Biodiversità funzionale: uno strumento per il controllo biologico dei fitofagi

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Biodiversità funzionale: uno strumento per il controllo biologico dei fitofagi
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                                                                                                         di DAVIDE MODINA

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              Biodiversità funzionale:
              uno strumento per il
              controllo biologico dei fitofagi
VITICOLTURA

              La biodiversità del vigneto e le pratiche che favoriscono la presenza di artropodi predatori o
              parassitoidi possono fornire importanti servizi ecologici come il controllo dei principali fitofagi.
              Ma per favorirla occorrono una visione ecosistemica e strategie ben definite

              La biodiversità del vigneto fa riferi-
              mento a tutte le specie di piante, ani-
              mali e microrganismi che si trovano
              all’interno dell’appezzamento, molti
              dei quali giocano un ruolo cruciale
              in diverse funzioni ecologiche, come
              ad esempio la decomposizione della
              materia organica e la predazione o il
              parassitismo di insetti nocivi (Altieri
              et al., 2010). È influenzata da diversi
              fattori e, a seconda del ruolo svolto
              all’interno dell’agroecosistema, le sue
              componenti possono essere classifi-
              cate in:
              • biota produttivo: la vite e le altre
                 specie introdotte volontariamente         Figura 1. Relazione tra la biodiversità pianificata e quella associata nella promo-
                 dal viticoltore;                          zione dei servizi ecosistemici. Adattato da Altieri et al., 2010
              • biota risorsa: tutti gli organismi che     ta), che in fioritura attira in vigneto       monoidei, ditteri tachinidi, pipunculidi
                 contribuiscono alla produttività del      (funzione indiretta) insetti in cerca di      e acari fitoseidi, che sono importanti
                 vigneto (organismi per il controllo       nettare, antagonisti naturali di alcuni       nella lotta contro molti artropodi dan-
                 biologico naturale, microflora del        fitofagi (biodiversità associata). Esiste     nosi per la vite e che possiamo gene-
                 suolo ecc.);                              infine una parte di biodiversità che          ralmente distinguere in parassitoidi e
              • biota distruttivo: tutto ciò è che         è direttamente utile all’agricoltore.         predatori. I primi stabiliscono con la
                 presente in natura e che sfavorisce       Questa prende il nome di biodiver-            vittima rapporti anatomici e fisiologi-
                 l’agroecosistema (infestanti, fitofagi,
                                                           sità funzionale ed è in grado di for-         ci stretti, sviluppandosi internamente
                 patogeni, ecc.).
                                                           nire diversi servizi ecologici, tra i quali   (endofagi) o esternamente ad essa
              Il primo rientra in quella che è de-
                                                           riveste una particolare importanza la         (ectofagi). I secondi invece ricercano
              finita la biodiversità pianificata,
                                                           regolazione delle popolazioni di or-          attivamente la preda, mantenendo
              mentre gli altri due fanno parte del-
                                                           ganismi dannosi.                              con questa solo relazioni trofiche. Nei
              la biodiversità associata. L’inte-
                                                                                                         paragrafi che seguono sono riportati
              razione tra queste due tipologie è
                                                           ARTROPODI UTILI: PARASSITOIDI                 alcuni esempi, ma l’elenco non è cer-
              stretta, con la biodiversità associata
              che è largamente condizionata da             E PREDATORI                                   to esaustivo vista la grande diversità
              quella pianificata (figura 1). Per           Il vigneto ospita diversi entomofagi          di artropodi utili presenti in vigneto.
