Benedetto XVI e il compito urgente dell'educazione

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Benedetto XVI e il compito urgente
dell’educazione
Fabio Alba

All’origine della riflessione sull’urgenza di una Nuova Evangelizzazione ci sta la constatazione di una diffusa situazione di crisi di va-
lori cristiani e educativi, percepibili soprattutto nei Paesi di antica cristianità. Più volte, nei suoi discorsi, Benedetto XVI concentra l’at-
tenzione sulla necessità di educazione: in primo luogo dei genitori «preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei loro figli» degli in-
segnanti «che vivono la triste esperienza del degrado delle scuole» e della società stessa «che vede messe in dubbio dalla crisi
dell’educazione le basi stesse della convivenza». Si evidenzia la necessità dell’educazione principalmente per le nuove generazioni. Ma
la percezione di questa emergenza educativa non basta per rimediare alle risposte della coscienza di tanti; bisogna che vengano indivi-
duate le possibili strade per attuarla, poiché alla radice della crisi stessa dell’educazione c’è una forte crisi di fiducia nella vita. Il con-
tributo, dopo aver riflettuto sui principali discorsi di Benedetto XVI sull’educazione nel corso del suo pontificato, si sofferma sui risvolti
educativi della Nuova Evangelizzazione, e sul bisogno di riscoprire nelle nuove generazioni il dono della fede che passa attraverso la
cura delle relazioni interpersonali ed è in questa relazione che l’educazione può realizzarsi efficacemente.

The main reason for talking about The New Evangelization is the progressive process of de-Christianization and the loss of the essential
human and educational values, especially in those countries of ancient Christian tradition. Pope Emeritus Benedict XVI has emphasized
many times during His speeches that we are in need of education, saying that “parents are worried about their children and their
future”, “teachers experience the sad situation of school decay” and “the society itself sees the foundation of communal life undermined
because of the educational crisis”. However, people who are mostly in need of education are young generations: it is extremely important
to find a way to solve this problem, because the contemporary crisis of education is also a crisis of faith in life. This work, taking Pope
Emeritus Benedict XVI’s main speeches about education into consideration, deals with The New Evangelization, its consequences on
education and the need of a rediscovery of faith by young generations in order to improve human relationships, so that education can
successfully realize.

Profilo dell’attuale “società complessa”                                 nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale
L’istituzione del Pontificio Consiglio per la Promozione                 unitario, largamente accolto nel suo richiamo ai conte-
della Nuova Evangelizzazione (28 giugno 2010) e l’As-                    nuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sem-
semblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, chia-                 bra più essere così in grandi settori della società, a mo-
mata a riflettere nell’Ottobre 2012 sulla Nuova Evange-                  tivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte
lizzazione per la trasmissione della fede cristiana,                     persone». Le ragioni di tale crisi hanno radici molto pro-
mostrano quanto questo tema sia rilevante per Papa Be-                   fonde. Infatti, l’età post-moderna si caratterizza per il ve-
nedetto XVI. Nell’allocuzione ai partecipanti alla prima                 nir meno di quella fiducia e l’emergere di un diffuso
Assemblea Plenaria del nuovo Consiglio il 30 Maggio                      senso di precarietà e incertezza, a cui i tradizionali punti
2011 il Papa spiega perché, con parole tanto più incisive                di riferimento, ormai in larga parte screditati, non rie-
in quanto radicate nella sua storia personale di studioso e              scono a dare più risposte adeguate. Si assiste a un cre-
di pastore: «Quando annunciai di voler istituire un Dica-                scente cambiamento sul piano delle regole, dei valori e
stero per la promozione della nuova evangelizzazione,                    delle modalità di interazione: la vita sembra essere ac-
davo uno sbocco operativo alla riflessione che avevo                     compagnata da sentimenti di insicurezza e di precarietà
condotto da lungo tempo sulla necessità di offrire una ri-               e di conseguenza aumentano le crisi al senso dell’esi-
sposta particolare al momento di crisi della vita cristiana,             stenza umana.
