Risate all'italiana Assaggi di cinema - 9a edizione - Sorengo
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Assaggi di cinema 9a edizione Comune di Collina d’Oro Risate all’italiana 13.1 — 20.4.2020
Proiezioni ore 20.30 Sala multiuso «Le tre vele», Centro OTAF via Collina d’Oro 3 · Sorengo Parcheggio (seguire segnaletica) Autosilo OTAF, parcheggio gratuito Introduzione alle serate Mariano Morace Apertura sala ore 19.45 Informazioni Lara Moslemani, addetto culturale +41 79 198 68 44
Programma 17.2.2020 · ore 20.30 6.4.2020 · ore 20.30 Fantozzi Troppo forte Sala multiuso «Le tre vele», Centro OTAF di Luciano Salce di Carlo Verdone via Collina d’Oro 3 · Sorengo con Paolo Villaggio con Carlo Verdone e Alberto Sordi Entrata libera Italia, 1975, 108’ Italia, 1986, 105’ 13.1.2020 · ore 20.30 9.3.2020 · ore 20.30 20.4.2020 · ore 20.30 Totò, Peppino e la… malafemmina Amici miei Come un gatto in tangenziale di Camillo Mastrocinque di Mario Monicelli di Riccardo Milani con Totò e Peppino De Filippo con Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, con Paola Cortellesi e Antonio Albanese Italia, 1956, 106’ Gastone Moschin e Rambaldo Melandri Italia, 2017, 98’ Italia, 1975, 140’ 3.2.2020 · ore 20.30 Dramma della gelosia 30.3.2020 · ore 20.30 Non ci resta che piangere di Ettore Scola IMPORTANTE con Monica Vitti, Marcello Mastroianni di Massimo Troisi e Roberto Benigni di ristrutturazione A causa dei lavori o e Giancarlo Giannini con Massimo Troisi e Roberto Benigni tagnola, quest’ann Italia, 1970, 107’ Italia, 1984, 107’ delle scuole a Mon m ul tiuso esso la Sala vi accoglieremo pr tro O TAF terno del Cen «Le tre vele» all’in
Introduzione di Mariano Morace Un omaggio ai grandi attori comici italiani non poteva non iniziare E come dimenticare Alberto Sordi e il suo erede naturale Carlo che da Totò, anzi dal principe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Verdone, che troviamo insieme in Troppo forte: maestro e allievo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, a confronto! I due lavorarono insieme già In viaggio con papà nel principe, in tutti i sensi, della risata: a lui si deve il merito di aver 1982, dal sodalizio artistico nacque un legame d’amicizia profondo, spostato e integrato la comicità dal palcoscenico alla celluloide. che unì il discepolo al maestro fino alla morte di quest’ultimo. Ideatore e interprete di un’autentica maschera, Totò ha sviluppato Verdone è stato sempre riconosciuto dalla critica come l’erede una comicità fisica e surreale sfoggiando prestazioni mimiche naturale di Sordi, ma Carlo, molto umilmente, non ha mai approvato. rimaste ineguagliate. Allo stesso tempo ha coniato un umorismo sferzante e innovativo con battute e perifrasi entrate di diritto Non poteva mancare Paolo Villaggio, creatore della celebre maschera nel vocabolario corrente. del Ragionier Fantozzi nella sua prima esperienza cinematografica dopo i successi cabarettistici e televisivi con l’indimenticabile primo Tra gli anni Cinquanta e Sessanta ha sfornato un’ingente quantità Fantozzi. Paolo Villaggio è un capo saldo della comicità italiana e non di pellicole raggiungendo risultati ragguardevoli. Da evidenziare poteva mancare in questa rassegna. La pellicola è una critica sociale la collaborazione con il grande attore di teatro Peppino De Filippo feroce in cui si sottolineano la disumanità e il cinismo verso gli anni con cui ha portato sul grande schermo il capolavoro Totò, Peppino Settanta, raccontando una realtà del lavoro grottesca e, per questo, e la... malafemmina. leggendaria, tanto da insinuarsi nel nostro immaginario quotidiano.