              fare un esempio, basti pensare a un          che sono cruciali per il mantenimen-
              inerbimento artificiale (biodiversità        to dell’equilibrio ecologico e la stabi-      ACARI FITOSEIDI: PREDATORI
              pianificata), seminato con lo scopo          lizzazione dell’ecosistema. Tra questi        ALLEATI MA ESIGENTI
              di fornire biomassa per migliorare           troviamo emitteri eterotteri, neurot-         In presenza di condizioni favorevoli, i
              il contenuto di sostanza organica e          teri, coleotteri carabidi e coccinellidi,     fitoseidi sono in grado di controllare
              la fertilità del suolo (funzione diret-      imenotteri driinidi, calcidoidei, icneu-      efficacemente la popolazione di al-
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cuni acari fitofagi presenti in vigneto,    uova di E. vitis in vigneti trattati con    IL CONTROLLO BIOLOGICO
come ad esempio il ragnetto rosso           insetticidi a un massimo dell’82%           CONSERVATIVO NELLA STRATE-                  15
dei fruttiferi e della vite (Panonychus     in vigneti non trattati (Nunin et al.,      GIA DI DIFESA DEL VIGNETO
ulmi) e il ragnetto giallo (Eotetrani-      2022). Altri imenotteri parassitoidi        La presenza di artropodi utili è alla
chus carpini). Si tratta di una famiglia    (imenotteri icneumonidi, braconidi,         base del controllo biologico conser-
di acari predatori a cui appartengono       calcidoidei) sono invece nemici na-         vativo, che può costituire un interes-
diverse specie, alcune strettamente         turali della tignoletta della vite (Lo-     sante aspetto nella difesa fitosanita-

                                                                                                                                   VITICOLTURA
carnivore (Phytoseiulus persimilis), e      besia botrana) e hanno un’azione            ria, da integrare con le altre tecniche
altre con un regime alimentare misto        predominante sulla mortalità degli          ai fini di stabilire un efficace strate-
che comprende anche polline, net-           stadi giovanili di questo importante        gia di contenimento dei fitofagi del
tare e miceli fungini (Typhlodromus         entomofago. Infine, alcuni imenot-          vigneto. Lo scopo è quello di preser-
pyri, Kampimodromus aberrans,               teri parassitoidi – tra cui troviamo        vare e potenziare l’azione naturale
Amblyseius andersoni). Quest’ul-            anche due specie autoctone (Lep-            degli antagonisti indigeni attraverso
tima caratteristica ne garantisce la        topilina heterotoma e L. boulardi) –        opportune pratiche agroecologiche,
presenza anche in vigneti dove la           sono tra i principali limitatori naturali   come ad esempio mantenere o in-
densità delle prede è bassa. I fito-        di Drosophila suzukii, dal momento          trodurre aree di vegetazione spon-
seidi sono predatori stanziali e la         che possono svilupparsi a spese             tanea (attenti però alle specie che
loro presenza e sviluppo nei vigneti        delle larve o delle pupe del dittero.       possono ospitare insetti dannosi)
è condizionata da diversi fattori, tra      (Ricciardi et al., 2021).                   oppure prediligere per l’inerbimen-
i quali troviamo le condizioni am-
                                                                                        to dell’interfilare specie mellifere e
bientali (ad es. microclima, giacitura,     I PREDATORI GENERALISTI                     nettarifere, che rappresentano una
presenza di siepi), le caratteristiche
                                            I predatori generalisti si nutrono di       fonte di cibo per molti entomofagi
morfologiche (come la tomentosità
                                            più specie dannose per il vigneto e         (figura 2). Nell’utilizzo dei prodotti
della pagina inferiore delle foglie) e
                                            sono un’importante presenza all’in-         fitosanitari insetticidi bisognerebbe
lo stato fisiologico della pianta ospite
                                            terno dell’agroecosistema, rappre-          poi preferire quelli più selettivi, evi-
(ad es. stato idrico) (Bariselli et al.,
                                            sentando nemici naturali di tripidi,        tando prodotti a largo spettro. Per
2015). Una grande importanza rive-
ste infine la difesa fitosanitaria. L’im-   acari fitofagi, cicaline e tignoletta       una strategia efficace occorre infine
provvisa proliferazione di acari dan-       della vite. Tra i più comuni trovia-        sottolineare la necessità di integrare
nosi è infatti spesso legata all’utilizzo   mo i dermatteri, gli eterotteri nabidi      e migliorare le infrastrutture ecolo-
di prodotti fitosanitari ad ampio spet-     e antocoridi, i neurotteri crisopidi        giche che sostengono e migliora-
tro, che causano una diminuzione            e i coleotteri stafilinidi e coccinelli-    no la biodiversità in vigneto (siepi,
della popolazione degli acari fitoseidi     di (scimnini) (Nunin et al., 2022).         boschi, muretti a secco, cover crop,
e di altri artropodi predatori. A que-      Anche i ragni possono svolgere un           ecc.), non limitandosi solo all’appez-
sto proposito bisogna ricordare che         importante ruolo di predazione nei          zamento, ma agendo anche nelle
una volta eradicati, gli acari fitoseidi    confronti della tignoletta della vite e     zone limitrofe.
