTROPODI UTILI infestazioni di Empoasca vitis (Nunin 1. Identificare gli organismi utili presenti. et al., 2022). Infine, l’azione degli an- 2. Capire i cicli biologici, le fonti di cibo e più in generale le caratteristi- tagonisti della tignoletta è influenza- che del loro habitat ideale. ta da diversi fattori, tra cui troviamo 3. Individuare dove svernano, quando compaiono nel vigneto, da dove sicuramente la tipologia di difesa fi- arrivano, da cosa sono attirati e perché restano nell’appezzamento. tosanitaria, la densità di popolazione 4. Quando e per quanto tempo le fonti primarie di cibo dell’organismo del fitofago e la generazione. Si stima sono disponibili (nettare, polline, ospiti alternativi e prede)? Hanno infatti che i tassi di mortalità legati accessibilità a risorse alternative? Come può essere compensata la all’azione dei limitatori naturali siano scarsità della fonte di cibo primaria, specialmente quando mancano più elevati sulla prima generazione gli organismi predati o parassitizzati? (50%), subiscano poi una flessio- Tradotto da Altieri et al., 2010 ne sulla seconda (15%), ritornando
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