Vi potete rendere conto di quanto sia stato difficile ridurre la scelta Infine la «bella, brava e simpatica» Paola Cortellesi affiancata a sette film: non potevamo dimenticare Ugo Tognazzi con il da un sempre impareggiabile Antonio Albenese in Come un suo celebre Amici miei ma abbiamo dovuto tralasciare Il vizietto gatto in tangenziale. Attrice,sceneggiatrice, comica, imitatrice, e abbiamo purtroppo dovuto rinunciare anche a un grande come doppiatrice e cantante, la Cortellesi si è fatta conoscere con la Vittorio Gassman. trasmissione televisiva Mai Dire Gol e rappresenta oggi la comicità italiana al femminile. Poi arrivano le nuove leve, lo stile è cambiato, ma l’eredità, si sente eccome! Ecco il napoletano Massimo Troisi e il toscano Roberto Questa rassegna purtroppo ha solo 7 serate e di conseguenza non Benigni, maestri dell’improvvisazione che duettano divertendosi troverete altri indimenticabili film con attori del calibro, per esempio, loro stessi in Non ci resta che piangere. di Lino Banfi o Renato Pozzetto; d’altronde si tratta di una selezione che si basa esclusivamente sulle nostre scelte e non vuole essere Per omaggiare la comicità al femminile: vi faremo ridere con una critica o un giudizio assoluto. Siamo certi che vi piacerà… Monica Vitti, capace di uscire dai ruoli drammatici ed entrare con leggerezza nella commedia, in compagnia di due maestri come Marcello Mastroianni e Giancarlo Giannini in Dramma della gelosia.
Totò, Peppino e la… malafemmina 13.1.2020 Antonio Caponi (Totò) e suo fratello Peppino dubbio uno dei più riusciti con anche la straordinaria (Peppino De Filippo) vivono a Napoli. Antonio, partecipazione di Teddy Reno che, per l’occasione, ore 20.30 il primogenito, è donnaiolo e spendaccione, spesso esegue la celebre canzone Malafemmena scritta a danno del più giovane, il sottomesso e avaro da Antonio De Curtis. Totò Peppino. Gianni, il figlio della loro sorella vedova, Peppino De Filippo nel corso dei suoi studi di medicina a Napoli si La trama del film è un pretesto per dare a Totò e innamora di Marisa, prima ballerina di avan Peppino carta bianca per realizzare i loro esilaranti spettacolo. Per amore, Gianni decide di seguire dialoghi, molti pare nemmeno preparati, ma nati la fidanzata a Milano. I due in pena per il nipote improvvisando sul set. Basta ricordare la diverten- innamorato di una donna che potrebbe fargli tissima e mitica scena in cui decidono di scrivere trascurare gli studi, decidono di partire per Milano una lettera, formidabile parto della mente comica per rimettere il loro rampollo sulla «retta via»… di Totò. di Camillo Mastrocinque Italia, 1956, 106’ Totò è stato probabilmente il più grande comico Una curiosità: la battuta più famosa del film della storia del nostro cinema. Le sue battute, «Noio volevam savuar… Noi vogliamo sapere: per Totò (Antonio De Curtis), i suoi modi di dire, le sue massime bizzarre e andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo Peppino De Filippo, Teddy Reno, l’italiano incerto fanno ormai parte della nostra andare?» ha causato non poche difficoltà, infatti Dorian Gray, Vittoria Crispo, cultura. Dei molti film di Totò si ricordano questa scena è stata ripetuta cinque volte perché Mario Castellani, Nino Manfredi, soprattutto quelli del sodalizio con l’altrettanto il vigile rideva ogni volta, interrompendo le riprese. Franco Rimoldi grande Peppino De Filippo. Questo è senza