che si sta verificando in tanti Paesi, soprattutto di antica             Alla luce di queste dinamiche, la stessa Cristianità – os-
tradizione cristiana».                                                   sia la forma storica che il Cristianesimo ha assunto in Oc-
Nella Lettera Apostolica Porta fidei (11 ottobre 2011)                   cidente nei primi due millenni della sua era, con le sue
per l’indizione dell’anno della fede in occasione del                    strutture e le sue istituzioni, nonché il movimento cultu-
cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio                    rale e sociale che essa ha innescato e guidato – si ritrova
Vaticano Secondo, Papa Benedetto osserva che «Mentre                     profondamente in crisi. Ma anche qui, come in generale

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per l’Occidente, tale crisi può diventare preludio e con-      L’attenzione alla questione educativa ha accompagnato
dizione di un nuovo risveglio.                                 Joseph Ratzinger in tutte le stagioni della sua vita, così
Nei suoi scritti Papa Benedetto VXI intende mostrare           che, nel mutare degli ambienti, delle situazioni storiche e
come all’origine della riflessione sull’urgenza di una         dei ministeri che è stato chiamato a svolgere, è possibile
Nuova Evangelizzazione stia la constatazione di una dif-       documentare il permanere di un’attenzione costante per i
fusa situazione di crisi di valori cristiani e educativi,      problemi della formazione delle nuove generazioni.
percepibili soprattutto nei Paesi di antica cristianità. Più   Così come denunciato dal Papa, tale processo di forte
volte, nei suoi discorsi, Benedetto VXI concentra l’at-        “emergenza educativa” si manifesta su vari ambiti della
tenzione sulla necessità di educazione: in primo luogo dei     vita di ciascuna persona. Il primo è legato alla sfera della
genitori «preoccupati e spesso angosciati per il futuro        comunicazione, intesa come atto di compartecipazione tra
dei loro figli» degli insegnanti «che vivono la triste espe-   persone che condividono una stessa comune condizione.
rienza del degrado delle scuole» e della società stessa «che   Oggigiorno si percepisce sempre di più, specie nelle
vede messe in dubbio dalla crisi dell’educazione le basi       nuove generazioni, una crescente tendenza a porre bar-
stesse della convivenza». Si evidenzia la necessità del-       riere comunicative, spinte talvolta dall’ insicurezza nel
l’educazione principalmente per le nuove generazioni. Ma       confronto con l’altro. Il secondo ambito è riferito al con-
la percezione di questa emergenza educativa, così come         cetto di identità personale. Sia sul piano soggettivo che
la definisce lo stesso Benedetto XVI nella sua Lettera ai      interpersonale, i mutamenti sociali e culturali hanno com-
fedeli della diocesi di Roma del 21 gennaio 2008, non ba-      portato delle sostanziali modifiche, con implicazioni an-
sta per rimediare alle risposte della coscienza di tanti; bi-  che sul piano delle relazioni. Si assiste così a un lavoro di
sogna che vengano individuate le possibili strade per at-      assemblaggio o patchwork di identità, laddove i singoli
tuarla, poiché alla radice della crisi stessa dell’educazione  componenti o standard culturali non sempre armoniz-
c’è «una forte crisi di fiducia nella vita».                   zano con quelli acquisiti precedentemente, e i principi del-
Per il Papa bisogna accompagnare le nuove generazioni          l’esteriorità (l’apparire) e del cambiamento (flessibilità),
a riscoprire la bellezza della vita stessa, ad un atteggia-    sovrastano le componenti della sfera interiore, mettendo
mento chiaro e consapevole di fiducia nel valore della vita    a rischio la stessa salute psicologica. Il terzo ambito sul
umana. Per tali ragioni si avverte l’esigenza di ripensare     quale si manifesta l’emergenza è relativo all’educazione
a una Nuova Evangelizzazione1 – alla luce degli Orien-         stessa, emergenza che in generale attanaglia le nostre so-
tamenti Pastorali per il secondo decennio del Duemila          cietà occidentali a elevato livello di industrializzazione.