ricolonizzano il vigneto con grande         di alcune cicaline e sono in genera-        Per fare qualche esempio, la pre-
difficoltà (Nunin et al., 2022).            le tra i più abbondanti e diversificati     senza di specie mellifere e nettari-
                                            predatori generalisti presenti negli        fere favorisce la permanenza degli
IMENOTTERI PARASSITOIDI:                    agroecosistemi.                             acari fitoseidi in vigneto. Inoltre il
NEMICI NATURALI DI CICALINE E
TIGNOLETTE
Gli imenotteri parassitoidi svolgono
un importante ruolo di controllo nei
confronti di diversi entomofagi di
interesse viticolo. Ad esempio, Ana-
grus atomus è un parassita della
cicalina verde della vite (Empoasca
vitis) e della cicalina gialla della vite
(Zygina rhamni). Questo antagoni-
sta si sviluppa anche a spese di al-
tre piccole cicaline presenti sui rovi,
sulle rose canine, sui noccioli e su
altri arbusti, che rivestono un ruolo
importante soprattutto per il suo
svernamento (Remund e Linder,
2022). Alcuni studi hanno quanti-
ficato che A. atomus può parassi-
tizzare da un minimo dell’8% delle          Figura 2. Inerbimento in Franciacorta
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                                                                                                      troviamo il controllo dei principali
16               GLI APOIDEI IN VIGNETO                                                               fitofagi. Questo avviene attraverso
                 Un approfondimento a parte meritano gli apoidei, che sono diventati                  l’importante azione di artropodi pre-
                 delle vere e proprie specie bandiera per la sostenibilità delle produzioni,          datori o parassitoidi, che possono
                 e ai quali è stato dato il ruolo di bioindicatori della salubrità dell’agroeco-      risultare un valido aiuto all’interno
                 sistema vigneto in di-                                                               della strategia di difesa del vigneto.