Dramma della gelosia 3.2.2020 Muratore con moglie e figli a carico, Oreste che parlano allo schermo per riferirsi al giudice (Marcello Mastroianni) si innamora della bella o allo spettatore, come in un invisibile processo ore 20.30 fioraia Adelaide (Monica Vitti). Per lei lascia la cui causa verrà resa nota solo nel finale. la famiglia, ma l'idillio d'amore è presto interrotto Monica Vitti dall'entrata in scena del più giovane Nello Esponendosi in maniera tanto diretta, i personaggi Marcello Mastroianni (Giancarlo Giannini), pizzaiolo di origine toscana si raccontano per quello che sono, macchiette che, dopo essere diventato amico della coppia, caricaturali con pulsioni e sentimenti differenti. Giancarlo Giannini finisce con l'innamorarsi, riamato, di Adelaide. Il loro panico dinanzi alle proprie frustrazioni e alla All’iniziale trambusto, segue il tentativo dei tre di loro inadeguatezza emotiva e intellettuale, li trascina trovare una specie di grottesco accordo… verso una cieca e tragicomica pulsione di vita che di Ettore Scola porta con sé la distruzione. Italia, 1970, 107’ Si tratta di una commedia divertente e genuina, sorretta da un ritmo sostenuto, senza pause Primo ruolo realmente comico per il ventottenne Monica Vitti, Marcello Mastroianni, o momenti di noia. Ettore Scola ha un colpo di Giancarlo Giannini che interpreterà una serie di Giancarlo Giannini, Manuel Zarzo, genio e arricchisce il film di spunti presi dalla personaggi brillanti sotto la guida della regista Marisa Merlini, Fernando Sánchez sottocultura pop del periodo: fotoromanzi, Lina Wertmüller. Marcello Mastroianni, alla prima Polak, Josefina Serratosa, canzonette, piccanti storie di cronaca rosa e nera. collaborazione con il regista Ettore Scola, vince Hercules Cortes, Gioia Desideri, con questo ruolo il Premio per la «Migliore Juan Diego, Bruno Scipioni, Ma sicuramente il fascino di quest’opera è la interpretazione maschile» al Festival di Cannes Giuseppe Maffioli, Corrado Gaipa struttura fortemente interlocutoria, con gli attori del 1970.
Fantozzi 17.2.2020 Il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio) è un televisione nel programma Quelli della Domenica, umile e sfortunato impiegato della Megaditta, e dal 1971, i monologhi di Fantocci furono raccolti ore 20.30 servile nei confronti dei suoi superiori e ignorato da Rizzoli in un libro che in pochi mesi vendette dai propri colleghi, tanto da essere rimasto murato un milione di copie. Paolo Villaggio per sbaglio nei vecchi gabinetti dell’azienda per diciotto giorni senza che nessuno di loro se ne Scambiato erroneamente per pura commedia accorgesse. Anche a casa sua le cose non vanno d’evasione, il film è uno dei capolavori comici del meglio: sposato con la sfiorita Pina e padre della cinema italiano degli anni Settanta, cha ancora mostruosa Mariangela, ogni mattina deve far fronte oggi, a più di quarant’anni di distanza, riesce a far a difficoltà e imprevisti per riuscire a timbrare ridere con drammatico cinismo. Una vera rivoluzione il cartellino d’entrata alle 8.30 precise… nel linguaggio della comicità e della parodia (basta di Luciano Salce pensare alle sequenze con «la lingua felpata», Italia, 1975, 108’ Il film Fantozzi non ha sicuramente bisogno di «le mani spugnate», «i rutti a effetto-valanga»). presentazioni ma forse è necessario raccontare di Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, come il più famoso ragioniere d’Italia sia stato un Un film senza tempo, capace di descrivere la vita Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, personaggio letterario prima che cinematografico. umana in modo surreale con punte di totale crudeltà Umberto D’Orsi, Liù Bosisio, Paolo Villaggio ha infatti ideato e scritto le storie seguiti da momenti in cui si fermano le risate per Dino Emanuelli, Plinio Fernando, di Fantozzi già nel 1968, per poi interpretarle solo lasciare spazio ad una rassegnata tenerezza. Paolo Paoloni, Elena Tricoli, in seguito nel 1975. Iniziò a pubblicare sull’Europeo Pietro Zardini i racconti ispirati alle gag che interpretava in