Educare alla vita buona del Vangelo del 4 ottobre 2010         Ci troviamo così nel bel mezzo di una crisi che ha una por-
– che significa disponibilità a tornare nel territorio per in- tata globale. Una crisi che talvolta passa inosservata; una
contrare gli uomini che lo abitano e capacità di decifrare     crisi destinata ad essere dannosa per il futuro della de-
insieme a loro la domanda di senso, per tentare una pro-       mocrazia: la crisi mondiale dell’istruzione. Se da una
posta di fede profondamente significativa e realmente          parte, sotto il profilo scolastico, fra i rischi maggiori del
efficace, capace di affondare i problemi che la post-mo-       XXI secolo vi è l’emergenza analfabetismo, soprattutto
dernità ci impone, legati soprattutto a una crisi culturale    nei Paesi più poveri della Terra3; dall’altra parte, nei Paesi
ed educativa che investe gran parte delle società occi-        occidentali a elevato livello di industrializzazione, si parla
dentali.                                                       di «illitteralismo». In seguito a studi comparati su prea-
                                                               dolescenti effettuati in tutto il mondo dalla OCSE, cono-
L’emergenza educativa                                          sciuti con l’acronimo PISA (Programme for International
nelle nuove generazioni                                        Students Assessment), le nuove generazioni sembrano
Il 21 gennaio 2008, in un discorso rivolto ai fedeli della perdere rapidamente soprattutto le competenze del leggere
diocesi di Roma, Papa Benedetto XVI esponeva la sua ri- e dello scrivere.
flessione relativa al problema dell’educazione, in parti-
colare degli adolescenti e dei giovani, poiché «oggi sem-
bra diventare sempre più difficile». Lo sanno bene i 1. La direzione della “Nuova Evangelizzazione” segue il rinnovamento auspi-
genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno cato e avviato dal Concilio Vaticano II e verte sulla testimonianza del Vangelo
dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una in una prospettiva incarnazionista e storico-salvifica, sempre più attenta ai vari
                                                               ambiti dell’esistenza umana nelle trame della vita sociale e della cultura in con-
grande «emergenza educativa»2, confermata dagli insuc- tinua evoluzione e sempre più diretta all’uomo nelle dimensioni più profonde
cessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per della sua vita personale e comunitaria.
formare persone solide, capaci di collaborare con gli al- 2.      Benedetto XVI, Lettera ai fedeli della diocesi di Roma, 21 gennaio 2008.
                                                               3. F. Frabboni, Società della conoscenza e scuola, Erickson, Trento 2005, pp. 28-
tri e di dare un senso alla propria vita.                      29.

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In questo scenario, così come evidenziato da Papa Bene-           mati ad essere artefici della loro stessa crescita morale,
detto all’apertura del Convegno della diocesi di Roma,            culturale e spirituale, poiché «è un rapporto tra persone nel
dell’11 giugno 20074, «L’educazione tende ampiamente              quale, con il crescere degli anni, entrano sempre più in
a ridursi alla trasmissione di determinate abilità, o capa-       gioco la libertà e la responsabilità di coloro che vengono
cità di fare, mentre si cerca di appagare il desiderio di fe-     educati». Bisogna così riscoprire il dono grande della
licità delle nuove generazioni colmandole di oggetti di           fede che passa attraverso la cura delle relazioni interper-
consumo e di gratificazioni effimere». Così sia i genitori        sonali ed è in questa relazione che l’educazione può rea-
che gli insegnanti sono facilmente abdicati ai propri com-        lizzarsi efficacemente.
piti educativi e rischiano di non comprendere nemmeno             La maturazione della persona inizia con una certa cono-
più quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi af-     scenza. Non si tratta soltanto di una conoscenza iniziale,
fidata. A volte capita, continua il Papa, che «viene lasciato     né di conoscenza di una qualche dottrina importante. Non
da parte lo scopo essenziale dell’educazione che consiste         è un sapere che riguarda la sola sfera intellettiva, la ra-
nella formazione della persona per renderla capace di vi-         gione. È necessario fare un ulteriore passo. L’uomo vuole
vere in pienezza e di dare il proprio contributo al bene          conoscere – vuole verità. Ma verità significa di più che sa-
della comunità».                                                  pere: «la conoscenza della verità ha come scopo la cono-
In virtù di ciò, secondo il Papa è del tutto evidente che nel-    scenza del bene […] qual è il bene che ci rende veri? La
l’educazione e nella formazione alla fede, prima di tutto,        verità ci rende buoni, e la bontà è vera: è questo l’ottimi-
una missione propria ed una responsabilità fondamentale           smo che vive nella fede cristiana, perché ad essa è stata
competono alla famiglia. Infatti, nella sua Udienza per la        concessa la visione del Logos, della Ragione creatrice, che
presentazione della Lettera sul compito urgente del-              nell’incarnazione di Dio si è rivelata insieme con il Bene,
l’educazione, 23 febbraio 2008, rivolgendosi ai genitori          come la Bontà stessa»5. Nella Sacra scrittura appare chia-
che vivono dal di dentro la crisi educativa, che sanno per        ramente (Ef 1, 17-18) che la consapevolezza deve essere
esperienza quando sia difficile educare le nuove genera-          preceduta dalla conoscenza (consapevolezza = “con sa-
zione, li incoraggia a rimanere saldi nel reciproco amore.        pere”). Il nostro renderci conto, la nostra valutazione del
A tal proposito dice loro che: «è questo il primo e grande        fatto compiuto da Dio deve essere fondata sulla cono-
dono di cui hanno bisogno i vostri figli, per crescere se-        scenza, altrimenti la nostra fede non avrebbe dove pog-
reni, acquisire fiducia in se stessi e fiducia nella vita e im-   giarsi. Se conosciamo una cosa, è normale che ne siamo
parare così ad essere a loro volta capaci di amore auten-         consapevoli.