                 versi progetti promossi                                                              Più in generale, allo scopo di pro-
VITICOLTURA

                 da viticoltori e consorzi                                                            muovere i servizi ecologici desidera-
                 di tutela. La nota ca-                                                               ti, è essenziale identificare il tipo di
                 pacità dell’ape di im-                                                               biodiversità funzionale necessaria e
                 pollinare non è però                                                                 impostare una gestione del vigneto
                 di solito necessaria in                                                              che permetta di soddisfarne le esi-
                 viticoltura     (essendo                                                             genze (vedi box). Come abbiamo
                 l’impollinazione della                                                               visto, ci sono infatti diverse pratiche
                 vite     essenzialmente                                                              colturali in grado di sviluppare la
                 autogama), fatta ecce-                                                               biodiversità funzionale, mentre altre
                 zione per alcune va-                                                                 la influenzano negativamente. Tra
                 rietà poco fertili come                                                              queste ultime, l’eccessiva semplifi-
                 ad esempio il Picolit                                                                cazione della composizione dell’a-
                 (Lucchi, 2013). Tut-                                                                 groecosistema vigneto ha portato
                 tavia, alcune ricerche                                                               in passato a una drastica riduzione
                 attribuiscono alle api                                                               di molti artropodi utili, rendendo-
                 (al pari degli altri ime-                                                            lo sprovvisto dei necessari servizi
                 notteri) un importante Ape durante la fioritura della vite                           ecologici per limitare l’esplosione
                 ruolo nel trasporto dei lieviti tipici del territorio. Infine, secondo fram-         demografica degli organismi danno-
                 mentari e preliminari studi, l’azione alimentare delle api sugli acini feriti        si. Infine, la visione non può sicu-
                 da vari agenti sarebbe in grado di risanare questi acini da marciumi di              ramente limitarsi al vigneto, poiché
                 vario tipo (Malagnin, 2021).                                                         la tipologia e l’abbondanza della
                                                                                                      biodiversità associata non è legata
                                                                                                      solo alle caratteristiche dell’appez-
              grano saraceno, l’alisso, la veccia, l’a-   infine consistenti sulla terza (56%)        zamento, ma è strettamente con-
              vena e la facelia sono piante che si        (Marchesini, 2019). Infine, le fiori-       nessa anche a quelle del contesto
              sono dimostrate utili per incrementa-       ture spontanee all’interno e ai bor-        in cui è inserito, come ad esempio
              re la popolazione di questi predatori       di del vigneto offrono fonti di cibo a      la complessità del paesaggio.
              (Burgio, 2019). La presenza di siepi        parassitoidi e predatori della tignolet-
              e l’inerbimento degli interfilari pos-      ta, contribuendo alla conservazione         La bibliografia completa è online
              sono favorire anche l’insediamento          delle loro popolazioni e al potenzia-       http://bit.ly/3jD2FTl
              dei ragni nel vigneto, mentre la loro       mento della loro azione (Marchesini,
              abbondanza e diversità è condizio-          2019).
              nata alla tipologia di trattamenti fi-
              tosanitari. Per quanto riguarda Ana-        IMPOSTARE UNA STRATEGIA DI
              grus atomus, occorre ricordare che          GESTIONE DELLA BIODIVERSITÀ
              questo sverna in uova delle cicaline        La biodiversità del vigneto può forni-
              deposte su piante arboree e arbusti-        re diversi servizi ecologici, tra i quali
              ve, tra cui i rovi, la cui eliminazione
              dall’agroecosistema vigneto è ritenu-          COME IMPOSTARE UNA STRATEGIA PER FAVORIRE
              ta uno dei fattori che ha favorito le          GLI ARTROPODI UTILI
              infestazioni di Empoasca vitis (Nunin
                                                             1. Identificare gli organismi utili presenti.
              et al., 2022). Infine, l’azione degli an-
                                                             2. Capire i cicli biologici, le fonti di cibo e più in generale le caratteristi-
              tagonisti della tignoletta è influenza-
                                                                che del loro habitat ideale.
              ta da diversi fattori, tra cui troviamo        3. Individuare dove svernano, quando compaiono nel vigneto, da dove
              sicuramente la tipologia di difesa fi-            arrivano, da cosa sono attirati e perché restano nell’appezzamento.
              tosanitaria, la densità di popolazione         4. Quando e per quanto tempo le fonti primarie di cibo dell’organismo
              del fitofago e la generazione. Si stima           sono disponibili (nettare, polline, ospiti alternativi e prede)? Hanno
              infatti che i tassi di mortalità legati           accessibilità a risorse alternative? Come può essere compensata la
              all’azione dei limitatori naturali siano          scarsità della fonte di cibo primaria, specialmente quando mancano
              più elevati sulla prima generazione               gli organismi predati o parassitizzati?
              (50%), subiscano poi una flessio-                                                            Tradotto da Altieri et al., 2010
              ne sulla seconda (15%), ritornando
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