Amici miei 9.3.2020 Cinque inseparabili amici fiorentini sulla cinquantina di tratti malinconici e tristi, in cui i personaggi tentano di dimenticare le difficoltà della vita e le situazioni, per quanto esilaranti, assumono ore 20.30 attraverso delle «fughe improvvise» soprannomi i toni amari e patetici di una vita senza prospettiva. nate le «zingarate». Durante queste evasioni Ugo Tognazzi si divertono ad organizzare innumerevoli scherzi La pellicola si concentra sul tema dell’amicizia virile a poveri malcapitati… dove il legame, la vitalità e la complicità del gruppo di amici rappresenta uno scudo alle minacce È l’ultimo film scritto da Pietro Germi e realizzato esistenziali provenienti dall’ambiente, dal lavoro, poi, dopo la sua morte, da Mario Monicelli. Nei titoli dalla famiglia stessa. I membri del piccolo gruppo di testa del film, infatti, gli si rende omaggio con la vivono la contraddizione di una vita normale verso scritta «un film di Pietro Germi». Una pellicola in cui la quale sono assolutamente attratti, ma è solo grazie di Mario Monicelli si ritrovano parecchi dei temi che gli furono cari: al gruppo di amici e alle dinamiche goliardiche Italia, 1975, 140’ l’amicizia, la voglia di voltare in burla le cose serie, che riescono a sopravvivere alle carenze della loro e di invece prendere sul serio le cose allegre. triste esistenza. Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Gastone Moschin, Rambaldo Il film, tipico della «Commedia all’italiana», Il film vinse diversi premi: nel 1976 il David di Melandri, Duilio Del Prete, Adolfo Celi, ripropone i temi dell’amarezza, del disincanto, Donatello fu vinto da Monicelli come «Miglior Bernard Blier, Marisa Traversi, della fine delle illusioni di benessere, delle tensioni regista» e da Ugo Tognazzi come «Miglior attore Silvia Dionisio, Milena Vukotic, sociali che caratterizzano l’Italia degli inizi degli protagonista». Franca Tamantini, Olga Karlatos anni Settanta. Una pellicola comica che si vela
Non ci resta che piangere 30.3.2020 È l’estate del 1984, Saverio (Roberto Begnini) rievocandone le caratteristiche principali: frasi e Mario (Massimo Troisi) sono insieme in macchina insensate e confuse dotate di una grammatica ore 20.30 nella campagna toscana. Imboccano una via decisamente discutibile! secondaria per evitare l’attesa ad un passaggio a Massimo Troisi livello quando accade l’impensabile: un’improvvisa La storia che il duo comico voleva sceneggiare, Roberto Benigni tempesta li porta indietro nel tempo fino al 1492… dirigere e interpretare, era relativamente semplice, ma la realizzazione non lo fu altrettanto: molte cose Un omaggio vivente a una delle coppie del glorioso andarono a rilento, soprattutto a causa dello script passato comico italiano, l’abbinamento Troisi spesso improvvisato. e Benigni (unica volta in cui appaiono insieme) ci fa ridere per il gusto di ridere. Le battute del film sono Di aneddoti riguardo alle riprese se ne sono sentiti ormai di uso proverbiale, come anche il loro stile, molti: pare che spesso Troisi e Benigni andassero di Massimo Troisi simile nell’utilizzo del dialetto (toscano versus a braccio e le risate, sul set, fossero così frequenti e Roberto Benigni napoletano) e nella mimica del corpo. Un binomio che diverse scene dovettero essere ripetute: Italia, 1984, 107’ comico che accostato rivela una perfetta adesione la famosa scena della dogana, fu girata più e più reciproca, ma che è, al tempo stesso, in contrasto. volte proprio per questo motivo. A causa del tanto Massimo Troisi, Roberto Benigni, materiale girato e delle numerose gag presenti Amanda Sandrelli, Iris Peynado, Famosissima la scena della lettera, come omaggio e non previste, esistono due differenti montaggi Carlo Monni, Livia Venturini, a Totò e Peppino ispirata alla più celebre sequenza del film. Paolo Bonacelli, Stefano Gragnani presente nel film Totò, Peppino e la… malafemmina,