tico e generoso. Il bene che volete ai figli deve poi darvi       In più occasioni Papa Benedetto si sofferma sull’impor-
lo stile e il coraggio del vero educatore, con una coerente       tanza della conoscenza del mistero di Dio come via per ri-
testimonianza di vita ed anche con la fermezza necessa-           scoprire la verità del senso dell’uomo stesso. A questa ve-
ria per temprare il carattere delle nuove generazioni, aiu-       rità si arriva attraverso la fede, che è il mezzo che permette
tandole a distinguere con chiarezza il bene dal male ed a         all’uomo di immergersi nel mistero della vita di Dio.
costruirsi a loro volta delle solide regole di vita, che le so-   Ecco perché è necessario che le nuove generazioni ven-
stengano nelle prospettive future».                               gano educate alla fede, attraverso l’esempio di coloro
Oltre ai genitori, impegnati in prima linea nel compito di        che già per primi hanno sperimentato sulla propria esi-
educare i propri figli, sempre nella stessa Lettera sul           stenza l’appartenenza a Dio. Nel contesto dell’apertura del
compito urgente dell’Educazione si rivolge ai docenti             Convegno della diocesi di Roma, il Papa6 dice che: «l’im-
dei diversi ordini di scuole invitandoli a mantenere alto il      pegno della Chiesa per educare alla fede, alla sequela e
valore del loro impegno lavorativo, nonostante le diffi-          alla testimonianza del Signore Gesù assume più che mai
coltà, le incomprensioni, le delusioni che troppo spesso          anche il valore di un contributo per far uscire la società in
sperimentano. «Il vostro compito – rivolgendosi agli in-          cui viviamo dalla crisi educativa che la affligge, mettendo
segnanti – non può limitarsi a fornire delle nozioni e            un argine alla sfiducia e a quello strano “odio di sé” che
delle informazioni, lasciando da parte la grande domanda          sembra diventato una caratteristica della nostra civiltà».
riguardo alla verità, soprattutto a quella verità che può es-
sere di guida nella vita. Siete, infatti, a pieno titolo degli
educatori: a voi in stretta sintonia con i genitori è affidata
                                                                  4. Benedetto XVI, Discorso all’apertura del Convegno della Diocesi di Roma
la nobile arte della formazione della persona». Ma questo         nella basilica di San Giovanni in Laterano - Lunedì, 11 giugno 2007.
compito così arduo di educare alla verità non può essere          5. Id., Discorso per la visita all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma,
                                                                  prevista per il 17 gennaio, poi annullata il 15 gennaio 2008.
soltanto degli educatori, ma rivolgendosi ai fanciulli, agli      6. Id., Discorso all’apertura del Convegno della diocesi di Roma, 11 giugno
adolescenti e ai giovani ricorda loro che sono stati chia-        2007.

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Per cui è questa la sfida decisiva per il futuro della fede:     Riflessioni sull’educazione come prospettiva
«avvicinare a Cristo e al Padre la nuova generazione,            di una Nuova Evangelizzazione
che vive in un mondo per gran parte lontano da Dio»7. Nel        Alla luce delle nuove sfide del mondo contemporaneo, i
Discorso all’Assemblea Generale della conferenza Epi-            sistemi di educazione devono ripensarsi come parti di-
scopale Italiana del 29 maggio 2008, il Papa, rivolgendosi       sposti a dialogare. Il principale ambito comune di intesa
ai Vescovi presenti in Assemblea, espone la sua riflessione      e di azione in questo senso è costituito dall’emergenza
sul come favorire l’incontro dei giovani con il Vangelo e        educativa, il cui punto centrale – secondo gli Orientamenti
sulle fondamentali questioni dell’evangelizzazione e del-        Pastorali della CEI per il decennio in corso – sta nel «su-
l’educazione delle nuove generazioni.                            peramento di quella falsa idea di autonomia che induce
Per il Papa l’emergenza educativa assume un volto ben            l’uomo a concepirsi come un “io” completo in se stesso,
preciso: quello della trasmissione della fede alle nuove ge-     laddove, invece, egli diventa “io” nella relazione con il
nerazioni. Infatti, la sfida educativa si colloca propria-       “tu” e con il “noi”»10. Si ripropone, pertanto, il ricono-
mente nella riscoperta della relazione tra Dio e l’uomo e,       scimento dell’alterità come prima sfida dell’educazione,
conseguentemente, del rapporto degli uomini tra di loro.         a partire da una rinnovata capacità dialogica nell’epoca
Non si può educare alla vita di fede autentica senza avere       del «senso frammentato». La difficoltà di vivere l’alterità
a cuore la formazione dell’uomo stesso. Il Papa, infatti, ha     emerge dalla frammentazione della persona, dalla perdita
sottolineato questo aspetto nel suo discorso ai delegati del     di tanti riferimenti comuni e da una crescente incomuni-
convegno di Verona: «In concreto perché l’esperienza             cabilità.
della fede e dell’amore cristiano sia accolta e vissuta e si     Dalle riflessioni che Papa Benedetto XVI offre sull’edu-
trasmetta da una generazione all’altra, una questione fon-       cazione e sulle cause di questa profonda crisi emerge
damentale e decisiva è quella dell’educazione della per-         che: «Alla radice dell’educazione c’è una crisi di fiducia
sona. Occorre preoccuparsi della formazione della sua in-        nella vita». Per cui non è solo questione di metodi, di re-
telligenza, senza trascurare quelle della sua libertà, e         gole, quello che manca è un atteggiamento chiaro, con-
della sua capacità di amare. E per questo è necessario il        sapevole, personale di amore alla propria vita e di accet-
ricorso anche all’aiuto della Grazia»8.                          tazione della vita dell’altro. Questo è possibile soltanto
Anche nel più ampio contesto sociale, proprio l’attuale          nella misura in cui le nuove generazione sappiano pren-
emergenza educativa fa crescere la domanda di un’edu-            dere coscienza della loro capacità creatrice di modifi-
cazione che sia davvero tale: in concreto la nostra attuale      care gli eventi storici e di riappropriarsi di quel patrimo-
società ha bisogno «di educatori che sappiano essere te-         nio di valori che permetterà loro di costruire una futuro
stimoni credibili di quelle realtà e di quei valori su cui è     più umano.
possibile costruire sia l’esistenza personale sia progetti di    In questo scenario, l’urgenza di riflettere sull’educazione
vita condivisi e comuni»9. Questa domanda che coin-              come campo privilegiato della nuova evangelizzazione
volge i ragazzi e giovani non meno dei genitori e degli al-      appare chiara se si considera quanto risulti oggi più che
tri educatori, già di per sé costituisce la premessa e l’ini-    mai ardua la trasmissione ai nostri ragazzi di ciò che per
zio di un percorso di riscoperta e di ripresa che, in forme      noi veramente conta nella vita. La questione che ci si pone
adatte ai tempi attuali, ponga di nuovo al centro la piena       dunque è questa: come affrontare la sfida che ne conse-
e integrale formazione della persona umana. Ma questo            gue? Rispondere a questa domanda esige di porre in atto
è possibile soltanto nella riscoperta della dimensione co-       alcune necessarie considerazioni, indispensabili tanto al-
munitaria della vita. Infatti, in un suo discorso dell’11 giu-   l’azione educativa, quanto alla nuova evangelizzazione.
gno 2007, all’apertura del convegno della diocesi di             Una prima condizione perché l’azione educativa sia effi-
Roma, il Papa, afferma che «L’intera comunità cristiana,         cace e la trasmissione della fede si attui è riscoprire il dono
nelle sue molteplici articolazioni e componenti, è chia-
mata in causa dal grande compito di condurre le nuove ge-
nerazioni all’incontro con Cristo: su questo terreno, deve
                                                                 7. Ibidem.
esprimersi e manifestarsi con particolare evidenza la no-        8. Id., Discorso all’assemblea del Convegno ecclesiale di Verona, in Documenti
stra comunione con il Signore e tra noi, la nostra dispo-        del IV Convegno ecclesiale, p. 675.