Troppo forte 6.4.2020 Oscar Pettinari (Carlo Verdone) è un giovane della L’idea iniziale nasce dalla voglia di Verdone di periferia di Roma che frequenta Cinecittà con il raccontare un bullo di periferia e costruire su di lui ore 20.30 sogno di diventare un famoso attore di film d’azione.l’intero film mostrando una Roma poco conosciuta: Quando viene scartato a un provino per il suo quella del porto fluviale, delle cave di Pozzolana, Carlo Verdone aspetto troppo bonario, Oscar, con l’aiuto di un e della spiaggia libera di Torvaianica. Recupera Alberto Sordi avvocato estroso, il conte Giangiacomo Pigna alcuni tic della società e inventa quello che si può Corelli in Selci (Alberto Sordi), inscena un incidente definire il «rambismo» cioè quella passione in moto per truffare il produttore… dell’Italia degli anni Ottanta per un’America vista come l’Eldorado, lontana e irraggiungibile. di Carlo Verdone Carlo Verdone è un simbolo per i romani e non solo. «A’ Rambo!» è un richiamo romanesco costante Italia, 1986, 105’ Attore, regista e sceneggiatore esordisce nel 1977 nel film. in teatro. Sarà il fortunato varietà di Enzo Trapani Carlo Verdone, Alberto Sordi, Non Stop del 1978 a decretarne il successo, Alla sua sesta regia, Verdone ospita nel cast Stella Hall, Sal Da Vinci, Mario Brega, e l’incontro con Sergio Leone ad essere decisivo Alberto Sordi, icona della «Commedia all’italiana», John Steiner, Elsa Vazzoler, per la sua carriera di regista. e sua prima fonte di ispirazione, e omaggia Ulisse Minervini, Francesca Dominici, il memorabile personaggio di Nando Mericoni Giordano Falzoni, Mario Vivaldi, In Troppo forte, Verdone scrive la sceneggiatura in Un americano a Roma, attualizzandolo e perso- Pietro Zardini, Franco Manino, assieme ai suoi due mentori artistici, Sergio Leone nalizzando tutti i tic che lo hanno reso famoso. Alvaro Gradolla, Giordano Faleoni, e Alberto Sordi, e beneficia della collaborazione Giorgio Conti, Salvatore Aiesi di Antonello Venditti per la colonna sonora.
Come un gatto in tangenziale 20.4.2020 Lui (Antonio Albanese) è un consulente del Un film con un buon ritmo e che deve molto Parlamento europeo, borghese e perbene, all’interpretazione dei due protagonisti che hanno ore 20.30 impegnato nella riqualificazione delle periferie; una tale sintonia tra loro che sembrano recitare ad lei (Paola Cortellesi) è una sottoproletaria che occhi chiusi due ruoli perfettamente creati per loro. Paola Cortellesi vive nell’estrema periferia romana e vive con Antonio Albanese due sorelle cleptomani e un marito in carcere. Anche i personaggi secondari non deludono: Le loro vite si scontrano quando i rispettivi figli come le due zie Pamela e Sue Ellen (omaggio tredicenni cominciano a frequentarsi… alla famosa telenovela Dallas), fans accanite della trasmissione Storie maledette presentata dalla La storia di due opposti scelti ai lati estremi giornalista Franca Leosini che compare, interpre- della scala sociale che si confrontano con le loro tando se stessa, in una scena del film. contraddizioni. Un film che ha incassato oltre 10 milioni di euro di Riccardo Milani Il regista Riccardo Milani, ex-assistente di Mario e vinto diversi premi, tra cui «Miglior commedia», Italia, 2017, 98’ Monicelli e marito di Paola Cortellesi, rivisita «Miglior attrice protagonista» (Paola Cortellese) e riaggiorna le forme della «Commedia all’italiana», e «Miglior attore protagonista» (Antonio Albanese) Paola Cortellesi, Antonio Albanese, ereditando dal «suo maestro» un’osservazione ai Nastri d’argento 2018. Claudio Amendola, Sonia Bergamasco, attenta della realtà e la capacità di deformare Luca Angeletti, Antonio D’Ausilio, i caratteri dei personaggi per alimentare il contrasto Franca Leosini tra le diverse classi sociali.
Comune bitdesign. di Collina d’Oro Informazioni La rassegna è organizzata dal Dicastero cultura Non abbiamo trovato tutti i detentori dei diritti dei film proposti, siamo disponibili del Comune di Collina d’Oro ad accogliere eventuali richieste. Testi e concetto a cura di: Fonti: Il Morandini 2018 Lara Moslemani, Addetto culturale Il Mereghetti, Dizionario del film +41 79 198 68 44 www.wikipedia.org lmoslemani@collinadoro.com www.cinematografo.it www.mymovies.it www.collinadorocultura.com www.imdb.com Seguiteci su facebook.com/infocollina www.storiadeifilm.it
Puoi anche leggere