nibilità e prontezza a lavorare insieme, a “fare rete”, a rea-   9. Id., Discorso all’Assemblea Generale della conferenza Episcopale Italiana del
                                                                 29 maggio 2008
lizzare con animo aperto e sincero ogni utile sinergia,          10. Le Chiese italiane sono convocate al quinto Convegno Ecclesiale Nazionale
cominciando dal contributo prezioso di quelle donne e di         che si svolgerà a Firenze dal 9 al 13 novembre prossimo sul tema: In Gesù Cri-
                                                                 sto il nuovo umanesimo, alla luce degli Orientamenti Pastorali per il secondo de-
quegli uomini che hanno consacrato la propria vita al-           cennio del Duemila “Educare alla vita buona del Vangelo”, n. 9, del 4 ottobre
l’adorazione e all’intercessione per i fratelli».                2010.

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del tempo. Occorre ritrovare il predominio umano sul            Partendo dalle riflessioni di Papa Benedetto XVI sul-
tempo, per tornare a dare tempo alla persona umana e alle       l’importanza dell’educazione alla fede come risposta alla
esigenze del suo sviluppo integrale. Occorre aver tempo         crescente emergenza educativa delle nostre società, af-
per l’altro e dargli tempo, accompagnandolo nello svi-          fiorano due considerazioni generali. La prima riguarda la
luppo delle sue facoltà e vivendo con perseveranza il           necessità, per le agenzie educative e per coloro che svol-
dono del proprio tempo. Una seconda condizione perché           gono l’arduo compito di educare i ragazzi e i giovani del
l’azione educativa sia efficace nella trasmissione della        nostro tempo, di riscoprire il proprio ruolo di educatori e
fede è valorizzare le relazioni interpersonali. Anche in        di accompagnatori nella riscoperta del valore della propria
questo caso una resistenza e un ostacolo di non poco            fede, per vivere da protagonisti attivi nel mondo che cam-
conto provengono dalle vicende storiche legate alla pa-         bia. La seconda riguarda la capacità dei giovani, attraverso
rabola della modernità: oltre la crisi delle ideologie e        l’esempio degli educatori, di valorizzare la vita comuni-
delle appartenenze forti che esse propugnavano, si sono         taria; di creare relazioni e promuovere una nuova idea di
diffuse nella condizione post-moderna l’esperienza del-         fare chiesa. Ed infine, ritengo che sia proprio questa la
l’incomunicabilità e la predominanza delle cosiddette           sfida pedagogica della chiesa del nuovo millennio e della
«passioni tristi»11. Comprendiamo così l’importanza tanto       società: riscoprire il dono del Vangelo nella sua dimen-
per l’evangelizzazione, quanto per ogni processo educa-         sione originaria e, sull’esempio delle “prime” comunità
tivo del camminare insieme. Prima che essere per l’altro,       cristiane che: «mettevano tutto in comune» (At 2, 24.27),
chi educa, come chi evangelizza, deve stare con l’altro.        ritrovare il piacere dell’incontro, della condivisione e
Una terza condizione necessaria alla trasmissione della         della fede stessa.
fede e all’azione educativa è la capacità di fare memoria.
Dopo le pretese forti delle avventure ideologiche, il post-                                                             Fabio Alba
                                                                        Dottorando di Ricerca in Studi Linguistici e di Educazione
moderno si presenta spesso come un tempo di «crisi delle
                                                                                                                     Interculturale,
identità», radicata in una sorta di perdita della memoria                                  Università degli Studi di Enna “Kore”
collettiva e personale, frutto di una malintesa emancipa-
zione dal passato e dalle proprie radici. Ed infine, una
quarta condizione necessaria è il rispetto della libertà del-
l’altro, non senza però averlo indotto a un cammino di au-
tentica liberazione. La cultura post-moderna sembra ca-
ratterizzata dalla penuria di speranze in grande, è scopo
dell’evangelizzazione schiudere orizzonti, raccogliere le
sfide, accendere la passione per la causa di Dio in questo
mondo. Chi evangelizza – come chi educa – non deve pre-
tendere di dominare l’altro, ma deve aspirare a condurlo        11. M. Benasayag - G. Schimt, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli, Milano
alla sua libertà più vera.                                      2004.

© Nuova Secondaria - n. 1, settembre 2015 - Anno XXXIII                                                                                    13
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